Markus Obelyn
Non sono concentrato, affatto, sapere che Efrem rischierà la vita domani e che Daphne sarà impegnata in una battaglia tanto importante mi… Distrae. In un certo senso sono diventati come una famiglia per me e saperli in pericolo non è confortante. Per niente. Vedo Medea correre verso di me, per mia fortuna è lenta, reagisco però senza riflettere compiendo un grave errore: mi scanso infatti di giusto un paio di passi indietro... Che non è abbastanza. Un brivido fastidioso, pungente, mi percorre il braccio destro e guardandolo di sfuggita capisco anche perché: ghiaccio. Era una finta. Resisto all’impulso di imprecare, digrignando i denti, e poi mi dimeno per divincolarmi dalla presa. Ci riesco, sono molto più forte della ragazza, ma sento che il braccio è intorpidito e nonostante provi a chiudere la mano a pugno non riesco a muoverla bene. Merda! Se avessi indietreggiato ora non avrei avuto un braccio semi-congelato e formicolante... Dei se prude. Non sento più nulla comunque, o almeno non è dolore, meglio così, è comunque una mossa che non mi mette in difficoltà visto che sono mancino. Fissando Medea con un ghigno tendo il braccio sinistro in avanti e mi concentro evocando il mio elemento: il fuoco si genera partendo dal cuore per poi diramarsi sull’arto e rapidamente assumere consistenza fino a prendere la forma di Regret già avvolta da minacciose fiamme blu.
Libero la mente e dandomi uno slancio scatto in direzione della ragazza. Cercherò di andare alle sue spalle e poi, abbassandomi di scatto, caricherò un colpo all’altezza delle caviglie di Medea con l’intento di affondare la lama e tentare di reciderle entrambi i tendini d’Achille. In questo modo non solo le farà un male cane, ma non potrà più reggersi in piedi. In ogni caso mi allontanerò di tre metri sulla mia sinistra, continuando a camminare senza seguire uno schema. I bersagli in movimento sono più tosti da colpire. <<Piccolina vero?>>, chiederò sarcastico lasciando oscillare l'ascia...Regret - Arma in forma attiva