Lucynda Mellow
«Che ore sono?»
Bofonchio, come se stessi proferendo verbo all'interlocutore inesistente, senza staccare lo sguardo dal fantoccio ormai danneggiato dalle mie folgori che lo avvolgono in una sorta di abbraccio pungente.
Comincio ad avvertire i primi segni di stanchezza, la vista inizia ad appesantirsi sempre di più con tutte queste torce che illuminano la stanza, probabilmente siamo nel cuore della notte, considerando che non abbiamo toccato cibo da ieri sera...credo che farò una sosta, con la scusa di rifugiarmi nel cimitero del monastero; l'atmosfera cupa e tenebrosa mi sarà utile per saziare l'energia delle mie membra e chissà, magari essa contribuisce ad un leggero potenziamento delle abilità legate alla mia razza. E se invece realizzassi che la luna facesse posto al bagliore dei raggi solari? Beh, in un modo o nell'altro ci farò una capatina, è da ben due giorni che i miei polmoni non fanno altro che inspirare questo cazzo di odore di muffa, polvere e rinchiuso!
Improvvisamente i miei sensi percepiscono delle voci, un'emissione di strilli che si fanno strada riverberando per le pareti del rifugio...pff, che succede ora? Non si può avere un attimo di tregua qui dentro!
Tra uno sbuffo e l'altro esco dall'armeria, puntando la direzione dei miei seguenti passi sulle scale, le supero con la massima cautela e mi ritrovo così nel quarto ed ultimo piano del monastero...
...Ho intenzione di assistere allo "spettacolo" senza dare nell'occhio, non sono ancora pronta di affrontare un nuovo estraneo di persona, per oggi ne ho avuto fin sopra la testa.
- Sento le loro voci...da questa parte... - penso avvicinandomi all'arco d'ingresso alla mia destra, per poi proseguire nel corridoio successivo, assicurandomi che nessuno ci sia nei dintorni che si accorga della mia presenza.
Aderisco la schiena sulla parete accanto alla porta legnacea, afferro con la mano sinistra la manopola metallica e la tiro lentamente. Faccio capolino, sporgendo di poco la testa e ruotandola qua e là per analizzare la nuova sala in cui sono sbucata: libri sparsi ovunque, sedie accasciate, spazi mancanti negli scaffali...mmh, questa storia puzza di bruciato.
«…Attenta a ciò che dirai e farai, il tutto potrebbe essere usato contro di te…»
Distolgo il capo da tutto questo disordine e lo punto sulle pareti da cui provengono le onde sonore...Keyra? Mi sembra che sia la voce sua, la quale amplificamente non è del tutto alta, probabilmente si troverà nella stanza accanto assieme agli altri...
Mi accosto al muro davanti a me e sporgo l'orecchio, giusto per sentirci più chiaro.
«PEZZO DI STERCOOOO. Lasciami andareeeeeeeee, ma che cacchio! Non solo entrate in casa mia, ma mi lanciate cose addosso e mi sfondate il pavimento! Si può sapere che volete? Non ho soldi qui, né gioielli, non ho niente!»
«Credo tu sia arrivata tardi, come vedi questa è casa nostra al momento. Se vuoi restare, sei ben accetta nel gruppo, altrimenti sei liberissima di andartene!»
Beh, si direbbe che dall'altra parte stia accadendo un diverbio tra Efrem ed una malcapitata che si crede di essere la padrona del rifugio, ma se c'è una cosa che non mi torna è perchè non si sia presentata all'inizio, da quando io ed il resto della fazione siamo rinchiusi in queste quattro mura.
Soffoco una risata involontaria, ma mi trattengo: non devo farmi beccare.
La stanchezza è sempre più vicina, ma non è il momento di cedere nel sonno, sono ancora intenzionata ad origliare, comincio a prenderci gusto. Strofino le palpebre, dopodicché sporgo nuovamente l'orecchio sul muro ed attendo i prossimi dialoghi da raccogliere e depositare nella memoria. Se percepisco in vicinanza dei passi che potrebbero essere diretti qui, allora cercherò un nascondiglio: il tavolo, o se proprio è necessario, mi affiderò alla destrezza nel lanciarmi verso la porta per poi raggiungere il cimitero del monastero...