E' l'alba
E' l'alba
Terminate le 24H, Markus torna in possesso di tutti i suoi poteri.
Daphne Elania Baratheon
«Daphne…» Andreus mi chiama con un fil di voce, alzo lo sguardo verso il suo aspettando che continui, ma non leggerà nulla nei miei occhi, Markus prende a parlare, così mi volto verso il ragazzo, senza badare al primo«ha dato informazioni prima di svenire? Se davvero era una reietta dirci chi va all’Abgruntis potrebbe confermare le sue buone intenzioni verso i ribelli oltre che essere di aiuto ai nostri guerrieri»
«ha detto di avere informazioni, se le ha ce le faremo dare dopo.» Non ci avevo pensato, ero troppo presa dal caos generato da questa donna per riflettere sulle potenzialità della sua presenza, ma ora è svenuta e tra poco i guerrieri scenderanno in battaglia, non ce ne facciamo nulla lo stesso, spero che ci elencherà comunque le sue informazioni in possesso.
«potete uscire tutti per favore? tranne te, se non te la senti, non ti alzare dal letto.» Andreus vuole che usciamo, non la trovo una buona idea, quella donna è parecchio aggressiva, si è alzata dal letto e si messa in un angolo con quei modi di fare che non mi piacciono per niente, se ne sono andate via quelle due ed è arrivata questa qui... spero che Andreus ed Efrem sappiano quello che fanno
«non voglio farti del male. Mi chiamo Andreus e ti ho appena sistemato parte delle ferite, ti trovi all’interno del rifugio adesso…» Resto per qualche secondo ad osservare la scena, la donna si è dimostrata piuttosto lenta, Andreus potrà tenerle testa da solo «posso continuare?»
Mi volto e cercando di non farmi vedere dal guaritore, guardo Markus, sperando che si accorga del fatto che cerco la sua attenzione. Chino di poco il capo di lato, indicando la danna, anche con un movimento veloce degli occhi, e con un cenno della mano destra, gli indico di farla calmare. Spero capisca che mi sto riferendo alla simbiosi o che almeno dia uno sguardo al tutto restando nella stanza. Non ho intenzione di discutere con Andreus restando qui. Esco dunque dall'infermeria, ma resto accanto la porta, poggiando le spalle conto la parete
Markus Obelyn
La mia sfiducia nei riguardi della sconosciuta viene aumentata dallo stesso Efrem quando risponde alla mia domanda: non ha ancora detto nulla e dunque non ci sono prove che sia dalla nostra parte. Potrebbe essere una spia...
Bene. Ad aumentare il mio disagio poi ci si mette pure la sconosciuta che, manco fosse un animale selvatico braccato da dei cacciatori, scende dal letto per potersi piazzare in un angolino della stanza e guardarci tutti in modo strano.
Dei… Ma che roba s’è fumata questa?
<<Potete uscire tutti per favore? >>, esclama d’un tratto Andreus, facendomi aggrottare le sopracciglia: ho capito bene? Vuole rimanere solo con quella tizia?! Che... Però… Non ha tutti i torti. La donna sembra terrorizzata e forse Efrem per “bloccarla” le ha dato una botta fin troppo forte in testa. Nhm. Ma continua a non piacermi, per niente, e neanche l’idea di Andreus è delle migliori. Io da qui non mi muovo nemmeno mort - <<Tranne te, se non te la senti, non ti alzare dal letto>>.
Oh beh, te però me le servi proprio su un piatto d’argento! A questa frase sgancio uno dei migliori bronci del secolo pur di lasciar credere ad Andreus che sto male, malissimo, e che anche volendo purtroppo non posso muovermi. Ci aggiungo pure un colpo di tosse, abbastanza forte, giusto per darla a bere anche alla tizia: il buco in pancia c’è sul serio ed è pure visibile. Stando fermo al mio posto osservo la scena fino a quando un’occhiata di Daphne non mi fa intuire che non si fida del nuovo arrivo… Tranquilla, resto qui. Mentre Andreus distrae la donna a forza di discorsi faccio appello alla natura d’elfo donata dai Siamesi per connettermi alla mente del mio scoiattolo domestico: spero solo che Efrem non abbia pensato di farlo secco… E che i miei poteri siano tornati, soprattutto.
Simbiosi
Gli elfi nascono dalla natura e con essa hanno forte affinità, sono in grado di comunicare con la flora e la fauna nel linguaggio antico della madre terra: i fiori, le rocce, le creature, ecc
I maghi e gli stregoni sono loro stessi frutto della natura, la luce e l’ombra fanno parte del Tutto, quindi gli elfi sono in grado di connettersi anche alle loro menti, riescono dunque a percepire ed infondere, a loro volta, le proprie emozioni. Gli effetti sono diversi a seconda del grado:
Esperto - Avverte le sensazioni ed emozioni altrui ed è in grado di manipolarle, infondendo le proprie. Quindi se l’elfo è in uno stato di calma e la persona con la quale si rapporta è colmo di ira, ritrovandosi sotto l’effetto della simbiosi, anch’egli si calmerà. (ciò vale per tutti gli stati umorali).
Quasi in conferma dei miei dubbi ecco spuntare il roditore da sotto la porta e silenzioso avvicinarsi a me.
Lo fisso negli occhi, senza farmi notare dai due, e gli impartisco un ordine: dovrà prendere una dose singola di pozione di Sepyra e dopo averla poggiata vicino a lei allontanarsi dalla stanza. <<Pozione di Sepyra>>, dirò se tutto andrà come ho previsto, poi resterò in silenzio poggiando la schiena contro la spalliera e cercherò di non fissarla troppo pur di non darle fastidio… A lei è una maschera, a me una cicatrice: so che si prova.
Ultima modifica di Damnedgirl; 24th September 2015 alle 16:43
Lady Blackstone
Braccata, braccata come un animale. Sento i loro occhi addosso, mi osservano, mi scrutano, aumentando il mio fastidio. Serro i denti e mi tengo pronta ad evocare Dark Sister, ma le parole di uno dei ragazzi che invita i presenti ad uscire dalla stanza fatta eccezione di quello che sembra ferito, mi portano ad attendere.
Il giovane dall'aspetto eccentrico evoca ben presto la sua arma che poi lascia lentamente sul letto alle sue spalle e si presenta: «mi chiamo Andreus e ti ho appena sistemato parte delle ferite, ti trovi all’interno del rifugio adesso…»
Parole calme, gentili, che cercano di celare la vera natura dell'uomo. Era questa, d'altronde, la strategia spicciola del boia della Luna.
Il ragazzo si siede sul letto davanti a me, sorridendo, mentre gli altri si apprestano a lasciare la stanza.
Lancio una rapida occhiata al giovane sul lettino, poi all'arma di Andreus. Se quest'ultimo mi attaccasse di sorpresa saprei già come agire. Il ragazzo sul lettino sembra non riuscire ad alzarsi o probabilmente sarebbe uscito, quindi non rappresenta un problema. Andreus sembra essere un elfo, lo si nota dalle strane orecchie, ma le sue altre abilità mi sono sconosciute. E io posso solo usare un braccio.
«Posso continuare?» mi chiede.
Il mio sguardo è sempre vigile, attento, ma se parlerà ancora per molto, gli pianterò la sua stessa arma nella schiena.
Infine faccio un leggero cenno della testa, acconsentendo.
<<Pozione di Sepyra>> esclama l'altro ragazzo guardando nella mia direzione. Abbasso lo sguardo quando uno scoiattolo lascia vicino a me una dose della pozione curativa. Rapidamente blocco il roditore mettendogli un piede sulla coda.
Senza farmi distrarre ulteriormente prendo la boccetta e l'annuso. Il colore e l'odore mi confermano che si tratta proprio di quella pozione. La bevo lentamente per poi chinarmi, mantenendo lo sguardo fisso sui due, e prendere tra le mani lo scoiattolo. Lo accarezzerò delicatamente e, dopo aver rivolto l'ennesimo fugace sguardo in direzione del ragazzo ferito, tornerò sull'elfo guaritore.
Andreus De Lagun
Mentre aspetto che la donna mi risponda, il resto del gruppo esce dalla sala chiudendosi le porte alle spalle lasciandoci così da soli. La donna sembra ancora terrorizzata, ma non potrà unirsi al gruppo se prima non si calma e non si ristabilisce del tutto le ferite. Non intendo lasciarla andare via in quello stato. Con la coda dell’occhio vedo comparire il piccolo scoiattolo di Markus
che si avvicina alla donna porgendole una dose della pozione, «pozione di Sepyra» dice il ragazzo,
lo guardo appena e ne deduco che la pozione ha finito i suoi effetti collaterali. Perfetto, potrebbe aiutarmi a contenere la paura della donna nel caso dovesse scoppiare. Non intendo farle del male in alcun modo. Un movimento di Lysa mi fa sobbalzare,
pesta la coda dello scoiattolo raccogliendolo poi da terra assieme alla pozione, ne assume la dose dopo essersi accertata che sia proprio quella di Sepyra e dopo qualche istante… accarezza l’animale con delicatezza. Inclino appena la testa di lato sorridendole amichevolmente quando noto anche il suo cenno di poter continuare a parlare. Infilo la mano in tasca tirando fuori qualche noce e le mostro alla donna «dagli una di queste, ne va matto.» dico porgendole lentamente verso di lei,
se le prenderà ritirerò la mano posandola sul letto «se non è un problema per te, vorrei terminare le cure sul tuo braccio… sarà una cosa rapida, promesso.»
cerco i suoi occhi, vorrei che capisse che di me si può fidare… ma come? E se… no dai… ma sì, proviamoci. «Se non ti senti sicura, puoi anche evocare la tua arma e puntarmela contro…» sono pazzo e sto per morire? Sì, sono pazzo e sto per morire brutalmente…
Rovina di Gaya ---> Forma dormiente
Daphne Elania Baratheon
Appoggio l'orecchio alla porta, non mi sembra di sentire nè urla, nè rumori sospetti, non mi fido comunque a lasciare quei due soli con una sconosciuta, è ridotta male, non si sa mai di che poteri siano in possesso sti tizi strambi, non è certamente elfa, ha tutta l'aria di una strega che gira con i cuori estirpati ed infilzati con spilloni nelle tasche.
Mi affaccio all'uscio, qualcosa si muove sul pavimento, non capisco cosa sia, Andreus fa qualche passo avanti, ma non riesco a vedere oltre.
Se fosse accaduto il peggio ce ne saremmo già accorti. Fuori dalla porta c'è anche Efrem, non gli rivolgo particolari attenzioni, l'osservo solo per un attimo, per poi tornare alla porta. "Ho bisogno di allenarmi"
dico senza rivolgermi a nessuno in particolare, per poi voltarmi e dirigermi in camera mia, indosso lo stesso completo che ho messo prima di partire, la devo smettere di ordinare gli abiti in serie, metto però dei pantaloncini neri sotto la gonna lunga, così in armeria potrò togliermela ed allenarmi con quelli.
Resto in silenzio rigoroso, respiro profondamente, devo concentrarmi. Se non mi raggiungerà nessuno, il mio amico manichino mi farà compagnia.
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Markus Obelyn
Un movimento improvviso della sconosciuta cattura il mio sguardo.
La donna blocca lo scoiattolo pestandogli la coda ed è una mossa che non avevo minimamente previsto, dannazione; interrompo immediatamente la simbiosi onde evitare che il roditore si dimeni per scappare via e rimango a guardarla, con il fiato sospeso, preoccupato soprattutto per Andreus. Spero che la mia offerta di “tregua ” non la faccia innervosire e che non venga fraintesa. La sconosciuta però sembra capire il gesto e mi sorprende perfino: infatti dopo aver bevuto la dose di pozione accarezza lo scoiattolo, con dolcezza, e mi guarda… Purtroppo non posso sapere qual’è l’espressione che ha al momento, complice la maschera, ma credo sia un “grazie” o magari si sta solo domandando se sono stato io. Non so, non la conosco, e come Daphne continuo a non fidarmi. Cerco comunque di restare tranquillo, ma soprattutto di pensare positivo, perché a meno che la sconosciuta non sia fuori di testa non credo che arrivi ad attaccare: primo è chiusa in una stanza con ben due ribelli, secondo è ferita e terzo c’è Efrem… E conoscendo il legame che ha con Andreus non si allontanerà molto dall’infermeria. Siamo al sicuro. <<Dagli una di queste, ne va matto>>, dice il ragazzo passandole qualcosa che credo siano noci prima di continuare,
<<se non è un problema per te, vorrei terminare le cure sul tuo braccio… Sarà una cosa rapida, promesso>>. E fino a qui tutto bene, ciò che accade dopo però mi mette in allarme. Andreus dà fiato alla bocca senza minimamente pensare,
<<Se non ti senti sicura, puoi anche evocare la tua arma e puntarmela contro…>>. MA SI PUO’ SAPERE COSA GLI FRULLA IN QUELLA TESTA?!
Porto un pugno alla bocca e fingendo un'espressione sofferente mi mordo l’indice... In realtà sto solo resistendo alla tentazione di urlare i peggiori insulti ad Andreus. Lentamente poi, per evitare reazioni brusche da parte della donna, abbasso la mano poggiandola sul letto ed inghiottendo l’ennesimo conato di sangue guardo storto Andreus... Perché è così ingenuo? A volte mi sembra di avere a che fare con un bambino. Finora la donna ci ha solo dimostrato astio e fatta eccezione per una carezza ad un animale non ha dato nessun segno di voler collaborare: né informazioni, né nomi, né aiuto... Un bel niente! Chi ci assicura che non sia una spia mandata da una delle due fazioni? Perché dovremmo fidarci di lei? E quest'idea dell'arma, mi sembra suicida.
Forse sono io ad essere una persona troppo restia e scrupolosa, ma dopo che mi hanno massacrato la famiglia davanti agli occhi non voglio che si ripeta con un mio... Amico. Mi sforzo comunque di restare in silenzio perché non voglio mettere in pericolo nessuno, controllando ogni movimento sospetto in stanza, e soprattutto tenendomi pronto ad agire in caso la sconosciuta si azzardi a fare del male ad Andreus... Le persone a cui voglio bene, non si toccano.
Ultima modifica di Damnedgirl; 24th September 2015 alle 16:48
Daphne Elania Baratheon
Lascio cadere la gonna in un angolo della stanza, resto in pantaloncini, più comodi e decisamente più adatti ad un allenamento. Socchiudo gli occhi e respiro profondamente, provo a rilassarmi ed a liberare la mente, è difficile, direi impossibile, ma non posso restare a rimuginare sugli ultimi eventi in continuazione, avrò modo e tempo per piangere mio fratello alla fine di questa guerra, che io ne esca vittoriosa o che mi ricongiunga a lui.
Riesco a sentire la mia energia che si accumula e che vibra, il fulmine che si agita e che si unisce al sangue nelle vene, avverto la sua forza, la connessione tra il corpo ed elemento. Mai avrei pensato di riuscire a legarmi in questo modo alla mia natura di elfa e di dominare il mio elemento, fino a qualche giorno fa, non si era mai palesato, neanche evocando Pandora, l'arma che neppure riuscivo a reggere. Probabilmente non erano gli insegnamenti o la tecnica a mancarmi, ma un motivo... un motivo per spronarmi a migliorare. Protendo la mano e richiamo la mia ascia, devo cercare di diventare veloce, sempre più veloce, devo incrementare i riflessi e diventare più rapida ed astuta.
Ancora con gli occhi socchiusi, poggio di un passo in avanti il piede sinistro e mi posiziono caricandoci il peso del corpo, mentre rapidamente alzo il braccio e mi preparo a lanciare.
Apro gli occhi e sferro un colpo al manichino frontale, il fendente lo colpisce ad braccio che si stacca di netto, mentre Pandora si conficca in una fenditura nel muro, allargando la crepa. Devo migliorare ancora, non ho preso la testa.
Pandora - ascia in forma dormiente
Lady Blackstone
Dopo avermi rivolto nuovamente un ebete sorriso, Andreus tira fuori dalle tasche delle noci da far mangiare al piccolo roditore che ho ancora tra le mani.
Prendo le noci, schiacciandone alcune in un pugno. Le avvicino alla bocca e, sostenendo lo sguardo del guaritore, le mangio. Lo scoiattolo non avrà bisogno di nutrirsi, la sua vita sarà breve.
«Se non è un problema per te, vorrei terminare le cure sul tuo braccio… sarà una cosa rapida, promesso. Se non ti senti sicura, puoi anche evocare la tua arma e puntarmela contro…» mi fa il giovane, cercando i miei occhi.
Sono tentata dal farlo, dal bucargli la carotide in un istante, ma non lo farò, non ora. Le sue cure mi sono necessarie.
Tenendo fermo il roditore con una mano, mi avvicino al ragazzo dopo averlo guardato fisso negli occhi per alcuni secondi, poi gli offro il braccio.
"Fa in fretta." gli consiglio atona.