Lucynda Mellow
<<Lucynda?>> Una voce non identificata cerca di ridestarmi… ma è più forte di me. Ho un mal di schiena accecante, così accecante da non permettermi di aprire gli occhi. <<Lucyndaaa... spolvera gli occhi! Efrem ha fissato l’ennesimo raduno di fazione!>> è Andreus...non… non ce la faccio in queste condizioni. Per favore, vattene e raggiungi gli altri senza attendermi. <<D’accordo, vorrà dire che me ne andrò con Daphne…>> EH?! Improvvisamente i sensi ritornano attivi, la vista è nuovamente nitida così che possa puntarla in direzione del ragaz… dove si è cacciato? Alla mia sinistra vi è la figura immateriale di Nonno Gerald, mi sta fissando con un’aria sfinita ma seria, a braccia conserte.
<<Dov'è Andreus? Forse me lo sò sognato...>> esordisco in uno sbadiglio, nel mentre faccio leva con le mani sulla coperta sfasciata a tratti in modo da potermi issare… ma al minimo sforzo una fitta si fa strada lungo la colonna vertebrale costringendomi a ricadere pesantemente sul materasso. Daphne. Ora rammento, lei e i suoi stivali del cazzo mi hanno pressata contro quel fottuto tavolo. Perfetto, mi sono lasciata mettere i piedi in testa gratuitamente e senza alcun briciolo di riflesso nell’agire contro quell’assurda destrezza, peggio di così non poteva andare. Goditi la vittoria, Daphne… goditela finché puoi.
<<Eliminiamo il “Forse”… per colpa dello stato catatonico di una certa nipote sono stato costretto a inventarmi una bugia per farla rinvenire!>> è incazzato, troppo incazzato affinché un mio sussulto non tardi ad arrivare. Umpf… la giornata inizia col piede giusto, direi. Cercando di non badare alla presenza del mio Principe Azzurro tento nuovamente di rialzarmi quando intravedo una boccetta a pochi centimetri dalla branda del letto, mi avvicino cautamente ad essa e la afferro, scrutandone il contenuto. Il liquido giallastro al suo interno rimanda inevitabilmente alla pozione di Sephyra, qualcuno deve avermi trascinata in questo letto in modo da poter curare l’essenziale. Prima della ricaduta mi rendevo conto di non respirare regolarmente a causa del setto nasale fuori uso, il “qualcuno” potrebbe avermi spalmato una dose della pozione sul medesimo naso, facilitando la ripresa. La seconda dose rimasta dovrebbe essermi utile per riacquistare la piena capacità di stare in piedi, quindi stappo la boccetta e tracanno il liquido fino all’ultima goccia. In men che non si dica avverto i benefici che svolgono la loro efficacia: ogni zona della schiena è pervasa da un sollievo talmente piacevole che la forza di dirigermi in camera è più che sufficiente. Dovrei cambiarmi, sono stufa di questi abiti luridi, mi ci vuole un bagno caldo. Dopo aver provveduto all’igiene personale tiro fuori dal cassettone uno dei miei abiti più comodi, sia per uso quotidiano che per allenamento. Conclusa la sistemazione degli stivali e dei soliti gingilli Mellowiani passo ai capelli: è da un po’ che non li faccio mossi, di solito li tengo naturalmente lisci… ma ogni tanto un’aggiustatina non fa male a nessuno. Schiudendo il palmo attingo all’elemento che valorizza il mio essere, il Fulmine, evocandone solo una minima parte, giusto l’essenziale, per poi farla radunare su di esso in modo da poterne regolare la bassa intensità. Mantenendo la concentrazione sul potere, con una mano sciolgo la chioma e con l’altra passo su ogni ciocca che mi capita a tiro, cercando di essere più svelta possibile. Per un attimo ridacchio al pensiero di aver adoperato questa tattica sulla chioma di Andreus un paio di volte, capitava che le sue ciocche calavano moscie moscie ed io mi tenevo pronta nel rialzarle con la forza dell'elettricità... al contempo mi lasciavo sfuggire un
MisterSpino derisorio, non ce la facevo a tenermi tutto dentro.
Distruzione (Esperta):
Lancia di Fulmine - Si crea un fulmine dalle dimensioni di una lancia, che può essere scagliata al nemico, causandone danni medi da elettricità. (80 volt) -
Potere adoperato sottoforma di scintille
Fatto ciò lascio assorbire la piccola matassa di fulmini ed abbandono la stanza dirigendomi presso le scale, da qui si sentono delle voci che sembrano provenire dalla sala comune. Raggiungo la destinazione e mi rendo conto del frastuono appena cominciato: Keyra recita un dramma lacrimoso che non comprendo, Efrem e Daphne hanno lo sguardo inchiodato su quel che può sembrare una tovaglia di lettere scritte, degli altri non riesco a decifrare nulla poiché l’attenzione è mirata su quei pezzi di carta. Senza dire nulla cerco di decifrare quanto inciso sulla lettera accanto a Efrem… rimango basita non appena realizzo che Lantis Raeghar, Re di Dohaeris, sostituisce Lord Tywin Leithien nel ruolo di Gran Maestro degli Stregoni. Ah, fantastico… quel bastardo approfitterà del nuovo potere per vincere facilmente la guerra che tutti noi stiamo vivendo, mettendo noi Ribelli in difficoltà e probabilmente anche i Reietti… sono senza parole.
Ignoro quanto appena letto e scorro su tutte le altre lettere di cui una vi è marcato il prefisso di un cognome che sentii di sfuggita in passato, la afferro e leggo attentamente ciò che denota:
[…]Non vi è rimasta alcuna traccia del lignaggio dei Vastroyd. Ogni membro che lo rappresenta si ritrova nell’aldilà, lontano dal pianeta dei comuni mortali. Colui che sta disperatamente annotando tutto in questa lettera cercando di escogitare una via di fuga al contempo è l’unico
superstite della suddetta casata.[…]
Vastroyd… non mi è del tutto nuovo, l’ho sentito da qualche altra parte ma non ricordo pienamente dove, mi ci vuole un’altra illuminazione. Aspetta! Ora credo di rammentare… tale cognome era inciso su un importante atto che ho dovuto firmare… riguardava la permanenza gratuita in una determinata locanda del posto e… oh merda. MERDA! Quel cognome… no, non può essere. Sgrano gli occhi non appena realizzo che quel cognome appartiene a Kyures. E’ stato lui a convincermi di professare uno svago divenuto lavoro in una delle sue taverne, assieme a tutti i miei cugini che costituivano i membri dell’ex gruppo di ribellione giovanile nonché comandato dalla sottoscritta, i ThunderNess.
Cazzo, lui si è rifugiato oltre i confini di Dohaeris quando questa guerra aprì i battenti, da quel poco che so sul suo conto è un uomo che non ama sfruttare la magia per contendersi la vittoria, non l’ho mai visto scontrarsi e per questo non potrò mai capire se riuscirà a salvarsi dallo scempio generale che potrebbe mettere a repentaglio la sua vita. Serro i denti e stringo la lettera in un pugno assottigliando lo sguardo su di esso finché ad un tratto il mio corpo produce dei tremolii involontari, non m’importa se i presenti si accorgeranno del mio atteggiamento e del mio volto coperto da una maschera pregna di tensione e collera. Non devo fiatare, devo solo mettermi comoda, ma non ci riesco… l’idea di perdere Kyures è troppo forte, se un domani uscirò viva da tutto questo, senza di lui non potrò più guadagnarmi da vivere e a quel punto dovrò dire addio alla mia carriera segreta. Non ho la forza di sparare alcuna minchiata, tantomeno ascoltare l'infinita parola di Keyra, l’unica azione che difficilmente sorvolo è mollare un forte pugno sul tavolo, e poi un altro ed un altro ancora, incurante di far prendere un eventuale colpo a qualcuno.
Kyures… perché… perché sei così idiota da farti ammazzare in questo modo…