Ryuk stava uscendo dalla mia stanza alla Maison, era quasi l'alba di circa un anno fa e non credevo che avrei avuto altri clienti fino al giorno successivo, per fortuna. A quell'ora della notte erano tutti troppo stanchi o troppo ubriachi per avere ancora la forza o la lucidità per mettere mano alle loro valyrie, e certamente non avrei lavorato per diletto. Dopo avermi pagato Ryuk lasciò la mia stanza, e rimasi sulla porta quasi totalmente nuda salutandolo per scherzo come fanno quelle stupide fanciulle innamorate e lui stette al gioco per poi allontanarsi. Rientrai dopo aver contato i soldi, intenzionata a lavarmi e riposare un pò, ma in pochi secondi sentii soltanto la porta sbattere e voltandomi vidi Efrem con gli occhi furenti scagliarsi contro di me e mettermi le mani al collo, sbattendomi contro il muro. <<
Cosa cazzo voleva?>> urlò fuori di sé, per poi stringere ancora di più fin quasi a soffocarmi, fermandosi soltanto quando cominciai a graffiargli disperata le braccia con le unghie. Mi lasciai cadere a terra tossendo e sforzandomi di tornare a respirare, totalmente disorientata <<
Cos...a caz...zo ti pren...nde>> tossii ancora, più forte, mentre l'ossigeno tornava a circolare nei polmoni <<
Allora?>> ripetè lui, furioso, e io lo guardai perplessa, non riuscendo a capire <<
Devo farti un disegnino?>> dissi quando finalmente tornai a respirare bene <<
Non m'interessa quanto è durato! Ti ha chiesto qualcosa?>> lo guardai perplessa, rispondendo semplicemente <<
No>> confusa. <<
Se ti azzardi a dire qualcosa, sappi che sarà l'ultima volta che aprirai le gambe!>> aggiunse, prima di voltarsi ed uscire sbattendo la porta. Mi chiesi cosa gli fosse preso, e conclusi che forse temeva che il Leithien mi avesse detto o chiesto qualcosa su di lui... altrimenti quella reazione non era comprensibile. Non ne parlai più, non era una questione che mi riguardava... e poi pagavano bene, entrambi. Peccato che dopo quella volta Efrem non venne più a farmi visita.