Il Castello era stranamente silenzioso, grande molto più di casa mia, camminammo almeno per cinque minuti prima di giungere ad una stanza, che Aiden aprì, indicandomi di seguirlo al suo interno.
Sentii uno scricchiolio alle mie spalle e quando mi voltai vidi Aiden era contro la superficie legnosa della porta, l’aveva chiusa alle proprie spalle e vi si era appoggiato, guardandomi in un modo che non sapevo spiegarmi, ma i brividi che avvertii mi misero in allerta, mi pietrificai ancora una volta ad incrociare quello sguardo e non osai muovere un muscolo.
“Spero tu gradisca questo alloggio” Avanzò di un passo verso di me e nonostante avvertissi il desiderio di indietreggiare, rimasi ferma al mio posto
“Qui potrai godere di un panorama formidabile, forse il migliore che offre il Castello” “Sì, è veramente bellissimo” Sì fermo ad un passo da me mostrandomi lo stesso sorriso che mi aveva rivolto a tavola, conscio che la mia frase fosse più rivolta a lui che al panorama, visto che gli davo le spalle.
“Sei vergine, Daphne?” Trattenni il fiato, non mi aspettavo una domanda così diretta, non mi aspettavo minimamente di toccare l’argomento, almeno non in quel momento
“Sì” risposi con un fil di voce, lui continuava a fissarmi
“Bene, perché non potrei mai sposare una donna che non lo sia”. Alzò la mano destra e la portò al mio braccio, ma senza sfiorarlo, lasciò il palmo aperto ad una distanza minima di solo qualche millimetro
“Sai, anche noi siamo fatti di energia, proprio come i nostri poteri, come il nostro elemento.” Una pallida luce si liberò dalla sua mano e dei sottili filamenti luminosi iniziarono ad espandersi lungo il mio braccio, avvertii chiaramente un fremito e la pelle si accapponò in un istante
“Come tutte le energie è possibile respingersi” la stessa mano risalì lungo la spalla, fino a direzionarsi al collo e ridiscendere fino al petto, poco più in alto dei seni, ancora con quella energia libera che iniziò ad inebriarmi ed i brividi presero a risalirmi lungo la schiena
“o attrarsi…” fu un attimo: col fiato corto e le labbra dischiuse lo guardai carica di desiderio, un desiderio fisico mai provato fino a quell’istante, una pulsione, un’attrazione alla quale non seppi negarmi. Aiden si avventò sulla mia bocca, incontrando la mia volontà di ricambiarlo, mi lasciai andare a quella passione che aumentava sempre più e lasciai che mi esplorasse con le sua mani sapienti che bramavo e cercavo.
Ormai libera dagli abiti, che mi aveva fatto scivolare via dal corpo con gesti veloci, mi sollevò di peso, come se pesassi poco più di una piuma, per poi adagiarmi sul talamo. Mi fece sua con passione e vigore, ricambiai ed accompagnai ogni suo gesto con forza, lasciandomi guidare abbandonandomi ai sensi.
Un rumore di passi attirò la mia attenzione, qualcuno avanzava lungo il corridoio, ma consapevole di trovarmi negli alloggi preparati appositamente per la mia persona, non me ne preoccupai.
Un lampo illuminò il viso del mio compagno ed in quegl’occhi riconobbi una scintilla, qualcosa di diverso, non c’era solo la passione a segnargli l’espressione, ma la soddisfazione per qualcosa di diverso, qualcosa che non sapevo spiegarmi. Con un gesto del braccio mi ancorò alla vita voltandomi di forza col ventre verso il basso ed il viso in direzione della porta, si portò sopra di me nell’atto di continuare a possedermi, ma nello stesso istante, quella porta, si aprì.
“Aiden” Lady Elissa si trovava sulla soglia ad osservarci con lo sguardo furente
“Nella mia stanza per giunta!”
Non capii immediatamente cosa stesse dicendo, ero troppo sconvolta e presa dalla vergogna per cercare di ragionare in quell’istante. Afferrai un lembo del lenzuolo e cercai di coprirmi alla meglio, mentre Aiden, come nulla fosse, semplicemente si alzò e si infilò nuovamente i calzoni
“Dovevate immaginarlo, dal momento in cui avevo negato il mio assenso a questa unione, Madre. Non vi sarà alcun matrimonio” Sgranai gli occhi prendendo consapevolezza di ogni cosa
“Ma avevi detto che…” “Che non avrei mai sposato una donna che non fosse vergine” quelle furono le ultime parole che gli sentii proferire, prima che uscisse da quella stanza.
Lady Elissa mi accompagnò negli appartamenti che erano realmente destinati a me ed il giorno seguente tornai presso la mia dimora, mio Padre non mi rivolse la parola per mesi, fu lo stesso Aiden, assieme al Padre, ad informarlo dell’accaduto, di come Daphne Baratheon avesse circuito il figlio del Lord con i suoi modi da messalina e che non ci poteva essere alcun matrimonio con una donna di quel genere.