Shayla Bolton
Non avrei mai detto che Markus sarebbe stato così intuitivo già dalla prima lezione, nonostante l'iniziare scoraggiamento e la poca pazienza sta dimostrando di volersi impegnare nell'imparare, meglio per lui. Gli spiego qualche pronuncia particolare e qualche eccezione, continuo a fargli qualche esempio pratico scrivendo sul foglio e vedo che mi segue con interesse. Infine prova a scrivere il nome di Andreus, riuscendoci senza errori, e mentre lo fa mi racconta della sua vita e del suo passato.
Mi stupisco di questo slancio, effettivamente sapevo poco di lui come di tutti gli altri presenti in questo monastero, ammetto di non essermene mai interessata ma ora non mi dispiace così tanto ascoltare le sue parole. Pensavo fosse come gli uomini con cui ero solita intrattenermi, tutto alcool bordelli e fumo, invece sembra aver avuto un passato differente, non lo avrei criticato in ogni caso, figuriamoci, sono quegli stessi uomini che riempivano le mie tasche, quindi ben venga, ma ammetto che apprezzo che abbia dedicato la vita anche ad altro.
Ironizza anche per smorzare la tensione, mi sembra che l'argomento lo turbi e decido di non chiedere altro, quando cambia discorso <<qual è il titolo?>> mi chiede riferendosi al libro dal quale ho iniziato a leggere. "E' una favola per bambini, la Bella e la Bestia" gli dico con tono tranquillo, mostrandogli qualche illustrazione per focalizzare la sua attenzione.
Riprendo poi a leggergli la storia, seguendo le parole con le dita in modo che possa non tanto leggerle, sarebbe troppo presto, ma almeno identificare qualche lettera o qualche sillaba. Ho sempre ritenuto molto stupida questa favola, questa Belle aveva quel bell'uomo muscoloso ed aitante di Gaston a portata di mano e si è innamorata di una Bestia...certo! Oddio, forse il cervello a nocciolina poteva essere irritante effettivamente, ma non si può avere tutto dalla vita.
Anche se il castello della Bestia potrebbe essere considerato un ottimo incentivo, ripensandoci. ""Non lasciarmi, io ti amo!" disse la ragazza piangendo, accasciandosi sul corpo esanime della Bestia, e prima che questa chiudesse gli occhi per sempre, la rosa fatata perse l'ultimo petalo" mi interrompo poco prima del finale della favola, sollevo gli occhi su Markus con un ghigno e chiudo di scatto il libro. "E...?" chiede lui curioso, totalmente immerso nell'ascolto della storiella "E...impara a leggere, così lo scoprirai da solo" gli dico, porgendogli il libro ed alzandomi scoppiando a ridere, mentre lui lo afferra dandomi della stronza.
La voce di Efrem al solito riecheggia per il monastero, ormai è un'abitudine "Andiamo" gli dico, passandogli tutti i fogli "Cerca di scrivere almeno un dieci parole al giorno, per poi rileggerle ad alta voce quando sei solo, tieniti in allenamento" dopo aver detto questo mi alzo per raggiungere gli altri "sei stato bravo, ma non ti montare" gli dico con un sorriso ironico, uscendo poi dalla stanza e raggiungendo la sala. Sono già presenti alcuni di loro, mi siedo ed aspetto che inizi.
*frase di Markus concordata