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  1. #2191
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    CASSANDRA DE LAGUN

    Alfiere, una parola tecnica per designare una casata legata da un vincolo feudale e famigliare ad un'altra, niente di più, niente di meno. Non capisco proprio perchè si sia offesa, è come se un'infermiera si offendesse se qualcuno la chiamasse, appunto, infermiera. Inarco un sopracciglio alla sua replica, le mie parole dovevano suonare come un complimento, o comunque l'ho ringraziata per essere stata vicino a mio fratello e non credo di essermi posta in modo maleducato. Inoltre, ho taciuto sul suo comportamento poco consono ad Amaranthis con Ryuk Leithien. "Perdonatemi Milady, ma su ogni libro delle casate è segnata la posizione delle casate cadette, nonchè di quelle legate da un vincolo feudale. La vostra casata, Tinnuviel, è legata da contratto e patto feudale a quella Leithien, quindi non credo di avervi offesa, ho solo voluto presentarmi a dovere e farvi, come è d'uopo e di etichetta, comprendere che so bene la nobiltà che vi appartiene. Poi dei vostri problemi personali, ovviamente, non potevo saperne nulla" le dico rammaricata. "Inoltre conosco bene il Comandante Urthadar... non è l'uomo che appare" replico ancora sicura di me, toccandomi l'anello che ho al mignolo. Tesse le lodi di mio fratello, le ha salvato la vita a quanto pare e così mi volto verso di lui per sorridergli. Sono sempre stata fiera di lui, ora ancora di più. Stringo la mano della Tinnuviel, alla fine, anche se in modo molto strano e contorto, mi ha dato il benvenuto. Le sorrido un po' perplessa ma vabbè... ne ho conosciute di persone strambe. Ci parla di Efrem, del suo precario stato di salute. "Direi che c'è poco tempo da perdere, andiamo da lui e aiuterò nelle cure... l'assedio necessiterà della sua forza, la fazione necessiterà del suo leader" dico con determinazione. So che per loro Efrem Targaryus è probabilmente molto di più che questo, sono sicura che nonostante la rottura, Andreus tenga molto a lui. Mi volto allora verso di lui: "Vedrai che riusciremo a curarlo". Siamo due guaritori maestri, possiamo farcela.

  2. #2192
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Cerco lo sguardo di Daphne per trovarvi… cosa? Compassione? Non la voglio. Preferirei essere ignorato piuttosto che compatito. La ragazza mi fissa e i suoi occhi sono diversi, carichi forse di qualcosa che adesso mi spaventa più della morte stessa. «Drako... Drako ha vinto la guerra, Efrem.» perso. Stringo il lenzuolo con rabbia mentre mi mordo un labbro nervoso. Abbiamo perso. Tutto ciò in cui credevo, tutto ciò che speravo potesse riportare un cambiamento. Distrutto. Solo ideali buttati al vento. Mi sento deluso, deluso da me stesso, deluso da ciò che non ho potuto mostrare ai miei uomini, deluso da ciò che non ho ottenuto per la mia famiglia. «Esperin e Ryuk hanno avuto la meglio. Non è morto nessuno, anche se Adamantia Feralys era ridotta decisamente male. Cassandra ha tradito, ora è con Andreus in infermeria, stanno bene entrambi.» cosa? Cassandra è qui? Sollevo gli occhi guardando sorpresa la ragazza, non mi sembra che mi stia dicendo una stronzata, perché dovrebbe? Cassandra… cosa le ha potuto far aprire gli occhi? Se è qui vuol dire che ci è venuta da sola, per quanto Andreus tenga a lei, dubito che fosse stato capace di rapirla. Stringo ancora di più il lenzuolo allentando la presa quando le dita iniziano a dolermi. Non ho quasi più forze. Tossisco con forza contro la mano libera e il sangue riprende a macchiarmi il palmo, nuovamente copioso, un altro colpo di tosse e un altro ancora fin quando non sento di perdere il respiro. Sollevo la testa respirando profondamente con la bocca chiusa e Daphne mi parla spaventata e preoccupata «hai preso della pozione? Dovresti farti curare Efrem, Drako non permetterà di farti...» si blocca prima di finire la frase e so quanto male possa farle vedermi così «... farti morire.» sollevo un labbro sorridendo e ritornando a guardarla. Drako non mi farà mai morire… questo è vero… infatti ci stanno già pensando i Siamesi a farlo. Daphne prende poi la mia mano sciogliendo la presa sul lenzuolo e portandola sul suo grembo, alterno gli occhi dal suo ventre al suo viso mentre li sento bruciare per il dolore «Leithien mi ha colpita, mi ha tagliato dove vedi lo squarcio... oltre al resto, ma Andreus mi ha soccorsa immediatamente... c'è la possibilità che stiano bene, non è vero? Loro sono ancora con noi, non è vero Efrem?» cerco di concentrarmi, ma nulla. Ogni aura tace, ogni singolo suono si concretizza con rumori della stanza. Nulla. Solo un assurdo e disarmante silenzio. Ritiro la mano quasi spaventato da quel gesto e me la porto al volto tirandomi i capelli verso il basso «io… non sento niente.» dico balbettando «nulla. Non sento loro, non sento te, non sento più nulla.» cerco di calmarmi e di rimanerci «forse non è tutto perduto… forse c’è ancora una speranza.» prendo la sua mano stringendola e fissando i suoi occhi. Forse morirò domani, ma voglio sperare che ci sarà un futuro, per loro. La guardo negli occhi, ciò che sto per dire non è facile, né per me, né per lei… ma non posso nasconderglielo ancora «ho già preso la pozione… non è servita a nulla, questa cosa non ha smesso un solo istante di ingrandirsi.» indico con l’altra mano l’ematoma scuro che ormai ha preso tutta la parte superiore del mio petto «non servirà a nulla nemmeno la magia di Andreus, di sua sorella, né di tutti i guaritori del regno e al servizio di Drako.» non vi è nulla nella mia voce, sono… calma «questa cosa mi sta portando lentamente alla fine, i Siamesi mi stanno punendo per ciò che ho fatto e questo è il mio castigo per aver interferito col loro volere.» le mostro l’anello che inizia a brillare quando lo sollevo «non te l’ho detto prima perché non volevo che andassi in battaglia con questa paura. Non lo sa nessuno a parte Shayla che mi ha trovato svenuto qualche ora fa. Sto morendo, ma non ho intenzione di andarmene senza aver lottato con voi un’ultima volta.» un sorriso si mostra sul mio viso…

  3. #2193
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    Non so più che fare per perdere tempo, queste quattro mura iniziano a starmi davvero strette ma non so dove andare e di allenarmi non ho proprio voglia. Mi sono fatta un lungo bagno con i residui dei sali che mi ha dato Markus, probabilmente una delle poche cose utili che ha fatto oltre a vincere una battaglia prima di darsela a gambe, ho sistemato i capelli dopo averli tinti e contato i ragni fermi sul soffitto. Sette solo nell'angolo destro, uno dei quali credo sia indemoniato, questo monastero non mi mancherà... quello che ha rappresentato per me si, ma questa struttura marcescente decisamente no, sempre se non sarò morta domani o se non sarò chiusa in una cella ancora più claustrofobica di questa stanza. Ma è inutile pensarci, arrivati a questo punto quello che mi interessa è solo che Andreus e Daphne tornino sani e salvi, qualsiasi cosa verrà la affronteremo insieme dimostrando ancora una volta la fazione forte ed unita che siamo diventati in queste settimane, contro ogni previsione dei Reali. Sto giocherellando con la collana stesa sul letto quando sento un tonfo e poi un altro colpo, dei passi veloci seguiti da qualcosa di indistinto, c'è movimento...qualsiasi cosa sia vuol dire che sono tornati, fino a poco fa non volava una mosca. Esco di corsa dalla stanza ed istintivamente raggiungo l'infermeria, il primo posto dove andrei dopo una battaglia nel caso di ferite più o meno gravi da medicare, ed infatti ancora prima di entrare mi accorgo che c'è qualcuno dentro, qualcuno che non indossa la nostra armatura. Senza pensarci materializzo il mio pugnale ed entro spedita nella stanza provando a puntarlo alla gola della donna, per poi fermarmi giusto in tempo quando realizzo la strana situazione in cui mi trovo. Sto puntando la mia arma contro Cassandra De Lagun, Primo Cavaliere del Re e sorella di Andreus, il ragazzo e Keyra sono nella stanza tranquilli e lei non indossa l'armatura Reale ma i colori di Gaearmir, gli stessi che indossava Andreus nel ritratto sul tomo delle casate. Guardo Andreus, poi la donna, e ripeto il gesto un paio di volte. E' con noi, suppongo, altrimenti Andreus non l'avrebbe portata qui e non indosserebbe i colori di una casata che ormai è schierata con i Ribelli, non lei che si è sempre contraddistinta per la cieca fedeltà alla Corona, così dopo un attimo di smarrimento ritraggo il pugnale "Ce ne hai messo di tempo ma alla fine hai aperto gli occhi" me la ricordo ancora alla Torre, impostata e rigida come il più diligente dei cavalieri, mi sono sempre chiesta se ci fosse qualcosa di femminile sotto quella corazza, se fosse in grado di esternare delle emozioni da quei suoi occhi di ghiaccio, conferme che poi mi sono arrivate dalle parole di Andreus in questi giorni. Se non sbaglio ci siamo anche incrociate qualche volta ma ovviamente solo di sfuggita, quando raggiungevo qualche camera, le sue occhiatacce erano immancabili. Le sorrido per farle intendere che sto scherzando e che mi dispiace di averla aggredita e poi mi volto verso il ragazzo "Non avevo capito che fosse lei, scusami" lo osservo, ha l'armatura sporca di sangue e rovinata in vari punti ma sta bene, si deve essere già curato. Non nascondo un velo di commozione ed istintivamente lo abbraccio "Lo sapevo che hai la pellaccia dura, sono felice di vederti" sciolgo il contatto cercando istintivamente Daphne ma non c'è, non è nella stanza, non è da nessuna parte, non c'è nulla di suo "Dov'è Daphne?" chiedo ad Andreus chiaramente agitata, lui ha un'espressione abbattuta e triste che non annuncia nulla di buono sull'esito dello scontro ma adesso l'importante è che anche lei stia bene, non mi interessa nient'altro.


    Impeto - Arma in forma dormiente

  4. #2194
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Osservo con un po’ di ammirazione mia sorella che senza timore di venire giudicata dall’altra, si presenta riconoscendo subito Isyl. Alla Torre Lantis deve averli addestrati bene sulle nostre informazioni e rabbrividisco al solo immaginare la mia faccia su uno dei manichini di addestramento. Scuoto il capo eliminando quel pensiero dalla testa e torno a guardare le due, Cassandra non sembra turbata e le sorrido quando mi guarda di sfuggita, non riesco nemmeno io a esprimere la mia felicità nell’averla qui, accanto a me in questa guerra. Già… la guerra è ormai giunta al termine. Domani solo gli dei sanno cosa ci attende e anche se la paura di sapere quale sarà il giudizio finale mi attanaglia lo stomaco, non riesco a provare altro se non felicità per aver riportato la pace, almeno, nella mia famiglia. Noto Isyl indispettirsi un po’ alle parole di mia sorella, il suo sguardo diviene cupo e da come parla, credo abbia frainteso ciò che Cassandra le ha detto. «Vi devo un ringraziamento, milady... ad Amaranthis ero molto in pena per mio fratello e quando vi ho fatto la simbiosi... ho sentito i vostri sentimenti. E mi sono rasserenata: mio fratello ha avuto affianco persone che gli vogliono bene» abbasso lo sguardo lievemente in imbarazzo e involontariamente mi ritrovo a pensare a tutto ciò che è successo in queste settimane. Tutti i bei momenti vissuti insieme ai Ribelli, questo luogo così fatiscente che fino ad oggi abbiamo considerato come la nostra casa. È grazie a loro anche, se sono riuscito finalmente ad accettare ciò che sono, a prendere in mano la mia vita e farne ciò che vedo adesso. Ed è solo grazie ad alcuni di loro se ho riportato la pace nella mia terra e se adesso Cassandra è qui. Devo loro molto, mi hanno salvato la vita anche se non lo sanno. Ero pronto anche a morire ad Amaranthis, sarei morto contro mia sorella. Dei, quanto ero stupido, quanto mi sbagliavo. «Sì, è vero, come potrei anzi… potremmo, non volergliene… lui è stato sempre il più in gamba, il più forte di tutti noi fin dall’inizio, gliel’ho letto negli occhi quando vi ha affrontato in quella prima battaglia, sapete… lui mi ha salvato ancor prima di questa guerra, è per lui per primo che per la mia vendetta, che ho scelto di scendere in campo con i ribelli, non ho sbagliato e, anche se abbiamo perso, credo ancora che ci possa essere una nuova speranza per Dohaeris e per chi come noi crede fermamente in ciò che è giusto e che danno ancora importanza ai sentimenti» sollevo il capo notando il suo sorriso e mi ritrovo a mia volta a piegare le labbra mentre osservo le due ragazze mentre si salutano con la mano. Sto per parlare ma ciò che dice la rossa mi fa raggelare il sangue. Efrem… «… non credo si senta molto bene, ha una brutta tosse e, sul petto presenta una vistosa macchia violacea e rossa… Shayla ha provato a dargli un po’ di pozione medicamentosa, ma non sembra aver ottenuto risultato… io prima di venire qui in infermeria, stavo andando in biblioteca a cercare qualche libro che potesse avere qualche cura per una cosa simile… conosco le erbe, ma non so curare le malattie… volevo provare a fare qualcosa per aiutarlo… l’ultima volta che l’ho visto stava riposando ma… non aveva un bell’aspetto purtroppo…» sgrano gli occhi spaventato, quella tosse, la stessa che Daphne ha notato quella mattina quando si sono allenati. Allora… allora non era un problema dovuto ai colpi della ragazza. Sta male. Devo fare qualcosa. Mi metto in piedi osservando terrorizzato le due ragazze quando anche Cassandra cerca di rassicurarmi sul fatto che riusciremo a curarlo... mettendomi ancora più in ansia. E mentre sto per correre fuori dalla stanza vedo il pugnale di Shayla puntato alla gola di mia sorella, trasalisco ma la ragazza si ritrae quasi immediatamente seguita da un mio enorme sospiro di sollievo «ce ne hai messo di tempo ma alla fine hai aperto gli occhi» le sorride ironica e mi tranquillizzo, spero che a Cassandra non venga la brillante idea di stenderla con un gancio destro. Non ama questo genere di sorprese… «non avevo capito che fosse lei, scusami» mi osserva e scuoto il capo in risposta per farle capire che è tutto ok fin quando la ragazza non mi abbraccia. Ricambio la stretta scompigliandole i capelli mentre mi dice «lo sapevo che hai la pellaccia dura, sono felice di vederti» scioglie l’abbraccio e inizia a cercare Daphne preoccupandosi ogni secondo di più, è comprensibile, la ragazza non è qui e la mia faccia non è delle migliori in questo momento. «Dov'è Daphne?» mi chiede. Istintivo irrigidisco i muscoli prima di parlare, sono nervoso «Daphne sta bene, ha avuto delle brutte ferite in campo ma sono riuscito a curala… ora è scesa da Efrem.» stringo i pugni «abbiamo perso, Shayla. Kalisi e i Reietti hanno vinto la guerra, più tardi io e le altre vi forniremo gli ultimi dettagli.» mi avvicino sempre più preoccupato e poso le mani sulle spalle della ragazza «Shayla, come sta Efrem? Isyl ha detto che gli hai portato della pozione, cosa è successo?» ho bisogno di calmarmi, ma prima ho bisogno di vedere quell’idiota e capire che cosa gli sta succedendo…

  5. #2195
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon


    «io… non sento niente.»
    Efrem non sente niente... questo vuol dire solo una cosa «nulla. Non sento loro, non sento te, non sento più nulla.» Neanche me, quindi non solo i bambini, forse è così debilitato da non sentire le auree come la mia, figuriamoci quelle così deboli di due bambini che neanche io riesco a sentire. Forse c'è speranza, ho bisogno di pensare che sia così «forse non è tutto perduto… forse c’è ancora una speranza.» Mi stringe la mano, come io faccio di rimando. Si sposta i capelli, ma con un gesto della mano gli libero il viso dalle ciocche rosse cadenti, voglio guardarlo negli occhi «ho già preso la pozione… non è servita a nulla, questa cosa non ha smesso un solo istante di ingrandirsi. Non servirà a nulla nemmeno la magia di Andreus, di sua sorella, né di tutti i guaritori del regno e al servizio di Drako. Questa cosa mi sta portando lentamente alla fine, i Siamesi mi stanno punendo per ciò che ho fatto e questo è il mio castigo per aver interferito col loro volere.» Sento che ogni cosa acquista un senso: il suo gesto, la morte di Nimoe, l'anello, l'esser diventato il Gran Maesto, questa malattia che lo sta divorando dall'interno. La volontà degli dei è stata compromessa ed ora lo stanno punendo nel peggiori dei modi, forse... non ci sarà neanche l'Elisio per lui, il vuoto... il nulla per chi ha commesso il più grande dei peccati ed io... io mi sento di meritare la stessa punizione, forse mi stanno già infliggendo le medesime pene, perchè sto soffrendo atrocemente: il cuore fa male come lo stomaco, è tutto compresso in una morsa che mi leva il respiro, i crampi alla gola che si è seccata rapidamente, mentre gli occhi bruciano come trafitti da mille spine. No... non mi stanno infliggendo la stessa pena, la mia punizione è vedermelo strappare dalle mani proprio ora, adesso... che tutto stava prendendo forma tra noi. «non te l’ho detto prima perché non volevo che andassi in battaglia con questa paura. Non lo sa nessuno a parte Shayla che mi ha trovato svenuto qualche ora fa. Sto morendo, ma non ho intenzione di andarmene senza aver lottato con voi un’ultima volta.» Stringo la mano più forte, stringo fino a sentire le unghie penetrare nella sua carne, sento la rabbia montare, sento che sto per esplodere "NO" urlo fissandolo negli occhi "Ho detto no, Efrem. Hai capito? Non ti permetterò di andar via da me, io non..." la voce mi muore in gola, mentre salgo sul letto e lo stringo a me con tutta la forza che possiedo "Dovranno strapparti dalle mie braccia, dovranno maledirmi, CHE I SIAMESI MI MALEDICANO... perchè anche io sto andando contro la loro volontà, non ti avranno, dovessi vendermi a Raiden in persona"

  6. #2196
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Ascolto le parole di Cassandra, mi spiega il perché abbia dato l’appellativo di alfiere alla casata alla quale appartengo, come anche sembra voler dare una giustificazione al comportamento dell’Urthadar che mi ha risparmiato…la osservo cercando di capire dove vuole andare a parare, forse ho frainteso le sue parole, scuoto comunque il capo come a dirle, nessun problema, nessun offesa, solo constatazione personale, fino a quando mi stringe la mano con un sorriso un po’ perplesso. Ascolta poi assieme al fratello ciò che ho da dire su Efrem, comprende il suo precario e preoccupante stato di salute per poi incitare il fratello che sgrana gli occhi preoccupato e spaventato, con determinazione e convinzione ad alzarsi dal giaciglio e ad andare da lui, guardo il ragazzo. Schizza in piedi e fa per correre da lui quando ecco che in infermeria fa il suo ingresso Shayla brandendo il suo pugnale puntandolo alla gola di Cassandra, sobbalzo e faccio per fermarla , ma poi la vedo ritrarsi spontaneamente.
    «Ce ne hai messo di tempo ma alla fine hai aperto gli occhi» dice rivolgendosi con confidenza alla giovane De Lagun sorridendole ironizzando sulla sua decisione di essere qui per poi rivolgersi ad Andreus
    «non avevo capito che fosse lei, scusami» continua per poi abbracciare il ragazzo, abbraccio che viene ricambiato mentre le scompiglia amichevolmente la chioma
    Lo sapevo che hai la pellaccia dura, sono felice di vederti”
    E’ bello vederli così vicini e così legati, anche se purtroppo le circostanze non sono proprio propizie. Anche Shayla quando i due sciolgono l’abbraccio, chiede di Daphne. Lei è scesa da Efrem e…abbasso il capo portandomi la mano destra sul gomito sinistro mentre mi fisso i piedi….poverina, chissà come starà vivendo adesso questo momento con lui, al solo pensarci, mi si stringe il cuore per loro e, per la loro sofferenza…Andreus si avvicina ancor più a Shayla, sembra nervoso, è decisamente preoccupato, come potrebbe non esserlo…lo siamo tutti credo…
    «Shayla, come sta Efrem? Isyl ha detto che gli hai portato della pozione, cosa è successo?»
    Rialzo il viso, fisso la ragazza, lei ha provato a curarlo, ma la pozione non ha fatto effetto e non credo nemmeno che la magia curativa di due maestri come Cassandra e Andreus potrebbe guarirlo purtroppo…non ho il coraggio di dirlo, di pronunciare queste parole, lascio a Shayla il doverlo fare, mi porto una mano sul volto cercando di mascherare la mia paura per Efrem e per quello che succederà mentre alcune lacrime si formano agli angoli degli occhi, lacrime che non devono scendere, ci deve essere ancora speranza, non può finire tutto così…….resto quindi in disparte, non dico nulla, mi limito ad osservare ed ascoltare i presenti, se andranno da Efrem, li seguirò velocemente anche io…


    Ultima modifica di DELTAG; 17th June 2016 alle 17:24

  7. #2197
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    CASSANDRA DE LAGUN

    Vengo attaccata da una guerriera che mi pare di aver già visto... sì, la meretrice Shayla, era spesso di visita negli appartamenti di Lantis, per un periodo era diventata la sua favorita. Non ha più i capelli rossi, spero per lei che abbia anche cambiato stile di vita oltre che colore. Sto per reagire per istinto ma la ragazza desiste subito, probabilmente perchè non mi vede con l'armatura del reali. La guardo piuttosto infastidita, ma poi addolcisco lo sguardo: tutti meritano una seconda opportunità, anche una donna come lei. "I miei occhi sono sempre stati aperti, purtroppo non sempre la speranza ha gli stessi tempi della guerra... e la mia famiglia è più importante di qualsiasi altra cosa" ribatto alla sua battuta. Ho visto Lantis trasformarsi in ciò che è gradatamente, da vicino e ho sempre rispettato il suo ruolo. Non sono stata il suo Primo Cavaliere perchè ero semplicemente cieca, ma perchè avevo la speranza che potesse maturare, che finalmente potesse vedere la via giusta... ma non c'è il tempo per questo, forse non ci sarà mai tempo per questo. La sua anima si è oscurata sempre di più e io mi sono semplicemente sentita impotente... nessuno è sembrato in grado di riaccendere la luce nella sua anima, nemmeno sua sorella... cosa avrei potuto fare io? Ho fatto ciò che ho potuto, ciò che ho dovuto, ma la mia famiglia ha bisogno di me e non esiterò a puntargli una freccia contro pur di salvarla e difenderla dalla sua notte. Shayla spiega dove è stata fino a poco fa: a quanto pare si è presa cura di Efrem con la pozione, ma vanamente, la cosa è abbastanza preoccupante. Se la pozione non ha potuto fare chissà cosa, allora anche i nostri poteri maestri potrebbero essere inutili. Ma cosa può averlo colpito così profondamente? E' un elfo, il Gran maestro degli Elfi, quindi escludo si tratti del veleno che ha ucciso Re Rickard. Andreus le risponde su dove si trovi Daphne, io annuisco di conseguenza. Se andranno da lui, li seguirò senza indugio.

  8. #2198
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Daphne mi guarda mentre parlo, trema visibilmente e i suoi occhi si sgranano pieni di paura a quella verità alla quale l’ho messa di fronte. Scosto lo sguardo, non ce la faccio a continuare a guardarla. Tutto questo, forse tutto questo è più orribile della morte stessa, forse anche peggio delle sofferenze fisiche che sto patendo e che divengono ogni secondo più forti. Sento la forza di Daphne attraverso le dita, la mano compressa nella sua che come un’ancora mi tiene ancorata alla realtà quando le sue unghie penetrano nella pelle incidendola. Vederla così mi sta distruggendo, sento la morsa al petto allentarsi per un attimo, sostituita da quella allo stomaco, più violenta, come un pugno diretto che mi fa contorcere. Mi mordo un labbro ma non per il dolore alla mano fin quando l’urlo di Daphne non mi riporta alla realtà «NO» la ragazza prende il mio volto tra le mani fissando i miei occhi, li vedo e la sua sofferenza diviene mia, vederla così mi distrugge, ma non avrei potuto fare altrimenti. Non l’avrei lasciata vivere in una menzogna. Non lei, non la donna che amo e che ha dovuto attendermi per dieci anni. No. «Ho detto no, Efrem. Hai capito? Non ti permetterò di andar via da me, io non...» la sua voce si blocca e vedo i miei occhi velarsi dal pianto che fatico a trattenere, si siede sul letto abbracciandomi e stringendomi a sé con tutte le sue forze, resto un attimo interdetto e poco dopo ricambio la stretta affondando il viso nella sua spalla. «Dovranno strapparti dalle mie braccia, dovranno maledirmi, CHE I SIAMESI MI MALEDICANO... perché anche io sto andando contro la loro volontà, non ti avranno, dovessi vendermi a Raiden in persona» scoppio a piangere come mai prima d’ora, mai prima di adesso mi sono sentito tanto attaccato alla vita come in questo istante. La stringo a me tirando la sua casacca fino a farmi male le mani. «Io non voglio morire…» dico con la voce roca e rotta «voglio vivere, con te!» dico urlando nel dolore e nel pianto quelle ultime due lettere…

  9. #2199
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    La donna, dopo una delle sue classiche occhiate, mi sorride lasciandomi così intendere di non essere infastidita dalla mia presenza come lo era un tempo, probabilmente perchè sa del mio impegno in questa guerra e perchè ha intuito il legame che ho instaurato con Andreus, continua a guardarmi però con un'espressione sicura e determinata in risposta alla mia battuta neanche tanto ironica "I miei occhi sono sempre stati aperti, purtroppo non sempre la speranza ha gli stessi tempi della guerra... e la mia famiglia è più importante di qualsiasi altra cosa" mi limito a risponderle con un cenno della testa, ognuno di noi ha avuto le proprie motivazioni in questa guerra, alcune nobili ed altre meno, credo che a questo punto conti soltanto poter dire di aver seguito la propria coscienza ed il proprio modo di vedere le cose, dato che ciascuno di noi sarà in parte responsabile sia nella vittoria che nella sconfitta di quelle che saranno le sorti del Regno. La famiglia è più importante di qualsiasi altra cosa, ripeto mentalmente le sue parole anche mentre abbraccio Andreus e lui mi scompiglia i capelli, non avrei mai pensato di associare a loro questo termine ed invece è quello che sento e quello per cui ho scelto di lottare. Andreus è nervoso e nonostante i tentativi di mostrarsi più tranquillo è evidente che qualcosa è andato storto, fortunatamente Daphne sta bene ed è scesa da Efrem, tiro un sospiro di sollievo e mi tranquillizzo anche se il dettaglio delle ferite gravi che le hanno inferto mi impensierisce, spero che anche i bambini stiano bene e che non ci siano altri problemi. Stringe i pugni e so cosa sta per dirci, ormai è quasi scontato purtroppo «abbiamo perso, Shayla. Kalisi e i Reietti hanno vinto la guerra, più tardi io e le altre vi forniremo gli ultimi dettagli» abbiamo perso, è finita. Cerco di nasconderlo ma la delusione che sento è evidente dalla mia espressione, tutto quello per cui abbiamo lottato, tutti i sacrifici che abbiamo fatto e che ha fatto Efrem per riuscire a far prevalere i nostri ideali non sono serviti a niente, Kalisi ha vinto e noi siamo finiti. Ma poi alzo nuovamente lo sguardo incrociando il suo rendendomi conto della stronzata che ho pensato, non siamo finiti, non lo saremo mai finchè resteremo in vita e finché saremo uniti come ora, quello che conta è soltanto che entrambi siano tornati "Combatteremo ancora, finché continueremo a respirare non ci arrenderemo. L'importante è che siate qui" gli dico con determinazione, mentre lui porta entrambe le mani sulle mie spalle con lo sguardo preoccupato, non è solo per la guerra, c'è altro «Shayla, come sta Efrem? Isyl ha detto che gli hai portato della pozione, cosa è successo?» abbasso lo sguardo, non so cosa rispondergli. Forse dovrei raccontargli tutto, dovrei dirgli cosa ha fatto Efrem e per quale motivo ora sta scontando l'ira degli Dei, dovrei dirgli che la situazione è sempre più disperata minuto dopo minuto, merita di saperlo...ma non spetta a me parlargli di queste cose ed Efrem non vuole mostrarsi debole davanti ai suoi alleati, non è mia intenzione parlarne qui davanti a tutti al posto suo. "Sta male... ma questo non lo fermerà domani, sta riposando per recuperare le energie prima dell'assedio. Le cure non servono ma dovresti raggiungerlo in camera" lo guardo negli occhi in modo tale che capisca che è importante che vada subito.

  10. #2200
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Per fortuna Cassandra reagisce positivamente all’allarme di Shaya e questo non fa che rincuorarmi, anche se in minima parte. Non dovrò sedare liti improvvise. Cassandra afferma che il suo affetto verso la nostra famiglia era più importante e mi ritrovo a sorridere a queste parole, sorriso che però dura poco quando con gli occhi ritorno a Shayla che solo ora mi rendo conto di stare ancora mantenendo per le spalle. Menomale che non sto stringendo, avrei potuto romperle le spalle. Sospiro amaramente e abbasso le mani guardandola ancora negli occhi. Il silenzio che aleggia nella stanza mi preoccupa, ho paura. Paura che possa essere successo qualcosa di irreparabile a Efrem. No, non è possibile, io voglio credere che non sia così. «Combatteremo ancora, finché continueremo a respirare non ci arrenderemo. L'importante è che siate qui» la ragazza parla ancora più determinata ma nei suoi occhi riesco a percepire una delusione. Come biasimarla? Lei come tutti aveva riposto in noi le sue ultime speranze per questa guerra. Ma non è ancora detta l’ultima parola, noi non ci arrenderemo, nemmeno quando i soldati che ci circondano irromperanno qui dentro. Saremo prearati a tutto e affronteremo questa sconfitta a testa alta. Le parole della ragazza, però, mi fanno sobbalzare. «Sta male... ma questo non lo fermerà domani, sta riposando per recuperare le energie prima dell'assedio. Le cure non servono ma dovresti raggiungerlo in camera» sento il cuore perdere un battito a queste parole e la sua ultima frase mi rimbomba in testa “dovresti raggiungerlo in camera…” annuisco e stringo la mano di mia sorella per portarla con me, corro assieme a lei fuori dall’infermeria senza dire altro e mi fermo all’entrata dell’armeria per accorciare le distanze con la camera di Efrem. Prendo un respiro profondo e lascio che il mio potere si palesi scindendo me e Cassandra in tanti minuscoli granelli di sabbia preceduti dalle crepe. Non bado alla sua reazione e lascio che i nostri corpi si smaterializzino da quel punto per ricomparire all’interno della stanza di Efrem, nella sala antistante. Prendo un respiro profondo e sento Cassandra stringermi ancora di più la mano, mi volto verso di lei e ciò che trovo è un sorriso che mi rassicura infondendomi forza. Sospiro «aspetta qui per favore, non so come potrebbe prendere Efrem la tua presenza al rifugio. Ti chiamerò io appena sarà il momento.» la ragazza mi guarda mostrandomi un sorriso dolce e confortante mentre prende posto a una sedia «capisco, aspetterò il tuo segnale.» annuisco e lascio la sua mano raggiungendo l’altra stanza. «Efrem!» dico quasi spaventato e ciò che vedo non fa altro che allarmarmi ancora di più. Scioglie l’abbraccio con Daphne pulendosi gli occhi arrossati dal pianto e mi guarda, quasi colpevole «sei vivo allora.» dice calmo mostrandomi un sorriso prima di tossire con forza. I miei occhi si posano sul suo corpo, il viso è pallido e stanco e… cos’è quella grossa chiazza viola sul petto? Mi avvicino a lui passandogli il bicchiere d’acqua e alterno lo sguardo da quella macchia a lui prima di guardare anche Daphne. Piange. «Efrem, che cosa è successo?» un sospiro è ciò che ottengo come risposta prima di un racconto agghiacciante. Mi parla del suo anello e di come questo lo abbia fatto diventare Gran Maestro assorbendo i poteri di Nimoe. Ma è quando arriva alla malattia vera e propria che mi si raggela il sangue nelle vene. La tosse, quella maledettissima tosse che gli ho curato era solo uno dei primi sintomi di ciò che sta subendo ora. Avrei dovuto capirlo, avrei dovuto accertarmi meglio prima di lasciarlo andare. Avrei… avrei dovuto fermarlo prima di lanciarsi in questa missione che adesso lo sta facendo andare incontro a un destino peggiore della morte stessa. L’ira degli Dei probabilmente non si fermerà a farlo soffrire in vita. No, non ci voglio pensare. Non voglio credere che non ci sia un modo per salvarlo. Mi avvicino a lui afferrando la sua spalla e stringendo senza fargli male «sei un idiota! Non avresti dovuto fare una cosa simile.» non vi è rabbia nella mia voce, ha fatto questo per noi. Ha sacrificato la sua vita per questa fazione e non posso fare a meno di ammirarlo per questo, nonostante tutto ciò faccia male. Stringo ancora prima di sedermi sul letto accanto a Daphne «ti salveremo, anche a costo di seguirti nella punizione degli Dei, noi non ti abbandoneremo!» dico sentendo la voce tremolare e gli occhi bruciare. No, deve esserci un modo per contrastare tutto questo. Io… io non voglio credere che non potrò più rivederlo dopo questa guerra, non voglio che muoia a causa sua. Cerco la mano di Daphne stringendola, non ce la faccio a vederlo così. Il ragazzo alterna lo sguardo da me a lei e per un solo singolo istante riesco a vedere una luce diversa nei suoi occhi. Luce che svanisce dopo un altro colpo di tosse. Rassegnazione è quella che leggo nel suo sguardo quando abbassa la mano pulendosi il sangue su di essa, «Cassandra è qui fuori…» dico cercando i suoi occhi e il ragazzo si volta verso di me guardandomi serio «cosa ci fa qui?» domanda incolore, prendo fiato cercando di calmarmi e scostando gli occhi da quell’orribile ematoma sul suo petto «ha tradito Lantis per seguire me e il suo desiderio di vedere la nostra famiglia di nuovo unita.» il ragazzo sospira «falla entrare e chiama anche gli altri… ho bisogno di parlarvi.» annuisco e mi avvio alla porta della stanza antistante indicando a mia sorella la via. Non riesco a parlare e molto probabilmente non devo avere un bell’aspetto. Caccio fuori la testa dalla stanza e con un urlo chiamo tutti quelli che sono rimasti fuori prima di tornare da Efrem e sedermi sul letto nuovamente. Riusciremo a salvarlo… voglio credere che riusciremo a farcela…

    *Azioni e frasi di Cassandra concordate con Mary24781

    Alterazione e illusione:
    Teletrasporto del proprio corpo: (Maestro) - A piacimento in una vasta area e può teletrasportare anche un’altra persona con sé.


 

 

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