Grazie all'intervento di Andreus, Shayla riacquista 45 punti costituzione
Grazie alla "Pozione di Sepyra", Lucynda riacquista 20 punti costituzione (una dose)
Grazie all'intervento di Andreus, Shayla riacquista 45 punti costituzione
Grazie alla "Pozione di Sepyra", Lucynda riacquista 20 punti costituzione (una dose)
Andreus De Lagun
Qualche istante dopo le mie parole vedo Markus uscire a passo lento dall’infermeria
mentre io comincio a ricucire Shayla che alla mia domanda risponde con un semplice «tutt'altro» le rivolgo un sorriso soddisfatto mentre lei richiude gli occhi rilassando i muscoli e facendomi lavorare tranquillo. «Grazie» sento poi sussurrato.
Da lei? Che strano. Lo faccio solo perché domani deve andare in battaglia e anche se la tentazione di lasciarla andare totalmente sforacchiata mi attira un po’, io non sono un mostro e non lo farei mai. D’un tratto entra anche Efrem in sala seguito da Markus, il primo si siede sul lettino di fronte a noi rivolgendosi a Shayla «chi ha vinto?»
alla quale lei risponde «Markus è un osso duro, ma prima o poi lo spezzo» guardando poi Markus appena rientrato. «Forse è meglio se ti siedi se non vuoi peggiorare ulteriormente quella.» dico indicando col capo quel taglio che ha sullo stomaco.
Si sono davvero affettati questi due... però si amano. O è quello che credo io… vabbè, ma è un allenamento… o forse no. NON CI CAPISCO NULLA. Lentamente i due globi si sgretolano dopo essersi frantumati mentre io porgo una mano alla ragazza per aiutarla a mettersi seduta. Sia che accetti sia no, le dirò «come ti senti?»
sedendomi poi sul comodino tra i due letti…
Markus Obelyn
Andreus mi dice che Efrem è ancora impegnato a parlare con Medea quindi sbuffando lascio la stanza e spazientito me ne vado da lui. Entro in stanza, senza ascoltare troppo la loro conversazione perché non mi interessa, e con un colpo di tosse richiamo l’attenzione per dare la lettera di Daphne ad Efrem e dirgli quando tornerà. Efrem la rilegge per un paio di volte poi sospirando mi fa uscire ed io saluto Medea con un’occhiata eloquente: prossima volta vado per primo. Mentre vado in infermeria però una fitta allo stomaco mi fa piegare in due dal dolore ed un conato di vomito risale fino in bocca. Merda.
Vado in armeria e qui vi trovo un catino vuoto dove dopo essermi assicurato di stare da solo rigetto un bel po’ di sangue… Forse non dovevo muovermi, ma non fa niente, di certo non potevo tenermi per me la notizia di Daphne e se aspettavo la bionda si faceva notte! Sempre che non lo sia… Mi pulisco alla buona il sangue
e leggermente provato ritorno in infermeria, senza dire nulla. Shayla ha la precedenza dovendo andare in battaglia… E non devo fare il bambino, posso abbozzare. Efrem ci raggiunge poco dopo, sedendosi sul lettino di fronte a noi, e con la sua solita faccia da schiaffi domanda, <<Chi ha vinto?>>.
Hahahaha… Sto morendo dalle risate! In realtà dissanguato, ma vabbé, futile dettaglio. E’ Shayla però a rispondere, << Markus è un osso duro, ma prima o poi lo spezzo>>, facendomi un occhiolino. Ma se mi ha battuto… La guardo confuso, non capendo questa gentilezza improvvisa.
<<Forse è meglio se ti siedi se non vuoi peggiorare ulteriormente quella>>, ed a queste parole abbozzo un sorriso, a bocca chiusa, e dandogli un’occhiata marco l’ovvio, <<sono stato peggio di così, sta tranquillo>>, restando in piedi con la mano sinistra premuta sullo stomaco.
<<Efrem… Ma perché con Medea parlavi di mutandoni?>>, domando stranito proprio a lui: ammetto che qualcosina potrei averlo casualmente sentito... O almeno quello che mi interessava.
Ultima modifica di Damnedgirl; 24th September 2015 alle 00:32 Motivo: l
Lady Blackstone
Da qualche parte a Dohaeris
Mentre vago per la fitta boscaglia, un colpo improvviso di tosse mi costringe a rallentare. Poggio una mano al centro del seno, lì, dove fa ancora male. La morsa delle radici del boia deve avermi fratturato qualche costola. Dovevo farmi curare prima di andare via...
Per quanto brami l'oscurità, non riesco a vedere nulla intorno a me, così decido di fermarmi in una radura.
Raccolgo un ramo e due sassi in modo da accendere una torcia la cui luce possa illuminare il mio cammino.
Quello che si presenta ai miei occhi quando il fuoco s'accende, sono i due grandi occhi del gufo che mi fissa appollaiato su di un ramo di un albero alla mia destra.
Sapevo che mi avrebbe seguita.
Rischiarato il sentiero davanti a me, proseguo, nell'attesa di trovare in qualche modo la via per il covo dei Ribelli.
Nonostante cominci a sentire dolore anche alle gambe, non mi fermo fino a quando le mie orecchie non sentono un sibilo.
Mettendo la torcia davanti a me, cerco di vedere meglio e quello che appare ai miei occhi è un serpente cornuto, con striature nere e grigie. Mi preparo a tagliarlo in due con la mia falce, sarà la mia cena, ma legato al corpo squamoso del grosso rettile, noto quello che sembrerebbe essere un messaggio. Con un movimento rapido lo afferro per la coda e glielo sfilo per poi lasciarlo cadere a terra. Nel farlo però, il serpente si dissolve a mezz'aria.
Apro la missiva per leggere frettolosamente:
“I nemici del Dragone e della corona sono automaticamente mie amici, posso ben comprendere cosa abbiate trovato tra le fila di Kalisi e sono qui per offrirvi il mio aiuto in merito a questa vostra situazione. Ho… apprezzato questa lettera scritta col sangue e spero che il soldato dal quale l’avete ricavato sia morto. Avremo da discorrere parecchio dopo il vostro arrivo specialmente sulle informazione che dite di portarmi. Più sotto troverete le indicazioni per raggiungere il rifugio.Sul mio viso coperto compare un ghigno. Seguendo le indicazioni per il loro rifugio, potrei trovare Edric. Forse Targaryus ha visto il mio bambino...forse sa dov'è.Efrem Targaryus”
A passo svelto, mi dirigo verso il luogo indicato. Farò leva sulle mie ultime energie rimaste per trovarlo.
Lapis Ancestralia
Quello che si erge davanti ai miei occhi è un antico monastero in rovina. Sul muro sono presenti delle crepe, il tetto a tratti sembra sfondato.
Fuori, nel cortile, la nebbia copre il terreno, la vegetazione. Questa sarebbe dovuta essere la mia casa durante questa guerra...fin dall'inizio, non quel campo di zingari.
Spengo il fuoco della torcia per poi gettarla non lontano, poso la bisaccia a terra, infine rivolgo un ultimo sguardo al gufo, alle mie spalle.
Scavalco il recinto in ferro battuto, per inoltrarmi all'interno, verso l'entrata. Il mio passo è silenzioso, la mia falce pronta a colpire, non so chi potrei trovarmi di fronte.
E sulla soglia, prima di guardarmi attorno con aria sospetta, chiamo quasi sussurrando: "...Edric?".
Il monastero sembra disabitato, ma le indicazioni erano chiare. Proseguo, quindi, con la massima attenzione, a perlustrare l'angusto quanto affascinante luogo.
Keyra
Isyl Tinnuviel
Non so per quanto tempo sono rimasta a fissare questo foglio, non trovo le parole per parlare con Thalion, eppure un tempo mi veniva così semplice…
Giro e rigiro il pennino tra le mani, dietor di me sento del trambusto, di sicuro in armeria qualcuno si è allenato…prima terminerò queste lettere e poi andrò anche io ad allenarmi un po’, è l’unico modo che conosco per sfogarmi in questo momento.
Mi interrompo, faccio un sospiro mentre intingo il pennino nell’inchiostro, momenti di un tempo passato riaffiorano.Thalion,
Scusami per questa lettera che ora ti scrivo,
scusami perché dopo un anno mi faccio sentire solo adesso, ma so già che comprenderai anche senza scrivertelo, il motivo di questa mia.
Scusami se non sempre ti ho compreso e ti sono sembrata distante, soprattutto dopo la morte di mia Madre, ma capisci che quando qualcuno ti viene strappato via in modo tanto violento e, senza apparentemente motivo - motivo che chiederò a mio padre se accetterà di incontrarmi - ; la visione del mondo cambia, tutto ciò in cui credi si ribalta, si distrugge, si ricompone e non sempre è come lo vorresti.
Perdonami per le cose non dette, per i miei silenzi, ma ora ho bisogno di te e del tuo aiuto, puoi anche rifiutarti se vuoi, non spetta a me decidere o giudicare cosa vorrai fare, ti chiedo solo di leggere fino in fondo questa lettera…
Sospiro mentre un velo di tristezza si fa sempre più spesso sul cuore mentre ricordo il giorno in cui gli dissi addio, la penultima volta che lo vidi, che incrociai suoi occhi…Quando è la rabbia a parlare e a fare il suo corso prendendo il sopravvento sul cuore, si dicono o si fanno cose che nemmeno si pensano di fare, ad esempio credere che la morte sia l’unica soluzione ai problemi, che lo scappare per allontanarsi sia la giusta medicina …
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Una nuova alba è quella che mi coglie nel momento della mia più grande fragilità, mentre spero che il tramonto passato calato sull’orizzonte abbia portato via con se i ricordi e che tutto sia stato solo un macabro gioco…ma non è così.
Quell’immagine ancora sospesa nei miei occhi, il suo corpo arso e smembrato con crudeltà…
… gli occhi si riempiono nuovamente di lacrime, speravo di averle finite per non risvegliare sempre questo dolore, la vita è così ingiusta a volte…perché?
Petali candidi di tulipani in fiore prendono forma nel mio animo tingendosi di cremisi…facendosi strada come larghe ferite che faticano a rimarginarsi. Tulipani bianchi, il colore della neve, i suoi preferiti, le ricordavano tanto le sue amate lande del Nord. Dolore, una fitta mi coglie all’altezza del cuore. Sospiro.
Mi alzo distrattamente , cercando nello specchio tracce dei miei giorni passati, giorni in cui lei era accanto a me, proprio come due giorni fa…chi ha osato farle questo?
Chiunque sia stato non resterà impunito, anche se dovessi morire per ciò che vado chiedendomi.
Mi guardo in questo stesso specchio, ricordando i suoi occhi così uguali ai miei, con l’illusione che lei sia ancora qui, ma c’è solo la sua proiezione riflessa nello specchio , mi volto speranzosa ma ciò che resta di lei è solo una visione dei miei pensieri …
Vado verso l’armadio e indosso uno dei miei vestiti preferiti, seta purpurea con inserti dorati, me lo aveva fatto confezionare lei. Trattengo le lacrime mentre voltandomi, alle mie spalle vedo la mia compagna di tante notti insonni, la sola che al momento potrebbe essermi di conforto.
Raccolgo dal tavolino la mia amata lyra, ho ancora una cosa da fare prima di andarmene da qui portando con me il mio passato.
Non voglio voltarmi indietro.
Non voglio parlare con mio padre.
Esco nel giardino dove il suo ricordo giace, il suo angolo di paradiso dove amava rifugiarsi.
La sua panchina.
Mi abbandono sul morbido tappeto di erba davanti a questa pietra ricacciando indietro le lacrime, pietra che per me diverrà la sua simbolica tomba, mentre tutto in questo luogo sussurra il suo nome …
-Rinie…madre - .
Lacrime amare e silenziose.
Intono un suono melodioso e al contempo malinconico, un commovente Requiem per colei che ora giace tra gli strali del cielo, vicina agli dei… il mio ultimo saluto…
Improvvisamente è una voce conosciuta a parlarmi mentre un’ombra dietro di me viene proiettata sulla pietra:
“ Sapevo che vi avrei trovata qui…mi è bastato seguire la vostra triste melodia.”
Riappoggio la mia Lyra mentre riecheggia l’ultima nota…
“ Thalion…” mormoro asciugandomi una silenziosa lacrima prima di voltarmi in sua direzione.
“ Lady Isyl…” mormora “ non dovreste essere qui, sono due giorni che non esce dalla sua stanza e non mangia, dovrebbe cercare di nutrirsi..” mi si rivolge dolce, cordiale allungando una mano per potermi aiutare ad alzarmi.
“ Non preoccuparti, non ho fame.” Gli dico in tono triste. Accettando la sua mano.
“ E’ stata una grave perdita, lo comprendo…ma…ma mi distrugge vedervi così…” mi sussurra sfiorandomi le labbra con il dorso della sua mano mentre come un riflesso incondizionato le schiudo e chiudo gli occhi scostandomi da lui soffocando ancora una volta il dolore che queste parole mi suscitano.
“ Il dolore non smetterà mai di scavare nel profondo Thalion, avrei dovuto esserci io al suo posto” gli dico in tono duro.
“ Lady Isyl, ma cosa state dicendo? Davvero la pensate così?” mi chiede interrogatorio cercando un’ulteriore conferma alle mie parole
“ Come dovrei pensarla? Era meglio se morivo io in quell’inferno, non lei, non mia madre!”
Improvvisamente il suo sguardo dapprima comprensivo si fa di fuoco e i suoi occhi verdi sono attraversati da un lampo di rabbia, la sua voce mi giunge quindi come una pioggia gelida mentre sento la sua aura di dominatore del fulmine espandersi a dismisura senza però sfuggire al suo incredibile autocontrollo.
“ Sono deluso! Non sono queste le parole che avrei voluto sentirmi dire…non da voi!” i suoi occhi parlano da soli, è da sempre stato il mio confidente, il mio caro amico …. ed ora è proprio colui che mi guarda con ceca furia
“ Cosa pretendi, mia madre è morta! E’ stata arsa viva e poi smembrata , fatta a pezzi in casa sua e nessuno dico, nessuno , ha fatto nulla per impedirlo ! “
Continuo con rabbia sputando la mia serpica sentenza voltandogli le spalle:
“Sono arrabbiata furiosa, colma di ira verso colui o colei che ha commesso questo scempio, verso mio padre che essendo un dominatore della terra…”mi interrompo, faccio un respiro per poi continuare “ …se la persona che l’ha colpita a morte con il fuoco, elemento a lei avverso avesse trovato il solido scudo di Demetra di mio padre invece che il suo corpo, forse le cose sarebbero state molto diverse!” mi appoggio con una mano allo stipite dell’arco in pietra che delimita l’ingresso di questa zona del giardino di aceri rossi.
“ Dannazione Lady Isyl, non siate così cocciuta e testarda!“la sua mano da dietro si posa sulla mia spalla, risale il mio collo, cerca il mio viso, vuole che io mi volti verso di lui, cerco di oppormi ma la sua presa sembra farsi più forte
“ Voi non eravate presente, io nemmeno! Ero con voi…non possiamo sapere come siano realmente andate le cose e questo lo sapete meglio di me!”
Mi volto inchiodando i miei occhi nei suoi mentre la mia rabbia non accenna a placarsi e batto i pugni contro il suo petto:
“ Avrei dovuto esserci!“la sua mano cala sui miei polsi bloccandoli.
“ Basta! Non avreste potuto fare niente!”mi rimprovera con ardore senza trattenere il suo disappunto
“Io ho sempre odiato queste feste e questi ricevimenti, ma due giorni fa avrei dovuto esserci …avrei dovuto essere li con la mia famiglia invece no, ho lasciato prevalere il mio carattere ribelle e poco incline alle regole e all’etichetta. Avrei potuto intervenire…avrei…” improvvisamente l’espressione sul suo viso cambia, la sua presa si fa ancor più stretta strappandomi un lamento mentre il suo viso è vicinissimo al mio, sento il suo respiro farsi pesante, cerco di divincolarmi mentre la sua presa mi prende ancor più forte le sue mani affondano sulla mia schiena trovandomi infine avvolta in un suo caldo abbraccio.
“ Thalion. ” lo rimprovero sopprimendo l’istinto di scoccagli un sonoro schiaffo, mentre nuovamente le lacrime rigano il mio viso bagnandogli la maglia.
- Thalion non ha colpe. Non posso prendermela con lui -
“ Scusami “ mi dice in tono colpevole abbassando lo sguardo , lo rialza subito dopo quasi imbarazzato, mi scosto improvvisamente da lui, i suoi occhi sono macigni nei miei, il mio animo prima carico di ira si lascia trascinare dagli eventi cercando quiete.
“ Io…io…”
“ Cosa vuoi dirmi?”
“ Vorrei solo che voi vi calmaste e che cercaste di parlare con vostro padre, sta soffrendo anche lui, proprio come voi ”mi dice brusco
“ Perché dovrei? Per vedere il suo volto sopraffatto da un dolore che lui stesso con le sue azioni ha creato? Per farmi offendere da lui, per farmi trattare con indifferenza solo perché sono nata femmina e lui avrebbe voluto un maschio?”
“ Voi avete perso una madre, vostro padre una moglie, che peggior punizione ci sarebbe per un uomo se non perdere la persona amata in modo tanto crudele? Lui era li, ha visto tutto! Cosa pensiate che vedano i suoi occhi quando si corica la notte? Di sicuro vivrà nell’ incubo! Non incrementate il Vostro astio contro il suo dolore”
“Sono le sue ambizioni, la sua brama di potere che l’hanno portato a questo, ha perso mia madre ma non si è accorto che aveva già perso me.”
“ Siete tremendamente crudele con lui!”si acciglia.
Lo guardo, lo so che queste mie parole fanno male, soprattutto perché lui ha sempre considerato mio padre come il suo di padre, padre che non ha mai conosciuto, ma quelle che sto per pronunciare sono parole che gli faranno male ancor di più. Ho preso una decisione e non voglio che mi segua o che venga a cercarmi, ne per sua volontà ne per ordine di qualcuno.
Farò perdere le mie tracce.
Non capirebbe il motivo del gesto che sto per fare, non mi permetterebbe di farlo, ma voglio solo andarmene da qui, cercare vendetta per mia madre inseguire la libertà che mi è sempre stata negata, vivere la mia vita senza il peso di un cognome che non sento mio, non più e per farlo, voglio essere da sola, non voglio che altre persone a cui voglio bene succeda l’irreparabile, non so cosa sia accaduto quella sera al ricevimento, ma so che lo scoprirò, dovesse costarmi la vita; voglio soprattutto sapere il perchè.
Non avrei voluto questo, non avrei voluto andarmene così, ma viste le circostanze si rende necessario, almeno per me. Prendo parola mentre una morsa mi attanaglia il petto.
“Non parlerò con lui! Sono stanca anche di sentirmi dire da lui di quanto tu sia il figlio perfetto che avrebbe voluto avere al posto mio…di quanto fosse stato bello se i nostri ruoli fossero stati invertiti… “ lo dico, lo pronuncio con incredibile freddezza e serietà, ma dentro sto male. Isyl non avrebbe mai fatto una cosa del genere non a lui, ma l’altra me si.
Perdonami! Potrai mai perdonarmi per questo Thalion? Lo so quanto questo paragone ti faccia soffrire, facendoti sentire responsabile di una colpa non tua ; se un giorno scoprirai la verità e io non ci sarò più spero capirai i motivi del mio gesto.
Non aggiungo altro, indietreggio fissando per l’ultima volta i suoi occhi verdi troppo sinceri e limpidi come freschi prati di primavera e i suoi capelli biondi, mentre un nuovo dolore mi prende vedendo la luce che prima splendeva nelle sue iridi dissiparsi. Ti ho voluto bene Thalion sappilo e te ne vorrò sempre ma non nel modo in cui tu avresti voluto, ho sempre saputo i tuoi sentimenti, bastava guardarti per capire e volutamente a volte ti risultavo lontana e sfuggente, sentimenti che non mi hai mai espresso chiaramente, forse per paura, forse per rispetto, o semplicemente perchè non volevi perdere quella parte di me che potevi avere senza pretese, la mia sincera amicizia….ma ora devo fare da sola.
Mi volto, non voglio restare un minuto di più e lui o mio padre non dovranno mai sapere.
Devo camminare con le mie gambe e contare sulle mie sole forze, rimembrando anche gli insegnamenti di mio nonno Barahir, il Signore della Torre.
Addio Thalion.
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Una nuova ondata di lacrime, dolore che si somma ad altro dolore, quando finirà la cascata di sofferenza che ha lasciato una lunga scia lungo il mio cammino? Comprendo bene le parole che mi disse Efrem, comprendo che altri si trovino nella mia stessa situazione, forse anche peggio, ma loro sono più forti, sono più sicuri, io invece…è la sicurezza che mi manca, una qualità che dovrei lottare per ottenere per poter affrontare il tutto senza star male ogni volta eppure mi viene così dannatamente difficile, troppi freni ancor imprigionano il mio animo, freni che devo allentare…
Riprendo dal punto in cui mi sono interrotta…
Concludo così la lettera indirizzata a Thalion, il mio caro amico, il mio confidente, spero di non sbagliarmi e di potermi fidare ciecamente di lui…mi manca, mi mancano le nostre chiacchierate sulla terrazza al chiar di luna nelle notti di Luna piena, le mie preferite, ho scelto quel giorno di dirgli addio, di voltare la spalle a lui come alla mia casata, ho scelto di essere solo io a scegliere e se sbaglierò nelle mie scelte, sarò solo io a pagarne le conseguenze, nessun altro.…ma prima o poi tutto torna. Se i problemi non si affrontano alla base, non sarò mai in grado di superarli e di vincere le mie paure, ed è per questo che ho scelto una via diversa da quella che era stata tracciata per me, una via in cui voglio tu non faccia parte, non sopporterei un’ulteriore perdita, non come la tua..
Non posso dirti dove sono, nemmeno con chi sono, creerei problemi a coloro che si trovano qui con me oltre che a me stessa se si scoprisse,questa guerra che sta flagellando il Regno è una guerra che sto combattendo anche contro me stessa e i miei fantasmi…una guerra che voglio vincere.
Sono venuta a sapere tramite mezzi alternativi, che la casata di mia madre è stata completamente sterminata, mi chiedo solo quanto ci vorrà prima che la guerra giunga anche da voi…mi raccomando, stai in guardia.
Nonostante la distanza che ci separa, mi sento di dirti di non preoccuparti per me, sto bene, starò bene, deve essere così. Non ho dimenticato la promessa che ti feci quando me ne andai.
Questa lettera è per dirti che ho scritto a mio padre con la chiara intenzione di parlare con lui di una questione che riguarda i Leithien, credo tu abbia già saputo chi c’è ora al comando di tale casato. Ti chiedo di verificare che la lettera per mio padre giunga nelle sue mani e fammi sapere tramite il piccione che ti manderò se o meno sarà intenzionato a parlarmi, per quanto ne so potrebbe anche prendere la mia lettera e bruciarla, ma almeno saprò tramite te che sei l’unica persona di cui mi fido veramente, che lui ha scelto di avermi come nemica, che ha scelta un’ultima volta di voltare le spalle a sua figlia.
Ricorda che ti vorrò sempre bene , anche se non nel modo in cui tu vorresti, ma mai mi dimenticherò di te e della tua amicizia, come di quel giorno in cui mi salvasti da quella scogliera che avrebbe potuto diventare la mia tomba, qualunque cosa succeda…con affetto
Isyl
Un ultimo sguardo alle lettere mentre l’inchiostro si asciuga, poi le arrotolo su se stesse legandole con le strisce di tessuto che riportano il motivo e i colori del mio casato. Capiranno da chi arrivano
Mi alzo dal seggio raccogliendo tutto ciò che ho utilizzato per riportarlo a posto, poi con le due missive tra le mani, mi dirigo in superficie, devo chiamare due piccioni che consegnino per me in modo discreto, queste lettere…
Poi mi fermerò fuori, ho bisogno di sfogare un po’ della rabbia accumulata rabbia alla quale si aggiunge ora ancor di più l'odio verso la corona.
- foto 13 -
Daphne Elania Baratheon
La luce del Glados è così forte che quasi mi acceca, sono stata troppo tempo in quella cripta e l'ambiente all'esterno era privo di fiaccole, all'Altura c'è l'usanza di tenere le luci spente per una settimana all'esterno dopo un lutto.
Mi occorre qualche secondo per mettere ogni cosa a fuoco, il rudere si staglia avanti a me, tetro come poche costruzioni io abbia visto in vita mia. Mi avvio con passo fermo verso l'ingresso nascosto, mi sembra di notare una chioma rossa muoversi e... cos'è quello? Un cappuccio nero ed un mantello si confondono nella penombra, uno strano bagliore, qualcosa che brilla con piccoli riflessi sotto quel tessuto scuro all'altezza del viso.
"Chi va là?"
protendo la mano in avanti e richiamo a me la mia arma, Pandora si manifesta con tutto il suo peso, che ormai riesco a giostrare alla perfezione, immediatamente le scariche elettriche si espandono dal manico alla lama, rischiarando l'ambiente con un luce bluastra. Mi avvicino mantenendo Pandora con entrambe le mani in posizione obliqua avanti a me e mi avvicino verso la figura incappucciata "Se cerchi il centro abitato hai sbagliato strada, ti posso indicare la via da seguire"
Dirò a voce ferma una volta arrivata frontalmente alla sagoma scura.
Pandora - arma in forma attiva fulmine
Keyra
Isyl Tinnuviel
Raggiungo la superficie mentre la notte ha già steso il suo manto.
Respiro una boccata d'aria quando, una luce proveniente dal Glados attira i mio sguardo e, poco dopo uno strano bagliore, il riflesso su qualcosa di lucido mi mostra la presenza di qualcuno, un qualcuno che sembra essere avvolto dalla stessa sostanza della notte. Mi acquatto vicino all'ingresso nascosto del rifugio, trovando riparo dietro a qualche cespuglio , la figura che ha appena varcato il Glados e, che mi sembra riconoscere come Daphne nonostante l'oscurità, si avvicina alla misteriosa figura chiedendo le referenze e nel mentre un'arma viene evocata, scariche elettriche brillano con il loro bluastro scintillio illuminando debolmente la zona occupata dalle due figure.
Non so chi sia l'entità che si è palesata alle porte del rifugio, per me potrebbe benissimo essere la moglie o il figlio del sommo Raiden visto le vesti che colei o colui indossano, potrebbe essere anche un mago oppure un viandante, non riesco a scorgere bene le sue forme...
"Se cerchi il centro abitato hai sbagliato strada, ti posso indicare la via da seguire"
La voce di Daphne da forma ai miei pensieri, per lo meno sembrerebbe essere qualcuno di concreto e non un fantasma.
Non perdo tempo, non so chi sia, non conosco le sue intenzioni, ma devo assolutamente avvisare Efrem della presenza.
Mi concentro sul terreno circostante, cerco la presenza di qualche animale silenzioso e veloce da poter richiamare e mandarlo da Efrem...
Visualizzo tra la sterpaglia e qualche tomba incrinata, due occhi lucidi e nerissimi che nell'ombra scrutano il cimitero, il suo corpo cosparso da coloratissime squame , un serpente del grano, ne riconosco il dorso, è uno dei serpenti più docili che esista, ovviamente se non viene disturbato in malo modo. Mi connetto alla sua mente, cerco la sua attenzione.
Richiamato dal mio richiamo mi raggiunge veloce, strisciando elegantemente sul terreno destreggiandosi tra le alte erbacce...
Mi rivolgo a colui che ha risposto al mio appello :
- Amico mio, perdona il disturbo al tuo riposo, ho bisogno del tuo aiuto, entra nel rifugio, raggiungi Efrem l'elfo dalla chioma rossiccia e dagli occhi di diverso colore, cerca la sua attenzione, avvinghiati alla sua gamba strattonalo e indicagli con la testa la via da seguire-
Fatto questo, la bestiolina annuisce strisciandomi vicino al piede per poi dileguarsi nell'ombra entrando da chissà quale anfratto per assolvere al suo compito.
Nel frattempo stringo a me le mie lettere, le metto al sicuro nel corpetto nascondendole bene tra i seni, non vorrei perderle in caso di colluttazione.
Mi alzo dal mio nascondiglio il più silenziosamente possibile, non so se Daphne vedrà la mia figura alle spalle dell'Ombra in vestaglia, ( Lysa) se mi vedrà, le farò cenno di restare in silenzio portando un dito all'altezza delle labbra, mentre nella mano destra evoco il mio Stiletto, pronta a colpire di sorpresa alle spalle in base a quello che l'ospite farà o dirà, sono pronta a combattere nuovamente al fianco di Daphne se sarà necessario.
Simbiosi - Gli elfi nascono dalla natura e con essa hanno forte affinità, sono in grado di comunicare con la flora e la fauna nel linguaggio antico della madre terra: i fiori, le rocce, le creature, ecc
I maghi e gli stregoni sono loro stessi frutto della natura, la luce e l’ombra fanno parte del Tutto, quindi gli elfi sono in grado di connettersi anche alle loro menti, riescono dunque a percepire ed infondere, a loro volta, le proprie emozioni.
Esperto- Avverte le sensazioni ed emozioni altrui ed è in grado di manipolarle, infondendo le proprie. Quindi se l’elfo è in uno stato di calma e la persona con la quale si rapporta è colmo di ira, ritrovandosi sotto l’effetto della simbiosi, anch'egli si calmerà.
Menelmir ---> Arma in forma dormiente
Sotto spoiler per chi volesse, un'immagine presa da internet che mostra il dolce serpentello del grano richiamato da Isyl
Efrem "delicatezza" Targaryus
Shayla mi risponde prontamente facendomi capire che Markus è meno idiota di quello che sembra… magari in questi giorni si è allenato con qualcuno. Conosco Shayla e so che non è del tutto impreparata riguardo alla lotta, lo guardo appena soffermandomi sulle ferite di entrambi... stanno messi male entrambi… oh beh, almeno imparano a combattere. A Shayla servirebbe anche per domattina. Nel frattempo Andreus si prodiga nel curare la ragazza per poi sedersi sul comodino tra me e lei… inarco un sopracciglio osservandolo per un attimo dubbioso. Che gli prende adesso? Cerco il suo sguardo ma è Markus a distrarmi «Efrem… Ma perché con Medea parlavi di mutandoni?» gli rivolgo un mezzo sorriso ironico «di certo non quello che pensi, stava solo ironizzando su delle informazioni che deve procurarmi.» d’un tratto un serpente mi si attorciglia attorno alla gamba stringendo appena e in maniera ritmica. Ruiny non ha mai fatto queste stupidaggini… abbasso gli occhi notando un serpente marroncino e rosso che mi fissa insistentemente mentre stringe sulla gamba. Cerco di scioglierlo via afferrandolo per la coda ma questo comincia a muovere la testa come a voler andare fuori dalla porta. Forse ho capito… non vorrei sbagliarmi e ritrovarmi chissà dove per aver seguito un rettile molesto che mi ha scambiato per il suo albero. «Torno subito, a quanto pare c’è bisogno di me.» lascio andare l’animale che veloce striscia verso le scale e si arrampica sul pilastro centrale. Che sia già arrivata questa fantomatica Lysa? Arrivato all’esterno sento dei passi provenire dal monastero, il serpente nel frattempo si è dileguato nella vegetazione e alla fioca luce lunare vedo tre figure all’interno del rudere. Mi avvicino in silenzio e scorgo Daphne che illumina con la sua ascia e Keyra poco distante, l’altra figura è di spalle e l’unica cosa che riesco a vedere in quell’ammasso di nero, è una falce lunga, potrebbe essere Lysa, ma meglio accertarsene per bene. Lentamente mi connetto alla terra che ci circonda e faccio appello alle piante presenti fuori dal monastero, veloci scavano silenziose verso i piedi della donna e quando saranno sotto di lei, sfonderanno il pavimento avvinghiandola del tutto e lasciandole libero solo il volto… una volta che le radici l’avranno legata e stretta abbastanza, mi parerò davanti a lei tenendomi a distanza «ti conviene dirmi immediatamente chi sei!» poi dicono che sono io…
Distruzione:
(Maestro) Prigione di Gea - Le radici che vengono generate sono manovrabili ed imprigionano il corpo intero, stritolandolo, provocando tagli profondi e nei casi più gravi la compromissione di organi e rottura di ossa. Possono essere generate dove si desidera.
Shayla Bolton
Una volta terminate le cure il potere di Andreus svanisce, sento di non essere totalmente guarita ma di certo mi sento molto meglio degli ultimi giorni. Il guaritore continua a mostrarsi gentile, mi aiuta a mettermi seduta sebbene lo continui a guardare stranita per questa improvvisa gentilezza, e poi consiglia a Markus di fare lo stesso per la ferita allo stomaco ma ricevendo solo una frase rassicurante come risposta.
«come ti senti?» mi chiede poi, continuando a guardarmi "quasi come nuova" rispondo tranquilla, tastandomi lo sterno ormai perfettamente guarito, mentre Markus intavola una conversazione alquanto bizzarra con Efrem su alcuni mutandoni che apparentemente sembrano di fondamentale importanza per la fazione.
Boh... non seguo neanche il resto del discorso, viaggiando di immaginazione e trattenendo una risata, forse hanno fumato, ciò spiegherebbe anche perchè poi il secondo corre via dietro un serpente.
O forse sono io ad aver fumato... ma mi pare di no, la scorta di Markus è ancora quasi intera, ed io sto palesemente vaneggiando perchè ho sonno.
"La tua rigenerazione è cambiata?" chiedo curiosa al guaritore, avendo notato la sua reazione nel momento in cui l'ha evocata, o forse sono io a non averla mai vista bene...e ci credo, è la prima volta che la usa su di me!
Markus Obelyn
Lascio stare Andreus e Shayla e mi concentro di proposito su Efrem, parlando del più e del meno pur di non pensare al dolore. L’uomo, stranamente, sorride sarcastico e mi risponde addirittura alla domanda senza troppe storie, <<di certo non quello che pensi, stava solo ironizzando su delle informazioni che deve procurarmi>>.
Sì, Medea è decisamente la spia di Efrem, non che me ne freghi qualcosa ma… Buono a sapersi, almeno lei non proverà a fare scherzi come Yadirha o Ananya. <<Capisco...>>, gli biascico serrando i denti a causa di una piccola fitta allo stomaco.
D’un tratto però un serpente si avvinghia alla gamba di Efrem iniziando a… Oh Dei… Ma che è? Pure i serpenti mo?
Roteo gli occhi incredulo e sbuffando guardo di sbieco Efrem quando esclamando, <<torno subito, a quanto pare c’è bisogno di me>>, fa per lasciare la stanza assieme al serpente.
Uhm, riflettendoci l'animale potrebbe essere una richiesta di aiuto... Osservo distrattamente Andreus per una domanda di Shayla sulla rigenerazione e dopo che la ragazza ha finito di parlare dico, <<vado a dare un’occhiata anch’io>>, afferrando un panno per la spalla ed avvicinandomi alla porta.
Ultima modifica di Damnedgirl; 24th September 2015 alle 00:41