Daphne Elania BaratheonOsservo l'espressione di Andreus dopo che mi ha ringraziato, cerco di non essere insistente, non voglio che Efrem o Shayla si accorgano di quello che sto facendo, non che ci sia qualcosa di male, ma potrebbe essere imbarazzante.
Il fatto che proprio io debba intervenire sul mio amico, per tranquillizzarlo in una situazione come questa, fino a qualche giorno fa, mi sarebbe sembrata surreale, avrei riso a prescindere per l'assurdità della cosaed invece mi ritrovo qui con la simbiosi attiva ed Andreus che comincia a divorare il pane che ho servito in tavola. Sembra che abbia riacquistato la calma, si appoggia nuovamente ad Efrem e lui puntualmente lo cinge con un braccio, un gesto mi provoca ancora un certo fastidio e son contenta che la simbiosi sia giunta al termine, perchè certe cose incontrollate non avrebbero giovato alla tranquillità di Andreus. E' evidente che nonostante tutto, che nonostante io desideri metterci un punto e che io abbia detto chiaramente ad Efrem che ormai mi son messa l'anima in pace, non è esattamente così, o meglio... la volontà c'è ed è forte, ma sembra che il mio corpo risponda con una volontà indipendente.
Faccio un respiro profondo e per un attimo mi soffermo su Efrem, sul braccio che stringe Andreus, forse la mia è solo una sorta di invidia che provo a soffocare, perchè ci ho tenuto per così tanto tempo che cancellarlo con due parole non è poi così semplice come pensassi.
Sorrido ad Andreus e prendo una seconda fetta di pane, per poi sollevarmi dalla sedia "Vado fuori, voglio che Markus mi trovi ad attenderlo al Glados quando torna"
O semplicemente questo senso di fastidio sta diventando più difficile da tollerare e mi rendo conto di quanto io sia stupida ad usare una persona che sta con me, come scusa ai miei atteggiamenti. Percorro i corridoi e salgo su per le scale con il pane, ormai tiepido, tra le mani, mi siedo su di una pietra frontalmente al Glados e attendo che questo si accenda al passaggio dei guerrieri al loro ritorno.