E' l'alba
E' l'alba
Andreus De Lagun
Isyl non sembra riprendersi e forse ciò è dovuto alla stanchezza della battaglia, le ho sistemato la casacca e adesso penso possa respirare in tranquillità. Faccio lo stesso con Medea in modo da renderle agevole il riposo e mi scosto in modo che possano entrambe respirare liberamente «forse ha subito uno shock» annuisco alle aprole della ragazza e mi avvicino al tavolo preparando una bacinella con acqua fredda in modo da prevenire eventuali colpi di febbre, non dovrebbero esserci ma è sempre meglio essere previdenti. Lancio alternativamente occhiate a entrambe e poco dopo in stanza arrivano Shayla e Efrem, quest’ultimo guarda le due guerriere rivolgendosi a Isyl «come è andata? Abbiamo vinto?» alzo lo sguardo su di lui alzando le spalle e scuotendo il capo ed è Daphne a dare voce alle mie parole. Inizio a sentirmi di troppo con loro due, come se avessi appena interrotto qualcosa. Scuoto il capo e torno a osservare la ragazza «a quanto pare no, spero solo che Candonga non sia finita in mano ai reali, ciò vorrebbe dire che siamo punto e a capo, nel caso abbiano vinto i reietti, al contrario, le forze di Lantis sarebbero giunte al capolinea, ma Drako si troverebbe in vantaggio, non so proprio in cosa sperare» deglutisco rumorosamente e sposto gli occhi su Efrem, stringe i pugni per poi rilassarli poco dopo in un sospiro. Non è difficile capire cosa stia pensando… se le forze di Lantis hanno vinto siamo di nuovo al punto di partenza, tutte e tre le fazioni allo stesso livello e la prossima battaglia decreterà la vittoria una volta per tutte di una di loro. Se invece hanno vinto i reietti… non so cosa potrebbe accadere, gli ideali di Drako sono simili ai nostri, ma lui non vuole distruggere il potere, vuole solo piegarlo. Sento Daphne parlare ancora e stavolta fissa Efrem negli occhi. Il ragazzo di tutta risposta solleva un sopracciglio «devo parlarti, ma posso farlo tranquillamente avanti Andreus, mi fido di lui, potete entrambi consigliarmi al meglio» lascio il catino con l’acqua fredda vicino Shayla «se Isyl si agita ancora, tamponale la fronte con questa. Dovrebbe calmarla abbastanza…» le dico con un sorriso e poi torno dai due. Efrem annuisce serio e mi guarda per un attimo «d'accordo.» dice spostandosi vicino la porta in modo che nessuno possa sentirci, lo seguo e aspetto che anche Daphne ci raggiunga «tutto ok, Daphne?» chiederò cercando i suoi occhi non appena ci avrà raggiunti…
Keyra
Isyl Tinnuviel
Mi sento sollevare, come se qualcuno mi stesse aiutando, la costrizione che avvertivo come il calore e la sete però non se ne sono andati eppure, ho un dolore alla schiena, in corrispondenza del tatuaggio, lo sento pulsare …non devo aver preso ne botte ne colpi in quel punto…tossisco…ho la gola secca, le ferite non mi fanno più male, Andreus deve aver usato la sua magia rigenerativa su di me mentre ero semi incosciente. Non smetterò mai di essere in debito con lui, spero di riuscire a chiarire al più presto…prima che sia troppo tardi. Una voce conosciuta intanto mi giunge leggera poi sempre più forte…riassemblo le sillabe e le parole…Andreus…solo lui mi chiama Isyl, un nome che non voglio sentirmi addosso.
«Isyl, svegliati su, sei in infermeria ora. Ti ho guarita.»
Le sue parole danno conferma alla sensazione di benessere che mi avvolge, ma io non sto bene, non so cosa mi stia succedendo…
Riapro a fatica gli occhi come se una luce violenta mi avesse investito in pieno viso, eppure qui non vi è la naturale luce del giorno e, nel mentre vedo il dolce viso da folletto di Andreus che mi porge dell’acqua, mi sistemo meglio, devo essere in infermeria.
Allungo piano una mano, lo ringrazio con un sorriso ed un cenno mentre ne bevo un lungo sorso. Poi mi volto verso Daphne..faccio per parlarle per rassicurarla che apparentemente sto bene quando noto la porta dell’infermeria aprirsi ed Efrem fa il suo ingresso seguito da Shayla
« Come è andata? Abbiamo vinto?» chiede.
Stringo fortemente il bicchiere, sono piuttosto in imbarazzo, quanto mortificata , in questo momento vorrei solo sotterrarmi nel pozzo sabbioso di Andreus…almeno li non mi troverebbero ed eviterei loro una nuova delusione per causa mia…è quindi Daphne a dar voce ai miei pensieri tirandomi momentaneamente fuori dalla situazione.
"A quanto pare no, spero solo che Candonga non sia finita in mano ai reali, ciò vorrebbe dire che siamo punto e a capo, nel caso abbiano vinto i reietti, al contrario, le forze di Lantis sarebbero giunte al capolinea, ma Drako si troverebbe in vantaggio, non so proprio in cosa sperare"
Quando sento che spera che siano stati i reietti a vincere , mi si raggela il sangue mentre gli strani sintomi che avverto si fanno più acuti.
- Per gli Siamesi, con che coraggio posso dirgli che abbiamo perso e hanno vinto i reali? E soprattutto che Aiden Urthadar mi ha risparmiato la vita quasi a volermi umiliare pubblicamente, come se la sconfitta non fosse già abbastanza … forse avrebbe fatto meglio ad uccidermi…-
Cerco il viso della ragazza alzando piano gli occhi da sopra il bicchiere mentre bevo un altro sorso, vedo che guarda dapprima Efrem ..
"Devo parlarti, ma posso farlo tranquillamente avanti Andreus, mi fido di lui, potete entrambi consigliarmi al meglio" …per poi guardare me e Medea prima di far cenno ai ragazzi di allontanarsi, a quanto pare la nostra presenza non è gradita in questa circostanza e,mi sento decisamente un pesce fuor d’acqua come se nemmeno facessi parte della fazione, ma magari sono sue cose private e quindi preferisce non condividerle con tutti, però va be, ritarderà almeno il momento in cui per l’ennesima volta avrò tradito la fiducia di tutti…mi volto di fianco posando il bicchiere sul comodino sedendomi sul letto dando le spalle ai tre , non voglio che vedano il mio viso piuttosto abbattuto, Andreus si avvicina a Shayla dandole il catino con l’acqua…
« Se Isyl si agita ancora, tamponale la fronte con questa. Dovrebbe calmarla abbastanza…»
<<Non serve…grazie Shayla, grazie Andreus per le cure, te ne sono grata, Daphne…senti…quando hai finito di parlare con loro vorrei parlarti, ho un messaggio per te e poi non so chi…>>le dico voltandomi appena con un mezzo sorriso, poi torno a fissare il bicchiere ormai vuoto sul tavolino<< e…Efrem…>>faccio un respiro profondo passandomi una mano sulla fronte per poi voltarmi a guardare i tre, la pietà dell’Urthadar ha contribuito nel farmi sentire colpevole:
<< …mi dispiace, mi dispiace davvero ma…Candonga è stata vinta dai reali… perdonatemi se potete, ho cercato di fare del mio meglio , ho cercato di aiutare Medea, abbiamo combattuto bene ma a quanto pare non è bastato io...non so che altro dire. >>
Mi alzo quindi dal letto ho ancora molta sete, << Quando vorrete ascoltare il resoconto sarò ben disposta a farlo >>mi dirigo verso la brocca più vicina per poi prendere posta ad un letto di distanza dai quattro, quello dopo Medea, voglio lasciare loro la privacy per rispetto nei loro confronti.
Bevo ancora dell’acqua, la sete non accenna a placarsi, è come se avessi un vento continuo che mi percorre tutto il corpo prosciugandomi l’ acqua, mi sento strana . Poso quindi il bicchiere sul tavolino che ho vicino, mi siedo sul letto rannicchiandomi stringendomi le ginocchia mentre attendo che Daphne parli con i due, aspetterò qui che abbiano finito , non ha senso andarmene uscendo dalla stanza, intanto fisso Medea ruotando il capo…spero stia meglio di me….e Shayla?
Chissà cosa starà pensando di me in questo momento...
Shayla Bolton
Quando raggiungo l’infermeria assieme ad Efrem mi rendo subito conto che Candonga è stata persa, Medea e Keyra sono ridotte molto male anche se Andreus è già intervenuto in loro soccorso con la rigenerazione, e la loro espressione triste e rammaricata non fa che confermare i miei sospetti. Resto in disparte mentre si occupano di loro, la stanza è piccola ed accalcarci attorno ai lettini produrrebbe l’effetto contrario, meglio permettere loro di riprendersi con calma senza troppa pressione. Daphne esprime a parole i dubbi di tutti sull’esito della battaglia e poi si allontana per parlare con Efrem ed Andreus, quest’ultimo mi chiede di prendermi cura di Keyra ma la ragazza sembra stare meglio e si allontana da me andando a rannicchiarsi su un lettino e comunicandoci che Candonga è nelle mani dei Reali di Lantis. Quindi ora le tre fazioni sono pari e l’esito di questa guerra verrà deciso nell’ultima battaglia all’Adamantem, quel territorio deve assolutamente essere nostro. Mi chiedo chi deciderà di schierare di noi, indubbiamente è necessario mandare i combattenti più forti perché è quello che faranno le altre due fazioni, ho un pessimo presentimento ma spero che non si avveri, non allo stato attuale delle cose, anche se non so fino a che punto sia corretto ragionare egoisticamente piuttosto che per la fazione. Mi avvicino al lettino dove si è sdraiata Keyra, sembra molto delusa da se stessa ed è normale ma non serve a nulla compatirsi, deve credere in se stessa “La battaglie sono imprevedibili, non fartene una colpa. Se sai di aver dato il massimo non devi rimproverarti di nulla” le dico sinceramente per tirarle su il morale, guardando poi dubbiosa i tre ragazzi che stanno parlando.
Daphne Elania Baratheon
Mente mi sto allontanando, sento la voce di Keyra e mi volto verso di lei <<Non serve…grazie Shayla, grazie Andreus per le cure, te ne sono grata, Daphne…senti…quando hai finito di parlare con loro vorrei parlarti, ho un messaggio per te e poi non so chi... e…Efrem…>> Lascia la frase a metà ed aggrotto le sopracciglia cercando di capire. Un messaggio per me? L'unica persona che mi viene in mente al momento è Aiden, avrà deciso di rispondere al mio messaggio inviatogli tramite il Mietitore << …mi dispiace, mi dispiace davvero ma…Candonga è stata vinta dai reali… perdonatemi se potete, ho cercato di fare del mio meglio , ho cercato di aiutare Medea, abbiamo combattuto bene ma a quanto pare non è bastato io...non so che altro dire. Quando vorrete ascoltare il resoconto sarò ben disposta a farlo >> Allora sono stati i reali di Lantis a conquistare Candonga e molto probabilmente uno dei due guerrieri era proprio Aiden Urthadar, il mio "Ex" preferito. "Sono subito da te" dico alla ragazza per poi tornare a parlare ai due accanto a me "Sì... tutto bene. La verità è che sono preoccupata per la mia famiglia, mio padre ci appoggia, abbiamo una piccola armata e sono dalla nostra parte. Vengo subito al dunque, vorrei chiedere a mio padre di diseredarmi" Resto in silenzio ad osservarli ancora, magari sembrerò pazza, ma è solo una strategia per preservare ciò che resta dei Baratheon "Mio padre non ha ufficializzato il suo schieramento e sinceramente non vorrei che fosse troppo tardi. La mia faccia, come le vostre, è su centinaia di manifesti in città e non vorrei che il Re faccia facili associazioni inviando truppe a devastare l'Altura. Se lo convincessi a diseredarmi ed a comunicare questa decisione a Lantis, in caso di vittoria dei Reali, non dovrei temere alcun male per loro, ma sopratutto potrebbero insorgere nuovamente in futuro contro un regno che non deve essere quello attuale." Resto nuovamente in silenzio per sentire una loro opinione, Efrem sa che può fidarsi di me e della mia famiglia, dopo i nostri discorsi, può comprendere il mio ragionamento e perchè io voglia metterli al riparo in ogni caso. "C'è dell'altro"
Conversazione avvenuta in mp
Andreus De Lagun
Mentre ci spostiamo vedo Isyl rialzarsi dal letto, sveglia finalmente e dire a Shayla che le cure con l’acqua non servono più e silenziosamente tiro un sospiro di sollievo tornando con gli occhi su Daphne e Efrem, ciò che vuole dirci sembra piuttosto serio. «Daphne…senti…quando hai finito di parlare con loro vorrei parlarti, ho un messaggio per te e poi non so chi…» riporto gli occhi su di lei. Chi è che vuole inviare un messaggio a Daphne? Guardo l’altra ragazza sollevando un sopracciglio cercando una risposta sul suo viso mentre la rossa ci informa di ciò che temevo «Efrem… mi dispiace, mi dispiace davvero ma… Candonga è stata vinta dai reali… perdonatemi se potete, ho cercato di fare del mio meglio, ho cercato di aiutare Medea, abbiamo combattuto bene ma a quanto pare non è bastato io...non so che altro dire.» dannazione, il nostro vantaggio sui reali è adesso nullo. Tutto è tornato come prima di questa dannatissima guerra. Stringo i pugni e le labbra portando lo sguardo a terra. Non posso crederci che tutti i nostri sforzi sono stati così vani. «Quando vorrete ascoltare il resoconto sarò ben disposta a farlo» termina la ragazza alzandosi e rannicchiandosi sul letto più vicino a Medea per lasciarci un minimo di libertà. «Durante la riunione mi aspetto ogni singolo dettaglio riguardo la battaglia. Da entrambe.» dice Efrem guardandola serio «Sono subito da te» dice Daphne riportandomi alla realtà. Rilasso i muscoli e il viso sospirando amaramente «sì... tutto bene. La verità è che sono preoccupata per la mia famiglia, mio padre ci appoggia, abbiamo una piccola armata e sono dalla nostra parte. Vengo subito al dunque, vorrei chiedere a mio padre di diseredarmi» silenzio è ciò che piomba. Resto a osservare la ragazza schiudendo le labbra come a voler dire qualcosa che ora mi muore in gola. Per Daphne, la sua famiglia è tutto… perché arrivare a un gesto simile? «Mio padre non ha ufficializzato il suo schieramento e sinceramente non vorrei che fosse troppo tardi. La mia faccia, come le vostre, è su centinaia di manifesti in città e non vorrei che il Re faccia facili associazioni inviando truppe a devastare l'Altura. Se lo convincessi a diseredarmi ed a comunicare questa decisione a Lantis, in caso di vittoria dei Reali, non dovrei temere alcun male per loro, ma soprattutto potrebbero insorgere nuovamente in futuro contro un regno che non deve essere quello attuale.» resto in silenzio a osservarla. Mio padre ha scelto di lottare contro tutto ciò in cui credeva, Gaearmir ha mobilitato tutto il suo esercito per aiutare le truppe di Efrem. Ho paura per lui, per ciò che potrebbe comportare questa sua scelta per il Re. Ho paura per Cassandra. Dei. Deglutisco e faccio per parlare ma è Efrem a bloccarmi posandomi una mano sulla spalla e stringendo appena «per quanto questa scelta sia così drastica e pesante per te, è l’unico modo con cui Lantis non potrà avere nessun motivo per attaccare le tue terre senza scatenare l’ira del popolo.» mi indica poi con un dito prima di continuare «anche se non è piacevole sentirlo… anche il vecchio De Lagun si è assicurato questa stessa garanzia…» deglutisco e lo guardo appena quando lui stringe la mia spalla come a volermi rassicurare di una cosa che ora è solo un ricordo. Devo parlargli. «Efrem, a proposito di questo… più tardi vorrei parlare con te.» annuisce e torna a guardare la ragazza «c'è dell'altro» dice la ragazza e a ciò che dice un moto di soddisfazione mi assale. «D’accordo…»
Conversazione avvenuta in MP
Efrem risponde e poco dopo resta in silenzio «Daphne, tuo padre non avrà di certo da ridire sulla tua decisione. È un uomo saggio e ascolterà di certo le tue parole.» dico sorridendole per tranquillizzarla. Voglio solo che questa maledettissima guerra giunga presto al termine e che finalmente ritorni la pace a Dohaeris…
Daphne Elania Baratheon
Efrem mi osserva incredulo, decisamente sorpreso, forse più di Andreus, ma con mia sorpresa mi rivela che suo padre si è riservato la medesima decisione. Decido allora di parlare chiaramente di ciò che mi passa per la testa, forse è assurdo, forse è senza logica, probabilmente è altamente pretenzioso da parte mia, ma se è vero che cerco la rivalsa per la mia famiglia, è ancora più vero che lo cerco per me stessa, l'ho promesso e l'avrò in un modo o nell'altro. Sono fedele ai ribelli, come lo sono alla mia famiglia, ma se posso conciliare entrambi e ricavarne qualcosa di personale, che va al di là del mero titolo e del territorio che ho appena menzionato, bensì gratificazione per ciò che ne conseguirebbe, perchè no? Sia Efrem che Andreus sono favorevoli e quest'ultimo è certo che avrò l'appoggio di mio padre, spero realmente che capisca le mie intenzioni. "Vi ringrazio entrambi, provvederò in giornata, vi aggiornerò appena possibile" Decido allora di voltarmi verso Keyra e raggiungo Shayla sedendomi accanto a lei "Dimmi pure, a quale messaggio ti riferivi?"
Keyra
Isyl Tinnuviel
«Durante la riunione mi aspetto ogni singolo dettaglio riguardo la battaglia. Da entrambe.»
E’ Efrem a parlare e a ricordarmi dell’ennesimo mio fallimento, il suo tono è serio. Lo comprendo. Lo capisco.
Subito dopo è Daphne a rispondere a rivolgersi a me rispondendo alla mia richiesta di parlarle.
«Sono subito da te» dice per poi prendere a discorrere con i due ragazzi.
Io nell’attesa, mi chiudo a guscio in me stessa, sprofondando nella mia delusione, mentre mi dondolo leggermente con il corpo per cercare di rilassarmi e di ritrovare un po’ di pace, mi raggiunge Shayla, alzo il viso e le rivolgo un timido sorriso, i capelli neri le stanno davvero bene…
“La battaglie sono imprevedibili, non fartene una colpa. Se sai di aver dato il massimo non devi rimproverarti di nulla”
Le sue parole mi ridestano dandomi un po’ di conforto. Sembra sincera.Le sorrido grata per il suo tentativo di incoraggiamento. La guardo, la osservo eppure i miei occhi la vedono ma non sono presente, non totalmente…
<< Sai Shayla, sono scesa in guerra cercando per prima cosa la vendetta, eppure ora, non sono tanto sicura che ne valga realmente la pena…voglio dire…ho fallito in ben tre occasioni, che possibilità avrei di compiere ciò che mi ero prefissata se non riesco a battere nemmeno uno dei nemici?>> la mia voce trema, ma alle mie orecchie mi giunge chiara.
<< E’ un discorso strano…io sono strana, lo so. Volevo dare il mio contributo, ho combattuto certo, ho fatto del mio meglio eppure… Aiden Urthadar, colui che ho affrontato …lui ha avuto la possibilità di colpirmi, di porre fine alla mia vita, ero già messa male eppure…perché non l’ha fatto? Perché mi ha dimostrato questa pietà? Mi ha affidato un messaggio, questo è stato il suo motivo>> i miei occhi si fanno lucidi <<… con questo non voglio dire che avrei preferito la morte, ma solo…avrei voluto risparmiarmi una nuova umiliazione…forse non sono la guerriera che credevo di essere, forse non sono nemmeno utile alla fazione…>> mi sento piuttosto scoraggiata eppure è questo che al momento mi pass a per la testa…scuoto il capo, poco dopo mi raggiunge anche Daphne prendendo posto accanto a Shayla:
"Dimmi pure, a quale messaggio ti riferivi?"
La osservo , deglutisco e smetto di dondolarmi avanti ed indietro.
<< Certo…ricordo le sue esatte parole…
...ecco questo è quanto ha detto, dopo avermi risparmiato…>>
- Torna a casa, torna dai tuoi alleati e mostra le tue ferite, di' chi te le ha inferte. Abbraccia Daphne e la sua puttana come solo chi è stato prossimo alla morte sa abbracciare. Piangi sulle loro spalle, perché Aiden Urthadar ti ha lasciato andare …e di' loro che il signore delle Tempeste è tante cose, ma non un assassino che uccide per il gusto di farlo –
Torno in silenzio, non so queste parole rivolte a lei a cosa si riferiscano, o almeno non ricordo di saperlo, sicuramente lei capirà.
- Messaggio per Daphne preso dalla quest lotta , nel post di Pey'j
Andreus De Lagun
«Vi ringrazio entrambi, provvederò in giornata, vi aggiornerò appena possibile» annuisco serio e la vedo allontanarsi per poi chiedere a Isyl cosa lei vuole rivelargli. Le parole della ragazza mi colpiscono subito, Aiden Urthadar è il mittente di quel messaggio. Convinto che possa intimorire due guerriere come Shayla e Daphne. Povero illuso. Avrei dovuto farlo fuori alla prima occasione, ad Amaranthis… forse adesso tutti questi problemi non si sarebbero verificati e Daphne avrebbe avuto un po’ di pace. Sposto nervoso lo sguardo su Efrem e noto che stringe i pugni e la sua bocca è serrata, credo che se lo avesse davanti in questo momento gli farebbe provare le pene più atroci. Lo conosco. Forse è meglio se gliene parlo ora, dovrei calmarlo prima che pensi a qualche cazzata. «Efrem, devo parlarti.» dico voltandomi verso di lui e allontanandoci di nuovo per non essere ascoltati. Sospira e si massaggia nuovamente gli occhi, nervoso prima di guardarmi «scusami. Dimmi pure, Andreus…» scuoto il capo, capisco il suo stato d’animo e non ha di certo bisogno di scusarsi… a meno che non decida di iniziare a sfogare la sua rabbia in una lotta con me, allora lì sì che ne avrebbe veramente bisogno. «Volevo parlarti riguardo mio… padre.» solleva un sopracciglio esortandomi a continuare «ha capito che hai una vita al di fuori della sua ombra?» gli sorrido, da quando Jubert mi ha cacciato, Efrem non ha mai potuto vederlo. Alla torre non era raro durante i loro incontri che lui provasse a farlo ragionare su di me, ovviamente con risultati ben più che disastrosi, dopo un po’ aveva smesso anche di provarci limitandosi a sminuirlo ogni volta che ne aveva l’occasione. Gli sono grato, per tutto. Prima che incontrassi Daphne, lui era la mia ancora di salvezza. «In un certo senso sì… quando… quando tu eri via, io sono andato a Gaearmir. Con Shayla abbiamo sfogliato il libro delle casate, quello aggiornato che ha portato qui la vecchia megera.» Efrem resta in silenzio continuando a osservarmi «mio padre non mi hai mai eliminato da quei volumi e così ho voluto indagare di persona. Mi sono assicurato che Myricae mi liberasse la strada dalle eventuali guardie di Lantis e appena mi ha avvisato, sono partito.» col cuore a mille gli racconto ogni singolo dettaglio di quel viaggio, le guardie del Re, le parole di mio padre… persino la lotta con lui. Il viso di Efrem passa dall’incredulità alla rabbia in poco tempo ma quando inizio a dirgli ciò che ci siamo detti dopo quella rissa, quando l’ho abbracciato, il suo viso muta in una sorta di felicità «mi ha finalmente accettato, Efrem, ci credi? Ha aperto gli occhi su di me e mi ha di nuovo chiamato “figlio mio”!» dico tutto d’un fiato con gli occhi lucidi per la felicità. Tiro su col naso osservandolo «è una notizia meravigliosa, Andreus!» dice posandomi entrambe le mani sulle spalle «non so come quel vecchio caprone abbia potuto cambiare in questo modo ma… è assolutamente grandioso! Sono fiero di te!» rido e mi infilo la mano in tasca ai pantaloni tirandone fuori la lettera di mio padre e porgendogliela «c’è dell’altro… poco fa è arrivata questa, da lui.» Efrem prende la missiva iniziando a leggerla e sgranando gli occhi prima di alternarli da me al foglio e viceversa. «È uno scherzo, vero? Mi stai prendendo in giro.» abbassa il foglio e continua a fissarmi inebetito, scuoto la testa «Andreus… questo cambio repentino di tuo padre, è… inusuale. E se fosse solo una trappola?» sollevo un sopracciglio e incrocio le braccia al petto «ti assicuro che è tutto vero. Gaearmir e tutto l’arcipelago delle Sirene è con noi. Tutta Beslim Akosh è con te. Efrem… il popolo del Nord è un popolo d’onore, mio padre non si macchierebbe di una cosa tanto ignobile, preferirebbe farsi decapitare sullo scoglio della Sirena piuttosto che tradire in questo modo.» dico convinto guardandolo fisso negli occhi. Sospira e il suo viso si distende. So bene che per lui deve essere difficile accettarlo, ma deve fidarsi di me. «Suppongo che ora dobbiamo festeggiare, eh?» dice guardandomi con quel sorriso per poi avvicinarsi colpendomi con un pugno sulla testa «perché non mi hai avvisato prima che parlassimo con Daphne? Mi hai fatto fare la figura del cretino.» che male. «Stavi dormendo da ore. Sei intrattabile quando ti svegliano.» ride sotto i baffi e poi si volta verso Isyl «quell’idiota di Aiden Urthadar si crede tanto furbo, non ha ancora capito contro chi si è schierato.» mi porge la lettera che infilo prontamente in tasca e con lui mi avvicino di nuovo al gruppo «e quando l’avrà capito sarà troppo tardi. Riposatevi per ora, tu e Medea, parleremo più tardi della battaglia… io, vado ad allenarmi, chi ha voglia di sgranchirsi un po’ mi trova in armeria.» e con queste parole si allontana dalla sala. Lo seguo con gli occhi e poco dopo mi avvicino a Daphne dandole una amichevole gomitata e girandomi verso Shayla «l’avete fatto incazzare per bene, eh?» chiedo guardandole entrambe...
Daphne Elania Baratheon
Keyra mi osserva e risponde immediatamente alla mia domanda, come sospettavo si tratta proprio di Aiden, non mi sarei stupita di ricevere un messaggio in risposta al mio se si fosse trattato di un'altra persona, ciò che mi spiazza è che è proprio di lui, ero certa che avrebbe riso o quantomeno snobbato la frase che ho propinato al mietitore, ricordo i suoi modi di fare spavaldi, come se non gli importasse di niente e nessuno. << Certo…ricordo le sue esatte parole…
Torna a casa, torna dai tuoi alleati e mostra le tue ferite, di' chi te le ha inferte. Abbraccia Daphne e la sua puttana come solo chi è stato prossimo alla morte sa abbracciare. Piangi sulle loro spalle, perché Aiden Urthadar ti ha lasciato andare …e di' loro che il signore delle Tempeste è tante cose, ma non un assassino che uccide per il gusto di farlo
...ecco questo è quanto ha detto, dopo avermi risparmiato…>>
Resto in silenzio ad ascoltare le sue parole, le immagino come fossero pronunciate proprio da lui, con quel tono di voce che non potrei mai dimenticare, se mi fossi trovata nei panni di Keyra, probabilmente, sarei rabbrividita, come se quegl'occhi di ghiaccio non bastassero a farti sentire piccola ed inutile, ha quei modi di fare che ti impietriscono e sì, parlo al presente nonostante siano trascorsi anni, perché al sentire questa frase diretta più a me che a Shayla, credo, è come se me lo ritrovassi avanti in carne ed ossa. Ma non sono più quella di una volta e recupero contengo, anche se sono rimasta a fissare la ragazza senza dire mezza parola. Ci pensa Efrem a farmi ridestare e mi volto di scatto verso di lui «quell’idiota di Aiden Urthadar si crede tanto furbo, non ha ancora capito contro chi si è schierato e quando l’avrà capito sarà troppo tardi. Riposatevi per ora, tu e Medea, parleremo più tardi della battaglia… io, vado ad allenarmi, chi ha voglia di sgranchirsi un po’ mi trova in armeria.» Efrem esce dalla stanza col passo pesante, avrei voluto replicare, ma forse è meglio che io non lo abbia fatto in sua presenza «l’avete fatto incazzare per bene, eh?» Andreus sembra allegro, deve aver detto ad Efrem di suo padre e che è nuovamente un De Lagun, le truppe di Gaearmir sono pronte a sostenere la nostra causa. Gli rivolgo un sorriso, più di circostanza che sincero, in questo momento ho poco da ridere "Aiden Urthadar è tante cose, è vero, ma non un idiota. Non c'è da scherzare con lui, io e Shayla abbiamo osato molto, ma lo rifarei, lo rifarei anche se ora sono un assassina che ha ucciso per il gusto di farlo, perché è così." Mi porto una mano al volto, ho la testa pesante "Ero così presa dal prendermi la mia vendetta che non ho pensato a nient'altro. Quell'uomo meritava di morire come tutti gli Urthadar, ma..."la mano scivola in alto sui capelli e me li tiro indietro per scoprire il volto"probabilmente non toccava a me sporcarmi le mani col suo sangue. Comunque sia, non me ne pento. Se ti ha lasciata andare non è per puro spirito magnanimo, di questo ne sono certa" Ed ora? Se Aiden decidesse di vendicarsi sulla mia famiglia? Se si scoprisse che sono dalla parte dei ribelli coglierebbe l'occasione al volo, o forse no... non ci capisco più niente. Forse dovrei lasciar perdere il mio intento nei suoi confronti o forse dovrei perseverare, ho bisogno di pensarci. "Sei stata fortunata, non sono molti quelli che possono raccontare di essersi scontrati con lui"