Andreus De Lagun
Per fortuna Cassandra reagisce positivamente all’allarme di Shaya e questo non fa che rincuorarmi, anche se in minima parte. Non dovrò sedare liti improvvise. Cassandra afferma che il suo affetto verso la nostra famiglia era più importante e mi ritrovo a sorridere a queste parole, sorriso che però dura poco quando con gli occhi ritorno a Shayla che solo ora mi rendo conto di stare ancora mantenendo per le spalle. Menomale che non sto stringendo, avrei potuto romperle le spalle. Sospiro amaramente e abbasso le mani guardandola ancora negli occhi. Il silenzio che aleggia nella stanza mi preoccupa, ho paura. Paura che possa essere successo qualcosa di irreparabile a Efrem. No, non è possibile, io voglio credere che non sia così. «Combatteremo ancora, finché continueremo a respirare non ci arrenderemo. L'importante è che siate qui» la ragazza parla ancora più determinata ma nei suoi occhi riesco a percepire una delusione. Come biasimarla? Lei come tutti aveva riposto in noi le sue ultime speranze per questa guerra. Ma non è ancora detta l’ultima parola, noi non ci arrenderemo, nemmeno quando i soldati che ci circondano irromperanno qui dentro. Saremo prearati a tutto e affronteremo questa sconfitta a testa alta. Le parole della ragazza, però, mi fanno sobbalzare. «Sta male... ma questo non lo fermerà domani, sta riposando per recuperare le energie prima dell'assedio. Le cure non servono ma dovresti raggiungerlo in camera» sento il cuore perdere un battito a queste parole e la sua ultima frase mi rimbomba in testa “dovresti raggiungerlo in camera…” annuisco e stringo la mano di mia sorella per portarla con me, corro assieme a lei fuori dall’infermeria senza dire altro e mi fermo all’entrata dell’armeria per accorciare le distanze con la camera di Efrem. Prendo un respiro profondo e lascio che il mio potere si palesi scindendo me e Cassandra in tanti minuscoli granelli di sabbia preceduti dalle crepe. Non bado alla sua reazione e lascio che i nostri corpi si smaterializzino da quel punto per ricomparire all’interno della stanza di Efrem, nella sala antistante. Prendo un respiro profondo e sento Cassandra stringermi ancora di più la mano, mi volto verso di lei e ciò che trovo è un sorriso che mi rassicura infondendomi forza. Sospiro «aspetta qui per favore, non so come potrebbe prendere Efrem la tua presenza al rifugio. Ti chiamerò io appena sarà il momento.» la ragazza mi guarda mostrandomi un sorriso dolce e confortante mentre prende posto a una sedia «capisco, aspetterò il tuo segnale.» annuisco e lascio la sua mano raggiungendo l’altra stanza. «Efrem!» dico quasi spaventato e ciò che vedo non fa altro che allarmarmi ancora di più. Scioglie l’abbraccio con Daphne pulendosi gli occhi arrossati dal pianto e mi guarda, quasi colpevole «sei vivo allora.» dice calmo mostrandomi un sorriso prima di tossire con forza. I miei occhi si posano sul suo corpo, il viso è pallido e stanco e… cos’è quella grossa chiazza viola sul petto? Mi avvicino a lui passandogli il bicchiere d’acqua e alterno lo sguardo da quella macchia a lui prima di guardare anche Daphne. Piange. «Efrem, che cosa è successo?» un sospiro è ciò che ottengo come risposta prima di un racconto agghiacciante. Mi parla del suo anello e di come questo lo abbia fatto diventare Gran Maestro assorbendo i poteri di Nimoe. Ma è quando arriva alla malattia vera e propria che mi si raggela il sangue nelle vene. La tosse, quella maledettissima tosse che gli ho curato era solo uno dei primi sintomi di ciò che sta subendo ora. Avrei dovuto capirlo, avrei dovuto accertarmi meglio prima di lasciarlo andare. Avrei… avrei dovuto fermarlo prima di lanciarsi in questa missione che adesso lo sta facendo andare incontro a un destino peggiore della morte stessa. L’ira degli Dei probabilmente non si fermerà a farlo soffrire in vita. No, non ci voglio pensare. Non voglio credere che non ci sia un modo per salvarlo. Mi avvicino a lui afferrando la sua spalla e stringendo senza fargli male «sei un idiota! Non avresti dovuto fare una cosa simile.» non vi è rabbia nella mia voce, ha fatto questo per noi. Ha sacrificato la sua vita per questa fazione e non posso fare a meno di ammirarlo per questo, nonostante tutto ciò faccia male. Stringo ancora prima di sedermi sul letto accanto a Daphne «ti salveremo, anche a costo di seguirti nella punizione degli Dei, noi non ti abbandoneremo!» dico sentendo la voce tremolare e gli occhi bruciare. No, deve esserci un modo per contrastare tutto questo. Io… io non voglio credere che non potrò più rivederlo dopo questa guerra, non voglio che muoia a causa sua. Cerco la mano di Daphne stringendola, non ce la faccio a vederlo così. Il ragazzo alterna lo sguardo da me a lei e per un solo singolo istante riesco a vedere una luce diversa nei suoi occhi. Luce che svanisce dopo un altro colpo di tosse. Rassegnazione è quella che leggo nel suo sguardo quando abbassa la mano pulendosi il sangue su di essa, «Cassandra è qui fuori…» dico cercando i suoi occhi e il ragazzo si volta verso di me guardandomi serio «cosa ci fa qui?» domanda incolore, prendo fiato cercando di calmarmi e scostando gli occhi da quell’orribile ematoma sul suo petto «ha tradito Lantis per seguire me e il suo desiderio di vedere la nostra famiglia di nuovo unita.» il ragazzo sospira «falla entrare e chiama anche gli altri… ho bisogno di parlarvi.» annuisco e mi avvio alla porta della stanza antistante indicando a mia sorella la via. Non riesco a parlare e molto probabilmente non devo avere un bell’aspetto. Caccio fuori la testa dalla stanza e con un urlo chiamo tutti quelli che sono rimasti fuori prima di tornare da Efrem e sedermi sul letto nuovamente. Riusciremo a salvarlo… voglio credere che riusciremo a farcela…
*Azioni e frasi di Cassandra concordate con Mary24781
Alterazione e illusione:
Teletrasporto del proprio corpo: (Maestro)
- A piacimento in una vasta area e può teletrasportare anche un’altra persona con sé.