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  1. #151
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Ananya Nitya Kalpana

    Che bella dormita, mi ci voleva proprio!

    Controllo sotto al letto il mio bottino, e vedo che l’ascia è ancora lì. Bene.

    Mi alzo, stiracchiandomi completamente fino a rimanere un attimo senza forze. Esco dalla stanza e mi dirigo a controllare Daphne.
    A metà strada sento la pancia gorgogliare.
    Che seccatura!
    Uff… vabbé aveva detto che ci pensava Andreus, ne approfitterò per dedicarmi ad altro, magari per allenarmi un po’.

    Scendo le scale verso e arrivo al 4° piano, mi dirigo in sala mensa e prendo qualcosa da mangiare. Mi siedo a tavola e, mentre mando giù un boccone dopo l’altro, ripenso a prima.



    Forse ho esagerato, questo è vero, la stanchezza doveva avermi reso parecchio nervosa, però comunque non condivido per niente la decisione di lasciarla libera così. Se viveva qui, o ha perso proprio tutto, oppure anche lei non vuole essere trovata. Forse dovremmo scoprire di più su chi è, perché vive qui, perché non ha una normalissima casa… e su cosa ne pensa di ciò che sta accadendo.


    Forse è un bene che ci sia Andreus con lei, lui magari riesce a scoprire qualcosa. Per un qualche motivo che ancora ignoro, le persone si indispettiscono sempre quando parlano con me, si arrabbiano e se la prendono. Devo ancora capire questa cosa.

    Finisco di mangiare e vado a lavare il piatto.



    Poi ne prendo altri 2, ci metto su un po’ di frutta, di carne, di pane, due bicchieri vuoti e posate.



    Andreus e Daphne potrebbero avere fame, e mangiare potrebbe renderla più collaborativa… inoltre preferisco che esca da quella stanza il meno possibile, finché non ne sapremo di più.


    Mi dirigo al piano di sopra, arrivo fuori dalla porta della stanza/prigione e busso. Se qualcuno mi risponderà, consegnerò tutto, altrimenti appoggerò i piatti e i bicchieri di fianco alla porta e poi cavoli loro.

    In ogni caso, a meno che non venga interrotta da qualcosa più importante, mi dirigerò in armeria ad allenarmi un po’.

    Ultima modifica di Akuiyumi; 27th January 2015 alle 23:56


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  2. #152
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Efrem si avvicina lentamente a me prima di iniziare a parlare e rispondere alla mia curiosità per poi incrociare le braccia sul petto nudo poggiandosi al muro.



    Un ghigno di sfida muta l’espressione del suo volto,un ghigno maledettamente seducente nonostante le circostanze.
    Mi risponde calmo e stranamente pacato.
    Lo ascolto in silenzio cercando di capire il suo punto di vista per poi controbattere:




    « La accogli ma non la conosci e non ti fidi…curioso, stessa cosa che hai fatto con noi, noi ti abbiamo seguito e tu ci hai accolto però deduco che non ti fidi di nessuno di noi se questo è il tuo pensiero… » faccio un mezzo sorriso ironico , « …chiedevo solo per arrivare a capire la tua considerazione e la tua fiducia nei nostri confronti, ed ora sei stato involontariamente chiaro…però condivido questo tuo pensiero… voglio credere solo non ci colpirai alle spalle quando non avrai più bisogno di noi…» E’ un azzardo lo so, potrei anche dargli malsane idee ma voglio capire con chi ho realmente a che fare. Lo fisso con sguardo fiero e sicuro, uno sguardo che ho ereditato da mia madre; mi volto verso di lui poggiandomi a mia volta con la spalla destra al muro:



    «mi chiedi se ti consideri realmente senza cuore? Ti lascio il beneficio del dubbio, posso solo confermare che ora un cuore l’hai mostrato ma rimani comunque un’incognita Efrem Targaryus. Giudico semplicemente dai fatti, non dalle parole, come mi hai detto tu prima proprio da dietro quella porta…»
    Lo sfido con le sue stesse parole mentre indico con una mano , oltre l’arco dell’anticamera adibita a studio:
    « …dici che se l’avessi uccisa non saresti stato tanto diverso dal principe Lantis ed effettivamente saresti stato alla stregua di lui ma.. che cosa ti rende diverso da lui visto ciò che hai appena palesato apertamente ? Se davvero si rivelerà essere un problema, vuoi dire che non esiteresti a farla fuori? Secondo me potresti invece in quel caso giocartela a tuo favore, violenza genera solo violenza. Io sono del parere che non sempre la forza è il mezzo necessario per distinguere gli amici dai nemici e che una lama debba essere affondata solo se necessario, non tutti meritano di morire diversamente da quello che potresti pensare accecato magari dalla rabbia, o dall'ira, ma non conosco quello che ti è successo per arrivare a questo punto,quindi potresti essere nella parte del giusto o nel torto, io ti direi solo di ricercare la verità, in tutto; proprio per te stesso…»
    Scosto lo sguardo da lui fissando il pavimento, verità è quella che voglio cercare anche io.



    Mi rivolto verso di lui, poggiandomi completamente con la schiena al muro mentre un dolore mi coglie al fianco leso, porto le mani dietro di me e ruoto poi il viso incrociando i suoi strani e magnetici occhi bicolore :
    « …non tocca a me placare la tua ira,o chiedere spiegazioni, devi essere solo tu l’artefice del tuo destino….ma fa attenzione, tutti noi crediamo di essere unici padroni delle nostre scelte, ma è davvero cosi? Per quel che mi riguarda non esiste scelta che non comporti una perdita … perdita che non sapeva essere conseguenza della mia scelta…» gli sorrido cortese involontariamente quasi dolce , mentre chissà perché queste parole mi escono così facilmente, probabilmente devo sembrargli una completa idiota visto che prima gli ho inveito contro ed ora invece gli sto parlando come se fosse Andreus, ma Efrem non è Lui.
    « Sai a volte mi sento come un burattino la cui esistenza è regolata da invisibili fili e…» mi blocco rendendomi conto che sto divagando e che il filo del discorso sta per portarsi su un altro piano :
    « Scusami non volevo tediarti con questi discorsi … una nuova battaglia si profila all'orizzonte giusto? Probabilmente avrai molte cose da fare quindi…» nuovamente gli sorrido questa volta con un po’ di imbarazzo voltando poi il capo scostandomi dal muro che mi dava sostegno. Chissà se Efrem risponderà a questo mio sproloqui, indubbiamente credo sia un buon ascoltatore anche se burbero e facilmente irritabile. Mi porto per riflesso una mano sul fianco per muovere alcuni passi verso la stanza di fronte. Mi sa che qui mi si formerà un bell'ematoma, poco male, più tardi vedrò di uscire in superficie a cercare qualche erba medicamentosa.



    « Efrem, ti consiglierei di indossare qualcosa di più …coprente …onde evitare strani spifferi di vento…» concludo ironica di spalle qualche passo avanti a lui, ripensando alla scena di poco fa. Se risponderà vedrò se rispondergli a mia volta, in caso proseguirò i miei passi verso la mia vicina stanza.



    - foto 5 -
    Ultima modifica di DELTAG; 26th January 2015 alle 20:13

  3. #153
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    È sera

  4. #154
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Ananya si mostra propensa a lasciarmi entrare nella stanza della donna, meglio. Non avrei avuto la forza mentale e soprattutto fisica per sopportare un’altra discussione, ho bisogno di riposare. Nella camera regna un silenzio rotto solamente dal russare di Daphne. Sorrido, un sorriso stanco rivolto verso il corpo della donna.



    Tiro un sospiro di sollievo vedendo il suo ventre alzarsi e abbassarsi al ritmo lento dei suoi respiri, non vi sono tagli o danni evidenti, segno che le due ragazze non hanno provato a farla fuori mentre dormiva. Forse mi sono fatto un’idea sbagliata su di loro e sicuramente è solo frutto della stanchezza, non sono stati giorni facili. Prendo la sedia dall’angolo della stanza e la trascino vicino al letto accomodandomi sopra, il russare di Daphne è fastidioso e perlomeno mi terrà attivo fino al suo risveglio. Comincio a giocare con i fili che pendono dallo strappo tirandoli uno ad uno e appallottolandoli, comincio a fare lo stesso con quelli dei bottoni volati via fin quando il ritmo di quel suono non diventa continuo, lento e cadenzato. Sento le palpebre farsi più pesanti «resta sveglio Andreus!» dico a me stesso dandomi un lieve schiaffo sulla guancia, tutta l’adrenalina di poco prima ora è solo un piccolo e insignificante rimasuglio, la testa mi pende da un lato, gli occhi fanno fatica a restare aperti. Tento di ripetere a voce sempre più alta quella frase «resta sveglio Andreus! Resta svegl-»… il buio…



    «Andreus…» una voce, calda e rassicurante mi chiama destandomi dal mio sonno. Apro gli occhi cercando la sua fonte «no ma… buongiorno!» Efrem mi guarda da lontano con un sorriso sulle labbra.



    Un momento. Efrem? Cosa ci fa qui? Lo guardo incredulo mentre mi volto verso la ragazza, dorme, a quanto pare non ha sentito il ragazzo entrare. Deve avere un sonno piuttosto pesante. «Ho dormito?» biascico riportando i miei occhi su di lui. «Più che altro russavi!» ride per poi avvicinarsi a me «sei davvero orribile quando dormi: bocca spalancata e la bavetta che ti esce da un lato.» dice imitandomi spalancando e storcendo la bocca,



    mi alzo spingendolo con entrambe le mani mentre trattengo l’imbarazzo «ma smettila…» distolgo lo sguardo portandolo nuovamente su Daphne «non vorrai svegliarla con la tua voce gracchiante e i tuoi occhi inquietanti.» ghigno in sua direzione, fa per rispondermi quando la porta della stanza si spalanca, «Andreus!» urla Keyra spalancandola,




    tagli, lividi e una grossa quantità di sangue ricopre il suo corpo e le sue vesti da battaglia «siamo sotto attac-» non riesce a terminare la frase che una freccia le trapassa il petto, vedo la punta lacerare le sua camicia e tingersi del sangue di Keyra sangue che, all’istante si cristallizza frantumandosi al suolo come fossero cocci di vetro. «NO!» urlo guardando il corpo della donna che perde le forze e si affloscia velocemente su se stesso cadendo al suolo senza vita. Subito alle sue spalle compare la figura minuta e sporca di terra di Cassandra, ai suoi piedi noto un altro cadavere, quello di Lucynda avvolto nel suo abito rosso che si perde all’interno della pozza di sangue ghiacciato sotto di lei, gli occhi spalancati così come la bocca in una orribile maschera di dolore.



    Come ci ha scoperti, come ha fatto a venire qui? «Targaryus!» urla e scatta in avanti estraendo un pugnale dalla fondina sulla coscia, lo riconosco. Il pugnale di nostro padre il pugnale di Jubert De Lagun, come fa ad averlo lei. No. Tutto questo non è possibile. «Cassandra fermati!» urlo tentando di afferrarle il polso. Troppo tardi, il pugnale si conficca in profondità nella gola di Efrem e un fiotto denso e scuro fuoriesce non appena lo tira fuori con violenza «hai finito di avvelenare il cuore di mio fratello!» cado in ginocchio mentre il corpo dell’uomo cade senza vita ai suoi piedi. Lo calcia rivoltandolo dall’altro lato, mi avvicino lentamente. I miei occhi bruciano per le troppe lacrime mentre osservo la luce svanire dagli occhi di Efrem.



    «C-c-c-osa hai fatto?» balbetto voltando lo sguardo. Ma non è lo sguardo di Cassandra quello che mi ricambia, bensì quello di Ryuk Leithien che con un rapido gesto della mano mi fa segno di tacere. No. Non posso stare fermo, «Cassandra voltati!» urlo tra le lacrime. È un attimo, la donna si volta incredula ma il reietto è troppo veloce per lei, con un movimento che fatico a seguire della falce taglia in due il busto della donna. Il corpo di Cassandra ha uno spasmo e immediatamente una linea rossa si allarga sul vestito,



    la gonna scivola appesantita dalla grossa quantità di sangue e subito dopo mi ritrovo con la metà superiore del corpo di mia sorella tra le braccia. Tossisce prima di rivolgermi un ultimo sguardo seguito da un sorriso distorto. Urlo, urlo con tutte le mie forze mentre le lacrime mi rigano il volto invocando i loro nomi. Perché? Perché? «Perché?» urlo rivolto all’uomo, la falce ancora coperta del sangue di mia sorella che lento gocciola per terra «non li salverai mai e morirai così, come loro!» ride, una risata possente derisoria.



    L’uomo carica il colpo, non reagisco e aspetto il momento della mia fine «Andreus» urla Daphne alle mie spalle, il tempo di voltarmi e la lama mi trapassa il petto.
    Sento il sapore metallico del sangue invadermi la bocca, abbasso lo sguardo sul ferro che entra nel mio corpo prima di vedere una chiazza rossa che lentamente si allarga nei miei occhi offuscandomi la vista. Sento la vita scivolarmi da quel foro, le forze vengono meno e…

    Mi sveglio, apro di scatto gli occhi sbattendoli più e più volte. Un sogno, era tutto un maledettissimo incubo. Sento freddo, mi tocco la fronte trovandola totalmente bagnata di sudore. Quanto tempo ho dormito? A giudicare dalla spalla intorpidita non deve essere passato molto tempo. Riporto gli occhi su Daphne che nel frattempo si è svegliata dal suo sonno, spero non mi abbia visto mentre dormivo «Andreus…» si solleva sul letto con un po’ di fatica, non deve aver dormito molto. Ma… un momento. Come fa a conoscere il mio nome? Non gliel’ho mai detto da quando è arrivata. Chi è? «Scusami per prima io…» mormora prima di avvicinarsi a me. Il suono calmo della sua voce risveglia alcuni ricordi nella mia mente. Perché non riesco a ricordare? Perché? D’un tratto si avvicina col volto alla torcia illuminandosi volontariamente la cicatrice che glielo deturpa. «Non ti ricordi di me?» Ora la riconosco, riconosco quel volto quegli occhi, quei segni orribili impressi sul suo volto come un marchio. Sento gli occhi pizzicarmi. Oh Andreus, un po’ di contegno. «Daphne?» mi avvicino ancora più al suo volto seguendo i suoi lineamenti con gli occhi. È lei. Come ho fatto a dimenticarla? Quella sera. Quella orribile sera in cui io e Cassandra la trovammo a soffocare le lacrime all’interno di uno dei tanti sgabuzzini del palazzo. A nascondere ciò che le era successo, ricordo ancora i suoi occhi arrossati dal pianto mentre le lacrime le bruciavano sulle grosse e profonde ustioni. Impiegammo tutta la notte per rimarginarle le ferite e alla fine scoprimmo il tessuto cicatriziale che ormai era già comparso attorno al suo occhio rovinandoglielo permanentemente.


    Faccio un rapido movimento col corpo spostando tutto il mio peso sul letto accanto a lei e, mi lancio su di lei in un profondo abbraccio. «Perdonami…» le mormoro nell’orecchio…
    Ultima modifica di SimsKingdom; 27th January 2015 alle 03:41

  5. #155
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    «La accogli ma non la conosci e non ti fidi…curioso, stessa cosa che hai fatto con noi, noi ti abbiamo seguito e tu ci hai accolto però deduco che non ti fidi di nessuno di noi se questo è il tuo pensiero…»
    mi risponde la donna con un sorriso ironico, però devo dire che è piuttosto perspicace. Ascolto in silenzio rimanendo appoggiato alla parete accanto a lei «…chiedevo solo per arrivare a capire la tua considerazione e la tua fiducia nei nostri confronti, ed ora sei stato involontariamente chiaro…però condivido questo tuo pensiero… voglio credere solo non ci colpirai alle spalle quando non avrai più bisogno di noi…» mi imita posandosi anche lei sulla fredda pietra del muro e guardandomi fisso con quegli occhi viola «mi chiedi se ti consideri realmente senza cuore? Ti lascio il beneficio del dubbio, posso solo confermare che ora un cuore l’hai mostrato ma rimani comunque un’incognita Efrem Targaryus. Giudico semplicemente dai fatti, non dalle parole, come mi hai detto tu prima proprio da dietro quella porta…» ascolto ogni sua parola, il monologo sembra interessante, ma non ho intenzione di risponderle, vuole fatti? Bene, allora le parole non serviranno a nulla. «Scusami non volevo tediarti con questi discorsi … una nuova battaglia si profila all'orizzonte giusto? Probabilmente avrai molte cose da fare quindi…» si stacca dalla parete rivolgendomi un sorriso un po’ imbarazzato. Ghigno, nuovamente quel sorriso di sfida che ho sempre adorato fare a ogni mio avversario per farlo infuriare. Comincia a camminare aspettando però una mia risposta, risposta che, a quanto pare non riceverà a parole «Efrem, ti consiglierei di indossare qualcosa di più …coprente …onde evitare strani spifferi di vento…» sollevo un braccio posandolo sulla sua spalla e, nello stesso istante in cui apro e chiudo la bocca dandole l'illusione di parlare, le dono una forte e rassicurante pacca su di essa, dopodiché mi volto verso il bagno aprendo la porta non prima di congedarmi «mentre mi rivesto, tu intanto urla agli altri di radunarsi nella sala da pranzo di fronte, ho un importante annuncio da fare…» detto ciò mi chiudo la porta alle spalle concedendomi finalmente il mio meritato relax. Devo prepararmi…

    Ultima modifica di SimsKingdom; 27th January 2015 alle 03:57

  6. #156
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Ananya Nitya Kalpana

    Dato che nessuno ha risposto al mio bussare, mollo lì i piatti e mi dirigo in armeria, ma appena arrivo alle scale sento Keyra urlare, dal piano di sotto, di riunirci in sala mensa per un annuncio.



    Sbuffando inizialmente, mi avvio poi verso la sala da pranzo. Arrivo e mi siedo, attendendo.

    *anche se tecnicamente Deltag ancora non ha postato dicendo che urla, ho dato per buono l’ordine di Efrem per velocizzare il tutto, se devo modificare ditemi u_u

    Ultima modifica di Akuiyumi; 27th January 2015 alle 23:57


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  7. #157
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Attendo una risposta, risposta che arriva improvvisa ma non a parole, ma sotto forma di poderosa pacca sulla spalla...pacca che a momenti mi sloga una spalla facendomi vacillare ma...solo un dettaglio.
    Non dico nulla mi limito a sorridere ...un sorriso che probabilmente non vedrà vista la sua posizione ...
    Si è comportato esattamente come me, mi ha lasciato il beneficio del dubbio, fidarmi o non fidarmi spetta soltanto a me.
    Sento poi le sue parole giungere chiare alle mie orecchie:
    « Mentre mi rivesto, tu intanto urla agli altri di radunarsi nella sala da pranzo di fronte, ho un importante annuncio da fare…»
    Annuisco chinando il capo senza dire nulla, chissà cosa dovrà dire, probabilmente si tratta della battaglia che dovremmo combattere.
    Sento dei passi alle mie spalle si sta allontanando:
    « Ci penso io, avviso tutti...il tempo di darmi una veloce rinfrescata e poi vi raggiungo
    » dico a voce alta, ma non so se mi avrà sentito. So benissimo che dovrei essere puntuale come mi è stato sempre insegnato sia da Keyra che da mia madre, ma ho bisogno di un bagno.

    Esco dalla stanza e inizio a percorrere i corridoi risalendo i piani del rifugio urlando ai quattro venti nella tromba delle scale il messaggio di Efrem.
    « Ordini di Efrem: Radunarsi prima possibile in sala mensa al quarto piano
    »
    Fatto ciò mi dirigerò a passo sostenuto diretta in camera mia giusto il tempo di un bagno e indossare qualcosa di comodo.
    Ultima modifica di DELTAG; 27th January 2015 alle 16:27

  8. #158
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Andreus sembra agitarsi nel sonno, sarà sicuramente un incubo. Quando finalmente si ridesta e mette a fuoco la mia immagine, i suoi ricordi di me si fanno chiari… mi chiama per nome, lo stesso nome che non ho mancato di proferire ad alta voce nella mia-nella stanza di Efrem avanti a tutti, ma ora assume un altro significato. I miei ricordi riaffiorano, sono certa che anche lui sta ricordando lo stesso episodio…

    Erano trascorsi giorni da quando quella Vipera ricoperta di gioielli, aveva bruciato il mio viso, mai avevo avuto il coraggio di guardarmi ad uno specchio, mi ero nascosta negli angoli più bui del castello, non volendo mostrarmi ad anima alcuna. Non mangiai per chissà quanto tempo, non avevo più forze, né voglia di reagire. Decisi di abbandonarmi in uno sgabuzzino qualsiasi, mi avrebbero trovata prima o poi, sperando solo grazie alla puzza del mio cadavere.



    Non so esattamente cosa mi scattò nella mente, perché il mio spirito ribelle non mi spinse a lottare e reagire in qualche modo in quella situazione, sarà che mi feci sopraffare dalle emozioni e mi spensi totalmente. Mi sentii così inerme avanti a quegl’occhi da serpe… cosa avrei mai potuto fare contro di lei? Era ed è tutt’oggi la Regina, mio padre non mi avrebbe aiutata, non avrei mai potuto svelarmi ad Efrem con la mia faccia deturpata, il mio ruolo di ancella era ormai compromesso, una vergogna per la mia famiglia e per me stessa…



    Durante una mia solita e regolare crisi di pianto Andreus e sua sorella mi trovarono, non avevo intenzione di farmi vedere da loro, mi opposi quando cercarono di aiutarmi, ma i grandi occhi azzurri di lei così calmi e limpidi, il viso gentile e le maniere delicate di lui mi convinsero a lasciarli fare. Purtroppo la ferita era già in fase di cicatrizzazione… hanno fatto ciò si potevano e non smetterò mai di ringraziarli per questo. Sento qualcuno bussare alla porta, ma Andreus mi abbraccia… mi stringe forte e per un momento provo un calore che credevo perso da tempo, mi ricorda tanto mio fratello.



    “Il fato ci ha riservato uno strano destino… ritrovarci qui, non lo avrei mai pensato! Credo di doverti delle spiegazioni…” gli dico allontanandomi per un momento da quell’abbraccio “Sono fuggita… sono fuggita dal castello e sono fuggita anche da casa mia, non sopportavo più di vedere il viso della Regina e mio padre è troppo ligio ai propri doveri per potermi aiutare, così, quando ho trovato questo posto… è diventato casa mia.



    "Mi sono allontanata per qualche giorno ed ora… eccoci qui!”
    Gli dico queste parole trattenendo le lacrime con un sorriso forzato. “Ma che cosa è questa storia dei ribelli?”

    Sento un urlo… ci chiamano, guardo Andreus senza capire che fare...

  9. #159
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Lucynda Mellow

    Un'altra giornata sta per giungere al suo termine, il cielo dipinto dai colori del tramonto si tramuterà presto in un infinito, cupo e oscuro spazio, dove le stelle verranno fatte prigioniere e circondate dal buio pesto, tralasciando un pò di rischiaramento della loro alleata luna giusto per non intimorirle troppo... ma da qualche altra parte, in una zona ignota di Dohaeris, un uomo e una donna dalle giovani età si contrappongono fino all'ultimo sangue...


    [foto 1]

    «...Bene, credo che per oggi può bastare!»

    «Ma come? Di già ti arrendi?»


    [foto 2]

    «Beh, perfino una donna ambiziosa ha i suoi momenti di pausa. No?» replico burbera incrociando le braccia sul petto, mentre controllo i numerosi graffi che ci ho guadagnato sulla mia carne a causa di quella dannata ascia.

    «Se se, dillo che hai paura di Gaya!»

    Mugugno nell'udire quelle parole che sanno di beffardo, per poi socchiudere gli occhi e fissare il mio interlocutore con finto sbigottimento. Ma fammi il piacere, preferisco piuttosto intimorirmi nel vedere mia madre che bacia il culo del suo gufo da compagnia!

    [foto 3]

    «Paura? Io?! Tsk, ma chi vuoi prendere in giro...»

    «E allora avanti, fatti sotto!»

    Ehi, quest'uomo sa sempre come rompere le palle alla gente nei momenti giusti!
    Richiamo la mia fedele Tenebris Fulgura, avverto ogni sua particella al tatto che prende forma assieme a tutti i suoi simili, finchè la spada si materializza completamente...


    [foto 4]

    «Non erano sufficienti le mie lezioni? E sia, ti accontenterò...»


    «Oh perfetto, non vedevo l'ora... fammi vedere che sai fare!» e sorride. SORRIDE, mettendo in bella mostra la sua dentatura...!

    Bah, ripensandoci il momento per riposare c'è e può aspettare lì dov'è, non mi lascio andare così facilmente dalla distrazione solo perchè lo sguardo cade sul sole che sta per annunciare il suo ennesimo arrivederci!


    Osservo attentamente l'espressione dell'uomo, la sua posizione, le sue intenzioni...nulla di lui mi fa temere, nemmeno il suo giocattolo da battaglia! Ho avuto a che fare con quel genere di arma ancora prima di conoscere il ragazzo, basta pensare al volto di mio padre e alla sua arte del Fuoco.

    Comincio a brandire la spada, per prendere dimestichezza con i movimenti finchè mi avvicino sempre di più nella sua direzione frontale, per poi tirare un fendente verso l'attaccatura del braccio e della spalla sinistra...


    «Non siamo più bambini, sii più seria con quei colpi!» MisterSpino evita la mia mossa scansandosi alla sua sinistra, e con una velocità incredibile la parte acuminata di Gaya colpisce ancora...

    ...Una botta sul cranio mi coglie alla sprovvista, una botta piuttosto pungente che mi manda in bestia. Cazzo, ogni volta che mi sale il nervoso divento un essere incontrollabile!
    Stringendo i denti, allontano il pezzo d'acciaio facendo pressione con la lama della Tenebris, finchè decido di passare al piatto forte: evoco quella parte di me che caratterizza la mia anima, l'essenza fondamentale di cui una strega non può farne a meno: l'Aura di Tenebra. Infondo la collera che mi pervade riversandola su di lui, voglio intimorirlo, voglio vederlo soffrire al punto giusto...


    [foto 5]

    ...Trema, i tremori si fanno sempre più visibili mano a mano che partono dalla punta delle dita fino a risalire per la schiena. Li vedo, mentre il suo corpo si agita. Sta implorando pietà e posso leggerlo in quegli smeraldi, non ti diverti più Andreus? Vedo i suoi occhi annebbiarsi, un velo di terrore è sceso ad attanagliare le sue membra...


    «Basta! Smettila!»


    «Potrei continuare per tutta la serata, se lo desiderassi...»
    ironizzo con un ghigno più irresistibile che mi riesce, mentre unisco le parti superiori e inferiori delle labbra come per simulare un bacio provocatorio. Attendo che l'effetto dell'aura svanisce, in fondo non sono poi quel genere di strega esageratamente sadica che non ha pietà della gente a lei "cara".

    «Purtroppo, temo che per un po' di tempo potremmo non vederci...» eccolo, si è già ripreso ma...aspetta, che intende dire con questo?

    [foto 6]

    «
    ...Mio padre vuole che parta con lui nella prossima battaglia e non ho idea di quando e se vi farò ritorno... ho paura...»



    Ma che diav...

    Era...era un sogno? Per un attimo mi è sembrato di rivivere quel giorno...quel giorno in cui l'ho rivisto per l'ultima volta finchè il fato ha deciso di farci incontrare nella fazione.

    Ancora mi domando perchè mi ha mentito...perchè quell'altra non mi ha detto nulla a riguardo dell'esito della battaglia stessa? Se suo fratello non avesse fatto più ritorno a casa, a quest'ora sapevo già della sua morte. Santi numi...almeno lei, lei poteva darmi delle delucidazioni a riguardo! Bah. Se Andreus vuole discuterne con me allora ben venga, altrimenti lo lascio con l'amaro in bocca.
    Il tempo cambia le persone, ma non i ricordi.

    Mi rendo conto di non essere pienamente cosciente e di sentirmi la bocca impastata dal sonno, chissà quanto tempo è passato dal minuto in cui le mie palpebre si sono lasciate andare.
    Decido di rimettermi in sesto con una rinfrescata in bagno; una volta superata la porta rimuovo i guanti di pizzo e li porto alla bocca, stringendoli forte per evitare di mollare la presa. M'inzuppo le mani per poi passarle delicatamente in ogni angolo del viso, mentre provo dei brividi di piacere. Fatto ciò afferro un'asciugamano e lo strofino sulle mani, per poi riprendere i guanti, indossandoli nuovamente.

    Sarà meglio uscire per assicurarmi che qualcosa attira la nostra attenzione...infatti sento la voce di Keyra che urla a tutto il rifugio di radunarsi in sala mensa su ordine di Efrem.

    Che egli ci voglia comunicare qualcosa che ha a che fare con la prossima battaglia?

    Mi avvio alle scale ed arrivo al quarto piano per poi raggiungere il punto d'incontro, dove qui noto la presenza di MissCadavere che già si è messa comoda. La saluto con un cenno della mano e prendo posto vicino a lei, proprio come nel primo giorno durante la prima riunione di fazione.

    «Chissà cos'altro udiremo di interessante oggi...» affermo con sarcasmo, mentre incrocio le dita delle mani sul tavolo e attendo che Efrem e compagnia "bella" ci raggiungano...



    *Dialoghi concordati con SimsKingdom.



    N.B.: Foto appena possibile. (Ho dei problemi con il PC, ma arriveranno quanto prima, promesso.)



    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 27th January 2015 alle 20:19


  10. #160
    sim dio L'avatar di niobe cremisi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Yadirha BlackSnow

    Mi sveglio da un sonno che sembra essere durato un’eternità, anche se non l’ho dato a vedere ero stanca morta. Mi alzo e barcollando mi dirigo in bagno dove faccio un bel bagno caldo, poi mi vesto, vado davanti allo specchio e mi pettino i miei capelli per poi riacconciarli a dovere. Mio padre me lo diceva sempre <<Fa in modo che i tuoi capelli non diventino un impiccio>>



    Ritorno alla realtà non appena sento il stomaco brontolare, sono sicura che se lo ascoltassi attentamente lo sentirei dire <<Ti prego dammi da mangiare!>> Così esco dalla mia stanza e cerco la cucina, mentre cammino lascio vagare la mia mente e ripenso tutto quello che è successo poche ore fa, chi sarà mai quella Daphne? Non credo che sia un vero e proprio pericolo per noi vista la goffagine, ma è meglio non abbassare la guardia. Mentre penso sento venire dalle scale un buon profumino, ma è cibo.



    Così mi metto a correre verso la fonte di quell’odore e per poco non vado a sbattere contro Ananya che usciva dalla cucina, ma fa niente i mio stomaco reclama cibo. Prendo e mangio un sacco di frutta nutriente e un pò di pane.
    <<Oooh che bella mangiata>>



    « Ordini di Efrem: Radunarsi prima possibile in sala mensa al quarto piano »
    Oooh chissà che cosa quali novità ci comunicherà il grande capo, in quel momento vedo Ananya entrare in sala mensa con fare seccato per poi sedersi volevo dirle qualcosa ma mi ha preceduta una ragazza dai capelli marroni e il vestito nero che a passo spedito le si siede vicino per poi dire «Chissà cos'altro udiremo di interessante oggi...»



    << Chissà magari ci parlerà dell’intrusa! Io sono Yadirha BlackSnow e sono venuta per unirmi a voi.>>


    Ultima modifica di niobe cremisi; 28th January 2015 alle 16:57
    Il mio spazio ricordi --> Crimson Dream
    Per scaricare le mie creazioni -->
    Crimson Door
    e Crimson Store



 

 
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