Markus Obelyn
L’isterica resta indifferente al mio discorsetto e facendomi spallucce se ne va bella-bella a curarsi. Ma… Io le stavo parlando! Vabbè.
Sbuffo sonoramente e, visto che ci sono, do un’occhiatina di sbieco, proprio per non farmi notare, al suo lato B. Però… E’ messa bene... Ascolto leggermente distratto sia le parole di Ananya sia le parole di tre dita che mi dice di chiamarsi Yadhira finché non ignoro bel culetto e mi concentro sulle due fissandole contrariato: ma che cavolo stanno dicendo? Efrem avrà anche un caratteraccio, però per quel poco che lo conosco non mi è sembrata la persona che descrivono. Non è né un vigliacco, né un insensato, né un meschino e mi sembra perfettamente in grado di fare il capo: non saremmo qui altrimenti. Mi incupisco quando Yadirha comincia a farmi domande sulle “usanze” di Dohaeris, a quanto pare viene da una tribù (visto anche il suo aspetto) dove non si tagliano teste e gli allenamenti non sono così violenti. Chiudo gli occhi e faccio un bel respiro profondo: sta scherzando vero? Li riapro, ma la donna appare seria. Serissima. Inizio ad avere seri dubbi che qua dentro qualcuno si sia reso conto del particolare che siamo in guerra… Eccetto che bel culetto: almeno lei ha dimostrato di avere le palle. Keyra d’un tratto mi dà contro ed inizia a blaterare che ho offeso il suo “amichetto” Andreus… Eh?! <<[…] Andreus non è un codardo e nemmeno un caga sotto per usare la tua colorita espressione[…]>>. Bla, bla, bla, bla… Ammazza se ne ha di fiato in quei polmoni! Deve avere un’ottima resistenza sotto le lenzuola. A stento mi trattengo dal riderle in faccia e facendo del sarcasmo le rispondo: <<Ho solo detto che è scappato in preda alla paura, non che sia un codardo. Per il mio modo colorito di parlare chiedo perdono se a differenza di “Lady tento di farti volare a vista” non ho avuto un’educazione…>>, reggo il suo sguardo, <<Ahimè le armi non si facevano da sole e dovevo lavorare se volevo campare!>>. Spero proprio di averla zittita. Nonostante la ramanzina non mi dimentico di cosa stavamo parlando ed il fatto che Keyra sembri appoggiare le altre due mi lascia basito… Ok, è stato un figlio di buona pezza quando ha usato la simbiosi su persone che qui non hanno fatto proprio niente di male. I suoi benvenuti sono “particolari”... Ma, come tutti, dubito che si fidi del primo che passa no? E poi c’è anche da considerare un particolare: Efrem è un soldato. Non è facile per qualcuno che è abituato ad addestramenti rigidi e guerre, trovarsi a gestire una situazione del genere. Dubito quindi fortemente delle parole di queste tre… Efrem non può essere così. Chiudo gli occhi per un istante lasciando che il ricordo di quel giorno mi appaia chiaro.
<<Brutta giornata, amico?>>, sentii dirmi dal rosso che si era avvicinato al mio tavolo. Alzai gli occhi, incuriosito, e nonostante la vista annebbiata dai fiumi d’alcol cercai di osservare il bell’estraneo. <<… Che vuoi?>>, chiesi con un tono di voce sprezzante, non avevo voglia di parlare con nessuno. La morte della mia famiglia mi aveva distrutto, pensavo solo a bere e cavalcare qualche donna o uomo. Avevo perso tutto. Non avevo più niente…
<<Solo fare quattro chiacchiere e bere un po'... Ti va?>>, disse il rosso prima di sedersi e versare dell’idromele nel mio bicchiere... Bere… Mi ripetei mentalmente. Bere, poteva andare. Accennai ad un sì con la testa mentre lo fissavo. Era bello… Molto bello. Fisico asciutto, muscoli definiti, un bel sorriso, sguardo magnetico… Non riuscii a distogliere gli occhi da lui. Mi bagnai le labbra con un sorso di idromele ed inclinando leggermente la testa da un lato presi a fissare quella cicatrice tanto simile ma allo stesso tempo diversa dalla mia. <<Come ti è successo?>>, chiesi indicando a mia volta il mio occhio, <<O anche per te… E’ una lunga storia?>>. Lo fissai in attesa di una risposta. <<Mmm... una cosa simile, sì! E a te? Vuoi fare a gara a che ce l'ha più lunga?>>.
L’uomo evitò la mia domanda, continuando a riempirmi il bicchiere mentre mi osservava tra un misto di curiosità ed attrazione… Ma anche repulsione a causa di tutto quell’alcol. Non ricordo perché ma gli parlai di me, della mia famiglia, del carnefice. Tra lacrime, rabbia e rimpianti diedi sfogo a tutto ciò che reprimevo… Mi sentii così sciocco quando finii la mia storia, non ebbi neanche più il coraggio di guardarlo: avevo appena ammesso di essere stato un vigliacco. Fu però in quel momento che l’uomo mi sollevò il volto con l’indice e fissandomi mi disse quelle parole che mai potrò dimenticare: <<La paura tiene salda la tua forza e voglia di riscatto, saresti solo uno stupido a non averne. Essa stessa ti ha mantenuto in vita l'altra sera... ed è lei che ti spinge a pianificare il tuo riscatto. Non sottovalutarla, è da essa che si sono innalzate le grandi idee, non dalla sicurezza, ma dalla paura di poter sbagliare!>>.
Riapro gli occhi e fissando le donne una ad una parlo. <<Ma non vi rendete conto che state sputando dentro al piatto in cui mangiate? Bella gratitudine la vostra. Efrem sarà anche uno stronzo, un manesco ed un cinico ma non è assolutamente chi dite…>>, faccio una piccola pausa, <<Lui è una brava persona ed ha un cuore. Se non fosse stato per Efrem noi non saremo qui e le nostre belle testoline farebbero da decorazione alle mura dei Raeghar… Il tutto per un capriccio di un bamboccio viziato! Siamo in guerra dove c’è gente che combatte, che si fa male e che muore>>.
Osservo Yadirha, <<Mettere le teste su picche è un messaggio: ecco cosa succede a chi si ribella ai Raeghar. C’è chi decapita perché gli è ordinato, chi lo fa per onore, chi lo fa per fama, chi per vendetta e chi invece ci prova perfino gusto… E se questo ti sorprende allora ti dico una cosa: tu non hai visto ancora niente>>. Resto così fermo a guardarle, stringendo i pugni in attesa di una loro risposta.
Anche se ora sto odiando Efrem per il suo “benvenuto” e la simbiosi a differenza dei presenti gli sono riconoscente. Non resterò a guardare o a farmi i fatti miei mentre tutti lo sminuiscono: è stato lui ad avermi ridato una ragione per cui lottare… E sarò dalla sua parte, sempre.
NB: Flashback con Efrem concordato con il master.