Shayla Bolton
Efrem reagisce con rabbia e stizza alle mie parole, inarca un sopracciglio guardandomi quasi con disgusto, uno sguardo che ricambio con altrettanta rabbia per ciò che mi ha proposto di fare. Non riallaccerò i rapporti con persone che non hanno mai saputo della mia esistenza e che non ho mai avuto desiderio di conoscere, sarebbe falso ed opportunistico da parte mia e sebbene io sia entrambe le cose non ho intenzione di farlo con loro, con la famiglia di mia madre. Era una brava donna, ha preso una decisione difficile che tuttavia non mi ha fatto mai pesare, non sfrutterò il suo passato a mio vantaggio. Efrem incrocia poi le braccia al petto ancora più indisposto prima di parlarmi con astio «Se vuoi continuare a vivere da zoccola, fallo pure. Non m’interessa più.» mi dice serio, incrociando i suoi occhi con i miei, e sebbene le sue parole mi siano del tutto indifferenti non posso evitare di ricambiare infastidita il suo sguardo
«ma almeno fai qualcosa di utile per una volta nella tua miserabile vita, fallo per la fazione. Aiuta noi visto che non vuoi aiutare te stessa.» conclude, moderando i toni. Incrocio anch'io le braccia al petto continuando a guardarlo con rabbia, senza abbassare lo sguardo dal suo. Mi sta chiedendo troppo, probabilmente non si rende nemmeno conto di cosa significhi per me e quale sia il mio passato ed inoltre non vedo come questo possa essere utile per la fazione "cosa mi stai chiedendo Efrem?" chiedo, gelida, per sapere almeno cosa voglia prima di negargli il mio aiuto
"di fare da intermediario tra la fazione e loro, hanno informazioni utili sulla Corona, non possiamo lasciarcele sfuggire" mi chiede serio, continuando a mantenere il mio sguardo.
Resto in silenzio davanti a lui, continuando a riflettere sulle sue parole, fare da intermediario implica inevitabilmente la necessità di parlare con loro, di stringere un qualche legame, un legame che io non voglio e non ho mai voluto. Dovrei dire di no, negare il mio aiuto, mandarlo a fanculo per il tono arrogante che sta usando ma... gli ho detto poche ore fa che voglio dare il mio contributo alla fazione, e ora mi sto nuovamente tirando indietro. Non sono mai stata una donna retta e corretta, non ho mai reputato indispensabile tenere fede alla parola data, ho agito sempre e solo per il mio interesse ed ho fatto bene, perchè sono sopravvissuta a tutta questa merda. Ed ora non capisco per quale assurdo motivo avverta questo senso di fastidio nel rifiutare il mio aiuto a lui e a questa fazione, fanculo. "Ci devo pensare" gli dico, e lo vedo annuire e sedersi al tavolo prima che io lasci la stanza senza aggiungere altro.
A passi spediti raggiungo l'armeria, ho un nervoso incredibile addosso e voglia di picchiare qualcuno.
Toh... Markus! "Ci alleniamo?" gli propongo senza giri di parole, appena entrata nella stanza.
*Azioni di Efrem concordate