Lucynda Mellow
Per la prima volta in tutta la mia esistenza, sento che c'è qualcosa di differente in me.
Non pensavo di aver suscitato una reazione del genere in armeria, anzi. Il mio obiettivo era di zittirlo, almeno per un po'. E invece dovevo essere io a tacere, avrei dovuto ricorrere alle sagge parole di Padre,
- Tollera le provocazioni altrui! - per poi concentrarmi sul piano di vendetta contro
Quella. Non ci siamo Lucynda, cos'è che ti turba? Oh, credo di saperlo. E' Andreus il responsabile, sì. E' la scintilla che hai in serbo per egli.
L'amore fa male. Molto male... oh sì! Improvvisamente mi sento carica, quasi eccitata, ho scovato il rimedio per ripristinare i frammenti di sicurezza andati chissadove! Devo solo pensare al sadismo, al
Regalino che gli ho fatto poco prima di tirar fuori le unghie presso l'armeria... mi domando quale sia stata la sua reazione. Ansia? Terrore? Paura? Bah.
Improvvisamente sento una fitta allo stomaco, ma che diamine... ah già, ora rammento. Saranno i rimasugli delle ferite provocate dalla sguattera a lacerarmi sia dentro che fuori.
Toh, i miei guanti sono imbrattati del trucco ormai sciolto... no! Ma quante lacrime ho versato?! Devo imparare ad autocontrollarmi, questa è l'ultima volta.
Mi ricompongo e raggiungo il cassettone in fondo alla stanza, rovisto negli scomparti ed afferro una boccetta contenente della polvere colorata pronta all'uso (ombretto) e un paio di guanti nuovi a motivo zebrato: quelli macchiati dovrò lavarli, per fortuna i miei ombretti non sono a prova d'acqua.
Porto tutto con me in bagno; giro la manopola del
Dragondino e mi libero del sudiciume, a cominciare dai guanti... grazie agli Dei, i palmi di entrambe le mani sono ancora puliti. Li ripongo per un attimo sul pavimento, dopodiché sciacquo abbondantemente il viso con acqua gelida e sfrego energicamente, finché non ritrovo le dita completamente nere, quanto lo smalto delle mie unghie. Ultimamente sono cresciute un po', forse dovrei accorciarle... ma no, cosa vado a pensare. Mi piacciono così come sono, le ho sempre desiderate belle lunghe, così potrei graffiare meglio chi mi rompe!
Risciacquo i polpastrelli, poi piglio l'asciugamano e me lo strofino per qualche istante.
Adesso mi dedicherò al trucco... dovrò sporcarmi nuovamente, pff.
Con l'anulare prelevo una parte della polverina scura, dopodiché la sfumo su entrambe le palpebre con delicatezza. Se qui dentro ci fosse uno specchio potrei lavorare meglio, ma in realtà non serve. Sono anni che mi trucco, ormai mi ritengo un'esperta nel campo, anche se... sì, un'occhiatina la potrei fare. E so già come!
- Tenebris, mi servi adesso! - richiamo mentalmente la mia buon vecchia spada, rimango con gli occhi serrati finchè non la sento farsi viva tra le mie mani. Eccoti qui!
Arma – Spada in Forma Dormiente
Final Sword (Tenebris Fulgura)
«Mi sei mancata...» sussurro all'oggetto a me più caro, mentre l'appoggio dolcemente sulla spalla sinistra, per poi accarezzarla sul medio tratto della lama.
Colloco l'arma sotto il Dragondino e lascio scorrere l'acqua su tutta la parte d'acciaio, per sciacquarla sufficientemente. Una volta compiuto ciò, ripiglio l'asciugamano e strofino su di essa per "lucidarla", in modo tale che l'acciaio mi permettesse di specchiarmi al meglio. Mi avvicino nel punto in cui c'è più luce e posiziono la lama sotto i miei occhi, abbassandoli un po' per vedere meglio: perfetto, ho fatto un buon lavoro: il trucco è steso perfettamente, non c'è alcun dubbio.
Afferro dal bordo della vasca i guanti nuovi che ho poggiato prima e li indosso, mentre quelli sudici li lascio a mollo, finché non si asciugano.
Me ne torno di là e capovolgo il cuscino, in modo che si veda la parte pulita. Non ho voglia di cambiarlo, ora desidero rilassarmi un po'.
Mi distendo sul letto e lascio vagare i miei pensieri, liberi da qualunque ostacolo invadente...