Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

Medea Euripide

Sento lo sguardo della Rossa su di me e mi volto a guardarla ed in quel momento ho un flash, sono di nuovo a casa mia, la mamma era un’ottima erborista e si dilettava a vendere o a regolare le erbe che le avanzavano, così spesso capitava che quando non era in servizio presso la regina, come dama di compagnia, le dame venivano a comprare le erbe da lei, in una di queste occasioni ho intravisto una ragazza giovane coperta da un cappuccio ed i suoi occhi mi ricordano tanto la Rossa…

Sgrano gli occhi per la sorpresa di quel ricordo improvviso. Purtroppo però la mamma, per rispettare la riservatezza di chi veniva da lei, si chiudeva sempre nel suo studio a parlare con i suoi clienti, quindi non posso avere la certezza che fosse proprio lei… Ma no che vado a pensare, è impossibile… credo.

Mi riscuoto dai miei pensieri e mi rendo conto che per tutto questo tempo sono rimasta a fissarla, che figura! Divento tutta rossa e le sussurro
«Mi sa che non ci siamo ancora presentate, mi chiamo Medea Euripide»

Abbozzo un sorriso ma in realtà non so neanche se mi ha sentita, ma non importa, riporto lo sguardo davanti a me cercando di seguire i discorsi.

«Deirdre dell’Ovest? Ma è impossibile! Non ha più poteri ed è una vecchia decrepita!!» Urlo senza rendermene conto. «L’hanno costretta a fare la septa dei principi e di certo non l’hanno mandata in battaglia a meno che Lantis non aveva voglia di sbarazzarsi di lei in questo modo!» Scoppio a ridere al pensiero, chissà magari ci ho preso.

A quanto pare anche la Rossa ha i miei stessi dubbi ma viene smentita da una delle due ragazze che sono andate in battaglia (Lucynda)

«Sì, è così. Per quel che mi riguarda, ho avuto l'onore di farmi la pelle con lei... la destrezza non era il suo forte, mi è sembrato di avere a che fare con un bradipo in putrefazione...ad ogni modo, i miei occhi hanno visto quel che sembravano delle radici sbucare dal suolo, le quali stritolavano la Reietta Blu dalla testa ai piedi. Questo è solo l'inizio di una lunga fine...»

Caspita ha addirittura lo stesso potere che ha Efrem?

Sto ancora rimuginando su ciò che ho appena ascoltato quando nella stanza irrompe Yadirha preceduta dall’inconfondibile odore di torta alla zucca. Sento un languorino provenire dal mio stomaco e mi rendo conto che sono affamata. Lascio che gli altri si servano e per ultima vado io.

«Io ovviamente non rinuncerò ad una buonissima fetta di torta alla zucca, si sente dall’odore che è squisita!!» Sorrido alla ragazza mentre prendo il penultimo pezzo di torta.

«a chi toFFa oVa?»

Mentre mangio noto Andreus avvicinarsi alla Rossa, a quanto pare prima non mi ha sentita, così glielo richiedo facendo finta che sia la prima volta che lo dico.

«Dopo che hai curato le ferite più importanti ti dispiacerebbe occuparti anche del mio naso?» Chiedo imbarazzata.

Sto ancora con gli occhi sul nostro curatore quando sento una nuova voce “Allora… chi ha voglia di bere un goccetto? A proposito… mi sembra che qui si stia festeggiando qualcosa, abbiamo vinto? Ditemi di sì!”

Mi volto a guardare nella direzione da cui proviene la voce e noto una nuova ragazza, o meglio non posso sapere se è nuova ma finora non l’avevo mai vista.

«IOOOO!!» Le rispondo subito.

«Non mi sembra che ci siamo mai viste…» La guardo attentamente, magari potrei anche sbagliarmi. «Mi chiamo Medea Euripide e tu?» Le domando con un sorriso.

Andreus De Lagun

Termino di mangiare la mia fetta, chissà se ne è rimasta ancora. Ho troppa fame, cacchio. Mi volto per un attimo a guardare verso la tipa ma vengo bloccato dalla voce di Keyra che arriva flebile, simile a un sussurro mentre il rumore delle bottigliette e dei prodotti sul tavolo aumenta esponenzialmente «Ho bisogno di parlarti… in privato… ma prima devo fornire i vestiti alla bionda… dove posso trovarti?»

ingoio e qualche pezzo ancora rigido fatica a scendere. Mi avvicino al suo orecchio non appena torna ad armeggiare con le bottiglie «quando hai finito con lei, raggiungimi in cucina…» le sussurro nell’orecchio spostandomi con la testa in modo da non essere notato, dopodiché mi abbasso fino al suo polpaccio e osservo la gravità del danno, non è molto profondo ma penso che le causi non pochi problemi. Mi pulisco le mani sfregandole tra loro e mi scrocchio le dita «pruderà un po’!» la mia magia curativa si dirama in ogni fibra del mio essere defluendo dalla mia mente e diramandosi fino ai palmi delle mani dalle cui esce come un bagliore candido, quasi dorato e che veloce investe la gamba della ragazza risanando il taglio e facendo svanire le tracce di sangue rappreso sulla ferita, la voce della donna strana mi arriva alle spalle «Non ci siamo ancora presentati, io sono Yadirha BlackSnow e tu sei?»

volto lo sguardo verso di lei e dopo averle rivolto un lieve sorriso dico «mi chiamo Andreus De Lagun!» la domanda dopo mi fa scappare un risolino che copro abbassando gli occhi sulla ferita di Keyra «Se ho capito bene tu dovresti essere il secondo in comando, per caso tu sai che cosa ha intenzione di farci Efrem con il territorio appena conquistato?» secondo in comando, curatore e… adesso… avvampo al solo pensiero, cerco di distrarmi formulando una risposta quantomeno sensata «sì, io porto avanti la baracca quando il grande capo studia un piano!» dico e torno a guardarla nuovamente «dunque, so che il vulcano di Solumquae è un punto molto importante per il popolo di Dohaeris, ogni anno viene indetta la danza delle spade dove le vestali si ingraziano il volere degli dei scongiurando ogni anno una nuova eruzione del monte. Quindi, sarà un ottimo punto di riferimento per tutte le nostre prossime battaglie…» spero di aver risolto i suoi dubbi «… se magari non ti è chiaro qualcosa, chiedi direttamente ad Efrem appena torna.»

se torna. Vederlo andar via così mi ha stranito un po’… la ragazza bionda parla dopo di me ripetendomi nuovamente la richiesta di prima «Dopo che hai curato le ferite più importanti ti dispiacerebbe occuparti anche del mio naso?» ho capito. Non sono sordo.

«Scusami, ma siccome non hai risposto alla mia domanda, mi sono occupato prima di lei… dammi qualche minuto e sono da te!» le sorrido cordiale e nello stesso istante, ecco apparire Daphne con in mano quattro bottiglie di… idromele? Ma da dove l’ha preso? Forse ne aveva una scorta nascosta qui in giro, però… chissà cosa hai nascosto ancora signorinella «Allora… chi ha voglia di bere un goccetto? A proposito… mi sembra che qui si stia festeggiando qualcosa, abbiamo vinto? Ditemi di sì!»

stacco una mano dalle cure e la rivolgo verso di lei sollevando il pollice «ovvio che abbiamo vinto! Per chi ci hai presi?» apro la mano facendole l’occhiolino, «forza signorinella, passa qua una bottiglia di quella roba!» se mi lancerà la bottiglia non mancherò di prenderla al volo, dopodiché mi rivolgerò a Keyra «come va?» se la risposta sarà affermativa, mi alzerò e andrò a prendermi cura del naso di Medea, o almeno è il nome che ha detto a Daphne appena ora…

Difesa e recupero:
Rigenerazione: Avviene tramite tocco (Esperto) - Rigenera ferite di media entità (ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento)

Yadirha BlackSnow

Il ragazzo mi sorride per poi dirmi il suo nome Andreus, poi dopo la mia seconda domanda il suo viso diventa rosso, che avrà poi da diventare rosso? Giuro che se non riponde entro due secondi lo prendo a pugni, fortunatame si riprende in fretta e mi risponde «sì, io porto avanti la baracca quando il grande capo studia un piano! Dunque, so che il vulcano di Solumquae è un punto molto importante per il popolo di Dohaeris, ogni anno viene indetto il ballo della spada dove le vestali si ingraziano il volere degli dei scongiurando ogni anno una nuova eruzione del monte. Quindi, sarà un ottimo punto di riferimento per tutte le nostre prossime battaglie… se magari non ti è chiaro qualcosa, chiedi direttamente ad Efrem appena torna>> Umh non mi è chiaro per niente, praticamente mi ha detto un pezzo di storia di quel luogo, anche se devo dire che è interessante ma soprattutto affascinante sapere gli usi e costumi di un paese così diverso dal mio.

Vorrei fagli più domande sulla storia di quel luogo quando improvvisamente il mio stomaco inizia ad emettere dei rumori e gorgoglii poco rassicuranti e da lì a qualche secondo avverto un forte dolore di stomaco.

In quel momento si apre la porta e una raggiante Daphne compare offrendo da bere a tutti, dopo un’altro spasmo allo stomaco che mi fa quasi piegare in due decido di correre il più velocemente possibile nella mia stanza incurante dell’arrivo della donna.

Mi chiudo in bagno alla velocità della luce e mi libero di tutto quel peso, ecco lo sapevo ho mangiato troppa torta. Dopo un tempo infinito mi sciacquo il viso e la bocca per poi urlare<<Che tu sia dannata maledetta squisitezza!>>

Esausta esco da quella stanza puzzolente per poi dirigermi fuori dal rifugio, ho bisogno dell'aria fresca e pura della notte. Appena uscita inspiro a pieni polmoni l’aria per poi buttarla fuori, mi siedo sul terriccio a gambe incrociate e chiudo gli occhi cercando di rilassarmi il più possibile ascoltando i rumori della natura.

É l'alba

Senza pensarci due volte, tiro coi denti il tappo della mia personalissima bottiglia, una brutta abitudine che mi costerà qualche dente prima poi e ne bevo un sorso, mh fantastico! Nella stanza ci sono quattro persone e non avevo sbagliato: c’è anche Andreus. Una tizia si presenta, è la bionda che prima stava combattendo con Efrem, si chiama Medea e, a quanto pare, vuole bere anche lei.



Ho l’istinto di menarle la bottiglia sul naso che vedo già malconcio, ma… mi trattengo, sono gelosa per niente, gelosa di quel mostro di Efrem che non merita neanche uno dei miei pensieri su di lui. Lancio la bottiglia verso di lei, in modo che le arrivi dritta ditta tra le mani e tracanno ancora un po’ dalla mia. “Daphne” le dico pulendomi la bocca con la mano. Andreus mi comunica la vittoria… abbiamo vinto, abbiamo vinto sul serio questa battaglia! “E nessuno ha urlato per avvisarmi? Disgraziati!” rido di gusto prima di buttar giù un altro sorso. Inizio ad avere le traveggole, da quanto tempo non mangio qualcosa? Alzo gli occhi su Andreus che reclama una bottiglia, ma… sembra non star fermo un attimo, ondeggia e si… sdoppia? “Non sapevo che tu avessi i cloni, ahahah”

vabbè la bottiglia la lancio al centro tra i due, la prenderà, anzi… lancio entrambe le bottiglie, chissene, ho bisogno di mani libere. “Ohhhh, c’è anche una tortaaaaaaaaa”, cammino incrociando le gambe, non le controllo



così finisco per inciampare e finisco con la faccia nel vassoio di crema morbida. Alzo la testa, sono totalmente imbrattata, passo una lingua su pezzetti incollati sulla bocca e li assaporo “Zucca…eheheh”



Mi siedo sulla prima cosa che trovo, non guardo manco dove ho posato le chiappe effettivamente e riporto la bottiglia frontalmente a me, ne ho bevuto circa la metà “Che scommettete che la finisco in un sorso?”



non aspetto una loro risposta ed inizio a tracannare tutto

PIOVE

Keyra
Isyl Tinnuviel

Noto un movimento di Andreus e subito dopo sento il suo respiro e le sue parole giungere chiare al mio orecchio:
«…quando hai finito con lei, raggiungimi in cucina…»
La sua ombra quindi sparisce dalle mie spalle in un fruscio e poi nuovamente sento la sua voce giungere dal basso, mentre un’energia calda si manifesta all’altezza del mio polpaccio ferito, l’energia che conosco sta risanando il mio taglio donandomi subito una pruriginosa sensazione di benessere. Mi sta nuovamente curando.
«Sarò sempre in debito con te.. » mormoro ma non credo che dalla sua posizione mi abbia sentita.
Finalmente tra le boccette trovo quel che cercavo ma al momento non credo mi serva più, volevo riuscire a curarmi da sola senza pesare troppo su di lui e invece…nuovamente e per sempre sarò in debito con lui. Sospiro voltandomi nuovamente verso i presenti dopo aver riposto al suo posto la boccetta che avevo preso e, penso al ruolo di Andreus qui dentro e, come me anche Yadirha pensa bene di chiarire il suo ruolo facendogli una domanda. Domanda alla quale prontamente risponde e la sua risposta mi strappa un sorriso. Lo osservo. Mia mamma era una guaritrice, ogni tanto all'insaputa di mio padre si allontanava per prestare aiuto a chi ne aveva bisogno, l'ho sempre invidiata per questo straordinario dono ...quanto vorrei aver ereditato anche questo potere da lei, ma non credo sarà possibile, la magia curativa non sono mai riuscita ad evocarla.
Sposto poi lo sguardo sulla biondina, ha detto di chiamarsi Medea Euripide se non ho capito male, chissà perché ho la sensazione di averla gia vista…
«Dopo che hai curato le ferite più importanti ti dispiacerebbe occuparti anche del mio naso?» giusto, anche lei ha bisogno di cure visto il gentile tocco di Efrem il distruttore, poverina, chissà che male.
«Scusami, ma siccome non hai risposto alla mia domanda, mi sono occupato prima di lei… dammi qualche minuto e sono da te!» altro lavoro per Andreus. Spero che l’infuso che gli ho preparato prima abbia ricaricato le sue energie vista la magia curativa che sta seminando a destra e sinistra.
Sto per chiedere a Medea di seguirmi in camera dopo che Andreus l’ avrà curata così da darle i vestiti che mi ha chiesto ma ad interrompere il momento giunge dalla porta dell’infermeria una raggiante Daphne con in mano delle bottiglie di un liquido giallastro, dal colore e dalla consistenza che posso vedere attraverso la bottiglia, mi sembra idromele, la bevanda degli dei. La guardo, i suoi occhi mi sembrano un po’ gonfi e cozzano rispetto all’euforia manifestata nel momento, ma forse è solo uno scherzo delle luci soffuse dell’infermeria.
“Allora… chi ha voglia di bere un goccetto? A proposito… mi sembra che qui si stia festeggiando qualcosa, abbiamo vinto? Ditemi di sì!”
Sposto lo sguardo da lei ad Andreus che è davanti a me, vedo farle pollice verso:
«Ovvio che abbiamo vinto! Per chi ci hai presi?» ecco lo sapevo…il solito….loro hanno vinto, Ananya e Lucynda , io e lui ci siamo lasciati sfuggire Amaranthis e tutto per colpa di quel Leithien, per fortuna almeno loro hanno conquistato Solumquae il mio vulcano, la mia terra…
Quasi quasi un goccetto in onore di questa conquista lo bevo anche io….
«IOOOO!!» …ma a quanto pare non sono l’unica che ha voglia di perdersi in goliardiche bevute.
Vedo la bionda osservare Daphne e presentarsi a lei …Medea Euripide ripete , quindi si, avevo capito bene, quello è proprio il suo nome. Improvvisamente vedo Yadirha contorcersi in modo strano, sembra abbia degli spasmi e subito dopo la vedo correre fuori dalla stanza lasciandomi attonita, cosa le sarà preso? Dopo l’inconveniente è nuovamente Andreus a parlare e ad aprire la sua mano verso Daphne.
«Forza signorinella, passa qua una bottiglia di quella roba!»
Ma pensa, non pensavo che anche Andreus fosse di questo parere seguendo questa linea. Anche il folletto adora bagordare in allegria.
Resto con lo sguardo sulla scena e su di lui mentre vedo Daphne tracannare un sorso di idromele dopo l’altro….
“Non sapevo che tu avessi i cloni, ahahah” oddio, mi sa che la fanciulla è già andata, poco male, non mi dispiacerebbe unirmi alla festa. So che mio padre non apprezzerebbe di certo il gesto che sto per fare, soprattutto da parte della sua unica figlia, in sua presenza non mi era mai concesso bere in compagnia sollazzandomi con un buon idromele, se non bagnarmi solo le labbra con il suo ambrato liquido, giudicava queste maniere poco consone al mio rango e- brutte abitudini da osteria - ; peccato padre che tu non sia qui a vedere…un furbo sorriso prende forma sulle mie labbra, visto che le mie forze sembrano tornate e la ferita non fa più male…Daphne su richiesta di Andreus e di Medea lancia due bottigliette… intercetto quella che dovrebbe essere diretta verso Andreus…
«…Ehi……» …è l’esclamazione stizzita del ragazzo a strapparmi un sorriso.
La apro.
« Brindo a Solumquae e …a mio padre. » esordisco strizzando l’occhiolino ad Andreus per poi sorseggiarne subito un buon quarto prima di porgergli la bottiglietta già aperta non distogliendo gli occhi dai suoi, improvvisamente però un rumore attira il mio sguardo e i miei occhi , Daphne…Daphne che finisce rovinosamente con la faccia imbrattata di crema…
“Zucca…eheheh”
Sento il liquido ambrato scendere lentamente attraversando il mio corpo, lasciando dietro di se una gradevole sensazione di intontimento, avvampo mentre ho un’improvvisa voglia di ballare…da quanto tempo non mi lascio andare a simili manifestazioni di libertà personale?
Inizio a volteggiare mimando un valzer …valzer che ballo con un invisibile cavaliere mentre strani ricordi si mescolano al presente sovrapponendosi tra di loro non consentendomi di distinguere lucidamente la realtà dal ricordo…



- azione e esclamazione di Andreus concordata con SimsKingdom

Lucynda Mellow

Buio... Oscurità... Freddo... Lussuria... Sangue... Solitudine...

Vedo... vedo tutto nero... nero assoluto... un susseguirsi di immagini della mia vita si fa strada, per poi trovarmi dispersa in mezzo al nulla, non c'è alcuna figura che rappresenta la natura o il genere umano... solo uno sfondo nero... solo me stessa, con i miei dubbi sul perchè sto mettendo piede in questa sottospecie di "luogo", se si può definirlo tale... improvvisamente spunta un qualcosa, una figura dalle sembianze umane che, a giudicare dalla percezione dell'aura incredibilmente potente, potrebbe trattarsi di uno stregone... la mia razza magica in comune... potrei anche sbagliarmi, non riesco a distinguere bene i suoi lineamenti, la visuale è parzialmente distorta... nonostante ciò mi sento sottomessa, impotente, le forze mi impediscono di oppormi ai suoi ordini...

«Lucynda, futura erede della stirpe Mellowiana...»

...Quel timbro caldo e scuro... quelle iridi ghiacciate... tutto ciò ricorda mio...

«...devi venire con me... i miei insegnamenti da stregone Maestro guideranno il tuo istinto... io e te saremo una cosa sola... per sempre...»



...Padre...

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Sbadiglio, sbadiglio e sbadiglio... ma che razza di sogno era?! No Lucynda, il sonno ti gioca brutti scherzi. Mi rendo conto di aver riposato troppo poco, non è sufficiente. Non mi basta. Non sono ancora pronta per muovere un muscolo, perciò rimango dove sono e mi limito a girarmi dall'altra parte del letto, per acquisire un maggiore senso di comodità. Chiudo nuovamente gli occhi...

P.S.: Ho preferito lasciar poltrire ancora una volta la nostra Lucy, poichè questa settimana risulterò assente nel forum a causa dello studio matto e disperatissimo [cit. Leopardi], non credo di avere il tempo necessario per dedicarmi al GdR. Ho già avvisato SimsKingdom a riguardo. Ci si rivede tra Domenica e Lunedì! ^_^

Andreus De Lagun

Daphne stappa la bottiglia con i denti, ho sempre provato a farlo… con dolorosi e fastidiosi risultati. Il ricordo di quella volta che Cassandra dovette liberarmi di un tappo che mi era finito in gola solo perché volevo fare una bravata simile per compiacerla, rabbrividisco e poco dopo un sorriso amaro compare sul mio volto.

Cassandra… chissà cosa starà facendo ora, starà allenando qualcuno? Starà dormendo? No, non credo. Di sicuro sarà rammaricata per la loro perdita. Scuoto la testa mentre avverto un pizzicore fastidioso agli occhi, lacrime che vogliono uscire, ma io non voglio non ora, non davanti a loro. Loro, i miei nuovi compagni di battaglia, nuove persone di cui posso provare a fidarmi, scuoto la testa ricacciando indietro quei dolorosi ricordi. Cassandra, questa bevuta la dedico anche a te, a noi e spero di poterti rivedere, almeno per un momento un giorno. «E nessuno ha urlato per avvisarmi? Disgraziati!» ride e beve alcuni sorsi della mistura della bottiglia, dopo poco la vedo guardare verso di me dondolando leggermente la testa «Non sapevo che tu avessi i cloni, ahahah» oh dei, abbiamo perso Daphne. Porto l’altra mano tra i capelli mentre la guardo leggermente imbarazzato.

In quel momento vedo la ragazza lanciare entrambe le bottiglie verso di me liberandosi del tutto le mani. Provo ad afferrarne almeno una ma Keyra mi precede «…Ehi…» dico guardandola per un attimo

col muso, poi cerco di afferrare l’altra bottiglia prima che finisca sulla libreria e faccia danni irreparabili. La afferro al volo e ritorno vicino a Medea, nel frattempo la rossa brinda suo padre, che questa ribellione sia dovuta anche a lui, mi somiglia anche per questo. Comincia a bere l’idromele porgendomi poi il resto della bottiglia, ne ha bevuto pochissimo eppure… comincia a ballare… balla e si muove volteggiando verso l’esterno della stanza.

Questo idromele deve essere di un’annata piuttosto vecchia, rido di gusto osservandole entrambe, Keyra si allontana dall’infermeria mentre Daphne finisce dritta con la faccia in ciò che rimane della torta di zucca.

Spero che Yadirha non se la prenda ma… un momento, che fine ha fatto? Boh vabbè, si perderà i festeggiamenti, bevo un piccolo sorso della bottiglia già aperta e mi avvicino a Medea notando che la sua non l’ha ancora toccata «tranquilla, se ne bevi poco non ti ridurrai come loro…» guardo Daphne leccarsi i pezzi di zucca dalle labbra e non posso fare a meno di scoppiare a ridere «però sono buffissime!» dico indicando la ragazza e continuando a ridere di gusto. Mi volto verso Medea «su, vediamo questo naso e poi ci uniamo alla festa…» se accetterà mi appresterò a curarla, altrimenti… beh, mi unirò ai festeggiamenti fino a ritrovarmi totalmente ubriaco sul letto dell’infermeria, una volta tanto non mi farà male…

ANANYA

Visioni… sfuocate e confuse visioni di persone… bambini forse… che non conosco. Eppure mi sembrano così familiari… così come quella donna.
Non vedo bene il suo viso, la mia attenzione è catturata dal colore dei suoi capelli: un verde acceso misto a blu scuro, con punte di bianco.
Esattamente come i miei.
Mi giro e vedo arrivare lui, Donar. Sembra così... innocuo, sincero. La donna gli stringe la mano, ma cosa sta facendo? Viene poi verso di me, mi parla ma non capisco cosa dice. Il suo braccio si tende, indicando lui.
Ma che-
Mi sveglio.
Sono arrabbiata e non so perché. Tento di ricordarmi, ma il sogno mi sfugge, come se tentassi di afferrare dell’acqua.
Mi rimane solo una sensazione di nostalgia e amarezza.
Mi alzo. Vorrei restare ancora un po’ a dormire ma so già che tenterei in ogni modo di riprendere quel sogno, di capire perché ho questa sensazione.
Prendo il libro che stavo leggendo e decido di riportarlo in biblioteca, ed è proprio nel recarmi lì che sento il casino e gli schiamazzi provenire dall’infermeria. Incuriosita vado a vedere che succede, e noto che stanno tutti brindando… qualcuno anche troppo.

Sbuffo. Che idioti. Se ci attaccassero adesso soccomberemmo in meno di 2 minuti, possibile che non ci abbiano pensato? Bah! Se tutto va “bene”, non ci sarà neanche nessuno di guardia!
Ma sì dai, se ci attaccano adesso e perdiamo ce lo meritiamo pure… anzi loro se lo meritano… Mamma mia ma dove sono capitata? Non ho… non ho neanche parole. Dovrei anche farmi curare la mano da Andreus, ma ora come ora non mi fido molto della sua lucidità… magari ha bevuto un po’ troppo pure lui.
Meglio che me ne vada, non ho bisogno di aggiungere del nervoso in più rispetto a quello che già ho.

Ripongo velocemente il libro sullo scaffale il biblioteca e poi mi dirigo fuori: voglio essere sicura che non ci sia nessuno nei paraggi.

Arrivo in superficie e noto il cielo grigio: finalmente una cosa buona! Così sembra quasi pomeriggio inoltrato.
Certo però la pioggia non è proprio il massimo… speriamo solo che non si formi la nebbia: non mi è mai piaciuto avere la visibilità ridotta.

Sento dei rumori… qualcuno che si sta muovendo. Avanzo lentamente in direzione dei rumori e vedo che non c’è nessun pericolo: è solo Yadirha che si sta allenando.
La scena non può fare a meno di ricordarmi quando ero piccola e facevo la stessa cosa, sotto l’occhio vigile di lui… ma non ho voglia adesso di perdermi nei ricordi. Tanto più visto come si concludono.

«Ehi» la chiamo «Hai visto movimenti sospetti?» le dico a voce bassa in modo che una eventuale spia non mi senta «Visto che quelli di sotto si stanno ubriacando, non vorrei che i nostri nemici approfittassero del momento per farci visita. Dopotutto pure quella è una strategia: far vincere il tuo nemico e poi colpirlo quando ha abbassato la guardia mentre festeggia...»

**yadirha che si allena concordato con niobe