Medea Euripide
Keyra mi risponde «Nulla di preoccupante…grazie…» sorridendomi. Ma non le credo, una che sta bene non sviene ma non è questo il momento di indagare oltre.
Non vedo proprio l’ora di fare un bel bagno caldo, mi sa proprio che puzzo. Non è questo il momento di pensare a queste cose.
Anche Keyra dà la descrizione di coloro con i quali ha combattuto, bene, mi sa che prima o poi dovrò prendere appunti.
Mi sto distraendo, sono stanca e la mia mente vaga… sposto lo sguardo alternandolo fra Daphne e Lucynda aspettando più che altro una reazione della prima.
Non è bello ciò che Lucynda le ha fatto, leggere una lettera personale che per di più coinvolge una persona qui presente che magari non conosceva neanche i sentimenti della ragazza.
Lo sguardo ora mi si ferma su Efrem… chissà come reagirà, chissà se già conosceva i sentimenti di Daphne… non credo dopotutto non l’ha neanche mai trattata bene…
La riunione in pratica non va avanti perché è tutto un battibeccare e mostrare chi ce l’ha più grosso. Possibile che non si rendano conto che domani due di noi scenderanno in battaglia e che, come ha detto Efrem, se noi ci siamo rinforzati (o almeno spero) anche gli altri probabilmente avranno fatto la stessa cosa?
Ormai la stanchezza è passata e ho bisogno di movimento, mi guardo intorno posando infine lo sguardo su Keyra.
«Se stai meglio che ne pensi di allenarci un po’? Penso che farebbe bene a te che domani scenderai in battaglia ed a me, ho voglia di allenarmi.»
Le sorrido e se mi dirà di sì mi avvierò verso l’armeria altrimenti vedrò se qualcun altro vorrà allenarsi.