È notte
È notte
Shayla Bolton
Che orrore...che ORRORE questi capelli! Che poi capelli...neanche dovrei definirli tali ormai, sono inguardabili e se Efrem ride ancora si ritrova una sfera di fuoco in bocca, confido che basti il modo in cui l'ho fulminato con lo sguardo assieme alla gomitata di Andreus per farlo desistere. Devo dire che vedere Andreus con le treccine e con quest'aria imbarazzata e contrariata mi ripaga però di questo scempio, mi sforzo di trattenermi dal ridere ma mi risulta davvero difficile, devo dire che nonostante tutto mi sono divertita molto ed era quello che ci voleva dato che la giornata di domani sarà tutt'altro che semplice da affrontare. L'atmosfera diviene più seria per la riunione e mi concentro su queste questioni, Keyra racconta della battaglia di Candonga e delle informazioni che è riuscita a raccogliere, come il tradimento della Waters e l'apparente instabilità del Demonar, ascolto il suo resoconto anche se la mia attenzione è inevitabilmente rivolta alla battaglia finale. Si svolgerà all'Adamantem, il campo decisivo per questa guerra che ormai vede in parità tutte e tre le fazioni e se vinceremo dovremo assaltare Luna di Diamante e quindi essere pronti a tutto come ci raccomanda Efrem. Ha deciso di schierare Andreus e la cosa non mi stupisce affatto, ho avuto modo di allenarmi quasi con tutti e di vedere i restanti in azione, ho ben chiaro chi siano i due più forti che è necessario schierare domani come mi è chiaro l'atteggiamento di Efrem che continua a guardare Daphne in difficoltà per poi distogliere lo sguardo. Non fa il suo nome, è ovvio il perchè, si trova in una situazione molto difficile dovendo scegliere tra la sicurezza sua e dei suoi figli e la cosa migliore per la fazione, non vorrei essere nei suoi panni per niente al mondo anche se il punto di vista di Daphne è innegabilmente corretto, se domani perderemo parlare di futuro sarà solo un'utopia a priori, probabilmente. La ragazza si rende conto di questo suo tentennamento e reagisce come prevedibile conoscendo il suo temperamento e lui non è da meno, sebbene venga distratto da una missiva alla quale si preoccupa di rispondere immediatamente, spero non siano altri problemi... guardo prima uno e poi l'altra ma resto in silenzio, tra poco qui salta per aria tutto, me lo sento.
Andreus De Lagun
Se c’è una cosa che ho sempre odiato di Efrem… è sicuramente la presenza e la vista di quell’enorme bestiaccia che gli striscia accanto nei momenti meno opportuni. Non perché odi i serpenti ma perché questo è davvero molesto e fastidioso. Sobbalzo quando striscia sulle mie gambe guardandomi con quegli occhi verdi prima di andare da Efrem in quale lega quella lettera al suo collo. Non sono riuscito a leggere quella che gli è arrivata ma se ha risposto con così tanta velocità, significa che deve essere qualcosa di molto importante. Spero non si cacci di nuovo nei guai… deglutisco quando l’animale mi passa accanto puntandomi il corno che ha sul muso e soffiando prima di scomparire dalla mia vista. Non ho mai capito perché il nonno di Efrem l’abbia creato così diffidente. «Stavamo dicendo?» chiede il ragazzo con calma dopo aver risposto in malo modo a Daphne. Se li conosco entrambi… penso sia il caso che io e tutto il resto dei Ribelli ci allontanassimo IMMEDIATAMENTE da questo monastero. Ed è ciò che succede poco dopo, Daphne sbatte con violenza un pugno sul tavolo facendo vibrare tutto quello che vi è sopra, la guardo sperando che si dia una calmata ma a nulla serve il mio sguardo. Esplode come un fiume in piena. «Sono incinta di pochi giorni, Efrem. Neanche un medico se ne accorgerebbe con certezza, posso correre, posso saltare, posso combattere, non ho nulla che mi impedisca di farlo. È pericoloso? Lo è in ogni caso, soprattutto se mandi qualcuno meno veloce di me! Lo so io, lo sai tu, lo sappiamo tutti, smettila di fare l'apprensivo, non è un atteggiamento che ti appartiene!» bomba sganciata. Deglutisco e con la coda dell’occhio guardo verso Efrem. «Non ho alcuna intenzione di esporli a tale rischio.» ribatte lui fissandola con rabbia. Decido che è arrivato il momento di intromettermi prima che si azzannino davvero, sollevo la mano ponendola in mezzo ai due e guardo Efrem serio «hai ragione è un rischio troppo grande per quelle creature…» guardo Daphne prima di tornare a fissare il ragazzo «ma come dice lei, è un rischio comunque. Se vincessero i reali, la mia testa, così come la vostra sarà sulle picche che adornano il palazzo e allora cosa avremo ottenuto, Efrem? Saremo morti per cosa?» Efrem mi guarda prima con rabbia e tempo per un solo singolo istante che possa riempirmi di pugni da un momento all’altro, lo vedo poi massaggiarsi gli occhi sospirando prima di guardarmi nuovamente «e sia! Andrete voi due, ma vedete di tornare vincitori.» ci guarda entrambi con uno sguardo così serio che mai gli avevo visto in volto. Annuisco e torno rilassato distendendomi contro la spalliera della sedia quando d’un tratto vedo arrivare alle mie spalle Mercur, che abbiano risposto a Efrem? Mi guarda e mi porge una lettera col sigillo dei De Lagun. Strabuzzo gli occhi. Sarà forse la risposta di Myricae?
Oh dei. Ha totalmente capito fischi per fiaschi… non ci posso credere. Mi trattengo dal ridere, forte. Non ce la faccio. Non devo ridere o Efrem mi smembra. Tiro dentro le labbra trattenendomi dal ridere mentre sento le lacrime pizzicarmi dagli occhi. Vi prego fatemi uscire. Efrem si sporge per sbirciare e… no. Non può leggere. Gli faccio segno col dito che gliene parlerò a tempo debito e mi do un contegno smettendo di fare smorfie idiote. Oh dei, Myricae. Ripenso però a ciò che c’è scritto nella lettera… chi mai sarà questo Arion?Mio piccolo soldo di cacio,
Sono felicissima della tua lettera! Qui c'è un gran trambusto, so che tuo padre ha scritto a Cassandra ma non so se lei abbia risposto oppure no... ammetto che sono in pensiero per la mia bambina. Mi ricordo di quella fanciulla! Era tanto piccina e caruccia, mi sorprende che tu ora stia per diventare padre, ma mi piace la donna che hai scelto come madre dei tuoi figli! Oh Dei, dei gemellini! Se ti azzardi a chiamarmi nonna ti uccido. Quindi sei sicuro di... ehm... di quello che ti piace? Mi sembravi molto convinto della campana che suonavi. È colpa dell'idromele? Mi rendo conto che l'ultimo idromele che ti ho dato era distillato molto bene. Ma comunque stiano le cose qui avrai sempre l'aiuto mio e del capron... di tuo padre. Il vecchio Blackheart è andato in pensione, ora c'è il suo baldo figlio a mandare avanti la baracca. Puoi portarla qui, così vi condurrò da Arion Blackheart, si chiama così.
Baciotti.
La tua septa
Daphne Elania Baratheon
La cosa assurda in tutta questa faccenda, è che Andreus ha appena confessato di sapere che aspetto dei gemelli ad Efrem, quel "creature" non lascia spazio a dubbi, ma in tutto ciò il ragazzo non dice nulla e neanche se ne meraviglia, forse ha dato per scontato che glielo dicessi o è troppo preso da tutto questo caos per badare a queste sottigliezze. Ed ora che ci faccio caso... che DIAMINE HANNO IN TESTA ANDREUS E SHAYLA? li guardo entrambi con espressione a dir poco dubbiosa, prima lei e poi lui, il quale sta facendo strane smorfie con il viso da quando gli è arrivata quella lettera che regge in mano. Efrem ha ceduto, andrò con Andreus, saremo noi a rappresentare i ribelli, non potevo chiedere di meglio come compagno. Il mio sguardo si sofferma su tutti i miei compagni ed infine su Efrem, il quale ha una espressione tremendamente seria "Non vi deluderò" dico a voce ferma, mentre lo fisso dritto negli occhi"La riunione è finita, per ora" risponde lui secco, prima di avvicinarsi ad Andreus e sussurrargli qualcosa che non riesco a decifrare. Questa questione va chiarita. Decido di sollevarmi dal mio posto, ma non lascio lo guardo di Efrem, mi limito solo a dirgli "Parliamo, in camera mia" E così dicendo esco dalla stanza e mi dirigo dove precisato, non perdo tempo e mi siederò sul letto, comincio anche a sentir sonno, spero solo che Andreus abbia trovato il medico che mi serve, probabilmente tra non molte ore dovrò scendere in campo. Se Efrem mi avrà raggiunta, gli indicherò di prendere posto accanto a me e gli dirò "Sto bene, ma è necessario che vada io, hai fatto la scelta giusta, Efrem"
*post concordato
Keyra
Isyl Tinnuviel
Tutti ascoltano il resoconto della battaglia, tutti se ne stanno in silenzio a riflettere su quello che è accaduto su quel campo e su quello che accadrà all’Adamantem…l’ultima battaglia. Potrebbe essere anche l’ultima alba che vedremo se perderemo, mi sento in colpa, terribilmente in colpa per l’esito di Candonga, ma purtroppo così è stato e il tempo non può tornare indietro. Fisso Andreus, se avessi conseguito una vittoria, non avrebbe avuto sulle spalle tale peso, ne lui ne colui o colei che scenderà in campo accanto a lui. Osservo i presenti, chi andrà? Tra i ribelli manca Markus, chissà dove è finito…che ci abbia lasciato? In realtà è un po’ che non lo vedo.
Efrem poi controbatte in malo modo alle parole di Daphne , ancora non so il perché, effettivamente lei sarebbe la scelta migliore…e nel mentre si interrompe un attimo per l’arrivo di una missiva. Risponde frettolosamente e manda il suo bestione cornuto a farla recapitare, ogni volta che vedo quel serpente i nervi salgono a fior di pelle ad un brivido mi attraversa, forse sto tremando…
Poco dopo è un pugno dato con violenza al tavolo a farmi sobbalzare mentre avverto uno spostamento d’aria…aria di guai…
«Sono incinta di pochi giorni, Efrem. Neanche un medico se ne accorgerebbe con certezza, posso correre, posso saltare, posso combattere, non ho nulla che mi impedisca di farlo. È pericoloso? Lo è in ogni caso, soprattutto se mandi qualcuno meno veloce di me! Lo so io, lo sai tu, lo sappiamo tutti, smettila di fare l'apprensivo, non è un atteggiamento che ti appartiene!»
Fisso Daphne. Ho sentito bene? Lei è incinta…ma…di chi? Markus oppure….Efrem?
Parla di pochi giorni, deve essere una cosa che è accaduta di recente.
In questo momento il cuore mi si stringe se penso a loro due , ma cerco di non lasciar trasparire nulla, in fondo io non ho diritti ne pretese ne su di lui ne su nessun altro. Ora se ripenso a lei a lui e a quel che è accaduto con Andreus, capisco molte cose che prima mi sembrano assurde o strane…quel che mi era parso non era solo un’impressione, davvero tra di loro vi era anzi, vi è un qualcosa … dall'intervento di Andreus e dal loro ulteriore scambio di parole , comprendo che con tutta probabilità la questione creature è una cosa che riguarda Daphne ed Efrem. Chiudo gli occhi per un istante, vorrei allontanare l’inquietudine che sento. Ho paura per lei, per Andreus e…per quelle creature.Mi porto una mano sul cuore con un profondo respiro. Non devo pensare male, devo pensare che tutto andrà bene, devo pensare che torneranno….tutti…
Osservo Efrem, è serio, incredibilmente serio mentre decreta la fine della riunione, posso comprendere il suo timore , le persone più importanti per lui stanno andando a morte certa, se solo fossi più forte…
Poi come se un qualcosa mi venisse da dentro , comprendendo bene i motivi di Efrem dico rivolgendomi a lui ma senza guardarlo in viso:
<< Se fossi stata più forte avrei evitato questo dolore, per te e per loro, non è una scelta facile...>> …dico con voce triste indicando Andreus e Daphne che nel frattempo si è alzata,non so se lei avrà sentito. << Lei è Andreus …sono la scelta migliore, sono le persone però anche più importanti per te…lo so che non posso sostituirmi a loro, non possiedo la loro forza ne il loro coraggio, o abilità però, se cambiassi idea, se vorrai ripensare alla tua scelta, tienimi in considerazione ok?>> dico con un sorriso tirato per poi alzarmi a mia volta dalla sedia. Volevo mangiare qualcosa, ma lo stomaco al momento si è chiuso.
Aspetto una sua risposta prima di uscire dalla stanza, se questa arriverà poi aggiungerò:
<< Sono fuori. Vado a recuperare Gliocas>>
Efrem Targaryus
Non posso crederci… ho davvero acconsentito? Ho messo davvero a repentaglio la vita di quelli che saranno i miei figli? Mi massaggio gli occhi dopo aver sciolto la riunione e li fisso uno ad uno soffermandomi sui due guerrieri. Andreus mi guarda per un attimo prima di tornare sui documenti, è nervoso e non riesce a mascherarlo, non gliene faccio una colpa… il destino di questa fazione dipende da lui e da Daphne, è tutto sulle loro spalle e so di aver dato loro una enorme responsabilità. Mi chino verso di lui parlando al suo orecchio «vincete con onore domani e… vi prego, non morite…» gli dico sincero. Andreus si volta di scatto verso di me sorridendomi più calmo prima di afferrarmi una mano sotto al tavolo e imitando il mio tono di voce «te lo prometto, Efrem… gli Dei dovessero bruciarmi ora.» gli sorrido e con un peso in meno a gravarmi sul cuore torno a guardare gli altri, Daphne mi fissa alzandosi prima di rivolgermi la parola «parliamo, in camera mia» annuisco e faccio per seguirla ma prima ho da scrivere una cosa a una persona. Prendo un foglio e dell’inchiostro scrivendo poche parole ma chiare in modo che esse arrivino in fretta al destinatario.
Chiudo la busta e nello stesso istante vedo comparire nuovamente Mercur accanto a me mentre mi porge una busta e nel frattempo sento da lontano, dall’altra parte del tavolo, la voce di Isyl «se fossi stata più forte avrei evitato questo dolore, per te e per loro, non è una scelta facile...» indica Andreus e Daphne e il ragazzo solleva un sopracciglio fissandola, non ah tutti i torti «lei è Andreus… sono la scelta migliore, sono le persone però anche più importanti per te… lo so che non posso sostituirmi a loro, non possiedo la loro forza né il loro coraggio, o abilità però, se cambiassi idea, se vorrai ripensare alla tua scelta, tienimi in considerazione ok?» dice, torno a guardare Mercur prendendo la busta anonima dalle sue mani, è diversa da quella di prima. Non ci bado tanto e me la infilo in tasca consegnandogli quella per Lantis «orario continuato, eh?» dico ironico ma come mi aspettavo, la figura svanisce nel nulla assieme alla lettera. Non lo capirò mai, torno a guardare Isyl posando una mano sulla spalla di Andreus mentre mi alzo «che ne sai a chi sono legato io? Pensa ai tuoi legami piuttosto. Io voglio guerrieri capaci, che sappiano quello che fanno. Andreus avrà perso due battaglie, ma qui dentro avete avuto tutti prova della sua forza, così come Daphne, che ha addirittura portato a casa una vittoria. Domani sia Lantis che Drako schiereranno le loro truppe migliori, non possiamo permetterci di perdere per puro sentimentalismo, ne va della vita di tutti noi.» come dicevano loro due prima, non sono uno stupido… non così tanto almeno. Terminato di parlare, la ragazza si alza andando a cercare il suo animale mentre io, dopo aver stretto la mano sulla spalla del ragazzo un’ultima volta, raggiungo Daphne nella sua stanza. Mi indica di sedermi accanto a lei sul letto prima di iniziare a parlare «sto bene, ma è necessario che vada io, hai fatto la scelta giusta, Efrem» sospiro pesantemente portando le mani davanti al viso, «se ci fosse stata una qualche possibilità… io non avrei fatto quella scelta poco fa. Non avrei messo in pericolo la vostra vita.» dico tra i denti e stringendo i pugni con rabbia…Lantis,
Penso sia del tutto inutile utilizzare dei convenevoli quando l’odio che intercorre tra di noi è abbastanza palese anche al popolo, perciò andrò direttamente al sodo. Ho bisogno di parlare con te di una questione piuttosto importante. Ti attenderò al Valmorguli.
Efrem Targaryus
Daphne Elania Baratheon
Quando sto per dirigermi nella mia stanza, sento la voce di Keyra che si rivolge ad Efrem, resto ferma sull'uscio ad ascoltare, solo qualche parola, con i se e con i vorrei non si è mai vinta nessuna guerra, lascio che sia lui a risponderle e proseguo per il mio cammino. Arrivata in stanza mi siedo sul letto e fisso il pavimento, non c'è poi molto da guardare in questa stanza, quando ero in quella di Efrem, prima che ci si trasferisse lui, almeno c'era qualche quadro da guardare per ingannare il tempo. Non attendo molto in realtà, Efrem si è sbrigato subito e segue il mio invito a sedersi, gli parlo con tono calmo, in realtà sono molto agitata, ho maturato una decisione in questi pochi giorni di consapevolezza della gravidanza e non posso attendere oltre per dirglielo «se ci fosse stata una qualche possibilità… io non avrei fatto quella scelta poco fa. Non avrei messo in pericolo la vostra vita.» Serra i pugni, è nervoso, non mi sarei mai immaginata che avrebbe potuto avere così a cuore la prospettiva di avere dei figli, dei gemelli come ha sempre desiderato a dire di Andreus, questo mi rende il tutto ancora più difficile da affrontare "Le nostre vite sono in pericolo a prescindere, se tu avessi avuto la possibilità di scegliere tra altri guerrieri più forti di me, questo non avrebbe assicurato una nostra vittoria e chi perde in campo decreta la morte anche della propria fazione, almeno per quello che ci riguarda se i reali fossero i vincitori, verrebbero a reclamare le teste di tutti noi" Cerco la sua mano e provo a stringerla "Non voglio fare l'eroina, questi bambini sono in pericolo anche in caso di un colpo assestato bene, anche se io non morissi, potrei perderli comunque. La verità è che sono disposta a correre questo rischio, perchè ho scelto di non proseguire questa gravidanza, Efrem"
Efrem Targaryus
Respiro profondamente cercando di calmarmi. Quest’incubo iniziato settimane fa sta per terminare… questa guerra sta per arrivare alla sua fine e io non vedo l’ora di svestirmene. Prendere finalmente la mia libertà e diventare Efrem Targaryus. Niente più uomini da comandare a bacchetta, niente più capo dei Ribelli. Solo io, Efrem. Voglio che questa guerra termini, così che possa avere un futuro, così che possa dare un futuro a chi amo, a coloro che verranno. E a questo pensiero il mio occhio si sposta sul suo ventre, solo per un istante perché poi è la sua voce ad attrarmi «le nostre vite sono in pericolo a prescindere, se tu avessi avuto la possibilità di scegliere tra altri guerrieri più forti di me, questo non avrebbe assicurato una nostra vittoria e chi perde in campo decreta la morte anche della propria fazione, almeno per quello che ci riguarda se i reali fossero i vincitori, verrebbero a reclamare le teste di tutti noi» annuisco amaramente a queste parole. Ha ragione e se lei e Andreus avessero la sfortuna di perdere domani… sarebbe la fine per tutti noi. Lantis non ci risparmierà e se anche dovesse vincere Drako, marciremo in prigione per chissà quanto tempo. Deglutisco ma non parlo, sono troppo nervoso per poter anche solo dire qualcosa. Daphne afferra la mia mano stringendola con forza e iniziando a preoccuparmi «non voglio fare l'eroina, questi bambini sono in pericolo anche in caso di un colpo assestato bene, anche se io non morissi, potrei perderli comunque. La verità è che sono disposta a correre questo rischio, perché ho scelto di non proseguire questa gravidanza, Efrem» resto in silenzio e ritraggo di scatto la mano dalle sue, la rabbia mi ribolle come un fuoco dall’interno e la guardo mentre il mio viso assume una espressione che non so nemmeno io decifrare «perché questa scelta?» dico tra i denti, sento il sangue ribollire nelle mie vene in preda a una rabbia cieca. Stringo il lenzuolo fino a quando le unghie non strappano il tessuto lacerandolo in più punti «se noi vincessimo questa guerra, non ci sarebbe più alcun pericolo. Non dovremmo più preoccuparci della guerra, né di venire uccisi da un momento all’altro. Avremo un futuro… insieme…» cerco i suoi occhi e la rabbia scema in un senso di angoscia che cresce sempre di più, paura che tutto questo possa non funzionare, che qualunque sia la mia decisione, è tutto perduto. «Io voglio un futuro… con te, con loro!» avvicino la mia mano al suo viso «ti prego… non prendere decisioni avventate…»
Lady Blackstone
Vecchie Pietre
"Milady...", "..Lady Nera..", "..Mia Signora.." singhiozzavano tutti e tre mentre imploravano d'essere risparmiati. Un contadino, sua moglie e il loro figlio adolescente. Indico con la fiaccola i loro corpi appesi e impagliati sulle croci, o almeno quello che ne resta. Putrida carne informe.
Sapevo che nessuno ovrebbe osato seppellirli. E' gente obbidiente questa. E codarda.
Mi avvicino a quelli che dovrebbero essere i resti dell'uomo. E' da lui che ho preso quella che poi sarebbe diventata la mia falce, il prolungamento del mio braccio, la mia Sorella Oscura.
I tre stolti pensarono d'essere in vantaggio, solo numerico, ma si ricredettero ben presto. Dark Sister si insinuò nelle carni della donna, per prima, poi dell'uomo. Costrinsi il ragazzino a guardare, poi venne il suo turno. Posso ancora sentire le loro urla strazianti...soave melodia per le mie orecchie.
Ad un tratto, alle mie spalle, un verso a me assai familiare. Sollevo la fiaccola in direzione di un albero e li vedo lì che mi fissano imperterriti. Gli occhi del gufo.
La Luna è ancora alta nel cielo e la Notte è mia fedele alleata da sempre. Alla fine di questo selciato mi aspettano delle risposte.
Stringo l'anello nel pugno e, voltando le spalle ai tre spaventapasseri, proseguo il mio cammino.
Daphne Elania BaratheonSono perfettamente cosciente del fatto che non è il momento di affrontare un discorso del genere, potrei semplicemente dirgli che va tutto bene, che sono felice di portare i suoi figli in grembo, i nostri figli. Potrei sorridergli e tranquillizzarlo, passare queste ultime ore qui, in camera mia stretta a lui e pensare a nient'altro di quanto saremo felici insieme, potremmo fantasticare assieme sui nomi da dare loro, su dove vivremo, su cosa faremo. Mi sono resa conto che non ho più voglia di sognare, l'ho fatto per una vita intera ed ora voglio pensare solo alle cose concrete, alla realtà nuda e cruda. «perché questa scelta?» Efrem ritrae la mano dalla mia presa, è visibilmente scosso, non si aspettava una decisione del genere, non di certo dalla donna che ha sempre detto di amarlo «se noi vincessimo questa guerra, non ci sarebbe più alcun pericolo. Non dovremmo più preoccuparci della guerra, né di venire uccisi da un momento all’altro. Avremo un futuro… insieme…» Insieme. Questa parola risuona nella mia mente assieme a quello delle lenzuola che si strappano, trattengo il respiro per un attimo, trattengo quei sogni che si riaffacciano prepotenti ai miei occhi. Per anni non ho fatto altro che desiderare di sentirmi dire queste parole da lui, dovrei piangere di gioia, dovrei gettarmi tra le sue braccia e chiedergli scusa per quanto sono stupida, eppure non ci riesco, mi sento frenata. Non sono più la stessa Daphne che vagava per questi corridoi prima della guerra, non sono più la stessa che scappava da suo padre e da tutto il resto, non sono più la stessa che guardava questi occhi che mi fissano con rabbia, come fossero la cosa più bella che esiste a questo mondo «Io voglio un futuro… con te, con loro!» Sento la gola seccarsi all'istante, nel momento esatto in cui sento la sua mano sul mio viso «ti prego… non prendere decisioni avventate…» Sposto la testa di lato, non reggo il suo sguardo "Ti prego, Efrem" respiro pesantemente prima di chiudere gli occhi per qualche istante, il tempo di raccogliere le idee e parlargli ancora. Lo guardo nuovamente, so che ho gli occhi lucidi, ma non mi importa "Sai... quando ti vedevo camminare per il corridoi del castello, non facevo altro che guadarti, volevo ricordarmi ogni singolo dettaglio del tuo viso, così la notte avrei potuto pensare a te, nei miei sogni saresti stato il più simile alla realtà." Prendo l'altra sua mano e cerco di portarmela al viso "Ho immaginato di avere le tue mani sulla mia pelle tante e tante volte, volevo essere tua in ogni modo. L'idea di sposarci ed avere figli mi è sempre sembrata una utopia, mi sarei fatta bastare una notte con te, avrei sofferto, ma ti avrei avuto almeno una volta." Lo guardo per qualche istante in silenzio "Questa guerra ha cambiato tutto, persino i miei sogni. Sei sempre l'unico uomo che vorrei nella mia vita, non riesco e non voglio toglierti dalla mia testa. Mi fido di te come mio capo, mi fido di te come Gran Maestro, ma non mi fido ancora di te come uomo, sei leggero in questioni come queste, prometti e togli amore da un giorno all'altro. Io non mi sento in grado di occuparmi di questi bambini, sopratutto con la possibilità di doverlo fare da sola."