Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

Shayla Bolton

E' buffissimo Andreus in questo momento, se non fossi concentrata nell'allenamento e non fossi certa di rischiare di perdere qualche arto perseverando nell'utilizzare quel soprannome sarei già scoppiata di nuovo a ridere per la sua espressione tra il furioso e l'imbarazzato. Riesco a colpirlo e cade a terra ma non faccio in tempo ad afferrare Impeto perchè senza che me ne renda conto me lo ritrovo davanti dopo essersi teletrasportato e ricevo un pugno allo stomaco che mi fa cadere all'indietro mentre una ciocca dei miei capelli resta tra le sue mani dopo che me l'ha tranciata di netto con la sua arma. Risollevo il busto massaggiando il punto dolorante su cui sono atterrata mentre lui mi sfida ancora «Se vinco io… ti raso a zero, staresti bene pelata» lo guardo con un'espressione tra il "tu sei pazzo" ed il "provaci e ti ammazzo" ma alla fine ricordo di avere io il coltello dalla parte del manico perchè c'è qualcosa che odia di più delle treccine "Va bene, ma solo a patto che dopo la riunione me li farai ricrescere. Altrimenti continuerò a chiamarti Bellachioma, ti dona come soprannome" richiamo la mia arma, inutile tentare ancora di recuperarla, ed attingo al mio elemento materializzando una sfera di fuoco che lancio nella sua direzione sfruttando la vicinanza tra noi e la sua difficoltà quindi a schivarla senza teletrasporto, considerate le dimensioni. Approfitterò poi della distrazione dovuta alla sfera per tornare in piedi ed allontanarmi di qualche metro.

Scuola di Magia: Distruzione
L’incantatore è in grado di generare all’interno della propria mano, una quantità controllata di fuoco, la quale può essere lanciata contro l’avversario:

• Esperto Palla infuocata – La fiamma prende forma in una sfera dal diametro di 1 metro di diametro, provoca ustioni di secondo/terzo grado

Andreus De Lagun

Shayla vola dritta per terra dopo il mio pugno e parte dei suoi capelli rimane sospeso a mezz’aria per un attimo prima di cascare a terra in una matassa disordinata e scura. Alzo lo sguardo su di lei e adesso noto un bellissimo taglio irregolare e asimmetrico su tutta la parte sinistra dei suoi capelli e non riesco a trattenermi dallo scoppiare a ridere. Mi pulisco le mani dai residui di capelli e torno a fissare Shayla che si rialza con poca difficoltà e vedo la sfera di fuoco materializzarsi nelle sue mani, grossa, che si stacca con rapidità dai suoi palmi e vola verso di me con velocità. Mi scosto di lato rapidamente ma data la vicinanza non riesco a evitarla del tutto. Il fuoco mi colpisce il braccio già pugnalato e il fianco spandendo nell’aria quell’odore acre della carne che brucia. «Va bene, ma solo a patto che dopo la riunione me li farai ricrescere. Altrimenti continuerò a chiamarti Bellachioma, ti dona come soprannome» accetta la mia sfida continuando a canzonarmi con quel soprannome. Efrem, ti odio. Stringo i denti richiamando Gaya che si scompone nelle mie mani e continuo a correre a zig zag verso la ragazza in modo che non possa prendere la mira col suo pugnale e quando sarò a circo un metro da lei, mi abbasserò di colpo scivolando con forza contro le sue gambe in modo da farla cadere e una volta a terra, mi siederò col mio dolce peso sul suo petto ponendole quindi la mano sana sugli occhi. «Chi sono?» le dirò scoppiando a ridere prima di canzonarla a mia volta «ora ammetti che ho vinto?» sono uno stronzo, lo so…

Shayla Bolton

Era una ciocca di capelli, l'ho vista, eppure a terra ce ne sono molti di più per colpa di quella dannata lama che si ritrova. Inorridisco al pensiero di come deve avermi conciata, se non mi ha rasato a zero un lato della testa probabilmente ci è mancato poco. Richiama la sua arma e corre verso di me a zig zag, è talmente veloce che a malapena riesco a vederlo, mi ritrovo soltanto per terra dopo che con una scivolata mi ha colpita alle gambe per poi sedersi sul mio petto incurante dei suoi due quintali di stazza contro i miei cinquanta o poco più e porta una mano sui miei occhi che chiudo d'istinto «Chi sono?» scoppia a ridere e provo a farlo anch'io, nonostante riesca a malapena a respirare a causa del suo peso, mi sto divertendo tutto sommato "Sei uno che presto avrà una chioma ancora più bella" ribatto divertita e per nulla scoraggiata, devo solo trovare il modo di togliermelo di dosso... SOLO. Raiden quanto pesa, da domani a dieta! «ora ammetti che ho vinto?» mai... non mi farò rasare a zero così facilmente! Non posso alzarmi né spostarmi di un millimetro ma ho le braccia libere anche se non posso muovere il busto, materializzo nella mia mano destra Impeto e con un gesto veloce lo punto proprio in quella direzione, siamo vicini, si è seduto sopra di me, non ho bisogno di vedere per intuire dove mirare e vorrei proprio vedere la sua faccia in questo momento, scommetto che sarebbe divertente "sicuro? Rivaluterei le treccine al posto tuo, arrenditi e ti concedo la parità" ribatto con sfida, attento Andreus...

Impeto - Arma in forma dormiente

Keyra
Isyl Tinnuviel

Efrem scaglia con poca grazia il mio braccio…è no! Quello è mio e tu non lo tratti come se fosse uno straccio per pattume! Lo guardo con gli occhi che bramano di potergli strappare uno ad uno gli arti e trattarli come lui sta facendo con il mio braccio. Il mio vento fa il suo corso, ma ai suoi piedi vedo formarsi un cerchio poi un muro poi una cupola…uno scudo resistentissimo ma che non mi sorprende , è come quello che possiede mio padre, solo che questo è scuro, attraversato da venature verdi e sembra essere più imponente , quello di mio padre era color terriccio e attraversato da lampi color amaranto, simili a fiumi di lava. Due diversi scudi, due resistenze, due forze così diverse che in comune hanno l’elemento: Terra. Osservo il mio potere farsi strada tra quelle pareti impenetrabili, qualcosa ottengo ma non molto, lui è troppo forte, io non posso nulla e le ferite che ho sul corpo iniziano a bruciare pesantemente, mi sento la vista farsi a tratti fievole, a tratti nitida, mi sento molto stanca anche se il vento che mi percuote dentro, non accenna a placare il suo soffio.
Lui risponde al mi grazie con un cenno, mentre lo vedo tenere le distanze tra di noi. Sembra essere molto restio a passarmi accanto, forse ha paura che reagisca come l’ultima volta, ma non lo farò.
«Curati adesso e raggiungimi di sotto.» mi dice mentre la sua arma si sgretola nelle sue mani <<Shayla e Bellachioma, quando avete finito di allenarvi chiamate anche gli altri e venite il sala, di sotto. Dobbiamo parlare di cosa vi aspetta domani e della battaglia appena conclusa.» l’allenamento è finito e ci aspetta la riunione. Già. Dovrò riassumere la battaglia combattuta, non ne ho voglia, sono ancora molto infastidita da tutto, ma la colpa non è di nessuno è solo mia e quindi me lo farò andar bene
. Cerco con gli occhi Andreus, ma vedo che è impegnato in un combattimento con Shayla e sembra anche divertirsi…non posso disturbarlo per chiedergli di curarmi, i nostri dialoghi si sono ridotti all'osso e chiedere questo sarebbe solo cercarlo per un aiuto e non voglio questo…intanto mi curerò da sola, poi vedrò. Recupero un po’ sconsolata il mio braccio finito in un polveroso angolo, me lo stringo al petto come se fosse un tesoro prezioso ,e con passo incerto mi dirigo verso l’infermeria. Chissà se Medea si sarà ripresa, speriamo di si.
Raggiungo l’infermeria e vedo Efrem uscirne. Gli passo accanto senza dire nulla e sembra star bene.
Entro e vedo che oltre a me non c’è nessuno, a proposito, dov’è finito Gliocas? Di solito mi segue come se fossi la sua ombra, mi sa che è rimasto chiuso fuori, appena mi sarò ripresa andrò a portargli qualcosa da mangiare.
Recupero da un tavolino delle bende e una porzione di pozione di Sepyra. Ne prendo un sorso, mentre un po’ di quella che resta della porzione la uso come unguento da spalmare prima sull'avambraccio staccato e il resto sull'attaccatura dove un tempo vi era il braccio, poi li avvicino non so se funzionerà, perlomeno mi aiuterà ad assorbire il dolore e a farmi sentire un po’ meglio. Mi siedo quindi sul letto libero accanto a me, stringendo fortemente il braccio leso, aspetto qualche minuto per vedere se risolvo qualcosa, in caso, me lo fascerò stretto come posso e non appena vedrò Andreus alla riunione oppure subito dopo, gli chiederò se può farmi la cortesia di riattaccarmelo, purtroppo io non possiedo la dote che fu di mia madre, non avverto nessuna energia curativa in me nessuna sfera chiara e luminosa prendere forma nelle mie mani… altrimenti mi sa che dovrò vagare per il rifugio con un braccio in meno.
Quando sarò per lo meno un pò più in forze mi recherò come da richiesta , nel luogo della riunione, magari è anche il caso che metta qualcosa sotto i denti.

Andreus De Lagun

Riesco con tutta la calma del mondo a sedermi sul petto di Shayla e a farle quel giochetto con le mani, più che altro non voglio che utilizzi ancora il suo charme magari per farmi fare la parte di una gallina che razzola per tutta l’armeria. Rabbrividisco al solo pensiero «sei uno che presto avrà una chioma ancora più bella» sollevo un sopracciglio ma non faccio in tempo a controbattere che vedo il pugnale formarsi nella sua mano e puntare… NO. Lì NO. Scatto togliendo le mani dal suo viso, ribaltandomi spaventato all’indietro prima di ritrovarmi disteso sul pavimento. MA SALVO. Soffio soddisfatto guardando il soffitto quando anche Shayla si alza in piedi guardandomi «sicuro? Rivaluterei le treccine al posto tuo, arrenditi e ti concedo la parità» la guardo scoppiando a ridere, non ce la faccio a essere serio dopo lo splendido taglio che le ho combinato in testa. Sento dei passi alle mie spalle, probabilmente è Isyl che va via dall’armeria, appena finisco con Shayla andrò a sistemare anche lei. Sollevo un braccio cercando la sua mano per aiutarmi ad alzarmi «d’accordo, accetto le treccine… ma tu ti farai rasare fin quando non assomiglierai al pomello di una porta!» la ragazza deglutisce guardandomi con la faccia più contrariata che io abbia mai visto su qualcuno. Non ce la faccio, scoppio a ridere di nuovo fin quando lei stessa non mi tende una mano aggiungendo «rispetto sempre i patti...» deglutisco afferrando la sua mano e rialzandomi prima di afferrare una freccia dal tavolo. La invito ad avvicinarsi a me con un dito. Shayla si avvicina e quando io porto la freccia sulla sua testa, la vedo incurvarsi all’indietro fissando la punta terrorizzata. «Avanti… non ci vorrà molto!» dico afferrandola per la scollatura del vestito e tirandola avanti prima di iniziare a tagliare «a Kaleb piacerai tantissimo da pelata.» tra grugniti e lamentele finalmente la testa pelata di Shayla fa la sua comparsa tra le mie mani e lascio cadere la freccia osservandola in faccia. ODDIO NON RESPIRO. Rido come un idiota guardandola per intero fin quando lei non riprende a guardarmi malissimo «niente battute» dice stizzita per poi guardarmi ironica «tocca a te.» deglutisco e dopo aver provato a ritrarmi, la ragazza mi afferra voltandomi e cominciando a d annodare le varie ciocche… le mie ciocche. Provo a dimenarmi un paio di volte, lamentando inutilmente… che orrore. Dopo parecchi minuti di tortura bloccato vicino al tavolo, Shayla mi lascia andare sistemandomi le trecce sulla testa. Mi sento ridicolo, pizzicano e tirano in una maniera assurda. Sono ridicolo. Orribile. «Posso toglierle ora?» la guardo supplicante. «Dopo la riunione, quando mi farai ricrescere i miei bellissimi capelli rossi.» non erano questi i patti ma farei di tutto per togliermi questa roba dalla testa. Ridendo come due cretini usciamo dall’armeria e voltandomi vedo Isyl entrare in infermeria con un braccio in mano… il suo. Oh dei. Accelero il passo e quando entro la trovo distesa sul letto a reggersi il moncone che lentamente si sta riattaccando. Deve aver usato la pozione, ma non basta, potrebbe staccarsi di nuovo. «Potevi benissimo chiamarmi.» dico abbassandomi e convogliando i miei poteri nei palmi delle mani fin quando quei bagliori viola non compaiono rapidi andandosi a posare sul taglio e sulla carne esposta, se Isyl accetterà le cure farò in modo che sia il più indolore possibile per poi alzarmi quando il braccio sarà risanato «come nuovo. Non sforzarlo molto, per le prossime ore.» dico senza particolari espressioni per poi farle cenno di seguire me e Shayla in sala da pranzo dove trovo Efrem che sbatte le palpebre lasciando cadere i fogli che stava fissando in una pila sul tavolo e spalancando la bocca prima di chiuderla. Io lo so. Lo so che tra poco ci riderà in faccia e… «voi due siete fuori di testa!» urla prima di ridere come un pazzo portandosi una mano al viso. «Sedetevi per favore, e evitate di toccare altri capelli per favore…» ridacchia canzonandoci come un bambino prima di tornare serio. Mi siedo accanto a lui, Shayla poco di fianco e se Isyl ci avrà seguito, la osserverò fin quando non si siederà… penso che Efrem vorrà iniziare dalla battaglia di domani, è tardi ed è arrivata l’ora di decidere il destino della nostra fazione…

*Frasi e azioni di Shayla concordate con serenarcc

Difesa e recupero:
Rigenerazione: Avviene tramite tocco (Maestro) - Rigenera ferita di entità grave o mortale.

Efrem Targaryus

Non riesco a smettere di fissare Andreus e Shayla. Uno con le trecce, l’altra sembra un tappeto. Cerco di rimanere serio ma il mio viso si piega in smorfie una dopo l’altra e più li guardo più mi viene difficile non ridergli in faccia. All’ennesima smorfia, Andreus mi rifila una gomitata ben poco piacevole al fianco «allora?» dice sollevando un sopracciglio in… mezzo a quella cascata di treccine. No. Basta fissarli. Torno serio e dall’entrata vedo comparire anche Daphne, è tornata molto dopo Andreus, che sia successo qualcosa? La seguo con lo sguardo fin quando non si siede accanto al ragazzo «prima di cominciare con ciò che riguarda la battaglia appena trascorsa, vorrei annunciarvi il prossimo campo di battaglia…» li guardo uno ad uno prima di iniziare a descrivere «l’ultimo terreno di lotta, il decisivo sul quale si decideranno le sorti di questa guerra, saranno le porte dell’Adamantem. Vi scontrerete a una di quelle cinque porte, quella che va verso Sud, le condizioni climatiche saranno delle più fastidiose, ci sarà vento e soprattutto neve e freddo intenso. Dovete essere pronti a tutto e, quando saremo noi i vincitori, assalteremo il Castello con tutto ciò che possediamo.» Andreus mi fa cenno di dovermi dire una cosa ma lo blocco prima che possa parlare, «sarà una battaglia dura e non nego la mia preoccupazione per le sorti di ognuno di voi, per questo…» lo sguardo mi cade un attimo su Daphne prima di riportarlo sugli altri «la mia scelta per questa battaglia è ricaduta su Andreus, è un guerriero del Nord e il freddo di quei territori non gli causerà grossi problemi.» lo guardo e lui ricambia il mio sguardo annuendo convinto «per quanto riguarda il tuo accompagnatore…» no. Io non posso rischiare una cosa simile, non voglio che loro siano vittime innocenti di questa guerra, ma non posso fare altrimenti… loro due sono i miei guerrieri migliori. I miei occhi saettano nuovamente e come un idiota mi blocco dal parlare ancora «ve lo comunicherò alla fine di questa riunione, ho bisogno di pensarci su…» io non voglio che Daphne o i miei figli possano avere una fine tanto orribile «Efrem, le truppe dei De Lagun così come le truppe dei Baratheon, offrono il loro completo appoggio alla nostra causa, ogni uomo dei loro eserciti combatterà per noi. Ma sia Lord Eddad, sia Lord Jubert fingeranno ancora di appoggiare Lantis diseredandoci e dando a lui il completo appoggio, per assicurarci di avere soldati infiltrati all’interno delle truppe Reali.» annuisco contento, finalmente arrivano delle ottime notizie, i De Lagun hanno un esercito enorme che unito a quello dei Baratheon saranno una svolta non indifferente durante l’attacco. «È un’ottima notizia, avere soldati infiltrati nel castello ci aiuterà in caso di vittoria. Ora… Isyl, vuoi farci un resoconto dettagliato sui guerrieri scesi contro di te e Medea alla valle di Candonga?» la guardo portando le mani sul tavolo, adesso sono proprio curioso di sapere cosa è successo…

*Azione di Daphne concordata con Eclisse84

Daphne Elania Baratheon

Quando mi siedo al tavolo, mi rendo conto che Efrem mi ha seguita con gli occhi, non dico nulla, mi limito a sedermi accanto ad Andreus e resto in silenzio ascoltando i suoi ragguagli su domani. L'adamantem, l'ultimo campo della cintura di Dohaeris, ci siamo arrivati realmente e non da sconfitti, nessuno credeva in noi ed invece eccoci ancora pronti a combattere. Ci sono svariati accessi al Castello nero, cinque porte a quanto pare, ed il campo designato è quello che punta verso Sud, dalla parte opposta alla catena montuosa sulla quale sorge la residenza Leithien, ce la troveremo in linea retta. Freddo, tutti sappiamo che in quel luogo è sempre inverno e c'è sempre la neve che ricade imperterrita, probabilmente sarà difficile persino muoversi liberamente. «la mia scelta per questa battaglia è ricaduta su Andreus, è un guerriero del Nord e il freddo di quei territori non gli causerà grossi problemi.» Guardo il ragazzo accanto a me, il quale annuisce fiero, sono contenta per lui, potrà dimostrare una volta per tutte quanto vale, torno su Efrem, convinta che il prossimo nome sarà il mio, Keyra è andata da poco e Markus sembra essere scomparso nel nulla, Shayla è meno veloce di me, anche se ha dimostrato di essere temibile «per quanto riguarda il tuo accompagnatore…ve lo comunicherò alla fine di questa riunione, ho bisogno di pensarci su…» Mi ha guardata, non ha fatto il mio nome, dannazione dovevo aspettarmelo, è per i bambini, ma insomma… sono ancora così piccoli che non li sento neanche, non me ne sarei mai accorta se non fosse stato per Efrem e lui lo stesso, se non fosse divenuto Gran Maestro «Efrem, le truppe dei De Lagun così come le truppe dei Baratheon, offrono il loro completo appoggio alla nostra causa, ogni uomo dei loro eserciti combatterà per noi. Ma sia Lord Eddad, sia Lord Jubert fingeranno ancora di appoggiare Lantis diseredandoci e dando a lui il completo appoggio, per assicurarci di avere soldati infiltrati all’interno delle truppe Reali.» Non mi esprimo ancora, sto cercando di elaborare la cosa ed Efrem riprende a parlare «È un’ottima notizia, avere soldati infiltrati nel castello ci aiuterà in caso di vittoria. Ora… Isyl, vuoi farci un resoconto dettagliato sui guerrieri scesi contro di te e Medea alla valle di Candonga?» Guardo Keyra… Isyl come si chiama, ma tamburello con le dita sul tavolo in maniera nervosa, sempre più nervosa, domani non possiamo permetterci di perdere, non che io rappresenti una certezza, ma insomma, sono veloce ed ho già vinto. D’un tratto smetto di tamburellare e fermo la mano sul tavolo “Non sono malata, Efrem” gli dico ferma, resterò zitta durante il resoconto di Isyl, ma mi aspetto che lui prenda una decisione.

Keyra
Isyl Tinnuviel

Sto stringendo fortemente il mio braccio quando avverto dei passi farsi veloci ed avvicinarsi al letto mi volto in direzione della porta mentre osservo Andreus con curiosità. Devo dire che la nuova pettinatura non gli sta male, forse un po’ più ordinata e, comunque non sono nella posizione di poter ridere di lui, mi trattengo.:
« Potevi benissimo chiamarmi.»
Vedo Andreus abbassarsi ed usare la sua magia curativa su di me, lo guardo colpevole mentre lo lascio fare, la sua magia è sempre un toccasana e, devo dire che riesce anche a ridarmi un po’ di umore: << Avrei potuto si, ma eri impegnato in un combattimento, non volevo distrarti>> rispondo abbozzando un sorriso.
<< Grazie comunque per avermi aiutato>> dico mentre sento il braccio rinsaldarsi e ricucirsi, sentendo nuovamente la sua naturale consistenza, lo muovo appena, devo dire che mi era mancato.
« Come nuovo. Non sforzarlo molto, per le prossime ore.» mi dice senza particolari emozioni, ma con la solita freddezza che si è interposta tra me e lui mentre mi fa cenno di seguirlo assieme a Shayla. Annuisco mentre osservo la bizzarra acconciatura della mora. Si sono dati al trucco e parrucco? Oddio spero di non ridere di loro.
Non è il momento, la riunione ci aspetta ed è giusto presenziare.
Mi alzo dal letto ancora un po’ traballante ed insicura, ma un gorgoglio in corrispondenza dello stomaco mi ridesta; questa è decisamente fame. Dopo la riunione, devo assolutamente mettere qualcosa sotto i denti. Raggiunta la sala pranzo al seguito di Shayla ed Andreus, noto Efrem che già ha preso posto, davanti a lui una serie di carte e documenti sparsi in modo non troppo ordinato:
« Voi due siete fuori di testa!» dice scoppiando a ridere come un pazzo, io mi trattengo portando una mano dinanzi alle labbra per non farmi sentire, per fortuna sono dietro di loro, non dovrebbero vedermi.
«Sedetevi per favore, e evitate di toccare altri capelli per favore…» continua mentre i due prendono posto ed io dopo di loro mentre mi sento gli occhi di Andreus addosso. No non posso ridere, per gli siamesi devo trattenermi. Quando tutto sembra tornato relativamente normale , a parte i capelli dei due, vedo arrivare anche Daphne che prende posto accanto ad Andreus mentre io gli sono davanti.
Efrem inizia quindi a parlare descrivendoci il prossimo campo di battaglia, le porte dell’Adamantem, nel sentire quel nome, un magone mi prende. E’ una zona che conosco bene , neve freddo e vento fanno da padroni …un luogo che è legata a ricordi che al momento fanno più male che bene, ma non devo lasciarmi prendere.
<< …Dovete essere pronti a tutto e, quando saremo noi i vincitori, assalteremo il Castello con tutto ciò che possediamo … sarà una battaglia dura e non nego la mia preoccupazione per le sorti di ognuno di voi, per questo…la mia scelta per questa battaglia è ricaduta su Andreus, è un guerriero del Nord e il freddo di quei territori non gli causerà grossi problemi.>> E’ seduto davanti a me, cerco il suo viso, mentre poi Efrem fa per aggiungere chi sarà il suo compagno o compagna, ma qualcosa lo frena, porto il mio sguardo su di lui mentre Andreus prende parola:
«Efrem, le truppe dei De Lagun così come le truppe dei Baratheon, offrono il loro completo appoggio alla nostra causa, ogni uomo dei loro eserciti combatterà per noi. Ma sia Lord Eddad, sia Lord Jubert fingeranno ancora di appoggiare Lantis diseredandoci e dando a lui il completo appoggio, per assicurarci di avere soldati infiltrati all’interno delle truppe Reali.» Ascolto le sue parole, le famiglie di Daphne e Andreus ci appoggeranno e…mio padre? Cosa farà?
Mai si schiererà con noi, è fedele al re, nonostante io sia sua figlia, non cederà mai ai ribelli. Lui lo ha detto. Se vorrò ci sarà, ma non posso chiedere io ai suoi uomini di morire per noi a meno che non chieda appoggio a mio nonno…potrei fare un tentativo. Sto ancora pensando al da farsi quando sento Efrem pronunciar eil mio nome, mi ridesto tornando concentrata sulla sala
« Isyl, vuoi farci un resoconto dettagliato sui guerrieri scesi contro di te e Medea alla valle di Candonga?» mi guarda portando le mani sul tavolo. Faccio per parlare, ma è Daphne a bloccarmi.
“Non sono malata, Efrem”
Guardo dapprima lei, sembra piuttosto nervosa e la sua esclamazione mi coglie un po’ di sorpresa, poi ritorno su di lui, resto per un attimo in silenzio, non so se vuole parlare, ma aspetto un suo cenno per continuare, se sarà così gli narrerò la battaglia di Candonga con queste parole:
<< Cercherò di essere schematica, credo che i nomi che sentirete siano nomi conosciuti, quindi mi limiterò all’indispensabile su di loro. Per i reali sono scesi in campo Aiden Urthadar, il lord del fulmine e, il giullare pazzo che governa il fuoco, Gildas Demonar. Con loro mi ero già scontrata. Tra le file dei reietti invece sono scesi Dahmer Gray anche lui già affrontato e, una sorpresa…Alinor Waters, la ex promessa sposa del Re, devo dire che il vederla con la divisa dei reietti mi ha un po’ spiazzato, a quanto pare non si trova più tra le file reali. I primi ad attaccare sono stati i reietti. Dahmer ha attaccato per primo sfoderando la sua spada e puntando me poi le gambe di Medea, lei ha reagito scaraventando contro di lui una pesante pietra e, per quel che mi riguarda io e lui avevamo un conto in sospeso dalla precedente lotta, mi ha colpita ed io mi sono difesa usando dapprima il mio scudo e poi il mio Stiletto. Sono riuscita a ferirlo, ma poi è stato il turno dei reali, Aiden Urthadar ha preso di mira noi ribelli e soprattutto Medea per poi correre verso la sua ex compagna d’arme, la Waters, li non ho seguito bene il loro scontro perché L’Urthadar ha sfoderando un fulmine di livello maestro, era molto forte, il mio scudo ha assorbito un po’ il danno ma non ne sono uscita immune e Medea è stata colpita. >>
Mi fermo, un colpo di tosse, faccio un respiro per schiarire la memoria e continuare:
<< Mi sono ritrovata quindi a terra mentre il giullare pazzo ha cercato di colpire il suo stesso compagno d’arme, probabilmente sotto l’effetto di qualche potere ma, non ne sono sicura, nella precedente lotta contro di lui aveva finito per mirare anche allora la sua compagna, c’è stato uno scambio di colpi tra il giullare e la Waters poi io ho attaccato Aiden senza risultato mentre il giullare mi ha investito in pieno viso con il suo fuoco e Dahmer Gray mi ha stretto nelle sue radici bloccandomi e ferendomi alla gamba, questo ha fatto si che l’Urthadar mi prendesse per il collo umiliandomi senza colpirmi e…avrebbe potuto persino uccidermi…per lasciarmi il messaggio che ho poi riferito a Daphne>> Abbasso il viso cercando poi il volto di Daphne. Se vorrà sarà lei a riferire il messaggio, in fondo è una cosa che la riguarda personalmente.
<< Questo è quanto, non so se Medea vorrà aggiungere altro…>>dico indicando la ragazza che si trova in cucina.
<<Se volete avere qualche dettaglio in particolare, sarò felice di rispondervi>>
Concludo piuttosto colpevole rivolgendomi a tutti passando in rassegna i loro volti mentre mi stringo ancor più sulla sedia, trattenendomi il braccio precedentemente ferito.

Efrem Targaryus

Fisso i miei occhi in quelli della ragazza che ancora non ha spiccicato una parola in risposta a ciò che le ho chiesto e inizio a spazientirmi. Il ginocchio inizia a muoversi su e giù nervosamente mentre nella mia testa si figurano scenari di ciò che potrebbe succedere se io dovessi mandare qualcun altro domani. Chi dovrei mandare? Markus si è volatilizzato senza nemmeno dire nulla, Medea e Isyl sono appena tornate e Shayla, da quanto ho visto contro Andreus, non è riuscita a eguagliare la sua velocità. Sarebbe un azzardo troppo grande mandarla domani. Mi massaggio gli occhi sentendo nella testa rimbombarmi il suo nome. Daphne. Daphne. Daphne. No, io non voglio mettere a repentaglio la sua vita e quella dei nostri figli. Un tamburellare insistente arriva dalla mia destra, riesco chiaramente a capire senza guardare che non è Andreus. Non avrebbe motivo di essere così nervoso a parte l’ansia per la battaglia di domani. D’un tratto il tamburellare si ferma e Daphne mi fissa seria «non sono malata, Efrem» la fulmino con lo sguardo, accigliato e faccio cenno a Isyl di continuare col suo resoconto. Sembra che la battaglia sia stata a senso unico e che i Reali abbiano dominato la scena. Lantis deve aver aumentato in modo intensivo gli allenamenti delle sue truppe, quell’idiota di Gildas e Aiden sembrano essere diventati fortissimi. Questa non ci voleva, inizio a temere cosa capiterà domani contro Andreus… e… non lo so. Il vizio dello psicopatico sembra però non essere sparito, ha comunque provato a colpire il suo compagno d’armi. Prima Esperin, ora Aiden. Quando si deciderà Lantis a farlo fuori una volta per tutte? La notizia più sconvolgente però resta quella della promessa sposa del nostro adorato Re tra le fila di Drako, che abbia aperto anche lei gli occhi su cosa andava incontro sposando quella bestia? «Questo ha fatto sì che l’Urthadar mi prendesse per il collo umiliandomi senza colpirmi e… avrebbe potuto persino uccidermi… per lasciarmi il messaggio che ho poi riferito a Daphne» guardo Daphne mentre Isyl termina il suo discorso passando la parola a Medea ancora in cucina. Mi domando cosa diamine stia combinando lì dentro. La ragazza però continua a guardarmi con rabbia. «Non m’interessa, Daphne. Tu non andrai da nessuna parte.» ribatto duro al suo sguardo. D’un tratto il bagliore classico di Mercur si manifesta al mio fianco, mi osserva per un attimo e poi tira fuori dalla veste una lettera per me. Lo ringrazio prendendola e lascio scorrere gli occhi sulla carta

I fratelli non si scelgono, ma se avessi potuto farlo, avrei scelto te. Lo so che queste parole non significano niente, ti ho fatto del male, ne sono cosciente, mai e poi mai ho pensato di farlo volontariamente. Ci conosciamo da anni, siamo cresciuti insieme, voglio mettere da parte questa guerra per un momento, voglio mettere da parte le fazioni ed i nostri ruoli, voglio che in questo momento siamo solo Drako ed Efrem. Sei mio amico, ti conosco come le mie tasche e non riesco a credere che tu sia cambiato fino a questo punto, l’Efrem che conoscevo era di tutt’altra pasta: un ragazzo buono che avrebbe fatto di tutto per difendere chi ama. Non ho mai smesso di considerarti mio amico, sei stato la mia famiglia, voglio solo che tu ricordi queste parole, Efrem Targaryus, sacrificherei la mia stessa vita per ridarti la serenità che cerchi.
Con affetto sincero
Drako

Stringo la lettera tra le mani sbattendola sul tavolo davanti a me. Porto le mani davanti al volto prendendo un respiro profondo mentre una cascata di emozioni mi investe, vorrei urlargli quanto questa sua decisione sia assurda, quanto mi facciano soffrire queste sue parole. Cosa spera di ottenere con questa lettera? Cosa crede che possa cambiare con queste sue parole? Senza pensarci ulteriormente lascio che le mie mani scorrano su un foglio pulito scrivendo una risposta. Non ho intenzione di farlo aspettare ulteriormente. Non dopo ciò… Terminato di scrivere rileggo velocemnete ciò che ho scritto e mi connetto con la mia natura di Elfo. Ruiny risponde sibilando al mio richiamo e dopo qualche istante lo vedo comparire sulla gamba della sedia di Andreus che sobbalza non appena lo vede e poco dopo lo lascia passare riconoscendo l’animale che si posa sul tavolo in bella vista. Gli lego la missiva per Drako attorno al collo e gli ordino di consegnarla espressamente a lui. Dopo un ultimo sibilo, il serpente cornuto striscia fuori dalla stanza perdendosi tra i tavoli. Guardo tutti prendendo un respiro per scacciare questa orribile sensazione di oppressione al petto «stavamo dicendo?» dico calmo portando le mani sul ripiano…

Abilità di razza:
Simbiosi (Maestro) - Avverte le sensazioni ed emozioni altrui, è in grado non solo di manipolarle, per renderle simili alle proprie, ma di alterarle secondo piacimento. Non può cambiare la percezione che si ha di lui, chi subisce gli effetti della simbiosi, cambia umore, ma l’idea che ha dell’elfo rimane tale.