Andreus De Lagun
Uno strano mix di sensazioni si animano sul volto di Markus ma quella che più mi fa stranire, è la preoccupazione
che fa capolino quando mi abbasso appena respirando un po’ a fatica, non che non si sia mai preoccupato. Ma… non sto morendo. Grazie. Gli sorrido appena per rassicurarlo ma torno serio subito quando lo vedo alzare un braccio e picchiettarsi l’ascella con un dito. Sollevo un sopracciglio osservandolo quando mi dice «puzzo» anche io. Rilasso il volto lasciandolo passare quando finalmente torna in piedi. «Mi lavo» dice poi dandomi le spalle e cominciando a spogliarsi, non ho alcuna voglia di rimanere in piedi a ciondolare quindi mi rendo utile e comincio a togliere la mia robaccia mentre lui continua a spogliarsi. Un foglio mi raggiunge ai piedi seguito da una imprecazione del ragazzo che continua a lanciare oggetti a caso.
Senza farmi vedere, raccolgo il foglio accartocciato e me lo sistemo in tasca continuando a sistemare la mia roba. «Hai qualcosa con cui affilare le armi?» mi dice guardandomi voltando appena la testa «dovrei avere un pezzo di arenaria.»
dico passandogli accanto mentre lui entra in bagno e lo prendo dal primo cassetto posandolo poi sul comodino vicino alla sua ascia. Una montagna di panni profumati arriva sul cassettone quasi volando e dopo aver rivolto un’occhiata imbronciata alla porta semiaperta comincio a riporre tutto nella mia parte di cassettone. Una volta finito mi allontano e mi siedo sul letto sfilandomi dalla tasca il foglio e osservandone il contenuto. Non sono un pettegolo, ma Markus sembrava tenerci a questo foglio. Una miriade di lettere scritte a mano si presenta ai miei occhi in una calligrafia a tratti stentata accanto a una più ordinata. Ma tutto reso quasi illeggibile da alcune chiazze di sangue rappreso. Poco più sotto scorgo la presenza di alcuni nomi storpiati tipo quello di Daphne o di Shayla e dopo aver trovato il mio, quasi perfetto a parte qualche lettera scritta la contrario capisco che Markus si stava esercitando con qualcuno a leggere e scrivere. Mi alzo dal letto e dopo aver ammucchiato le lenzuola sporche di fango in un angolo, metto quelle pulite tirando fuori dal cassettone anche un foglio pulito e un carboncino. «Efrem non viene stasera, vero?» mi chiede a voce alta da dietro la porta mentre vedo uscire una coltre di nebbia biancastra e mi ritrovo a trasalire come un ladro scoperto a rubare qualcosa «altrimenti vedo di sloggiare» avvampo velocemente e visibilmente al ricordo di come ci ha trovati avvinghiati proprio sul quel letto.
Deglutisco e scuoto la testa scacciando via quei pensieri «ehm… no no… non credo verrà, ci sono un paio di cose che dobbiamo… discutere prima…» dico cercando di rimanere calmo «sai a cosa mi riferisco.» cercando di non pensarci e soprattutto di fare in fretta, scrivo un alfabeto ordinato e senza sbavature sul foglio pulito incolonnando le lettere così che possa esercitarsi da solo quando vuole e, poco più sotto, in un angolo ci metto un piccolo “appunto”. Richiudo in fretta il foglio infilandomelo in tasca assieme al carboncino quando vedo la porta aprirsi e il ragazzo uscire con un asciugamano legato alla vita. «Ho cambiato le lenzuola al letto, così più tardi quando torno non mi ritrovo a dormire nel fango.»
dico indicando la pila di coperte sporche per terra. Bene… come domestico sono perfetto… per fortuna la vita come soldato alla torre mi ha abituato anche a questo, altrimenti sarei già morto dopo la prima notte, soffocato da chissà cosa...
*Azioni di Markus concordate con Damnedgirl