Andreus De Lagun
Guardo Markus, il taglio che gli ho procurato. Le parole che gli ho uralto erano solo frutto dello sconforto che ho addosso, la rabbia e il dolore per le ustioni si è mescolata alla rabbia per Efrem e Cassandra, facendomi esplodere contro l’unico che davvero non c’entra nulla in questa storia.
Prendo un respiro quando riesco a tirare fuori la mia ascia dalla sua spalla e a issarlo su dal pozzo che veloce si richiude lasciando i mattoni e parte del sarcofago di nuovo liberi. Vedo i suoi occhi scrutare il mio volto e lo scosto di riflesso… non ho voglia di parlarne adesso, gradirei che non mi si facessero domande al riguardo. «Il fuoco, bisogna accendere una torcia prima che si spenga»
mi indica la sua ascia che risplende nelle fiammelle azzurre che la ricoprono. Ha un che di ipnotico e per un solo istante dimentico tutto ciò che è successo. È solo un flash però, perché vedo le fiamme cominciare a diradarsi sull’arma. Sono felice che Markus abbia imparato facilmente a controllare i suoi poteri, significa che gli insegnamenti di Efrem, per quanto duri e severi, hanno dato frutti. Scatto in piedi lasciando dissolvere Gaya in un nugolo di sabbia, la guardo per un attimo stupito. Da quando prende a svanire in questo modo? Ci sarà una spiegazione logica a tutto… sperando… mi avvicino all’arma e prendo una torcia dal muro avvicinandola.
Lentamente la fiamma divampa della torcia incendiando lo stoppino, la rimetto apposto lasciandola illuminare quel pezzo di stanza dove siamo io e lui. Mi avvicino al ragazzo tendendo la mano verso il suo braccio e cerco di sdrammatizzare un po’ ma tutto ciò che ne esce è un «siamo a quattro ora…» il ragazzo volge lo sguardo verso l’ascia, visibilmente abbattuto e mormora un veloce «grazie…». Scusami, non avrei dovuto prendermela con te.
Resto in silenzio rimuginando su ciò che ho fatto e lentamente faccio appello alla magia della mia famiglia, la sento attraversare il mio corpo, veloce e prepotente attraversa le mie vene diramandosi attraverso i muscoli e mostrandosi come un globo di grandi dimensioni, candido e dalla luce dorata che investe senza dolore il braccio del ragazzo risanandone ogni ferita. Il ragazzo mi afferra il braccio aggiungendo un semplice «pensa prima a te stesso, io resisto.» storco il naso. Non è il tempo per fare gli eroi, Un guerriero senza un braccio, in battaglia è morto. «Non me ne faccio nulla di un eroe se mi muore davanti, evita…»
lascio svanire il globo nella mia mano bloccata e lo evoco nell’altra, passandolo velocemente sulla sua ferita. Che gli piaccia o no, ritornerà come nuovo. Non ho voglia di giocare… non oggi…
Difesa e recupero:
Rigenerazione: Avviene tramite tocco (Esperto) - Rigenera ferite di media entità (ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento)
*Azioni e frasi di Markus concordate con Damnedgirl