Markus Obelyn
Mi sento vagamente a disagio, non mi piace parlare di me stesso e tanto meno dire i miei problemi. In un certo senso lo faccio per proteggere gli altri, non legarmi intendo, perché SE Astor Demonar viene a sapere che sono ancora vivo e combatto tra le file dei ribelli dubito altamente che qualcuno possa aiutarmi, eccetto Targaryus. Sono una persona scomoda.
Guardo Daphne trattenendo una smorfia divertita quando la ragazza cerca di capire cosa ci sia nel piatto, forse non le piace l'anatra, o probabilmente non le quadra, come ancella in fondo avrà avuto qualche base in cucina, nulla a che vedere con me un fabbro che ha imparato per pura necessità.

Ma comunque si sforza di mangiare ed io allora torno al mio pasto finendo quasi tutto… Tranne che il vino. Forse dovrei eliminare l’alcol del tutto. Forse no… Un goccio ogni tanto giusto per gustarmelo non significa essere ubriaconi, no? Bah… Non lo so. <<Capisco>>, merda. Non l’ho convinta. <<Non hai risposto alla mia domanda, tutti abbiamo faccende personali da risolvere e tutti... vogliamo diventare più forti per essere utili alla fazione... e ad Efrem>>. Appunto. A quanto pare la ragazza oltre ad essere una scheggia in battaglia è anche molto scaltra di testa e sa come rigirarsi il discorso. Daphne è pericolosa… Nulla a che vedere con quelle due comare che ho affrontato in infermeria qualche giorno fa! Chissà dove sono finite, è un po’ che non le vedo… La ragazza si scosta alcune ciocche dal viso e dopo aver aggiunto, <<se non vuoi dirmi il vero motivo, non fa nulla. Come ti ho detto: mi piace quando non parliamo>>, si avvicina per sfiorarmi le labbra con un pollice e pulire via qualche traccia di sugo. Che sia un modo carino per dirmi “sta zitto che è meglio”? Probabilmente. Anche se non sono così sicuro! Senza la mia simbiosi mi sento in bilico perché questa sarebbe stata una di quelle situazioni in cui l’avrei usata proprio per riacquistare certezza e controllo… Oh beh, chi se ne frega, posso comunque giocare con lei in altri campi perché in fondo la cosa di non parlare non dispiace nemmeno a me. Tutto di guadagnato. Poggio a mia volta il piatto ed il boccale dentro il vassoio e dopo averle guardato per un attimo il viso mimo il suo gesto, passandole con voluta lentezza il pollice sulle sue labbra e schiudendole leggermente. Poi, quasi con un scatto, mi avvicino a lei e dopo averla guardata intensamente negli occhi la bacio con foga.

Almeno così è sicuro che starà zitta e non farà altre domande scomode.
Nota: Azione del bacio conclusa accordata con Ecli.