Lucynda Mellow
A poco a poco la sala si colma con tutti gli elementi, a parte Ananya e Keyra... dove saranno finite quelle? La prima non l'ho più vista dall'ultima volta che sono stata in armeria... la seconda, invece, non ricordo proprio. Qui dentro è facile perdere la cognizione del tempo, non puoi capire se diluvia, non puoi capire se è giorno o notte, non puoi capire un cazzo. La riunione inizia con calma, come sempre d’altronde, Efrem ci informa della prossima tappa: il Sinelux, detta anche
Landa dei Respiri... un soprannome a dir poco avvincente, rammento ancora gli accenni che mio Padre mi dava su quell’ambiente tanto lugubre quanto isolato da ogni fonte luminosa, popolato da certe anime a cui non è possibile raggiungere la luce o le tenebre. Non sarà affatto facile orientarsi, questo è certo, il mio Fulmine non sarà molto utile per rischiarare almeno le nostre figure, per cui se Efrem non sceglierà me saprò già il motivo; infatti scopriamo che i fortunati scelti sono Markus, avvantaggiato per l’elemento del Fuoco che lo valorizza, e il ragazzo dal viso sfigurato che scopro chiamarsi... Andrew? Andrea? Non ho capito un cacchio e sinceramente il prefisso del nome non mi dice nulla, un nome completamente nuovo per me. Quest’ultimo è, secondo il Capo, avvantaggiato per le trappole sabbiose che potrebbe attivare nell’ambiente circostante in modo tale da bloccare gli avversari. Elemento Terra, dunque. Faccio per parlare ma un susseguirsi di domande e risposte mi blocca: la sconosciuta aggiunge altre informazioni sulla battaglia precedente, ma non appena Targaryus cita il casato dei Leithien, costei sfocia in un altro argomento non attinente alla riunione, argomento che francamente non m’interessa, non sono cose che riguardano la mia persona. In parole povere la riunione giunge al termine, dato che ben quattro elementi si allontanano da qui. Sono rimasta particolarmente presa dalla reazione del tizio estraneo: se l’ultima questione riguardava Efrem e la donna, perché si è sentito chiamato in causa? Mi conviene andare fino in fondo alla cosa, giusto per capirci di più. Scatto in piedi ed abbandono la sala in silenzio, affrettando il passo nel mentre percorro le scale: mi sembra di aver sentito un urlo provenire dall’ingresso, credo che il tizio si trovi proprio là. Una volta raggiunta la meta l’aria fredda serale mi coglie di sorpresa, ma non è il momento di soffermarmi su ciò. Intravedo una testa di porcospino e mi rendo conto che è proprio Andre-
comecacchiosichiama, il suo volto è coperto dalle mani e a giudicare dall’altare in pietra tranciato a metà con la lama di un’ascia, credo sia opera sua. Magari ha voluto sfogare l’incompresa frustrazione percuotendo a caso un monumento del monastero... vabbè. Mi avvicino a costui, mantenendo una certa distanza per non metterlo in soggezione
«Ehm... ciao...» lo chiamo titubante risparmiando il suo nome, potrei fare figuracce e non mi sembra il caso
«...tutto apposto?» alzo leggermente la voce, cercando di attirare l’attenzione in modo che i nostri sguardi si incatenino. In caso avesse intenzione di colpirmi senza un motivo, non esiterò a richiamare la Tenebris Fulgura per difendermi...