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  1. #1601
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    La donna si inginocchia davanti a quel bambino che piange sofferente mentre accanto a me un ringhiare sommesso mi fa accapponare la pelle. Mi volto appena per vedere un grosso lupo bianco, le zanne in vista a ringhiare famelico verso la donna che stringe a sé quella piccola parte di me.



    Quasi istintivo, non appena vedo la zampa del lupo lasciare un’impronta rossa nella neve, mi porto una mano al viso ritirandola di scatto quando le mie dita vengono a contatto con le molteplici cicatrici che deturpano tutto il lato destro.



    Il fischio di una freccia mi distrae, mamma stringe tremante il suo arco e io non riesco a muovermi, vorrei correre da lei, abbracciarla, farle vedere che sto bene nonostante quel colpo. Un guaito e la bestia accanto a me si accascia barcollando nella neve mentre il sangue cola lentamente dalla ferita e tingendo la neve candida di quel triste spettacolo.



    Mia madre aveva salvato la mia vita e solo anni dopo capì che con quel gesto aveva salvato anche quella di Cassandra. Resto a guardare la scena di mia madre che stringe a sé il mio piccolo corpo mentre io mi aggrappo con tutte le forze alla sua casacca macchiandola di sangue e lacrime.



    La neve cessa di cadere fermandosi a mezz’aria, mamma si blocca nel rialzarsi e tutto attorno a me tace. Ogni cosa è ferma, immobile come fatta interamente di cera. Lenti i rantoli del lupo rompono il silenzio opprimente, lo guardo e un senso di angoscia mi assale improvviso. Il suo pelo muta perdendo candore e diventando sempre più scuro. Nero. Sulla cui sommità fioccano delle… no impossibile. Delle punte bluastre fanno capolino attraverso il pelo nero come la pece.



    Le zampe dell’animale non cambiano, il nero si ferma poco prima e quando la bestia si rimette dritta, il terreno intorno a lei si sgretola...

    *Parte 2/3*

  2. #1602
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Alzo il coperchio della teiera, l’acqua sta prendendo colore rapidamente, si tinge di ambra, mentre il vapore mi investe il viso, ancora pochi istanti e sarà pronta.

    Corsi come una stupida per i corridoi del castello, tutt’oggi non riesco a spiegarmelo, quell’arpia aveva espresso un ordine, voleva una tisana ed una delle ancelle era scattata come una molla, aveva paura che potesse fare qualcosa ed io probabilmente agii di riflesso, pur non avendo mai temuto Lumen, la trovavo decisamente poco adeguata per il suo ruolo, non valeva neanche l’ombra della Regina Margarete, nonostante fosse una donna che m’inquietava parecchio, ma almeno non si divertiva a torturare le proprie ancelle per capriccio. Agatha fu veloce, mise immediatamente l’acqua sul fuoco, mi spiegò esattamente la proceduta, tre minuti di infusione per un gusto leggero e cinque per un sapore più deciso, lo lasciò per sei minuti, perché la Regina non sentiva bene i sapori a parere suo, quindi andava rinforzato il tutto. Quando fu pronto, poggiò la teiera ed una tazza di fine porcellana dai decori rosa, odio quel colore, su di un vassoio “Fai attenzione che è molto caldo, potresti bruciarti”



    Non ci pensai due volte e m’incamminai nuovamente per il corridoio col passo spedito, anche se avevo la gonna lunga, ero in grado di non inciampare come una stupida senza bisogno di guardarmi i piedi.



    Lumen si stava già lamentando con le altre ancelle, non mi veniva facile chiamarla mia Regina, ma purtroppo dovevo, non per rispetto verso di lei, ma nei riguardi di mio padre, ci teneva che io mi adeguassi al mio ruolo, che diventassi una donna fine, elegante e dalle buone maniere, se avesse trascorso solo cinque minuti con la nuova Regina, probabilmente avrebbe preferito affidarmi alle cure della Septa di corte. “Eccomi, mia Regina”



    poggiai il vassoio sul tavolo, proprio accanto alla poltrona dove sedeva e presi la tazza, reggendola dal piattino, ma ormai era diventato bollente anche quello “E’ odore di verbena ed anice quello che sento? Sono i miei preferiti” Alzai il capo e notai la presenza di Efrem, non indossava l’armatura, non mi piaceva quell’ammasso di metallo, specialmente su di lui, lo preferivo quando camminava con quella casacca che gli stava così bene, che lo fasciava in tutta la sua altezza ed io che sono così bassa, lo guardavo in modo che… probabilmente avrebbe fatto bene a prendermi in giro.



    Le sorrise, ma non sapevo ancora a cosa fosse dovuto, credevo per l’odore della tisana, ma il motivo era un altro, quello che scoprii di li a poco, la loro storia era sotto gli occhi di tutti ed io che non vedevo altro che lui… non me n’ero mai resa conto.



    Portò gli occhi a me, forse ne voleva un po’ anche lui, era un soldato di alto grado, non trovavo sconveniente il fatto di dividere il tè con la Regina e sinceramente non ci pensai neanche più di tanto. Istintivamente avanzai di un passo per avvicinarmi a lui e… inciampai.

  3. #1603
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Non una ferita appare sul suo corpo, la freccia si dissolve assieme al terreno e ogni cosa perde di consistenza tramutandosi in sabbia dinanzi ai miei occhi. Sabbia che precipita in basso fino a svanire alla mia vista. Sento le vertigini salire e mi impongo di non guardare in quel baratro oscuro nonostante non ci sia nient'altro che oscurità. Indietreggio appena quando il lupo comincia a muovere i primi passi verso di me,



    voglio scomparire, scappare da questa bestia. La mia bestia. Quello sono io? Il lupo corre, è sempre più veloce e dopo un istante che pare infinito balza verso di me con le fauci spalancate e le zampe protese in avanti. Mi paro con gli avambracci aspettando l’impatto coi denti dell’animale ma nulla. Niente mi tocca se non una strana brezza e qualcosa di delicato che svanisce al contatto con la mia pelle. Riapro gli occhi e quando metto a fuoco di nuovo, mi trovo avvolto in un abito di colore beige…



    lo stesso abito che indossavo quando ho voltato le spalle a Jubert, a Gaearmir. Alla mia casa. Stringo con rabbia il tessuto fin quasi a strapparmelo di dosso. Non voglio, non voglio ricordare quel giorno, io non sono più quel ragazzo. Non sono più un De Lagun. Alzo gli occhi quando sento un lento e amichevole abbaiare dal lupo e il mio sguardo si fa rabbioso mentre lo fisso camminare lento davanti a me e sedersi a guardarmi. «Che cosa vuoi?» dico guardandolo stizzito. L’animale muove qualche passo e non appena posa l’ultima zampa, da questa comincia a uscire un fumo bianco… freddo, quasi gelido che smuove le tenebre facendole ritirare mostrandomi ciò che avevo voluto nascondere da quella notte.



    Casa. Sposto gli occhi sul cane quando un vento gelido mi investe il volto allo svanire dell’immagine del castello, mi mordo un labbro imponendomi di non piangere. Mi ero ripromesso di non versare più lacrime per quel posto. Ma ora… tutto è diverso. Stringo i pugni e gli occhi ed è un nuovo abbaiare del cane a farmeli riaprire. Solleva una zampa e quando la nebbia si dirada eccola che compare a ricordarmi costantemente la mia promessa e il mio desiderio di non ritorno. Quello stesso desiderio che lanciai nel mare quella stessa notte. Il lupo avvicina il muso al vetro annusandola con sospetto e dopo averle ringhiato contro, con una zampata la rispedisce ai miei piedi, guardandomi torvo. Mi abbasso a raccoglierla ma non appena le mie dita ne sfiorano la superficie, la bottiglia di vetro si congela frantumandosi poco dopo in tanti cristalli che precipitano nel vuoto. Riporto gli occhi sull’animale e quando i miei incrociano i suoi, ecco che questo comincia a scodinzolare sedendosi per terra allegro. Che… che significa tutto ciò?



    «Chi sei?» domando sedendomi di fronte a lui. Un fumo denso comincia a formarsi dalle zampe dell’animale, bianco. Gelido. I suoi occhi risplendono di quel blu, quasi a voler distruggere l’oscurità che aleggia attorno a noi. Il vapore muta, man mano si fa sempre più scuro fino a prendere la stessa tonalità del pelo dell’animale che, forse a causa di uno scherzo del mio cervello, mi sorride per poi cominciare a trasformarsi, le zampe svaniscono avvolte da quella che assomiglia alla spuma del mare, diviene iridescente e scompare sotto il mio sguardo quando un vento gelido ci investe.



    Chiudo gli occhi quando quel fumo violaceo mi raggiunge il volto. Mi sento trasportare ma non voglio guardare. Mi lascio cullare da quel vento che come una melodia attraversa le mie orecchie. «Sono io…» mi sembra di sentire quando la brezza termina lasciandomi solo…

    *Parte 3/3*


  4. #1604
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Le parole prendono forma, dapprima lente, poi veloci. Prima di avere questo foglio bianco tra le mani, non sapevo nemmeno cosa avrei potuto scriverle, invece ora, il pennino scorre rapido e i ricordi del tempo che passai con lei , mi tornano alla memoria e , sulla base di quei ricordi le frasi si susseguono e le parole escono...

    Poso il pennino sul tavolo rileggendo quel che ho scritto, mentre un lieve sorriso prende forma sul mio volto. Un sorriso che sarà solo per lei, per Niniel.
    Arrotolo la lettera custodendola momentaneamente nella tasca del mio vestito.
    Raccolgo il pennino e quel che resta della carta, prendo il piatto e le posate usate e mi dirigo in cucina mentre un profumo di erbe conosciute mi solletica le narici.
    - Chi sarà? Non ho visto nessuno passare per la mensa, ma forse ero troppo concentrata a scrivere per rendermi conto di quel che accadeva attorno. -
    Raggiungo la cucina e noto la presenza di Daphne con una gamba fasciata seduta al tavolo con davanti a se una teiera...
    << Ciao Daphne >> la saluto cordiale con un sorriso.
    Le passo accanto posando il piatto e la forchetta nel lavandino , poi raggiungo il tavolo posando il pennino e la carta.
    Ritorno al lavandino per sciaquare ciò che ho usato e nel mentre respiro ancora il profumo aromatico che pervade l'aria, noto una pentola sul fuoco.
    << Indubbiamente Anice e..verbena...bell'abbinamento! Mia madre la faceva spesso. Se non disturbo, posso prenderne una tazza ? >> Chiedo voltandomi verso Daphne unendo gli indici davanti al mio volto.
    I miei occhi si fanno grandi e lucidi, come quelli di un bambino piccolo quando gli vengono date le caramelle e il mio tono è gogliardico.
    Da tanto non sentivo questo profumo, profumo di un passato che non potrà più tornare, ma di cui resterà lo splendido ricordo.

  5. #1605
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Porto la tazza alle labbra, il vapore è bollente e faccio ben attenzione a non scottarmi. Sorseggio piano, soffiando qualche volta per raffreddare il liquido…

    "Sei una stupida, non sai nemmeno mettere un piede davanti all'altro!" Tuonò Lumen. Ero a terra, avevo inciampato nell’abito e le avevo rovesciato tutta la tisana addosso. Alcune ancelle indietreggiarono, era facile capire che la Regina si sarebbe vendicata in un modo o nell’altro, avrei potuto smaterializzarmi, non era veloce quanto me all’epoca, non saprei dire oggi, avrei potuto alzarmi, dire qualcosa in mia difesa, era solo dell’acqua calda rovesciata tutto sommato, ma la presenza di Efrem mi bloccò, mi sentii così stupida, mi sembrò di piombare di un pozzo nero dove tutti potevano vedermi e ridere di me.



    "Mi hai rovinato il vestito..." puntò gli occhi su di me e vidi il suo sguardo accendersi, un bagliore riflesso che si era manifestato nella sua mano, una sfera di fuoco che mi investì la faccia.



    La pelle bruciò così tanto che alla fine persi la sensibilità, metà dei miei capelli vennero inceneriti, non fu tanto il gesto a farmi male, ma l’umiliazione, l’avermi resa uno zimbello sotto gli occhi di lui, come se non fosse bastata la figura che avevo già fatto da sola. Non sapevo se piangere o continuare a lamentarmi semplicemente per le fitte, il fuoco mi aveva bruciato il condotto lacrimale ed il panico mi assalì.



    Le ancelle non mossero un muscolo, avevano paura di un’altra reazione, ovviamente Lumen non chiamò alcun guaritore, lasciandomi sul pavimento freddo, sul quale poggiai la faccia mezza sciolta in cerca di refrigerio.



    “Sono tutta bagnata. Comandante, mi duole per il comportamento di questa sguattera, potete seguirmi in camera così da prendere un tè in santa pace" avevo lo sguardo basso, mi risparmiai la vista di quella donna nel fissarmi con espressione di superiorità, mi risparmiai lo sguardo compassionevole di Efrem, ammesso che mi stesse realmente guardando, preferivo decisamente il contrario. Rimasi ferma nel sentire i loro passi allontanarsi, nessuno prese la teiera, rimase sul vassoio con le tazze poggiato sul comodino, ci pensai solo dopo qualche settimana, quando cominciai a pedinarli.



    Forse è stato un bene, da quella cicatrice sono accadute tante cose ed anche se all’inizio le ho giudicate negative, ora sono qui con una nuova consapevolezza di me, con un obiettivo e sostenuta da mio Padre.
    << Ciao Daphne >> Alzo sguardo interrotta nei miei pensieri, pensieri che non avrei voluto rievocare e che mi lasciano con nodo allo stomaco. “Ei” Keyra sta armeggiando con un piatto e delle posate, quando poi si ferma a sentire il forte aroma della tisana annuisco << Indubbiamente Anice e..verbena...bell'abbinamento! Mia madre la faceva spesso. Se non disturbo, posso prenderne una tazza ? >> con un cenno del capo, mentre ne sorseggio ancora un po’. “A quanto pare tua madre faceva spesso molte cose” Le passo una tazza che si trova accanto a me “Ce n’è parecchio, prendine pure, la dose di verbena è alta, spero che mi faccia dormire” Continuo a sorseggiare.

  6. #1606
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Medea Euripide




    Stringo i denti per via del dolore mentre il mio colpo al piede di Efrem non va a segno, a differenza, però, della mia gomitata.
    «ho visto bambini distrarre e colpire meglio.»
    Mi prende anche in giro per poi mettersi in posizione di difesa…
    In questo momento provo rabbia per non riuscire a fare più danni, frustazione, dolore per i colpi subiti, tanto dolore, credo proprio di non riuscire a combattere ancora per molto tempo…
    Le parole che seguono poi mi fanno incazzare ancora di più…
    «Devi smetterla di pensare come una stupida ragazzina e cominciare a ragionare come un guerriero, Medea. Non riporterai giustizia ai tuoi genitori se continui a comportarti così.»
    Incalano così tutto e lo scaglio contro di Efrem non mostrandomi però come fonte di tutto ciò.
    Dopodiché avanzo verso di lui e con il braccio buono, caricato al massimo cercherò di dargli un pugno in piena faccia, dopodiché proverò con un altro allo stomaco, cercando sempre di metterci tutta la mia forza.
    Non credo dopotutto ciò di riuscire a spostarmi, se riuscirò mi metterò in posizione di in ogni caso in posizione di difesa, sia se i miei colpi andranno a segno, sia in caso contrario.



    Abilità di razza:
    Gli elfi nascono dalla natura e con essa hanno forte affinità, sono in grado di comunicare con la flora e la fauna nel linguaggio antico della madre terra: i fiori, le rocce, le creature, ecc. I maghi e gli stregoni sono loro stessi frutto della natura, la luce e l’ombra fanno parte del Tutto, quindi gli elfi sono in grado di connettersi anche alle loro menti, riescono dunque a percepire ed infondere, a loro volta, le proprie emozioni. Gli effetti sono diversi a seconda del grado:

    Esperto: Avverte le sensazioni ed emozioni altrui ed è in grado di manipolarle, infondendo le proprie. Quindi se l’elfo è in uno stato di calma e la persona con la quale si rapporta è colmo di ira, ritrovandosi sotto l’effetto della simbiosi, anch’egli si calmerà. (ciò vale per tutti gli stati umorali)

  7. #1607
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Sorso dopo sorso, inizio ad avvertire una sensazione di calore al viso, la tisana è ancora bollente, ma credo che si tratti di stanchezza vera e propria.



    Non ricordo da quanto tempo non chiudo occhio, probabilmente da un paio di giorni e qui sotto il tempo sembra non scorrere mai, ho riposato solo qualche istante accanto a Markus, non saprei neanche quando a dirla tutta, ancor prima di sapere che lui dovesse scendere in campo. Comincia a girarmi la testa e questo forse è dovuto ai fumi intensi dell'anice.



    La mia tazza è terminata, la stringo ancora un pò tra le mani, prima di rivolgermi a Keyra ancora una volta "Scusami, non voglio sembrati maleducata, ma credo che sia proprio ora di riposare per me, un giorno di questi mi prepari una tisana a modo tuo"





    le rivolgo l'occhiolino, mi disse che ne capisce di erbe, certamente potrà insegnarmi qualcosa. Mi alzo e riempio ancora la mia tazza, così mi do il colpo di grazia "A più tardi"

    . Mi dirigo verso la mia camera, i corridoi qui sono tutti uguali...

  8. #1608
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Medea sembra non mutare di espressione, resta con quella faccia arrabbiata che, credo, debba farmi paura. Sia lei che Keyra non le capisco, chiedono di poter allenarsi, si fanno tanto le forti con due parole e due frasi fatte messe in croce giusto per gonfiarsi di orgoglio e poi si arrabbiano come iene se le colpisci con un pugno o se fai loro lo sgambetto. Preferisco la tenacia e l’aggressività di Daphne, ha imparato fin da subito a muoversi fra le armi, e da quando la vedo allenarsi non l’ho vista mai lamentarsi. Da sola è riuscita a mettermi quasi fuori combattimento nonostante sia gracile e poco forte. Almeno con lei, così come anche qualcun altro qui dentro so di non aver sprecato solo fiato inutilmente. D’un tratto sento prurito su varie zone del corpo seguito da un rapido intorpidimento del braccio sano. Chiudo un occhio cercando di muoverlo agevolmente e grattarmi ma sento come se si fosse addormentato e il sangue fatica a circolare come dovrebbe. Oh beh, vorrà dire che userò i piedi. Guardo Medea e mi rendo conto che il braccio che mi si è intorpidito è lo stesso che ho rotto a lei. Sollevo un labbro sarcastico, e la seguo con gli occhi quando si scaglia verso di me con l’intento di colpirmi ancora, stavolta in piena faccia. Scatto lateralmente lasciandola passare e quando le sono accanto l’afferro per i capelli stringendo con tutte le mie forze e cercando di ristabilire la circolazione a tutto il braccio. Dei se è fastidioso. La trascino verso il mio volto in modo che possa vederlo per bene «ti conviene imparare a combattere seriamente, se non vuoi essere una delle prossime vittime di questa guerra!» ad un suo cenno del capo, rammaricata la lascio andare senza aggiungere altro e velocemente mi incammino verso l’infermeria con Medea al seguito. Prendo una dose della pozione curativa, bisognerà farne dell’altra a quanto pare. Ne è rimasta poca. La spalmo delicatamente sul braccio congelato e quasi immediatamente sento i suoi effetti benefici ristabilire la circolazione sull’arto. Respiro profondamente quando i muscoli si rilassano su tutto il corpo tralasciando alcune fitte allo stomaco. «Vai a riposarti, più tardi avrò bisogno di te per quell’incontro.» dico serio per poi lasciarla sola per dirigermi in camera. Mentre cammino i pensieri della giornata si riaffollano nella testa, quell’idiota di Deirdre, se solo avessi saputo che razza di idiota mi sarebbe capitata tra le mani, non avrei mai studiato quella pergamena o l’avrei uccisa in quella grotta, senza rituale né niente. L’unica cosa utile sono state quelle informazioni aggiuntive sui reali. Poi ha solo avuto lamentele su lamente… SBAM. Quasi senza rendermene conto mi ritrovo qualcosa sbattere contro il mio petto e rovesciarmi addosso qualcosa di caldo e… profumato. «Per tutti i Siamesi... s-scusami, non volevo...» dice portando una mano sul petto dove una grossa chiazza calda si estende ma la ragazza si blocca con la mano a mezz’aria abbassandola di colpo e prendendo a fissarmi. «Non preoccuparti… non è calda abbastanza.» rispondo calmo togliendone una parte con le mani. L’odore però si fa più intenso e il solo associarlo mi distende rilassandomi appena «piuttosto. È tisana alla verbena e anice questa? Sono i miei preferiti…» le accenno un mezzo sorriso per tranquillizzarla. È da un bel po’ di tempo che non ne bevo una tazza in tranquillità…

    *Azioni di e su Medea e frasi e azioni di Daphne concordare con Lilla_20 e Eclisse84

  9. #1609
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Cammino per il corridoio, avanzo lentamente accompagnata dal fioco chiarore delle fiaccole, ad osservar bene le fiamme sembrano quasi ipnotiche, soporifere. Con piacere la vista comincia ad appannarsi, Morfeo si è ricordato di me, sento chem se mi stendo sul letto, potrei dormire almeno qualche ora di fila.



    Così aumento di poco la velocità del passo e volto l'angolo, sono quasi arriv... **** «Per tutti i Siamesi..." Ho sbattuto contro una persona, non mi ero minimamente accorta della presenza di qualcuno, non ho neanche sentito i passi per il corridoio e la tisana gli si è rovesciata addosso. Alzo lo sguardo seguendo la linea della figura, fino ad incontrare il volto di Efrem. Sgrano gli occhi, non può essere che io abbia fatto per l'ennesima volta la figura dell'idiota, ora me ne dice di tutti i colori come al solito, che non sono buona neanche a fare da cameriera, tutto questo è un tremendo Deja-vù "s-scusami, non volevo...»



    Sono le uniche parole che riesco a pronunciare, mentre porto istintivamente la mano destra al suo petto per controllare la presenza di eventuali scottature, ma mi fermo... non è il caso, non voglio che creda chissà cosa. Sto per muovere un altro passo ed avviarmi nuovamente verso camera mia, ma «Non preoccuparti… non è calda abbastanza.»



    Alzo lo sguardo verso di lui, sono perplessa, non tanto per il fatto di non averlo ustionato, reggo la tazza per il manico ed è bollente, figuriamoci addosso, ma per il suo modo pacato di rispondermi «piuttosto. È tisana alla verbena e anice questa? Sono i miei preferiti…» Mi ridesto al sentir pronunciare queste parole: i suoi preferiti. E' la stessa frase di quel giorno, abbasso lo sguardo istintivamente, sento la mascella contrarsi, la mia non è neanche rabbia, non saprei esprimere cosa provo ora al ricordo di quel momento, so solo che non è piacevole "Lo so..."



    rispondo mesta senza guardarlo ancora. Mi rendo conto che la tazza ha ancora un bel po di tisana al suo interno, quindi allungo la mano verso di lui, alzando nuovamente lo sguardo e mi sforzo di apparire normale, come nulla fosse "Ne ho già bevuto una tazza, prendila se vuoi. Altrimenti se preferisci in cucina c'è la teiera quasi colma" Sorrido mostrandomi gentile.


  10. #1610
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    Daphne non si demoralizza per il contenuto della missiva, afferma che anche se non dovessimo trovare Petyr potremmo comunque lasciare un regalo o un messaggio a lui e ad Aiden e la mia mente inizia a viaggiare di fantasia nel pensare alle varie possibilità.



    Mi propone di parlarne a mente lucida ed esce dalla stanza, mentre io mi stendo sul letto e continuo a riflettere ancora per qualche minuto, fin quando le fitte alla gamba non diventano insostenibili e decido di utilizzare un'altra dose di pozione, in questo modo dovrei riuscire anche a camminare.



    Provo a poggiare entrambe le gambe a terra dopo essermi ripulita del sangue ed effettivamente anche se un pò a fatica riesco a muovere dei passi.



    Zoppico fino in cucina, mi è venuta improvvisamente fame ed ho voglia di mettere qualcosa di sostanzioso sotto i denti, entro e trovo Keyra alle prese con una tisana ma la supero intenzionata a prendere altro.



    "Ciao" le dico mentre inizio a rovistare nella dispensa fin quando non trovo della carne che velocemente insaporisco con alcune spezie ed inizio a cuocere, niente di impegnativo mi basta che sia saporita e commestibile "ne vuoi?" aggiungo, rendendomi conto di aver scambiato al massimo due parole con lei da quando sono qui.


 

 

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