Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

Shayla Bolton

Andreus mi guarda e mi sorride, prima di rifiutare il mio aiuto per non caricarmi di peso dopo la battaglia. Lo guardo un pò stranita, ma sto facendo l'abitudine a questi suoi modi gentili e cerco di non mostrarmi ancora una volta inebetita come se fossi cascata dal pero, anche se non riesco ancora a spiegarmeli, non ci sono abituata. Come anche mi ha stupito la gentilezza di Daphne, che tra l'altro ha fatto una faccia strana quando la Strega ha nominato Aiden...sicuramente ho intenzione di approfondire questa cosa con lei, chissà che non abbia avuto l'impressione giusta, sarebbe interessante.



Andreus si alza, prima di riprendere a parlare «se ti va, puoi accompagnarmi, magari mi dai una mano qualora dovesse cadermi qualcosa dalle mani.»



annuisco semplicemente in risposta al suo ennesimo sorriso, seguendolo senza aggiungere altro mentre ci incamminiamo verso la stanza di Efrem con tutta la pila di documenti, mentre lui riprende a parlarmi senza voltarsi «Va meglio la testa?» la testa?



Ah...si, è totalmente passata. "Si grazie, il tuo impacco è stato miracoloso" gli rispondo distrattamente, prima di tornare a guardare i documenti.



Forse potrebbero essere lo stimolo giusto per Markus per abbandonare il mondo delle capre ed imparare a leggere, ho già in mente come improntare la nostra prima lezione "Posso prendere qualcuno di questi documenti?" chiedo ad Andreus, avvicinandomi a lui.

Daphne Elania Baratheon

Markus farfuglia qualcosa, prima che io chiuda gli occhi, non colgo le parole, la vista si appanna rapidamente e crollo in un sonno profondo.



Non chiudo occhi da... non ricordo da quanto tempo, almeno... come si deve.



Sta diventando un vizio quello di dormire con Markus, non mi spiace, almeno non parla ed è un ottimo cuscino al quale mi stringo per dormire in tutta comodità, il suo respiro regolarizza il mio e riesco a calmarmi quanto basta ad offuscare i pensieri continui, che mi martellano la testa.



Quando mi sveglio, mi ritrovo poggiata al suo petto, è comodo e caldo, questa volta profuma anche di pulito. Resto con gli occhi aperti senza muovermi per qualche istante



e quando mi sposto gli soffio leggermente sul viso per svegliare anche lui, sarà ora della riunione, spero che non abbiano incominciato senza di noi, sai che figura. "Hey... credo che dobbiamo alzarci"

Keyra
Isyl Tinnuviel

In infermeria restiamo solo io, Lucynda e ...Lysa....mentre anche Andreus se ne va dalla stanza seguito da Shayla dopo aver fatto una smorfia alle spalle della donna, smorfia che mi fa sorridere.
Resto a guardare la figura ammantata di nero che non accenna a dire una sola parola, forse ha ragione Andreus, magari lei si fida solo di Efrem e parlerà solo in suo presenza, non lo so.
Intanto chiedo prima a Lucynda:
<< E' stata molto dura la battaglia? Ho visto il ginocchio...stai meglio?>> chiedo gentile con un sorriso per poi continuare rivolgendomi questa volta a Lysa guardandola seria:
<< Senti, so che probabilmente non hai voglia di parlare, soprattutto magari non hai voglia di ripetere due volte le stesse cose ma...ti chiedo solo questo, non è che tra i reietti vi è un'elfa dal viso dolce, grandi occhi , pelle insolita con disegni che sembrano tatuaggi e lunghi capelli...il suo nome è Niniel...>>
Chiedo ricordandomi che Medea nella sua battaglia incrociò le armi con una ragazza simile, anche allora pensai subito a Niniel, lei la mia amica...

Menelmir ---> Arma in forma dormiente assicurata alla cintura

Markus Obelyn

Non so per quanto tempo resto così, fatto sta che mi rilasso e nonostante non dorma il riposo è sufficiente a caricarmi un po’ in forze. Mi piace stare con Daphne, sto lentamente ritrovando quel briciolo di calma e tranquillità che avevo perso… Il merito non è soltanto suo, è vero, l’essermi sfogato ed aperto con Andreus mi ha infatti aiutato moltissimo ma devo molto, troppo, anche a lei… E anche Efrem… Dovrei ancora parlargli senza finirci a mazzate. Chiudo le palpebre quando Daphne si sveglia ed attendo che la ragazza mi soffi sul viso per mugugnare un <<nhm>> guardandola di sottecchi.

<<Hey... Credo che dobbiamo alzarci>>.

Nahhhh… Si sta tanto comodi e caldi qui. Non voglio alzarmi. <<Dobbiamo? Ma se non è nemmeno volata una mosca fuori da questa stanza… >>, mormoro provando ad avvicinare il mio naso al suo e, per gioco, sfiorarlo appena. Poi, pigramente, cercherò di cingerla con entrambe le braccia,

e stringerla appena per lasciare aderire il corpo contro il mio,

mentre le sussurrerò <<e poi mi piace stare così>> prima di strapparle un bacio lungo e passionale.

Andreus De Lagun

«Sì grazie, il tuo impacco è stato miracoloso» mi dice alle mie spalle la ragazza una volta che siamo arrivati al piano.

Lancio una rapida occhiata dietro di me per scorgere eventuali fogli che si sono sparsi nei corridoi o sulla scala. Ne sarei capace. Dopo aver constatato che non vi sono fogli sparsi in giro cerco di arrivare alla chiave in tasca reggendo con una mano i documenti ma si rivela solo un’impresa. Riporto in equilibrio me stesso e poi la pila tra le mie mani poggiandoci sopra il mento e mi volto mostrando a Shayla la tasca della casacca con la chiave «ehm… ti dispiacerebbe?» chiedo tenendo premuto il mento contro i fogli. La ragazza dopo un attimo perso ad osservarmi,

rovista nella mia tasca uscendone poi la chiave della stanza di Efrem, apre la porta e me la mantiene mentre io sguscio dentro e appoggio tutte le scartoffie sul tavolo nella prima stanza.

Efrem starà più comodo a leggere qua dentro. Decisamente. Mi asciugo la fronte quando la ragazza mi rivolge una domanda «posso prendere qualcuno di questi documenti?»

si avvicina a me e al tavolo. Prendo il primo foglio, quello che Efrem stava scribacchiando poco fa e do una rapida letta, sopra vi sono scritti nomi e poteri dei reali scesi fin’ora e mancano quelli che ci ha dato la strega dell’Ovest. Glielo passo rimettendo in ordine quelli sul tavolo «Efrem mi ha detto che voleva visionare quelli nuovi prima di parlarcene, ma per quello penso non farà storie.» dico sollevando le spalle in tono scherzoso e insieme usciamo dalla stanza di Efrem mentre io chiudo nuovamente la porta e mi infilo la chiave in tasca.

«Ti va qualcosa di caldo? Una tisana magari…» dico incamminandomi verso la cucina, se mi seguirà metterò due tazze sul tavolo e il bollitore sul fuoco, altrimenti la lascerò andare a riposare…

*Azioni di Shayla concordate con Serenarcc

Daphne Elania Baratheon

Markus si sveglia ed apre gli occhi pigramente, è buffo, mi vien sa sorridere a vederlo così tutto tenero, tutto attento e preso da me, chi lo avrebbe mai immaginato e chi lo avrebbe mai voluto... <<Dobbiamo? Ma se non è nemmeno volata una mosca fuori da questa stanza… >> Si avvicina a me e strofina la punta del naso al mio, sento un pò di solletico e mi vien da grattarmi



<<e poi mi piace stare così>>



Si avvicina ancora e mi stringe tra le braccia, è così alto e grosso rispetto a me che quasi affogo nei pettorali. Quando alzo il viso mi sfiora le labbra in cerca di un bacio, ma... non so perchè, mi irrigidisco ed ho bisogno di liberarmi dall'abbraccio che mi sembra sempre più una morsa. Velocemente scindo ogni parte di me e decido di ricompormi alle sue spalle con i piedi in terra e di tirarlo all'indietro per farlo cascare dal letto

"Non fare il pigrone" gli dirò poi facendogli una linguaccia.



Deve vedere che sto scherzando, deve pensare che va tutto bene e che sto solo giocando... che mi è preso?

Teletrasporto - nell'area di 5 metri

Shayla Bolton

Raggiungiamo la stanza di Efrem ed aiuto Andreus ad entrare ed a riporre la pila di documenti su un tavolo, quando gli chiedo quelli per Markus inizia a guardarne qualcuno, ricordo che Efrem ha chiesto di poterli visionare per primo ma non ho necessità di avere gli ultimi della Strega dell'Ovest, è sufficiente l'elenco dei poteri dei nemici che avevamo raccolto nell'ultima riunione, in modo da far capire a Markus che ha necessità di imparare velocemente.



Alla fine prende un foglio e me lo porge «Efrem mi ha detto che voleva visionare quelli nuovi prima di parlarcene, ma per quello penso non farà storie.» prima di uscire e chiudere nuovamente a chiave la stanza.



«Ti va qualcosa di caldo? Una tisana magari…» mi dice poi ed annuisco ripiegando il foglio e mettendolo in tasca, seguendolo in cucina dove mentre lui mette a bollire l'acqua io preparo l'infuso per le tisane, stavolta senza pozioni però!



"Mi sono scontrata con tua sorella all'Abgruntis" gli dico ad un certo punto, non so neanche perchè, non ho mai avuto legami familiari e non li cerco adesso, anche se Efrem me l'ha chiesto, ma da alcune espressioni involontarie di Andreus nei giorni è facile intuire che per lui non sia lo stesso



"Non ci sono state vittime".



Aspetto la sua tisana, limitandomi poi a ringraziarlo per averla preparata dato che mi sento ancora raffreddata, quella pioggia non ci voleva proprio.

Lady Blackstone

La fanciulla che pare essere la Strega dell'Ovest fornisce informazioni sulla fazione dei Reali ed alcune anche sulla mia vecchia fazione, i Reietti di Drako. Quello che sostiene riguardo a questi ultimi corrisponde a verità. Ne deduco quindi che sia abbastanza attendibile come fonte. Presto molta attenzione alla sua descrizione dei seguaci di Re Lantis ma di più quando la Strega asserisce quanto i miei nemici sottovalutino questa fazione. Si sentono già la vittoria in tasca...ma "la superbia andò a cavallo e tornò a piedi."
I miei occhi li intravedono già a ridere di chi cerca vendetta contro di loro. Nuotano nell'oro, si strafogano come maiali seduti a grandi tavole imbandite, bevono vino pregiato...si sentono i padroni del mondo. Per ora, solo per ora Lantis Rhaegar.
Anch'io molto presto berrò vino pregiato, lo berrò direttamente dal tuo teschio. Oh, quanta sofferenza dovrai conoscere tu e tutti quelli che ti hann giurato fedeltà. Il tuo ruolo di Gran Maestro degli Stregoni sarà molto breve stolto sovrano. L'arroganza forse non ti sarà fatale, ma la mia falce sul tuo robusto collo sì.
La mia attenzione torna sulla Strega dell'Ovest la quale decide di lasciare questo luogo angusto con lo scopo di recuperare appieno i suoi poteri. Rivolgo uno sguardo ai presenti, uno ad uno. Nessuno tenta di fermarla. Le rivolgo quindi un ultimo sguardo. La sua profonda conoscenza delle arti oscure avrebbe potuto essermi d'aiuto, ma ne dovrò fare a meno. Ho cominciato da sola e finirò da sola. Non devo niente a nessuno.
I Ribelli puntano lo sguardo su di me, intravedo due di loro sul letto in intimità, altri pronunciano il mio nome. Storco le labbra, tutto questo m'infastidisce.
"Lady Blackstone." ribadisco, atona, fissando il guaritore eccentrico negli occhi. Non permetto a nessuno tale confidenza. Il prossimo che mi chiamerà per nome potrebbe perdere la lingua.
Avranno le mie informazioni sui Reietti di Kalisi solo perchè voglio vincere questa guerra, penserò poi se si dimostreranno degli incapaci come i miei passati "compagni". Finora hanno solo collezionato sconfitte, proprio come ha asserito Deirdre dell'Ovest.
Andreus mi sollecita a parlare durante la riunione, in presenza di Targaryus, mentre l'elfa dai capelli rossicci, mi si avvicina nuovamente chiedendomi se Niniel è uno dei seguaci di Kalisi.
La fisso negli occhi per una manciata di secondi. Le afferro rapidamente il mento, tirandolo verso di me. "Lo saprai." mi limito a dirle, per poi mollare la presa ed uscire dall'infermeria per raggiungere la stanza con il grande tavolo che ho visto poco prima. Le riunioni di questi disgraziati dovrebbero svolgersi lì.

Markus Obelyn

Accade tutto in un attimo ma di una cosa me ne accorgo eccome perché non sono stupido come crede: Daphne si irrigidisce e non ricambia nemmeno il bacio.

Mi ritrovo d’un tratto ad abbracciare me stesso e poco dopo, complice la mia posizione fin troppo vicina allo spigolo del letto, SBAM urto il pavimento di schiena. Per i Siamesi che male.

Scuoto la testa e stranito fisso Daphne mentre esclama, <<Non fare il pigrone>>, con una linguaccia.

Non la capisco… Si comporta come una bambina dispettosa quando io volevo solo passare del tempo assieme lei, divertendoci un po’, ma forse ho esagerato, probabilmente è ancora troppo scossa per la morte del fratello Kol e tutte queste mie attenzioni le stanno dando fastidio… O… Boh... Ci sono comunque rimasto un po' male.

<<Hai ragione, meglio andare>>, dico convinto, perché ormai mi è passata ogni voglia, poi alzandomi in piedi mi avvicino ai miei abiti ed indicando l’asciugamano che ho legato in vita le chiedo, <<Te lo devo lavare? Tanto tocca a me fare i panni miei e di Andreus. Come preferisci>>.

Daphne Elania Baratheon

Riesco ad afferrare Markus ed a buttarlo giù dal letto, nonostante la mia linguaccia ed i modi evidentemente scherzosi, seppur finti, non reagisce allo stesso modo, sembra innervosito...



magari ho esagerato o sto ingigantendo la cosa <<Hai ragione, meglio andare>> Mi dice sollevandosi dal letto ed io resto a guardarlo mentre mi indica l'asciugamano <<Te lo devo lavare? Tanto tocca a me fare i panni miei e di Andreus. Come preferisci>> Gli rivolgo un occhiolino prima di avvicinarmi e tentare di tirarglielo, per farlo restare col sedere al vento



"Non ti preoccupare, mi fregherò qualche tuo asciugamano" gli lascio intendere quello che preferisce guardandolo con espressione lasciva, per poi provare a dargli un bacio sulla spalla, è là che arrivo più o meno senza scarpe. E' troppo alto. Prendo degli abiti puliti dal cassettone, lascio scivolare la vestaglia in terra e mi rivesto avanti a lui, con gesti lenti senza distogliere lo sguardo dal suo.





Una volta vestita, lo supero, uscendo dalla stanza per poi dirigermi in biblioteca, ho bisogno di rilassarmi, magari trovo qualcosa di interessante. Vi sono centinaia e centinaia di tomi, la maggior parte impolverati, scorro con gli occhi i vari titoli, c'è un pò di tutto e di ogni genere, salto immediatamente quelli che parlano di storia, politica ed economia, non ne capisco nulla e neanche ho intenzione di applicarmici.



Arrivo poi alla raccolta che parla dell'origine del fuoco, dei Draghi e del primo domatore, l'ho letto numerose volte, ma questo testo sembra molto antico a giudicare dalla copertina logora e le varie pagine mangiucchiate dai tarli, è un peccato che dei pezzi del genere vengano trattati in questo modo. Mi siedo al tavolo e passo le dita sulla copertina, per poi iniziare a sfogliare il libro, le immagini disegnate a mano sono spettacolari e mi incanto ad osservarle, più che leggere il testo. Resto un pò qui in totale solitudine, dopo, casomai, penserò a riempire lo stomaco che inizia a reclamare.