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Risultati da 61 a 70 di 2208
  1. #61
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    FINE PRIMO TURNO. IN ARRIVO LE VALUTAZIONI.

    E' POMERIGGIO, I GUERRIERI SONO TORNATI DALLA LOTTA E POSSONO POSTARE.
    Ultima modifica di SimsKingdom; 7th December 2014 alle 22:28

  2. #62
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Rido. Una risata di gusto si libera dalle mie labbra. Avverto il calore della ragazza sul mio petto così come la pressione del suo corpo che, nell’attimo dopo alla mia presa si adagia al mio in una sorta di forzato abbraccio sancito solamente dalla mia dolce e adorata falce che sinuosa avvolge i fianchi della fanciulla spingendola sempre di più al mio corpo. Sento il suo polso ribellarsi alla mia stretta, sorrido e lascio scivolare la mia presa stringendo ancor più la mia falce. In un attimo la donna scatta verso il basso strofinando la sua schiena contro la mia falce e lacerandosi abito e pelle, però. Con uno scatto si porta a una distanza di sicurezza da me toccandosi poi la schiena e notando le macchie di sangue sulla mano. “Ecco, vedi che succede a fare gli sbruffoni?” penso divertito, guardo la sua spada illuminarsi di una luce blu e ricoprirsi di scariche più scure. «Beh, io invece adoro stupire i mietitori.» enuncia infine puntandomi la spada e parandosi al contempo con la stessa, «wow… non tutti sarebbero stati capaci di sfuggire a un simile “abbraccio”…» accompagno il tutto con il gesto delle virgolette con le dita «… anche perché, di solito non arrivano ad avere tutto questo tempo!» rido di gusto come se avessi appena detto la battuta più divertente del mondo. Questa ragazzina mi diverte e non poco. «Bene! Il riscaldamento è terminato!» dico portandomi in posizione con la falce in posizione obliqua di fronte al mio volto, porto la gamba destra indietro pronto a raggiungerla con l’altra «da ora in poi non mi tratterrò! Fatti sotto!» e ora si fa sul serio…

    Destroyer of Eden ---> Forma dormiente


  3. #63
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Lucynda Mellow




    <<Wow… non tutti sarebbero stati capaci di sfuggire a un simile “abbraccio”
    anche perché, di solito non arrivano ad avere tutto questo tempo!>>

    Quella risata così beffarda ed importunante comincia a darmi sui nervi. Mi sta prendendo forse per un'idiota?!



    - Come osa... -
    penso guardandolo dritto negli occhi con indignazione, ho sempre ripudiato la gente provocatoria; per essere il Capo dei Ribelli il Mietitore sta assumendo un comportamento da giullare di corte. E la sottoscritta detesta tale individuo e il luogo in cui risiede.

    <<Che c'è? Non hai mai visto una donna sbloccarsi da una stretta di polso?>>
    dico cercando di occultare la rabbia che provo nei suoi confronti...

    ...Adesso basta, confrontiamoci seriamente.



    <<Bene! Il riscaldamento è terminato! Da ora in poi non mi tratterrò! Fatti sotto!>>

    Alla buon'ora, non resisto un secondo di più! Nel frattempo la forma attiva della spada si sta convertendo in modalità assopita...maledizione, non ci voleva.

    Efrem imita la mia attuale postura di combattimento, pronto a raggiungermi portando la gamba sinistra in avanti e l'altra indietro. La posizione inferiore è esattamente l'opposto del mio, come se le gambe di egli fossero lo specchio delle mie...



    Mi avvicino, in sua direzione frontale a passo sempre più moderato, stringendo la dura impugnatura della Tenebris Fulgura energicamente con entrambe le mani. Senza la minima esitazione carico il colpo e lo rilascio sulla zona centrale della lama di falce, con l'intenzione di "trascinare" l'arma intera nella direzione laterale opposta, come per sbilanciare un pò l'equilibrio del suo padrone.



    Se i miei calcoli sono esatti egli ci impiegherebbe qualche secondo per rimettere l'arma nella sua precedente posizione, ed è qui che approfitterò del momento prezioso per dargli un calcio alla caviglia sinistra tentando di farlo cascare sul pavimento...

    Tenebris Fulgura ---> Forma dormiente



    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 12th December 2014 alle 20:53 Motivo: Aggiunte foto + correzioni.


  4. #64
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Ananya Nitya Kalpana

    Le candele si spengono, lasciando nell’aria il tipico odore del fumo che viene soffocato: un’altra cosa che mi ricorda quel fatidico avvenimento. Quella fatidica sera.

    Avevo trovato un diario molto interessante, parlava di una magia molto potente e molto dispendiosa. Lì per lì non avevo collegato subito la cosa, ma la mia curiosità mi aveva imposto di leggere tutto il libricino, scoprendo così inquietanti coincidenze tra la vittima sacrificale di quell’incantesimo e... me.


    La necessità che essa venisse preparata da quando aveva 6 anni, la necessità di una vita sana e attiva, la ovvia necessità che non fuggisse, che non fosse mai scoperta… tutti chiari segnali di ciò che mi rifiutavo di credere.
    Fu un attimo, non appena realizzai cosa stesse succedendo provai a fuggire, ma le gambe mi tremavano, avevo paura.. paura di lui, paura di fuggire più che di restare. Com’era possibile? Se ci penso ora, è davvero ridicolo. Ero totalmente paralizzata, un terrore che non avevo mai provato.


    Come se non bastasse, spuntò lui dall’oscurità, ordinandomi di dormire… e così feci.

    Mi risvegliai sdraiata su della pietra dura e fredda, di fianco a me c’era un sarcofago. Tutt’intorno candele accese e cristalli che emettevano una strana luce.


    In sottofondo, lui che recitava il rituale.


    L’odore di marcio e di sangue mi entrava prepotente nella testa, dandomi la nausea. Soprattutto l’odore di sangue. Come facevo a sentirlo così da vicino? Eppure non vedevo sangue intorno a me, o sopra di me. Non capivo.
    Poi vidi la ciotola alla sinistra dell'altare, ricolma di quel liquido scarlatto. Sangue di chi? In quel momento, qualcosa sul mio volto si mise a bruciare sempre più intensamente, penetrandomi la carne come lame affilate fino a farmi urlare dal dolore, e fu lì che capii che eravamo al termine dell’incantesimo, alla sua parte finale, come era scritto su quel diario.

    Fortunatamente, una volta fissati, i tatuaggi cessarono di provocare dolore. Approfittai di un suo momento di distrazione per alzarmi e tentare di fuggire, rompendo nella foga uno dei cristalli alla base del mio altare.

    Tentai di teletrasportarmi via, ma invece che riuscirci rimediai solo un male atroce in tutto il corpo «Non ti disturbare a provarci, non puoi usare nessun tipo di magia senza questo...» disse poi lui agitando una collana con una gemma rossa in mezzo, quella che indosso adesso.


    Tentai allora di fuggire in modo convenzionale, ma il luogo del rituale si trovava in alto, e senza l’aiuto della magia non si poteva né raggiungere, né lasciare.


    Mentre stavo realizzando di essere in trappola, sentii.. il nulla.


    Tutto di colpo si ammutolì, mentre una sensazione di bagnato si faceva strada nel mio corpo. Portai le mani al petto: origine di tutto, e vidi il sangue sgorgare copioso.


    Non feci neanche in tempo a buttarmi giù dal dirupo per rovinargli tutto, che mi accasciai a terra, incapace di fare qualunque cosa, fissando la pozza di liquido rosso nel quale ero ormai immersa. Il freddo e l’odore del sangue furono le ultime cose che sentii.




    Non posso permettermi di dare di matto ogni volta che vedo il mio sangue, altrimenti come posso anche solo sperare di prendere parte a una battaglia, come hanno fatto Andreus e Keyra?
    Non credo che il cervello sia fatto per sopravvivere alla sua stessa morte, ma devo cercare di liberarmi da queste catene immaginarie, altrimenti la mia vendetta verso di lui sarà stata solo una finta vittoria.

    Come prima cosa ripristino il lampadario, usando una candela del bagno per riaccendere quelle della stanza. In secondo luogo, ho intenzione di allenarmi a non dare di matto.
    Ma come? L’unica cosa che mi viene in mente, è ferirmi finché la cosa non mi farà più effetto.
    Prendo il pugnale, che si era conficcato nel muro, e mi guardo la mano. Esito.
    Di cosa ho paura? Tanto sono già morta una volta.
    Poso la lama sul palmo della mano sinistra, applico un po’ di forza fino a sentire la pelle cedere, e creo una sottile linea rossa seguendo la linea che una strana donna una volta voleva “leggermi”.
    Mi siedo sul letto, osservando la mano e la lama sporche di sangue. Com’era ovvio, le stesse immagini di prima mi tornano in mente, questa volta però in chiave molto più cupa, come la reazione che ne segue: lacrime.
    Provo a reprimerle come mi è stato insegnato, ma ogni volta che ci provo si fanno sempre più potenti e pressanti, come se fossi in un lago e l’acqua non volesse farmi uscire, come se qualcuno mi stesse trascinando sempre più in profondità.
    Sommersa.
    Da un lago.

    Di sangue.


    Mi abbandono ad un pianto isterico.

    Ultima modifica di Akuiyumi; 11th December 2014 alle 00:47


    myMind | myHands | myLegacy | myCrazyLegacy

  5. #65
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel

    Sono ancora prigioniera nell'abbraccio del titano reietto, il calore ardente delle sue labbra ancore sulle mie; rabbia ecco quello che provo, l’offesa più grande mentre il mio sangue ribolle, il braccio dietro la schiena mi duole, la sua presa è forte e la sua forza mi sovrasta, prigioniera del suo possente abbraccio, non riesco a liberarmi dannazione , mi stringe ancor di più…
    “Ryuk…” mi sussurra prima di lasciarmi andare, resto sbalordita mentre lascia la sua presa e mi lascio scivolare sul tappeto erboso ricoperto di foglie…un rivolo di sangue ricama la mia gamba lesa mentre il colore cremisi va ad aggiungersi a tutto il sangue versato in questo posto negli albori della storia e va confondendosi con le foglie…un leggero vento…mi alzo con fatica, ogni passo corrisponde ad una fitta mentre il mio respiro fatica a tornare regolare, devo raggiungere il Glados, devo fare ritorno, cerco con gli occhi il famigliare volto di Andreus…



    Nuovamente il Glados è stato varcato, ma non per giungere su un campo di battaglia, ma bensì al rifugio.
    Appena mi materializzo oltre la sua splendente luce azzurra, il senso di smarrimento che mi da l’attraversarlo svanisce. Mi appoggio barcollate al bordo finemente intarsiato del portale sorreggendomi con le spalle - l’unica parte del corpo che ancora non mi duole - cercando nella sua possente struttura un appiglio e poi, cercando di respirare il più profondamente possibile per allontanare la sgradevole sensazione di soffocamento che ancora mi prende, avanzo lentamente per raggiungere l’entrata del rifugio . Noto che davanti all’ingresso sembrano stagliarsi due figure … figure che sembrano di donna che non riconosco, una indossa un abito lungo , scuro color delle ombre, l’altra ha una strana fisionomia e vesti insolite ma non mi soffermo molto sui loro volti, dietro di me c’è Andreus, saprà sicuramente meglio di me cosa fare in questi casi, spero solo non siano nemiche… in tal caso non potrei essere molto d’aiuto; i miei sensi si fanno sempre più deboli man mano che muovo un passo dietro l’altro; la ferita alla gamba così come il fianco bruciano, ho bisogno di cure ne sono consapevole , ma non sono le ferite fisiche a farmi più male al momento, ma bensì quelle nell’animo: l’aver perso una battaglia che avrei potuto combattere meglio;
    - Avrei dovuto supportare di più Andreus che per colpa mia è rimasto ferito - e , l’ affronto subito da parte di quel tale : Ryuk
    mi ricorderò di certo il tuo viso e il tuo nome… -

    Rabbia e disappunto si fanno strada nella mia mente logorandomi dentro, mentre apro il battente della cripta d’ingresso al rifugio poggiandomi alle ruvide pareti, ho bisogno di fermarmi, di recuperare . Ho il respiro corto e, ho ancora addosso il sapore dolce amaro del bacio di quell'uomo, la sua audacia nonostante tutto mi ha sorpreso e al contempo spiazzato. Di solito è una caratteristica che mi piace in un uomo perché sinonimo di passione, ma non di certo in un campo di battaglia, durante un combattimento con uno di cui non conosco nemmeno il nome e soprattutto… un bacio rubato con la forza, contro la mia volontà … di sicuro è uno che con le donne ci sa fare ma è abituato a comportarsi come un barbaro! Arrossisco, ma non so se sia per la vergogna, il disappunto , la rabbia … oppure per ciò che ho provato in quel momento. Questo suo insensato gesto e il gelo del ghiaccio che mi ha avvolto, mi hanno riportato alla mente ricordi di un tempo in cui mia madre era ancora in vita, ricordi che avrei voluto rimuovere.
    La mia gamba cede, resisto, ma ho bisogno di una sosta prima di riprendere a muovermi.
    Cerco sostegno al muro vicino , mentre attendo Andreus e, lascio che i ricordi riaffiorino….



    --------------------

    Mio padre mi ha mandato a chiamare



    Chissà per quale motivo necessita della mia presenza, quando ha ospiti e parla d’affari mi è vietato passare anche solo in parte alle sue stanze…
    Busso.
    “ Avanti, entra pure figlia mia” - Figlia mia? - Da quando è diventato così affettuoso nei miei confronti?
    Varco la porta.




    Sta conversando con qualcuno. Un giovane che forse ho visto ancora



    “ Mi avete mandato a chiamare padre?” mi rivolgo dapprima a mio padre accennando un inchino in segno di rispetto, per poi voltarmi ed incrociare per un attimo, lo sguardo limpido del bel giovane in armatura argentata dai capelli color del mare seduto dinanzi a lui.
    “ Si cara…ti stavamo aspettando” Cara? Mi stavano aspettando? Lui e questo giovane? La situazione non mi è chiara.
    Muovo alcuni passi a lato chiudendo la porta dietro di me.




    “ E’ lei? Notevole…ho avuto modo di vederla poco nelle sue rare apparizioni a corte ….” E’ la sconosciuta voce calma e pacata del giovane a parlare mentre si rivolge dapprima a mio padre, per poi spostare lo sguardo e i suoi occhi ammaliatori su di me. Avvampo.
    “ …ma quel poco mi è bastato per rimanerne affascinato. E’ ancor più bella di quanto ricordassi.”
    Mi sorride malizioso alzandosi dal seggio
    “Permettete?“
    Chiede rivolgendosi nuovamente al suo interlocutore che di rimando accenna sorridendo, un si con il capo; eccolo che poi torna a fissarmi e ho modo di notare il colore dei suoi occhi, grigi come il cielo in procinto di pioggia. Ma questi occhi hanno un qualcosa nella loro bellezza che mi intimorisce. Cosa sarà venuto a fare qui?



    “ Mi presento milady…il mio nome è Dorian Alister-Lagorfild…” mi fissa, mi scruta, cerca la mia mano, gli e la porgo ” Nelle lande del Nord si canta la bellezza di sua madre, ma lei le somiglia molto, un diamante raro direi … sono un uomo fortunato a bearmi di tale visione” Mi fa un bacia mano degno di un cavaliere , le sue parole giungono forti e chiare, ma potrebbero essere più dirette, questo giro di complimenti anche se mi lusingano, non mi aggrada. Non poteva semplicemente presentarsi dicendomi subito il suo nome senza essere così cerimonioso?
    “ Che ardite parole cavaliere, paragonandomi persino ad un raro diamante..” Quest’uomo sta mirando a qualcosa, a quanto pare sa dosare bene terminologia e parole soprattutto vista la presenza di mio padre, un commerciante di Diamanti “… lei mi lusinga, troppo se posso permettermi. Il mio nome è Isyl Tinnuviel, piacere di fare la vostra conoscenza Lord Alister-Lagorfild.” Il mio tono è gentile ma da esso traspare una punta di freddezza.
    “ Mi chiami solo Dorian ve ne prego Mi tiene la mano invitandomi a prendere posto accanto a lui, mano che garbatamente sfilo. Questa confidenza che si vuole prendere non mi piace , soprattutto perché è la prima volta che ho il piacere di parlargli.



    “ Isyl! Che maniere poco consone!” il tono di mio padre è duro mentre si alza in piedi battendo le mani sul tavolo con disappunto: “ Scusatela Lord Alister... non ha ancora ricevuto la notizia” si rabbonisce ma mi rimprovera le parole di troppo dette e, il gesto fatto, lanciandomi un severo sguardo capace di farmi sprofondare 100 metri sotto terra prigioniera delle sue sabbie mobili.



    “ Non si preoccupi Lord Tinnuviel, avrò modo di approfondire la conoscenza con la vostra bella figlia..” il suo volto è impassibile a questo gesto, anzi ne sembra compiaciuto. Guarda dapprima mio padre per poi spostare lo sguardo su di me “ …sono sicuro che poi arriverà anche la dovuta confidenza.”
    Conclude squadrandomi da capo a piedi cercando un mio sguardo. Lo guardo a mia volta abbozzando un sorriso di circostanza, la situazione sta prendendo una piega che non dovrebbe avere.
    Intanto mio padre si porta di spalle alla finestra vicina.
    “ Parlavate di una notizia che dovevate darmi padre. Di che lieta novella si tratta se posso essere indiscreta?” il mio tono è fermo ma nasconde profondo disagio e irritazione.



    “ Ne sarai felice mia cara…” dice voltandosi senza smettere di guardarmi con la sua aria di superiorità “ Ormai sei cresciuta e ,sei in età da marito, ho deciso in accordo con il nobile Lord Alcyon Alister , di concedere al qui presente Lord Dorian Alister-Lagorfild ovvero suo figlio, la tua mano. “
    Ecco la doccia gelata , la tempesta che mai avrei voluto si abbattesse su di me, sulla mia vita.
    Ecco il suo scopo…il loro scopo…ecco perché tanto finto affetto. Affetto che mai avrebbe mostrato in diversa occasione se non solo per trarne il dovuto profitto. I miei occhi così simili a quelli di mia madre guardano mio padre, freddi, inespressivi senza traccia di emozione, solo disappunto . Alle mie spalle è la voce di Lord Dorian a palesarsi:



    “ Ne sarei onorato. Non permetterò che ad una creatura così bella e delicata accada nulla di male, vi onorerò e rispetterò, sarete trattata come una regina, sarete sempre scortata da tre guardie esperte addette alla vostra sicurezza, avrete sei servi addetti alla vostra persona, vi basterà chiedere e tutto vi sarà dato per la vostra felicità, la mia famiglia ha un certo potere, potreste trarne vantaggio e, potrebbe farlo anche vostro padre…” Conclude mellifluo.
    Questo è troppo. Ma quale onore, ma quale rispetto!
    Sotto la sua bella faccia si nasconde un infido demone. Questo è solo un modo che mio padre in accordo con il padre di questo lord hanno architettato per consolidare rapporti e affari. Sapevo che qualcosa di strano stava per succedere ma mai avrei immaginato di arrivare a questi punti.
    Nonostante la consapevolezza di quello che si compirà, non abbandono la mia compostezza, serro i pugni in grembo , voglio urlare, scatenare contro mio padre il mio Vento; dirgli che non ha il diritto di scegliere per me quello che deve essere, lui è mio padre certo, ma non può essere padrone della mia vita.
    Il mio sguardo senza abbassarlo dinanzi alla sua persona, si fa di fuoco, nei miei occhi arde una fiamma che non mi è propria, non in questo contesto, un fuoco gelido freddo che mai avrei voluto mostrare, cerco le parole più adatte a far trasparire tutta la mia delusione e il mio rammarico:



    “ Con tutto il rispetto che ho per voi padre e per Lord Alister qui presente , sono lusingata della gradita proposta, ma ci tengo a precisare che se questo deve succedere succederà, ma non sarà per mio volere, ma per il vostro… “ Fisso mio padre fiera, senza timore, vedo l’espressione sul suo volto cambiare, assumere sfumature che mai ho visto in lui, è attraversato dalla rabbia , ira, sgomento... lo sto volutamente provocando; non può permettersi di fare una scelta del genere anche se è mio padre, senza averne prima parlato con me, la diretta interessata, poi mi volto verso il giovane:
    “ …Lora Alister, volete prendermi in moglie ma io conosco la vostra famiglia solo di fama ma, non conosco voi. Come potete chiedere questo?”
    “ Isyl, basta così. Stai esagerando!” Sento la sua energia cambiare, pervadere l’aria, mentre vuole imporre la sua persona su di me, vuole usare il suo potere per piegarmi al suo volere , ma si sta trattenendo: “ Ormai è deciso! Non tollero obbiezioni! Sarai sua moglie!“.
    Conclude perentorio voltandosi nuovamente verso la finestra , poi come se si fosse ricordato di qualcosa, aggiunge :



    “ Perdonate la mia fretta Lord Alister ma devo scendere a concludere un affare, ho appena visto arrivare l’ acquirente che aspettavo , trattenetevi pure quanto volete, siete mio ospite, ne sarei onorato.”
    “ Non vi preoccupate, sarò in ottima compagnia e, sarà un ‘occasione per iniziare a conoscere meglio la mia futura consorte…” sorride a mio padre complice, facendosi beffe di me; non ha capito quello che gli ho appena detto?
    Udito ciò mio padre, dopo aver accennato un saluto al giovane lord; senza nemmeno degnarmi di uno sguardo, di un saluto, esce velocemente dalla stanza sbattendo violentemente la porta dietro di se.
    Abbasso la testa, sconvolta dal destino che mi si è riversato contro. Io che ho sempre creduto nei sentimenti e odiato le imposizioni che trascendono la mia volontà, mi trovo ora imbrigliata nelle trame di potere di mio padre, le sue parole rimbombano come echi lontani nella mia testa alimentando il mio risentimento nei suoi confronti:
    sarai sua moglie…
    ...sarai sua moglie...
    .. sarai...




    Nuovamente è la voce del giovane a parlare facendomi tornare al presente, all'amara verità:
    “ Lord Tinnuviel aveva fatto riferimento al vostro carattere ribelle milady…ammetto che aveva ragione e, questo non fa che aumentar ancor di più il mio interesse nei vostri confronti.
    Un’ espressione seducente attraversa il volto di costui, seduzione che non accetto.
    Vorrei piangere sfogarmi, ma non posso permetterlo, non posso farmi vedere vulnerabile davanti a lui, non mi piegherò mai al volere di mio padre, ma so per certo una cosa, non voglio trattenermi in questa stanza un minuto di più!



    “ Lord Dorian Alister-Lagorfild…”mi alzo dal seggio indossando una maschera di apparente indifferenza, cercando una scusa plausibile per allontanarmi “ ...vogliate scusarmi se vi sembro maleducata, ma credo di non sentirmi molto bene…” dico atona, senza emozione, solo tanta rabbia e amarezza che vorrei non trasparisse



    “ ….e’ questo il modo di trattare il vostro futuro marito? No non vi scuso…” si avvicina a me.
    “ ...dovrebbe essere più convincente con le menzogne , lo sa? Non è brava a mentire...ma ditemi, vi disturbano così tanto la mia presenza e... la mia richiesta?“ incrocia le braccia al petto fissandomi insistentemente con disappunto.
    “ Non è la vostra presenza a disturbarmi, ma il fatto che altri vogliano decidere per me senza tenere in considerazione i miei sentimenti, non sono né un premio, né un trofeo, né una merce di scambio. Non intendo accettare la vostra proposta, anche se mio padre vorrebbe” concludo imperiosa.



    “ Lady Isyl, lei mi stupisce. Non è donna facile da ammansire e questo oltre al suo indiscutibile fascino e alla sua ostinazione nel ribellarsi alle regole ...mi affascina e...mi piace...”
    “ Non si tratta di regole, ma inutili imposizioni. Le regole possono essere infrante, le imposizioni di mio padre non lasciano invece possibilità di scelta!”



    Si avvicina ancor di più cogliendomi di sorpresa tirandomi a se per un fianco cercando un contatto più ravvicinato e, le mie mani.
    “ Allora non si opponga...e poi visto che conosce la mia famiglia di fama a suo dire, dovrebbe sapere che i membri del mio casato se vogliono qualcosa sanno come prenderlo e non conoscono mezze misure...quindi se io voglio qualcosa e..quel qualcosa sei tu, io lo prendoil suo tono si fa minaccioso. Cerco di sottrarmi al suo tocco, ma mi trattiene con forza .Senza riuscire a divincolarmi dalla sua presa, mi cinge completamente la vita facendo scivolare il suo braccio per poi spingermi con vigore contro il vicino muro.



    Nuovamente i suoi occhi nei miei mentre una strana brama li percorre, il grigio del cielo si tramuta in grigio di nubi , cristalli di ghiaccio freddi come neve , mentre avverto un brivido lungo la schiena che mi paralizza, mi blocca ed imprigiona.
    Costui sa usare la magia...Ghiaccio.
    “ Siete un dominatore dell’acqua...” bisbiglio.



    “ Si...” il suo viso così pericolosamente vicino al mio, vorrei usare il Vento per allontanarlo da me ma non riesco , mi sento stretta in una morsa sempre più fredda mentre il mio corpo sembra non rispondere alla mia volontà mentre i miei sensi si sopiscono: ...sono io che detta le regole , non tu e ti conviene tenerlo presente, questo è solo un assaggio di quello di cui sono capace...non vorrei in futuro dover ricorrere alla forza per diciamo...certe cose...sarebbe spiacevole...”
    Le sue parole mi sconvolgono mentre le miei muoiono in gola...
    Improvvisamente le sue labbra vogliose si poggiano sulle mie pretendendo forzatamente un bacio; sono incredibilmente calde e morbide in netto contrasto con il suo gelido tocco, ma non intendo ricambiare la sua lussuria, schiudo le labbra dandogli l’illusione di cedere al suo fascino ma poi appena incontro il suo labbro inferiore affondo i denti con forza ... poco dopo ecco avvertire il sapore metallico del suo sangue.
    Si scosta da me piuttosto contrariato senza scomporsi troppo, passandosi la lingua sul labbro leso senza mollare la sua presa su di me , poi un ghigno di sfida prende forma:
    “ Quanto ardore! Questo tuo negarti a me così ostinatamente contribuisce a renderti rosa con le spine e a farti desiderare ancor di più...proverò quindi ancor più piacere ad ammansirti e a dominarti.”
    “ Non mi avrai mai.”
    Gli dico schietta ribadendo un concetto che ancora non gli è chiaro sfidando il suo sguardo senza paura o timore fissandolo intensamente.
    Nuovamente si avvicina a me, ma questa volta non per baciarmi ma per sussurrarmi a fior di labbra:
    “ Sei già mia...”


    --------------------



    Chissà se da qualche parte esiste… l’amore vero intendo…di certo non è quel sentimento che si crea quando un matrimonio viene combinato da altri per noi, soprattutto se l’altro è un perfetto sconosciuto e ciò che conta non sono i sentimenti che vanno a senso unico , ma più che altro un insano gioco di potere. Sono le gerarchie che impongono questo, è la legge del Padre , ma mai nessuno si è chiesto quali siano davvero i sentimenti della persona alla quale si impone una volontà non condivisa? No. Ecco un’ altro motivo per cui me ne sono andata non appena ne ho avuto occasione, dopo la prematura morte di mia madre. Non volevo finire intrappolata in un matrimonio che non volevo, volevo essere solo io a decidere il mio destino nel bene e nel male. Ho sempre odiato le imposizioni. Nella vita che ora ho scelto di vivere, ho scelto di seguire l’istinto, è più facile in fondo nel campo dei sentimenti visto il mondo in cui viviamo, trovare la passione di un amante che l’amore di un uomo e, per ora va bene così. Forse un giorno quando riuscirò a compiere la mia personale vendetta, senza diventarne io stessa vittima, potrei almeno provare ad aprire il mio cuore a qualcuno per cui valga davvero la pena lottare….già…ma non è il momento di riflettere su queste cose. Zoppicando mi scosto dal mio sostegno destreggiandomi tra i rovi con fatica, con l’intento di raggiungere la parte più interna del rifugio, ma l’entrata effettiva è coperta da un pesante coperchio di pietra…mi muovo per provare almeno a spostarlo dalla sua sede, ma le forze sembrano abbandonarmi, mi sento debole e la testa mi gira, mi appoggio quindi alla pietra per non cadere…
    - Curioso avere la consapevolezza che sono ferita e che sono poggiata sul coperchio di una bara -



    - Foto 18 -






    Ultima modifica di DELTAG; 28th May 2015 alle 19:47

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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Andreus De lagun

    L’idiota reale non riesce a schivare il mio colpo che lo becca in pieno facendolo affondare lentamente nella terra spruzzata di rosso che, lentamente e con inesorabile calma ingoia il corpo dell’uomo come se il terreno stesso fosse fatto di sabbia. Ad un tratto, però, la sua reazione, disperata quasi, l’uomo si volta verso di me e scaglia una folgore verso il mio corpo. Cerco di schivarla con le ultime forze che mi rimangono ma all’ultimo secondo la folgore passa troppo vicino al mio braccio lacerando parte dell’armatura e bruciando la pelle, l’odore di bruciato investe immediatamente le mie narici seguito dal dolore lancinante che si unisce a quello già presente e persistente del mio ventre. Mi mordo le labbra cercando di contenere un urlo, me la pagherà. Avrò la sua testa appesa alla mia cinta dell’armatura. Nello stesso istante vedo i reietti allontanarsi e fuggire attraverso il glados, raggiungo Keyra e insieme ci avviamo verso la nostra dimora. Dentro di me un misto di sconfitta, delusione il tutto accompagnato da una rabbia potente che sfogo tutta in un pugno sulla base del glados non appena riaffioriamo dall’altra parte del portale, nel cimitero del monastero. Abbasso lo sguardo e le lacrime cominciano a pizzicarmi la base degli occhi, avverto il bruciore al fianco, quello al braccio si aggiunge nell’istante successivo e… piango. Mi libero nel pianto, il cappuccio mi nasconde il volto ormai rigato dalle lacrime. Cassandra. Guardo Keyra allontanarsi dal portale e camminare a passo lento e zoppicante verso il mausoleo, entrata del rifugio. Cado in ginocchio ormai senza forze e mi abbandono al pianto battendo i pugni sulla nuda terra. Reclino il capo all’indietro «Cassandra…» dico tra le lacrime e i singhiozzi quasi in un urlo rivolto al cielo, non mi importa di chi mi sentirà, non mi importa di sembrare uno stupido bambino piagnucolone, voglio lei. Basta.
    D’un tratto nella luce aranciata del tramonto scorgo due figure vicino all’entrata decadente del monastero, una ragazza in abito nero lungo che fa da contrasto ai capelli chiarissimi e un’altra dall’aspetto strano, le sue dita sono… inumanamente poche e la sua pelle è costellata di punti e macchie come una sorta di insetto troppo cresciuto. Che siano loro quelle che mi diceva Efrem la mattina prima della fuga, la figlia del soldato ucciso e la discendente dei figli del deserto? Mi sollevo in piedi asciugandomi le lacrime con la stoffa del cappuccio e, premendomi sulla ferita col braccio sano mi avvicino alle due figure prima che finiscano per ammazzarsi o farsi scoprire da qualcuno, «ehi voi due… fate silenzio e seguitemi!» dico accelerando il passo e raggiungendo Keyra nel mausoleo, la trovo poggiata alla bara forse in un tentativo invano di spostarla, tiro a me la bara di pietra trattenendo un urlo di dolore, non appena la scala si fa visibile, prendo la donna sottobraccio e lentamente scendiamo le scale, è debole e ha parecchie ferite gravi sparse per il corpo, il respiro è affannato, segno che il ghiaccio ha già compromesso parte dei suoi polmoni, ripercorro il percorso fino al rifugio vero e proprio sperando che le altre due donne ci seguano all’interno. Una volta arrivato in infermeria poso Keyra sul letto più vicino «resisti, presto starai bene!» i colpi sono molti e temo che se aspetto un altro po’ potrebbe rimetterci la vita, mi concentro sul mio potere richiamando a me le capacità curative della mia famiglia, la sua vita è più importante della mia, non posso abbandonarla, finalmente una piacevole sensazione di calore raggiunge le mie mani, ne dispiego una sulla gola della donna e poso l’altra sul fianco ustionato, una luce dorata si libera dalle mie mani e si posano sul suo corpo «questo ti brucerà un po’…» le sussurro con un sorriso. «EFREM!» urlo in direzione della porta lasciata aperta dal mio passaggio, ho bisogno di lui… ORA…

    *Azioni concordate con DELTAG
    Difesa e recupero:
    Rigenerazione: Avviene tramite tocco (Esperto) - Rigenera ferite di media entità (ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento)
    Ultima modifica di SimsKingdom; 12th December 2014 alle 18:40

  7. #67
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    *Se Isyl accetta di farsi curare da Andreus, recupera 30 punti costituzione. (Non vengono recuperati tutti, al momento, a causa della stanchezza e delle ferite che Andreus stesso ha riportato)*
    Ultima modifica di SimsKingdom; 12th December 2014 alle 18:57

  8. #68
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel


    Mi sento trascinare nelle viscere della terra, l’odore di umido e muffa sono le prime cose che giungono al mio olfatto mentre qualcuno mi prende sottobraccio e mi aiuta a scendere le ripide scale...Andreus... avverto il suo calore, il suo profumo misto all’odore metallico del sangue, è ferito. Vorrei chiedergli come sta, guardare i suoi occhi capire cosa questa battaglia a lasciato, chiedergli se le due figure che ho visto fuori dal rifugio siano reali oppure solo frutto della mia mente annebbiata dalla mancanza d’ossigeno, ma fatico a restare vigile, i miei sensi si indeboliscono mentre i suoni mi giungono sempre più ovattati, vorrei voltare lo sguardo accertarmi di tutto io stessa per non gravare su di lui, non riesco, non ho nemmeno avuto la forza di spostare il coperchio della bara.

    - Non posso crollare, non posso lasciarmi andare, devo resistere; non sono ancora morta –

    Raccolgo le mie forze residue , cerco la forza per trascinarmi accompagnata da Andreus ...
    Fuoco; Ghiaccio e Lama, direi un bel tris d’assi, colpita nei miei punti più deboli, solo una cosa mi ha lasciato perplessa oltre alla perdita di Amaranthis; il bacio di quell’ uomo, Ryuk. Egli ha visto che lo stavo attaccando, ero sicuramente in una posizione di svantaggio viste le mie condizioni e, la mia arma corta , eppure non ha infierito...mi ha guardato e, come se avesse visto in me qualcosa , ha evitato di colpirmi. Ripenso a lui e alla lady corvina in armatura, gli unici due che nonostante il cappuccio calato sul capo, sono riusciti a vedermi piuttosto bene in faccia, soprattutto lui ....vista la distanza molto ravvicinata.
    La Trollessa dei ghiacci appartiene ai reali, di sicuro devo averla già vista in qualche occasione e se non erro, deve essere una dei pezzi grossi dell’esercito di Dohaeris, ma lui non so. Può darsi ma non ho abbastanza lucidità per ricordare. I suoi occhi comunque non avrei potuto dimenticarli.

    - Questa cosa non ci voleva, spero che la loro memoria tradisca la loro capacità di ricordare . Spero piuttosto non conoscano la mia famiglia. Ma dubito sia così. Mi sono lasciata alle spalle quel mondo che sentivo non appartenermi come avrebbe dovuto e non ho intenzione di farvi ritorno. Saprei quello che mi aspetta-
    -
    Ritorno con la mente al rifugio, ed ecco che il dolore riprende possesso di me. Sento i polmoni quasi collassare, l’effetto del ghiaccio persiste, mille stalattiti sembrano premere contro il mio torace pronte a trafiggermi dall’interno, l’affanno si fa più duro da controllare e mascherare.
    Raggiungiamo la parte interna passando davanti alla sala dove ci siamo riuniti la prima volta; senza quasi rendermene conto, mi sento posare su un ruvido giaciglio, attorno a me le flebili luci ambrate del rifugio danzano tremule allo spostamento d’aria causato dall’arrivo dei nostri corpi. Il mio sguardo si trova quindi a fissare il soffitto in pietra che dall’alto sembra volersi staccare dalla sua sede per venirmi a schiacciare togliendomi anche l’ultimo dei respiri, le mie palpebre si fanno pesanti, i miei occhi sembrano volersi chiudere:
    «Resisti, presto starai bene!»
    E’ la dolce voce di Andreus a cogliermi nonostante da essa trasparga una nota di preoccupazione. Improvvisamente sento il calore rassicurante di una forza conosciuta posarsi sulla mia gola e contemporaneamente sul mio fianco leso , le mani di Andreus, la sua calda e dorata forza guaritrice che già ho avuto modo di sperimentare; ruoto la testa in sua direzione scorgendo il suo viso:
    «Questo ti brucerà un po’…» mi sussurra sorridendo, ricambio il sorriso senza staccare gli occhi da lui. Riconoscenza …ancora una volta. Ecco che cosa vi leggerebbe, nonostante vorrei dirgli di non farlo, di non usare il suo potere su di me, è stanco è ferito, sono consapevole dello sforzo che compie ogni volta che usa il suo potere di rigenerazione, ma so anche che senza il suo aiuto sarei davvero in grave pericolo…
    «EFREM!» lo sento urlare mentre cerco di contrastare il dolore che sto provando. Stringo i pugni cercando di resistere all’intenso bruciore che mi coglie, come se un fuoco mi crescesse dentro , ma pian piano nonostante tutto i miei polmoni sembrano riempirsi di nuova aria, di nuova vita e vigore. In contrasto invece con il mio corpo, corpo che percorso dal calore emanato dalle mani di Andreus sembra distendersi, rilassarsi.. ed ecco sopraggiungere la stanchezza per la tensione accumulata …chiudo gli occhi mentre gli sussurro con un filo di voce « …sei… il mio … angelo…» ed ecco che ritorno con la mente a quel giorno lasciandomi cullare dal suo calore rigenerativo. Giorno in cui per la prima volta ho incontrato Andreus…

    --------------------


    Sento un rumore, devo sbrigarmi, i soldati potrebbero trovarmi e questo splendido tramonto non mi è di certo d’aiuto. Sono troppo vulnerabile.
    Raggiungo un vecchio edificio abbandonato in cerca di riparo , entro nel cortile antistante cercando di raggiungere la vicina cripta, ma ciò che trovo e mi coglie sono i rovi e le lapidi di un cimitero…



    … faccio per aumentare il passo, ma le gambe cedono, la ferita al ventre sanguina copiosamente mentre mi abbandono su un cumulo di terra. E’ la fine….



    Odo dei passi sempre più vicini mentre vedo stagliarsi nel punto in cui sono entrata, la figura di qualcuno che mi viene in contro. Faccio per richiamare a me il mio scudo di Eolo per darmi almeno un minimo di protezione, ma sono troppo debole..delle mani sconosciute si protendono verso di me…perdo i sensi.
    Mi risveglio in un luogo a me sconosciuto.



    Apro gli occhi, mentre la fioca luce del luogo diviene più nitida.
    " Ben svegliata, non muoverti troppo o le bende potrebbero sciogliersi prima che io abbia terminato"
    “ Cosa è successo?Chiedo di getto stralunata mentre il bel viso rotondo di un giovane dalla chioma leonina e ribelle con gli occhi da folletto mi fissa, il suo sguardo sembra preoccupato.
    " Pensavo volessi dirmelo tu, sei arrivata qui e per poco non ti aggregavi al gruppo di cadaveri lì fuori " il suo tono è serio anche se noto una punta d’ironia nelle sue parole
    “ ..Cadaveri la fuori? Ma dove sono finita...e tu? Chi sei tu?” non riesco subito a collegare le sue parole al suo strano senso dell’umorismo.



    "Mi chiamo Andreus, siamo nell'ex monastero di Dohaeris... tu invece? O devo semplicemente chiamarti sopravvissuta?”
    " Ex monastero? Mi pareva di non essere mai entrata a far parte di qualche ordine ecclesiastico...non sarei proprio il tipo…" ironizzo" Sopravvissuta va più che bene direi...comunque io sono Keyra..." cerco di muovermi e di rialzarmi dalla mia posizione ma la ferita fa male." …sei stato tu a medicarmi?"
    "Sì, e se non stai ferma la mia magia non servirà a nulla se ti apri in due..." il suo tono sembra infastidito
    " Sono messa così male? non ho il coraggio di guardare...comunque grazie, grazie di cuore"Gli sorrido grata.
    “L'arma ti ha quasi aperta in due, è un miracolo se il tuo intestino non sballonzoli fuori a quest'ora"
    " Che????!!!! Me la sono vista proprio brutta direi....dannati soldati "rabbia ecco quello che provo. Maledetto esercito reale di Dohaeris!
    "Vuoi raccontarmi cosa è successo?" si addolcisce
    Pausa, un silenzio prende possesso del luogo, mi chiede cosa è successo be....come posso dirgli cosa mi è capitato se nemmeno conosco le sue reali intenzioni?



    Non credo mi sia nemico, mi avrebbe lasciata morire, non certo curata " Appartieni all'esercito reale?" chiedo sincerandomi delle sue intenzioni
    "Più o meno... ha importanza?"
    Annuisco " Chi sa oltre a te che sono qui? Per quanto tempo sono rimasta priva di coscienza?"
    "Nessuno.... mi... hanno mandato in ricognizione da solo" resta vago mentre torna a medicarmi il taglio "Sei rimasta svenuta per una decina di ore circa, sono piuttosto veloce"
    " Sei rimasto a vegliarmi per tutto questo tempo?" lo fisso cercando i suoi occhi



    "Certo... questa ferita ha bisogno di un flusso incessante o non sarebbe mai guarita in così poco tempo... anzi, credo che non ce l'avresti fatta se non ti avessi trovata" continua fiero del suo operato. Ringrazio in silenzio gli dei per avermelo fatto incontrare.
    " Sei il mio angelo allora....mi spiace averti fatto tribolare, non era mia intenzione....perchè mi hai aiutato? Se posso chiedere, in fondo non sai nemmeno chi sono..." continuo incuriosita dal suo gesto altruistico " …avrei potuto benissimo essere una criminale o una tua nemica ..."
    "Perchè non si lascia una persona in cerca di aiuto su una lapide" un sorriso sincero si delinea sulle sue labbra. " Se tu fossi stata una criminale o qualcosa di simile avresti già tentato di farmi fuori alla prima occasione. Ma non credo che saresti vissuta abbastanza con le tue condizioni..."




    Sorrido tristemente mentre mi rimetto giù " ...Andreus...forse quella lapide su cui mi hai trovato era davvero il mio destino...comunque sia, ti ringrazio di cuore spero di non averti creato troppi problemi con la mia presenza"
    "Piantala di ringraziarmi e riposati" Mi sorride nuovamente riportando gli occhi sul taglio che visto che non mi fa più male si sarà quasi del tutto rimarginato.
    " Cosa posso fare per sdebitarmi con te? Non ho denaro con me al momento, ma … posso recuperarlo"
    "Non ho bisogno di nulla, solo del tuo silenzio... su tutto..."
    " ...E il mio silenzio lo avrai...è una promessa sarò sempre in debito con te e, un elfo non dimentica mai le promesse" concludo seria. Davvero ho intenzione di mantenere la mia promessa.
    "Grazie... ora riposati, più tardi potrai tornare in città"



    " Nessuna città ci sarà più per me da ora in poi..."
    chiudo gli occhi


    ---------------

    « …grazie ..»aggiungo poi inconsciamente mentre mi abbandono a un breve sonno ristoratore.









    *N.B. Keyra dovrebbe aver eun aferita al ventre, scusate ma non sono brava con il fotoritocco
    *flash concordato con SimsKingdom


    -foto 8 -


    Ultima modifica di DELTAG; 17th December 2014 alle 18:35

  9. #69
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    E' SERA

  10. #70
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Ananya Nitya Kalpana

    TU-TUM


    ...


    ...«Sithra stai bene? Come ti senti? Ricordi qualcosa?»...



    …questo.. questo odore nauseabondo mi ricorda… mi sembra quasi di ricordare…



    «Noo! Che cosa hai fatto!?»
    ...questa collana...mi sembra quasi...



    ...«Cosa mi hai fatto?!»



    ...«Ananya, ti prego!»...



    ...«La pietra contiene il tuo sangue»...«Mantiene in vita la tua personalità»



    Mi ritrovo sul letto del rifugio, evidentemente mi sono addormentata dopo aver pianto.
    Mi sento meglio, molto meglio. In realtà, non mi sono mai sentita così bene da quando è successo; prima d’ora non avevo mai avuto occasione di sfogarmi in questo modo.
    Sento la mano bruciarmi, e solo ora mi ricordo cosa ho fatto prima di addormentarmi: la guardo, e guardo il sangue che era fuoriuscito dalla ferita che ormai si è coagulata. Tutto ciò che mi viene in mente ora, è il suo sangue, le immagini che vedo sono quelle della sua morte, non più della mia.
    Va decisamente meglio.
    Mi accarezzo il ciondolo della collana, ripensando alle parole che ho sognato appena prima di svegliarmi: forse in battaglia sarebbe meglio nasconderla, data la sua enorme importanza.
    Quando sono “rinata” due personalità distinte albergavano nella mia mente e non vorrei certo ripetere l'esperienza. La prima cosa che ho fatto, una volta andata via, è stata quella di farci fare un incantesimo protettivo che la rendesse indistruttibile, ma meglio non rischiare: mi chiedo se dovessi separamene ora… secondo quel libro, col tempo la mia personalità sarebbe sparita a favore di quella nuova, quindi a quanto ne so, questa collana è tutto ciò che mi mantiene viva, che mi mantiene me.

    Sento lo stomaco brontolare, quindi decido di raggiungere la sala mensa per mettere sotto i denti qualcosa.
    Chissà se i due che sono andati in battaglia sono già tornati.



    Ultima modifica di Akuiyumi; 19th December 2014 alle 21:16


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