Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

Andreus De Lagun

Mi rigiro nel letto sentendo la bocca impastata e secca, così come gli occhi che fatico ad aprire. Sbadiglio un paio di volte affondando la faccia nel cuscino stiracchiandomi fin quando con un sospiro non smetto di dimenarmi. Sbadiglio ancora una volta sollevando appena gli occhi dal cuscino, che ore saranno?

Dei, mi sento abbastanza intontito. Mi metto seduto guardandomi attorno nella stanza e subito, sul comodino accanto al letto, scorgo il libro di Zanna Bianca. Come un fiume in piena le immagini di quel bacio tornano a premere nella mia testa. Quel contatto, quella sensazione di benessere mista a terrore puro. Mi tocco le labbra per un attimo per poi grattarmi con forza la testa usando entrambe le mani. Sto dando troppo peso a questa cosa… ne parlerò con lui, quello che è successo nel campanile è stato solo un malinteso.

Un malinteso bello grosso, anzi… sicuro voleva solo zittirmi in qualche modo. Prendo un respiro e decido di alzarmi dal letto con quel pensiero a ronzarmi in testa che però piano a piano inizia già a morire. Vado in bagno e mi sciacquo più volte il viso cercando di riacquistare lucidità, è tutto così assurdo.

I pensieri iniziano a farsi più nitidi e la sensazione di spossatezza svanisce. Mi sento una molla, faccio un profondo respiro e mi dirigo fuori dalla camera con l’obiettivo di cercare Markus e fare luce su questa cosa, evito la cucina… non riesco a mangiare. Mi sento lo stomaco sottosopra in questo momento e ingerire un boccone non farà altro che peggiorare. Arrivato all’esterno scorgo subito la figura di Markus vicino a Isyl e… le ragazze sono tornate.

Avranno vinto, dei ditemi di sì! Mi avvicino a loro ma più avanzo, più sento lo stomaco andarmi in subbuglio e, quando sono praticamente a pochi metri da loro… «siete tornate!» urlo quasi come a voler convincere me stesso di ciò che sto dicendo. Sento un macigno farsi sempre più grande nello stomaco ma cerco di ignorarlo almeno per il momento. Almeno fin quando non saremo da soli… io e lui, e potremo parlare a quattr’occhi senza che ci sia qualcuno ad ascoltare. «Siete ferite? Avete tagli o altri colpi? Abbiamo vinto? Come state?»

qualcuno mi fermi. Prendo un respiro, sono troppo in ansia…

Shayla Bolton

Daphne mi sembra infastidita per quello che le ho detto nonostante le abbia chiarito che non avevo la certezza che quell'uomo fosse effettivamente suo fratello prima di incontrarlo oggi. La vedo stringere i pugni e per un attimo penso che voglia urlarmi contro, forse è un tantino possessiva nei confronti nel fratello altrimenti non si spiega una reazione di questo tipo per una piccola omissione "Ti ho fatto la simbiosi quel giorno, capii qualcosa e non so perché mio fratello ti abbia retto il gioco sinceramente. Kaleb è un ragazzo come si deve e non lo dico perché lo idealizzo, per lui certe cose hanno dei valori, spero che sappia chi sei...E' evidente che è interessato a te. E' adulto e vaccinato, non posso intromettermi, spero che tu ti sappia comportare di conseguenza" la ascolto in silenzio leggermente amareggiata, era ovvio che il suo primo pensiero sarebbe stato il mestiere che facevo e non posso effettivamente biasimarla, anche se ormai mi ero convinta di aver voltato pagina e di non dover più fare i conti con la persona che ero, una cosa che probabilmente non accadrà mai...il mio nome è conosciuto per quel motivo, non sarà semplice liberarsene "Lo sa e non ha retto alcun gioco, non ci eravamo effettivamente mai presentati e non credevo mi avesse riconosciuta" continuo ad avanzare di qualche passo ma la ragazza si ferma ed alza una mano al cielo guardandomi come a lanciarmi un monito nonostante l'espressione apparentemente calma "Ora avvisiamo gli altri che siamo arrivate" un monito che si manifesta in un fulmine che dal cielo cade poco distante da noi a bruciare un albero secco, un monito di cui non mi importa in realtà molto, Kaleb merita una donna come Alena, non qualcuna che sarà sempre ricordata come la meretrice di Capo Tempesta. Forse avrei dovuto evitare determinati atteggiamenti, me ne rendo conto solo ora ma comunque non ha importanza. Terminata questa guerra cercherò la mia strada altrove, magari proverò a riallacciare i rapporti con i Bolton, Andreus potrebbe avere ragione su di loro. "Credo che ci abbiano sentite" aggiunge con un occhiolino, annuisco di sfuggita mentre riprende a parlare "Efrem è diventato Gran Maestro, me l'ha detto mio padre" la guardo questa volta sorpresa, era quindi questo che doveva fare stanotte. E' riuscito a battere Nimoe nonostante l'altra volta lo avesse ridotto in quel modo? Ed i Siamesi hanno scelto proprio lui? Sembra assurdo ma... è grandioso! Ero certa che sarebbe tornato vittorioso da questa missione. "Sapevo che sarebbe andato tutto bene, è una notizia fantastica" le sorrido, immagino come si senta tranquilla ora sapendo che l'uomo a cui tiene così tanto, oltre che nostro leader, è sano e salvo. <<State bene? Se serve vado a chiamare… Andreus…>>, mi volto e vedo Markus avvicinarsi con Keyra, sembra preoccupato ma anche ansioso di sapere l'esito della battaglia <<L’Elysium? Abbiamo vinto... Vero?>> chiede infatti poco dopo e sto per rispondere quando «siete tornate!» la voce di Andreus più squillante del solito mi interrompe «Siete ferite? Avete tagli o altri colpi? Abbiamo vinto? Come state?» Raiden... qui serve una tisana! Mi affretto a rispondere con un sorriso raggiante così che si tranquillizzino entrambi "Siamo illese, l'Elysium è nostro!"

Daphne Elania Baratheon

Shayla appare tranquilla dopotutto, anche dopo aver ricevuto il mio messaggio "velato" al riguardo di mio fratello, sarà che effettivamente mi sono immaginata cose non vere, Kaleb è gentile con quasi tutti, non in quel modo almeno, e Shayla... Shayla mi ha dimostrato un pò di cose in questi giorni.



Forse dovrei smetterla, forse... prima o poi. Quando sento la voce di Markus mi volto ed oltre lui arrivano anche Keyra ed Andreus, il quale parla senza sosta, come se fosse nervoso.



Sorrido tranquilla quando Shayla comunica che abbiamo vinto e mostro le braccia, in modo che capisca che sono senza ferite. "E' stata una battaglia difficile, abbiamo vinto per intercessione divina." mi guardo attorno, ancora non sento la presenza di Efrem, la presenza del Gran Maestro, mi sento stranita al riguardo, non riesco a crederci "Efrem? Non è tornato ancora?" Osservo poi Markus... dovrei parlargli, ma non credo che ora sia il momento buono, porto poi lo sguardo ad Andreus, anche se so che tra loro è finita, devo un chiarimento anche a lui e sì... probabilmente dovrò parlarne anche con Efrem, dovrei pensare solo alla guerra, abbiamo appena vinto... mi sento una stupida.



Mi volto ancora verso Markus per poi rivolgermi a lui "Più tardi dobbiamo parlare"



Non ho più intenzione di prendere in giro nessuno. Mi siedo poi su di una pietra "Mi riposo un attimo, mi fanno male le gambe. E' successo qualcosa in nostra assenza?" Terremoti, alluvioni, demoni tornati dall'inferno... ormai questa guerra non mi sorprende più.

Keyra
Isyl Tinnuviel

Nemmeno il tempo di dire lui scusa per averlo involontariamente urtato che lui mi supera, ed io dietro di lui raggiungo le ragazze
Resto in silenzio ad ascoltare le loro parole mentre oltre a me e Markus giunge anche Andreus, questa distanza tra me è lui non riesco ad accettarla, devo chiarire prima che sia troppo tardi, ...almeno per me.
Seguo il discorso e apprendo dalle due che anche questo campo è vinto, sorrido felice in loro direzione poi aggiungo:
<< Complimenti ragazze! Sono felice di riavervi tra di noi e con una nuova vittoria tra le mani.>> Vorrei abbracciarle entrambe ma vedo Daphne sedersi su di una pietra.
La osservo mentre alla sua domanda su Efrem, rispondo con un cenno del capo, poi aggiungo:
<< Per quel che ne so...Efrem...non è ancora tornato ma...sono sicura che...starà bene...>> rispondo titubante, celando un sorriso colmo di tristezza , vorrei crederlo davvero, vorrei pensarlo sano e salvo da qualche parte, eppure un pensiero velato d'ombra mi attraversa, spero non gli sia accaduto nulla. Alla sua seconda domanda invece, abbasso la testa, qualcosa è successo si, tra me e Andreus, ma non credo la cosa debba interessare loro , soprattutto dopo una battaglia che deve essere stata dura.
<< Se posso fare qualcosa per voi non esitate a chiedere...siete state grandi e, lo dico con il cuore>> rivolgo loro un grasso sorriso e resto in attesa di sapere se posso o meno rendermi utile, anche solo per accompagnarle all'interno del rifugio, altrimenti andrò in cucina a preparare loro qualcosa, la torta è una sorpresa che hanno preparato Markus e Andreus per loro, forse è meglio se io non la rovini rivelando la cosa. Spetta agli uomini.

Sono fuori casa fino a lunedì. Ogni azione di Keyra se non me la uccidete, potete considerarla andata a buon fine

Andreus De Lagun

Nessuna delle due sembra avere problemi o tagli di alcun genere e tiro un sospiro di sollievo quando anche Shayla mi sorride felice «siamo illese, l'Elysium è nostro!» oh dei.

Abbiamo vinto. Abbiamo vinto. ABBIAMO VINTO! Prendo un profondo respiro felice per questa meravigliosa notizia e sorrido contento verso le due quando anche Daphne si aggiunge «è stata una battaglia difficile, abbiamo vinto per intercessione divina.»

si guarda attorno e contemporaneamente sento un nodo formarsi all’altezza dello stomaco quando parla «Efrem? Non è tornato ancora?» chino il capo e faccio cenno di no… sono preoccupato per lui, vorrei tanto sapere se sta bene o… no. Lui sta bene. Tornerà, ne sono certo. La ragazza fissa poi me e Markus e soffermandosi su quest’ultimo aggiunge «più tardi dobbiamo parlare» chino il capo e deglutisco silenziosamente… tornando a guardare Shayla, non ce la faccio a incrociare i loro occhi. È più forte di me, sento i passi di Daphne allontanarsi di poco verso una delle rocce per poi tornare a rivolgersi a noi «mi riposo un attimo, mi fanno male le gambe. E' successo qualcosa in nostra assenza?»

direi che a parte l’egocentrismo di Isyl a dir poco smisurato e io e Markus che ci siamo baciati… cioè, lui ha baciato me, no, direi proprio che non è successo nulla. A distrarmi dai miei pensieri ci pensa proprio Isyl che si aggiunge, la guardo appena con sufficienza «se posso fare qualcosa per voi non esitate a chiedere... siete state grandi e, lo dico con il cuore» sto per rispondere e invitarle dentro quando è Shayla a bloccarmi e chiedermi «Andreus ho ripensato alle tue parole... ti va di accompagnarmi in biblioteca? Voglio mostrarti una cosa…»

chiede cominciando a muoversi in direzione del mausoleo, impiego qualche secondo prima di capire a cosa si riferisce, forse ha riflettuto durante la battaglia su quello che le ho detto riguardo suo nonno. Ammetto di essere piuttosto curioso «certo!» dico correndole dietro e sentendomi per un attimo sollevato. Non riuscivo più a sostenere lo sguardo di Daphne e Markus. Brucia, anche se non vorrei. Mi lascio guidare dalla ragazza fin quando non arriviamo in biblioteca. Cosa vuole farci qui dentro? «Cosa vuoi farmi vedere?»

chiedo guardandomi attorno prima di posarmi al tavolo al centro della stanza. Ora sono davvero curioso di sapere cosa ha pensato…

*Frasi e azioni di Shayla concordate con Serenarcc

Shayla Bolton

I ragazzi sono tutti allegri e sollevati per il nostro rientro e per la vittoria, Keyra e Markus si offrono di aiutarci mentre Andreus sembra invece abbastanza nervoso, forse per il fatto che Efrem non è ancora tornato. Daphne spiega un pò la battaglia, il fatto che siamo state fortunate anche se non dovrebbe essere così modesta, siamo state grandi e lei soprattutto ha fatto quasi una strage "Daphne è troppo modesta, ha fatto un bel fritto misto all'Elysium!" esclamo per poi scoppiare a ridere, mentre Andreus continua a guardarmi con un'espressione strana e mi riporta alla mente la nostra conversazione. Dovrei in fondo ringraziarlo, se non mi avesse fatto ragionare, pur evitando di intromettersi troppo in scelte che alla fine devo fare solo io, probabilmente avrei chiuso senza esitazione quella porta... forse l'unica che ho per provare la sensazione di avere una famiglia tutta mia, un posto da considerare casa. Daphne chiede se ci sono aggiornamenti ma prima ancora che rispondano mi avvicino ad Andreus, tanto se è successo qualcosa ne verremo messi al corrente durante la riunione «Andreus ho ripensato alle tue parole... ti va di accompagnarmi in biblioteca? Voglio mostrarti una cosa…» gli chiedo mentre inizio ad avviarmi verso l'interno del monastero «certo!» mi corre dietro fino a raggiungermi ed in pochi minuti arriviamo in biblioteca, ho intenzione di mostrargli il tomo delle casate con il ritratto di mia madre, è l'unico con cui ne ho parlato e mi fa piacere condividere questa cosa con lui. «Cosa vuoi farmi vedere?» si siede al tavolo mentre io cerco tra gli scaffali il tomo per poi portarlo al tavolo sedendomi accanto a lui ed iniziando a sfogliarne le pagine, prima di questi questi giorni non mi ero mai interessata a loro ed ancora mi fa uno strano effetto. Scorro le casate in ordine alfabetico, quando arrivo alla B mi soffermo solo per un istante sui Baratheon e poi torno a sfogliare velocemente fino ad arrivare ai Bolton "Niente di che, come ti ho detto ho ripensato alle tue parole e forse quando questa guerra finirà proverò a riallacciare i rapporti con mio nonno, credo sia la cosa migliore per me. Sei l'unico con cui ho parlato di mia madre e volevo farti vedere il suo ritratto, tutto qui. Eccola..." giro il libro verso di lui in modo che possa vederla, era una donna dolcissima e mi manca da morire "Sono felice che tu abbia scelto di dare una possibilità a tuo nonno, che ne sai, magari si rivela una persona adorabile" sghignazza per qualche istante e poi osserva alternativamente me ed il ritratto, mi sento quasi scioccamente sotto esame "avete gli stessi occhi... ti somigliava molto e..." mi sorride, indicando la collana che istintivamente mi ritrovo a toccare "questa è sua?" ricambio il suo sorriso sfilando la collana ed accarezzandone il contorno con la mano "Si, me la donò prima di morire. Non mi disse molto, solo che si tramandava da generazioni nella nostra casata e che quest'ambra incastonata è il simbolo del nostro luogo d'origine, Asshai. Almeno il suo, io non ci sono mai stata" rimetto la collana al suo posto riprendendo a guardare il libro, mi aveva detto di cercare suo padre, spero che non gli dispiaccia se lo faccio ora con lui presente "Ti dispiace?" gli chiedo continuando ad andare avanti con le pagine, ormai sono alla D e credo possa intuire cosa intendo "Fa pure..." indurisce il viso ma non sembra contrariato per cui vado avanti fino ad arrivare ai De Lagun. Leggo la loro storia, soffermandomi sulla descrizione delle loro terre di cui ho tanto sentito nominare, sembra davvero un bel posto dove vivere... la loro scogliera e le leggende ad essa legata mi hanno sempre affascinata. Leggo di suo padre, Jubert De Lagun, lo scoglio di Gaearmir rinomato per il suo scudo di roccia e per la legalità ai Raeghar che da generazioni contraddistingue la casata. Leggo di sua sorella, attualmente Primo Cavaliere del Re, Cassandra De Lagun. E poi... leggo il suo nome, leggo la sua storia e vedo il suo ritratto, un ritratto non recentissimo ma sicuramente risalente a non più di qualche anno fa "Oh..." esclamo rammaricata, temo che questo gli farà più male che non vedere proprio il suo nome "forse non ho preso il tomo aggiornato, qui... compare ancora il tuo nome" alzo lo sguardo su di lui e gli mostro il ritratto.

*Frasi ed azioni di Andreus concordate

Markus Obelyn

Come se non bastasse il disgusto verso me stesso per ciò che ho fatto, per il traditore che sono, si aggiunge a noi anche Andreus la cui voce è l’ennesima pugnalata in una ferita aperta quando lo sento bombardare di domande Shayla e Daphne. Mi sforzo di non guardarlo, anche se in realtà vorrei, e trattenendo il respiro ascolto Shayla, <<siamo illese, l'Elysium è nostro!>>. Sgrano gli occhi e espirando mi lascio sfuggire un sorriso felice ma, soprattutto, spensierato perché abbiamo vinto. VINTO! Complice l’euforia sto quasi per abbracciare Keyra che si sta complimentando con loro ma è una domanda di Daphne a bloccarmi e far svenire ogni forma di felicità, <<Efrem? Non è tornato ancora?>>. Efrem… Manca da un giorno intero, spero torni presto e che anche lui stia bene. Fisso il Glados, poi Daphne, e tornando serio le faccio segno di no con la testa. Proprio in quel frangente vedo la ragazza fissarmi e, senza nemmeno tentare di avvicinarsi, dirmi, <<più tardi dobbiamo parlare>>, mentre si siede su un masso. Non capisco, Andreus non può averle già detto del bacio, perché è così fredda? Forse si è offesa perché non l’ho salutata prima della battaglia? <<Mi riposo un attimo, mi fanno male le gambe. E' successo qualcosa in nostra assenza?>>. Merda. Deglutisco, mi sento un po’ teso, e la battuta di Shayla sulla frittura mista non mi aiuta ad allentare la tensione perché il pensiero di trovarmi al posto di quei disgraziati non è confortante, anzi. In fondo tra qualche minuto potrei essere proprio io la portata principale. Lancio un’occhiata stranita a Shayla che si porta via Andreus, e quando il ragazzo entra nel mausoleo tiro un profondo sospiro di sollievo… Meglio così. Voglio essere io a dire la verità a Daphne, dopotutto lui centra poco e niente con il tradimento visto e considerato che a baciarlo sono stato io. Cerco lo sguardo di Daphne e le dico, <<io ed Andreus abbiamo fatto una torta per te, Shayla ed Efrem… Se vuoi ti accompagno io in cucina, almeno non ti sforzi visto che sembri piuttosto affaticata>>. Proverò a prenderla in braccio, nel mio gesto non ci sarà alcuna malizia perché voglio solo aiutarla. Un po' di gentilezza gliela devo dopo averla tradita. Se accetterà allora la porterò fino in sala mensa dove la aiuterò a sedersi e le offrirò un bicchiere d’acqua con cui dissetarsi assieme ad una fetta di torta.

Andreus De Lagun

Shayla sembra felice della sua scelta e sorrido contento di questa sua consapevolezza, spero per lei che dopo questa guerra ci sia un finale migliore di come lo aveva immaginato.

Mi mostra la collana appartenuta a sua madre e noto nostalgia nei suoi occhi, le voleva bene e sembra tenere molto a quella collana che porta sempre con sé. «Sì, me la donò prima di morire. Non mi disse molto, solo che si tramandava da generazioni nella nostra casata e che quest'ambra incastonata è il simbolo del nostro luogo d'origine, Asshai. Almeno il suo, io non ci sono mai stata»

Asshai, mio padre ne parlava spesso quando intesseva le rotte commerciali e mi ha sempre detto che fossero un po’ diffidenti di fronte ad altri casati e io stesso ne so qualcosa grazie alle lezioni di storia dei casati di Myricae, mi hanno sempre affascinato quelle terre. La ragazza rimette al suo posto la collana e ne deduco che ne va molto gelosa, quindi non insisto oltre, non voglio che mi prenda per un impiccione o che le dia fastidio. La guardo prendere poi il libro e iniziare ad andare avanti on le pagine fin quando non arriva alla lettera D. Oh no. «Ti dispiace?»

il mio viso si indurisce e scuoto il capo rispondendo di no mentre lei inizia a osservare la mia famiglia, fin quando non arriva a mio padre, si sofferma sul suo ritratto leggendone la descrizione al lato e la sua storia, lo Scoglio di Gaearmir, nomignolo più che azzeccato non solo per il suo scudo di roccia. Bensì per la sua chiusura mentale e la sua testa dura come il marmo. Segue poi il ritratto di mia sorella, recente. E la sento leggere a bassa voce la sua descrizione fin quando le parole “Primo cavaliere del Re” non mi rimbalzano addosso come un macigno. Scosto lo sguardo da lei e prendo a guardare fuori dalla porta, non mi va di vedere una pagina vuota o magari vedere un’altra famiglia al mio posto. «Oh...» ecco appunto. Sospiro amaramente dando conferma ai miei pensieri «forse non ho preso il tomo aggiornato, qui... compare ancora il tuo nome»

COSA? Mi volto di scatto verso di lei. È impossibile. Abbasso gli occhi sul libro scorgendovi il mio nome e sento il respiro morirmi in gola per un attimo. Scuoto il capo… in risposta alle sue parole. Questo volume è aggiornato. «Perché tu avevi controllato, vero Andreus?» dice chiudendomi la bocca con un dito, torno a guardarla indicando il volume, la mano trema toccando la carta. No io… è assurdo. Mi rifiuto di crederlo… perché? Perché farmi una cosa simile? Perché non mi ha eliminato da questo libro? «Questo è… è… è aggiornato, Shayla…»

dico balbettando vistosamente, indico la pagina di Cassandra e porto il suo sguardo sul testo «questo è il libro che ha portato Deirdre… nella vecchia versione, Cassandra era solo Comandante delle truppe.» osservo poi il mio ritratto… il tratto diverso da quello degli altri, più marcato e pesante… il mio stile «quel disegno è mio, l’ho fatto io anni fa… mio padr - Jubert deve averlo usato in sostituzione del soggetto originale.» abbasso la mano pesantemente lasciandomi ricadere sulla spalliera mentre porto l’altra al viso «perché? Perché farmi una cosa simile?» dico con voce rotta. «Forse perché non è riuscito a cancellare davvero suo figlio come pensavi. Per rabbia si dicono tante cose ma poi metterle in atto è tutta un'altra questione...» mi dice la ragazza posandomi una mano sul braccio e stringendo appena. Io non posso credere che stia succedendo davvero. Non posso… non posso…

*Azioni di Shayla concordate con Serenarcc

Shayla Bolton

La supposizione iniziale di aver consultato il libro delle casate non aggiornato viene presto contraddetta da Andreus che mi spiega che è stato portato dalla Strega dell'Ovest altrimenti sua sorella sarebbe stata Comandante e non Primo. Alterno confusa lo sguardo da lui al ritratto, un ritratto che a quanto pare è opera sua e che suo padre ha utilizzato in sostituzione del soggetto originale pur di aver un'immagine da associare al nome di suo figlio. Mi chiedo come possa non aver controllato una cosa del genere, ma forse la rabbia, la delusione ed il rancore sono stati più forti e si è basato semplicemente sulle parole che gli ha rivolto suo padre quando lo ha rinnegato come figlio, dopotutto è comprensibile. Mi chiede come sia possibile e mi limito a dirgli quello che penso, ossia che forse anche nel suo caso le cose non stanno come sarebbe stato ovvio pensare, che a parole si è forti e decisi ma nei fatti poi emerge l'effettiva determinazione nel metterle in atto. Suo padre non ha avuto il coraggio né forse il desiderio di cancellarlo davvero dal suo cuore e dalla sua famiglia, questo sebbene ora lo sconvolga è qualcosa su cui dovrebbe riflettere, che magari potrebbe spingerlo a cercare quel chiarimento che ha consigliato a me con mio nonno. Lo guardo ed è palesemente fuori di sé, alterna lo sguardo dal ritratto al vuoto, la mano trema leggermente e lo sguardo è velato da lacrime che si sta sforzando di trattenere, mi dispiace vederlo così... mi rendo conto di tenere a tutti loro da quando ho smesso di allontanarli e restare in disparte, è un mio amico e non voglio vederlo soffrire. Cerco di fargli forza stringendo il suo braccio con una mano "Hai bisogno di stare un pò da solo e...riflettere su tutto questo" lascio il tomo davanti a lui e mi alzo ma prima di andare torno a guardarlo "Forse dovresti parlare con qualcuno... tua sorella o qualcuno con cui eri molto legato in famiglia, per saperne di più. Anche se... credo che dovresti parlarne direttamente con tuo padre, non averti rimosso da questo libro significa molto ed anche se ora sei sconvolto è una bella cosa, ci tiene a te come tu tieni a lui. Non sprecare altro tempo Andreus, alza quel culo e vai da lui. Metti da parte l'orgoglio, non sappiamo cosa potrebbe succedere domani" stringo forte sulla sua spalla con una mano come a volerlo ridestare, poi esco dalla stanza raggiungendo la mia. Finalmente sfilo quest'armatura diventata ormai insopportabile e mi immergo in acqua, restando qualche istante in apnea prima di riemergere e prendere aria. Abbiamo vinto ancora una volta, stiamo riallacciando rapporti importanti e scoprendo cose che avevamo dato per scontate, sto desiderando cose alle quali non ho mai dato importanza e la cosa che mi stupisce di più è che non mi dispiace, sono cambiata davvero molto...per Raiden!

Efrem Targaryus

Attraverso il glados col passo pesante mentre il fresco della notte mi avvolge col suo manto. Il monastero si staglia alto nella notte illuminato da poche fiaccole e dalla luna. Sospiro amaramente mentre cerco di togliermi dalla mente quei pensieri, il volto di Esperin e Drako distrutti. I silenzi di quest’ultimo che ancora mi bruciano dentro. Avanzo lentamente fin quando non scorgo tre figure in lontananza, mi avvicino e finalmente distinguo la divisa della mia fazione e quei capelli scuri inconfondibili… Daphne è tornata e a giudicare dall’aspetto è anche illesa, a meno che Andreus non l’abbia curata prima. Spero abbiano vinto… a proposito, non vedo Shayla. Mi avvicino ai tre, Daphne è seduta su un masso e mi dà le spalle, mi siedo accanto a lei posandole una mano sulla spalla mentre sorrido a lei, a Markus e Keyra. «Paparino è tornato a casa, ragazzi.» so che molto probabilmente avranno già sentito la mia aura non appena ho attraversato il glados, sono tutti e tre elfi, non deve essere difficile per loro sentirmi ora che sono il loro Gran Maestro come io sento le loro, ognuno con una risonanza diversa… tanti suoni che variano man mano che le percepisco tutte, così come a Sandover ho sentito potente e tonante quella di mio padre. Anche se fatico anche io stesso a crederlo… le parole di Zedret mi rimbombano per un attimo ma le scaccio scuotendo il capo e passandomi una mano tra i capelli e sugli occhi. Sono stanchissimo oltre che affamato. Guardo alternativamente i due in piedi e la ragazza seduta soffermandomi su di lei. La divisa dei ribelli la rende ancora più bella, le dona. «Come è andata la battaglia?» le chiedo facendo finta di niente, come fossi mancato solo poche ore e non fosse successo nulla. Ho bisogno di non pensare a nulla per un attimo e spero che quello che sto per sentire sia una buona notizia…