Lucynda Mellow
Mi sembra di intravedere qualcosa, vorrei vederci meglio ma una voce virile dal tono nettamente superiore all’incazzatura della Ciambellara mi deconcentra, Markus prende a trascinarmi e a scaraventarmi nelle vicinanze dell’alleata che frattanto ha ripreso a berciarmi contro. Un criceto morto al posto del cervello… evidentemente hai bisogno di qualcun altro con cui sfogare gli effetti collaterali del ciclo, mia cara. Quell’altro mi rivolge la parola facendo concorrenza alla classica madre intenta a fare la ramanzina alla figlia per essere stata beccata a derubare un pezzo di torta. Ma ci sei o ci fai, Markus? Sveglia… la Deirdre non è così stronza da far saltare in aria l’intero monastero, una motivazione per l’alleanza ci sarebbe, altrimenti vi avrebbe già fatto fuori senza alcun rimorso. D’un tratto il gruppetto sembra rintanarsi all’interno del rifugio, ho appena sentito l’ordine di Daphne a Shayla per la questione del sacco, ma non ho intenzione di far in modo che esso capiti nelle sue mani, perciò sarò io a precedere l’azione del pigliare la bisaccia, come quando sono sempre stata io ad afferrarla per prima. Annodo con cura la stoffa e mi accerto che il contenuto non fuoriesca da essa, dopodiché lo trasporto con una mano e mi faccio forza nell’issarmi, distribuendo il peso sul ginocchio sano in modo che possa procedere fino in infermeria, saltellando con cautela. «Invece di startene lì imbambolata a compiangere il tutto per tutto, perchè non ci raggiungi?» dico ironizzando e senza attendere una risposta zoppico presso la scala a chiocciola e mentre percorro i gradini mantengo l’equilibrio appoggiando il braccio libero alla ringhiera. Giunta a destinazione mi accascio in uno dei lettini poggiando il sacco al mio fianco e frattanto posso notare la presenza di Daphne e della terza compagna di razza. Grazie alle luci della sala posso ben notare che è praticamente bendata «Li dentro c'è anche un libro, molto grande e con una rilegatura in pelle rossa: è l'albo delle casate aggiornato con tutti i ritratti degli esponenti di linea diretta: in effetti sei anche li, Daphne!» nel mentre mi ripulisco le mani rivolgo un cenno d'assenso e non attendo oltre, mi ricompongo seduta e sciolgo nuovamente il nodo del sacco e con le mani allargo le sommità della stoffa in modo che possa tirar fuori il contenuto con maggior facilità. Una marea di fogli che ritraggono i volti dei Reietti e i nostri, interessante... davvero interessante. Poggio la matassa dietro il sacco ed inizio a sparpagliarli con cautela, in uno di essi scorgo un viso che ritrae i miei lineamenti, seguito a ruota da Efrem, la reietta grigia di Solumquae, eccetera eccetera. Continuo a ritirare gli avanzi del contenuto, trattasi dell'albo delle casate racchiuso in una rilegatura in pelle rossa che poggio sul cuscino. E infine c'è il piatto forte: l'Anatema. Lo scruto con un certo interesse, accarezzandone la superficie: mi ricorda uno dei tanti gioielli che abbinai all'uniforme dei Thunderness, uno di quelli davvero preziosi che costano un occhio della testa. Con la coda dell'occhio noto la proprietaria dell'oggetto grattarsi la zona inferiore della fronte, è plausibile che stia risentendo per la cecità «Andreus dovrebbe sopraggiungere a momenti...» dico più a me stessa che a costei, sorridendo leggermente. MisterSpino... quando arriverà il momento delle nostre verità?