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  1. #1891
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Chiudo la testa nelle gambe quando mi volto verso l’enorme finestrone del campanile, la vista si appanna e i contorni divengono sfocati mentre sento il mio viso solcato dalle lacrime, calde.


    Perché? Perché non riesco a smettere? Perché appare tutto così assurdo? Così… diverso. Stringo le ginocchia al petto mentre cerco di estraniarmi da tutto. Erano forse queste le strane sensazioni che avevo? NO. È insensato. Markus non parla, sento i suoi passi allontanarsi lentamente, ho sbagliato.


    Ho sbagliato a ricambiare quel bacio, ho sbagliato a… a dargli quel pugno. Lui non lo meritava, non meritava una cosa simile. I passi sulle scale divengono sempre meno udibili fin quando non sento il suono delle pietre smosse che vengono rimesse al loro posto. Cerco di asciugarmi il viso ma le mie mani tremano per la paura di aver causato chissà quale disastro con lui. Lo so che non dovrebbe importarmi, in fin dei conti non ho fatto nulla a parte rifiutare il suo bacio, non ho fatto nulla… eppure… eppure sento di aver sbagliato.


    Dovrei fregarmene, lasciar correre ogni cosa e ignorare questa scena ma non ce la faccio… io… non voglio perderlo. Cerco di alzarmi in piedi mentre provo ad asciugarmi il viso con la manica, mi sento a pezzi e vorrei che tutto questo non fosse mai accaduto. Non capisco più niente e mi sembra di contraddirmi ad ogni pensiero sensato che mi viene in mente. Prendo il libro da terra, capovolto in un angolo e me lo infilo nella tasca davanti della maglia mentre spengo anche la candela facendo in questo modo piombare il buio. Sospiro amaramente e mi appoggio alla campana guardando fuori, il glados non si illumina,


    segno che Daphne e Shayla non sono ancora arrivate. Dovrei dirglielo? Non posso nascondere una cosa simile a lei… ma non posso nemmeno andare da Daphne a dirglielo a cuor leggero. Non posso. Non ce la faccio. Ma devo farlo… anche se brucia. Mi passo una mano sul volto e dopo aver dato un ultimo sguardo all’esterno, percorro anche io le scale a chiocciola del campanile scoprendo appena il passaggio giusto per passare e rimettendo poi tutto al suo posto. Come al mio arrivo, nessuno sembra essere nel monastero e persino le candele dell’altare sono spente, benissimo… non voglio che qualcuno mi veda il questo stato. Esco dal portone chinando il capo mentre mi avvicino all’entrata del mausoleo ma inavvertitamente vado a sbattere contro qualcosa di… rosso. Una tenda? Alzo lo sguardo e il mio viso si indurisce quando incrocio quello di Isyl che sembra assorta nel guardare un corvo che svolazza qui attorno «mentre sei qui fuori a fissare gli uccelli, potresti stare attenta a quando tornano gli altri? Grazie.»


    e senza attendere oltre entro nel mausoleo scendendo fino alla mia stanza. Qui mi libero degli stivali e poso il libro sul comodino accanto al letto. Lo fisso fin quando gli occhi non si velano di nuovo e io affondo la faccia nel cuscino cercando di ricacciare dalla mente quell’immagine…

  2. #1892
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Alena si avvicina a Shayla, ma non riesce a spezzare la freccia, le osservo le braccia, è dimagrita ancora. Sto per intervenire ma una voce mi ferma "Faccio io"



    lo riconosco ancor prima di voltarmi e sorrido già all'idea di stringermi tra le sue braccia. Kaleb aiuta Shayla con un gesto deciso della mano, per poi presentarsi a vicenda... se si conoscessero già non lo avrebbero fatto, forse mi ha detto la verità quella sera avanti al ritratto, anche se non ne sono totalmente convinta. Alena presta immediatamente soccorso a Shayla, non è una maestra, ma il suo tocco basterà per sanarle la ferita. Mi avvicino a mio fratello e lo abbraccio forte, mi perdo per qualche istante chiudendo gli occhi, mi ha sempre fatta sentire protetta, anche se ora sono io a combattere per lui, ho sempre bisogno di sentirlo presente a vegliare su di me, sopratutto ora che Kol non c'è più. "Dov'è Papà?"

    Mi osserva per qualche istante, dopo aver allentato la presa "Sta con lui..." si limita a dire, prima di sentire un singhiozzo di Alena. "Papà non c'è più" la voce di Samy squilla ancora, è tra le braccia di sua madre, mentre lei la stringe forte a sè e cerca di trattenere le lacrime "Dovete essere forti"



    dico loro cercando di non mostrare gli occhi arrossati, abbassando per qualche istante il capo. "Ti ho sentito mentre ero nel corridoio, sono fiero di te. Raggiungilo, ha bisogno di vederti. Mi prendo cura io di Shayla fino a quando torni. Vuoi un bicchiere di acqua?" le domanda con i suoi soliti modi di fare premurosi "Lo raggiungo"



    mi avvio verso l'esterno ed oltrepasso il piccolo pontile in legno, la figura di mio padre, Lord Eddad dell'Altura, mi appare meno imponente del solito, così curvo su quella lapide, con i capelli che sembrano diventar sempre più bianchi ed il pallore del viso accentuato dalla fiaccola vicina. "Papà..."


  3. #1893
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Markus Obelyn

    Finisco di prendere a pugni il muretto e crollo a terra, con le nocche sanguinanti, ma non avverto nessun dolore. Niente, mi sento solo vuoto e maledettamente in colpa. Vorrei poter tornare indietro, cancellare quel bacio ma soprattutto quelle lacrime. Come ho potuto fargli questo? Daphne, anche lei non meritava affatto di venire tradita, non con Andreus, non con il suo migliore amico. E Efrem… Così lo ripago? Rubandogli il ragazzo dopo che mi ha offerto una nuova vita, una casa ed addestramento? Sento le guance diventare calde e, stranito, tiro su con il naso mentre me le sfioro con il dorso della mano. Così, per puro caso, mi rendo conto di stare piangendo. E’ la prima volta che la prendo a male per un rifiuto. Deglutisco, fissando le mie lacrime che si sono ormai mescolate al sangue sulle nocche e poi, poggiando la fronte contro il muretto, continuo a sfogarmi, in silenzio, ignorando qualsiasi tipo di rumore. La voce di Andreus però mi ridesta. Cerco di nascondermi ancora di più, gettando un’occhiata al corvo che vedo sorvolare sopra di me, e con fatica trattengo una risata quando lo sento dire a qualcuno: <<mentre sei qui fuori a fissare gli uccelli, potresti stare attenta a quando tornano gli altri? Grazie>>. Merda, addio l’intenzione di rimanere da solo. Attendo però qualche minuto prima di uscire alla scoperto, non voglio, né posso, sostenere lo sguardo del ragazzo adesso, quindi maledicendo quella maledetta bestiaccia che continua a gracchiare in maniera fin troppo insistente mi metto a masticare del tabacco così da far credere d’aver fumato erba invece che pianto. Il solo sapore mi disgusta un po’ ma sbuffando lo ignoro e rinfilo in tasca il tabacco, poi, dopo essermi pulito per bene i denti con la lingua, mi alzo in piedi ed affacciandomi dal balcone esclamo, <<ehy>>. E’ Keyra, chissà che vuole. Scavalco la ringhiera e, aiutandomi con l’edere, scendo fino a terra senza alcuna difficoltà nonostante io abbia le nocche completamente scorticate. Potrei arrampicarmi ad occhi chiusi su questa parete. <<Bisogno di una mano o cosa…? L’ho capito dall'insistenza di quel corvo... Credo sia tuo, no?>>, chiedo ed indico l’animale con l’indice. <<Sta attenta a Lysa, il mio scoiattolo ha passato un brutto quarto d'ora con lei, salvandosi per miracolo. Sai è un pò...>>, le dico mimando il gesto del "fuori di testa" mentre aggiungo, <<strana>>.



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  4. #1894
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    E' notte

  5. #1895
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    La cognata di Daphne si avvicina nuovamente a me dopo che Kaleb ha estratto la freccia e si offre di curarmi con la sua rigenerazione. La lascio fare ringraziandola ancora ed in pochi minuti il dolore alla spalla svanisce, la ferita si rimargina ed il sangue si riassorbe, provo a muovere il braccio e mi rendo conto che è tornato funzionante, mi sento come nuova. Sorrido alla ragazza ed osservo poi Daphne abbracciare il fratello e chiedergli dove può trovare il padre, dalla risposta di Kaleb e dalla successiva reazione di Alena capisco che probabilmente si trovi presso la lapide di suo figlio, il... il padre di questa bambina, il marito di questa brava donna. Ed ancora una volta mi rendo conto di quanto sia atroce questa guerra, di quanto sia necessario stringere ancora i denti e conquistare l'ultimo territorio che ci serve per vincere. Ci siamo quasi riusciti, possiamo farcela. "Papà non c'è più" sento una stretta al cuore nel sentire le parole della bambina, resto in disparte ed abbasso lo sguardo mentre anche Daphne prova ad essere di conforto alla sua famiglia. "Ti ho sentito mentre ero nel corridoio, sono fiero di te. Raggiungilo, ha bisogno di vederti. Mi prendo cura io di Shayla fino a quando torni. Vuoi un bicchiere di acqua?" rialzo lo sguardo incrociando quello di Kaleb, ha quei modi gentili e premurosi che ricordavo e che ancora mi mettono a disagio "Si...grazie" mi alzo e lo seguo verso la cucina, anche questa lussuosa come il resto della casa, ed il ragazzo riempie un bicchiere d'acqua per poi porgermelo. Inizio a bere senza dire nulla, in questo momento ho come la mente vuota "il nero ti dona più del rosso" torno a guardarlo e mi sta sorridendo, mi viene istintivo farlo a mia volta, quindi si ricorda di me... non lo avrei mai detto "Non avevo idea che tu fossi parte dei Ribelli, a dire il vero non conoscevo neanche il tuo nome, ma non ho dimenticato il tuo viso" resta in silenzio e lo faccio anch'io, queste sue parole mi sorprendono ed allo stesso tempo mi fanno piacere, più di quanto vorrei in realtà "Non prendermi per stupido" sorride di nuovo, è ancora più attraente quando lo fa. "Anch'io non ho dimenticato il tuo viso" rispondo di riflesso, quasi senza pensarci, forse dovrei stare zitta perchè mi sto mettendo in una situazione assolutamente fuori luogo "Sei stato molto gentile quella notte, più di quanto meritassi...sono stata davvero pessima, scusami" sorrido ancora ripensando al mio patetico tentativo di approcciarlo per soldi, non mi riconosco più in quella persona "Ma alla fine l'ho seguito davvero quel tuo consiglio, ho lasciato quella vita" bevo un altro pò d'acqua, sento la gola secca "Sembri una donna forte, non eri fatta certamente per quella vita" poggio il bicchiere vuoto sul ripiano "Si, lo credo anch'io" e lo penso davvero, da quando ho messo piede in quel bordello a Capo Tempesta ho capito che non sarei più tornata a vendermi in quel modo. Torno a guardarlo, è un momento davvero difficile per tutti loro "Mi dispiace per quello che è successo alla vostra famiglia" abbassa lo sguardo per un attimo prima di rispondermi "stiamo provando a reagire, Samy è ancora così piccola ed Alena lo ama così tanto.... lui era un pilastro per tutti noi" annuisco alle sue parole, devono essere forti in questo momento soprattutto per la bambina, è ancora così piccola ed ha bisogno di tutto il loro sostegno. Prende della frutta dal ripiano chiedendomi se ho fame, annuisco ed inizio a mangiarla mentre mi fa compagnia "mi ero offerto a Daphne per seguirla da voi ribelli, ma ha preferito che io restassi qui a prendermi cura di loro..." sorride ancora mentre io continuo a mangiare in silenzio, è bello vedere quanto siano uniti nella loro famiglia, questa complicità che hanno è qualcosa che non ho mai sentito con nessuno "non sarebbe stato male incontrarti prima" torno a guardarlo, mi sento a mio agio con lui come non mi era mai capitato "ci siamo incontrati ora..." gli sorrido ancora incatenando i miei occhi ai suoi per qualche istante ed anche se sto bene inizio a sentirmi leggermente in imbarazzo, chiaramente c'è intesa e non è il caso... non sono il tipo di donna adatta a tutto questo, a persone come lui "Forse dovremmo tornare dagli altri" gli dico infine terminata la frutta. Lui annuisce ma poco prima di uscire dalla cucina mi ferma "vorrei fare una cosa, che ho desiderato fare quella sera quando ti ho conosciuta" resto spiazzata e non dico nulla mentre lui solleva una mano sul mio viso e si avvicina ancora di più, mi sento come se mi stesse mancando il pavimento sotto i piedi, come se tutte quelle sensazioni che ho sempre deriso e criticato mi avessero tramortita nello stesso istante e poi... scosta una ciocca di capelli dal mio viso, portandola dietro l'orecchio "Così ti si vedono meglio gli occhi" schiudo le labbra per parlare ma dopo qualche istante mi limito a sorridergli per poi tornare assieme a lui nel salone principale.

  6. #1896
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Il volto smagrito, il viso pallido e quegl’occhi che mi fissano, ma è come se fossero vuoti. Mio padre mi osserva per qualche istante, ma sembra mettere a fuoco la mia immagine solo dopo tempo. “Papà…” Non si sposta dalla sua posizione, piuttosto abbassa lo sguardo e torna ad osservare la tomba, sento qualcosa crollare in me, non l’ho mai visto così, mai… in tutta la mia vita, ha sempre ostentato molta sicurezza, sempre convinto di ciò che faceva, anche messo avanti ai propri errori, persino quando abbiamo parlato l’ultima volta aveva il suo solito sguardo austero e fiero “Ho sbagliato ogni cosa con voi, ho sempre messo avanti la mia lealtà al regno ed ai casati affiliati, non vi ho mai detto cosa pensavo sul serio, non gli ho mai detto quanto fossi fiero di lui”

    Mi avvicino di un passo e poggio la mia testa sulla sua spalla, è così alto anche se ricurvo “Quando ho saputo di Alena, che era incita, venendo meno al patto con il casato dei Abaren, in realtà ho tirato un sospiro di sollievo. Non avrei mai potuto oppormi ad una richiesta di matrimonio da parte di una famiglia così influente, l’unione di Kol con la loro primogenita avrebbe arrecato a tutti forti vantaggi politici ed economici, ma… erano così… “

    Continuo la sua frase “Pomposi? Pretenziosi? Tutto ciò che non siamo noi? Dannatamente diversi e quella ragazza tremendamente brutta ed antipatica per il mio perfetto e gentile fratello? Sì, è così” Gli strappo un sorriso che mi fa sentire meglio e sento la sua testa poggiarsi sulla mia



    “Sono stato felice di usare l’onore di Alena come scusa, è una ragazza come si deve, mi ha reso nonno e Kol era felice con lei. Sono… sono stato sollevato anche quando è successo con gli Urthadar” mi stacco da lui confusa e lo guardo senza capire, lui per tutta risposta mi poggia una mano al viso, carezzandomi la guancia “Schierarmi contro di loro rifiutando l’unione tra i nostri casati ci sarebbe costato troppo, è una famiglia molto influente e pericolosa, se quell’Aiden non si fosse preso la briga di darsi così da fare per mandare tutto a monte, l’avrei fatto io in un modo o nell’altro, avrei trovato una scusa plausibile” Non riesco a credere a ciò che sto sentendo, era così determinato nel farmi sposare a quell’abominio “Non mi hai parlato per mesi dopo l’accaduto” “Tu non mi hai parlato per mesi, Daphne. Io… mi sono limitato ad attendere che ti passasse e non avevo intenzione di dirti come la pensavo veramente. Avresti sempre puntato sul mio cuore di padre, piuttosto che all’uomo ligio che dovevo essere” abbasso lo sguardo visibilmente confusa, ha ragione, non si arrabbiò neanche quella volta, ebbe solo una reazione alla notizia di cosa accadde in quella stanza, ma tornati alla magione non ha mai più ripreso l’argomento, mi vergognavo troppo “Ciò non toglie l’umiliazione che ho ricevuto quel giorno” indurisco lo sguardo pensando al viso di quella donna che mi fissava e quello di Aiden nel deridermi, lo sguardo di suo padre… quello non lo capii, non ebbe una reazione particolare, come se per lui fosse normale, come se se lo aspettasse. “Non lo condanno, si è preso gioco di te e della tua innocenza, l’ho odiato profondamente per questo, ma si è opposto a qualcosa che nessuno voleva, se non sua madre” Non so se sentirmi stupida o meno, resta il gesto nei miei confronti, ma tolto questo cosa rimane? Un’altra persona che non voleva quel matrimonio tanto quanto me, possibile che stia sbagliando ad accanirmi in questo modo? Dovrei pensare alla guerra e a vendicare mio fratello, piuttosto che il mio onore… lo stesso che ho perso in chissà quanti letti. “Ho saputo della vittoria conseguita all’Elisyum, le notizie corrono velocemente, specialmente per noi elfi che abbiamo qualche mezzo in più per comunicare. E… che Efrem è diventato Gran Maestro” Efrem? “Non… non capisco” Mio padre stringe la presa sulla mia spalla e finalmente riconosco il suo sguardo, è fiero nel guardarmi “Questa notte la Gran Maestra Nimoe ha raggiunto i capi Elisi, Efrem Targaryus, lo stesso uomo con il quale combatti, è il suo successore” E’ questo che doveva fare Efrem? Uccidere la Gran Maestra? Perché non riesco a pensare a nient’altro se non a questo, quella donna godeva di una salute ferrea e lo aveva già messo al tappeto una volta senza toppe difficoltà, ricordo ancora con orrore la gamba di Efrem. Come è possibile? Anche se per assurdo fosse riuscito a sconfiggerla, questo non spiega il fatto che sia stato scelto come suo successore… non capisco. “So bene cosa hai passato per quel giovane, anche se non ne hai parlato apertamente, è sempre stato chiaro cosa provavi per lui, ma dai tuoi racconti sulla vita di corte ammetto che non sarei stato favorevole ad una vostra unione” Un’altra pessima figura, ne avrò parlato così tanto da portare tutti allo sfinimento, mio padre scelse persino di non schierarsi contro Lumen per la questione della cicatrice, ma se non lo ha fatto con gli Urthadar, figuriamoci con la famiglia reale, con Re Rickard… suo amico. “Ma le cose sono cambiate. Lo ami ancora?” Sgrano gli occhi spiazzata da questa domanda, non ho mai avuto questo genere di discorso con lui, non mi sentivo a mio agio e non mi ci sento tutt’ora, ma sento di volergli rispondere ugualmente “Sì” il mio viso è rassegnato, come se non possa essere contemplata nessun’altra risposta oltre questa “E lui? Ricambia?”Un sorriso mi appare sul viso ricordando cosa è accaduto la scorsa notte, noi due, finalmente insieme, le parole che mi ha rivolto e… e tutto il resto, tutto quello che ho pensato, gli anni durante i quali l’ho osservato, i suoi atteggiamenti, il discorso con Andreus “No, lui è il mio capo ed io un saldato”

    Ho una tremenda stretta allo stomaco nel proferire queste parole e mio padre sembra accorgersene, mi stringe tra le sue braccia, come vorrei avesse fatto tante volte, oggi ho visto un altro Lord dell’Altura, probabilmente l’uomo del quale mia madre si è innamorata e che non sono mai riuscita a vedere. “Quando questa guerra sarà terminata ricominceremo tutto da capo, Daphne” “Sì… grazie papà” Restiamo così per qualche istante, sento il suo cuore battere forte e man mano regolarizzarsi, così come il respiro. Sciogliamo il nostro abbraccio e raggiungiamo gli altri nel salone. “Shayla, lui è mio Padre, Lord Eddad”

    mio padre le porge la mano per stringerla e la osserva con lo sguardo alto “E’ un onore conoscere chi porta alto il vessillo della nostra causa”

  7. #1897
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    Rientriamo nel salone dove troviamo Alena e la madre di Daphne sedute sul divano, la piccola Samy sta giocando poco distante e sembra essere tornata a sorridere nonostante tutto...le sue parole di prima mi hanno fatto sentire una stretta al cuore, è un bene che abbia una famiglia così unita accanto. E' un bene per tutti loro, in un momento così difficile. Mi siedo anch'io sul divano e Kaleb prende posto accanto a me ma restiamo in silenzio per qualche istante osservando tutti la bambina, la quale continua a sorridere nell'ingenuità tipica della sua età per poi voltarsi e venirmi incontro "questo è un regalo del mio papà" mi dice con fierezza ed osservo il piccolo ciondolo che porta al collo e che mi sta mostrando, mi abbasso ed avvicino la mano sfiorandolo "è davvero un bellissimo ciondolo" le dico con un sorriso sforzandomi di sembrare tranquilla e subito dopo mi stringe le braccia attorno al collo, ricambio forte la sua stretta chiudendo gli occhi per un istante e poi la lascio tornare a giocare, per fortuna riesce ancora a farlo. “Shayla, lui è mio Padre, Lord Eddad” Daphne e suo padre rientrano nella stanza, vedo l'uomo avvicinarsi a testa alta per stringermi la mano, mi sento un pò impacciata e non so esattamente come comportarmi, sono tutti così gentili qui con me ed è solo da poco che mi sto abituando a vedere persone che si approcciano a me in questo modo, praticamente da quando sono al monastero. Ricambio la sua stretta con decisione, mantenendo alto lo sguardo “E’ un onore conoscere chi porta alto il vessillo della nostra causa” annuisco ringraziandolo, prima di rispondere "Lo è per me combattere e vincere per la causa giusta. Grazie per l'ospitalità, Lord Eddad" l'uomo annuisce prima di lasciare la mia mano ed anche gli altri si alzano dato che Daphne esprime l'intenzione di tornare in fazione. Alena è la prima ad avvicinarsi a me e ad abbracciarmi con i suoi modi delicati e garbati "ti ringrazio per quello che stai facendo" stringo ancora di più la presa, è davvero una donna molto dolce e gentile "grazie per l'aiuto, sei stata molto gentile" mi sorride ancora quando poi viene a salutarmi anche la suocera. Insieme vanno poi ad abbracciare Daphne mentre Kaleb torna ad avvicinarsi a me "spero di rivederti presto" lo osservo negli occhi per qualche istante, lo spero anch'io e la convinzione di prima di dover lasciar stare non mi sembra più così motivata, così gli sorrido "anch'io lo spero" per una volta non voglio costringermi a dire o fare altro rispetto a quello che sento, smettendo per una volta di allontanare le persone come ho sempre fatto. Quando anche Daphne ha salutato ed abbracciato tutti usciamo dalla magione superando le guardie ed incamminandoci verso il Glados, mi guardo per un momento indietro e ripenso a questo poco tempo passato con loro, mi sono sentita ben voluta, accolta... è stato bello ed è la prima volta che mi accade. "Daphne..." inizio a dirle mentre camminiamo "non sono stata del tutto sincera con te quando ho visto il ritratto di Kaleb. Non ne avevo la certezza, almeno fino ad oggi, e mi sembrava stupido parlarne. L'ho già incontrato per caso, per strada, circa un anno fa. Abbiamo scambiato appena poche parole... ma mi erano rimasti impressi i suoi modi gentili" le sorrido leggermente imbarazzata, alzo poi lo sguardo quando arriviamo al Glados e focalizzo il monastero per poi farvi ritorno assieme alla ragazza.

  8. #1898
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Saluto tutti a malincuore, abbraccio ancora mio Padre che, anche se non sembra, è quello più provato di tutti, persino di mia madre. Lo vedo sorridermi e baciarmi la fronte come non faceva da tanto tempo, troppo... ed un senso di calma mi pervade all'istante. Quando mi incammino con Shayla, non posso, però, fare a meno di ripensare agli atteggiamenti di Kaleb, si è mostrato troppo propenso alla mia compagna e nonostante io e lei abbiamo legato in questo periodo, non so se la cosa possa farmi piacere, anzi... ammetto che mi infastidisce abbastanza "Daphne..." Volgo lo sguardo alla ragazza, mentre continuiamo ad avanzare verso il Glados "non sono stata del tutto sincera con te quando ho visto il ritratto di Kaleb. Non ne avevo la certezza, almeno fino ad oggi, e mi sembrava stupido parlarne. L'ho già incontrato per caso, per strada, circa un anno fa. Abbiamo scambiato appena poche parole... ma mi erano rimasti impressi i suoi modi gentili" Stringo istintivamente la mascella, cerco di mascherare il mio fastidio, anche se evidente, e faccio due profondi respiri, prima di sfiorare il Glados. Ci ritroviamo al Lapis, ma non avanzo, resto ferma appena varcato il bordo del portale, osservo Shayla e non sono più convinta di voler mostrare una finta calma "Ti ho fatto la simbiosi quel giorno, capii qualcosa e non so perché mio fratello ti abbia retto il gioco sinceramente. Kaleb è un ragazzo come si deve e non lo dico perché l'ho idealizzo, per lui certe cose hanno dei valori, spero che sappia chi sei..."

    e sì, mi riferisco al mestiere della meretrice, anche se lei ha scelto di non svolgerlo più, è qualcosa da non trascurare, un tassello influente in un rapporto di coppia, un macigno e quasi mi infastidisco da sola ad averli pensati come coppia "E' evidente che è interessato a te. E' adulto e vaccinato, non posso intromettermi, spero che tu ti sappia comportare di conseguenza. Ora avvisiamo gli altri che siamo arrivate"




    Alzo la mano destra al cielo, ma resto con lo sguardo sulla giovane, forse mi prenderà per una gradassa, ma fondamentalmente non m'importa. Lascio che la mia energia confluisca verso l'alto e che la potenza del fulmine si unisca alla mia volontà, una chiazza più scura del cielo si addensa sopra le nostre teste, scintille di elettricità si liberano dal palmo e dalla nube, per poi piombare al suolo poco distante da noi in un fulmine che brucia uno dei alberi secchi.



    il tuono assordante si propaga nell'aria, così come la puzza di bruciato. "Credo che ci abbiano sentite" le dico rivolgendole un occhiolino, dandole a capire che mi sono apparentemente calmata, ma che questo fulmine vale anche da monito nei suoi confronti. "Efrem è diventato Gran Maestro, me l'ha detto mio padre"

    esclamo con voce ferma, portando lo sguardo al Glados... e allora perchè non avverto la sua presenza? Forse non è ancora tornato...

    Maestra Ira di Zeus – Si è in grado di generare un fulmine che piomba dal cielo di grandi dimensioni, il quale travolge il nemico, fulminandolo e provocando ingenti danni da folgorazione (130 volt)

  9. #1899
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    La mia schiena è ancora radente al muro, Gliocas svolazza sghignazzando, mi sa che ha trovato qualcosa..
    Faccio per richiamarlo ma nel mentre qualcosa mi urta alla schiena, mi volto di scatto pensando ad un eventuale nemico, ma se così fosse stato mi avrebbe colpito di sicuro alle spalle, non di certo solo urtata.
    Mi volto e ciò che incontro sono gli occhi di Andreus.
    «mentre sei qui fuori a fissare gli uccelli, potresti stare attenta a quando tornano gli altri? Grazie.»
    La sua freddezza nei miei confronti la comprendo eppure mi ferisce, non dico nulla sarebbero parole sprecate visto che le mie giustificazioni sembrano sempre totalmente assurde o incomprensibili, lui infatti nemmeno si ferma e prosegue verso la sua destinazione, sembra dirigersi verso il mausoleo. Cerco di fermarlo:
    << Fermati, c’è qualcosa o qualcuno sul tetto potrebbe essere pericoloso!>>
    Quasi nemmeno sembra sentire la mia voce, mi ignora completamente per fortuna poi una voce che conosco sembra provenire proprio da sopra il mausoleo…
    << Ehy >> Markus…è lui.
    Ed infatti poco dopo lo vedo scendere agilmente usando l’edera come corda improvvisata.
    <<Bisogno di una mano o cosa…? L’ho capito dall'insistenza di quel corvo... Credo sia tuo, no?>>
    << Per gli Siamesi! Markus, mi hai fatto spaventare! Pensavo fossi un nemico. Solo e di notte sul tetto di un mausoleo!>> cerco di calmare il mio malumore nei suoi confronti, in fondo magari stava solo cercando un posto per restare solo. Mi indica poi Gliocas che nel frattempo ha deciso di tornare da me.
    <<Sta attenta a Lysa, il mio scoiattolo ha passato un brutto quarto d'ora con lei, salvandosi per miracolo. Sai è un pò...>> fa un gesto che mi strappa un sorriso <<strana>> ma nel mimare l’atteggiamento della donna, noto le sue nocche.
    << Strana è a dir poco, direi…inquietante!>> sorrido sincera per poi continuare fissando le sue mani divenendo seria
    << Che hai fatto alle mani? Sarà meglio medicarle…>> senza attendere una sua risposta, mi avvicino a lui , un odore che sembra erba mi arriccia il naso, ma evito di mostrare apertamente il mio disappunto, prendo lo strofinaccio assicurato alla mia cintura , con i denti incido la stoffa per poi strapparlo in due metà circa, gli offro un mio palmo sperando che vi posi sopra prima una mano poi l’altra, se mi concederà di prendergliele, gli avvolgerò attorno le improvvisate bende, poi gli dirò: << ..e...in infermeria vi è tutto il necessario>> esordirò per poi invitarlo a seguirmi con un gesto del capo al fine di potergliele pulire per bene.
    Mentre attendo un gesto di Markus oppure anche solo una parola, una luce proveniente dalle mie spalle si proietta sul cimitero, qualcuno ha varcato il Glados.
    Mi volto con diffidenza e poco dopo prima di fissare chi vi sia nella luce azzurrognola, noto che una grossa nube si sta addensando in cielo mentre poi da esso scaturisce un poderoso fulmine che giunge con il suo rombo muovendo l’aria e incenerendo all'istante un albero. Sobbalzo e quasi urto Markus mentre un pungente odore di legno bruciato accompagna la sua scia.
    << Abbiamo visite..potrebbero essere Daphne e Shayla.. >> non riesco bene a distinguere le due figure, ma sembrano loro.
    << Avviciniamoci, se sono loro potrebbero aver bisogno di aiuto>> detto ciò mi avvierò verso il Glados, con il chiaro intento di potermi rendere utile qualora avessero bisogno.



    Ultima modifica di DELTAG; 4th February 2016 alle 18:02

  10. #1900
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Markus Obelyn

    Keyra mi fa una ramanzina prima di sorridere per la mia battuta su Lysa e il suo feticismo per gli scoiattoli. Quando però vedo che punta lo sguardo sulle mani mi metto di riflesso a braccia conserte per farle intuire che sto bene e che non c’è nulla di cui preoccuparsi. <<Che hai fatto alle mani? Sarà meglio medicarle…>>, mi domanda e nel mentre strappa una fascia con cui creare una benda improvvisata. La guardo e porgendole le mani, una per volta, le dico mentre mi medica le nocche, <<mi stavo allenando per diventare un elfo maestro>> , sfoggiando la mia solita faccia di bronzo. <<E...in infermeria vi è tutto il necessario>>, aggiunge poco dopo facendomi segno di seguirla. “Speriamo che Daphne tardi, adesso non saprei proprio che raccontarle…” penso ed assottigliando lo sguardo faccio per risponderle di “sì” con la testa. Una nube improvvisa però, carica di elettricità, crea un fulmine che piomba con prepotenza nei pressi del Glados e che carbonizza un albero vicino. Keyra spaventata dal tuono mi viene addosso, stringo i denti quando, sbadatamente, mi urta in pieno la mano fasciata e mantenendomela appena esclamo un semplice <<ahi>> fissandola con un occhio chiuso. Ok, forse non sto così bene... Probabilmente è rotta. <<Abbiamo visite... Potrebbero essere Daphne e Shayla…>>. Al solo sentire nominare Daphne ogni tipo di sofferenza svanisce e la brutta sensazione che ho provato poco fa torna a farsi beffe di me mentre la parola “traditore” mi rimbalza in testa. <<Avviciniamoci, se sono loro potrebbero aver bisogno di aiuto>>. <<Sì, andiamo>>. Dico mentre la sorpasso e correndo mi avvicino alle due che sono proprio Shayla e Daphne… E, tolto parecchio sangue... Sembrano illese... VAI CHE SE ABBIAMO VINTO SI FESTEGGIA! Ok, calma, non è sicuro. <<State bene? Se serve vado a chiamare… Andreus…>>, domando aggiungendo il nome del ragazzo con difficoltà mentre guardo Daphne. Mi sento in colpa, diamine, riesco a malapena a fissarle il viso, probabilmente dovrei dirle la verità ma ora non credo che sia il momento adatto…. Meglio parlarle con calma e da soli. Tutto a suo tempo. <<L’Elysium? Abbiamo vinto... Vero?>>.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 4th February 2016 alle 20:53



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