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  1. #221
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baretheon

    A quanto pare qui amano perdersi in chiacchiere, la donna dai capelli rossi è logorroica, è facile capirlo… ma anche Andreus che sta a guardarci al posto di sollevare la ragazza, non è che sia il massimo. Sta perdendo molto sangue dalla coscia, la ferita di un’ascia non è cosa da nulla, se fossi in grado di maneggiare la mia, mi sentirei una guerriera come si deve… più o meno. Noto che la donna dagli occhi viola alza il ginocchio per sollevare la mia ex avversaria, facendo leva sul posteriore, io nel frattempo la sollevo da sotto le braccia, così finalmente riusciamo a stenderla come si vede. La crocerossina si allontana, sta di fatto che rimaniamo noi tre e nel frattempo che Andreus raccolga le energie, sfilo il laccio del mio corpetto per usarlo come laccio ed avvolgerlo alla coscia della ragazza ferita, almeno così il sangue la smetterà di defluire in questa maniera.. “Permetti, vero?” dico alla ragazza mentre mi accingo a fare il nodo. Ho le mani sporche di sangue, non mi era mai successo, non mi sono mai ritrovata in situazioni del genere, ma… non avverto alcun fastidio, è strano! Non sono di certo nata per combattere, nonostante la mia indole prettamente mascolina, non sono di certo una signorinella aggraziata e come disse qualcuno “Mi rendo contro che sei una donna solo quando apri le gambe”, sì… me li sono scelti col lanternino, decisamente!
    Faccio un paio di passi indietro per permette i soccorsi a chi ne compete veramente, magari il mio laccio è inutile, ma restare a guardare non è da me… mi porto una mano alla fronte, ho sudato e non poco… chissà quanto puzzo ed a dirla tutta ho nuovamente sonno, chissà che ore sono, in questo buco sotto terra non c’è mezza finestra. Sbadiglio e mostro i denti con poca eleganza, alzo le braccia e tento di stiracchiarmi un po’, sento i tendini che si ribellano, mi sono sforzata più del previsto, imbranata che sono… come sempre. C’è qualcosa che non va alla mano destra, sento un peso crescente che la spinge verso il basso, ma che..? Alzo lo sguardo e vedo che tra le mie mani si sta materializzando qualcosa… “Pandora… porca cazzarola!” non ho il tempo di posizionarmi meglio, che ne avverto tutto il peso sul polso, faccio giusto un passo indietro nel tentativo di non creare danni e… Sbam. La lama si riversa a terra con un pesante tonfo, mentre la mia mano continua a reggere l’impugnatura. Merda, merda, merda, merda, merda! Che figura di merda che ho fatto! Alzo lo sguardo un po’ imbarazzata… che cacchio dico mo? Scusate non sono ancora capace di controllare la MIA arma? “Hem… fate finta di non aver visto niente…” Che vergogna. Mi trascino in un angolo ed appoggio Pandora al muro, mentre mi siedo su di una sedia, portandomi le mani al viso.


    Pandora - arma in forma dormiente

  2. #222
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    La ragazzina si alza dalla sua sedia e guardandomi negli occhi si asciuga le lacrime, quasi a voler nascondere tutto il suo dolore anche a se stessa. «Lo so ma sono stata colta da un momento di debolezza il che è umano!» digrigna i denti quasi a voler evitare di urlare, poi alza le mani «Sì lo so che in questo momento non sono concessi momenti di fragilità ma ero sola in cucina e non ho certo programmato io il mio stato d’animo!» questa tizia è fuori. Come può pensare a una cosa del genere? «I momenti di debolezza li abbiamo tutti, saremmo solo automi in bronzo altrimenti. Piangere, però, non riporterà in vita tuo padre, non riporterà in vita chi questa guerra ci ha portato via!» la mia voce si fa più dura «vuoi sfogare la tua ira? Perfetto, qui sei la benvenuta, dimostra quanto vali e vendica tuo padre!» la vedo calmarsi, forse le mie parole hanno sortito un qualche effetto. Lo spero. «Ci sono state novità durante il periodo in cui mi sono assentata? Quando ci sarà la prossima battaglia?» perché? Dov’è stata? La cosa mi puzza. Non vorrei farla fuori già da ora, non saprei dove metterla visto che il cimitero è quasi pieno. Respira profondamente ancora una volta prima di aggiungere «Se hai tempo vorrei allenarmi un po’…» la guardo e la mia espressione si tramuta in un ghigno compiaciuto. «C’è sempre tempo per incrociare le armi.» le faccio un rapido cenno con la testa in direzione dell’uscita e mi dirigo verso l’armeria, se mi seguirà le dirò mentre saliamo le scale «per quanto riguardo gli ultimi aggiornamenti, è arrivata una nuova compagna, si chiama Daphne e si è unita alla nostra causa… ma… dimmi un po’, dove sei stata fin’ora?» a seconda della sua risposta mi regolerò di conseguenza sulla durata e soprattutto sull’intensità dell’allenamento…
    Ultima modifica di SimsKingdom; 12th February 2015 alle 21:19

  3. #223
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Le mie parole forse sono state fraintese. La prima a parlare è Keyra, la su voce sembra quasi un rimprovero. Un rimprovero che non ho voluto causare. «Senti Andreus…piuttosto di stare lì a guardarci e cercare di non ridere, potresti per cortesia aiutarci a sollevarla? Io ho le mani occupate e se lascio la presa sulla gonna faccio una frittata d’erbe e queste mi servono intere per creare degli infusi che potrebbero tornare utili… senza contare che credo anche Daphne abbia bisogno delle tue cure…» il suo volto poi si distende mentre solleva assieme a Daphne la donna. Mi porto una mano sulla testa grattandomela, una reazione spontanea quando sono teso mentre un sorriso colpevole mi si palesa sul volto. Finalmente sia lei che Daphne riescono ad issare la ragazza sul tavolo, Daphne poi si slaccia il corpetto legandolo stretto attorno alla ferita della giovane. Poi sbadiglia, possibile che quel sonnellino non le sia bastato? La cosa è alquanto contagiosa e anche io vengo colto dalla spossatezza, sbadiglio portandomi una mano alla bocca per contenermi quando d’un tratto un suono metallico mi fa sobbalzare, spalanco gli occhi mentre osservo Daphne con in mano ancora la sua ascia. Perché l’ha evocata? Non vorrà affettare la ragazza spero. Non è chirurgia. «Hem… fate finta di non aver visto niente…» dice prima di posare l’arma contro il muro e affondare su una sedia con le mani sulla faccia. La osservo ancora un po’ sperando che ricambi il mio sguardo, se aprirà le mani vedrà solo un sorriso, volto a tranquillizzarla. Forse ho capito che succede. Devo accertarmene meglio. Ma prima… torno con gli occhi sulla ragazza, le ferite non sembrano profonde ma la quantità di sangue perso è piuttosto eccessiva. «Grazie a entrambe… ora ci penso io qui!» dico a voce un po’ più alta sperando che Daphne mi senta poi rivolgo un occhiolino verso Keyra «i tuoi infusi ti aspettano…» torno con gli occhi sulle ferite e distendo le mani avvicinandole alla coscia e al suo volto. Richiamo mentalmente i miei poteri, oggi ne ho fatto un certo abuso, sono stanco e il tutto mi comporta un lieve mal di testa, ma devo rendermi utile. Avverto quel piacevole calore sprigionarsi da ogni centimetro del mio essere per poi convogliarsi in un unico punto sui palmi delle mani. Ed eccola, quella luce candida, quasi avvolgente che veloce investe la gamba e la faccia della donna «ora sentirai solo un po’ di solletico…» dico riportando la concentrazione sulle ferite. Lente le vedo rimarginarsi fino a chiudersi totalmente. «Perfetto, sei come nuova!» le rivolgo un sorriso mentre le porgo una mano, se accetterà l’aiuterò ad alzarsi, altrimenti vedrò di accertarmi sulle ferite di Daphne…

    Difesa e recupero:
    Rigenerazione:
    Avviene tramite tocco (Esperto) - Rigenera ferite di media entità (ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento)
    Ultima modifica di SimsKingdom; 12th February 2015 alle 23:10

  4. #224
    sim dio L'avatar di niobe cremisi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Yadirha BlackSnow

    Dopo un tempo infinito finalmente arriva l’addetto alle cure che ribalta con forza un tavolo per poi dire di mettermi li sopra e poi aggiungere ghignate «Veloci, o volete che si dissangui?» Cosa? Perchè ghigna, spero solo che non stia ridendo della mia sfortuna, dammi una mano piuttosto! A quanto pare Keyra lo rimprovera in modo dolce però...«Senti Andreus…piuttosto di stare li a guardarci e cercare di non ridere, potresti per cortesia aiutarci a sollevarla? Io ho le mani occupate e se lascio la presa sulla gonna faccio una frittata d’erbe e queste mi servono intere per creare degli infusi che potrebbero tornare utili.…senza contare che credo anche Daphne abbia bisogno delle tue cure…» Le due donne mi aiutano a stendermi sul tavolo facendo non poca fatica, Daphne poi si sfila una laccio del corpetto e me lo stringe con forza attorno alla coscia così da cercare di fermare la fuori uscita di sangue… Non pensavo che potesse sanguinare così tanto la ferita.
    <<Permetti, vero?>> La guardo poi faccio un cenno affermativo con la testa, anche se in teoria è un pò tardi per chiedermi il permesso visto che ormai hai finito, ma non ha importanza… Più che altro mi chiedo perchè il guaritore non si dia una mossa a curarmi, non voglio mica morire per un taglietto del genere. Vengo risvegliata dal torpore in cui stavo cadendo a causa di un forte rumore volto leggermente la testa e vedo Daphne con in mano la sua armae poi le sento dire
    <<Hem… fate finta di non aver visto niente…>> Perchè che avrei dovuto vedere? La sua arma forse... !
    «Grazie a entrambe… ora ci penso io qui!» Finalmente il guaritore si mette all’opera con una mano sul mio volto e una sulla coscia, pensavo di morire dissanguata prima di poter giovare del suo intervento. «ora sentirai solo un po’ di solletico…» Non mi importa basta che mi guarisci, dopo un poco sento il calore e un sollievo sempre crescente. «Perfetto, sei come nuova!» Mi dice sorridendo mentre mi porge la mano per poi aiutarmi ad alzarmi che io non esito ad accettare.
    Prima di andarmmene ringrazio i presenti<<Umh grazie per avermi rimesso in sesto e per l’aiuto, ma se non vi dispiace ora me ne andrei a riposare un pò>> Non amo molto le smancerie ma non sono nemmeno un ingrata, detto questo vado a farmi un bel bagno caldo per avarmi via il sangue di dosso e poi vado a dormire.
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  5. #225
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel


    Visto che le mie parole sono state pronunciate al vento, innesco il piano B.
    Faccio leva con la gamba sul fondoschiena di Yadirha , Daphne prontamente la solleva per le braccia e riusciamo a issarla sul tavolo mentre Andreus osservandoci si gratta la testa quasi imbarazzato dalla situazione o….dal mio rimprovero malcelato dietro alla gentilezza?
    Ci rivolge un sorrisetto colpevole e io non posso non sorridere nuovamente all’innocenza del suo gesto, mi ricorda tanto una persona…
    Mi allontano dal tavolo per lasciare spazio a chi se ne intende davvero, ma tengo gli occhi sulla scena; noto Daphne passarsi una mano sulla fronte, per poi sfilarsi il laccio del corpetto per stringerlo attorno alla coscia ferita di Yadirha, poco dopo il suo gesto viene colta da uno sbadiglio esplicito che mostra in modo decisamente poco elegante, alla quale si accoda anche lo sbadiglio ma più composto di Andreus…a guardarlo bene mi sembra molto provato e stanco. Abbasso lo sguardo sul contenuto del mio fagotto , ho degli ingredienti che potrebbero fare al caso suo…cerco di ricordare la ricetta insegnatami da mia madre quando , sento un tonfo metallico poco distante, alzo lo sguardo quasi spaventata dall’improvviso rumore e spalancando gli occhi quando vedo Daphne con in mano la sua ascia…ok, mi sa di gioco pericoloso, cosa vuole fare? Non avevano finito di affettarsi a vicenda?
    «
    Hem… fate finta di non aver visto niente…»
    E’ visibilmente impacciata, sembra sentirsi a disagio, la vedo negare l’evidenza, come a voler nascondere un qualcosa, poi si allontana piuttosto sconsolata per prendere la sua arma poggiarla al muro e abbandonarsi quasi fosse una bambola di pezza su una sedia di fortuna portandosi le mani sul viso in segno di disperazione.
    Che abbia problemi a controllare i suoi poteri e la sua arma?
    Non lo so ma il suo atteggiamento è strano. Anche se non la conosco, mi si stringe il cuore a vederla così, mi ricorda una parte di me che avrei voluto non ricordare, dimenticare, improvvisamente mentre le immagini dei ricordi scivolano nella mia testa, sento un leggero pizzicore agli angoli degli occhi… lacrime, il sapore amaro del dolore misto al sale che pretende forzatamente di uscire… scuoto la testa scacciando questo disagio interiore che il vederla così terribilmente fragile ha risvegliato , anche se nella stanza di Efrem e nello scontro con Yadirha ha dimostrato il contrario.
    La guardo così sola e abbandonata in quel freddo angolo dell’armeria e vado in cerca dei suoi occhi , vorrei capire come si sente realmente, cosa realmente la turba, vorrei darle conforto ma visto il suo carattere non vorrei passare per opportunista o ficcanaso, se vorrà sarà lei a parlare di ciò che adesso sta passando, ma le sue mani restano serrate sul viso.
    Abbasso la testa fissando il pavimento ai miei piedi, mentre un silenzio imbarazzante scende sui presenti.
    «Grazie a entrambe… ora ci penso io qui!»
    E’ la voce di Andreus a rianimare il momento. Poi mi rivolge un occhiolino prima di aggiungere «...i tuoi infusi ti aspettano…» mi sforzo di sorridere nonostante la tristezza interiore e accenno un si con il capo, pronunciando un lieve :
    « Scusatemi… ». Porto la mano libera dal fardello del mio fagotto davanti al viso per nascondere il mio stato d’animo del momento e poi, mi congedo da loro avvicinandomi all’arco dell’armeria; probabilmente stando alle parole di Andreus qui sono di troppo ed è meglio che me ne vada.
    Mentre lo vedo avvicinarsi a Yadirha e richiamare il suo potere mi soffermo un attimo sull’uscita e guardo il suo potere distendersi sul corpo di lei, la sua energia correre come un sottile strato di neve a coprire i prati dando a tutto quell’omogeneo colore, quell’omogenea integrità. Spero davvero Yadirha stia meglio.
    Prendo la scala che porta ai piani inferiori, il mio sguardo è basso mentre osservo i miei passi calpestare piano i gradini in legno, i miei occhi sono umidi, ma non una lacrima ancora è stata versata da rendersi tanto evidente, il tempo delle lacrime è finito, i miei occhi sono diventati come aridi deserti dopo la sua morte, la loro morte; che per chissà quale scherzo del destino, si sono incrociate a poca distanza l’una dall’altra, lasciandomi preda del più totale vuoto. Tutto ciò che avevo conosciuto è crollato come fosse fatto di sabbia….ma anche la sabbia con i suoi sottili granelli lascia la sua indissolubile traccia.
    Sono arrivata all’ultimo piano sotterraneo della struttura quando vicino all’arco della cucina i miei occhi incrociano un paio di stivali, stivali maschili che ho imparato a conoscere ; - No perché proprio lui dovevo incontrare? Prima l’ho rimproverato come se gli avessi gettato addosso tutto il rancore possibile ed ora sembro solo un innocuo agnellino in confronto a prima, dannazione a me e alla mia estrema sensibilità, non mi piace farmi vedere debole soprattutto agli occhi di un uomo -
    Faccio un profondo respiro, respiro che mi costa fatica per trattenere il fiume in piena che sento dentro agli occhi, una cascata di sentimenti che fatico a contenere;
    - No vi prego, non traditemi ora, non così…- penso prima di alzare lo sguardo incrociare il suo così fiero e scostante, gli fuggo per paura di un giudizio ch
    e potrebbe anche non arrivare. Mi sposto di lato aggirandolo e rendergli più agevole il cammino :
    « Scusami… » ma ciò che le mie labbra ingannatrici pronunciano , lo fanno in tono troppo flebile rispetto a quello che dovrebbe essere e forse lascio trasparire troppo di me…
    Raggiungo la cucina dove vedo la figura della ragazza bionda con addosso ancora i suoi precedenti vestiti, la saluto con ancora le mani raccolte in grembo a proteggere le mie erbe:
    « Se hai pazienza, lavo queste radici e questi fiori , li metto a bollire e poi vado a recuperarti qualcosa da indossare…non ho dimenticato….sono stata solo un po’ impegnata…
    » io non dimentico… sorrido assumendo la mia maschera migliore del momento, maschera troppo fragile per poter reggere a lungo.
    Raggiungo quindi la cucina senza aspettare la sua risposta, poso le mie erbe sul tavolino e apro l’acqua immergendo le mani nella sua limpida freschezza mentre finalmente ora che sono di spalle e nessuno può vedere il mio volto se non avvicinandosi di lato, lascio le mie lacrime libere di scendere a rigarmi il viso.
    Ho sempre odiato piangere, ma il tutto per mascherare la mia paura di annegare in esse e non avere qualcuno disposto a trarmi in salvo se non solo il mio stesso cuore.
    Piango silenziosamente mentre passo ad una ad una quelle radici nell’acqua avendo cura di non rovinarle, ricordando il volto di mia madre, colei che per prima mi ha insegnato questa arte,il rispetto per le piante e per tutto ciò che è natura indipendentemente dalla nostra razza, ricordo ancora il suo infuso più dolce, lo chiamava Elros – schiuma di stelle - e spesso me lo preparava per farmi dormire sogni tranquilli oppure il Lumbar – dimora delle ombre – un analgesico rilassante a base di artiglio del diavolo sciolto con il succo di un limone adatto a far passare il mal di testa, soprattutto dopo il pianto che spesso causava mio padre…mi asciugo velocemente il viso ma le lacrime scendono involontarie , mentre cerco nella mente la ricetta del Lumbar , mi passa davanti il volto di Andreus, ecco cosa potrei preparare per lui ….mentre per Yadirha e Daphne se lo vorranno visto che mi parevano stanche potrei preparare un infuso al Ginseng anche se non credo ne avranno bisogno, le cure di Andreus sono sicuramente meglio dei miei rimedi naturali, ma in caso di bisogno potrebbero tornare utili.
    Farò così intanto che cerco di ritrovare un certo contegno , metterò a bollire il tutto, andrò a recuperare abiti per la ragazza se ovviamente lo vorrà e, poi andrò diretta in camera di Andreus, oppure lo cercherò qualora non fosse li, vorrei solo rendermi utile e non essere solo una terza in comodo.




    - Elros : in elfico Schiuma di Stelle
    - Lumbar: in elfico Dimora delle ombre

    Ultima modifica di DELTAG; 28th March 2015 alle 16:31

  6. #226
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    É pomeriggio

  7. #227
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Lucynda Mellow


    E' un attimo: mi sembra di rivivere quella sensazione che per anni è rimasta dissipata nei meandri più oscuri della mente. Sì, mi riferisco alla rinascita del proprio corpo.
    Il tocco magico e non delicato delle sue dita - Te ne pentirai amaramente, cocco! - si sparge sull'intera zona del setto nasale danneggiato gravemente, non descritto più tale una volta che il mio essere avverte un leggero prurito attorno alle narici, alle pareti laterali e frontali del naso, segno che i punti dolenti si stanno rimarginando fino a ostruirsi del tutto, idem per l'incisione superficiale della gola, facendo spazio alla scura carnagione. La fuoriuscita del sangue si arresta immediatamente rilasciando delle macchie superflue che è impossibile rimuovere sfregandole a mani nude, è necessario una sostanza liquida che aiuta a smuoverle dalla cute, dovrò fare una capatina in bagno prima di ritirarmi a letto.
    Nel frattempo sento la voce di Efrem esprimere degli elogi su di me, ciò nonostante Andreus mi fissa turbato, raccomandandomi di tornare vittoriosa dal campo dei giochi. Rimango taciturna ma riflessiva sulle parole cagate dalla bocca sua, avrà intenzione di commuovermi con quegli occhi così espressivi? Troppo tardi.
    La parola spetta al boss, che prende in mano la situazione mentre si sofferma sulla figura mia e quella di MissCadavere «Signore, domani è il gran giorno, riposatevi ora. Domattina all’alba partirete per Solumquae, fate risuonare le urla strazianti dei nostri nemici su quella terra e tornate con la gloria sulle vostre teste! Che gli antichi Dei guidino i vostri colpi!»

    Faccio un rapido cenno con il capo come segno di approvazione, dopodiché abbandono l'armeria con noncuranza per ritirarmi nelle mie stanze. Una volta raggiunta la suddetta camera, entro in bagno e provvedo a sbarazzarmi dei residui della maschera cremisi: apro il lavandino, attendo che l'acqua sgorghi a sufficienza per poi tuffarci le unghie, utilizzandole come delle spugne che sfregano sulle zone interessate del viso... bene, sono apposto. Ritorno indietro, mi avvicino al cassettone residente all'angolo in fondo e mi spoglio: comincio a sfilare la cintura per avere maggiore libertà nel togliere l'abito, poi passo ai guanti, calze e scarpe fino a proseguire alla rimozione dei gioielli e lo scioglimento della chioma legata, ritrovandomi completamente nuda se non fosse per il reggiseno e le mutande a sostenere quelle parti che una donna conosce fin troppo bene.
    Per non creare troppo disordine raccolgo la massa di roba e la trasferisco sulla superficie grezza del cassettone, tenendo da parte però il trio di serpi, di cui non me ne separerò MAI fino al resto dei miei giorni. Ripongo il set di argenteria sul comodino accanto al letto e, stiracchiandomi la schiena, abbandono tutte le forze che ho in corpo gettandomi sul letto con nonchalance, per poi tirare le coperte verso di me per un maggior senso di protezione. Chiudo gli occhi e lascio che la mente vaghi su un'unico pensiero: l'addormentarsi...
    __________________________



    Le ore, i minuti ed i secondi viaggiano di fretta e furia, proprio come un fulmine tutto fugace che corre verso una meta di estrema importanza. ll fatidico giorno fin troppo atteso è arrivato, non posso starmene qui con le mani in mano, devo darmi una mossa. E subito!



    Faccio un'abbondante e fresca sciacquata al viso, giusto per eliminare completamente i rimasugli del sonno, per poi rivolgermi al cassettone a prelevare l'armatura che indosserò per la battaglia: tiro le maniglie del primo scomparto e noto che al suo interno c'è un modello identico a quello che aveva addosso Keyra, lo afferro e batto qualche colpetto sul tessuto per cacciar via le zone in cui è presente la polvere. Lo indosso a cominciare dalla camicia provvista di cappuccio, per poi passare ad una sorta di gonnellino con spacchi laterali ed infine i guanti con i lacci stretti all'altezza degli avambracci, le calze lunghe fino alla sommità delle cosce e gli stivali.



    Comodo, direi.

    Credo di aver dimenticato qualcosa... il trio di serpi! Prendo gli orecchini dal comodino e li attacco ai lobi di entrambe le orecchie, per poi passare al ciondolo, una sensazione di brivido si manifesta attorno al collo a causa del metallo freddo.

    Non posso permettermi di perdere tutto questo, è l'unico dono che mi appartiene. L'unico dono del mio clan.



    Noi Mellow eravamo conosciuti per il cucciolo di serpente imbalsamato che portiamo attorno al collo fin dalla nascita, sotto forma di un classico ciondolo da bellezza; secondo gli insegnamenti di mio padre, essi parlano chiaro: la serpe è una divinità sacra, il simbolo della perversità, la pura essenza di uno stregone. Pertanto a ciascun Mellow di razza stregone gli viene assegnato il rettile, considerato come un portafortuna; raggiunta l'età adulta, si avrà l'onore di adorare il dolce cucciolino come un idolo, eseguendo delle danze tribali per incoraggiarlo ad offrirci il suo aiuto nell'incrementare la potenzialità della propria aura. Naturalmente questo vale esclusivamente come una tradizione della casata, forse l'unica su cui faccio un'eccezione, nonostante io sia contro qualunque legge od usanza particolare.

    Senza perdere altro tempo raggiungo l'uscita del monastero e m'incammino verso il Glados con la presenza di Ananya. Calo il cappuccio sul capo e sfioro con la mano sinistra quella mistica luce che illumina i contorni del portale e penso mentalmente al luogo che dovrei raggiungere: Solumquae.



    Attraverso il passaggio chiudendo per un istante gli occhi...

    CONTINUA QUI


    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 27th February 2015 alle 14:50 Motivo: Aggiunte foto.


  8. #228
    sim dio L'avatar di Lilla_20
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    MEDEA EURIPIDE




    Ascolto le sue parole pronta a replicare a tono. «I momenti di debolezza li abbiamo tutti, saremmo solo automi in bronzo altrimenti. Piangere, però, non riporterà in vita tuo padre, non riporterà in vita chi questa guerra ci ha portato via!»

    Ecco ha scoperto l’acqua calda!! «Lo so pure io che piangere non riporterà in vita i miei genitori ed è per questo che mi sono unita a voi, perché voglio vendicarli.» Alzo il mento cercando il suo sguardo. Le mie parole sono decise e le lacrime sono scomparse dal mio volto anche se gli occhi sono ancora arrossati.
    Da Efrem ovviamente non mi aspetto la pietà, né tantomeno la voglio e lui non mi delude.

    «vuoi sfogare la tua ira? Perfetto, qui sei la benvenuta, dimostra quanto vali e vendica tuo padre!»

    «E’ proprio quello che sono intenzionata a fare.»

    Mmm… il suo sguardo dopo la mia domanda sulle novità non mi piace… chissà cosa starà pensando… I miei occhi non si spostano dai suoi, vorrei carpire i suoi pensieri ma ovviamente non ne sono in grado, così per fargli vedere la mia buona fede non abbasso lo sguardo ma continuo a guardarlo.

    «C’è sempre tempo per incrociare le armi.»

    «Perfetto, un po’ di allenamento non mi farebbe male e sono lieta che sia tu a farmelo fare.»

    Sono molto arrugginita ma non è il caso di dirglielo tanto se ne accorgerà lui molto presto…

    «per quanto riguardo gli ultimi aggiornamenti, è arrivata una nuova compagna, si chiama Daphne e si è unita alla nostra causa… ma… dimmi un po’, dove sei stata fin’ora?»

    Una nuova compagna? Bene, più siamo meglio è. Chissà com’è e che abilità hai e qual è il suo elemento. Sono proprio curiosa di conoscerla ma d’altronde non conosco praticamente nessuno. Mi verrebbe quasi da sorridere ma mi trattengo, chissà che penserebbe altrimenti Efrem?
    Com’era prevedibile vuole sapere dove sono stata. Possibile che dubiti di me?

    «Sono uscita a prendere una boccata d’aria fresca, poi ho girato dietro al monastero e mi sono seduta a pensare e piano piano mentre guardavo le stelle mi sono addormentata.» Nonostante non voglia le mie guance diventano rosse, che figura! Accidenti a me.

    Per fortuna veniamo interrotti da una voce…

    « Scusami… »

    Mmm… ma è Keyra! Quasi quasi le chiedo i vestiti che mi ha promesso! Accenno un sorriso, davanti a me però ho la schiena di Efrem e mi viene in mente che sto andando con lui ad allenarmi… forse non è il caso di soffermarmi sul mio cambio d’abito…

    « Se hai pazienza, lavo queste radici e questi fiori , li metto a bollire e poi vado a recuperarti qualcosa da indossare…non ho dimenticato….sono stata solo un po’ impegnata… »

    Ecco non si è dimenticata! Che sollievo! Quanto vorrei fare un bel bagno caldo con una bella dormita!! Ma se mi tirassi indietro ora Efrem penserebbe che non voglia allenarmi con lui… Sbuffo, devo per forza rimandare…

    «Keyra grazie, fai con calma io intanto vado ad allenarmi un po’ con il grande capo, se ritornerò viva ti verrò a cercare.» Ammicco in sua direzione poi mi appresto a seguire Efrem verso l’armeria con non poca apprensione. Forse per come sono arrugginita non è una buona idea cominciare l’allenamento con lui… Mannaggia a me, ma proprio a lui dovevo chiedere? Boccaccia mia ti potevi stare zitta?

  9. #229
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Grazie all'intervento di Andreus, Yadirha recupera tutta la cosituzione
    Daphne per il momento rimane con 10 punti in meno

  10. #230
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    La ragazza è parecchio strana a giudicare dalle risposte. Si agita per un non nulla. Cioè, posso capire che la mia risposta non sia stata delle più carine e dolci, ma deve capire che qua non si scherza. Prima che esca dalla stanza entra Keyra con in mano il suo bottino di erbe e radici. Spero non voglia ucciderci tutti con qualche esalazione venefica, altrimenti vedrò di farle assaggiare qualche radice un po’ più violenta. Magari qualche bel rovo. La ragazza mi passa con gli occhi bassi accanto e mi mormora un lieve «Scusami…» prima di rivolgersi a Medea «Se hai pazienza, lavo queste radici e questi fiori, li metto a bollire e poi vado a recuperarti qualcosa da indossare… non ho dimenticato… sono stata solo un po’ impegnata…» impegnata? In armeria è stata poco tempo, cosa ha fatto finora a parte raccogliere margherite? Bah, continuo a non capirla. «Keyra grazie, fai con calma io intanto vado ad allenarmi un po’ con il grande capo, se ritornerò viva ti verrò a cercare.» è Medea stessa a interrompere i miei pensieri mentre io prendo a muovermi ignorando quasi l'altra donna. Vuole davvero allenarsi? Perfetto, per me non c’è problema, non garantisco sulla sua integrità alla fine ma per me può andare. Dopotutto, chi mi dice fuori dal rifugio ha veramente dormito? Entriamo quindi nell’armeria, all’interno avviene quella che sembra una sorta di sala operatoria improvvisata con Andreus come medico di corte. Avrebbe avuto un futuro, s e solo suo padre non gli avesse legato le mani in quel modo. Il ragazzo mi guarda con la coda dell’occhio mentre aiuta Yadirha a sollevarsi dal tavolo. Mi posiziono dov’ero prima a metà della stanza, alla mia destra ho le rastrelliere per armi, a sinistra il manichino con la spada di legno. Interessante. Mi metto in posizione con le gambe leggermente divaricate e le ginocchia piegate pronte a scattare, allargo le braccia come per sfidarla mentre un ghigno mi si dipinge sul volto «prego, a te la prima mossa milady…»

 

 

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