Markus Obelyn
Dopo avermi ascoltato con attenzione, senza mai interrompermi, Andreus poggia la mano sulla mia spalla e stringe appena, infondendomi calore e sicurezza. <<Non reputo sbagliato il tuo gesto… Sei umano, come me… La paura ti ha fatto reagire così e nessuno può fartene una colpa…>> . Ma non è vero, perché è colpa mia. Ethan è morto perché mi sono lasciato paralizzare dalla paura, non sono intervenuto prima e non l’ho protetto... Sono un codardo, ed al Sinelux nascondendomi dietro la statua ho solo dimostrato la mia debolezza. Magari il rimpianto di mio padre sono proprio io… Regret… Potrebbe perfino essere il nome perfetto per la mia arma. Mi incupisco ed assottigliando lo sguardo fisso il fuoco finché non è lo stesso Andreus a riprendere l’attenzione inginocchiandosi di fronte a me e posando stavolta entrambe le mani sulle spalle mi dice, <<quella che sto per farti è una promessa… Sappi che io ti aiuterò a trovare quella pace e quella sicurezza che hai perso quella notte e se ciò dovesse significare aiutarti nella tua vendetta, allora che i Siamesi mi inghiottiscano nel fango adesso, io ti sarò sempre accanto!>>, con sincerità. So che lo è… E voglio credergli. Ne ho bisogno. Andreus torna dunque seduto e dopo pochi attimi sfila da una tasca una scatoletta mostrandomi il contenuto prima di chiedere, <<beh… Ti va un biscotto?>>. Ricambio il sorriso e giusto per non farlo offendere afferro un biscotto, mangiucchiandolo però con poco appetito. <<Cannella…>>, osservo il pezzo di dolce rigirandolo tra le dita, <<un’amica di mio padre me li portava spesso, assieme a quelli alla menta o al cioccolato>>. Quando ormai è a metà faccio una piccola pausa e guardando Andreus riprendo a parlare, <<in un certo senso però è colpa mia… Io... Li ho guardati morire, non ho fatto niente per la paura…>>. Distolgo lo sguardo per la vergogna, puntandolo verso il fuoco, e con gli occhi lucidi gli racconto tutto ciò che è accaduto durante quella notte: il fumo, la casa che andava a fuoco, la finestra rotta da cui mi sono affacciato, il corpo di mio padre sparso a pezzi in casa, Ethan mentre veniva mutilato ed ucciso, il mio intervento finito male, le torture con le catene incandescenti e infine… L’occhio... <<Non recupererò mai ciò che ho perso durante quella notte, né troverò pace o sicurezza finché lui vivrà…>>, e poi mi lascio andare alle lacrime non riuscendo più a resistere...
Nota: la storia è quella in BG con qualche particolare aggiunto con i miei post passati.