Corsi come una stupida per i corridoi del castello, tutt’oggi non riesco a spiegarmelo, quell’arpia aveva espresso un ordine, voleva una tisana ed una delle ancelle era scattata come una molla, aveva paura che potesse fare qualcosa ed io probabilmente agii di riflesso, pur non avendo mai temuto Lumen, la trovavo decisamente poco adeguata per il suo ruolo, non valeva neanche l’ombra della Regina Margarete, nonostante fosse una donna che m’inquietava parecchio, ma almeno non si divertiva a torturare le proprie ancelle per capriccio. Agatha fu veloce, mise immediatamente l’acqua sul fuoco, mi spiegò esattamente la proceduta, tre minuti di infusione per un gusto leggero e cinque per un sapore più deciso, lo lasciò per sei minuti, perché la Regina non sentiva bene i sapori a parere suo, quindi andava rinforzato il tutto. Quando fu pronto, poggiò la teiera ed una tazza di fine porcellana dai decori rosa, odio quel colore, su di un vassoio
“Fai attenzione che è molto caldo, potresti bruciarti”
Non ci pensai due volte e m’incamminai nuovamente per il corridoio col passo spedito, anche se avevo la gonna lunga, ero in grado di non inciampare come una stupida senza bisogno di guardarmi i piedi.
Lumen si stava già lamentando con le altre ancelle, non mi veniva facile chiamarla mia Regina, ma purtroppo dovevo, non per rispetto verso di lei, ma nei riguardi di mio padre, ci teneva che io mi adeguassi al mio ruolo, che diventassi una donna fine, elegante e dalle buone maniere, se avesse trascorso solo cinque minuti con la nuova Regina, probabilmente avrebbe preferito affidarmi alle cure della Septa di corte.
“Eccomi, mia Regina”
poggiai il vassoio sul tavolo, proprio accanto alla poltrona dove sedeva e presi la tazza, reggendola dal piattino, ma ormai era diventato bollente anche quello
“E’ odore di verbena ed anice quello che sento? Sono i miei preferiti” Alzai il capo e notai la presenza di Efrem, non indossava l’armatura, non mi piaceva quell’ammasso di metallo, specialmente su di lui, lo preferivo quando camminava con quella casacca che gli stava così bene, che lo fasciava in tutta la sua altezza ed io che sono così bassa, lo guardavo in modo che… probabilmente avrebbe fatto bene a prendermi in giro.
Le sorrise, ma non sapevo ancora a cosa fosse dovuto, credevo per l’odore della tisana, ma il motivo era un altro, quello che scoprii di li a poco, la loro storia era sotto gli occhi di tutti ed io che non vedevo altro che lui… non me n’ero mai resa conto.
Portò gli occhi a me, forse ne voleva un po’ anche lui, era un soldato di alto grado, non trovavo sconveniente il fatto di dividere il tè con la Regina e sinceramente non ci pensai neanche più di tanto. Istintivamente avanzai di un passo per avvicinarmi a lui e… inciampai.