Efrem Targaryus
Sapevo che Andreus non avrebbe detto nulla a Markus una volta che si sarebbe svegliato. Lo conosco fin troppo bene. Guardo distratto l’idiota che si agita nel letto non appena il ragazzo lo tocca, l’ho conciato davvero male. Ma spero che qualcosa gli sia entrata in quella zucca vuota. Anche se dubito. Guardo Andreus cominciare gli esperimenti sul topo che si agita frenetico nelle sue mani, l’ha davvero terrorizzato. Dopo un veloce responso da parte di lui e di Markus posso finalmente tirare un sospiro di sollievo e rilassarmi un po’. Il ragazzo poi si rivolge a Shayla indicando la boccetta e l’unguento che ha finito di preparare e mi chiede se possiamo parlare. Gli rivolgo un sorriso sperando che capisca che ho apprezzato il lavoro fatto con quei semi… non hai fatto stronzate. Seguito poi da un cenno affermativo con la testa, penso di aver capito cosa vuole dirmi. Ma voglio sincerarmi quanto prima. Successivamente, mi si avvicina Keyra con una sorta di tono sarcastico nella voce «...vorresti fare da cavia?» per poi dirmi cercando di non farsi sentire dagli altri, di volermi parlare anche lei dicendo di poterla trovare di sopra nel monastero. Più tardi andrò, ora aspetterò che tutti si siano sistemati e poi voglio tenere ancora un po’ d’occhio Markus. Bevo un paio di sorsi della pozione e subito sento il beneficio dei semi che rilasciano il loro potere. Le ustioni svaniscono lentamente, tutte insieme, compresa quella sul volto, lasciando però i graffi causati dai topi che mi ha aizzato Markus quando è arrivato. Per questi penso che ci vorrà Andreus, non voglio perdere i poteri per degli stupidi graffi. Subito dopo mi si avvicina Medea porgendomi l’unguento, la blocco con una mano prima che possa spalmarlo. Mi dice anche lei di volermi parlare. Ma che è oggi? Efrem di qua, Efrem di là. Sbuffo leggermente infastidito e mentre sto per alzarmi, ecco che Markus mi si avvicina tutto carico e con un assurdo ghigno sulle labbra. Prende un bicchiere con dell’acqua e dopo avermi squadrato da capo a piedi sputa il contenuto per terra dicendomi in tono stupido «ti dona, sai?» per poi voltarsi a guardare la pozione sul comodino. Un coglione. Guardo Medea, facendole cenno di seguirmi e mi alzo dal letto, tocco con un dito la spalla di Markus «ah ehm…» non appena si volterà gli rifilerò un potente pugno in faccia, dritto sul suo occhio sfregiato. Il colpo dovrebbe essere sufficiente per farlo indietreggiare e barcollare «puoi andare…» gli dirò con lo stesso suo tono sarcastico. Senza aspettare una sua reazione mi allontanerò dalla sala insieme alla ragazza, una volta accertatomi che non ci sia nessuno, entreremo nella sala comune e le dirò, poggiandomi a una parete e tenendo d’occhio l’entrata «dimmi pure…» tono fermo, deciso, non noterà particolari emozioni nella mia voce…
*Azioni e frasi di Markus e azioni di Medea concordate con Damnedgirl e Lilla_20