Markus Obelyn
Purtroppo l’attacco non va assolutamente come speravo e l’unica cosa in cui riesco è un misero sputo in faccia… Che nervi. Prendo posizione a circa due metri da lui, stringendo l’elsa della spada nella mano sinistra e cercando di proteggermi, almeno frontalmente, dalla sua falce ma Efrem non si muove e semplicemente si guarda attorno mentre pulisce la saliva dal suo viso.
Guardando poi me usa quella che credo essere la telecinesi per far librare in aria una lancia e scagliarmela contro. Un dolore lancinante ad una spalla mi fa lanciare un urlo straziante e le dita che stringevano l’elsa dell’arma si aprono di scatto lasciando cadere la spada a terra. Tremo per gli spasmi e la paura, sibilando un <<porco cane…>> a denti stretti. Fa male. Maledettamente male. Respiro con fatica, sforzandomi di stare fermo, e sotto shock mi guardo la spalla sinistra rendendomi conto che la lancia mi ha trapassato la carne bloccandomi contro il muro.
Cerco di muovere le dita, ma l’azione mi è fatale, il sangue schizza fuori dalla ferita ed io lancio un secondo urlo. Non so cosa diamine mi ha preso… So solo che il braccio sinistro è fuori uso. <<Dunque…>>, sentenzia Efrem poggiando le sue chiappe sul tavolo con le mazze ferrate, <<prima che ti comportassi come un’idiota… Di cosa volevi parlarmi?>>.
Non lo degno nemmeno di uno sguardo e trattenendomi dal lamentarmi ancora porto la mano destra dietro la spalla sinistra per sfruttare la mia forza e cercare di sfilarmi.
<<Prima volevo chiederti un addestramento>>, gli dico a denti stretti a causa della sofferenza mista alla sforzo che sto compiendo, <<Ma ora ho solo voglia di prenderti a calci in culo!>>. E guardandolo furente cammino in avanti lasciando scivolare il legno della lancia dentro la ferita finché con uno scatto doloroso, molto doloroso, non libero la spalla. La fitta è atroce, così come il senso di spossatezza che sto sentendo, avrei solo voglia di inginocchiarmi a terra ma non lo faccio. Perché? Perché sono cocciuto ed orgoglioso ed anche al costo di finire al tappeto privo di sensi farò scontare ad Efrem l’avermi toccato il viso. Nessuno. Deve. Osare. Ignorando il sangue che esce a fiotti dalla ferita e soprattutto il dolore, impugno ancora una volta la spada, ma stavolta con la mano destra, e roteando di 360° gradi accumulo tutta la mia forza per cercare di scagliarla al centro del petto di Efrem. So bene che schiverà, è un attacco destinato a fallire. Infatti, in contemporanea a tutto ciò, preparo la mia vera mossa. Inspirerò profondamente richiamando a me il mio elemento, l’antico fuoco degli Obelyn renderà il mio respiro più caldo e mentre risalirà con prepotenza fino alla mia bocca Efrem potrà vedere le fiamme divampare libere dai miei occhi, al pari di un incendio che dalla pupilla divorerà sempre più in fretta l’intero occhio.
Attenderò che Efrem schivi la spada e sfruttando questa distrazione gli soffierò contro il mio elemento con l’intento di fargli un male cane e bruciarlo.Distruzione - Lingue di fuoco: Previa concentrazione, si è capaci di generare all’interno della propria bocca una quantità controllata di fuoco, la quale viene soffiata con forza contro il nemico; (Esperto) la fiamma si propaga per 5 metri di lunghezza e provoca ustioni di secondo/terzo grado.
Manterrò la mia posizione, non mi muoverò nemmeno di una virgola, mentre con la mano destra cercherò di tamponarmi la ferita alla spalla ed incurante del dolore lascerò che sul mio viso si dipinga un ghigno di pura soddisfazione… Il mio potere è diventato molto più forte.