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  1. #241
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Raggiungo la porta della mia camera chiudendola alle mie spalle e, non appena ne varco la soglia mi ricordo che devo anche risciacquare e stendere i miei abiti da battaglia…..chissà se ci sarà un qualcosa dove appoggiarli. Nel mentre apro il primo cassetto del vecchio comò in cerca di abiti più comodi da indossare, il mio lungo abito plissettato non credo sia propriamente adatto per allenarsi tra spade, lame archi e magie. Sposto un pò di abiti e trovo tra le pieghe disvelte del legno, sotto diversi strati di tessuto cremisi, viola e inchiostro, una casacca di semplice fattura, simile a lino , bianca con maniche corte, stringata sullo scollo con corsetto in metallo.
    « Da dove arriva questa ? » dico rivolgendomi al niente.
    Non credevo di possedere una cosa del genere anche perchè non è propriamente nel mio stile però alla bionda visto che servono abiti potrebbe stare bene, potrei anche regalargliela, chissà se le piacerà.Sposto altri vestiti in cerca di quel particolare pantalone che mio padre odiava soprattutto per i colori poco consoni, ma che io amavo profondamente....ma vedo un bel paio di pantaloni neri adattissimi per vivere in questo posto e che starebbero bene con la casacca di lino, estraggo anche questi e li appoggio sul letto ben sistemati.
    Rovisto per un pò nei cassetti trovo finalmente i miei pantaloni rossi alla zuava con un corsetto e poco distante sotto una bisaccia in yuta conciata, vedo una matassina di corda...subito il mio sguardo corre agli abiti in vasca e, un idea balena nei miei occhi, se tra queste pareti trovo dei chiodi potrò appendere la corda e poggiarvi sopra i vestiti. Spero ci siano, chissà se i monaci di allora si preoccupavano di resettare le loro vesti...
    Percorro in lungo e in largo la stanza con la corda in mano e la vana speranza di trovare ciò che mi serve, non appena vedo quello che cerco tra la parete dove poggia la porta del bagno e, la parete adiacente , formando una linea diagonale, assicuro i lembi della corda con un doppio nodo ai quattro chiodi che trovo così da avere doppia corda da utilizzare; pensare che questa corda l’ho usata solo poche volte se non per lanciarla e arrampicarmi su qualche albero o qualche sperone roccioso non accessibile a piedi, volevo quasi buttarla e invece posso utilizzarla in questo modo, per asciugare non dovrei avere problemi, posseggo il potere del soffio del Vento. Sorrido solitaria compiacendomi del mio potere.
    Per molti non sarà un potere speciale, ma io lo sento come parte di me, del mio io e non potrei essere me stessa se non possedessi tale dono.
    Inizio a raccogliere le mie cose dalla vasca ancora appesantite ed inzuppate d’acqua, le strizzo con forza per poi appenderle compostamente sulla corda....

    ...diversi minuti dopo il bagno sembra quasi una lavanderia , ora non mi resta che asciugare.
    Porto le braccia avanti, i palmi delle mani aperti.
    Richiamo il mio potere, lo cerco nel mio animo, lo trovo e pian piano lo sento risalire ed incanalarsi dove io lo voglio , nei miei palmi . Modero l’energia, non deve essere che una leggera brezza concentrata sui tessuti, proprio come quella che soffiava ad intermittenza tra le piante di acero rosso nel giardino di casa mia...già il soffio del respiro del vento sulla sua inesistente tomba.
    Chiudo gli occhi ripensando a quel verdeggiante polmone nonostante le aride e zolforose terre di Solumquae....quel giardino fu l’unico dono azzeccato che mio padre fece costruire apposta per mia madre.
    Riapro gli occhi mentre le mie vesti e i miei capelli ondeggiano accarezzati dal vorticare dagli ultimi residui del timido vento in queste quattro pareti di mattoni, muschio e sabbia. Tocco le vesti ancora leggermente umide, ma credo che entro poco si asciugheranno del tutto.
    Torno in camera, mi spoglio della mia veste abbandonadola prima sul pavimento per poi raccoglierla e posarla nella vasca portando con me pantaloni e corsetto, vorrei fare un bagno visto l’allenamento notturno in solitaria, ma è in armeria che mi voglio recare quindi è meglio che mi rinfreschi un attimo e rimandi il bagno vero e proprio a più tardi, prima di coricarmi. Mi sciaquo il viso e il collo, così come le braccia, indosso i miei abiti scarlatti ed esco dalla camera diretta in armeria, ma prima passo dalla cucina addentando un tozzo di pane.
    Salgo le scale e quando anche l’ultimo boccone è stato ingoiato, mi appresto a varcare l’arco d’ingresso alla sala allenamento.
    Sosto per un attimo sulla soglia mentre vedo Efrem e la ragazza bionda impegnati in uno scontro, meglio non disturbare al momento...vediamo quale sarà la prossima mossa prima di intervenire.




    Vento - Tornado ---> Attivo con l'intensità di una leggera brezza primaverile
    - Azione della corta usata per stendere concordata con Simskingdom
    Ultima modifica di DELTAG; 26th February 2015 alle 23:14

  2. #242
    sim dio L'avatar di niobe cremisi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Yadirha BlackSnow

    «di nulla, se hai altri problemi non esitare a chiedere…» Sono queste le parole che sento poco prima di uscire dalla stanza e avviarmi verso la mia camera. Prima di andare a letto mi faccio un bel bagno caldo per lavare via il sangue, poi me ne vado a letto e in poco tempo mi addormento. Nella mia mente si susseguono le immagini di quel giorno per me molto importatante.

    -Io avevo 15 anni quando mio fratello mi ha portata all’oasi sotto ordine degli anziani del villaggio. Saputa la notizia ne ero entusiasta insomma andare in quel posto significa incontrare la vecchia veggente e questo poteva significare solo una cosa. Il viaggio per arrivare all’oasi è stato duro e faticoso visto che si trova molto lontano dal villaggio, è un posto splendido ci sono 2 cascate una enorme e una un pochino più piccola, il lago è grande e vivo con pesci e delle bellissime ninfee. Proprio ai piedi della cascata si trova la baracca delle vecchia veggente fatta di legno marcio e traballante, e davanti alla casa c’è un giardino pieno di erba, fiori, cespugli, alberi e addirittura farfalle, cosa molto strana visto che ci troviamo nel deserto. Con me ovviamente c’è mio fratello maggiore Necrosi, si lo so è un nome strano ma lo ha scelto mia madre, lei è una necromante molto brava. Appena arrivati mio fratello mi domanda <<Lo sai perchè siamo qui?>>
    Certo che lo so alle volte mi sembra un pò tonto
    <<Si dobbiamo andare dalla megera? E’ così che ci hanno detto gli anziani...>>
    Mio fratello sorride per poi rispondermi <<
    si è vero ma non è solo per questo motivo che siamo venuti qui nascono delle piante che non sono presenti da nesun’altra parte e sai perchè? Si dice che sia per via di queste acquee benedette, sai da piccoli ci raccontavano che questo luogo era incantato!>>



    Gli rispondo con una battutina
    <<Quindi siamo qui per racoglire un mazzo di fiori?>>
    Mio fratello evidentemente non ha gradito la mia risposta visto che mia dato uno scappellotto alla nuca <<Porta rispetto per l’Antica arte della nostra tribù, i nostri segreti più profondi non si possono imparare leggendo stupidi pezzi di carta…>>
    Io gli voglio un gran bene però a volte lo prenderei a schiaffi.
    <<Allora come faccio ad imparare...è come quando mi insegnavi le basi del combattimento?>>
    <<
    Si e no, non sarò io a dirti cosa fare e dove sbagli ma l’insegnate questa volta sarai tu>> Uffi o sono stupida io o qui manca qualcosa..
    <<Non campisco come potrei insegnarmi qualcosa che non so?>>
    Rispondo fiera di me stessa <<Semplice non puoi!>>
    Uffi mi fa venire un nervoso lui e le sue risposte criptiche <<Continuo a non capire, smettila di prendermi in giro!>>
    Mi risponde facendo il maestrino <<Eh lo vedrai, ora raccoglimi quella pianta che vedi lì>> indicandomi il cespuglio che si trova vicino a me...



    <<Quale di preciso?>>
    Ci sono un sacco di cespugli, ma scherziamo!
    <<Quella piccolina con il gambo verde e i fiori rossi, miraccomando non staccare assolutamente la radice, io intanto vado a prendere per lo più delle piante che si trovano dietro alla castata… Ah quando hai finito vai dal falò e prepara le cose per fare un decotto. Prendi le pietre piccole marroncino chiaro che si trovano vicino a quello là grande>>
    Mi dice mentre indica la pietra che si trova dall’altro lato del giardino <<e aspettami lì che pesteremo insieme le piante.>> Poi tranquillo si avvia verso la cascata, io nel frattempo raccolgo i fiori e preparo il tutto come mi è stato chiesto.



    Dopo svariati minuti Necro ritorna con in mano un sacchetto fatto di un tessuto strano, lo tiene appoggiato sul palmo destro e lo tiene chiuso con la sinistra… Sono assololutamente sicura che di aver visto qualcosa muoversi li dentro.
    <<Che cosa c’è dentro?>> Gli domando con la mia solita curiosità
    <<Qualche cosa di molto pericoloso che metteremo subito sul fuoco.>>
    In men che non si dica mio fratello mette il contenuto del sacchetto sul fuoco<<Ora pesteremo le piante, portami le 2 pietre che ti ho fato raccogliere>>



    Le due pietre in questione sono molto strane, una piatta ma rotondeggiante con un buchetto al centro con una spirale scolpita sopra, e una pietra tonda.
    <<Ascoltami bene perchè non te lo ripeterò più, stendi a terra questo tessuto che è fatto della pelle di un essere che non cammina più su queste terre.>> Un essere che non cammina più su queste terre? Non sarà mica quello!
    <<Intendi quello delle storie che mi raccontava la mamma prima di andare a dormire?>>
    Mio fratello conferma i miei dubbi per poi continuare con la sua spiegazione.
    <<Si esattamente. Dopo di che prendi la pietra tonda e mettila al centro e sopra appoggiaci i petali dei fiori uno sopra l’atro>>



    Una volta fatto mio fratello riprende la spiegazione <<E ora guarda attentamente>> Prende la pietra piatta con la spirale rivolta verso i petali e gira con forza, mentre lo fa si sente lo sfrigolio della pietra che produce delle specie di scintille. Dopo diversi minuti si vede del liquido che sembra sangue scendere, c’è ne molto di più di quello che si possa credere.
    <<Ok sposta le pietre e tratta con cura i resti dei fiori. Ora ci servono i gambi che noterai essre diventati rigidi e marroni, prendili e tienili in mano.>>Dice Necro mentre si avvia verso il fuoco, faccio quello che mi viene detto e lo seguo
    <<Bene ora è pronto quello che abbiamo messo sul fuoco>> Detto questo prende il sacchetto ancora chiuso tra le mani.
    <<NOOOOOO ATTENTO CHE TI BRUCI!!!>> Gli dico spaventata, insomma è da scemi prendere con le mani qualcosa che è stato sul fuoco fino a due minuti fa!


    <<Non preuccuparti non brucia, Ecco senti con mano.>>
    Anche se riluttante prendo il sacchettino e con sommo stupore lo sento freddo al tatto come se non fosse stato sul fuoco nemmeno un minuto. <<Bene ora uniamolo al liquido che abbiamo ricavato prima dai fiori.>> Ridò a mio fratello il sacchettino, così lui mi mostra come filtrare il contenuto dentro alla ciotola. E’ una procedura lunga e particolare che non avevo mai visto prima.
    <<E ora che facciamo?>> Gli dico curiosa, amo imparare.
    <<Prendi il primo gambo e mescola in senso orrario fino a che non si sciogle, ripeti la stessa procedura col secondo ma in senso antiorario ed infine il terzo di nuovo in senso orario>>
    Sembra una noia ma visto che sono solo un’allieva faccio come mi è stato detto. Mentre giravo sento qualcosa pungermi il dito mentre una goccia di sangue cade all’interno della pozione, guardo il gambo e vedo che è spuntata una spina che veloce si ritrae. Guardo preoccupata mio fratello, insomma e se fosse velenosa. Lui ricambia il mio sguardo preoccupato con un ghigno divertito mentre mi rassicura.<<Non prepccuparto non è niente, ora la pozione è tua.>>



    Dopo 30 minuti circa la pozione è pronta, è di colore nero assoluto mi concentro meglio e al suo interno vedo qualcosa che assomiglia ad un vortice che sembra volerti avvolge ed attirati tra le sue spire. Spaventata mi ritraggo e domando spaventata a mio fratello
    <<Che cosa è successo?>>
    Lui serio mi risponde
    <<Stai per fare un viaggio in quel luogo che si trova al confine tra i mondi>>
    Non sembra promettere niente di buono
    <<Tu verrai con me?>> Gli domando spaventata
    <<No questo è un viaggio che devi compiere tu sola>> Cosa ma che significa!!
    <<E come faccio a tornare indietro?>>
    Lui diventa improvvisamente serio e inespressivo mentre parla e la cosa non fa altro che spaventarmi sempre di più.
    <<Eh! Nessuno torna mai indietro>>
    Non mi starà mica prendendo in giro
    <<Ma tu sei qui come lo spieghi?>>
    Non ci capisco più niente
    <<Chi ha intrapreso questo viaggio non ha ancora trovato la via di casa>>
    Ora mi sto irritando, basta risposte criptiche
    <<Ma cosa dici sono tutti tornatai a casa?>>
    Mio fratello mi guarda rassegnato sa quanto posso essere cocciuta quando voglio e lui vuole evitare di farsi venire un bel mal di testa così cerca di cambiare discorso
    <<Ora basta parlare e concentrati sulla superficie della pozione.>>
    Anche se riluttante mi concentro sulla superficie dell’acqua, quel vortice mi mette angoscia e le sue spire sono soffocanti...-



    Mi sveglio ansante il mio cuore batte veloce come i miei respiri e sono tutta sudata, mi metto una mano sul volto mentre cerco di calmarmi e di riprendere fiato. Mi sembra ancora di sentire quelle spire attorcigliate attorno al mio corpo che stringono e stringono.



    Ripreso fiato mi alzo e barcollando vado dentro alla vasca e faccio un bagno gelato sperando ti toglermi di dosso quella senzazione di angoscia. Finito il bagno rifaccio il letto ed esco dalla stanza per poi avviarmi verso la cucina, mi è venuto un certo languorino.






    Ultima modifica di niobe cremisi; 25th February 2015 alle 15:58
    Il mio spazio ricordi --> Crimson Dream
    Per scaricare le mie creazioni -->
    Crimson Door
    e Crimson Store



  3. #243
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    L’acqua è bollente, la pelle si arrossa velocemente e l’aria si surriscalda lasciando piccole particelle di vapore a ricreare una sottile nebbiolina nella stanza da bagno. Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi mentalmente, ho ancora qualche dolore sparso per il corpo, ma non è quello che fa male. Cerco di pensare a qualcosa che possa farmi star bene, ho bisogno di sentirmi leggera e non accusare questa pesantezza al petto. Efrem… è tutta colpa tua, riesco a pensare solo a questo! Sono ripetitiva, tremendamente ripetitiva me ne rendo conto, ma è come se il mio cervello fosse bloccato totalmente sugli stessi pensieri, devo sbloccarmi, devo focalizzarmi sul mio obiettivo… al di là di tutto, al di là del luogo e dei miei compagni. Osservo le dita della mano destra, i polpastrelli si sono raggrinziti, chissà da quanto tempo sono a mollo, ma è ora di alzarsi, altrimenti rischio di diventare una spugna. Mi sollevo e sento immediatamente la differenza di temperatura, il vapore scivola via dal mio corpo accompagnando l’acqua, mi avvolgo con un asciugamano e cerco di non raffreddarmi troppo, ci manca solo un malanno. Svuoto la vasca e ripulisco sommariamente l’ambiente, gettando i miei abiti sporchi in un angolo, ci penserò domani a lavarli, ora non è ho proprio voglia. Efrem sicuramente si sta ancora allenando con la tizia bionda, quindi non rischio di trovarmelo tra i piedi, ora che vado a recuperare i miei abiti, ho anche sonno, chissà che ore sono, in questo posto sembra che il tempo non passi mai. Entro nuovamente a passo veloce in quella che era la mi stanza, ho i piedi scalzi e non mi sembra che il pavimento sia stato pulito spesso, sempre se l’abbiano mai pulito. Mi avvicino al cassettone e cerco tra i vari abiti qualcosa che possa farmi star comoda, niente gonna, qui non sono al Castello, posso vestimi come diamine mi pare. Mi volto e vedo il letto… sembra chiamarmi o è la stanchezza a giocarmi brutti scherzi, vabbè… posso concedermi cinque minuti di riposo, tanto non credo proprio che verrà qui da un momento all’altro, poi me ne andrò in camera mia. Decido di stendermi e mi metto comoda… cinque minuti, solo cinque minuti lo giuro, poi mi alz…. ZzZz…..

  4. #244
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Continuo ad osservare la scena...uno scontro a rallentatore a suon di telecinesi.
    Davanti a me ho la fanciulla di spalle e dietro di lei Efrem, lui forse può vedermi dalla sua posizione , lei non credo.
    Lo vedo alzare un braccio sollevando un qualcosa dal tavolo vicino, una mazza ferrata…ma cosa vuole fare?
    Le spaccherà la spina dorsale se la colpirà con quel …coso chiodato…
    Sposta il braccio all’indietro…
    - No bel sadico faccino elfico, il tuo colpo non colpirà la biondina.Hai già fatto troppi danni alle fanciulle qui dentro per i miei gusti.-
    Mi scosto velocemente dall'arco con uno scatto sulla destra generando oltre allo scalpitio dei miei passi, uno strusciare di vesti, cerco di afferrare con forza con la mia mano sinistra, il braccio destro della ragazza per tirarla in disparte annullando il tentativo di Efrem di colpirla di sorpresa, così facendo la mazza chiodata credo continuerà la sua corsa non sulla schiena di lei ma bensì tra le braccia di Efrem…
    Non mi fido di lui, potrebbe avere in serbo altri trucchetti stile telecinesi e la cosa non mi aggrada…vediamo cosa fa altrimenti sarò pronta ad invocare il mio scudo oppure la mia dolce arma.

    Devo stare attenta a questi due comunque…
    La ragazza ha poteri telepatici ma non conosco ancora il suo elemento come nemmeno la sua indole, di sicuro non è un elfo, sarà maga dominata dalla luce oppure strega dominata dalla tenebra?
    Di lui invece cosa so?
    Oltre al fatto che è piuttosto impulsivo, sadico e battagliero so che possiede una falce e poteri telepatici, ma non l’ho mai visto utilizzare il suo elemento. Quale sarà?

    Vedendolo così potrei dire che, visto il caratteraccio che si ritrova e che ha più volte dimostrato, come la sua indole piuttosto battagliera ; lo assocerei al fuoco, il fuoco è anche passione ed è la vendetta, la ribellione che muove la sua mano e i suoi pensieri. Potrebbe essere però anche l’indomabile fulmine, la saetta che colpisce e ferisce, visto i suoi modi piuttosto rudi …oppure la Terra. Forte, resistente, razionale.
    E’ un elfo e la natura come la terra potrebbero ben identificarsi con il suo essere, ma non è detto, anche io sono di razza elfica eppure non domino la terra. Escluderei comunque Vento e Acqua, elementi troppo delicati da maneggiare per uno come lui.

    Vediamo se userà il suo dominio o continuerà con i suoi giochetti…
    Ultima modifica di DELTAG; 26th February 2015 alle 16:31

  5. #245
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Guardo la ragazza continuare a puntarmi l’arco, le braccia ancora tese, ignare del colpo che di lì a poco riceverà alle spalle. Dovrebbe farle un po’ male, forse avrei dovuto moderarmi, ma vabbè, in battaglia non avrà certo persone che le chiederanno scusa o le leccheranno le ferite portandole del thè. Eppure, la luce nei suoi occhi azzurri, il suo volto contratto in quell’espressione concentrata e seria, quasi a voler estraniarsi dal resto del mondo e concentrarsi su un unico obiettivo, me, mi ricordano qualcuno. Lentamente i suoi lineamenti cambiano mutando in qualcosa di molto più familiare, di molto più triste. Il volto giovane e felice di Reneè. Chiudo per un attimo gli occhi e subito i ricordi irrompono prepotenti come un fiume in piena. Che cosa mi prende ora?

    «Reneè, guarda che ho trovato dietro casa!» dissi mostrandole i resti già in putrefazione di un coniglio selvatico. Lilli doveva essersi divertita parecchio a cacciarlo, parte della carne era stata mangiata così come un orecchio. Ora era solo un ritrovo di piccoli esserini bianchi che strisciavano intorno e dentro i resti. Presi un bastoncino di legno e cominciai a punzecchiare la carne putrida.



    Subito la voce squillante di mia sorella mi arrivò alle spalle «Non toccarlo Efrem, poi mamma si lamenta che torni a casa tutto sporco»,



    guardai in basso e notai che i miei abiti erano già macchiati per buona parte di fango, la guardai col broncio prima di riaffondare il bastoncino nella carcassa dell’animale «ma guardalo, è così molliccio e umido» nel tirare fuori il bastone, il corpo si spostò scivolando verso i piedi di Reneè che mi guardò inviperita, si abbassò e con un forte strattone cominciò a tirami per la maglietta. «Andiamo, non fare storie» Non le andava mai bene nulla. Diamine. Cominciai a divincolarmi sempre più energicamente afferrando una parte di terra mischiata ai vermi e mettendogliela davanti alla faccia



    «e dai mollami! Te la infilo nel vestito se non mi lasci!» finalmente ottenni l’effetto sperato, la sua faccia di tramutò in una smorfia di disgusto e immediatamente mollò la presa sulla mia maglietta. Caddi all’indietro e persi l’equilibrio schiacciando col fondoschiena i resti dell’animale, le ossa si ruppero all’unisono sotto il mio peso e schizzi di fango raggiunsero i miei abiti e la mia faccia, alzai gli occhi infuriato «Te l'ho detto che poi mamma si arrabbia» mi disse ridendo e poi corse via verso la parte anteriore della casa «mi ci hai fatto finire tu dentro!» le urlai contro trattenendo le lacrime per il dolore al fondoschiena mi rialzai agguantando nuovamente un cumulo di fango e le corsi dietro afferrandole il vestito chiaro e spalmando col sorriso la mistura su di esso «mamma ora si arrabbierà anche con te!» le dissi facendole la linguaccia,



    la ragazza serrò le labbra e poco dopo esplose «maledetto»



    mi disse spingendomi con forza, la afferrai per un polso e insieme cademmo in un turbinio di fango, botte e risate…

    Scuoto la testa ricacciando indietro quei ricordi, amari ricordi, gli occhi mi pizzicano ma non posso mostrarmi debole o stupido davanti a qualcuno che non conosco. Non posso permettermelo con lei, lei non è Reneè o Andreus. Continuo a guardarla sostenendo i suoi occhi, la mia espressione è seria, dura e impassibile come una statua in marmo. Afferro finalmente una spada da quelle cadute a terra, lunga e pesante, non più pesante della mia Eden ma andrà bene lo stesso. La sollevo e nello stesso istante vedo Keyra scattare verso la bionda, ma che diamine vuole fare? L’afferra tirandola a se, vedo il manico della mazza ferrata dirigersi verso di me a gran velocità, «oh cazzo!» digrigno i denti e velocemente mi sposto verso le rastrelliere, le punte acuminate della sfera mi feriscono largamente un braccio, brucia. Un suono metallico seguito da quello delle crepe che si formano, mi volto appena per vedere la mazza conficcata di poco all’interno del muro, wow… deve aver preso velocità mentre ci spostavamo, non le ho messo tutta questa forza… credo… ma vabbè. Mi giro verso le due, la pesante spada ancora sorretta dalla mano destra, ma sì, giochiamo in tre, mi divertirò di più. Prendo un’altra spada da quelle da terra, più piccola e più maneggevole e la reggo con la sinistra «complimenti!» dico sogghignando alle due, mi metto in posizione di attacco portando la spada più grossa davanti e quella più piccola poco più dietro in una sorta di doppio attacco e scatto in direzione della rossa, tento di affondare la lama grossa nella sua spalla sinistra. So che questo colpo è facile da schivare, quindi se ciò avverrà, beh… si ritroverà infilzata dall’altra spalla con la spada più piccola… volete giocare? Giochiamo…

    *Flashback di Efrem e Reneè da bambini concordato con Eclisse84 ♥ ♥ ♥


  6. #246
    sim dio L'avatar di Lilla_20
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Medea Euripide





    Il mio sguardo è su Efrem, ignoro ciò che accade nella stanza e quando vedo il manichino andare a segno faccio un ghigno ma rimango concentrata sul mio bersaglio. Il mio colpo non è stato leggero… infatti lui cade pure.

    Vorrei esultare ma non posso, incocco la freccia nell’arco ma non so perché non sono veloce, forse perché non è una cosa che faccio tutti i giorni… riesco nel mio intento e scocco la freccia, ma Efrem ormai mi ha vista… e la freccia trapassa il manichino.
    Accidenti! Ed ora? Non riesco a pensare velocemente ed Efrem dopo aver allontanato il manichino con un calcio si rialza in piedi.

    «bel colpo signorinella…»

    Quale sarà ora la sua mossa? Sicuramente niente di buono per me. Storco il naso preparandomi a difendermi. Il problema è che ovviamente non so cosa ha in mente…

    Vedo che alza il braccio… mmm… non è che ha il mio stesso potere? Mi guardo furiosamente a destra ed a sinistra cercando di capire cosa voglia fare ed è proprio in questo momento che sento qualcuno prendere il mio braccio destro e spostarmi. Rimango sorpresa da quel gesto fino a quando non vedo una mazza ferrata volare verso Efrem.

    Volto leggermente la testa per vedere chi mi ha salvato e noto Keyra. Il mio sollievo è veramente tanto, mormoro «Grazie» verso di lei, per poi tornare subito con lo sguardo su Efrem notando che la mazza è andata a conficcarsi sul muro dietro di lui.
    «Che culo!» borbotto per poi vedere, con mio grande disappunto, che sta correndo verso di noi con due spade in mano.

    Noto che va verso Keyra, mmm… vuole attaccare lei… Mi accorgo solo in quel momento che ho ancora l’arco in mano quindi veloce lo porto in posizione e svelta prendo dalla faretra una freccia la incocco e miro alla gamba che ha davanti in modo da sbilanciarlo, l’unico inconveniente potrebbe essere quello che in questo modo mi cada addosso a Keyra, ma meglio una caduta che una spada nel cuore e temo che Efrem non si farebbe problemi a mirare proprio là.
    Keyra mi sta simpatica e comunque mi ha salvata prima, devo tentare di ricambiare il favore.



    Fantasy bow ---> Forma dormiente
    Ultima modifica di Lilla_20; 27th February 2015 alle 20:27

  7. #247
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    La mia idea era giusta, la bionda per fortuna non sembra essere stata colpita e la mazza chiodata corre e sembra prendere velocità , verso Efrem…l’elfo riesce a schivare ferendosi comunque un braccio e finendo contro le rastrelliere centrali mentre la mazza prosegue la sua corsa finendo conficcata con il suo manico contro il muro, un suono metallico come di un rimbombo da impatto, seguito da quello di mattoni incrinati si diffonde mentre una piccola nuvoletta di polvere si solleva disperdendosi poi nell’aria.

    «Grazie» mormora in un sospiro, forse la mia brusca presa l’ha anche spaventata. Se quella cosa orribile che giace contro il muro - come tante ne ho viste nell’armeria del nonno - avesse colpito la ragazza, credo che sarebbe stata gravemente ferita. Giochi pesante Efrem Targaryus, ebbene cercherò di non essere da meno anche se conosco da ciò che mi ha raccontato qualche volta Andreus il valore e l’abilità del mio nemico.
    Orecchie a punta dopo aver espresso un compiacente «complimenti!» sogghignando in nostra direzione , afferra una piccola spada nella mano sinistra oltre a quella dalla lama più larga che già stringeva nella mano destra…due spade, due mani occupate….un braccio ferito. Noto che la mia compagna stringe in mano un arco , arco che prima non avevo notato, incocca una freccia dirigendo il suo colpo verso Efrem, mentre l’elfo si lancia verso di me, la sua mossa non mi sorprende, questo vuole affettarmi quasi fossi un cinghiale per poi cucinarmi in umido mi sa, ma non mi servirò per lui su un piatto d’argento senza combattere:
    « Non finirò nel tuo piatto per cena…le mie carni non sono saporite…» gli dico sogghignando a mia volta mentre l’espressione del mio viso cambia, facendosi più decisa, meno docile rispetto al solito, meno gentile di come sia in realtà, gli occhi viola divengono tempesta, lui ora è il mio nemico, non un affascinate elfo che sorride virile.
    Sento l’adrenalina crescere, lo spirito della battaglia prende fuoco in me risvegliando i miei tendini e i miei muscoli, come se un qualcosa si risvegliasse, una forza e una tenacia che non sempre riesco a mostrare. Protendo un braccio , richiamo il mio adorato vento che tante volte mi ha sorretto durante i combattimenti, sento la sua carezza, la sua leggera consistenza. Lui è veloce, troppo perché io riesca a sfuggirgli e la sua forza credo sia di molto superiore alla mia oppure la fama che lo precede non sarebbe fondata, devo agire d’istinto, ho bisogno di un’arma lunga per tenerlo distante e quell’arma è il mio tornado, l’unica arma che al momento possiedo. Scaglio il mio potere contro di lui, lui che corre davanti a me, contro le sue spade, il suo braccio ferito, libero il tornado con moderata potenza, quel tanto che basta a scuotere l’aria e tenerlo lontano, non voglio far crollare le pareti di questo già decadente edificio , mi abbasso per poi buttarmi di lato con una capriola per avvicinarmi alle rastrelliere e, sfilare velocemente grazie alla mia spinta una lancia o un alabarda dalla sua sede.

    Non so se riuscirò nell’intento non conosco i suoi poteri potrebbe anche divertirsi alle mie spalle, in tal caso, mi resta il mio scudo prima di Menelmir, la sua nobile lama non toccherà al momento la carne di questo elfo, sto per completare il movimento quando avverto un qualcosa, un fischio, un taglio netto nell’aria, un fendente cha cala sulla mia gamba destra abbattendosi dapprima sulla superficie dello stivale … «…dannazione, non ci voleva! » bisbiglio più a me stessa con un filo di voce che agli altri, quando poi la lama non incontra più la resistenza della pelle conciata, lo sento scendere in profondità e tagliare la mia carne, sto completando il movimento quando un intenso bruciore si propaga dalla ferita, stringo i denti ho imparato a convivere con questo tipo di dolore e lo stretto stivale ne conterrà il danno spero, non mi ha fermato la lama di Ryuk sulla nuda coscia, non mi fermerà il suo colpo sul polpaccio…devo fare molta attenzione…completo il mio movimento con dolore mentre sfilo dalla rastrelliera il lungo manico di una lancia per poi girarmi su me stessa e usare la stessa rastrelliera come sostegno, non posso voltargli le spalle la sua telecinesi mi preoccupa….


    Vento - Tornado ---> Attivo moderata intensità

    Ultima modifica di DELTAG; 26th February 2015 alle 23:17

  8. #248
    sim dio L'avatar di niobe cremisi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Yadirha BlackSnow

    Mi dirigo in cucina a passo spedito, il mio stomaco richiede cibo. Appena arrivata mi metto a pensare che cosa potrei mangiare stufato di funghi? Pane e fagioli? O magari… Mi metto a cercare dentro a ogni cassetto e anta alla ricerca degli ingredienti per fare una bella torta di zucche. L’ho mangiata una sola volta, ed è stato quando mio fratello è ritornato da una missione avvenuta in un altra città, ed ha portato una bella zucca fresca, da allora sono passati 7 anni, penso con rammarico. Presi tutti gli ingredienti prima di incominciare ad imparstare il tutto mi lavo le mani e poi mi metto all’opera, dopo svariati minuti metto la torna in forno.



    Inizio a sentire un odorino sempre più buono e forte e non posso fare a meno di pensare… Dai muoviti a cuocerti!



    Dopo un eternità finalmente posso mangiare la mia agognata torta.<<Umh com’è buona, mi è venuta propio bene!>>



    Finita la mia cena vado a lavare il piatto per poi mettermi a sedere in modo da stare il più comodo possibile cercando di sgombrare la mente, ma vengo distratta da l’odore così invitante della torta così la scruto, più la osservo più sono convinta che mi dica -Mangiami, sono buona e nutriente!- Non me lo faccio ripetere due volte e me ne prendo subito un altro boccone, si solo uno.


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  9. #249
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    FINE SECONDO TURNO
    LE VALUTAZIONI VERRANNO EFFETTUATE FIN QUI

  10. #250
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Ananya Nitya Kalpana

    Le mie azioni vanno a buon fine, e senza troppi sforzi riesco non solo a fermare la bugiarda, ma pure a rovinarle quel faccino da povera bestia innocente.
    Meschina e vile creatura, ora non mi sento più così tanto propensa verso di te.
    Sfortunatamente, non c’è bisogno di infierire ulteriormente: la vittoria è nostra!
    Che peccato, avrei voluto fargliela pagare maggiormente, soprattutto alla vecchiaccia che ha osato farmi quell’attacco mentale prima. Le rivolgo uno sguardo carico di odio mentre mi appresto a varcare il portale assieme a Lucynda.
    Ci saranno altre occasioni di rifarmi con lei. Dovranno esserci.

    --------------------------------------------------------------------

    Rieccoci qui, a casa.
    Chissà che stanno facendo gli altri. Noto solo ora che è sera. Magari si staranno rimpinzando, e a tal proposito sento la pancia gorgogliare.
    Mi dirigo velocemente verso il piano più basso, dove c’è la cucina. Passando vedo un po’ di gente in armeria che si sta allenando. Dovrei fermarmi e farmi curare la mano sinistra che ancora brucia da morire, dovrei fermarmi e annunciare la nostra vittoria, ma proseguo dritta salutando tutti abbastanza distrattamente. Lascerò a Lucynda questo onore.
    Ho troppa fame. E’ tutto il giorno che siamo fuori, senza mettere niente sotto i denti, e senza un attimo di riposo. Ora ci vuole una bella cena e un po’ di relax.

    Arrivo in cucina e ci trovo Yadirha intenta a mangiarsi una torta.. sembra ne sia avanzata poca.. e ha un aspetto così invitante… Con uno scatto fulmineo mi approprio del piatto e quindi dell’ultima fetta rimasta. La mangio come se non mangiassi da un mese, ma apprezzandone ugualmente il particolare sapore. «Aaaah ci voleva proprio! Squisita! L’hai fatta tu? Ti dispiacerebbe farne un’altra? Sai, dobbiamo festeggiare la nostra vittoria a Solumquae!» le dico con un grandissimo sorriso. Ti prego dimmi di sì...

    **azione di Ananya che ruba la torta concordata con niobe :P


    myMind | myHands | myLegacy | myCrazyLegacy

 

 

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