Shayla Bolton
La ragazzetta non mi risponde, ma comincia ad avanzare verso di me assottigliando lo sguardo e poi sorridendo. China il capo, quando ormai siamo a circa due metri di distanza, e comincia a parlare.
"Ti ci sfoltisci le sopracciglia con quello? Essere sollevata e stritolata con delle radici, a diversi metri dal suolo, è il minimo che dovrai sopportare se vuoi restare qui, perché in questo posto ...hem, non so se l'hai capito..." si guarda intorno sarcastica, prima di continuare " ...non ci facciamo la manicure o le acconciature fighe..." si porta la mano sulla testa, imitando la forma della mia acconciatura, probabilmente le rode di avere quella specie di steppa al posto dei capelli...ma non è certo colpa mia.
"Qui combattiamo e ci facciamo male, tanto male!" allunga la mano nella mia direzione e materializza un'arma, una specie di ascia decisamente tutt'altro che femminile. Non mi stupisce, considerato il tipo, poveretta. L'ascia viene percorsa da un bagliore bluastro, riconducibile ad un elemento che so essere dominato dal mio. La lama è poco lontana dal mio orecchio, e con un gesto velocissimo mi taglia una ciocca dei capelli "Abituati presto! Ah, Questo è il mio benvenuto!" esclama, sarcastica.
Ma con chi si pensa di avere a che fare, con la classica figlia di papà che non sa come difendersi dal lupo cattivo?
Ho dovuto badare tutta la vita a me stessa, senza nessun aiuto o sostegno da parte di altri. Ho incontrato clienti violenti, ubriachi, maniaci, di certo non ho paura di farmi male o rovinarmi le unghie. Mi sposto indietro per non essere più sotto la portata dalla sua arma, ci tengo a mantenere l'orecchio attaccato alla mia testa. E contemporaneamente, senza distogliere gli occhi dai suoi, attingo alle tenebre che avvolgono la mia razza.
Cerco di infonderle quanto più fastidio o eventualmente paura sia in grado di confluire nella sua direzione, cercando in questo modo di distrarla quel tanto che basta per rallentare i suoi sensi. Contemporaneamente, le scaglio contro il mio pugnale, puntando alla sua gamba, aggiungendo <<Non sono una cocca di papà, non ho paura di farmi male, ragazzina>>
Aura di tenebra
Gli stregoni nascono dall’oscurità, per tale motivo hanno una forte affinità con le tenebre e tutto ciò che di più malvagio esista. La loro aura ha profonde radici nel male e da esso traggono energie. La loro presenza incute sempre un certa negatività, seppur lieve, ma la particolarità sta nel fatto, che riescono ad amplificare questa sensazione che infondono a chi gli sta attorno. I’intensità dell’aura ed i suoi effetti, cambiano a seconda del grado:
- Allievo – Infonde timore: si ha remore nell’avvicinarsi e si avverte un certo fastidio alla sua presenza o nel luogo in cui si trova.
Impeto - Arma in forma dormiente