Efrem Targaryus
Socchiudo gli occhi osservando le candele del lampadario, tremule e piano piano regolarizzo il respiro tra un rantolo e l’altro. Dei… sto davvero così a pezzi? Il petto mi fa male dappertutto e il respiro è affaticato. Beh, lo credo dopo ben tre fulmini in pieno. Dovrei avere gli organi interni cotti a puntino in questo momento. Sento le molle del letto accanto al mio cigolare, ma non mi muovo, sicuramente Daphne starà cercando qualcosa sul comodino visto il rumore di bottiglie spostate. Riapro gli occhi quando sento un peso in più sul letto e vedo la ragazza sorridermi prima di dire «ci penso io a te» sorrido sghignazzando appena e lascio che la ragazza mi curi spalmandomi lentamente l’unguento ricostituente. Prendo un profondo respiro trattenendomi dal muovermi mentre sento un forte bruciore partirmi dalla ferita e diramarsi all’interno fin quando non svanisce, continua a massaggiarmi il petto e il dolore si attenua assieme a quello ai polmoni e contemporaneamente mi lascio andare a un sospiro di sollievo mentre mi rimetto seduto con la schiena posata sulla spalliera accogliendo la fiala di pozione da bere che mi offre Daphne. La mando giù all’istante sentendone subito gli effetti benefici e rigenerativi guarire dall’interno. Mi sento meglio ma qualche bruciatura assieme al taglio sulla coscia sono rimasti, ho già preso due dosi. Non voglio rimanere senza poteri, credo che attenderò Andreus. «È molto bello» dice la ragazza indicando il mio anello. Non appena il mio sguardo si sposta da lei al gioiello, stringo istintivamente la mano mentre sento nelle orecchie la voce inconfondibile di Zed che mi ammonisce sulla questione di toglierlo. “Non toglierlo mai, consideralo una parte di te da ora in poi.” Torno a guardare la ragazza mentre dentro di me si fa strada il dubbio. Che cosa devo fare? «Non te l'avevo mai visto al dito prima» rilasso nuovamente le dita posando la mano sul letto e torno con gli occhi su Daphne. Sospiro «mi è… mi è tornato molto utile la notte contro Nimoe, senza di esso adesso non sarei qui.» dico bloccandomi dal dire il reale utilizzo e il reale significato di questo anello, non voglio arrecarle una ulteriore preoccupazione. D’un tratto vedo un bagliore al mio fianco e la figura di Mercur fare capolino poco dopo pronunciando il mio nome. Mi porge una lettera e dopo averla presa, l’essere alato svanisce nel nulla. Deglutisco rumorosamente e spero non sia successo qualcosa a Sandover. Leggo immediatamente il nome posto alla fine della missiva e mi incupisco quando leggo che questa lettera è stata scritta da Esperin…
Leggo e rileggo la lettera più volte le ultime parole mi rimbalzano negli occhi con violenza e una morsa potente mi attanaglia lo stomaco. È viva… Reneè. Lei… lei… «è viva…» mormoro sentendo la gola seccarsi immediatamente e la vista farsi appannata. «Reneè…» mormoro mentre una lacrima mi scivola sul viso bruciando come se fosse fuoco. Perché non è tornata? Perché non hai mai cercato suo padre, me? Perché? Stringo tra le mani la lettere e le vedo piano a piano tremare mentre le lacrime solcano il mio viso «mia sorella… è ancora viva!» dico con voce strozzata più a me stesso che alla ragazza e mi porto una mano al viso mentre con l’altra stringo sempre più forte la lettera. Perché non mi ha mai cercato? Reneè… perché sei sparita?Ciao Efrem,
Perdonami per le poche righe frettolose con le quali ti metto al corrente di una notizia che certamente ti sconvolgerà ma che, col tempo, spero possa restituirti in parte ciò che ti è stato tolto da mia madre. In questo momento, mentre scrivo, non so neanche se ti invierò questa missiva ma se la stai leggendo vuol dire che i miei dubbi hanno avuto conferma dalle parole di Lantis che sto per andare ad incontrare in Neutra. Da quando ci siamo incontrati e mi hai parlato di Reneè ho iniziato a nutrire dei sospetti che per quanto assurdi trovavano riscontro in molti particolari del tuo racconto e di quello di Ryuk, la descrizione fisica di nostra sorella così simile a quella della donna misteriosa che ha rubato il cuore di Lantis, il fatto che non ne abbiate mai trovato il corpo dopo l'accaduto... io sospettavo che fosse viva, Efrem, e che fosse la stessa donna che Lantis cerca disperatamente da anni. Non te ne ho parlato perché non volevo darti illusioni probabilmente errate che ti avrebbero fatto ancora più male, ho cercato di averne conferma e se stai leggendo queste righe è perché ora ne sono certa oltre ogni ragionevole dubbio. Nostra sorella è viva, Efrem, ritenevo giusto fartelo sapere.
Esperin




LinkBack URL
About LinkBacks

Rispondi Citando
che cosa intende? Che vuol dire che gli è stato utile contro Nimoe? Ed ora che ci penso... alla riunione di quella notte non lo indossava. Non riesco a capire, ma certamente non ha intenzione di svelarmelo, ha fatto un giro di parole. Conosco abbastanza Efrem da capire, che questo è un suo modo per chiedermi di non indagare oltre. Annuisco col capo ed abbasso lo sguardo, forse dovrei chiamare Andreus per completare le cure, Dei... Andreus, dovrei dirgli che sono incinta? Mi suona ancora così strano, così sbagliato. Porto istintivamente una mano alla pancia, ma uno strano bagliore mi fa alzare il capo ed è allora che vedo il messaggero Mercur, con una missiva stretta tra le mani, è per Efrem. Il ragazzo comincia a leggere, ha una strana espressione, gli occhi si fanno lucidi "Cattive notizie?"
mi avvicino di più a lui e sento che mormora qualcosa che non riesco a decifrare«Reneè…» 
Distoglie lo sguardo dalla missiva, le sue mani tremano, i suoi occhi colmi di lacrime, mi si stringe lo stomaco nel vederlo così, ma è una notizia meravigliosa, sapevo che aveva avuto un lutto importante nella sua famiglia oltre che alla perdita della madre, deve essere stato devastante per lui vivere senza due figure importanti come quella di un genitore ed una sorella. Porto la mia mano a lui e la stringo forte, guardandolo negli occhi. "E' lei che ti ha scritto? E'... è veramente meraviglioso, Efrem. Sono piena di gioia per te"
mi ritrovo anche io con le lacrime agli occhi senza rendermene conto, così come il mio pensiero è volato dritto a mio fratello Kol, mi manca tremendamente.


Mi sorprende con questa frase ed osservo la sua mano poggiata sulla mia, avrà notato i miei occhi, magari ha imparato anche lui a decifrare le mie espressioni. Mi viene istintivo girare il palmo e stringere il suo di rimando, mentre alzo gli occhi su di lui, i suoi occhi sono gonfi e rossi, mi fa sentire... compresa «so quanto fossi legata a lui… e credimi, quella cicatrice non andrà mai via, vorrei tanto dirti che dimenticherai, ma ti prenderei solo in giro. Volevi bene a tuo fratello e non lo scorderai mai… come io non ho mai dimenticato mia sorella. So che questo potrà sembrarti stupido, ma piangerla mi ha aiutato a superare la mancanza…» 













