Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli
Andreus De Lagun
Di tutta risposta ai miei richiami, Markus non si sveglia. Anzi, continua a gridare mentre la mia preoccupazione continua a salire. Svegliati dannazione. Non appena, però, con la pezza bagnata, gli tampono la fronte, le urla cessano e il respiro si fa affannoso. Apre gli occhi dopo qualche istante, sgranandoli terrorizzato mentre io mi scosto appena per dargli aria. Lo guardo scrutandogli il viso, è terrorizzato e si tira a sedere sul letto guardandomi. Trema e si stringe, lo guardo con un sorriso sul volto sperando che questo riesca a rassicurarlo. «Io... Quanto ho dormito?» dice balbettando e cominciando a grattarsi un piccolo graffio sul braccio. Deve esserselo procurato mentre dormiva. Cosa diamine ha sognato? Alzo le spalle mettendo da parte la pezza bagnata «sono tornato adesso dalla Zona Neutra.» scruto il resto del suo corpo alla ricerca di altre eventuali ferite e preoccupato gli domando «stai bene? Hai avuto un incubo…» storco poi il naso quando sento un odore nauseabondo di erba provenire dai suoi abiti. Che quell’incubo fosse un qualche effetto collaterale di quella roba che si fuma ogni tanto? Dovrebbe smetterla. «Forse è meglio se la smettessi di...» gli dico ironico mimando con le dita il gesto di fumare, voglio che capisca che il mio è solo un consiglio. Non sono nessuno per imporgli qualcosa. «Ti aiuterebbe soltanto.» spero non faccia questioni per le mie parole…
Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli
Markus Obelyn
Mi sorride, quasi a volermi tranquillizzare, ma sono talmente scosso da non riuscirci. Troppa ansia. Troppa agitazione. Smetto di botto di grattarmi il braccio quando capisco che sto peggiorando una ferita, che non so come cacchio mi sono fatto, e deglutendo sposto lo sguardo su Andreus che preoccupato mi chiede, <<stai bene? Hai avuto un incubo…>>. Gli rispondo di sì con un cenno della testa, nonostante non sia la verità, in questo momento mettermi a raccontare l’incubo con Ethan è l’ultimo dei miei desideri. Non voglio pensarci. D'un tratto Andreus però comincia a guardarmi schifato, come se puzzassi, ed io ricambio lo sguardo infastidito da questa mancanza di sensibilità da parte sua. <<Forse è meglio se la smettessi di...>>, mi dice ironico, mimando il gesto del fumo, ed io perplesso mi annuso gli abiti capendo finalmente il motivo del disgusto. Pensa che abbia fumato. <<Ti aiuterebbe soltanto>>, aggiunge dopo qualche istante, senza sarcasmo, lasciandomi intuire che è solo un consiglio, il problema è che il mio non è più un vizio ma un bisogno. Non riesco a smettere. Stavolta però l’odore non è dovuto a questo, anzi…Ora che ci penso. <<Guarda che non ho fumato>>, cerco di alitargli in faccia per fargli capire che ciò che dico è vero, l'alito non puzza, credo che si senta perfino odore di tisana, e poi tornando a sedermi mi copro le gambe per cercare un minimo di calore grazie alle coperte. <<E’ buona anche come incenso, dura più tempo, ed a mio padre piaceva l’odore del tabacco>>, faccio spallucce e mi sforzo di sorridergli per provare ad alleggerire un argomento che è pesante, soprattutto per me. Leggermente più calmo, soprattutto perché ho la certezza che questo non sia il mio ennesimo incubo, provo a cambiare argomento e gli domando incuriosito, <<dove ti eri cacciato te piuttosto? Efrem ha chiesto di te prima di cadere in letargo…>>. E’ sparito senza dire nulla, un comportamento che non è assolutamente da lui… Sono un po’ preoccupato…
Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli
Andreus De Lagun
Markus ricambia infastidito il mio disgusto e io rilasso il volto guardandolo dispiaciuto. Non volevo offenderlo, mi spiace che abbia capito questo. «Guarda che non ho fumato» dice accigliato per poi spalancare la bocca e alitarmi in faccia mentre io chiudo gli occhi di riflesso. Non sento erba o altre robacce ma solo un odore leggero di tisana, segno che il ragazzo mi ha detto la verità. Non che mi aspettassi una balla, ma essendo un argomento delicato, poteva benissimo mandarmi a quel paese. Apro gli occhi vedendo che comincia a coprirsi, forse per il freddo, e mi alzo un po’ con le gambe per permettergli di tirare un po’ la coperta. Non lo facevo così freddoloso. «È buona anche come incenso, dura più tempo, ed a mio padre piaceva l’odore del tabacco» dice alzando poi le spalle e abbozzandomi un sorriso, sorriso che ricambio appena dispiaciuto per il mio poco tatto. Complimenti Andreus, la delicatezza di un elefante. Il ragazzo però non sembra offendersi, forse ha accettato il mio consiglio… o magari da un orecchio è entrato e dall’altro è già uscito. Sarei indeciso su quale versione sia vera. «Dove ti eri cacciato te piuttosto? Efrem ha chiesto di te prima di cadere in letargo…» mi dice guardandomi preoccupato… immaginavo che Efrem si preoccupasse in modo così evidente, dopotutto non gli ho detto nulla sulla mia sparizione. Beh… forse magari potrebbe capire come mi sento, anche se so che non è il modo giusto per farlo riflettere. Gli sorrido colpevole, capendo che non vuole toccare l’argomento. Mi sta bene. Vita sua, scelte sue. Mi gratto la testa cominciando poi a giocherellare con il ciondolo della collana. «Sono… sono stato alla Zona Neutra, mi ha chiamato mia sorella.» il ragazzo mi pungola poi con piede da sotto al lenzuolo, incuriosito dicendomi semplicemente un «e?» il mio viso si spalanca in un sorrisone «e… abbiamo risolto!» dico quasi urlandolo per la felicità. Non riesco a trattenermi, penso che di qui a breve comincerò a saltellare come un ebete. No, ok la smetto «mi ero sbagliato e come al solito sono stato il classico pessimista.» lo guardo appena, «avevi ragione, sì… ma non ti montare troppo la testa.» scherzando. Mi sento leggero, per la prima volta sento che la mia vita sta prendendo la giusta piega…
*Frase e azione di Markus concordate con Damnedgirl
Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli
Markus Obelyn
Tra sorrisi colpevoli ed urli di felicità vengo a sapere che Andreus ha chiarito con la sorella ed una risata di gusto è la mia reazione quando ammette che avevo ragione a dire che tutto si sarebbe risolto per il meglio. Bastava pazientare un po’ e magari farsi prendere meno dall’ansia. <<Beh, allora dobbiamo festeggiare anche questa!>>, esclamo contento, tornando grattarmi la ferita che ha ripreso a prudermi di nuovo. Non dovrei… Ma al diavolo, pizzica. <<Ah… Ma te non lo sai!>>. Lo guardo e ghignando beffardo gli do la bella notizia. <<Il Kratoning è dei Ribelli, io e la sequestratrice di scoiattoli li abbiamo fatti a pezzi!>>. E non in senso figurato. <<L’arciere, quel Sage, dubito si dimentichi di me tanto presto: mi è bastato un colpo d'ascia ed un braccio è praticamente schizzato via!>>, dico esaltato mentre osservo la faccia di Andreus e poi mimando degli attacchi invisibili con falce aggiungo, <<Uh! E sai che Lysa ha una falce? E’ una figata! Ha praticamente fatto a fette il guaritore reietto. Anche se quella povera arma avrebbe bisogno di una bella lucidata…>>. Lo farei volentieri io, dubito però che me la lasci anche solo sfiorare… Non senza amputarmi qualcosa.
Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli
Andreus De Lagun
Markus ride di gusto mentre mi guarda e la sua risata mi contagia. Scoppio a mia volta a ridere felice, leggero. Lo guardo dandomi poi un contengo mentre sospiro allegro. Sul mio volto però rimane una sorta di sorriso ebete che dubito scapperà tanto presto, forse non sono mai stato così felice, ma mi sento bene. «Beh, allora dobbiamo festeggiare anche questa!» eh? Anche? Vuoi dire che… oh dei. Non dirmi che è quello che penso. No dai. SAREBBE UNA COSA MAGNIFICA! «Ah… Ma te non lo sai!» devo avere una faccia buffissima in questo momento, a metà tra l’esaltato e il curioso come un bambino. Lo vedo grattarsi il braccio insistentemente e dopo qualche istante richiamo a me i miei poteri, una piccola parte… dopotutto non è un taglio enorme. Una lieve luce violetta appare sul palmo della mia mano e lentamente la passo sul suo braccio toccando il taglio mentre lui comincia a guardarmi fisso, inclino il capo e gli rivolgo un sorriso a trentadue denti. «Il Kratoning è dei Ribelli, io e la sequestratrice di scoiattoli li abbiamo fatti a pezzi!» COSA? Spalanco la bocca felice per questa notizia e per un attimo mi dimentico anche come si respira. Non ci credo. Non ci credo. Non ci credo! Quello che dice dopo, però mi mette in allarme. «L’arciere, quel Sage, dubito si dimentichi di me tanto presto: mi è bastato un colpo d'ascia ed un braccio è praticamente schizzato via!» EH? SAGE? Sgrano gli occhi sentendo una preoccupazione non indifferente salire. Sage era su quel campo… ha combattuto per i Reietti e… probabile che sia morto. Guardo in viso Markus, preoccupato per Sage, so che non dovrei esserlo, che lui rappresenta solo un nemico. Ma non posso, non posso ignorare la nostra infanzia. La mia infanzia passata con lui. «Uh! E sai che Lysa ha una falce? E’ una figata! Ha praticamente fatto a fette il guaritore reietto. Anche se quella povera arma avrebbe bisogno di una bella lucidata…» mi metto comodo sul letto sforzandomi di rimanere allegro, sono felice. Felice per Markus, felice per la nostra vittoria, felice per Cassandra e per la mia famiglia che si sta ristabilendo… ma… sono preoccupato per Sage. Non ne faccio una colpa a Markus, dovevamo vincere e ha fatto di tutto per farlo, sono fiero di lui. «È… è meraviglioso!» forse gli risulterò poco convinto ma devo togliermi questo dubbio dalla testa «scusa se te lo chiedo ma… il reietto, Sage… sai se è sopravvissuto?» forse non dovrei chiedere, forse sono solo mie fisime. So che la mia domanda potrà sembrargli fastidiosa, accetterò anche se credo mi manderà a quel paese…
*Azione conclusa su Markus concordata con Damnedgirl
Citazione:
Difesa e recupero:
Rigenerazione: Avviene tramite tocco (Maestro) - Rigenera ferita di entità grave o mortale.
Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli
Markus Obelyn
Inizialmente Andreus è felice, la notizia che abbiamo vinto lo rende talmente allegro da non farlo neppure imbarazzare quando lo guardo, forse con troppa insistenza, mentre mi cura il graffio al braccio. E’ la prima volta che riesco a vedere la rigenerazione, con più chiarezza, tutte le altre volte o ero svenuto o era buio pesto, purtroppo però il colore è fioco, probabilmente non sta usando l’abilità al massimo per evitare sprechi di energia, ed effettivamente non ha tutti i torti… Non è un granché come ferita. Comunque continuo a parlare, marcando la mia esaltazione quando racconto del Reietto. Non è roba di tutti i giorni riuscire a staccare un arto umano, ed averlo fatto io poi, un “dilettante” rispetto altri guerrieri, mi rende ancora più concitato. L’espressione di Andreus però cambia, quando nomino quel Sage, e mi blocco dal parlare, osservandolo accigliato. Cosa cacchio gli prende? Una morsa di fastidio allo stomaco scatta quando lo sento dire, <<È… è meraviglioso!>>, con un tono poco, molto poco convinto. Deglutisco e continuo a fissarlo, stranito da questa reazione. Non ha praticamente detto nulla sulla battaglia e la cosa mi contraria un po’, ma allora perché mi sento come un bambino a cui un altro bimbo sta tentando di toccare, senza alcun permesso, il giocattolo preferito? <<Scusa se te lo chiedo ma… Il reietto, Sage… Sai se è sopravvissuto?>>. Resisto all’impulso di rispondere un no secco, non voglio né offenderlo, né farlo preoccupare più di adesso, nonostante il fastidio non accenni a diminuire. <<Ha camminato fino al Glados, da solo, tranne il braccio non era ferito granchè…>>, e lo credo, tranne me e Lysa non se l’è filato nessuno! <<A fine battaglia il suo compagno era già sparito… O magari è morto, tanto meglio>>. Concludo scontroso, senza guardarlo, cercando di chiudere il discorso battaglia. Chi cavolo è questo Sage? Perché sembra essere tanto importante per lui? <<Perché lo chiedi?>>. Gli getto un’occhiata di sbieco quando faccio la domanda poi calmandomi un po' aggiungo, <<per te non è un nemico… Vero?>>, poggiando i gomiti sulle ginocchia e dopo aver intrecciato le mani tra loro ci sistemo sopra il mento.
Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli
Efrem Targaryus
Guardo Daphne frugare tra la mia roba e la cosa non mi infastidisce più di tanto, non come quando Keyra e Lysa sono entrate di straforo qui dentro per fare chissà quale idiozia. Le sorrido amichevole quando mi mostra il suo flauto di Pan, non credevo sapesse suonarlo, non che io conosca molto di lei. Sto imparando a conoscerla lentamente e ciò mi fa piacere, stiamo costruendo qualcosa anche se credo che non dimenticherà tanto presto il passato e quello che ho… non ho fatto quella notte. Prendo una ciocca dei suoi capelli rigirandomela tra le dita lentamente mentre le consiglio di asciugarli. La ragazza mi sorride e dopo qualche istante di esitazione, fa lo stesso prendendo una mia mettendosi però in punta di piedi per sopperire all’evidente scambio di altezza. È buffa. «Ti conviene fare un bagno... puzzate un po’ Comandante Targaryus» inarco un sopracciglio e la guardo con un sorriso ironico quando comincia a ridere. Mi lascio andare anche io a una risata rendendomi conto che in effetti ha ragione. Dovrei anche accorciarmi la barba ora che ci penso. Sono passati parecchi giorni dall’ultimo taglio. Mi gratto il mento sentendolo più ispido. Dovrei darmi una bella ripulita. «Ci vediamo tra un po’ alla festa, preparo qualcosa di buono... renditi presentabile» dice lasciandomi poco dopo avermi fatto un occhiolino. «A dopo allora.» le dico dopo averla accompagnata alla porta «vedrò di rendermi presentabile, promesso!» una volta chiusa la porta, torno in camera mia tirando fuori qualche abito pulito dal cassettone e porto tutto in bagno dove mi dedico a un bagno caldo ristoratore. Indugio per qualche minuto nell’acqua calda beandomi della sensazione di benessere e del calore. Terminato il bagno, torno in camera da letto e aiutandomi con lo specchio sul cassettone mi do una spuntatina alla barba, non voglio abbandonare il mio taglio classico, lo accorcio soltanto. Terminato il tutto, osservo il lavoro in cerca di imperfezioni e dopo essermi rivestito del tutto, prendo i miei… tamburi personali. Li ho nascosti sotto il letto per troppo tempo, Chissà se sono ancora bravo. Me li carico sottobraccio e vado in sala da pranzo, per quanto è grande quella sala, mi sentiranno sicuramente tutti suonare, sarà il mio modo per dire che voglio cominciare a fare festa…
*Foto degli abiti di Efrem a breve
Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli
Daphne Elania Baratheon
Ormai i fornelli sono la mia arte ed oggi mi sento particolarmente allegra. Non so da quanto tempo io stia cucinando e quanta roba io abbia preparato, è come se fossi qui da giorni.
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Ormai il cinghiale in umido è pronto, il suo aroma riempie la cucina ed il mio stomaco gorgoglia così tanto che mi trema quasi la pancia. Saltello dal fornello allo scaffale, dalla dispensa al ripiano, è come se ballassi da sola tra una pietanza e l'altra. Ed ecco che tutto è pronto, non so neanche come ho fatto a preparare tutta questa roba, certo le piadine di Andreus non sarebbero state male, ma le farà alla prossima vittoria, perché ce ne saranno altre, ne sono certa.
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Preparo il vassoio con il cinghiale già affettato, un bella ciotola grande con la purea di patate, un'altra con della insalata mista, carote e finocchi. Ho preparato anche degli spiedini, abbrustolito il pane per delle bruschette al pomodoro, grigliate le verdure e preparati degli involtini con prosciutto e formaggio... direi che è abbastanza. Comincio a portare il primo vassoio e mentre avanzo il tocco di un tamburo mi coglie alla sprovvista, per poco non mi rovescio tutto addosso.
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Riprendo ad avanzare mantenendo il vassoio in maniera più salda e mi affaccio nella sala da pranzo, c'è Efrem che sta suonando dei tamburi...
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non sapevo che ne fosse capace. Sorrido mentre poggio il vassoio sul tavolo, so che questa pietanza gli piace, l'ho fatta per lui.
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Continuo a portare i vari piatti e le brocche colme di sidro, idromele ed ogni sorta di bevanda mi capiti a tiro, questa sera voglio bere! Questa musica basterà per attirare tutti qui, comincio a battere le mani sedendomi sul bordo del tavolo, cerco di tenere il ritmo, anche se puntualmente sbaglio, ma non fa niente, quel che conta è far casino.
Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli
Andreus De Lagun
Mi rendo conto che la mia domanda potrebbe infastidire Markus, se non addirittura farlo arrabbiare. E avrebbe ragione, non posso simpatizzare per un soldato che combatte contro di noi. Non dovrei, eppure… non riesco a considerare Sage diverso da quello che era anni fa. Dal ragazzino giocherellone sempre disposto a stare in compagnia mia e di Cassandra, dal ragazzo che è sempre stato al nostro fianco. Abbasso lo sguardo, dispiaciuto aspettandomi parole che non vorrei sentire, non da lui. «Ha camminato fino al Glados, da solo, tranne il braccio non era ferito granché…» porto i miei occhi su di lui, Markus è serio, fin troppo anche. «A fine battaglia il suo compagno era già sparito… O magari è morto, tanto meglio» mi dice scontroso scostando di getto lo sguardo da me. Sospiro pesantemente, non volevo offenderlo. Sto per parlare, cercare di spiegare ma è il ragazzo a interrompermi anticipandomi la spiegazione e distogliendomi per un attimo dalla notizia della probabile morte del compagno di Sage. «Perché lo chiedi?» mi chiede addolcendo per un attimo la voce prima di sospirare e mettersi comodo, con la testa sulle mani e i gomiti sulle ginocchia «per te non è un nemico… Vero?». Tiro su le gambe calciando via gli stivali e le avvicino al petto, senza stringermi, solo più comodo e lo guardo con un sorriso accennato. «È o… forse era, uno dei migliori amici che io abbia mai avuto.» dico con malinconia mentre tiro la testa indietro posandola sulla pietra «ci conosciamo da quando eravamo piccoli, lui era il figlio di un vecchio allevatore di tori, sempre allegro e disponibile con me e con Cassandra.» sorrido al ricordo di quei giorni. Cosa darei per ritornarvi. Ai tempi in cui la guerra era solo un gioco da bambini con i bastoni o con il fango. Le mie labbra vanno spedite a raccontare i ricordi di quando avevamo solo poco meno di dieci anni e le giornate trascorrevano veloci per le isole di Beslim Akosh. Lontano dall’inferno in cui siamo costretti oggi. Mi accorgo di avere gli occhi lucidi solo quando li sento pizzicare agli angoli. «Scusami, ti sto annoiando e deprimendo con questa storia.» scuoto il capo passandomi una mano sul volto, veloce e cerco di recuperare il contegno. «Sono davvero felice che tu abbia vinto. Hai visto che avevo ragione quel giorno?» gli dico spalancando le labbra in un sorriso a trentadue denti. Non voglio che si senta in colpa per questo. È suo dovere portare una vittoria alla fazione, deve solo andarne fiero. Sento d’un tratto la musica fin troppo familiare di due tamburi provenire dalla cucina e le possibilità sono due, o a Efrem gli ha dato di volta il cervello, o sono appena iniziati i festeggiamenti per la vittoria… sarei paranoico se dicessi la prima opzione? Abbastanza. «Oh bene! Sembra che la festa sia iniziata!» mi metto in piedi correndo verso il cassettone e lanciandogli qualche abito pulito. «Va a lavarti adesso, puzzi parecchio.» dico indicandogli il bagno e facendo un chiaro gesto di disgusto con la mano, dovrei vestirmi anche io in realtà, magari trovo qualcosa di bello da mettere in fondo al cassetto…
Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli
Keyra
Isyl Tinnuviel
Mi ridesto dal caldo tepore della vasca che mi ha accolto. In lontananza un suono piuttosto insistente e ritmato di quelli che sembrano...tamburi??? Da dove viene?
Esco e mi avvolgo un panno attorno al corpo mentre mi dirigo in camera con ancor ai capelli bagnati e cerco di capire da che parte arrivi il suono.
Sembra venire dal corridoio. Mi avvicino alla porta e tendo un'orecchio, fors eproviene dalla cucina o dalla sala mensa qui di fronte, a quanto pare la festa è iniziata.
Strabuzzo gli occhi, oltre a me qui c'è qualcuno che ama la musica, meno male. La mi afelicità vien epresto oscurata dalla malinconia, la malinconia di una mancanza.
Con me non ho la mia lyra purtroppo, avrei suonato volentieri il mio adorato strumento...
Sospiro mentre mi dirigo al cassettone e prendo un abito pulito.
Ne trovo uno lungo color rosso scuro, lo indossò mia madre durante il mio ventesimo compleanno le stava benissimo e ancora lo ricordo, chissà se mi andrà bene... non sono più abituata a portare abiti del genere seppur non troppo sontuosi e piuttosto semplici.
Lo estraggo dal cassetto e lo appoggio sul letto mentre cerco di trovare qualcosa di più adatto...un vestito lungo, nero e rosso, i miei colori preferiti..questo sarà più adatto?
Non lo so, non ho uno specchio ne tantomeno qualcuno che mi possa dare un parere, chiudo gli occhi ed inizio a far euna specie di conta che mi insegno Keyra quando ancora ero bambina..
"L’uccellin che vien dal mare
quante penne può portare,
può portarne ventitré
uno due tre...scelgo te!"