Lucynda Mellow
Il respiro è regolare. La camera in cui sto pernottando non presenta alcun punto d'illuminazione evidente, al massimo i miei occhi si spostano per istinto su quella specie di lampadario appeso nel soffitto, con alcune candele di cera disposte superficialmente... dalla tenue e calda fiamma. Il ventre si alza e si abbassa adagiamente, lasciandosi cullare da un susseguirsi di battiti cardiaci, i quali non fanno mai alcuna sosta, nemmeno durante la notte
. Già
, la notte...
Eccolo di nuovo... il momento più culminante per ogni stregone che si rispetti. Quel momento in cui ogni forma di luce, benessere e conforto viene spazzata via dall'implacabile ira del Vento Nero. Un vento piuttosto dominante, così familiare, in quanto soffia nella mia direzione, cogliendomi alla sprovvista proprio mentre cerco di capire ancora una volta in quale fottuto luogo sto mettendo piede...
Di nuovo sento percorrere dei brividi in tutto il corpo... sanno di debolezza, di impotenza, di sottomissione... ma che cazzo sta succedendo qui?! Mi volto interdetta verso il punto di origine di quella misteriosa brezza, cacciando indietro le ciocche di capelli che s'infarfugliano nel bel mezzo della visuale... fortunatamente riesco a scorgere qualcosa... non una figura ma ben due, di cui una fin troppo conosciuta... per prima riesco a focalizzarmi su colei che padroneggia il vento innaturalmente intenso, quasi come se fosse un tornado: è Madre... se ne sta ancora lì, con il braccio proteso in avanti, il quale guida la massa di molecole d'aria che ruotano vorticosamente su se stessi, circondati da un qualcosa che le rende visibili... potrebbe essere l'aura oscura di Padre, in quanto ha una potenza talmente elevata da annerire persino tutto ciò che è trasparente... non ha alcun bisogno di scomodarsi, basta soltanto la sua presenza ad incutere terrore verso tutto ciò che gli circonda...
«Lucynda Mellow, ascolta quanto abbiamo da riferirti...»
Da quando parlano all'unisono? Continuo a non comprendere... nel frattempo l'intensità del Vento Nero si dissolve a poco a poco, fino a sparire completamente. C'è qualcosa di strano nei loro toni vocali... ma non ha importanza.
Senza dare un segno di risposta, faccio pressione sulle ginocchia per rimettermi in piedi e mi avvicino al loro cospetto, rimanendo poi immobile, con gli occhi fissi su di loro e le sopracciglia corrugate... segno della mia quotidiana serietà.
«Da quando la Grande Guerra ha avuto inizio, il nostro casato non è più quello di una volta...» è Madre ad esordire per prima, rammaricata... lo leggo nei suoi occhi verdi, gli occhi ereditati dalla figura materna.
«...in quanto abbiamo saputo del fatto che Kyures, l'uomo che ha ingaggiato te e il resto del gruppo nel proprio locale, non ritornerà attivo finchè questa guerra non avrà raggiunto il suo fine, considerando che lui aveva anche altre faccende da sistemare, o almeno è quel che abbiamo sentito parlare di lui...»
Kyures... mi ero completamente scordata della sua esistenza... è solo merito suo se la nostra ricchezza ha scalato le vette più alte...
«...Qualora dovessi perdere la vita nell'evento più importante nella storia di Dohaeris, i ThunderNess cesseranno la loro esistenza...» interviene torvo Padre, quelle iridi ghiacciate sanno sempre come mettermi a disagio, dannazione.
Ripenso alle sue ultime parole...
...ThunderNess...
...ThunderNess...
Una parola equivalente ad una miscela di ricordi che si riversa abbondantemente sul mio cervello... avverto un qualcosa di familiare dentro me stessa, come se le mie membra avessero intenzione di sdoppiarsi... evadere al di fuori del mio corpo... è una sensazione indescrivibile... quasi come...
...generare delle illusioni... troppe sensazioni già vissute, provate sulla pelle...
All'improvviso le figure impetuose di Padre e Madre si dissolvono, si sgretolano divenendo una massa immateriale e polverosa che vola via chissadove... rimango allibita per poi fissare il nulla a tempo indeterminato, come se la mia vita non avesse più un senso logico... finchè ad un tratto mi ritrovo in mezzo ad un lago dalle dimensioni infinite, con qualche albero ed edera sparsi intorno. Una Lucynda con un aspetto del tutto diverso: la lunga e scura chioma diviene crespa e completamente inzuppata, l'abito piumato viene eliminato ma rimpiazzato con un reggiseno di foglie e dei pantaloni attillati color blu tenebra... l'atmosfera che circonda il nuovo ambiente è fin troppo quieta, percepisco solo ed esclusivamente l'increspamento sonoro delle piccole onde, mentre le mie spalle godono del lieve calore solare... una nuova sensazione si fa strada nel mio corpo: la rinascita...
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Dove sono? Tutto mi è confuso, continuo a non capire l'interpretazione del sogno appena concluso... i ThunderNess cesseranno la loro esistenza... che intendeva dire con ciò? Dannazione, mi è sembrato che tutto stesse accadendo in tempo reale. E poi... mi è sembrato di rivivere una scena delle prove di danza tribale, ma anche un esibizione vera e propria in quel famoso locale... no, non è possibile. Devo trovare la risposta ai miei dubbi, e lo farò! Ma prima, è necessario un veloce bagno rigenerante. Mi reco nel posto desiderato e riempio la vasca, per poi liberarmi degli abiti addosso ed entrare nella vasca, fino a pulirmi completamente per quanto sia necessario. Fatto ciò, torno di là e prendo dal cassettone alcuni abiti conservati fin dal primo giorno che vivo qui: un top crop bicolore munito di spalline, un paio di pantaloni baggy dominati dal rosso acceso e da un fascione nero lungo fino alle cosce, un paio di guanti dal motivo zebrato, degli stivali bassi neri e, per finire, una bandana dal tessuto maculato.
Sì, con questo ho voluto onorare il mio ex-ruolo da Leader di menestrelli girovaganti. Già, i ThunderNess...
Fatto ciò mi dirigo a passo spedito presso l'uscita del monastero, indifferente per quel che sta accadendo attualmente tra le mura del rifugio. Ho delle faccende molto importanti da sbrigare, per il momento me ne fotto di eventuali riunioni o qualunque altro impiccio di poco conto. Percorro le scale che mi condurranno all'ultimo piano, ma qualcosa (o meglio "qualcuno") mi costringe a fermare il passo.
...No. No. Non è possibile. Io sto ancora sognando. Andreus e Daphne... abbracciati come due... NO! Questa me la pagherai cara, stronzo di un elfo! Dovrei esserci io tra le tue braccia, e invece... ok calma Lucynda, placa la tua ira... non imprecare qui dentro, non davanti a loro. Prosegui il tuo cammino, fai quello che devi fare e sii incurante di tutto e di tutti...
Una volta giunta al piano terra, sorpasso l'uscio dell'ingresso e noto che il clima del giorno è basato sulla pioggia...
diverse goccioline punzecchiano il mio volto, ma me ne frego.
M'incammino a passo spedito presso il Glados, ripensando a quel che ho assistito pochi istanti fa. Bastardo, vorrei non averti mai incontrato. Vorrei che il sentimento d'amore che provo per te non fosse mai esistito. Vaffanculo, Andreus De Lagun!
Senza indugiare oltre, sfioro la luce del portale, per poi pronunciare la formula necessaria per raggiungere la Zona Neutra:
«Rem tene, verba sequentur.»
Chiudo gli occhi e mi lascio teletrasportare...
*azione concordata con SimsKingdom
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N.B.: A BREVE IL DOWNLOAD DEL NUOVO OUTFIT DI LUCYNDA.