Un anno prima...
Stavo scendendo rapidamente le scale del bordello con i capelli ancora scompigliati ed appena una vestaglia di finta seta a coprirmi, cercando di afferrare quel pezzente spilorcio di Dahmer Gray che era scappato dalla mia stanza senza pagare, la Maison non vantava certamente il livello di sorveglianza del bordello di Capo Tempesta altrimenti non avrebbe potuto mai fare una cosa del genere, lo avrebbero fermato con minimo una rastrellata sui gioielli di famiglia, così da fargli passare la voglia di fare il furbo. Il bastardo aveva pagato in anticipo, altrimenti non avrebbe sfiorato neanche un centimetro del mio corpo, ma mentre mi rivestivo aveva pensato bene di riprenderseli e fuggire con ancora metà dei vestiti in mano, ed era molto più veloce di me, purtroppo. Arrivata sulla porta lo vidi troppo lontano ed anche lui sapeva che non sarei ormai riuscita a fermarlo "
A buon rendere Shaylona!" mi disse sghignazzando mentre continuava a rivestirsi ed a correre in mezzo alla strada.
Sbuffai infastidita stringendomi poi il tessuto della vestaglia addosso, tirava un leggero venticello, era circa la metà del I Mese delle Foglie e la temperatura cominciava a scendere soprattutto di sera, avrei fatto meglio a rientrare per non rischiare di raffreddarmi, non era certamente una prospettiva auspicabile col mio mestiere.
Feci qualche passo verso la porta quando vidi avvicinarsi un ragazzo, camminava spedito guardando dritto avanti a sé e non si voltò minimamente a guardare l'ingresso del bordello, cosa che mi divertiva osservare in quasi tutti gli uomini, molte volte anche accompagnati dalle mogli, che passavano qui davanti. Per lussuria, per bigottismo, per curiosità...per un motivo o per un altro guardavano quasi tutti, lui se ne era totalmente disinteressato, la cosa mi incuriosì e mi fece pensare che forse avrei potuto rimediare allo scherzetto di Dahmer procurandomi un altro cliente pagante, il ragazzo era ben messo, sembrava anche di bella presenza, forse non era del posto dato che non l'avevo mai visto, ma soprattutto era ricco...era facile intuirlo dal suo abbigliamento e dall'anello d'oro che portava al dito.
"
Ehi bel viandante" lo chiamai, avvicinandomi a lui quando lo vidi fermarsi e voltarsi nella mia direzione, sembrava confuso, come se non mi avesse proprio vista quando mi era passato davanti o che non fosse certo mi riferissi a lui.
Sorrisi arrivando a pochi passi di distanza, sollevando poi una mano sul suo petto per accarezzare il tessuto del suo abito pregiato ed iniziando poi a giocherellare con i lacci della maglia, con delicatezza, senza troppa pressione "
sei tutto solo, non ti va un pò di compagnia stasera?" gli chiesi maliziosa, puntando le mie iridi nelle sue.
Lo vidi ricambiare il mio sguardo come previsto, credevo di avere la situazione in mano ma c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi, non c'era lussuria, desiderio, ma neanche sdegno o ribrezzo...ero abituata a tutto ma non a quella strana quanto assurda gentilezza che leggevo nei suoi. Prese la mia mano ancora poggiata sul suo abito con la sua, prima di parlarmi "
Avete le mani fredde" restai a guardarlo senza replicare, sorpresa dal suo atteggiamento e dal modo in cui mi stava parlando, nessuno mi aveva mai dato del Voi, non in quelle circostanze, non sapendo cosa fossi, ed era...strano. Lo vidi poi togliersi il mantello e poggiarmelo sulle spalle "
Dovreste riguardarvi, una donna di simile bellezza non dovrebbe mostrare così tanto di sé, specialmente in notti come queste" non aggiunse altro ed accennò a voltarsi per andarsene, ma in quel momento mi ridestai, consapevole di stare perdendo l'occasione, e provai a fermarlo "
passereste una piacevole serata, ve lo assicuro..." gli dissi ancora, per convincerlo.
Si voltò verso di me e prese di nuovo la mia mano "
Sarebbe un immenso piacere continuare a conversare con voi in un luogo più accogliente" mise la mano in tasca ed estrasse tre monete, pensai subito che avesse cambiato idea, che lo avessi convinto "
Non vorrei offendervi, ma permettetemi di darvi queste" aggiunse, voltandomi il palmo della mano e porgendomi le monete. Stavo per rispondergli, ma ero troppo stranita ed incredula per i suoi modi, non riuscivo a capirne il senso davanti all'evidenza di cosa gli stessi proponendo "
Pagatevi un alloggio che sia migliore di questo posto almeno per questa notte, copritevi con coperte morbide e rifocillatevi con un piatto caldo. Non è mia abitudine pagare una donna per... per intrattenermi, ma lasciate che io faccia questo per voi, per ripagarvi del tempo che avete perso nel conversare con me" non mi sono mai sentita sporca o sfortunata nello svolgere il mio mestiere, ma in quel momento per un attimo ne dubitai.
Si voltò per andarsene dopo avermi guardata ancora in quel modo gentile, "
Aspettate" gli dissi, sfilando il mantello da sopra le spalle "
Non è necessario, riservate queste attenzioni ad una donna in grado di apprezzarle davvero. Vi auguro una buona notte" lasciai così il mantello e le monete nelle sue mani e mi affrettai a rientrare nel bordello, senza voltarmi nella sua direzione e senza incrociarlo più da quelle parti.