Keyra
Isyl Tinnuviel
I miei occhi sono ancora fissi sulla figura della donna, una matrona seduta sul suo trono.
Non mi guarda, non si volta, sembra una fredda statua senza emozioni, espressioni o sentimenti, ma sono convinta che anche lei possieda un cuore di donna e che quella maschera che le copre il viso contribuisca ad ampliare le sensazioni negative verso di lei…
"Non ti hanno insegnato come rivolgersi ad una Lady nella terra da dove vieni?"
O cielo….questa donna mi sembra molto altezzosa, non so se lo stia facendo per abitudine, potrei pensare che definendosi con l’attributo Lady, sia di nobile origine, oppure lo fa solo per sviare il discorso e non parlare di se.
Non abbasso comunque gli occhi al suo rimprovero, continuo ad osservarla, vorrei avere con lei un conversazione civile , sorrido amaramente in sua direzione, questa sua domanda mi riporta indietro nel tempo, un tempo che ormai non mi appartiene più
<<E a voi Milady …non hanno insegnato a guardare in faccia le persone con cui parlate? >>
chiedo sfacciata in sua direzione tirandomi in posizione eretta sogghignando divertita da questo scambio insolito di battute, non è ne il luogo ne il momento eppure questa parvenza di normalità mi aggrada
<< Qualcuno un tempo insegnandomi l’educazione, mi disse: non comportarti con gli altri come non vuoi che gli altri si comportino con te… ebbene, se volete il mio rispetto lo avrete …>> nel pronunciare queste parole il mio volto si intristisce solo per un istante, non so se la donna se ne accorgerà, forse lo noterà dal mio tono, queste parole vennero pronunciate da mia madre e sulla base di questo ho sempre cercato di comportarmi da brava Lady come s'addice al mio rango, un rango che non sento più mio.
Mi avvicino di qualche passo in sua direzione portando questa volta le mani dietro la schiena con atteggiamento scanzonato, ma nel cuore ho una ferita ancora aperta, una ferita che mai si rimarginerà fino al compimento della mia vendetta, allora diverrà cicatrice, una cicatrice che resterà per sempre...tanto profonda quanto dolorosa.
Raggiungo la donna, accanto a lei vi è una sedia…
<< Mia signora…>> continuo il mio teatrino continuando a guardarla con sguardo fiero e deciso, senza cedere, non sono inferiore a Lei e Lei non lo è nei miei confronti << … posso prendere posto accanto a lei o preferisce che mi sistemi ad una sedia di distanza?>> sorrido sincera questa volta, non voglio apparire frivola o fredda, non lo sono mai stata, vorrei solo conversare un po’ con lei…
Se non le darà fastidio mi siederò qui, altrimenti proseguirò verso la biblioteca come mi ero ripromessa.
Menelmir ---> Arma in forma dormiente assicurata alla cintura