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  1. #441
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    La bella addormentata non si riprende ancora, magari con un paio di ceffoni faccio il miracolo, tanto chi se ne accorge con tutte ste botte che tiene addosso, un paio di occhi neri potrebbero tranquillamente passare per ferite di guerra, quasi quasi… no, ferma Daf, non facciamo queste figuracce quando ci sono occhi indiscreti nella stanza. L’addome di Medea è fortemente contuso, ci sono escoriazioni ed alcuni segni di bruciatura, sembrano più appartenere al fulmine che al fuoco, le zone scottate sono lunghe e diramate, con il fuoco… beh, basta guardarmi in faccia.



    Non ne so niente su come si curano le persone, potrei farle più male che bene. Sfioro la superficie della palle delicatamente, magari un disinfettante, dopo averla ripulita… mi volto e guardo sullo scaffale dove ci sono tutte le boccette e… che roba è?



    @_@ Niente! Lascerò fare a chi di dovere, mi limito a continuare a lavarla, così strofino prima sul braccio sinistro, poi quello destro.
    << Non so cosa sia successo alla mia compare, ma posso dire con rammarico che abbiamo perso, per un soffio ma abbiamo perso>>




    Yadirha mi risponde, mentre si adagia sul lettino, sento il gorgoglio del suo stomaco e cerco di trattenere una risata che mi sfugge leggera, sono decisamente fuori luogo… penserà che sto ridendo per la notizia appena ricevuta, a tal proposito: merda! “Sono certa che vi siete fatte onore, su di te ci avrei scommesso, ma su raperonzolo qui… pensavo che non l’avrei rivista e pensare che probabilmente la prossima a scendere in campo sarò io… potrei lasciarci la penne una volta buona”



    Già… in passato ho avuto quel momento di smarrimento, pensai sul serio di non avere scopi, che lasciarmi andare fosse l’unica cosa sensata, ora invece… “Ma cercherò di mettercela tutta anche io. Chi ha conquistato il campo?” Mi rendo conto di aver parlato troppo, la starò annoiando a morte “Vuoi qualcosa da mangiare? Se vuoi riposare non badare a me, non mi sembri ferita gravemente, se vuoi andare in camera tua, ti farò raggiungere da Andreus”

  2. #442
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Aggiro il monastero raggiungendo velocemente con Menelmir che pulsa tra le mani e, il cuore agitato dalla possibilità che qualcuno ci stia attaccando, la zona dalla quale ho visto provenire il bagliore.
    Un fragore, un boato, una luce molto intensa…chi avrà scatenato tale forza?
    Percepisco chiaramente nell'aria che mi circonda, un pulviscolo di energia elettrostatica è il vento stesso a comunicarmi questa presenza che aleggia tra i suoi aliti eterei.
    Oltre a me qualcun altro corre nella penombra di un mattino che sta nascendo, ne riconosco la fisionomia, i capelli perennemente spettinati , la sua figura da folletto che scavalca l’erba alta recandogli impiccio
    «LUCYNDA!» sento il suo urlo, la sua voce rompere il silenzio inanimato tra il precedente boato e l’attimo sospeso nel presente, mentre raggiunge la ragazza riversa a terra accanto ad un albero incenerito. Dei che cosa è successo?
    «Lucynda svegliati!» le si siede accanto cerca di scuoterla per risvegliarla, come lui sta arrivando anche Daphne.
    «Andreus, Daphne …» biascico con la voce spezzata dalla sua stessa preoccupazione avvicinandomi ai tre mentre mi guardo attorno con fare circospetto, è stata colpita da qualcuno oppure…guardo la zona, non sembrano esserci segni di colluttazione o combattimento attorno a lei e nemmeno sul suo corpo.
    «Ho visto una luce, ho udito un fragore, pensavo ci stessero attaccando ma…non vedo nessuno attorno…e nessun segno di battaglia…hai idea di cosa sia successo?» parlo dando voce ai miei pensieri , mentre stringo ancor di più il mio Stiletto e osservo il corpo inerme della ragazza…pensieri che mi rendo conto potrebbero risultare strani visto che loro non dovrebbe sapere che io sono appena tornata varcando il Glados. E se mi chiedessero come ho fatto a vedere tale luce? Cosa gli dirò?
    Non è il momento questo di pensarci, vedrò a momento, è più importante capire cosa è accaduto a Lucynda.

    Improvvisamente faccio per parlare nuovamente ma una nuova luce mi coglie, ma questa volta senza rumore e proviene dalla direzione in cui sono arrivata io…che qualcuno mi abbia seguita?
    E..le ragazze? Saranno tornate dalla battaglia?
    Il Glados… penso, mentre vedo Daphne invertire il suo passo in direzione del portale, ha avuto il mio stesso pensiero ed io dietro di lei ripercorro a ritroso il mio precedente percorso , riconosco nella timida luce nella corona blu del Glados una divisa da combattimento , la stessa che anche io ho indossato..una delle ragazze, poi l’altra!
    Allora non erano ancora tornate! Stanno bene ?
    Affretto il passo riassorbendo dentro di me il mio Stiletto, mentre il respiro si fa corto e il cuore prendere a battere ancor più forte di prima vedo una delle due sorreggersi a qualcosa, per poi lasciarsi cadere a terra, probabilmente svenuta.
    Subito Daphne è più veloce di me e si precipita a soccorrerle e, nel mentre sento delle voci, saetto con lo sguardo allarmata, poco distante nel cimitero del monastero vedo delle persone, fisso il punto dalla quale proviene il vociare e vedo quella che sembrano alte radici ergersi dal terreno e stringere qualcuno, una donna e, la chioma di Efrem scossa dal venticello leggero minacciare con la sua arma un giovane…chi sono questi? Intrusi? Devo intervenire potrebbe essere anche stata colpa mia…
    «Stai bene? » Chiedo a gran voce con tono allarmato rivolgendomi intanto a Yadirha ;
    «Daphne pensi tu a loro? » Parlo ma non credo mi abbiano sentito, sembra farcela a portare Medea giù per il rifugio, mentre Yadirha la segue , io intanto raggiungerò Efrem per vedere se a bisogno di una mano.
    Raggiungo la posizione in cui si stanno battendo i tre, posso vedere i due sul davanti , mentre Efrem mi regala solo un bel retro piano, le loro voci si confondono ma non vi presto ascolto, noto quindi la ragazza dalla chioma rossa scagliare qualcosa contro Efrem , Efrem che è impegnato con il giovane…dannazione è fuoco!!!
    Mi blocco mentre vedo quella rossa ed incandescente palla sfrecciare verso la spalla del giovane ragazzo e il viso di Efrem mentre i due sono molto vicini…potrei muovermi, ma sono come bloccata, il fuoco…quel maledetto fuoco….immagini del corpo carbonizzato di mia madre prendono forma nella mia mente e ciò che ne scaturisce è un tremolio che mi percorre gran parte del corpo...no…non ancora…non anche lui!
    «AHHHH! Brucia che ca**o!»
    Riesco a percepire chiaramente una colorita espressione mentre gli spasmi si fanno più forti e concentrati all'altezza del petto, poi vedo arrivare nel cimitero delle piccole creature pelose…topi! Topi che aggrediscono Efrem mentre scioglie la presa sul giovane e cerca di sedare le fiamme…
    Subito dopo con gli occhi ancora sulla scena e bloccata da quel fuoco, vedo un mantello infuocato volare sulla cancellata. Tra Efrem e il giovane succede qualcosa, ma non capisco, non comprendo, cado in ginocchio mentre quelle immagini continuano a pararsi davanti offuscando i miei occhi…dannazione, no, non posso farmi prendere così…devo reagire!

    Cerco di rialzarmi raccogliendo una forza che non credevo di possedere, cerco dentro di me i coraggio di affrontare i miei demoni per ricacciare indietro quelle immagini, nessuno a cui tengo dovrà bruciare nel fuoco…nessuno!
    Mi connetto al mio elemento mentre una rabbia prende forma sempre più cieca, sempre più truce e simile all'ira. Sento il vento sfilarsi dal mio corpo, plasmarsi nelle mie mani, dapprima un vortice, poi un tornado…Efrem spostati o altrimenti colpirò anche te!
    Nel frattempo noto Efrem sfilarsi la maglietta, ha graffi e morsi ovunque…e per un attimo associo quei segni alle mie unghie conficcate nella sua schiena, ma per ben altri motivi….un inutile pensiero per prendere tempo, ma è un pensiero che non serve a placare il mio animo…spostati dannazione!
    «Benvenuti a casa e scusate per la “simpatica” accoglienza, siamo in tempo di guerra… dovevo prima accertarmi di una cosa.»
    Troppo tardi, troppa energia ho accumulato nel mio palmo.Un barlume di ragione nei miei occhi velati dalla follia del fuoco inizia a pulsare fortemente.
    Cosa??? Questi due non sono intrusi????
    Istintivamente sposto il mio braccio di lato …chiudo gli occhi scatenando tutta la mia potenza alla mia destra...spero vivamente non ci sia nessuno nei paraggi.
    Riapro quindi gli occhi piano, sono più lucida di prima e, solo adesso guardando meglio i contorni di ciò che mi circonda realizzo che è l’alba, l’ora in cui la luce e le tenebre sono sospese nel loro limbo, s ‘incontrano e si respingono …l’ora in cui tutto può succedere.


    Vento -Tornado ---> Attivo – Si genera un vento impetuoso che sbalza via il nemico per cinque metri, causandone danni da impatto di media entità

    Ultima modifica di DELTAG; 5th May 2015 alle 17:29

  3. #443
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Lucynda Mellow


    Lucy's Dream: 3/3
    *N.B.: Chiesto il permesso a SimsKingdom per la pubblicazione del sogno.

    L'unico agognato e "fantasmagorico" termine che salta fuori è il seguente: «Merda.»



    Una maschera di tensione si dipinge sul mio volto. Non l'avrei mai detto ma... devo assolutamente impedire che tutto ciò accada. Non posso permettermi di morire, non in queste condizioni, preferisco soccombere in battaglia, ma non in queste circostanze!
    «Sono nella merda fino al co-.» vengo interrotta nuovamente da una sua... risatina ironica, la quale non fa altro che aggiungermi una maggior dose di nervosismo. A quanto pare ha la briga di essere il primo ad avere la precedenza... porca pupazza, almeno fammi finire la frase!



    «Era una bufala, credulona.» interviene sghignazzando ancora, finchè non riprende quel tono serio che fa di lui un degno trisavolo gnocco, perchè a giudicare dal suo fisico immateriale, non lascia affatto a desiderare.



    «Ti sveglierai a breve, su questo non ci sono dubbi, volevo solo mettere alla prova il tuo lato bonario.»


    Lato bonario? Ma questo è fuori. Mi avrà scambiata per qualcun altra, non è nella mia natura fare del bene. Anche se...

    «E' inutile che mi dai del matto e che fingi di essere quello che non sei. Lo leggo nella tua mente, so quello che ti passa per la testa, so perfettamente che in fondo non sei una bestia sadica e senza cuore...» stringo i pugni.

    Non resisto... non resisto più... «NOOOH!» ribadisco con voce strozzata, come può pensare che nella mia anima ci sia purezza benevola? Non può, deve ritirare quelle parole che puzzano di Giudizio. Io sono una delle tante vergogne della giustizia, io stessa mi sono macchiata del sangue nemico, io stessa sono responsabile della perdita vitale di molti guerrieri che combattevano per la propria causa! Mia, la colpa è solo mia.

    Sento gli occhi accumulare una scorta di lacrime colpevoli, nolenti a iniziare la loro discesa per volontà propria.



    «Sì, invece. E' per questo che ti ho seguita, se non fosse per te avrei abbandonato definitivamente le redini del casato, sebbene i discendenti a seguire divennero troppo montati di testa per i miei gusti. Ma in te ho visto un briciolo di speranza, un qualcosa che potesse farmi cambiare idea sui Mellow. Siamo più simili di quanto pensassi, ti senti perfino in colpa del tuo passato da peccatrice... dimostrandolo con il pianto.»

    Non so più che fare, nè dire, nè pensare. Mi sembra di trovarmi di fronte al Padre di tutti gli dei e uomini, intento a farti l'interrogatorio per giudicare ogni più piccola azione che hai compiuto in vita.
    «Non sto piangendo...»
    sbuffo in segno di arresa, per poi continuare «...d'accordo lo ammetto, mi sono lasciata andare un po' troppo... e con questo? Dove vorresti arrivare, nonno Gerald?»

    «Voglio farti capire che non puoi continuare così, voglio aiutarti a correggere il tuo istinto omicida troppo evidente, che potrebbe dipendere dalle "delusioni" subite da Andreus.»



    «Umpf, non azzardarti a nominarlo... so che non gliene frega una mazza di me, magari non avrà notato il mio corpo che fa compagnia agli arbusti del Lapis Ancestralia, magari sarà impegnato a far saltare i materassi con quella sguatter... cioè Daphne...»

    All'improvviso la mia visuale cambia scenario, ritrovandomi nuovamente al Lapis Ancestralia, nel punto esatto in cui persi i sensi: noto un qualcosa di cui non mi sarei mai aspettata di vedere.



    «Donna di poca fede, perchè dubiti della sua amicizia? Se non fosse interessato sul tuo conto, a quest'ora non si troverebbe in ginocchio dinanzi a te per cercare a tutti i costi di farti rinvenire. Si sente perfino la sua voce chiamare il tuo nome, è così disperato...»

    «LUCYNDA! Lucynda svegliati!»

    Non passa molto tempo che lo scenario si sintetizzi nuovamente sul luogo della Neutralità. Devo ricredermi su Andreus, seduto accanto al mio corpo nell'intento di farmi aprire gli occhi.
    Non pensavo che gli importasse così tanto della mia vita, credevo mi avesse lasciata cuocere nel brodo conoscendo fino in fondo tutte le varie cazzate che gli combinai, e invece... dei, sto per commuovermi. No, sarebbe troppo per una strega.



    Cambio idea và, fanculo l'indecisione.

    «Lucynda...» è la voce del trisavolo a scacciare le mie riflessioni, probabilmente si sarà già accorto che mi stavo emozionando in silenzio sentendomi... qual'è il termine adatto? Ce l'ho sulla punta della lingua... è Incazzata? Frustata? In collera? Ah no, l'ho trovato: Felice. «...ne hai abbastanza, o desideri che, con il mio Charme, resettassi ogni ricordo in cui è presente il tuo amico? Se accetti, dimenticherai la sua esistenza e non soffrirai più per l'amore che provi nei suoi confronti.»

    La sua proposta mi lascia del tutto spiazzata. E' difficile dare una risposta concreta... specie se si tratta di una persona con cui hai condiviso il bene e il male. Magari mi ha fatto incazzare e tutt'altro, ma non ho alcuna intenzione di scordare definitivamente il primo (e forse migliore) amico che abbia mai incontrato, dopo essere stata costretta a rimanere rinchiusa nella propria terra per dieci lunghi anni.



    «No signore, non ce n'è bisogno. Il mio desiderio è riconquistare il controllo del mio vero corpo e riprendere la missione bellica... se possibile, vorrei rivolgergli finalmente la parola come un tempo.»
    replico commossa,



    asciugandomi la maschera di lacrime con il polso destro.
    Nel viso di lui, ricoperto dai segni della vecchiaia, si dipinge un sorriso compiaciuto «E' questo lo spirito giusto!» detto ciò egli allarga le braccia per... abbracciarmi. Nonostante la sua immaterialità fisica, mi limito a ricambiare il gesto, senza sforzarmi troppo poichè potrei perdere l'equilibrio e cascare a peso morto in mezzo al fumo che circonda le nostre possenti figure.



    Ci guardiamo negli occhi, sorridendo reciprocamente, mettendo da parte per un istante tutto ciò che a noi risulta irrilevante. Solo ora mi sto rendendo conto di quanto fossimo uguali, simili.

    Di colpo sento dei rumori esterni che ci giungono sempre più chiari, e poi... un lampo di luce, intento a risucchiare me e nonno Gerald.



    «Che succede?» chiedo sorpresa,



    «E' fatta nipote, stai per intraprendere il viaggio verso il mondo dei vivi!» mi risponde affrettato ma gioioso, dopodichè lo strano turbine di luce ci trascina presso una sorta di tunnel spaziale, che avanza sempre più rapidamente fino a infrangere la barriera del suono...

    ----------------------------------

    I sensi si riattivano come prima, sento delle voci in lontananza ma non ne tengo conto. Qualcuno mi sta scuotendo ripetutamente come una bambola di pezza ma non riesco a capire chi.
    Apro adagiamente gli occhi, ma poi li socchiudo per la luce solare, probabilmente sarà l'alba. Dove sono? Rammento di aver fatto un sogno e... nient'altro. Mi rendo conto di riconoscere Lui e di avere la bocca impastata, riesco a malapena a pronunciare il suo nome. «A-Andreus...»


    Cerco di farmi forza, alzando il busto per staccare la schiena dal terriccio umido... sento una fitta al petto e allo stomaco, diamine... sono perfino tutta imbrattata, questa non ci voleva. «Che è successo?» domando digrignando i denti per il malessere... mentre attendo una sua risposta cerco di darmi una ripulita all'interno degli anfibi, almeno non avrò impicci se dovessi camminare.

    Rimuovo le mie scarpe con non poca fatica e le scuoto, finchè vedo uscire tre-quattro pietre e un po' di terriccio. Mentre indosso nuovamente gli anfibi, noto con la coda dell'occhio un "coso" bianco in mezzo agli arbusti residenti alla mia sinistra: dalle dimensioni il il coso pare un foglio piegato in quattro, chi sarà stato a gettarlo via?
    Cercando di non farmi notare da Andreus gli volto un attimo le spalle, raccolgo l'oggetto e lo inserisco più veloce che posso in una delle grandi tasche nascoste sotto la fascia nera dei pantaloni. In caso mi chiedesse il motivo per cui ero inginocchiata, gli dirò «Avevo del terriccio sulla cintura...»

    Sento nuovamente dei rumori, un brusco soffio del vento, ma non ho voglia di indagare ora, sono troppo presa dalle mie cose.

    Vorrei ricompormi in piedi, ma il tentativo è andato a farsi fottere: infatti non passano due secondi che cado in ginocchio sul suolo, provando un dolore immenso sugli incavi. Dolore, dolore e dolore...

    *Azione di Lucy che raccoglie il misterioso foglio concordata con Ecli.
    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 16th June 2015 alle 12:00 Motivo: Aggiunte foto.


  4. #444
    sim dio L'avatar di niobe cremisi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Yadirha BlackSnow

    Daphne ridacchia leggermente per poi parlare nuovamente <<Sono certa che vi siete fatte onore, su di te ci avrei scommesso, ma su raperonzolo qui… pensavo che non l’avrei rivista e pensare che probabilmente la prossima a scendere in campo sarò io… potrei lasciarci la penne una volta buona. Ma cercherò di mettercela tutta anche io. Chi ha conquistato il campo?>> Eh chi lo sa le battaglie sono imprevedibili, parti con i migliori propositi ti sembra di andare bene e poi all’improvviso finisci a pancia all’aria… Pare che Daphne non nutra molta fiducia nelle capicità di Medea, io purtroppo non ho mai avuto il piacere di confrontarmi con lei e nemmeno vederla combattere, ma a giuadicare dalla ferita non sembra essersela cavata molto bene.
    << Purtroppo i reali, ma almeno la donna che ha combattuto contro di me non è uscita indenne!>> Dico quasi disgustata << Se fossi in te non me ne preoccuperei troppo in battaglia non bisogna indugiare troppo su questo o quello, e cosa assai più importante devi cercare ti sfruttare al meglio le tue capacità, non strafare cercando di fare l’eroe, non conviene mai. >> Mi poso una mano sullo stomaco e trattengo un gemito di dolore, anche se sono solo dei lividi e escoriazioni fanno un male cane accidenti… Come vorrei avere uno dei frutti di Kiera a quest’ora sarei già in ottima forma e non sentirei tutta questa fame.
    <<Vuoi qualcosa da mangiare? Se vuoi riposare non badare a me>>Ha detto cibo per caso? << Si grazie gradirei del cibo abbondante e sostanzioso!>> Le dico sognante e forse con un pò troppo entusiasmo infondo è da un giorno intero che non mangio.
    <<non mi sembri ferita gravemente, se vuoi andare in camera tua, ti farò raggiungere da Andreus>> La sola prospettiva di spostarmi da qui mi mette ancora più fame <<No rimango qui ormai mi sono messa comoda>> Uff spero che Medea si svegli prima dell’arrivo di tutti anche perchè non voglio di certo rispondere da sola a tutte le domande che faranno...


    Ultima modifica di niobe cremisi; 5th May 2015 alle 20:03
    Il mio spazio ricordi --> Crimson Dream
    Per scaricare le mie creazioni -->
    Crimson Door
    e Crimson Store



  5. #445
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Finalmente ritorno padrona di me stessa, la rabbia sembra essersi acquietata…o almeno nell’apparenza. Stavo perdendo le staffe e ultimamente mi capita spesso, cos’è tutta questa vena bellica che mi travolto? Forse il vedere persone che ho iniziato a considerare come amici in perenne pericolo, ha risvegliato in me il mio istinto di protezione, istinto che di sicuro ho ereditato da mia madre. Abbasso la testa fissando le punte dei miei stivali, per rialzarla solo quando un volo di farfalla volteggia attorno a me per poi allontanarsi…che strano….quella farfalla ha forse sentito la mia inquietudine interiore? Osservo il suo alzarsi lasciandosi trasportare dalle correnti, correnti che si insinuano lente e languide nell’atmosfera, per poi ridiscendere nel mio animo. In silenzio raggiungo Efrem, sono alle sue spalle, ne osservo la linea, la carnagione, quei segni che si mescolano ad altri…forse di qualche tempo prima e, non ancora pienamente guariti.
    «Efrem…stai bene? » gli chiedo calma, pacata un suono troppo dolce misto a preoccupazione, un tono molto diverso da quello usato con Ryuk Leithien, scorgo il suo viso annerito prima di osservare la splendida dea dalla carnagione di perla e i capelli scarlatti poco distante e il bizzarro elfo :
    «Stavo per attacarli…credevo fossero nemici, ma poi ho avvertito le tue parole e…» i vocaboli muoiono in gola, si perdono come la rabbia di poco prima poi continuo:
    «Scusatemi se avevo tutta l’intenzione di levare la mia mano su di voi…»abbasso il tono guardandoli visibilmente dispiaciuta, torno su Efrem fissandolo di lato:
    « Posso sapere chi sono? Nuovi compagni? »
    Chiedo gentile con un sorriso stanco e tirato per la notte passata letteralmente “ in bianco “ ; non voglio fare la figura dell’impicciona ma sono curiosa di conoscerli e, Efrem sembra aver volutamente voluto combattere contro questi due. La guerra divampa e quattro braccia in più ci farebbero sicuramente comodo. Li osservo ancora una volta, poi improvvisamente mi rendo conto che il mio sguardo scivola via da loro e si posa altrove…l’addome nudo e scolpito di Efrem…
    - Per tutti gli Dei….Efrem copriti per cortesia….ci ha già pensato Ryuk a farmi venire i bollenti spiriti questa notte! -
    Vorrei dirglielo, ma non mi sembra il caso….anche perché forse vorrà delle spiegazioni sulla mia assenza se ha trovato il biglietto e, io ho tutte le intenzioni di non rivelargli al momento chi fosse la persona con la quale mi sono intrattenuta…

  6. #446
    sim dio L'avatar di Lilla_20
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Medea Euripide


    Stiamo tutti in ghingheri, oggi festeggiamo i miei 14.
    Oggi siamo tutti a corte ed io sono molto contenta, chissà se rivedrò lui, il mio amore, colui che sposerò, certo lui non lo sa ma troverò il modo di farmi notare, dopotutto non sono brutta, sono abbastanza matura ed appartengo ad una nobile famiglia.
    Ogni volta che lo incrocio il mio cuore comincia a battere all’impazzata, sono proprio innamorata, devo proprio farmi notare da lui anche se facendo parte dell’esercito reale non è che fa molta vita mondana…
    Papà ci comunica che possiamo tornare a casa, do un’ultima occhiata ad Efrem che ha spostato lo sguardo su di me, gli sorrido e seguo i miei genitori.
    Arrivati a casa la mamma mette la torta sul tavolo e nell’attesa di papà parlo un po’ con lei.
    <<Mamma dato che voi non amate i matrimoni combinati, ti annuncio che so già chi sposerò>>



    Lei si volta verso di me con un sorriso. <<E chi è questo fortunato giovane?>>
    Le sorrido raggiante. <<Efrem! Sicuramente lo conosci, fa parte dell’esercito reale!>>



    Mamma sta per rispondere ma in quel momento entra papà, così felice e festeggiata dalla mia famiglia…




    All’improvviso i miei genitori spariscono… ed io apro all’improvviso gli occhi scattando a sedere. Un dolore improvviso mi colpisce al petto, sono delle fitte e fanno male così mi rimetto sdraiata guardandomi intorno. Mi rendo conto solo in quel momento che sono nell’infermeria del rifugio e non a casa…




    ** Chiesto il permesso a SimsKingdom sia per postare il sogno che per menzionare Efrem

    Ultima modifica di Lilla_20; 9th May 2015 alle 15:25

  7. #447
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    La mia agitazione è a livelli esagerati, non so quanto tempo è passato da quando ho cominciato a scuotere Lucynda, non si sveglia e sembra essere in uno stato catatonico. Gli metto un dito sotto il naso per accertarmi del suo respiro e poco dopo passo con due dita sul suo collo, dove dovrebbe trovarsi la giugulare, sento il battito del suo cuore, è lento, irregolare. Alle mie spalle avvengono troppe cose, sento delle voci indistinte, la voce di Efrem che si batte contro qualcuno e poco dopo delle urla, nuove, mai udite prima. Intrusi? Non lo so, se ne sta occupando lui in questo momento, voglio fidarmi del suo buonsenso. «Andreus, porta la principessa Jasmine in infermeria, c’è un po’ da fare per te» è l’unica cosa che sento pronunciare da Daphne, forse per la vicinanza o forse perché si riferisce proprio a Lucynda. Mi volto serio facendole un cenno della testa, e subito una folata di vento mi fa voltare e posare gli occhi su una scena dall’altra parte del monastero, Efrem senza maglietta e… abbrustolito in faccia, mentre dà il benvenuto a due sconosciuti. Ma non li doveva fare fuori? Spero per tutti noi che siano alleati validi. «A-Andreus...» dice una voce flebile alle mie spalle, mi volto di scatto passando i miei occhi su tutto il suo corpo alla ricerca di ferite per poi ritornare sui suoi occhi «Che è successo?» mi dice guardandomi,


    la vedo poi darsi una sistemata e in quel momento prendo fiato finalmente dopo non so quanto tempo, sento il mio petto rilassarsi e la preoccupazione svanire lentamente così come il mio respiro diventa sempre più regolare «c’è stata una luce intensa e poi un boato, sono corso fuori dal monastero per vedere che cosa era successo e… beh… mi hai fatto preoccupare tantissimo Lucy! Come stai?» gli domando tutto d’un fiato.


    Mentivo sulla preoccupazione che scemava. Sono seriamente preoccupato per lei, svenire in questo modo non le era mai capitato. La ragazza si solleva da terra e prima ancora che possa muovere un passo ricade su se stessa in ginocchio. Mi alzo di scatto avvicinandomi e posando un suo braccio intorno al mio collo avvicinandola al mio corpo e sorreggendola fino all’entrata del mausoleo, rivolgo solo un rapido sorriso a Efrem e gli altri, noto anche Keyra avvicinarsi ai tre e rivolgere delle domande, se ne occuperanno loro. Mi sento leggermente di troppo e, stando a quanto detto da Daphne, c’è bisogno di me ai piani di sotto. Sorreggendo Lucynda mi avvio all’interno del mausoleo e apro i vari passaggi segreti accertandomi di richiuderli poco dopo, dopodiché scendo nuovamente le scale fino all’infermeria dove trovo


    Medea che dorme sul lettino mentre Daphne le pulisce le ferite sulle braccia e sull’addome, Yadirha è stesa sul letto accanto ed è sveglia per fortuna. Adagio Lucynda sul lettino di fronte a quello di Medea, accanto alla porta e dopo averle rivolto un sorriso le dico «riposati ora, sarò da te in un attimo.»



    torno dalle altre tre ragazze e noto Daphne parlare con Yadirha «ti vado a prendere qualcosa in cucina» per poi scomparire verso la sua meta ma non prima di rivolgermi un occhiolino, occhiolino che ricambio rivolgendole un grosso sorriso d’assenso. Nel frattempo mi avvicino a Medea e mi sollevo le maniche della giacca, il respiro è lento, irregolare e le ferite da ustione si diramano per tutto l’addome. Tendo le mani verso quel punto tenendole a distanza e nello stesso istante vedo ricomparire Daphne con un piatto fumante «Ne avevo fatto un po’ l'altro giorno», sento odore di zucca e il mio stomaco brontola un po’ troppo forte per la fame. Dei, che imbarazzo! Arrossisco visibilmente e distolgo lo sguardo dalla scena prima di mangiarmi il piatto e l’intero comodino annesso. Daphne si avvicina a me e nello stesso istante in cui mi posa una mano sulla spalla sento la mia energia diramarsi per tutto il corpo e convogliare tutta verso i palmi delle mie mani prima di manifestarsi in due globi candidi come la neve, una luce leggermente dorata investe le ferite di Medea


    che lentamente si richiudono «hai un bel po’ da fare, dimmi se posso aiutarti in qualche modo» mi dice Daphne mentre le ustioni sul busto di Medea svaniscono lentamente, non posso distogliere l’attenzione adesso perciò evito di guardarla «sì, se puoi, pulisci anche le eventuali ferite di Yadirha… mi faciliterà il lavoro più tardi.» subito si allontana nella direzione opposta. Finalmente Medea apre gli occhi guardandosi attorno, le sorrido, penso sia un po’ spaesata dopo la guerra. «Bentornata… allora? Come è andata la battaglia?» le dirò non appena mi guarderà negli occhi. Non so se sono di più curioso per come è andata la battaglia o se sono affamato come un dannato…


    *Azioni su Lucynda, frasi e azioni di Daphne concordate con Rosy e Eclisse

    Difesa e recupero:
    Rigenerazione: Avviene tramite tocco (Esperto) - Rigenera ferite di media entità (ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento)

  8. #448
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    Sto seguendo Efrem verso l'interno, continuando a cercare di ripulirmi la gonna dal fango, quando una forte folata di vento mi fa irrigidire. Che diamine...? L'energia è forte, e seppure non mi prenda in pieno, deviando verso destra, ciò che resta del vestito comincia a svolazzare verso l'alto, seguendo la direzione del vento e lasciando intravedere fin troppo. Anche i capelli si sciolgono dall'acconciatura e si scompigliano al vento, finendo sul viso e sulle labbra. Questa giornata continua sempre peggio, non c'è che dire!



    «Efrem…stai bene? Stavo per attacarli…credevo fossero nemici, ma poi ho avvertito le tue parole e… » comincia a farfugliare una ragazza dalla chioma rossa che si è avvicinata nel frattempo, a giudicare dalla confidenza deve essere una delle seguaci di Efrem.



    Mi risistemo i capelli e la gonna con calma, scrutando vigile la ragazza parlare con l'elfo con la mano pronta sul mio pugnale ancora saldamente incastrato nella giarrettiera. Sembra abbastanza pacata e dispiaciuta, ma considerato quello che sta succedendo oggi non posso fidarmi di lei. La folata di vento deve essere certamente opera sua, a giudicare dalle sue parole. Fortuna che l'ha deviata, altrimenti avrei probabilmente imparato a volare. «Scusatemi se avevo tutta l’intenzione di levare la mia mano su di voi…» si giustifica, prima di parlare nuovamente a Efrem « Posso sapere chi sono? Nuovi compagni? » No no che scherzi, siamo il nuovo passatempo della giornata!



    Mi metto in mezzo tra i due, rivolgendomi con calma direttamente alla donna, sono stanca di perder tempo <<Sono Shayla, e si, sono nuova. >> compagna? Dipende, vedremo <<Tu...sei? Il tuo capo è molto diffidente, ma visto che ha acconsentito a farci unire a voi, che ne dici di accompagnarci all'interno? Avrei bisogno di...bende, per i graffi delle radici, e magari di qualcosa da bere>> le dico, mostrandole le mie ferite, osservo poi il suo volto ed aspetto la sua risposta.



    Poi, se ci guiderà verso l'interno della struttura la seguirò, aspettando che i due uomini vengano con noi. Efrem sarà anche uno psicopatico irascibile e violento, ma perlomeno so che mi ha dato la sua fiducia, in parte. Questa tizia... chi la conosce? Meglio non rischiare.




    Impeto - Arma in forma dormiente

  9. #449
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel


    Aspetto la risposta di Efrem ma è la ragazza a rispondermi per prima intromettendosi nei miei quesiti e frapponendosi tra me ed Efrem, noto sorridendo che il mio vento a contribuito a sciogliere la sua acconciatura e a ripulire anche un po’ il suo vestito:
    «Sono Shayla, e si, sono nuova. »
    Il suo tono è calmo e pacato anche se traspare una punta di stizza nella voce:
    «Tu...sei? Il tuo capo è molto diffidente, ma visto che ha acconsentito a farci unire a voi, che ne dici di accompagnarci all'interno? »

    Ehi un momento…cos’è tutta quest’aria di superiorità? Non usano la gentilezza dalle sue parti?
    «Un per favore o un grazie…non si usano? » Sbuffo per la poca delicatezza della giovane
    «Comunque il mio nome è Keyra. »
    Le rispondo a mia volta modulando il tono della voce mostrando comunque contrarietà per il suo modo di fare. Non pretendo di essere accolta bene da lei, non la conosco nemmeno, ma per lo meno visto che a quanto ho capito si fermerà qui con noi, le ci vorrebbe un po’ di rispetto, ma forse è solo stanca per l’accoglienza poco fine ed elegante di Efrem…sposto lo sguardo da lei per posarlo su di lui , torno su di lei quando nuovamente continua con il suo discorso:
    «Avrei bisogno di...bende, per i graffi delle radici, e magari di qualcosa da bere» continua mostrandomi le sue lunghe gambe sulla quale si sono formati rossi graffi a causa dello scontro per poi posare il suo sguardo e i suoi occhi perlacei su di me.
    Appena arrivata e già elargisce ordini? E Efrem gli e lo lascia fare? Non ho parole…scuoto la testa incredula.
    «Oltre a bende, e vivande desidera altro milady? » Le chiedo sbeffeggiando il suo modo di pretendere.
    «Non preoccuparti, ritornerai come nuova…sono piuttosto brava con le erbe medicinali ti medico io se … se Efrem acconsente che vi porti nel rifugio, rinunciando al suo ruolo di cicerone…i tuoi graffi guariranno stanne certa, abbiamo comunque un ottimo guaritore. »
    Le dico ricambiando il suo sguardo sorridendogli amichevolmente nonostante io odi ricevere ordini , soprattutto da persone che non conosco.
    Ultima modifica di DELTAG; 6th May 2015 alle 15:31

  10. #450
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Markus Obelyn


    Usando i topi riesco a liberarmi ed abbassandomi a terra getto il mantello infuocato alle mie spalle.



    Un lamento di Efrem però mi fa bloccare ed è guardandolo che mi rendo conto di come il fuoco non fosse suo, ma, andando per esclusione, proprio del simpatico canarino rosso!



    Beh… Fiamme o no, la falce me l’ha comunque puntata al collo il bastardo ed io non voglio regalargli la mia testa.



    Ne approfitto dunque per scattare in piedi e correre via il più veloce possibile... Ma lo psicopatico armato di falce mi anticipa e mi afferra saldamente dall’inguine… proprio lì, dal mio giocattolo preferito. E stringe, stringe sempre più forte, facendomi inarcare la schiena ed urlare al pari di una donnetta. Poi lo psicopatico, non contento, mi punta ancora la falce alla gola e facendola scivolare sul corpo si ferma lì… Minacciandomi.



    Tutto chiaro: seguimi o te lo taglio. Gli rispondo con un semplice sì della testa mentre mi mordo la guancia internamente pur di non urlare. Espiro sollevato solo quando la stretta scema e poi mi accascio a terra, sofferente, poggiando la fronte sull’erba umida mentre mi tengo il punto dolente. Cazzo se fa male: penso che dovrà starsene buono per un po’... <<Benvenuti a casa e scusate per la “simpatica” accoglienza, siamo in tempo di guerra… Dovevo prima accertarmi di una cosa>>. Ah sì? La misura del mio attrezzo per caso? Lo guardo male, molto male, mentre mi riporto in piedi. Le fitte a gambe e ventre mi rendono difficoltosa la camminata ma mi sforzo di resistere: non sono abituato a sopportare questo genere di dolore. Così afferrando la mia sacca me la trascino appresso e seguo Efrem...Silenziosamente.



    Stiamo giusto per entrare quando un’improvvisa folata di vento mi blocca. La corrente d’aria è molto forte e nonostante non mi prenda in pieno mi fa comunque indietreggiare di qualche passo… Ma anche gustare una piacevole visione! La rossa viene infatti investita dal vento, che deviando verso destra, le solleva gran parte della veste… Irrimediabilmente la carne risponde allo stimolo: sento il cavallo dei pantaloni stringersi e la voglia mescolarsi al dolore... Quella donna mi attrae fin troppo... Dei… Quanto vorrei farla mia qui e ora. <<Efrem…stai bene?>>. Sollevo lo sguardo ed osservo l’ennesima rossa della giornata fare la sua comparsa… Sembra davvero dispiaciuta quando si scusa con noi per l’attacco, dalle parole posso infatti capire che il vento sia stato opera sua. La mia compagnia di sventura non perde tempo e non appena la donna chiede chi siamo lei con fare arrogante si presenta dando il nome di Shayla e poi dice, <<Tu...sei? Il tuo capo è molto diffidente, ma visto che ha acconsentito a farci unire a voi, che ne dici di accompagnarci all'interno? Avrei bisogno di...bende, per i graffi delle radici, e magari di qualcosa da bere>>, indicandosi le gambe. La rossa però fraintende le parole di Shayla ed inizia a battibeccare con lei... Ed io decido di ignorarle bellamente, non filandomele manco di striscio. Apro la sacca e ne estraggo una bella bottiglia di idromele facendone un lungo ed agognato sorso.



    Tiro così una sonora esclamazione di sollievo e mi metto dietro ad Efrem, passando con lo sguardo prima sul suo bel posteriore e poi su quello delle due donne. <<Goccetto?>>, gli domando scuotendo leggermente la bottiglia ed assumendo un bel sorrisino strafottente in faccia. Attenderò una sua risposta, stando però molto attento a non perderlo di vista e lo seguirò non appena si incamminerà.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 18th May 2015 alle 20:00



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