Lucynda Mellow
Il ragazzo si accorge della mia presenza. Non fiata, non dice nulla, si limita a cogliere ogni mia parola mentre mantiene occupato il palato nel gustare, mordicchiare, spolpare, consumare fino all'ultimo boccone quella mela. Il torsolo, da lui lanciato, spicca il volo seguendo la traiettoria della sacca d'immondizia. Il suo sguardo cambia improvvisamente espressione, sembra alquanto sorpreso nel vedere una versione di Lucynda Mellow del tutto differente all'originale, dimostrandosi poi grato per aver compiuto un gesto... buono. Ehi, non farti troppe illusioni tesoro, la rabbia che provo nei tuoi confronti è rimasta tuttora inalterata. Possibile che con te devo sempre complicarmi la vita? Se non avessi mosso il deretano dall'infermeria per venire a cercarti, tu saresti rimasto qui con i comodi tuoi. Mi sembra di giocare tutto alla rovescia... adesso gli uomini si fanno desiderare, quando in realtà dovremmo farlo noi. Noi donne. Bah, voi uomini siete tutti uguali.
Il fatino Andreus avanza verso di me, e ricorre alle sue manine magiche per eliminare il polpettone andatosi a formare da parecchio tempo sul ventre. Che bellezza, neanche dieci secondi e già si è risanato del tutto. Le sue belle manine, poi, passano sulla parte inferiore della mia maglia in modo da abbassarla leggermente, noto poi che le mani scendono fino a toccare i fianchi, e proprio qui se ne esce con una bella battutina, ridendoci di gusto
«Brutta come al solito!»
Attento De Lagun, Lucynda non esiterebbe a chiederti un pagamento in contante per questa burla. Sono tentata nel replicargli, sfoggiando uno dei migliori sorrisi che solo a pochi uomini della locanda ho riservato personalmente
«Mai quanto te!» gli rispondo strizzando un occhiolino dischiudendo poi le labbra, intenta a simulare un bacio di scherno, il quale verrà recapitato al ricevente con il palmo destro. Improvvisamente si accorge di aver abbandonato l'acqua in pentola, e... per la prima volta, è riuscito a strapparmi una risata.
AHAHAHAHAHA, ben ti sta.
Si dirige presso l'uscita del refettorio, con l'occorrente necessario da trasportare fino all'infermeria, dove qui si sofferma un attimo per domandarmi se desiderassi raggiungerlo là. Con un cenno della testa gli rivolgo il mio assenso, dopodiché mi decido a seguirlo senza aggiungere altro...