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  1. #431
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Markus Obelyn

    In giro per Dohaeris...

    Ho freddo. Ho fame. Ho sete. La stanchezza inizia a farsi sentire ed i piedi sono talmente intorpiditi che mi sembra quasi di non averli più! Mi sollevo il copricapo, alla ricerca di un po’ di calore, ed issando meglio sulla spalla la mia sacca continuo a correre, ad inseguire quello scoiattolo: non devo assolutamente perderlo di vista ora che è senza ciondolo.


    E’ stato Efrem Targaryus a regalarmi la collana, blaterando di una possibilità di combattere dalla sua parte... e, beh, io ho accettato restituendo ciò che gli appartiene. Perché? Perché forse questa potrebbe essere la mia unica occasione per avere la mia vendetta e spedire in un tomba il bastardo che ha sterminato la mia famiglia. Dopotutto non so combattere, non ho esperienza in guerra e figuriamoci un istruzione, da solo non andrei molto lontano…
    Ma bando alle ciance, prima raggiungerò Targaryus, prima sarò al caldo, al sicuro, tramortito dall’alcol e, magari, tra le accoglienti cosce di una bella donna - o uomo, fa lo stesso - piuttosto che ibernarmi il fondoschiena per seguire un roditore sotto effetto di simbiosi. <<Hey… Aspetta…!>>, borbotto con un fil di voce prima di fermarmi e piegarmi in due per le fitte ai fianchi. Sollevo poi lo sguardo, appena in tempo per notare che lo scoiattolo piega la testa da un lato e fissandomi per un’ultima volta con i suoi occhietti beffardi parte spedito verso un capanno poco distante. Mi avvicino titubante a quel che credo essere il luogo dell’incontro, tenendomi sempre pronto ad attaccare: uccidi per non essere ucciso. Vicino all’entrata però mi tranquillizzo, sento infatti la voce di Targaryus mentre parla con qualcuno...



    Bisbigliano appena, quindi non capisco cosa si stiano dicendo, ma direi che è una donna. Incuriosito faccio qualche passo, fermandomi solo nel momento in cui la fanciulla si rende conto della mia presenza ed allarmata mi punta un pugnale contro. Vi rimango per un attimo spiazzato, non tanto per il suo cercare di difendersi, quanto per il suo aspetto… La osservo, rapito. Le lunghe ciocche di capelli rosso cremisi sono raccolte su un solo lato, ha la carnagione chiara e due occhi di cristallo che la fanno sembrare una bambola di porcellana. Ed è bella, maledettamente bella. Abbasso il mantello, scoprendo il volto, ed ascolto distrattamente Targaryus che le fa abbassare l’arma. La mia attenzione ormai è focalizzata sulla bella sconosciuta che con una sfacciataggine più unica che rara si solleva un lembo della veste mettendosi in bella mostra… E Dei, quanto vorrei che ci fossero le mie mani al posto di quell'arma?



    Cerco però di riprendermi perché per quanto il desiderio carnale sia evidente ricordo bene la ragione per cui sono qui: Targaryus. <<Se ho interrotto qualcosa posso sempre aspettare...>>, affermo con un modo di fare visibilmente sarcastico: non vorrei mettere fretta ma, data la situazione, direi che darsi una mossa non sia una cattiva idea. La bella sconosciuta però non coglie la mia ironia e con acidità ribatte, <<Gli occhi sono più su, e non credo tu abbia abbastanza denaro per permetterti il resto>>.



    Ma che limone! Vedo che qualcuno si è svegliato di luna storta stamattina. Targaryus però ci zittisce e da l’ordine di seguirlo, incamminandosi verso l’esterno seguito nell’immediato dalla rossa misteriosa che dandomi le spalle mi offre l’ennesima visione piacevole di questa giornata: almeno stavolta non posso lamentarmi ed avrò qualcosa da osservare durante il tragitto.


    Lapis Ancestralia


    Non so per quanto camminiamo prima di arrivare a destinazione. Scavalcato un cancello di ferro battuto ci ritroviamo di fronte ad un edificio strano… Che posto è mai questo?



    Mi guardo attorno, spaesato, e portando le orecchie all’indietro fisso i dintorni. Il luogo sembra desolato ed abbandonato… Non capisco, perché portarci qui? Non c’è nulla. Nessuno. Ignoro la domanda della rossa misteriosa e guardo gli occhi di Targaryus in attesa di una sua reazione…
    Ultima modifica di Damnedgirl; 13th May 2015 alle 23:33



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  2. #432
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Che situazione assurda, dovevo vedere un tizio incontrato per caso in taverna, un coso pieno di rabbia repressa che l’annegava solo nell’alcool o dietro qualche gonnella da cameriera. O almeno credo visto che… sbronzo come era, non faceva altro che fissarmi ovunque tranne che in faccia… o forse anche lì. Non so nemmeno se abbia recepito il discorso che gli feci o se abbia accettato solo perché si è ricordato del mio corpo. Beh… di carino è carino. Ma se vuole seguirmi solo per questo, vorrà dire che in questa guerra avrà una vita davvero breve. E poi c’è lei, chi l’avrebbe mai detto che l’avrei rivista dopo quasi più di un anno. Bella e provocante come sempre, non ricordo nemmeno se l’ultima volta l’ho pagata. Boh vabbè, spero solo che non siano una volgarissima perdita di tempo, non mi va di sprecare fiato con gente che non ha nemmeno voglia di ascoltare e… sincero, non vorrei riempire di nuovo il cimitero. Qualcuno potrebbe insospettirsi, non per altro. Arriviamo finalmente davanti al monastero, quella decadenza dettata dal tempo lo rende ancora più maestoso alla luce fioca dell’alba che spunta adesso. Ci avviciniamo al recinto e la prima a parlare è Shayla «Allora...Siamo arrivati?» chiede quasi scocciata, come se il solo salvarle la vita da non so che cosa non fosse nemmeno importante. Ricordo quella sera in cui la vidi difendersi da una guardia reale un po’ troppo invasiva. Mi attirò la sua tenacia, non era da tutte le ragazzette che erano lì dentro. Mi volto ad osservarli posandomi sul cancello in metallo, Markus mi fissa puntando i suoi occhi nei miei, slitto lo sguardo da lui a Shayla, sbaglio se dico che non mi fido né di uno né dell’altro? In fondo mi hanno già tradito in tre, chi mi dice che questi due simpaticoni non siano solo dei burattini in mano agli altri due schieramenti? «Facciamo una piccola pausa, che ne dite? Qui non ci troveranno mai…» dico ghignando a entrambi, in fondo è vero, ho reso questo luogo impenetrabile, molto probabilmente qualcuno dall’interno ci noterà. Termino di parlare e nello stesso istante mi connetto mentalmente alla volontà degli dei gemelli, l’urlo del dio Nitiha risuona nella mia testa e si dirama per tutto il corpo mentre mentalmente mi rivolgo a lui con una silenziosa preghiera. Sento le piante attorno a me pulsare e farsi sempre più vive, scavano in profondità allungandosi e tendendosi verso i piedi di Shayla, nell’istante in cui sollevo la mano vedo le grosse radici ergersi potenti dalla terra e tentare di avvolgersi strette intorno alle braccia e a tutto il corpo della ragazza lasciandole solo il volto e la metà superiore del suo corpo libera, se tutto andrà come previsto dovranno alzarla per un’altezza pari a poco più di cinque metri stringendola tra le loro spire e nello stesso istante scatterò verso il ragazzo evocando la mia falce e approfittando dell’eventuale distrazione tenterò di afferrare il suo polso destro facendogli ruotare il braccio dietro la schiena senza romperglielo. Dopodiché, con la mano libera, gli pianterò la falce all’altezza della gola e dirò a entrambi «ora voi due mi dite per quale motivo dovrei fidarmi di voi e soprattutto dovrei lasciarvi ancora in vita!» spero per voi che il teatrino sia convincente, altrimenti… beh, le margherite avranno nuovo concime questa sera... in caso contrario, beh, benvenuti fratelli…

    Distruzione:
    Prigione di Gea - Le radici che vengono generate sono manovrabili ed imprigionano il corpo intero, stritolandolo, provocando tagli profondi e nei casi più gravi la compromissione di organi e rottura di ossa. Possono essere generate dove si desidera.
    Destroyer of Eden ---> Forma dormiente

  3. #433
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    Efrem non risponde alla mia domanda, ma continua a fissarci alternando lo sguardo tra me e l'altro ragazzo di cui ancora non conosco il nome. Lo guardo perplessa, quando finalmente si decide a parlare «Facciamo una piccola pausa, che ne dite? Qui non ci troveranno mai…» . Questo suo tono non mi piace affatto, come neanche il ghigno che accompagna le sue parole...ho un brutto presentimento, cosa ha intenzione di fare? Mi guardo intorno, forse dovrei allontanarmi e fuggire, sono stata una sciocca a seguirlo senza porgli domande.



    Mi sono...fidata? Di un cliente? In realtà no, ma avevo bisogno di un rifugio sicuro, e questa sembrava la strada più veloce. Stupida, sono stata una stupida. Forza Shayla...pensa. Hai sempre saputo districarti nelle situazioni spiacevoli.
    Provo a muovere un passo indietro, forse posso ancora andarmene, scavalcare il recinto e riprendere la mia fuga, ma qualcosa mi blocca.



    Non faccio in tempo a volgere lo sguardo verso il basso per capire cosa sia, che istantaneamente mi ritrovo per aria. Qualcosa mi stringe le gambe, per poi estendersi alle mie braccia ed al resto del mio corpo. Lancio un urlo misto di sorpresa e fastidio, quando mi accorgo che ciò che mi trattiene sospesa in aria sono radici. Mi avvolgono completamente, tranne il viso ed il petto, e non posso assolutamente muovermi. La morsa si fa sempre più stretta, e sento la pelle graffiarsi a causa della ruvidezza delle radici. Provo a divincolarmi inutilmente, ma la morsa è troppo stretta ed il tentato movimento mi provoca solo ulteriore dolore.



    Cosa diavolo sta succedendo?! Guardo in basso e noto Efrem puntare una falce alla gola dell'altro ragazzo, prima di urlare ad entrambi «ora voi due mi dite per quale motivo dovrei fidarmi di voi e soprattutto dovrei lasciarvi ancora in vita!».
    Coooooosa??? Ma sta scherzando? Oh Raiden... in che razza di manicomio mi hai fatta capitare!!! Sento il respiro cominciare a mancarmi a causa della morsa allo stomaco, e la sensibilità negli arti venire meno a causa dell'impossibilità del sangue di circolare normalmente. Pensare di liberarmi è fuori discussione, col mio potere elementare non posso nulla, ed Impeto è ancora stretto nel groviglio di tessuto e radici che è la mia gamba. E va bene, vorrà dire che mi farà scendere per esasperazione!
    <<Efrem! Fammi scendere immediatamente da qui!!! Sei tu che mi hai detto poco fa di seguirti, come anche un anno fa, o sbaglio?! Io stavo fuggendo verso Sud, la scorsa notte sono stata aggredita da una guardia reale e l'ho uccisa, quindi sono ricercata. Sul mio pugnale c'è ancora il suo sangue, il sangue di un Reale... non è questo che desideri più di ogni altra cosa? Invece di sprecare le tue energie in questo modo, fammi scendere ed insegnami a lottare per ammazzarli tutti, oppure vai al diavolo!>> esclamo, concentrando nel palmo della mia mano tutta l'energia che riesco a canalizzare a causa dell'impossibilità nei movimenti e del respiro affannato.



    Il fuoco che scorre nelle mie vene si condensa in una sfera, che lancio contro i due, mirando ad Efrem ma senza preoccuparmi di non colpire anche l'altro ragazzo, affari suoi.



    Probabilmente non colpirò il mio obiettivo, ma non resterò di certo qui passiva come un salame!


    Impeto - Arma in forma dormiente
    Scuola di Magia: Distruzione
    L’incantatore è in grado di generare all’interno della propria mano, una quantità controllata di fuoco, la quale può essere lanciata contro l’avversario:

    • Allievo Dardo di fuoco – La fiamma è alla pari di una piccola sfera di 20 cm di diametro, provoca ustioni di secondo grado

  4. #434
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Andreus sembra perdersi per un istante, a che sta pensando?



    Avrà ancora i postumi della sbornia, sta di fatto che scuote la testa e mi guarda seriamente… e mo? Che mi devi dì? Un bel niente a quanto pare visto che quel botto ferma il suo discorso… di scatto corre nel punto dove credo sia caduto un fulmine e chi trovo ad abbracciare i cespugli? Lucynda. Andrus da buon samaritano si inginocchia e cerca si farla rivenire, si sarà data anche lei a bagordi? Resto in piedi ad osservare la scena, qualcosa mi dice che appena rinviene mi inveisce contro gratuitamente, perché sì, tanto vale che non m’impegno più di tanto, Andreus invece è troppo buono. Un nuovo bagliore attira la mia attenzione, stavolta è una luce tenue e già conosciuta: il Glados. Ormai è giunta l’alba, questa battaglia deve essere stata epica e devastante allo stesso tempo, per fortuna Medea e Yadirha lo varcano non sono concime per le rose.



    Spero che abbiano riportato la seconda vittoria di fila, sai che bruciore di glutei reali! Lascio Lucynda in buone mani e mi avvio verso la guerriera, ma dopo aver mosso qualche passo, noto un movimento strano di Medea, sembra che stia barcollando, i suoi passi sono incerti e… Boom, casca anche lei come un sacco di patate, ma che è? Vah… a questa l’aiuto, è già tanto se è tornata viva, visto l’allenamento di ieri, è già un bel passo avanti. Corro velocemente nella loro direzione e mi chino per accertarmi che la bionda stia ancora respirando



    poggio una mano al petto ed avvicino la mia testa al suo viso e resto qualche istante in silenzio: respira, il battito è irregolare, ma almeno è ancora nel suo petto, già me lo immaginavo nel piatto di qualche reietto con un po’ di patate come contorno. Sembra avere diverse lacerazioni all’addome, forse riesco a sollevarla e portarla in infermeria. Infilo un braccio sotto al collo di Medea e l’altro sotto le ginocchia e con forza mi sollevo, ok… per ora non casco ancora."Yadirha se ti serve una mano puoi poggiarti a me, credo di farcela a reggervi entrambe. Andiamo bella addormentata, ti porto in infermeria, ma scordati il bacio”

    avanzo lentamente, facendo attenzione a non poggiare i piedi in fallo o mi ci portano anche a me sul lettino di corsa “Andreus, porta la principessa Jasmine in infermeria, c’è un po’ da fare per te” Mi avvio così nella discesa delle scale, un passo dopo l’altro, uno scalino dopo l’altro e per fortuna non raccolgo i denti da terra, riesco ad arrivare alla destinazione e la getto quasi sul letto, ho un fiatone esagerato… mamma mia, eppure è secca come una scopa, porcaccia Lumen!



    Mentre riprendo fiato immergo uno straccio nell’acqua e dopo averle slacciato il corpetto, cerco di ripulire accuratamente le ferite. "Cosa è successo?" mi rivolgo a Yadirha

  5. #435
    sim dio L'avatar di niobe cremisi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Yadirha BlackSnow

    -Franthalia-

    L’osso ha colpito la donna alla testa ma sfortunatamente non l’ha tramortita abbastanza ed è riuscita comunque a deviare leggermente il mio fendente ferendomi il braccio sinistro. Non basta così poco per fermarmi e riesco a colpirla alla coscia, non è una ferita profonda ma comunque se non verrà curata alla svelta le potrebbe causare non pochi problemi. A segnare la fine della battaglia fu l’urlo di una reietta che sconvolta si dispera alla vista dello scempio che quel reale ha fatto alla sua amica. Le ha staccato la testa senza pietà ne esitazione, la guerra è cruda e violenta ed è normale che ci siano dei morti, ma quale Dio permetterebbe di fare ai suoi fedeli un tale scempio ad un morto? Anche la feccia peggiore ha diritto ad un rito funebre così che i propri cari possano compiangerlo e auguragli un buon viaggio verso le fiamme dell’inferno, invece quel Cavaliere senza onore l’ha decapitata e si preso la testa come se fosse un mazzo di fiori ed a passo spedito si avvia verso la sua compagna, e mentre la scorta le dirò << Godetevi la vostra vittoria, Uomini senza Onore>> Mio padre mi aveva detto quanto marcio ci fosse a Dohearis di non fidarmi di loro ma non credevo fino a questo punto. Per il mio popolo i morti sono sacri noi è vero siamo necromanti ma non usiamo e nemmeno profaniamo i nostri morti visto il legame che abbiamo con gli spiriti e l’aldilà, bisogna avere rispetto per i morti e ciò che rappresentano.
    L’alba sta nascendo e io la fisso senza pensare a nulla di particolare, il dolore al braccio sta aumentando così come il sangue che ne fuoriesce ma non me ne curo troppo, potrei rimanere ad ammirare il paesaggio per sempre se non avessi sentito la voce di Medea <<Torniamo a casa… lasciamo questo luogo… Spero che tu sia messa meglio di me perché mi sa tanto che dovrai aiutarmi>> Mi volto verso di lei e la guardo seria, mi avvicino ad un albero lì vicino e grazie all’aiuto della mia fidata ascia taglio un ramo che possa fungere da bastone e lo passo poco delicatamente per poi dirle << Io non ho tempo per stare ad aiutarti ho delle cose di cui mi devo occupare, usa questo bastone per camminare e se vuoi avviati, non mi ci vorrà molto>> Mi metto una mano sullo stomaco parlare mi causa un immenso dolore, così incurante di quello che potrebbe dirmi Medea vado a raccogliere l’osso che ho usato contro la mia avversaria e me lo attacco alla cintura. Raggiungo lo scheletro dell’enorme drago e raccolgo un pò di terra che si trova sotto ai suoi enormi resti infilandoli dentro ad un sacchettino che riattacco alla mia cintura. Infine come ultima cosa aiutandomi con la mia arma stacco un piccolo pezzo di pelle attaccata a quelle enormi ali che con molta cura tengo in mano, e nell’altra mano tengo ancora l’arma fuori, non posso rischiare di dissolvere per sempre il sangue di quella donna, e poi mi avvio verso il portale e vi ci entro.

    -Lapis Ancestralia-


    Appena esco dal portale vedo Medea svenuta lì e la guardo indifferente lo so che dovrei provare pena e compassione non è nella mia natura provare simili sentimenti. Subito arriva Daphne tutta trafelata controllare la bionda per parlarmi <<Yadirha se ti serve una mano appoggiati a me, credo di farcela a reggervi entrambe>> Mi parla come se fossi un vecchio straccio malandato… Il mio sguardo si assottiglia e le dico con tono serio
    << Io non offirei una spalla se riesci a tenere a mala pena in braccio una persona>> Poi senza dire altro seguo la donna verso l’infermeria, dove appoggia con poca grazia Medea e iniziarla a medicare. <<Cosa è successo?>> Che cosa è successo semplice abbiamo perso e per un soffio. Prima di risponderle appoggio sul comodino con delicatezza la pelle e ci appoggio sopra i miei guanti, invece la mia ascia l’appoggio al muro con la lama rivolta verso il soffitto. Mi siedo sul letto e appoggio la schiena sulla testata del letto e mi levo il cappuccio e poi con tono neutro le rispondo << Non so cosa sia successo alla mia compare, ma posso dire con rammarico che abbiamo perso, per un soffio ma abbiamo perso>>
    Un gorgoglio del mio stomaco si fa largo, è talmente forte che potrebbe prendere vita da un momento all’altro… In più sono anche parecchio stanca e l’unica cosa che vorrei fare è prendere più cibo possibile e chiudermi in camera a lavarmi e riposarmi un pò, e invece mi sa che ne avremo per un bel pò...

    *Non per fare la pignola ma si scrive YadirHa non YadiraH, poi Yadi si offende e vi metterà il lassitivo nel cibo.u.u

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  6. #436
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Lucynda Mellow


    Un gran bello spettacolo oserei dire... mi sembra di scorgere una sorta di... regno dei morti? Plausibile, a giudicare l’elemento dominante: il silenzio abissale, accompagnato da un suolo fumeggiante che crea un atmosfera ancora più degna del Valmorguli. Se così fosse, non dovrebbe esserci una sorta di rimpatriata spirituale pronta ad accogliere una new entry? Bah, chiaramente Ade mi starà prendendo per i fondelli… e se invece fosse un luogo in cui ciascuna anima viene giudicata in base al genere di vita che ha condotto prima di arrivare al punto di soccombere? Forse sì, forse no. Dopotutto, lo sfondo dello scenario è un’incrocio tra il bianco e il nero: simboli che, se fusi uno contro l'altro, generano la neutralità...
    «...il bene e il male in una cosa sola.» brusisco atona, a palpebre chiuse, cercando di sciogliermi dalla posa funebre per ricompormi in piedi.

    Una voce mascolina risuona echeggiante in ogni anfratto dell’intricata zona, frastagliando di netto il filo connesso tra l’ignoto e la realtà. «Nulla di quanto hai affermato è corretto, giovane donna.»

    No, non posso fare a meno di crearmi delle pippe mentali: quelle parole... qualcuno ha proferito verbo, ma chi? Di sicuro non è Andreus, come non può essere Padre, Kyures, Efrem o qualche altro conoscente attraverso il quale ho avuto a che fare nella mia Non-più esistenza...

    «Non-più esistenza? Mi perdoni signorina, ma credo che lei stia commettendo un futile e grossolano errore!»

    Ma insomma, si può sapere chi è il deficiente di turno propenso a prendersi gioco del mio lato spirituale?!
    «Tu! In nome di tutte le divinità esistenti nell'universo, IDENTIFICATI!» bercio a tutto spiano,



    puntando l'indice verso la direzione dell'eco propagato.

    Nemmeno dieci secondi presero il volo che una ribelle chioma albina, in netto contrasto con l'incarnato leggermente più scuro del mio, fa capolino da una sorta di nuvola fumeggiante che non avevo notato prima d'ora.




    «Per tua informazione, dovresti andarci piano con le corde vocali. Non comprendo il motivo di tutto questo eccesso di collera fuori luogo.»
    reagisce pacato, «Puoi fidarti, apriti con me Lucynda.» e con una certa disciplinatezza, come se egli conoscesse ogni mio pregio e difett... no, un momento. Mi ha chiamata per nome?! Per tutti i demoni dell'Abgruntis... io non conosco lui, ma lui conosce me?! Inaudito.

    Rimango ferma, immobile, espressivamente impassibile, con la visuale puntata unicamente su quegli occhi assurdamente identici ai miei, velati da un bagliore candido che ne contorna marcamente le sclere
    «Tu... chi sei? Un perfetto estraneo, ecco cosa. Perchè mai dovrei regalarti la mia fiducia? Finora non ho mai visto la tua faccia, non ho mai visto il tuo vero "Io", non ho mai ricevuto una tua compagn...» faccio per terminare la frase ma lui mi precede vispo, come se fosse già a conoscenza delle mie parole sparate dal cannone verbale.



    «Le ultime parole da te pronunziate denotano irrealtà. Anche se apparentemente può sembrare utopistico, ho avuto la possibilità di vivere ancora una volta, fin dalla tua nascita, fin dal tuo primo respiro sulla Terra. Ti ho sempre accompagnata nella tua crescita personale, ti ho donato buona parte della mia saggezza, ti ho dato una mano nell'applicare gli insegnamenti di tuo padre Ex Sir Durlock Mellow con la forza del mio spirito, ti ho protetta da qualunque morte possibile potesse capitarti in battaglia, Solumquae ne è un esempio lampante. Non sei mai stata sola, ti sono stata accanto ogni giorno della tua vita all'interno della gemma sostenuta dal Mamba Nero, il quale rappresenta il marchio di famiglia che porti al collo...»

    Sono senza parole, stenta a crederci sulle parole appena udite.
    Quest'uomo... lui, è stato da sempre una... seconda guida personale tramite il Mio ciondolo? No, non può essere...



    «Come... come fai a sapere tutto della mia famiglia?»

    L'inaspettata scoperta mi impedisce di farmi forza, di farmi coraggio nel formulare una frase più sensata di quella appena detta.

    Ancora una volta mi ritrovo colta dalla debolezza.

    L'albino riprende il filo del discorso con un tono più serio, ma contemporaneamente calmo.



    «Sono stato un Mellow. Il primo Mellow ad aver fondato il casato presso il Villaggio del Corvo Lunare Blu. Sono Geraldum, il tuo trisavolo... ma se preferisci, puoi chiamarmi tranquillamente Nonno Gerald. Considerati fortunata, non è cosa da tutti incontrare il proprio antenato.»

    Trisavolo? Antenato? Troppe pippe mentali.

    «Nonno, magari potrei chiederti delle cose sul tuo conto non appena qualche... dio dei defunti ci accompagnerà nel luogo attinente.» risposi sarcastica, incrociando le braccia sul petto. Senza rendermene conto, scosto lo sguardo altrove, che va a mirare sul fumo che circonda il suolo per poi sullo sfondo della neutralità, il quale muta continuamente tonalità che vanno dal bianco perla al grigio topo-nero pece.«Non sei decessa, il tuo corpo è ancora in vita, in poche parole hai subito uno shock cerebrale per via del sovraccarico di potenza dovuto all'evoluzione dei tuoi poteri. Ci sono passato io e ci siamo passati tutti, d'altronde. Questo luogo non rappresenta nè il paradiso nè l'inferno, ma un luogo in cui la gente finisce qui quando essa è in stato di Coma... e attualmente sei in tali condizioni. Dobbiamo attendere che le funzioni cerebrali del tuo corpo ritornino a funzionare, potresti trovarti in punto di morte.»

    Sussulto alle ultime parole, non posso permettermi di morire, non così...




    Lucy's Dream: 2/3

    *N.B.: Chiesto il permesso a SimsKingdom per la pubblicazione del sogno.
    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 16th June 2015 alle 12:06 Motivo: Aggiunte foto.


  7. #437
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Markus Obelyn

    <<Facciamo una piccola pausa, che ne dite? Qui non ci troveranno mai…>>. M-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o. Questo può solo voler dire che non siamo arrivati al covo e mi tocca camminare… Ancora.



    Due maroni! Abbasso lo sguardo, spazientito, lasciandomi andare in un lungo ed agognato sospiro. Sono nervoso ed ho una matta voglia di idromele: al momento venderei l’anima pur di berne anche solo un goccio.



    D’un tratto però c’è qualcosa che non va, mi reggo in piedi a fatica e sento il terreno sotto di me tremare. Non ho neanche il tempo di parlare o pensare, che delle radici (?!) sbucano all'esterno ed avvolgono la rossa… Oh dei… E quella roba cos’è? Targaryus, invece che aiutarla, approfitta della mia distrazione per avvicinarsi. Con uno scatto fulmineo mi afferra dal polso e mi ruota il braccio portandolo dietro la schiena. Sono bloccato. <<Ma sei idiota o cosa?! Lasciami!>>, gli sibilo furente mentre mi dimeno…



    Ben presto però sono obbligato a fermarmi. Una lama grezza, lunga e frastagliata appare di fronte ai miei occhi e mi viene puntata alla gola. La osservo incredulo: c-come ha fatto? <<Ora voi due mi dite per quale motivo dovrei fidarmi di voi e soprattutto dovrei lasciarvi ancora in vita!>>. In contemporanea alla sua minaccia sento la lama premere sul pomo d’Adamo e graffiarmi, leggermente. Ormai impietrito inghiotto un groppone di saliva, tentando di ignorare quel piccolo rivolo di sangue che sgorga fuori dalla ferita e mi scivola lento verso il basso, provocandomi un brivido di pura adrenalina. Io… Non so che fare. Dovrei reagire, ragionare, ma la paura mi blocca.



    Una risata isterica mi esce fuori dalle labbra mentre mi maledico per aver accettato di incontrare Targaryus… Dovevo tenermela quella collana, che idiota sono stato. Mi faccio coraggio e cerco di appoggiarmi contro il suo corpo, con l’intento di allontanare la lama il più possibile dalla mia gola… E visto che ci sono ne approfitto anche per una visitina con la mia mano libera proprio lì, dove non batte il sole. Me la mozzerà? Non importa: morirò dissanguato, ma almeno lo farò appagato!
    Intanto ascolto il canarino rosso che racconta a Targaryus vita, morte e prodigi… Non che me ne freghi qualcosa, è una perfetta sconosciuta per me, ma al momento anche il solo sentire una voce mi aiuta a non pensare di avere una lama puntata dritta alla gola. <<Efrem…>>, lo chiamo per nome sperando di ottenere la sua attenzione. <<Sei grande, grosso e beh… Direi anche ben messo a giudicare da quel che sento...>>, fisso l’arma alquanto preoccupato. Sto sparlando, me ne rendo conto, ma me ne frego: devo guadagnare tempo! <<Perché risparmiarmi mi chiedi? Vediamo… Io… Sono un fabbro! Potrei esserti moooolto più utile da vivo piuttosto che morto, no? Dunque perché non ci calmiamo ed andiamo a parlarne davanti ad un bel boccale di birra? Dopotutto, non prenderla a male eh, ma credo che tu stia terrorizzando una donna in difficoltà ed un fabbro che vuole sol - AHHHH! Brucia che ca**o!>>. Sbotto sofferente, preso completamente alla sprovvista.



    Un calore intenso alla spalla sinistra mi tronca le parole di netto, facendomi inarcare il corpo a causa del dolore… Fuoco. Sto andando a fuoco! Che sia opera di Targaryus? Vuole davvero farmi arrosto? Bastardo. Questa me la paga ed anche cara! Cerco di mantenere la mia lucidità mentale e sfruttando tutto il mio dolore, la mia frustrazione e la mia rabbia ricorro alla mia natura d’elfo per comunicare tramite simbiosi con una tipologia d’animale che, solitamente, vive in luoghi come questi: topi.

    Simbiosi

    Gli elfi nascono dalla natura e con essa hanno forte affinità, sono in grado di comunicare con la flora e la fauna nel linguaggio antico della madre terra: i fiori, le rocce, le creature, ecc
    I maghi e gli stregoni sono loro stessi frutto della natura, la luce e l’ombra fanno parte del Tutto, quindi gli elfi sono in grado di connettersi anche alle loro menti, riescono dunque a percepire ed infondere, a loro volta, le proprie emozioni. Gli effetti sono diversi a seconda del grado:

    Allievo - Avverte le sensazioni ed emozioni altrui, è dunque difficile ingannarlo, se chi gli sta di fronte cerca di celare le proprie intenzioni.

    Se tutto andrà come ho previsto gli animali si avvicineranno a lui, silenziosamente, e poi si arrampicheranno sul suo corpo per poterlo aggredire. Morderanno e graffieranno lo psicopatico finché non si deciderà a lasciarmi andare il braccio destro. In ogni caso, cercherò di liberarmi dal suo “abbraccio” scivolando rapidamente verso il basso e mi sfilerò il mantello ancora in fiamme buttandolo alle mie spalle…
    Ultima modifica di Damnedgirl; 10th May 2015 alle 17:38



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  8. #438
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Le radici sollevano Shayla per tutta l’altezza desiderata, si stringono attorno al suo corpo e avverto la loro potenza mentre le spine e le schegge ne trapassano gli abiti e la carne tagliandola in più parti. Sento il sangue scorrere contro le loro pareti e solo il dio Nitiha mi ferma dallo scoppiare a ridere e decapitare nel gesto l’ubriacone qui davanti. Oddio, non che l’idea mi dispiaccia, anzi, una bella fontana grondante sangue potrebbe far capire al resto del gruppo chi comanda qui. Mi sembra sempre di parlare a un mucchio di ragazzini imbranati che vogliono solo sembrare fighetti agli occhi dei loro amici. Ho già adocchiato due o tre di loro con questa stupida convinzione. Sposto un attimo lo sguardo su Shayla, il tizio non mi preoccupa molto. Basta un suo movimento e zac, avrò una nuova lanterna da mettere in sala da pranzo. «Efrem! Fammi scendere immediatamente da qui!!! Sei tu che mi hai detto poco fa di seguirti, come anche un anno fa, o sbaglio?! Io stavo fuggendo verso Sud, la scorsa notte sono stata aggredita da una guardia reale e l'ho uccisa, quindi sono ricercata. Sul mio pugnale c'è ancora il suo sangue, il sangue di un Reale... non è questo che desideri più di ogni altra cosa? Invece di sprecare le tue energie in questo modo, fammi scendere ed insegnami a lottare per ammazzarli tutti, oppure vai al diavolo!» dei quanto è noiosa, ora capisco perché stava sempre zitta quando ci incontravamo. Però la sua motivazione è… interessante, perché ha ucciso una delle guardie reali? Di solito sono quelle che pagano meglio o sono più esperte nel campo… ne so qualcosa anche io. D’un tratto sento una mano accarezzarmi e strofinarmi… lì sotto e subito è immediata, quasi automatica la risposta del mio corpo a quel tocco e io stesso me ne rendo conto troppo tardi quando il tessuto del pantalone preme e tira con ancora più forza. È Markus che si è avvicinato ancora di più per scampare alla falce e fare… questo. «Efrem… Sei grande, grosso e beh… Direi anche ben messo a giudicare da quel che sento…» lo sento inghiottire un groppone di saliva prima di continuare, non mi sono mai piaciuti gli sbruffoni. «Perché risparmiarmi mi chiedi? Vediamo… Io… Sono un fabbro! Potrei esserti moooolto più utile da vivo piuttosto che morto, no? Dunque perché non ci calmiamo ed andiamo a parlarne davanti ad un bel boccale di birra? Dopotutto, non prenderla a male eh, ma credo che tu stia terrorizzando una donna in difficoltà ed un fabbro che vuole sol-» urla e nello stesso istante un calore intenso mi raggiunge il volto, le fiamme divampano sul mio viso e mi offuscano la vista. Digrigno i denti per il dolore e subito sento qualcosa arrampicarsi sui miei pantaloni e cominciare a graffiarmi e mordere. Merda, altri scoiattoli. Lascio al presa sul polso di Markus e sfrutto la mia sciarpa per soffocare le fiamme che hanno colpito anche parte della casacca. Vedo tre topi che continuano a infilarsi sotto la maglietta graffiando e mordendo lungo tutto il corpo, dei che fastidio. Eh no, questa ve la faccio pagare! Markus sfugge al mio abbraccio liberandosi del mantello in fiamme che finisce addosso alla cancellata continuando a bruciare intensamente. Cerco di ignorare i topi all’interno della maglietta che scorrazzano graffiando ovunque e scatto in avanti superandolo e mettendomi di fronte a lui e, nello stesso istante in cui si alzerà, lo afferrerò per lo stesso punto in cui lui mi ha tastato stringendo sempre di più fin quando la sua voce non assomiglierà a quella di un simpatico eunuco canterino e, vista la sua situazione molto simile alla mia, credo che non tarderà molto ad arrivare questa vocina. I miei occhi tornano rapidamente su Shayla, lascio scendere le radici e, quando saranno a poco meno di un metro la lascerò piombare sul terreno misto di terra e fango, non dovrebbe farsi un gran male. «Fuori una!» slitto gli occhi sul mio nuovo canarino canterino e gli rivolgerò un ghigno compiaciuto mentre gli avvicinerò nuovamente la falce alla gola facendola scendere per la punta sul suo corpo «giocami qualche scherzo e il tuo attrezzo finirà in pasto a questi dolci esserini! Siamo intesi, fabbro?» non attendo una eventuale risposta del simpaticone e lo lascio andare prima sfilarmi la maglietta per connettermi mentalmente al cervellino dei roditori e ordinargli di lasciarmi andare. Se tutto andrà come previsto farò cenno ai due di seguirmi all’interno del mausoleo. Dei, la mia faccia brucia maledettamente ma almeno mi sono divertito un po’, la barriera dovrebbe permettere a entrambi di passare adesso. Sono ancora diffidente riguardo questi due, ma voglio dare loro una chance «benvenuti a casa e scusate per la “simpatica” accoglienza, siamo in tempo di guerra… dovevo prima accertarmi di una cosa.» traditemi e stavolta non avrete nemmeno il tempo di sussurrare il mio nome…

    Abilità di razza:
    Simbiosi (Maestro) - Avverte le sensazioni ed emozioni altrui, è in grado non solo di manipolarle, per renderle simili alle proprie, ma di alterarle secondo piacimento. Non può cambiare la percezione che si ha di lui, chi subisce gli effetti della simbiosi, cambia umore, ma l’idea che ha dell’elfo rimane tale.
    Destroyer of Eden ---> Forma dormiente

    *azioni di Efrem sulle fiamme e di Markus, concordate con Sere e Damned

  9. #439
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    A causa dei colpi subiti, Efrem sottrae 15 punti costituzione, Shayla sottrae 15 punti costituzione e Markus sottrae 10 punti costituzione

  10. #440
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Shayla Bolton

    Le radici continuano a stringere, e quelle che inizialmente erano solo irritazioni si trasformano in graffi mediamente profondi dai quali inizia ad uscire del sangue che lentamente scende attraverso il groviglio di spire. Efrem ascolta a malapena le mie parole, il volto palesemente annoiato, concentrato principalmente sull'altro tizio che... non vedo bene, lo sta toccando? Da quassù non riesco ad essere certa dei loro movimenti, sono troppo vicini ed io troppo distante, ma pare proprio che il tizio lo stia tastando in mezzo le gambe. Hai capito il fabbro!



    La mia sfera di fuoco riesce a colpire entrambi, e li vedo dimenarsi per riuscire a spegnere le fiamme, mentre Efrem inizia a...ballare? Come se avesse un criceto nei calzoni! Oh Raiden...hai proprio deciso di stupirmi questa notte!
    Efrem scatta di nuovo verso il ragazzo, se fossi libera di muovermi, e non provassi dolore per i tagli, potrei limarmi le unghie nell'attesa che i due smettano di lottare per la supremazia sul territorio. Un pò come i cani, gli uomini non sono poi tanto diversi. <<Ehi voi due, quando avete finito di fare a gara a chi ce l'ha più bello, ricordatevi che io sarei ancora bloccata a non so quanti metri di alteeeeeeeeeeezz- ahia!>> urlo, atterrando col sedere per terra da circa un metro di altezza, dove le radici mi hanno liberata.



    << Efrem! Che Raiden ti fulmini!>> gli dico infuriata, massaggiandomi il posteriore ed accorgendomi con ribrezzo di essere totalmente imbrattata di fango. Questa me la pagherà, ci può scommettere! Mi alzo, cercando di ripulirmi per quanto possibile, il vestito è totalmente rovinato per cui strappo via il lembo inferiore della veste ormai a brandelli e sudicio per il fango, restando con le gambe mezze scoperte.



    Controllo che Impeto sia ancora al suo posto, la morsa delle radici ha spinto la lama contro la pelle provocandomi ulteriori tagli, spero che sia presente qualcuno col dono della rigenerazione tra le sue fila, dato che una meretrice con le gambe piene di cicatrici non fa certo affari. La gamba mi fa anche un pò male per la caduta, e ciò non fa che infervorare gli insulti che mentalmente gli sto rivolgendo. Con un'occhiata truce lo supero per avanzare verso il mausoleo, che adesso riesco a vedere come se si fosse dissolta una qualche barriera protettiva. Efrem nel frattempo si è tolto la maglietta, rivelando muscoli ancora più definiti di quanto ricordassi, ed aggiunge «benvenuti a casa e scusate per la “simpatica” accoglienza, siamo in tempo di guerra… dovevo prima accertarmi di una cosa.».



    Scusate un accidenti, se non fosse che non so dove altro andare col cavolo che resterei qui dopo questo scherzetto. Stronzo.



    Impeto - Arma in forma dormiente

 

 

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