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  1. #251
    sim dio L'avatar di niobe cremisi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Yadirha BlackSnow

    Mentre mi abbuffo con la quinta fetta di torta vedo entrare con un nonchalance Ananya sedersi sul tavolo e rubarmi proprio da sotto al naso l’ultima fetta di torta.


    Ma come si permette quella era la mia torta ora le dò una bella lezione, mi fermo non appena sento la voce entusiasta della ragazza dire
    «Aaaah ci voleva proprio! Squisita! L’hai fatta tu? Ti dispiacerebbe farne un’altra? Sai, dobbiamo festeggiare la nostra vittoria a Solumquae!» Per poi farmi un sorriso.


    <<Emh se me lo chiedi con tutto questo entusiamo non vedo perchè rifiutare!>> A dire il vero lo faccio solo perchè amo la torta di zucca…
    Spero di non stare male.



    << E così abbiamo vinto e dimmi è stata difficile la battaglia?>>
    Le dico mentre inizio a preparare l’impasto per la torta, per poi infornarla. << Ecco ora ci vorranno almeno 20 minuti prima che sia pronta, perchè non vai a chiamare gli altri bisogna festeggiare come si deve la vittoria!>> Oggi è davvero uno splendido giorno, doppia razione di dolce il tutto guarnito con una bella vittoria.

    Ultima modifica di niobe cremisi; 9th March 2015 alle 23:40
    Il mio spazio ricordi --> Crimson Dream
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    Crimson Door
    e Crimson Store



  2. #252
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Lucynda Mellow


    Tutto accade in pochissimi attimi: la mia tagliuzzatina elettrizzante alla spalla di Muso Putrido va a segno, la lama d'acciaio lacera un pezzo del saio e si macchia del sangue nemico. Ecco, adesso sì che sono pienamente soddisfatta del mio contributo. La controprova del danno aggravato è il vomito espulso dalla bocca di ella, come un uomo in preda alla diarrea che caga le sue feci a gògò. Giusto in tempo per allontanarmi ed evitare ulteriori figure di merda, anche se il mio povero olfatto ne paga le conseguenze: l'odore di zolfo proveniente dal Vulcano, mescolato con quello del conato, invade le mie narici.



    Per tutti i demoni, ma che hai sgranocchiato a colazione?! Uova marce?!
    E' ancora troppo presto per esprimere i propri pensieri su certe cose, devo concentrarmi sulla contendente, la quale non esita a contrattaccare con il bastone. I miei riflessi pronti mi permettono di schivare la mossa... non del tutto, però. La base dell'arma urta contro il mio fianco destro, i tessuti sottocutanei stanno chiedendo pietà, forse anche troppo! Inspiro a denti stretti per il dolore, mentre mi accorgo che un brivido di freddo si fa vivo nel mio punto dolente... probabilmente ci sarà una fuoriuscita di sangue, ma non è il momento per occuparmi di essa.
    Ora che scruto bene il volto della Reale, la memoria si fa sempre più chiara: mi pare di aver già incontrato la sua figura durante la Giornata del Giudizio.
    Ma... è Deirdre dell'Ovest! Quello stregone di mio padre mi ha citato molte cose di lei, tra cui il talismano che porta al collo.



    Il fato ha voluto concedermi quest'onore, come ho fatto a non accorgermene prima?
    In contemporanea sento una presenza farsi sempre più vicina: è la Topa, intenzionata ad infierire sul nostro confronto. Cazzo... non ho alcuna possibilità per fermarla, sembra che la sua destrezza è fin troppo elevata per i miei gusti.
    Rimango per un attimo interdetta nel notare che Ananya viene in mio soccorso: afferra la reietta per il braccio e la spinge verso il basso, sferrandole una potente ginocchiata in pieno viso, rompendole il setto nasale... proprio come Efrem ha fatto con me la sera scorsa, durante i preparativi. Solo a pensarci mi sale un nervoso bestiale.
    Ora che ci penso, è la prima volta che qualcuno mi ha "salvato" la vita... magari dovrei ringraziarla, ma preferisco non pronunziar verbo. Una strega non prova alcuna riconoscenza verso i suoi alleati, a meno che non si fidi ciecamente di essi.
    Che dire, anche questa giornata si è conclusa. Abbiamo la vittoria in pugno, ma è giunto il momento di girare i tacchi. Ormai è calata la sera, i raggi lunari illuminano qualunque forma naturale di Solumquae: alberi, arbusti... e persino il Glados, che con la sua mistica luce ci invita a raggiungere le nostre basi: mentre m'incammino a passo pesante verso il portale, decido di non richiamare la Tenebris, ma di lasciarla ancora fremere tra le mie mani.



    Sì, ho deciso di mostrare le controprove della conquista, senza la minima esitazione.

    ------------------------------------

    In un millisecondo ci troviamo teletrasportati all'esterno della suddetta "casa". Varchiamo l'ingresso del cancello, per poi proseguire fino ad arrivare nel cuore del monastero: tiro indietro il cappuccio della divisa e, prima di scendere, percepisco da quassù dei suoni metallici di lame che si fanno strada per tutte le pareti: c'è qualcuno in armeria, me lo sento.
    Incurante delle orme impresse da MissCadavere, percorro le scale con i piedi che corrono rapidi quanto le mie saette. Non m'importa della contusione al fianco, sono troppo occupata per annunciare la notizia della serata.
    Avanzo verso l'uscio dell'armeria, reggendo la spada con il palmo destro dietro la mia schiena: noto le figure della bionda, - che se non ricordo male è Medea - di Keyra e di Efrem, che sono alle prese con i loro giochi.



    «Questa...» la mia voce tuona con gli occhi semi chiusi per la serietà, cercando di farmi sentire da tutte le persone che abitano questo rifugio, anche per coloro che stanno sonnecchiando in tutta tranquillità «...questa lama è macchiata del sangue di una lurida vecchiaccia Reale...» nel proferire tali parole il mio tono vocale si fa sempre più determinato mentre mostro la Tenebris, innalzandola in tutto il suo splendore insanguinato davanti agli occhi dei presenti: qualche goccia cremisi non ancora solidificata abbandona la sommità della lama e cade spedita sul suolo grezzo. Riprendo il discorso, andando dritto al sodo. «...ciò significa che sto maneggiando il simbolo della conquista. Solumquae è nostra!»



    Per un attimo rimango con il braccio in aria finchè una fitta al fianco mi costringe ad abbassarlo, non posso fare a meno di portare il palmo libero sul punto dolente...

    Arma – Spada in Forma Dormiente
    Final Sword (Tenebris Fulgura)

    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 1st March 2015 alle 20:40 Motivo: Aggiunte foto.


  3. #253
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Le due spade sono ferme e bloccate entrambe nelle mie mani, quella più grossa, a destra diretta verso la sua spalla. Il mio volto è impassibile, una maschera di cera dalla quale non traspare alcuna emozione. Perché limitarsi ai graffi? Gli allenamenti sono riproduzioni di ciò che si troverà in battaglia, e lì nessuno ti chiederà scusa o si limiterà solo a graffiarti di striscio con uno stuzzicadenti di legno. O vivi e uccidi o ti arrendi e soccombi. I miei occhi sono attenti sulle due ed è proprio quando sono a pochi passi da loro che la bionda mi tira un’altra freccia, è troppo vicina per evitarla del tutto, la freccia passa tagliando parte del tessuto del pantalone e una rigatura rossa comincia ad allargarsi, un bruciore crescente arriva al mio cervello. Digrigno i denti contendo il dolore, ma un altro colpo mi blocca, un vento forte, troppo forte per essere naturale si sprigiona dalle mani di Keyra, «Non finirò nel tuo piatto per cena… le mie carni non sono saporite…» cos’è che vuole? La forza d’urto mi blocca facendomi indietreggiare di… troppo poco. La spada lacera lo stivale la carne sottostante e rivoli di sangue si mischiano al colore scuro della calzatura. Non ti diverti più? Povera. Fugge da me avvicinandosi alla rastrelliera e prendendo una lancia dal suo sostegno. Che vuole fare uno spiedino? Che dolce… Guardo da entrambi i lati, la principessina bionda è alla mia sinistra, mentre la rossa alla mia destra. Sembra quasi… romantico. «Dea sancta Talikla…» mormoro, le mie labbra si schiudono lievi in un sussurro inudibile dalle loro distanze, la mia mente è sgombra e ogni pensiero è rivolto agli dei, una preghiera silenziosa sancita solo dal nome della dea a cui è rivolta. Guardo con un ghigno la bionda mentre sento il mio essere collegarsi alle piante al di sopra delle nostre teste, le sento vive, pulsare e gridare silenziose al mio richiamo. Ogni filamento si ingrandisce e allunga scavando il terreno e arrivando nel muro dietro di lei, le sento sempre più vicine prepotenti mentre spingono i frammenti di terra e… «amen…» i mattoni alle sue spalle cedono in un secondo liberando la potenza prepotente delle radici, mentalmente ordino loro di bloccare contro la parete la ragazza, stringendole in una morsa braccia e collo. Non osservo l’esito dell’azione e mi volto verso la rossa, lascio andare le due spade in un fastidioso stridio di ferro sulla pietra del rifugio. Richiamo mentalmente la mia falce e apro la mano destra pronta ad accoglierla, velocemente, particella dopo particella la sento comporsi, ne avverto il peso e, non appena la lama diviene visibile… «Questa...» la voce di Lucynda risuona potente all’interno della stanza. Sono tornate? Spero per loro che portino buone notizie… abbandono la lotta con la rossa mentre mi volto verso la ragazza, la falce ancora stretta nella mia mano, non si sa mai. La osservo in silenzio «...questa lama è macchiata del sangue di una lurida vecchiaccia Reale...» Cosa? No. Non ci credo. Non può essere lei. No dai. È impossibile… mi viene quasi da ridere, «...ciò significa che sto maneggiando il simbolo della conquista. Solumquae è nostra!» scoppio in una fragorosa risata, una risata di gusto, potente e a pieni polmoni «cos'è hanno finito i burattini e hanno mandato la vecchia di corte, Lantis sperava di togliersela da davanti?» sul mio volto un sorriso di trionfo, finalmente i territori di Solumquae sono nostri, ho sempre adorato il balletto delle vestali alle pendici del vulcano. Anche se… alcune di loro le preferivo in altri… ambiti. Mi avvicino a lei, il ghigno stampato ancora sul volto mentre osservo il sangue colare sulla lama affilata della spada della ragazza «è morta per caso?» dico voltando poi gli occhi verso di lei, si regge un fianco a causa delle ferite ottenute, lascio cadere la mia falce richiamandola un attimo prima che tocchi il suolo e cerco di sollevarle un braccio per aiutarla a camminare fino all’infermeria qua di fianco «vieni qui, fatti aiutare!» le dirò facendola avvicinare al mio fianco per sorreggerla. Guardo Keyra negli occhi «vai a svegliare Andreus, il suo aiuto qui è richiesto e poi… dobbiamo festeggiare la vittoria, non può rimanere a letto a poltrire!» se la ragazza accetterà il mio aiuto la guiderò in infermeria e la farò stendere sul letto, altrimenti aspetteremo qui le cure del ragazzo…

    Distruzione:
    L’incantatore è in grado di connettere la propria energia all'ambiente e generare radici, che prendono vita dal sottosuolo, in zone da lui scelte:
    (Maestro) Prigione di Gea - Le radici che vengono generate sono manovrabili ed imprigionano il corpo intero, stritolandolo, provocando tagli profondi e nei casi più gravi la compromissione di organi e rottura di ossa. Possono essere generate dove si desidera.
    Destroyer of Eden ---> Forma dormiente

  4. #254
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Medea Euripide






    La mia freccia va a segno purtroppo però non fa tanto danno a guardare Efrem, gli procura solo una grande rigatura rossa e di sicuro non lo fermerà. Accidenti!

    Con la coda dell’occhio noto Keyra spostarsi alla destra di Efrem mentre un vento freddo si alza nella stanza, mmm… Keyra domina il vento a quanto pare, buono a sapersi.

    La mia alleata intanto prende qualcosa dalla rastrelliera… accidenti a me, non ho pensato a difendermi! Mi mordo il labbro cercando di pensare in fretta. Efrem intanto bisbiglia qualcosa che però non riesco a sentire cerco di allontanarmi di lato ma non faccio in tempo in quanto ad un certo punto dalla parete dietro di me comincia a cedere… O perbacco, che succede?

    Mi paralizzo e questo è un errore in quanto vengo bloccata alla parete dietro di me dalle radici che bloccano le braccia ed il collo. Non posso muovermi, per quanto cerchi di divincolarmi i miei sforzi sono vani.
    Continuo a divincolarmi cercando di liberarmi quando sento una voce

    «Questa......questa lama è macchiata del sangue di una lurida vecchiaccia Reale...»

    Non mi sembra di riconoscere la voce ma le parole che dice mi lasciano basita tanto che smetto di divincolarmi posando lo sguardo sulla ragazza che le ha pronunciate. Ella continua «...ciò significa che sto maneggiando il simbolo della conquista. Solumquae è nostra!»

    A quanto pare abbiamo vinto. Sgrano gli occhi tenendoli fissi su colei che ha parlato.
    Efrem pare essersi dimenticato di Keyra e della sottoscritta, ma magari sarebbe stato carino se mi avesse anche liberata, mi sento un salame a restare in questa posizione poco consona…

    «cos'è hanno finito i burattini e hanno mandato la vecchia di corte, Lantis sperava di togliersela da davanti?»

    Cazzo, cazzo e cazzo… ci sono anche io eh se tante volte l’hai dimenticato! Maledetto!
    Ops… se mi sentisse la mia povera mamma ora mi sgriderebbe, non è da signora esprimersi in questo modo!

    «è morta per caso?»

    Ecco ovviamente è più interessato a sapere se la tizia di cui parlano è morta, se solo non fossi legata questo sarebbe l’attimo giusto per attaccarlo, non me ne frega niente se mi sta dando le spalle, dopotutto in battaglia non è che si guarda l’etichetta, giusto? «vieni qui, fatti aiutare!» Dice alla ragazza ed in quel momento, magicamente, le radici mi lasciano libera con il risultato però che finisco lunga per terra con il sedere in alto, in bella vista e sbattendo il naso sul pavimento duro.

    «E che cavolo! Che maniere!» Sbotto a voce alta in maniera poco signorile.



    Penitenza --- > Fantasy bow ---> Forma dormiente
    Ultima modifica di Lilla_20; 2nd March 2015 alle 01:17

  5. #255
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Isyl perde 20 punti costituzione a causa del colpo di spada, Medea 5 punti costituzione a causa del colpo sul naso

    È NOTTE

  6. #256
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli




    Ananya Nitya Kalpana

    Yadirha accetta di fare un’altra torta e anzi, comincia già a preprarare. Splendido, in questo momento potrebbe diventare la mia nuova migliore amica!
    Mi chiede della battaglia, se è stata difficile. «Non fisicamente, questa è l’unica ferita che ho riportato» mostro la mano sinistra. Apro la dispensa e prendo del sale, poi prendo una brocca d’acqua e ci mescolo il sale dentro. Passo la soluzione salina sulla mano bruciata per disinfettare l’area danneggiata. Trattengo un’imprecazione nel momento in cui sento bruciare, ma so che è perché l’acqua e sale sta facendo il suo lavoro.
    Riprendo il discorso «.. i nemici erano evidentemente deboli in combattimento e, almeno su di me, hanno preferito usare attacchi mentali per indurre il terrore o… per instillare tranquillità. La seconda è stata punita a dovere per questo… ma la prima… quella maledetta vecchiaccia… Non sono riuscita a farle niente, ma so per certo che non è uscita illesa dalla battaglia, Lucynda se ne è assicurata..» dico con un ghigno.
    Poi svuoto la brocca e la riempio nuovamente con acqua fresca. Ci immergo tutta la mano fino al polso e mi siedo sulla sedia in cucina.
    «Che poi, una vecchia! Hanno mandato a combattere una vecchia! I reali devono essere messi davvero male!»
    Yadirha dice che ci vorranno 20 minuti, e di andare a chiamare gli altri. Sinceramente non ho voglia di muovermi da qui, la stanchezza comincia a farsi sentire… e questa sedia sembra così comoda….no! Immergo la mano destra nell’acqua della brocca e la uso per bagnarmi gli occhi. Sveglia!

    Mi alzo pigramente dalla sedia «Vado a chiamare gli altri.» dico a Yadirha, mentre esco dalla stanza.
    Mi dirigo su in armeria, dove prima avevo visto molte persone, e noto che Lucynda ha già fatto il grande annuncio. Sento Efrem parlare «...vai a svegliare Andreus, il suo aiuto qui è richiesto e poi… dobbiamo festeggiare la vittoria, non può rimanere a letto a poltrire!»
    Ottimo! «A tal proposito» mi intrometto «Yadirha sta preparando una squisita torta per festeggiare… E sono sicura che a Lucynda non dispiacerà mettere qualcosa sotto i denti, visto che siamo state fuori tutto il giorno!»

    Quando arriverà Andreus gli farò sapere che pure io ho bisogno di cure.


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  7. #257
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Lucynda Mellow


    Per essere una vecchia decrepita, la famosa Strega dell'Ovest ha un talento naturale nel mollare delle bastonate memorabili ai suoi competitori. Cazzo... nonostante mi avesse beccata di striscio, l'intensità del colpo è mediamente travagliante, tanto da aver causato l'apertura della carne: una porzione del fianco destro è ricoperta da uno strato cremisi, mimetizzandosi con il tessuto nero della giacca, quindi lasciando spazio ad un grosso alone scuro.
    Sono gli occhi dei presenti a farmi concentrare sulla realtà, specialmente quelli eterocromatici del Boss. Con la coda dell'occhio vedo la biondina lamentarsi perchè avvolta da un caloroso abbraccio da parte di quelle sottospecie di radici dall'aspetto dominante. Terra... sì, non c'è dubbio. Chi potrebbe dominare un elemento simile a quello di Muso Putrido? Non penso sia Keyra, lei appartiene al Vento. A questo punto le mie supposizioni cadono su Efrem, dovrebbe essere lui il gestore di tutto questo. Se ho azzeccato, avrò qualche spunto in più per studiare delle strategie, per un futuro addestramento con egli.
    «Cos'è hanno finito i burattini e hanno mandato la vecchia di corte, Lantis sperava di togliersela da davanti?»
    La mia attenzione viene catturata proprio dall'uomo, il quale sembra conoscerla, a giudicare da come si lascia andare con una sghignazzata a tutto spiano. Ridi bello mio, ridi. Sfogati. Lo sappiamo tutti che sei emozionato.
    Si mostra incuriosito per la spada avvolta dal sangue Reale, chiedendo se la vecchia fosse soccombuta dopo averle trafitto la lama su quella maledetta spalla, «Magari...» replico con un fil di voce, mentre patisco in silenzio il bruciore diramarsi fino al cervello. Efrem si rende conto sul fatto che sono troppo presa per il fianco spasimante, purchè si offre volontario per supportarmi alla Croce Rossa, «Vieni qui, fatti aiutare!» dice sollevando il braccio libero per poi farmi avvicinare al suo fianco.



    Ma guarda, sembriamo così... romantici.

    Prima di avviarci verso la meta desiderata, il mio Uomo ordina a Keyra di avvertire Andreus per il suo ruolo di infermiere così tanto richiesto, ma in contemporanea sento arrivare dei passi familiari. Passi che appartengono ad Ananya, la quale s'intromette nella situazione corrente



    «A tal proposito, Yadirha sta preparando una squisita torta per festeggiare… E sono sicura che a Lucynda non dispiacerà mettere qualcosa sotto i denti, visto che siamo state fuori tutto il giorno!»

    Oh, che sorpresa. Yadirha conosce l'arte culinaria... mica avrà lavorato nelle cucine reali? Bah. E' da tempo che non tocco cibo, tanto da averne dimenticato il significato. Reagisco alla sua proposta con tono neutrale, mentre continuo a stringere i denti per le numerose fitte. «Goderò del suo sapore quanto prima, Alleata.»

    Detto ciò richiamo la mia spada per poi farmi guidare da Efrem verso l'infermeria, lasciandomi sorreggere da lui stesso con il suo braccio che sostiene il mio e portato alla sua spalla, trovandomi così al suo fianco...


    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 20th March 2015 alle 20:23 Motivo: Aggiunte foto.


  8. #258
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Brucia dannazione, la ferita brucia come un taglio nel sale, come se un fuoco mi divorasse dentro, mille aghi riuniti in un unico punto, un fendente forte e deciso. Stringo i denti mentre porto la mia improvvisata arma …una lancia dalla lunga asta …davanti a me per parare ogni possibile attacco di Efrem. Osservandolo bene noto con un beffardo sorriso un rivolo rosso cremisi scorrergli lungo la gamba , la freccia della bionda deve aver raggiunto il bersaglio ferendolo di striscio. Peccato avrebbe potuto fare più danni.

    Lascio scorrere il mio sguardo indagatore su di lui, soffermandomi dapprima sul suo petto non troppo muscoloso che intravedo sagomato sotto la maglietta, poi risalgo sul suo viso, oh il braccio ferito… sogghigno; - sarà quello il punto dove la punta di questa lancia affonderà con tutta la mia forza, ti renderò il colpo e grazie al lungo manico non ti avvicinerai troppo – sono pronta.
    Attaccami orecchie a punta!
    Nel mentre il suo sguardo saetta prima verso la bionda, poi verso di me, noto un leggero movimento delle sue rosee labbra, sembra stia pronunciando una frase o forse una parola, non riesco a leggere da questa distanza ma sembra un qualcosa in una lingua antica, resto in guardia.
    «Amen…» …è l’unica parola che sento prima che un rumore seguito da un tonfo di mattoni irrompa nella stanza, guardo la bionda mentre vedo delle grosse e robuste radici fuoriuscire dal muro, le osservo ammirata, Terra ecco qual è il tuo elemento Efrem Targaryus!
    Le radici l’afferrano per le braccia e per il collo bloccandola alla parete…dei che forza, spero non la stritolino però , la bionda sembra così esile sotto quel groviglio di rami.
    Devo fare qualcosa, potrei evocare la mia arma e attivare il suo potere del vento, forse riuscirei a tagliare le radici alla base…faccio per agire ma poi lo vedo:
    Getta via le spade che impugna mentre queste cadono a terra generando un fastidioso stridio e incurante delle ferite che gli martoriano il corpo statuario, materializza la sua arma nelle sue mani, ecco la lucente lama prendere forma, ed è come vedere lo spirito bellicoso del Dio della Guerra che si è impossessato di lui…questo suo lato sotto certi aspetti potrei gradirlo ma…non ora.
    Vuole attaccarmi. Stringo fortemente l’asta della lancia di sbieco davanti a me…
    Poi ecco giungere da qualche parte l’eco come di passi, rapidi veloci , in successione, distolgo lo sguardo da Efrem solo quando noto una figura prendere forma nell’ombra dell’arco dell’armeria è Lucynda che entra quasi trionfante alzando la sua spada al’inesistente cielo sopra di noi:
    «...Questa lama è macchiata del sangue di una lurida vecchiaccia Reale...» il mio sguardo cade sulla punta della sua lama mentre gocce di sangue simili a splendenti rubini, brillano sulla sommità dell’arma di Lucynda quasi fossero adorni gioielli; «...ciò significa che sto maneggiando il simbolo della conquista. Solumquae è nostra!» la sua voce è forte chiara, decisa, poi ad un tratto la vedo portarsi una mano sul fianco mentre abbassa il vessillo di gloria, forse è ferita anche se dal modo in cui è entrata direi che la felicità di una vittoria sorvola persino su un lancinante dolore.
    Ripeto mentalmente le sue parole:
    – Solumquae è nostra… Solumque casa mia è stata conquistata dai ribelli…-
    Sospiro mentre libero una mano dal legnoso fardello della lancia e porto una mano al petto.
    Allento la presa sulla lancia mentre un sorriso misto a lacrime di gioia trattenute prende forma sul mio viso, finalmente potrò recarmi a trovare mia madre senza avere l’incubo di incontrare reali o reietti in giro per quelle zone.
    Mi assento per un attimo mentre osservo la scena di Efrem che sostiene Lucynda come se la stessi guardando arallentatore e, chissà perché le sue mani sul corpo di lei mi danno quasi fastidio, eppure non ho motivo di provare ciò, è ferita, ha appena combattuto, ha appena vinto il territorio di Solumquae e… Ananya?
    Gli occhi vedono ma comunque la mente non è vigile, non è presente, è persa tra i ricordi di quel luogo che per tanto tempo non ho visitato a causa di tutto ciò che ne è conseguito in seguito alla sua morte.
    «
    Madre, finalmente potrò tornare a trovarti» bisbiglio, ma non credo che qualcuno abbia udito tali mie parole.
    Mi ridesto dall’incanto quando scorgo gli occhi verdi di Efrem su di me la sua voce e , poco dopo la voce della bionda che con un poco elegante tonfo, sembra essere finalmente libera da quei tentacoli legnosi:
    «…Vai a svegliare Andreus, il suo aiuto qui è richiesto e poi… dobbiamo festeggiare la vittoria, non può rimanere a letto a poltrire!» mi dice e ha ragione.
    «E che cavolo! Che maniere!»
    Sorrido scostandomi dalle rastrelliere zoppicando vistosamente mentre utilizzo la lancia come sostegno almeno per muovermi con più agio e velocità.
    «Tutto bene?» chiedo alla bionda in tono gentile mentre noto anche Ananya arrivare:
    «Yadirha sta preparando una squisita torta per festeggiare… E sono sicura che a Lucynda non dispiacerà mettere qualcosa sotto i denti, visto che siamo state fuori tutto il giorno!»
    Le passo accanto sorridendole grata:
    «Stai bene?» chiedo fissando le sue rosse iridi per poi continuare «Sono felice che siate tornate sane e salve e soprattutto, vincitrici! Complimenti ragazze» alzo la voce, cosicchè anche Lucynda possa sentirmi detto ciò le faccio un cenno del capo in un muto ringraziamento:
    «Vado a dare la buona notizia a quel pigrone di Andreus!»
    Mi dirigo verso le scale poggiandomi sull’asta della lancia.
    Ogni gradino in discesa è un dolore acuto che arriva al cervello centuplicato dallo sforzo del peso del corpo, ma resisto, devo andare da lui a dare la buona notizia.

    Raggiungo la porta della sua camera, stessa porta che qualche ora fa ho varcato portandogli l’infuso, busso una , due, tre volte, ma non sembra esserci nessuno al suo interno, spingo il legno che con un leggero sibilo si apre mentre i miei occhi vedono una scena già vista: Andreus arrotolato nel lenzuolo.
    Mi avvicino con un po’ di rumore, mentre lo chiamo dolcemente in un sibilo , non vorrei traumatizzarlo:
    «Andreus…» lo ripeto diverse volte senza ottenere una reazione, poi mi avvicino ancor di più all’altezza di dove dovrebbe esserci il suo orecchio elfico e, ripeto nuovamente il suo nome, ma sembro non ottenere risposta, prendo quindi a scuotere leggermente il groviglio di coperte sperando che almeno questo riesca a destarlo, altrimenti userò la punta della lancia per punzecchiarlo…
    Ultima modifica di DELTAG; 2nd March 2015 alle 20:48

  9. #259
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Yadirha BlackSnow

    «Non fisicamente, questa è l’unica ferita che ho riportato» mi dice mente mi mostra la mano sinistra. <<Be derei che ti è abdata grassa se quello è l’unico danno che ti sei fatta>> Le dico divertita



    «.. i nemici erano evidentemente deboli in combattimento e, almeno su di me, hanno preferito usare attacchi mentali per indurre il terrore o… per instillare tranquillità. La seconda è stata punita a dovere per questo… ma la prima… quella maledetta vecchiaccia… Non sono riuscita a farle niente, ma so per certo che non è uscita illesa dalla battaglia, Lucynda se ne è assicurata..Che poi, una vecchia! Hanno mandato a combattere una vecchia! I reali devono essere messi davvero male!» Mentre parlava Ananya si è disfettata la bruciatura per poi sedersi.



    Ah be se non puoi battere il tuo nemico con la forza usa l’intelligenza, però a volte nemmeno quella basta.
    << Sei stata molto fortuna a non uscirne pazza con le tecniche mentali non si scherza, comunque io non mi preoccuperei per la vecchia prima o poi avrai la tua vendetta, ma per ora accontentati della lezione che gli ha dato Lucynda>>



    Le dico con un velo di sadismo, dopo aver infornato la torta Ananya si alza di malavoglia dicendomi che va a chiamare gli altri <<Bene perchè non voglio mangiare la torta fredda!>> Le dico prima che esca dalla stanza, si oggi sono proprio euforica.


    Ultima modifica di niobe cremisi; 9th March 2015 alle 23:45
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Apro a fatica gli occhi guardandomi intorno da sopra le coperte, la luce del sole mattutino rischiara la stanza, una camera piccola, dalle pareti di legno e mattoni. Dove mi trovo? Mi sollevo leggermente sbadigliando, chi mi ci ha portato qui?



    E… dov’è il mio letto del rifugio? Sono pesante, è difficile sollevarmi. Il letto nel quale mi trovo quasi sprofondato è diverso, più morbido, più grande. Sento un peso all’altezza dello stomaco, abbasso gli occhi dimenticandomi per un attimo del luogo in cui mi trovo e… un braccio. Sgrano gli occhi, un braccio maschile scivola sulle coperte non appena mi sollevo. Oh dei, che cosa ho combinato? Dove sono? Chi è? No no no no no. Tutto questo è sbagliato, sono nel letto con un uomo che non conosco e… scosto le lenzuola… nudo, tra l’altro. «Svegliati pigrone, nostro padre si sta sgranchendo le ossa per l'allenamento!», la porta si spalanca rivelando Cassandra nella sua classica tenuta da allenamento, abbasso di scatto le lenzuola coprendo così anche il braccio. Dei che figura. Mi porto una mano dietro la testa e le rivolgo un sorriso colpevole prima che vada via, la ragazza esce da dietro la schiena la mia tenuta e me la lancia sul letto con un sorriso



    «Dai che sennò s'arrabbia» faccio cenno di sì con la testa, l’imbarazzo fa morire ogni suono all’interno della mia bocca, finalmente si decide a uscire e non appena la porta in legno si chiude alle sue spalle tiro un sospiro di sollievo. Passo con la mano sulle coperte afferrandole con forza e tirandole, scoprendo il volto dello sconosciuto. La testa è di lato e il viso è rivolto verso la finestra mostrandomi la nuca, sento il respiro farsi sempre più regolare quando riconosco la massa informe dei capelli di «E… fffr… ee… mm…»



    balbetto. Finalmente riconosco la stanza, la mia vecchia stanza a casa, riconosco i miei oggetti, i miei abiti sparsi ovunque nel disordine «Andreus…» il ragazzo si avvicina al mio orecchio sussurrando nuovamente il mio nome.



    Dei brividi percorrono la mia schiena, e se Cassandra entrasse? O peggio… e se papà entrasse? No no, deve andarsene!


    «Che ci fai in casa mia?» la stanza diviene nuovamente buia, possibile che il sole sia tramontato di colpo? Sbatto le palpebre abituandomi al buio,



    la voce del ragazzo è diversa, che abbia problemi alla gola? «Sono venuta a chiamarti. Lucynda e Ananya sono tornate.» ma cosa gli prende? C’era bisogno di… fare… questo per dirmi una cosa simile? «Eh? E che ci fai nel mio letto?» dico incredulo sapendo già la risposta. Risposta che… non è da lui «Nel tuo letto? A dire il vero sono fuori dalle tue coperte?» lentamente i lineamenti di Efrem si trasformano, si addolciscono così come le forme del suo corpo diventano sempre più femminili, scuoto la testa con forza «Keyra? Oddio… scusami io… ti avevo scambiata per… non importa…» la ragazza pare indispettita, si avvicina, forse per farsi vedere meglio «Certo che sono io! Chi dovrei essere, scusa? Andreus, ma stai bene?» mi dice posandomi poi una mano sulla fronte, non posso mica dirle di aver sognato Efrem. Non ho idea di cosa penserebbe o… di cosa farebbe… «sto bene grazie… Non far caso… quando mi sveglio… deliro…» le scosto una mano rivolgendole un sorriso «eppure sembravi così serio… mi hai fatta preoccupare. Magari qualche botta in testa ti aveva causato chissà che commozione cerebrale…» testa? Botta? Ecco! Trovata la scusa, so che il mal di testa mi è passato con questa dormita, ma posso ancora usarlo per qualcosa «sarà il mal di testa di prima…» mento portandomi una mano alle tempie e massaggiando, la ragazza indica quindi una bottiglietta sul mio comodino «prima sono passata, ti ho lasciato un infuso a base di artiglio del diavolo che funziona come analgesico. Scusa mi se sono entrata senza permesso, ma non volevo svegliarti…» oddio. È entrata in camera mentre dormivo, oh dei spero solo di non averla terrorizzata! «Spero di non averti spaventata, mia sorella ha sempre detto che dormo strano… piuttosto, a che ti serve il bastone?» prendo la bottiglietta dal comodino rigirandomela tra le mani e osservando il liquido al suo interno «di che sa?» dico storcendo già il naso. «Questo? Nulla di che… regalino di Efrem durante l’allenamento…» sempre delicato lui… indica poi la bottiglia «è amaro, ma ha un retrogusto di rabarbaro e miele… vecchia ricetta di mia madre.» stappo l’intruglio e ne avverto l’odore che si sprigiona. Liquirizia? Io odio la liquirizia! Mando giù la mistura, che schifo, ma che è? La mia faccia si piega in una smorfia di disgusto «spero mi faccia bene. Dai su… fammi vedere dove ti ha ferito quell’animale!» batto con una mano sul letto invitandola a porgermi la gamba «ma non è così grave… forse è meglio se curi prima le ragazze…» mi sorride «d’accordo allora… dammi un paio di minuti per rivestirmi e sono da voi» porgo infine la boccetta vuota «grazie… era… disgustoso…» le mostro la lingua scherzando, mi sento un bambino alle prese con la medicina. Ma vabbè, con lei credo di potermelo permettere lei prende la boccetta vuota e mi guarda con un sorriso «non ho mai detto di essere una pasticcera… comunque… sono tornate vincitrici… Solumquae è finalmente nostra…» sospira, oh finalmente una buona notizia, scosto all’istante le coperte «che splendida notizia! Mi vesto velocemente e arrivo subito!» scappo in bagno e non appena mi chiudo la porta alle spalle… arrossisco… sono in mutande!


    Ho corso in mutande… davanti a lei. Che imbarazzo! «Non so se te ne rendi conto, ma c’è una ragazza nella tua stanza e tu te ne esci in mutande?» avvampo ancora di più, dovrei assomigliare ai suoi capelli al momento «SCUSA!»



    Urlo da dietro la porta, sento i suoi passi zoppicanti e lenti accompagnati dal pezzo di legno che striscia sul terreno «voi uomini siete tutti uguali… ti aspetto fuori…» la sento ridere per poi chiudere la porta. Tiro un sospiro di sollievo e prendo a sciacquarmi la faccia, mi passo anche l’acqua sopra i capelli e esco velocemente fuori dal bagno. Dal cassetto esco una casacca marrone dalle vistose cuciture bianche e un paio di comodi stivali ed esco fuori. Subito trovo ad attendermi la ragazza, le porgo un braccio accompagnandola fino all’infermeria.


    Qui trovo Efrem intento a posare Lucynda su uno dei tanti lettini, dopo averla posata mi guarda, per poi distogliere lo sguardo. Che gli prende? «Vi lascio a lui ora… torno subito…» per poi uscire dalla stanza superandomi. Non capisco. Che gli è successo? Ho fatto qualcosa di male? Non volevo… dopo chiederò… ora pensiamo alle ferite delle ragazze, una chiazza rossa si apre sull’abito di Lucynda, sul fianco. Sgranchisco le dita e le dispiego avvicinandole al taglio e richiamando a me i miei poteri, li sento fluire in me con più vigore, sono riposato e mi sento al pieno delle forze. «Come è andata la battaglia? Mi ha detto Keyra che avete vinto!» le dico con il sorriso sulle labbra mentre dai miei palmi si sprigiona quella luce candida che investe il fianco della donna, aspetto che il taglio si sia totalmente rimarginato per porgerle una mano e aiutarla a mettersi seduta…


    *Frasi e azioni di Cassandra e Keyra concordate con Mary24781 e DELTAG

    Difesa e recupero:
    Rigenerazione: Avviene tramite tocco (Esperto) - Rigenera ferite di media entità (ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento)

 

 

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