Andreus De Lagun
Mentre io prendo a ceffoni… moderati, il bisonte muschiato, Daphne gli si avvicina accarezzandogli la testa e coccolandolo un po’. Mi fa strano vederla con questi atteggiamenti, specie dopo ciò di cui abbiamo parlato. Non ho avuto conferma del mio pensiero sulla lista, li guardo addolcendo il volto ma poco dopo i miei occhi si posano su Shayla, totalmente diversa dal solito, soprattutto i capelli… sciolti e senza quella ridicola acconciatura. Sta molto meglio, dopo un piccolo sorriso torno dal bestione che sembra ridestarsi «Daphne…» e… «grazie Andreus»
ecco, ora sappiamo che la sua memoria non ha problemi. Mi blocco dal colpirlo e mi scosto appena dal letto permettendogli di respirare, le accarezza la guancia mugugnando un «mi dispiace» addolcisco il volto guardandoli, tutto sommato sono dolcissimi. Dopo qualche istante mi guarda sollevando un sopracciglio «hai barato te però, qua non c’è mica la colazione!»
sghignazzo e alzo le spalle facendo finta di non saperne nulla quando lui mi mette un broncio, giocando. Markus si guarda la gamba chiedendo se abbiamo usato della pozione su di lui, scuoto il capo ma è Daphne ad anticiparmi annunciando a Markus che sono diventato Maestro coi miei poteri e che ora curare la gente è diventato una bazzecola. A parte quel particolare… Spalanco il volto in un sorrisone a trentadue denti che rivolgo a entrambi. È una notizia meravigliosa e so già che devo allenarmi parecchio se non voglio creare danni o far sprofondare il monastero sottoterra. Quindi sì, devo mettermi sotto con gli allenamenti. Ad un certo punto, Markus ha un mancamento e si appoggi a Daphne e all’ascia mentre questa lo rassicura che Efrem e Keya sono svegli. Appena si sarà ristabilito andrò da loro anche se credo che la situazione di Markus richieda solo una buona dormita. «Efrem e Keyra sono in armeria, non sono ridotti benissimo, ma sono coscienti, gli basterà poco per riprendersi. Tu piuttosto, è meglio che riposi, che domani mattina devi essere in piena forma»
dice lei baciandolo dopo qualche istante, inclino la testa di lato senza smettere di guardarli «ti accompagnerei io a letto, ma non sono certa di riuscire a reggerti, Andreus può farti fare un giro di giostra, così non dovrai neanche camminare» mi rivolge un occhiolino che ricambio con un cenno del capo. Non mi dispiace che mi utilizzano come glados, anzi, posso usare questa cosa per due motivi: uno il mio culone pesante, due mi alleno a utilizzare il teletrasporto visto che ancora sbaglio la destinazione. Dopo che Daphne gli ha promesso di ritrovarlo domattina, Markus dice che deve fare alcune cose ma senza una buona dormita non riuscirà a farne nemmeno mezza. Le rivolge un piccolo baciamano e poi si avvicina a me chiedendomi con tono sarcastico «allora, come fa questo ciccione a evitare le scale?»
dice ricordandomi la stessa frase che gli ho rivolto al glados, quando tornammo dal Sinelux. Lo guardo con sfida e velocemente sollevo il braccio avvicinandolo al suo volto prima di afferrargli il naso tra indice e medio e stringendo appena la presa «così!» rapido faccio appello alla terra che mi domina, sento il mio corpo reagire al suo richiamo mentre con la mente ripercorro l’interno monastero fin quando non focalizzo la mia stanza, cerco un punto abbastanza agibile e opto per il centro di essa. Chiudo gli occhi focalizzandolo, molto probabilmente spaventerò il ragazzo perché vedrà delle enormi crepe aprirsi sul mio corpo per poi estendersi al suo mentre ci sgretoliamo come sabbia al vento. Li riapro lentamente e un attimo prima di vedere il suo viso, mi ritrovo disteso sul mio letto con un grosso macigno su tutto il corpo. Spalanco gli occhi osservando quelli di Markus. Pesa. Pesa. PESA. PUZZA. No, quello sono io. AH NO. È ANCHE LUI.
Non respiro. Aiuto. «Markus… alzati. Mi stai uccidendo col tuo dolce peso!» non appena si alzerà di poco, sguscerò fuori da questa trappola a dir poco imbarazzante… DEI CHE IMBARAZZO…
*Azione conclusa su Markus concordata con Damnedgirl
Alterazione e illusione:
Teletrasporto del proprio corpo: (Maestro)
- A piacimento in una vasta area e può teletrasportare anche un’altra persona con sé.