Andreus De Lagun
Mi scosto un po’ da Efrem sedendomi vicino al mobile accanto a lui quando mi guarda stranito dal mio abbigliamento.
Nemmeno lui sa nulla e preferisco che non se ne curi al momento. Anche perché… non so se riuscirei a parlargli senza tirare in ballo quello che è successo con Daphne. Ed è quest’ultima a prendere l’iniziativa sollevando il suo calice e brindando «alla vittoria e al nostro Gran Maestro degli Elfi!» sorrido e sto per riempire il mio di boccale quando Isyl mi precede porgendomi un bicchiere colmo di idromele prima di dirmi «ben tornato»
prendo il calice dalle sue mani mormorando un semplice «grazie.» per poi levare in alto il bicchiere ed esclamare «alla vittoria e al Gran Maestro!» pochi istanti dopo sento un fastidioso gracchiare arrivarmi alle orecchie e mi volto di scatto a osservare un corvo appollaiato sullo scaffale della cucina. Dannazione, ora inizierà a beccare ogni cosa. «Scusatelo...»
ah, quindi è suo. Inarco un sopracciglio e sto per chiederle di farlo uscire dalla cucina prima che inizi a banchettare con la nostra roba ma è Efrem a precedermi lanciando un’occhiata eloquente prima all’animale e poi alla ragazza. Mi volto di nuovo e nel frattempo in sala entra anche Markus, in ritardo scusandosi con noi per aver tardato. E… perché indossa la divisa della nostra fazione? Lo guardo confuso e stranito ma l’uomo distoglie lo sguardo da me per riempirsi il calice. Non lo guardo più e mi limito ad ascoltare il suo brindisi che si unisce a noi «alla vittoria e... il Gran Maestro!» lo vedo poi guardarsi attorno come a cercare qualcuno. Ma che gli prende? Lo imito e mi rendo conto che, esclusa Lysa che è nell’altra stanza a mangiare come un ratto, da sola, qui manca solo Medea. Ed infatti non tarda ad arrivare la conferma ai miei pensieri perché il ragazzo si allontana dalla cucina iniziando ad urlare per la tromba delle scale. «Medeaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa SVEGLIA DIAMINE!»
sento una sorta di fastidio percorrermi la schiena e arrivarmi al cervello quando lo sento urlare. Ma perché diamine deve gridare per chiamare qualcuno? Dei, mi dà sui nervi. Stringo la presa sul bicchiere bevendo tutto d’un fiato l’idromele contenuto al suo interno. «Prima di cominciare il banchetto… direi di fare la riunione riguardante il prossimo campo di battaglia e per fare un resoconto dell’ultima vittoria.»
guardo Efrem distraendomi e annuisco «dovresti anche dirci cosa hai combinato l’altra notte.» dico serio guardandolo e posando il mio bicchiere sul mobile, il ragazzo annuisce e va in sala sedendosi a capotavola. Lo seguo e mi siedo accanto a lui, come ho sempre fatto. Non avrei mai preso il suo posto. Non ne sarei mai stato all’altezza…