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  1. #471
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    La ragazzetta non mi risponde, ma comincia ad avanzare verso di me assottigliando lo sguardo e poi sorridendo. China il capo, quando ormai siamo a circa due metri di distanza, e comincia a parlare.



    "Ti ci sfoltisci le sopracciglia con quello? Essere sollevata e stritolata con delle radici, a diversi metri dal suolo, è il minimo che dovrai sopportare se vuoi restare qui, perché in questo posto ...hem, non so se l'hai capito..." si guarda intorno sarcastica, prima di continuare " ...non ci facciamo la manicure o le acconciature fighe..." si porta la mano sulla testa, imitando la forma della mia acconciatura, probabilmente le rode di avere quella specie di steppa al posto dei capelli...ma non è certo colpa mia.



    "Qui combattiamo e ci facciamo male, tanto male!" allunga la mano nella mia direzione e materializza un'arma, una specie di ascia decisamente tutt'altro che femminile. Non mi stupisce, considerato il tipo, poveretta. L'ascia viene percorsa da un bagliore bluastro, riconducibile ad un elemento che so essere dominato dal mio. La lama è poco lontana dal mio orecchio, e con un gesto velocissimo mi taglia una ciocca dei capelli "Abituati presto! Ah, Questo è il mio benvenuto!" esclama, sarcastica.



    Ma con chi si pensa di avere a che fare, con la classica figlia di papà che non sa come difendersi dal lupo cattivo?



    Ho dovuto badare tutta la vita a me stessa, senza nessun aiuto o sostegno da parte di altri. Ho incontrato clienti violenti, ubriachi, maniaci, di certo non ho paura di farmi male o rovinarmi le unghie. Mi sposto indietro per non essere più sotto la portata dalla sua arma, ci tengo a mantenere l'orecchio attaccato alla mia testa. E contemporaneamente, senza distogliere gli occhi dai suoi, attingo alle tenebre che avvolgono la mia razza.



    Cerco di infonderle quanto più fastidio o eventualmente paura sia in grado di confluire nella sua direzione, cercando in questo modo di distrarla quel tanto che basta per rallentare i suoi sensi. Contemporaneamente, le scaglio contro il mio pugnale, puntando alla sua gamba, aggiungendo <<Non sono una cocca di papà, non ho paura di farmi male, ragazzina>>


    Aura di tenebra
    Gli stregoni nascono dall’oscurità, per tale motivo hanno una forte affinità con le tenebre e tutto ciò che di più malvagio esista. La loro aura ha profonde radici nel male e da esso traggono energie. La loro presenza incute sempre un certa negatività, seppur lieve, ma la particolarità sta nel fatto, che riescono ad amplificare questa sensazione che infondono a chi gli sta attorno. I’intensità dell’aura ed i suoi effetti, cambiano a seconda del grado:

    • Allievo – Infonde timore: si ha remore nell’avvicinarsi e si avverte un certo fastidio alla sua presenza o nel luogo in cui si trova.
    Impeto - Arma in forma dormiente

  2. #472
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon



    Evidentemente la rossa non ha ben colto il fatto di "chi ce l'ha più grosso" in questa stanza, anche se ne ho tastati ben due, ma... ma stavo parlando di armi in questo momento e la mia ascia dovrebbe parlar chiaro in confronto a quel tagliacarte che si ritrova a brandire con quelle belle manine delicate dalle unghia laccate e lucide.



    Mi osserva ed io guardo una bella ciocca di capelli svolazzare e carbonizzarsi a causa delle piccole scariche di fulmine, così da consumarsi prima di arrivare al suolo, tsk. L'elemento che, fino a pochi istanti fa, aveva reso viva e forte Pandora, lentamente si riassorbe ed avverto un formicolio pervadermi la mano con la quale la reggo, segno che il fulmine è ormai dissipato totalmente, lasciando l'arma nel suo stato naturale e più "inoffensivo".
    La osservo e più la guardo quel senso di fastidio aumenta, il nervosismo cresce ed ho quasi voglia di andarmene, ho i nervi a fior di pelle, forse sto facendo una brutta figura avanti a tutti, forse Efrem se la prenderà nuovamente con me per questa scenata e Andreus... Andreus mi dirà che sono la solita impulsiva, la solita ragazzina testarda che quando si mette in testa una cosa non cambia idea in alcun modo. Inizio ad avvertire ansia, questa stanza mi sta stretta e questa tipa è insopportabile, la sua vicinanza è insopportabile, non la voglio qui, non la voglio in questa stanza, non la voglia al rifugio, non la voglio più vedere più!



    Faccio un passo indietro pronta per allontanarmi, presa dall'ansia dell'essere osservata da tutti, con la voglia di uscire il prima possibile dalla porta e nonostante io colga chiaramente il gesto che la donna compie, resto ad osservare incredula, per quello che sta per fare. Una fitta lancinante mi pervade la gamba, il suo pugnale si è conficcato interamente nella coscia e brucia, brucia per il taglio, brucia per la vergogna del giudizio, brucia perchè è stata proprio lei a colpirmi.
    <<Non sono una cocca di papà, non ho paura di farmi male, ragazzina>>



    No! Queste parole... queste parole sono quello che mi serviva per reagire, la paura... la paura non mi appartiene, ho visto la morte con i miei occhi, ho cercato la morte io stessa ed un pugnale conficcato nella coscia non è niente in confronto a quello che dovrò affrontare, non è niente in confronto a quello che le farò patire, se resterà qui al rifugio. Cerco di trattenere a sforzo un urlo di dolore, Pandora cade in terra e mi piego istintivamente nell'osservare il pugnale nella mia carne, lo afferro con la mano destra e lo estraggo lasciando che qualche verso di dolore fugga dal mio controllo.



    La lama è bagnata dal mio sangue, ma non mi fermo ad osservarla, torno con lo sguardo su di lei, così fastidiosa, così nervosamente irritante ed apro il palmo della mano sinistra, con la destra porto il pugnale al centro di essa ed inizio a premere, fino a quando le prime di gocce di sangue iniziano ad uscire, premo ancora infilando la lama in profondità, ma con lentezza. "Neanche io" quando la lama è ormai penetrata interamente, quasi perforando il dorso della mano, velocemente la sfilo e getto il pugnale a terra ai suoi piedi



    "Tutto qui?"

  3. #473
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    La mia aura sortisce i suoi effetti, la ragazza appare turbata e non si muove, permettendo così al mio pugnale di affondare nella sua gamba. La sua arma cade a terra, mentre lei si piega istintivamente a guardare la ferita. Afferra il pugnale con la mano destra, lasciandosi scappare qualche verso di dolore, ma non lo guarda, continuando a fissare me. Apre il palmo dell'altra mano, avvicinando la lama e cominciando a conficcarla nella carne, sempre più in profondità ma con lentezza.



    "Neanche io" esclama con fierezza, quando ormai la lama è penetrata quasi interamente nella sua mano, ed il suo braccio è ormai cosparso del suo stesso sangue. Questa donna ha le palle... più di molti degli uomini che ricevevo al bordello, devo ammetterlo.



    Se non fosse isterica potrebbe piacermi, forse. <<Siamo in due allora>> le rispondo ironica, continuando a guardarla. Ha una brutta cicatrice sul viso, probabilmente dice il vero affermando di essere abituata a difendersi, o forse la natura non è stata gentile col suo viso, come con i suoi capelli.



    Subito dopo lascia cadere il pugnale lanciandolo ai miei piedi, ed io lo riassorbo prima che possa toccare terra, "Tutto qui?" mi chiede, con quel tono fastidioso che sta usando da quando ha iniziato a parlare.



    <<Si, non è questo il momento adatto.>> le rispondo, posando lo sguardo sui presenti e tornando a sedermi sul lettino, ignorandola volutamente. Stiamo dando spettacolo e non è certo quello che voglio, lasciatemi in pace.


  4. #474
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli




    ANANYA

    «Due mani in più fanno sempre comodo giusto “infermiere”? Ci sarebbe una nuova inquilina da curare,è stata accolta da Efrem con i suoi soliti modi gentili e garbati , ha dei tagli sulle gambe …basterà disinfettare con l’Echinacea, è l’unica ampolla con il tappo blu »
    Mi guardo intorno alla ricerca dell’ampolla descritta, mentre Keyra continua a raccontare la storia di come ha imparato a conoscere le erbe. Dà poi indicazioni a Medea di curare il nuovo ragazzo, che a quanto pare si chiama Markus, e poi si offre di insegnarmi a usare le erbe «Sì sarebbe utile» le rispondo.
    Trovo poi la boccetta con il tappo blu che diceva e mi dirigo verso la rossa senza nome mentre gli altri intorno a me continuano a chiacchierare. Non appena la ragazza si presenta, a quanto pare si chiama Shayla, Daphne dà di matto, arrabbiandosi perché questi due nuovi sono stati accolti mentre lei invece è stata trattata di con diffidenza. Neanche il tempo di rispondere, che subito le due si attaccano senza risparmiarsi troppo. Grandioso, altra gente da curare. Usciremo mai da questa stanza? Guardo Daphne: una ferita alla gamba e una alla mano, quest’ultima autoinflitta. Sono questi i gesti che mi mandano in bestia, e fanno finire a quel paese tutti i miei buoni propositi.
    «Veramente» le dico con tono di rimprovero che a questo punto non mi interessa nemmeno più tentare di nascondere «tu sei piombata qua nel cuore della notte, a sorpresa. Loro invece sono arrivati assieme a Efrem. Non è che ti abbiamo attaccato per darti il benvenuto, eri un’intrusa, una situazione ben diversa.». Continuo a guardare la ferita sulla mano fino a che un’espressione di disprezzo di dipinge sul mio volto. Come si può prendere la vita con così tanta leggerezza? Mi fa schifo. Arrivare a ferirsi da soli per quale motivo? Solo per dimostrare coraggio? Per me dimostra solo idiozia. E la differenza tra le due cose è veramente poca.
    Vorrei andarmene, ma rimango solo per vedere come reagiscono gli altri a tutto questo. Dopotutto anche questo è un modo per conoscerli, per sapere come la pensano. Soprattutto, voglio vedere se Andreus la curerà, perché io ovviamente non lo farei. Non la mano, almeno.
    Torno a rivolgermi a Shayla, con la boccetta di Echinacea ancora in mano «Io comunque sono Ananya… dov’è che sei ferita?»

    p.s. da quello che ho capito Shayla ha fatto l'aura a Daphne solamente, quindi gli altri non se ne sono accorti, da qui il pensiero che Daphne abbia agito senza alcun motivo.


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  5. #475
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Markus Obelyn


    Parlano, parlano e parlano. Il baccano ormai è perenne da quando sono qui e, forse, inizio anche a capire il perché Efrem abbia i suoi cicli di luna: questo posto è un inferno. Non ho nemmeno il tempo di muovermi che Shayla mi passa una mano sul tatuaggio e con un sorriso mi dice <<C'è posto per due... Se vuoi>>.



    Per l’ennesima volta l’attrazione mista all’eccitazione scatena in me qualcosa che non capisco: è una sensazione strana, molto simile a quella che ho provato al capanno di fieno, ma stavolta è molto più forte... Sento caldo, un caldo atroce, mi sembra che nelle vene al posto del sangue vi scorra fuoco, gli occhi mi bruciano ed il cuore batte molto più veloce… Socchiudo le palpebre ed inghiottendo un bel groppone di saliva mi sforzo di respirare. Che cavolo mi prende? Come può una semplice carezza provocarmi questo? Eppure fino a qualche secondo fa stavo benissimo ed ora “puff” mi sento come se stessi per andare a fuoco.



    Rimango talmente concentrato su questa cosa da neanche più sentire la discussione tra la bambolina bionda e tre dita finché non è proprio la prima a dirmi: <<Il mio nome è Medea>>. Cerco di riprendermi: le abbozzo un sorriso, fingendo così di stare bene, e mi accomodo sul letto scostando giusto un lembo della canotta. Sussulto leggermente quando la mano di Medea mi sfiora la pelle… <<Scusa>>, le biascico per poi stare fermo: la crema è un po’ fredda ma piacevole, un vero toccasana visto tutto il caldo che sto sentendo. Il massaggio, purtroppo, termina e Medea va verso Keyra per chiederle qualcosa. Approfitto dell’attesa per dare una bella occhiata attorno e noto così due donne a cui prima non avevo fatto caso: c’è la tipa con una brutta cicatrice sul volto ed un’altra stesa su un letto… Sembra incosciente, chissà cosa le è accaduto.
    D’un tratto la donna con la cicatrice smette di occuparsi delle ferite di tre dita e la lascia ad Andreus che fa una cosa davvero figa con quella che credo sia magia curativa. La vedo così voltarsi verso di noi e guardarci uno ad uno, molto male… Inarco un sopracciglio e ricambio la sua occhiata: che le prende?
    <<Ma piacere di conoscervi un corno!>>, sbotta facendo rompere una boccetta a terra.



    La “signorina” a quanto pare si sente la vittima della situazione, perché nessuno al suo arrivo sembra essere stato gentile con lei. Shayla sentendosi tirata in causa reagisce alla provocazione: le due iniziano a combattere, insultandosi a vicenda ed usando le armi manco fossero dei giocattoli.



    Ciò che mi lascia incredulo però è il modo con cui l’isterica si atteggia a “gran donna” della situazione, ferendosi addirittura una mano mentre continua a dare contro Shayla. Ma non si rende conto che dalla ragione sta passando alla parte del torto? Non è così che si fa: non è né con la forza né facendo le vittime che si dicono le proprie ragioni. La tizia cadaverica a scontro "apparentemente" concluso interviene in nostra difesa dicendo che la situazione era ben diversa dalla nostra visto che è stato Efrem a portarci qui e dando il nome di Ananya si occupa di Shayla.
    Decido dunque di dire la mia, prima che lo faccia qualcun'altro...<<Hai finito?>>, le chiedo pacato, sollevandomi dal letto.



    <<Di cuore ma solo perché qualcuno ti ha trattata male non vedo perché devi fare a tua volta la stronza. Inoltre ricordo sia a te che a te>>, indico con lo sguardo Shayla, <<Che siamo in un’infermeria! Una scossa, una fiamma o un pugnale lanciato male potrebbero uccidere qualcuno di inerme... Ma le vostre testoline a quanto pare non ci hanno pensato vero?>>. Espiro pesantemente istigandomi a mantenere la calma. Sto facendo fatica. Sono un tipo impulsivo e poco paziente ma questo non è né il luogo né il momento di litigare... Inoltre l'isterica non mi sembra messa bene ed io non sono né così stronzo né così vigliacco da attaccare qualcuno nelle sue condizioni. Afferro uno dei panni sterili e mi avvicino a lei incurante di un suo scatto d’ira: qualunque cosa accada, non ho intenzione di indietreggiare.<<Questo invece lo dirò una volta sola e non intendo ripeterlo: tu non sai niente di me e non mi puoi giudicare>>, cerco di porgerle il panno in segno di pace, <<Inoltre io mi chiamo Markus e non “tizio qualunque buono solo a mostrare i muscoli”…>>. Se accetterà le offrirò il mio aiuto per sedersi sul letto e tamponare la ferita alla gamba, se si rifiuterà invece getterò il panno sull’unico letto vuoto ed ignorandola mi andrò a sedere sulla mia sacca.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 18th May 2015 alle 21:08



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  6. #476
    sim dio L'avatar di niobe cremisi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Yadirha BlackSnow

    <<Non mi turba questo mi fa incazzare e pure tanto! Siamo compagne, io ero in difficoltà e mi aspettavo il tuo aiuto come, nelle mie stesse condizioni, se lo sarebbero aspettati Andreus, Keyra… tutti insomma, invece tu hai pensato ai fatti tuoi. Che dovevi fare di così importante? Questioni di vita o di morte?Ma è inutile parlare con te, è solo fiato sprecato!>> Mi dice furente la ragazzina viziata… Io non ho parole davvero, spero che abbia preso una botta in testa e davvero forte per dire cavolate simili si vede che abbiamo mentalità differenti. << Eh se è davvero fiato sprecato allora perchè parli ancora? E’ una cosa inutile no!?>> Le dico sarcastica e ignorando volutamente la domanda che mi ha posto, ciò che faccio o non faccio sono fatti miei e non devo rendere conto a nessuno. E se con questa manfrina sperava di farmi sentire in colpa è fuori strada, e anche di molto direi.
    Mentre Andresu mi cura vedo e sento, Markus così chiama il nuovo arrivato sembra provarci con Medea, poverino non sa in guaio si andrà a cacciare quasi mi fa pena… be se provassi quel sentimento.
    Dopo avermi curata Andreus mi dice «pronta per riprendere a fare casino!» Per poi porgermi la mano per aiutarmi ad alzarmi, senza troppi problemi l’afferro e mi tiro su dal letto << Dopo una bella dormita non vedo perchè no, infondo devo pure passare il tempo!>> Gli dico con tono scherzoso
    La donna invece sembra trovarsi a suo agio nel fare battute e proposte audaci e poi si presenta, a quanto pare si chiama Shayla.
    Daphne non sembra aver accettato il benvenuto pacifico dei due nuovi arrivati e con rabbia lo fa notare
    <<… ed è tutto a posto, tutto normale! Voglio delle spiegazioni, ADESSO!>> Mamma mia il pensare non è di casa evidentemente << E' normale loro due sono stati portati dal capo e non sono entrati di straforo nel covo, non sono entrati nella stanza di Efrem e non gli hanno nemmeno puntato un arma contro, le due situazioni almeno dal mio punto di vista sono diverse. >> A quanto pare oggi è un giorno strano Daphne tira fuori l’arma e e sfida Shayla che accetta senza troppi indugi. Spero che non siano venuti qui fare casino, perchè non riuscirei a tolleranlo per molto. Come a quanto pare Markus che fa un bel discorsetto a Daphne che in questo caso condivido, sono stanca e vorrei dormire… <<Uffi quanta confusione per un non-nulla concordo con quello che dice Ananya, insomma Daphne che comportamento è questo siamo in un infermeria con dei feriti che sono stanchi, è questo il rispetto che mostri verso chi ha appena finito di combattere una lunga e insoddisfacente battaglia? Se ci tieni tanto sfida i due nuovi arrivati fuori da qui!>> Sarà risultata sgarbata ma a quanto pare oggi non posso farne a meno...
    Ultima modifica di niobe cremisi; 11th May 2015 alle 19:09
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  7. #477
    sim dio L'avatar di Lilla_20
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Medea Euripide



    Mentre mi occupo di Markus sento Andreus dire «chi trova un De Lagun trova un medico… oltre a un marinaio!»
    Scoppio a ridere. <<Fai anche le promesse da marianaio?>> Torno quindi a concentrarmi su quello che sto facendo.
    Intanto la donna arrivata insieme a Markus gli dice <<C'è posto per due...se vuoi>>
    Mmm…. Chissà se questi due si conoscono, magari stanno insieme… a quest’idea inconsapevolmente faccio una smorfia, ma poi penso che non sono affari miei, così guardo il mio paziente. <<Da dove vieni? Come mai hai deciso di unirti a noi?>>
    La nuova arrivata parla nuovamente così alzo gli occhi su di lei <<Io sono Shayla, piacere di conoscervi>>
    Giusto, che maleducata, neanche mi sono presentata. <<Piacere io sono Medea>> Le sorrido. Non sono abituata a donne come lei, chissà da dove viene, è molto bella, magari più tardi cercherò di approfondire la sua conoscenza.
    Sto proprio pensando questo quando Daphne comincia ad urlare. “Ma piacere di conoscervi un corno!” La guardo stupita, come mai sta reagendo così? “Chi diamine siete voi due?” Dopodiché non contenta, se la prende anche con noi. “Ma che bel comitato di benvenuto, ma perché non offrite anche tè e pasticcini, eh? Solo io sono stata: intrappolata nella sabbia, colpita col vento, puntata con un'ascia, spaventata con l’aura, minacciata in vari modi! Ma si dai! Questi invece sono i ben accetti, così come niente fosse! Questa sbatte le ciglia … questo mostra i pettorali… ed è tutto a posto, tutto normale! Voglio delle spiegazioni, ADESSO!”
    Ammazza è proprio incazzata, Shayla però non si lascia intimidire dalle urla di Daphne e le risponde in modo scocciato, si vede che non ha gradito l’accoglienza urlata, infatti tira fuori la sua arma mentre parla
    <<Essere sollevata a diversi metri da terra e stritolata con delle radici lo giudichi normale? Ci ha portati qui Efrem, dopo averci "calorosamente" accolti, quindi puoi smettere di fare l'isterica, ragazzina>>
    Daphne però non si placa, con la sua ascia taglia una ciocca di capelli dell’altra. Andiamo bene. Sono appena tornata dalla battaglia e non ho proprio la forza di intervenire, sono più di 24 ore che non dormo e Morfeo mi chiama a sé.
    Le due continuano ma io non ce la faccio proprio a fare nulla, all’improvviso sento tutta la stanchezza prendere il sopravvento su di me, vorrei tenere gli occhi aperti e seguire ciò che succede ma è più forte di me, gli occhi mi si chiudono e le gambe mi si piegano, è inevitabile quindi che cada a terra, addormentata.

  8. #478
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    La notizia di aver perso un territorio utile come Frathalia mi fa ribollire il sangue nelle vene. Abbiamo Solumquae mentre i reietti hanno ottenuto Amaranthis. Dannazione, la situazione non sta cambiando di una virgola. Siamo di nuovo al punto di partenza e nessuno di noi sta avanzando o indietreggiando. Nulla. Parità e piattume assoluto. Dei, se solo quell’idiota di Drako mi avesse dato ascolto quella sera. Adesso avremmo due territori in mano, due avamposti utili per gli altri alleati e soprattutto non avrebbe mai accettato quel bastardo di un Leithien tra le nostre fila. Idiota. La situazione in infermeria si fa sempre più tesa, le due ragazzine perdenti cominciano a bisticciare sui doveri morali dei compagni come se fossero due mocciose davanti alla balia. Oh sacri Siamesi! È questa la mia punizione? Una sorta di legge del contrappasso dove in vita non mi sono mai fregato di niente e nessuno dopo la dipartita di mia madre e mia sorella e ora volete che faccia da balia o da dama di compagnia a un manipolo di mocciosette viziate? Spero solo che Shayla e quel tipo nuovo… Markus, si rivelino meglio di qualcuno qui presente, altrimenti potrei benissimo fare a meno di loro, non ho voglia di tenere altri bambini viziati. «A quanto pare il gran capo non gradisce che io mi scomodi per lui… ma visto che sei ostinato…lo farò comunque.» la rossa, Keyra, mi guarda offesa come se le avessi detto chissà che cosa. Da quella carezza l’altro giorno ho capito che è interessata a me anche per altri ambiti. Sbuffo… siamo a quanti? Boh, ho perso il conto ormai. In tutto ciò Andreus asseconda il volere di questa ragazza con un cenno del capo. Dovrei odiarlo, detestare quell’elfo dai capelli a spazzola, ma non ce la faccio. Mai nessuno si era tanto ostinato a voler cambiare la mia testaccia dura. Drako a suo tempo ci provò e non furono poche le volte in cui si arrivò alle mani anche solo per una frase detta fuori posto. Ma lui, Andreus… dei. Non riesco più ad alterarmi con lui, mi sento inerme, perso in me stesso come accadde solo un’altra volta nella mia vita. Stringo i pugni ripensando a quell’attimo, se solo fossi stato al mio posto, se solo l’avessi cacciata dalla mia stanza. Un bruciore immediato mi pervade la faccia, la volto di scatto tornando alla realtà e scacciando via quei pensieri «Fa piano almeno!» sbotto digrignando i denti verso Keyra. La ragazza si scusa e dopo poco riprende a massaggiare con più calma e delicatezza. Fin quando un forte e dolciastro profumo non comincia a darmi fastidio alla testa. La ragazza arrossisce e smette di spalmare l’unguento sistemandomi delle bende sulla metà del volto distrutta. Per fortuna. Per poi sedersi sul letto accanto dove prima era adagiata Medea forse presa da un qualche mancamento. Penso che Andreus abbia molto più lavoro di quanto previsto. Nel frattempo le altre ragazze si prodigano a curare i nuovi arrivati in una sorta di lavoro di squadra che comincio finalmente ad apprezzare. Ma è Daphne a rompere la quiete rivolgendosi ai nuovi, si alza dalla sua posizione lasciando le cure di Yadirha e manda in frantumi una qualche boccetta «Ma che bel comitato di benvenuto, ma perché non offrite anche tè e pasticcini, eh? Solo io sono stata: intrappolata nella sabbia, colpita col vento, puntata con un'ascia, spaventata con l’aura, minacciata in vari modi! Ma si dai! Questi invece sono i ben accetti, così come niente fosse! Questa sbatte le ciglia… questo mostra i pettorali… ed è tutto a posto, tutto normale! Voglio delle spiegazioni, ADESSO!» ma che le prende adesso? Non ho nemmeno il tempo di rispondere che tra lei e Shayla parte una lotta tra coltelli e asce. Perfetto, devo pure gestire la situazione che sembra degenerare quando Shayla lancia il suo pugnale a quella che sembra una intimorita Daphne, la ragazza non urla ma si limita estrarre l’arma e poi fa un gesto che accompagna solo con due semplici parole «neanche io», il pugnale di Shayla si conficca nella sua mano mostrando tutta la grinta e la determinazione della donna per questa guerra, per la scelta che ha compiuto rimanendo con noi. Non posso trattenere un sorriso, Daphne è determinata, stupida e avventata ma determinata. Perfetto. Non posso però rimanere a guardare mentre queste due idiote continuano a scannarsi come due massaie al mercato del pesce. Detesto certe scenate. Mi alzo dal comodino avanzando verso le due a passo pesante, i miei passi risuonano per l’infermeria ricoprendo per un attimo il miscuglio di parole di Yadirha, Ananya e Markus che nel frattempo si prodigano nuovamente per curare i feriti. Alterno lo sguardo su questi ultimi tre «per quanto sia stato avventato e stupido il gesto di Daphne al suo… “arrivo”… ricordate comunque che la signorina credeva che questa fosse casa sua. Ha attaccato me e poi voi altri solo perché credeva che stessimo invadendo il suo territorio… come saremmo capaci tutti se qualcuno entrasse in casa nostra.» il mio occhio si posa poi sulle ultime due litiganti «Se proprio ci tenete a farvi fuori a vicenda… fatelo di là, in armeria dove nessuno può finire sotto i vostri colpi!» mi strappo dal volto le bende lasciando che vedano anche il mio altro occhio, non mi importa di essere odiato o temuto «sappiate però… che se anche solo una delle due sopravvive… mi premunirò di farla fuori io personalmente!» slitto poi verso Yadirha, la nostra principessa delle sabbie «quanto a te!» mi avvicino sempre di più fin quando la distanza tra me e lei è solo di pochi centimetri «sei pregata di mostrare un po' di rispetto per quelli che tu chiami "alleati", se qualcuno di loro ti chiede di aiutarlo, tu lo fai! Questi sono gli ordini, sono stato abbastanza chiaro?» con un breve sforzo mi connetto alla mente di tutti i presenti avvertendo manipolando la mia mente per cercare di creare un collegamento alla loro, varie emozioni mi passano davanti come un fiume e dentro di me le manipolo le disgrego parte dopo parte rendendole una sola e unica cosa, terrore. Voglio che le mie parole rimangano loro impresse così come la cicatrice sul mio volto. Mi sono stancato di dover avere a che fare con dei mocciosi. Andreus, perdonami… questo colpirà anche te stavolta…
    D’un tratto l’ennesimo svolazzare d’ali stavolta più frenetico arriva alle mie orecchie, mi volto appena in tempo per vedere una seconda colomba più bianca e piccola della precedente che si avvicina a me e tende il piccolo becco davanti al mio volto, un biglietto. Lo afferro e ne leggo le poche righe scritte a mano e strisciate da quelle che sembrano gocce d’acqua.

    Caro Efrem,

    Eccomi qui, a scriverti questa missiva. Strano diresti, è da settimane che non ci sentiamo, ma ora ne sento veramente il bisogno.
    E' notte inoltrata, queste quattro mura cominciano a starmi strette, la mia mano tremula tiene il calamaio e le lacrime bagnano la pergamena. La situazione stessa qui a Dohaeris, così raccapricciante, mi rende già di mio malinconica e triste; la tua stessa assenza ovviamente mi rende poco serena... ma, ohimè, a questo si è aggiunto un macigno che fa pressione qui, sul mio cuore. Hai presente? Hai presente quelle verità che anziché renderti la vita più semplice invece te la complicano ulteriormente? Quelle verità più crudeli di una menzogna. Ingiusto diresti, sì, ma a volte la verità fa male, caro mio, oh se fa male! Quanto darei per tornare indietro, quanto darei per dimenticare ciò che ho appena saputo e ritornare alla mia vita di sempre! Quella spensierata, ricordi? Ora sembra non appartenermi più...
    Quando leggerai questa missiva ti porrai molte domande e non ti biasimerei, ma dopo questa non riceverai mie risposte, dato che non avrò possibilità di risponderti.
    Ti chiedo solo di aiutarmi, cugino mio. Ricordo ancora di Lapis Ancestralia ed ho il bisogno impellente di incontrarti. Lascio Sandover, è giusto che tu lo sappia, ma ti prego, ti prego di non dire niente a padre Abraham e zio Benor, sicuramente mi cercheranno in lungo e in largo, e io non ho assolutamente intenzione di tornare indietro, sai come sono fatta. Comunque sia, appena arriverò da te ti racconterò tutto.

    Tutto questo, quindi, per avvisarti che sto arrivando, e non vedo l'ora di rincontrarti.

    Un abbraccio.
    A.
    Oh no. Che diamine ti è saltato in mente? Stupida ragazzina. Mi piego il foglietto in tasca ed esco rivolgendo un rapido «torno subito!» ai presenti che ormai saranno tutti in preda al terrore, non m’importa ora delle ferite, mi importa solo di lei. Correndo a perdifiato per la struttura mi ritrovo fuori, all’esterno ammirando il sole tramontare dietro la fitta foresta. Dove ti sei cacciata Anne?


    Abilità di razza:
    Simbiosi (Maestro) - Avverte le sensazioni ed emozioni altrui, è in grado non solo di manipolarle, per renderle simili alle proprie, ma di alterarle secondo piacimento. Non può cambiare la percezione che si ha di lui, chi subisce gli effetti della simbiosi, cambia umore, ma l’idea che ha dell’elfo rimane tale.

  9. #479
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Grazie all'intervento di Andreus, Yadirha recupera tutta la costituzione
    A causa dei colpi subiti (e auto inflitti) Daphne perde 35 punti costituzione

  10. #480
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon


    Shalla o come si chiama, riassorbe il tagliacarte prima che esso ricada in terra, non ho spostato gli occhi dai suoi, ma a giudicare dal mancato tonfo, o l’ha richiamato o si è infilzato sui suoi piedi, purtroppo credo sia la prima opzione.
    <Si, non è questo il momento adatto.>>


    Mi volta le spalle e torna dov’era prima, con quell’ancheggiare tanto fastidioso che mi verrebbe voglia di trinciarle entrambi i fianchi e gettarli ai cani, non è buona neanche a fare il brodo. Anche Ananya ci mette del suo, fare l’infermiera l’ha rabbonita tutto d’un colpo? O ha visto la luce ed ha deciso di redimersi? Bah, sta di fatto che spara ovvietà alle quali ho già riposto abbondantemente, quindi non ribatto ulteriormente, considerato che sarebbe totalmente inutile. Yadirha stessa storia, stesso concetto. A prendere parola è il tizio nuovo e come apre bocca, capisco che è più interessante quando sta zitto, magari nudo e su di un letto. Certo tesoro, ci ho pensato che qualcuno potesse morire e farsi male, non è che materializzo la mia ascia per farmi le unghie
    <<Questo invece lo dirò una volta sola e non intendo ripeterlo: tu non sai niente di me e non mi puoi giudicare. Inoltre io mi chiamo Markus e non “tizio qualunque buono solo a mostrare i muscoli”…>>.



    Andiamo bene, Efrem raccatta gente ubriaca per strada, dove e quando l’ho giudicato? Di lui non so niente e neanche m’interessa, neanche il nome e quei muscoli, sì sono belli da vedere, ma evidentemente ha seri problemi di udito, visto che ho detto ben altro. Che splendida giornata, sì sì! Mi porge un panno, come se volesse aiutarmi, ma io non lo raccolgo, non m’interessa. Markus, ma sì, ricordiamoci questo nome, lancia a terra il “ramoscello d’ulivo” e poi va a sedersi sulla propria sacca, irascibile ed insopportabile proprio come la sua amichetta.
    «per quanto sia stato avventato e stupido il gesto di Daphne al suo… “arrivo”… ricordate comunque che la signorina credeva che questa fosse casa sua. Ha attaccato me e poi voi altri solo perché credeva che stessimo invadendo il suo territorio… come saremmo capaci tutti se qualcuno entrasse in casa nostra.»



    Oh e che è successo? Il Grande Capo si esprime in mio favore? Ma va a cagare stronzo, non ho bisogno che t’intrometti so benissimo badare a me stessa, anche se ho la coscia trafitta e per poco non mi stacco la mano da sola, ma sono capacissima di sbrigarmela senza il Principe azzurro dei poveri.«Se proprio ci tenete a farvi fuori a vicenda… fatelo di là, in armeria dove nessuno può finire sotto i vostri colpi sappiate però… che se anche solo una delle due sopravvive… mi premunirò di farla fuori io personalmente!» Eccolo ora lo riconosco lo stronzo, il gran gradasso dei miei stivali unti di guano, praticamente ci hai detto di ammazzarci a vicenda o lo fai lui! Complimenti, veramente un intelligentone, è così che si fa: porti rinforzi e poi li ammazzi, devi essere proprio affezionato a questo cimitero sopra le nostre teste, se vuoi popolarlo sempre più! «quanto a te!» Eccolo pure con Yadirha, un po’ di tregua please «sei pregata di mostrare un po' di rispetto per quelli che tu chiami "alleati", se qualcuno di loro ti chiede di aiutarlo, tu lo fai! Questi sono gli ordini, sono stato abbastanza chiaro?»



    E mo vorrebbe pure l’inchino? Ma fammi il piacere! Sei un idiota, sei… sei… io ti odio Efrem Targaryus, eppure non posso fare a meno di tremare quando sei avanti ai miei occhi, le classiche gambe molli, ma non è più come una volta, non è per quello che ho sognato per tante notti, è perché ho capito chi sei in realtà, ho capito che non sei l’uomo che credevo, sei irascibile e scontroso, sei un violento e tremo all’idea di finire i miei giorni per colpa tua, magari in questa stessa stanza. Vuoi che io muoia non è così? Lo hai detto tu stesso prima, se una delle due sopravvive, la fai fuori tu, perché? Perché ti comporti in questo modo? Mi fai paura, una paura che non riesco a controllare, così tanto che le gambe tremano, ma i piedi restano piantati a terra e non riesco a fuggire da questa stanza che si fa sempre più stretta. Ti sento… è colpa tua, è colpa tua tutto questo, mi sento male, mi sento male all’idea di aver perso ogni cosa a causa di un sentimento che non vale la pena sognare ed ora tutto ciò che mi ritrovo è il cuore in frantumi ed il terrore di vederlo nella tua mano, letteralmente, perché strappato in un impeto di violenza, la stessa violenza che non sai contenere.



    Ho il cuore che non accenna a rallentare, se vuoi uccidermi fallo ora, non ho paura della morte. Resto ferma, immobile, il corpo non risponde alla mia volontà, ti prego vattene o finiscimi, completa l’opera, tanto lo hai già fatto quando ti ho visto quel giorno con Lumen nella cascina. Le lacrime scorrono a fiumi e chiudo gli occhi, se non riesco a fuggire, voglio almeno non vederlo, fino a quando non se ne andrà di qui.

 

 

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