Lady Blackstone
Seguo annoiata la faccenda dell'eroe che parte per una missione segreta, senza aiuti, senza compagni, senza...senno.
Non m'importa se morirà o meno, la cosa più importante è che non si faccia catturare dai nemici. O sarò io a presentargli la Morte.
Rivolgo lentamente la testa in direzione di Andreus, il nostro nuovo capo. Non so che tipo di capo sia stato Targaryus, ma io non avrei mai scelto questo ragazzino. Io ne sarei stata all'altezza. Avrei fatto scalmenare questi idioti dall'alba all'alba del giorno dopo.
Finalmente la riunione è finita anche se i cagnolini di Efrem continuano imperterriti ad offrirsi volontari per accompagnarlo nella missione segreta.
Mi alzo lentamente dalla sedia ed esco dalla sala, in silenzio, senza fare il ben che minimo rumore.
Salgo ai piani superiori fino a giungere nel cortile. La notte è sovrana, la nebbia danza sinuosamente davanti ai miei occhi.
Non uscivo all'aria aperta dal mio ritorno dal Kratoning..Il Kratoning. Faccio un sospiro profondo, poi avanzo verso il Glados tagliando in due la nebbia.
Mi assicuro di non essere stata seguita da nessuno, prima di accarezzarne la superificie bluastra, ripensare al luogo designato e alla fine scomparire all'interno.
Kratoning
Disattivato il Glados alle mie spalle, faccio un passo in avanti, immergendo gran parte dei piedi nella fredda sabbia.
E' qui che la Morte ha danzato l'ultima volta...posso ancora sentire il suo profumo, profumo di sangue fresco che oramai questa sudicia sabbia avrà già inghiottito.
Rivolgo poi lo sguardo verso l'imponente statua di Esbern Raeghar.
Mira, compagne, sono qui, sto calpestando il terreno che ho strappato dalle mani dei Reali. L'ho fatto per voi, lo sto facendo per voi...per Edric, e per me.
Mira, tu che mi hai accolta per prima nel tempio, che mi hai asciugata, vestita e nutrita, ascolta i miei pensieri, so che puoi farlo.
Questo è solo l'inizio della caduta di quegli sporchi maniaci che sono al potere, di Lantis che ha permesso tutto ciò che è accaduto. Non avrò pace fino ad allora, fino all'attimo in cui i miei occhi godranno a vedere carne penzolante dal suo corpo, il suo sangue che bagna i miei vestiti...ma non subito, no. Devo essere paziente, molto paziente.
Rivolgo lo sguardo a destra, soffermandomi sul grande sasso che ho usato in battaglia.
Mi concentro su di esso, facendolo prima scuotere lentamente, poi sollevare.
Con la forza della mente, lo scaglio violentemente contro il volto della statua, deturpandola.
Questo è solo l'inizio..
"..Lysa!" mi sento chiamare all'improvviso alle mie spalle. Mi volto di scatto, ma non vedo nessuno. Era la sua voce...Mira.
Ritorno al Glados, con passo sostenuto. Ne sfioro nuovamente la supercifie, ripenso ad un altro luogo, ed infine l'attraverso.
Telecinesi
N.B. Per le azioni di Lysa ho chiesto ovviamente il permesso ad Eclisse.