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  1. #881
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    Strano, Markus non sembra molto convinto...eppure il mio accordo mi sembra estremamente vantaggioso, soprattutto per lui.



    <<Guarda che sono un pessimo allievo, non so quanto ti conviene>>, sospira, forse ricordando esperienze passate, prima di tornare a parlare <<Ci hanno già provato, ed è inutile, ho difficoltà a mantenere la concentrazione e tendo a distrarmi facilmente…>> .



    Sembra molto diffidente, ma di questo non si deve preoccupare <<Tranquillo, penserò io a mantenere alta la concentrazione>> sorrido, maliziosa, ho già qualche idea. <<Per il resto, nessun problema, so già come fare>> sorrido ancora, questa volta soddisfatta, prima di aggiungere <<Affare fatto allora, vedi di tornare vivo...>> altrimenti niente idromele <<...e buona fortuna>> aggiungo, questa volta senza secondi fini. Lui annuisce, prima di lasciare la stanza.




    Mi stendo sul letto e chiudo gli occhi... credo dormirò un pò.








    *Azione di Markus concordata con Damnedgirl

  2. #882
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Markus Obelyn

    Ottimo, se non crepo al Sinelux mi sono assicurato un istruzione! Certo, non sono ancora tanto convinto che accettare la proposta di Shayla sia stata una buona idea ma si vedrà al mio ritorno perché ora devo pensare alla battaglia, fare delle prove e, soprattutto, capire come “accendere” il fuoco sull’arma. Raggiunte le catacombe poggio il cumulo di abiti sporchi in un angolo e spengo ogni singola torcia presente restando circondato dal buio assoluto.



    Atteso un minuto per abituare gli occhi all’oscurità prendo posizione, divaricando leggermente le gambe, e poi mi concentro per fare in modo che la mia arma appaia in una nube di cenere.



    Regret - Arma in forma dormiente

    L’ascia prende lentamente consistenza nelle mie mani senza alcuna luce o rumore ed io sospiro sollevato.



    Bene… Bene! Considerato che fino a qualche ora fa riuscivo a fare solo sbuffi di fumo, direi questo che è un passo avanti. Forse al Sinelux non schiatto. FORSE. Inspiro e sollevando l’ascia trattengo il respiro provando a connettermi mentalmente ad essa… Ma niente, l’unica cosa che sento è un fastidioso ronzio all’orecchio destro e basta... Diamine! Eppure sono abbastanza sicuro di aver seguito le istruzioni di Efrem: non ho lanciato in giro l'arma e mi sono concentrato, dunque perché di queste fantomatiche fiamme non vedo nemmeno l’ombra?! Piego le labbra in una smorfia contrariata e stringo con maggiore forza l’impugnatura insistendo a provare. Devo riuscirci: il fuoco servirà ad Andreus domani. Ancora una volta però c’è solo questo maledetto ronzio, di questa stupida mosca che non mi fa concentrare. <<Ma te ne vaiiiii!>>, sbotto cominciando ad agitare l’ascia attorno a me, innervosito e deluso da me stesso, fino a quando, complice un impeto d’ira, non sento le braccia formicolare. Mi fermo di scatto, assottigliando lo sguardo, e sbatacchio l’arma a terra confuso da ciò che sto provando, ma quest'ultima prende fuoco di botto sotto i miei occhi ed io terrorizzato la lancio in aria urlando un <<FUOCO>>.



    Regret - Arma in forma attiva
    (Fuoco - L’arma diventa incandescente, raggiungendo la temperatura di 180°)

    Il tintinnio sinistro dell’ascia riecheggia per la stanza mentre delle fiamme dal colore bluastro avvolgono il metallo. Deglutisco una volta, poi una seconda, e mantenendo la schiena attaccata al muro mi chiedo ad alta voce, <<…..C-come cazzo ho fatto?>>.

    Ultima modifica di Damnedgirl; 7th August 2015 alle 14:15



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  3. #883
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Non appena la strana sensazione del glados mi abbandona, nella testa mi rimbombano le parole di Cassandra «ma già, non sono mica la tua Cassandra... se domani mi vedrai in campo, allora combattimi perché per te sono solo questo, no?» che cosa significano le sue parole?


    Non posso credere che scenda lei… perché non me l’ha detto? Le avrei potuto proporre miliardi di cose, miliardi di soluzioni possibili e… forse… non avrei reagito così… sospiro, affranto da quello che ho visto in quella sala. Quella non era lei, mi ripeto come un mantra. Non la ricordavo così, non pensavo che mi avesse tradito lo stesso, nonostante il suo affetto.


    Sbatto con forza il pugno sul galdos, stringendo i denti. Dinanzi a me, la figura imponente e maestosa del monastero si estende enorme e decadente. Casa… La mia unica casa ormai… non ho più dove andare, papà… Cassandra. Possibile che non ci sia più una soluzione? Possibile che tutto quello che era la nostra famiglia debba essere distrutto da questa guerra e dai pregiudizi? NO! Non lo accetto! Stringo i denti portandomi la mano agli occhi e dando sfogo finalmente a tutto, il dolore, la rabbia…


    la paura di dover morire domani a causa della mano di mia sorella o a causa della sua lingua, come un fiume in piena si riversano all’esterno. Le lacrime cadono copiose, amare e calde. Un bambino. Ecco cosa sono. Sento qualcuno piangere ai miei, piedi, la voce di Keyra mi arriva quasi in un sussurro lontano mentre mi scanso dal glados. Non ho più forze per fare nulla, non ho più alcun briciolo di energia. Voglio solo sprofondare, usare i miei poteri, quel dannatissimo dono che ho ereditato da quell’ottuso di mio padre, e cadere dentro. Quasi per inerzia mi muovo verso il mausoleo, gli occhi gonfi, bruciano ma non ci bado più. Ormai ho pianto così tante volte che da solo mi stupisco di quanto ancora non mi sia disidratato. Mi asciugo gli occhi con le mani e tiro su col naso. Ho fatto a lei una promessa nonostante tutto… d’ora in poi tutto sarà diverso. Se non posso contare sull’aiuto di mia sorella… allora farò in modo di salvarla,


    farò in modo che apra gli occhi una volta per tutte così da vedere il marcio che aleggia intorno a lei. Alle creature ignobili che lei chiama alleati ma che vorrebbero solo il suo sangue. La rabbia per la sua ottusità monta nuovamente e con forza tiro via il sarcofago che ricopre l’entrata. E a passo lento, arrivo fino alla libreria, tiro via l’unico libro che fa aprire il passaggio ma ciò che trovo alle spalle mi fa bloccare di colpo… BUIO. Di nuovo. Cerco con gli occhi la torcia che ho lasciato in giro quando il passaggio si richiude alle mie spalle lasciando all’oscuro, ma nulla. Nulla che possa illuminare la via o che mi dia qualche tipo di indicazione. «Chi cazzo è che si diverte?»


    dico a voce alta con rabbia cercando in tutti i modi di far abituare i miei occhi all’oscurità opprimente. Mi sento in trappola, bloccato e con un odore nauseante a impregnarmi le narici. Un odore che speravo di non sentire più. Avanzo a tentoni evocando nella mano destra Gaya senza fare il minimo rumore. Almeno papà qualcosa di utile l’ha fatta… mi blocco di tanto in tanto quando sento sotto le dita e sotto la lama dell’ascia qualche osso o oggetto dalla consistenza strana…

    Rovina di Gaya ---> Forma dormiente

  4. #884
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Markus Obelyn


    Unico misero dettaglio che non avevo considerato in questo allenamento: restare al buio come un imbecille.



    L'arma infatti si spegne senza che io lo voglia e mi ritrovo a guardare il nulla, cieco e, soprattutto, confuso. A ciò si aggiunge un urlo iracondo che echeggia per le catacombe stimolandomi qualcosa che... Beh... Meglio non dire. Mi domando come cacchio farò domandi al Sinelux a combattere in queste condizioni, ci manderei volentieri mister connettiti alla tua arma mentalmente piuttosto che me o Andreus. A tentoni muovo le mani tra mura, ossa e non si sa (né voglio sapere) cosa, fino a quando, finalmente, non becco una delle torce spente. Bene... Ora devo solo accenderl - ?! Rumore. Vicino. Oh cazzo. Cosa cazzo è stato?!



    Mi guardo attorno, terrorizzato, e sento dei passi: qualcuno cammina in mia direzione.



    Ma perché? Perché tutte a me? Cosa ho fatto di male?! Stringo nella mano destra la torcia, ancora spenta, e mi appiattisco contro il muro, trattenendo il respiro nella speranza che la cosa se ne vada senza vedermi. Sfortuna vuole però che una sua mano preme contro il mio torace ed io sgrano gli occhi sollevando la mano e caricando il colpo con la torcia spenta... Un momento: LA TORCIA! Cerco di sfuggire dalla cosa inginocchiandomi a terra e, se riuscirò, gattonerò nel modo più silenzioso possibile fino alle sue spalle (o almeno credo). Da questa posizione farò un bel respiro ed accumulerò il fuoco degli Obelyn.



    Distruzione - Lingue di fuoco: Previa concentrazione, si è capaci di generare all’interno della propria bocca una quantità controllata di fuoco, la quale viene soffiata con forza contro il nemico; (Esperto) la fiamma si propaga per 5 metri di lunghezza e provoca ustioni di secondo/terzo grado.
    Raggiungerò il picco massimo del mio potere e poi, silenziosamente, cercherò di soffiarlo di prepotenza contro la cosa, dal basso verso l'alto, sfruttando le fiamme per accendere la torcia.



    Regret - Arma in forma dormiente
    Ultima modifica di Damnedgirl; 7th August 2015 alle 14:21



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  5. #885
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Avanzo a tentoni, lentamente i contorni si fanno leggermente più definiti, ma sempre poco chiari. Dei, non ho proprio idea di cosa succederà domani mattina… cioè… domani sera… ARGH!


    Questi posti sono sempre tutti poco illuminati, dovrei aver sviluppato una scuro visione naturale, ma no! Gli dei non hanno voluto premiarmi il tempo che passo qui sotto con quel dono. Mi fermo, inorridendo di colpo quando la mia mano sfiorano qualcosa di… morbido… liscio ma al tempo stesso… peloso… e umido.


    Ma che schifo è? La cosa si ritrae dal mio tocco svanendo e solo in quel momento mi rendo conto che forse è stata solo una mia impressione. Avanzo, lentamente tastando il resto degli scheletri. Prima o poi dovrò trovare l’altare, no? D’un tratto una piccola luce arriva alle mie spalle, sto per voltarmi ma quella luce si fa sempre più grossa e BRUCIA. Urlo dal dolore quando una fiammata mi attraversa la schiena partendo dal basso bruciandomi parte degli abiti e della pelle.


    Sento la pelle sfrigolare e l’odore di carne bruciata mi impregna le narici facendomi arrivare dei conati di vomito che si mischiano al dolore. Un colpo alle spalle… chi. Diamine. È? Velocemente connetto la mia mente alla terra sotto i nostri piedi, la sento pulsare, muoversi lenta e poi sempre più violenta come un profondo terremoto. Sposto appena il piede dirigendo le invisibili onde sismiche verso i piedi o le zampe della creatura. Un pozzo di diametro di due metri, atto solo a inghiottire la creatura.


    Contemporaneamente, ruoterò verso destra in un giro completo facendo ruotare così Gaya che secondo i miei calcoli dovrebbe conficcarsi nel corpo della creatura… guardo… «Markus!» urlo con rabbia per ciò che ha fatto. Si accumula a tutto lo schifo che mi porto addosso e con furia mi avvento verso di lui, la mia lingua è ormai un fiume in piena e alla luce della torcia, forse vedrà i miei occhi. Non m’importa! «Sei solo un bambino, Markus. Un idiota che si diverte a fare questi scherzi! Cresci un po’! Coglione!»


    gli urlo con tutta la rabbia che ho in corpo…

    Rovina di Gaya ---> Forma dormiente
    Distruzione:
    Sabbie mobili (Esperto) - Area di 5 metri di diametro, che si crea ai piedi del nemico, facendolo affondare lentamente fino a metà corpo.

  6. #886
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    La ragazza sembra svenire. Reclina il capo in avanti. Sto quasi per ritirare il mio potere ma è la ragazza a parlare, il capo ancora basso e il respiro basso. Bene. Ho ottenuto parte di ciò che volevo con lei. Anche se non capirà mai. «Noi... n-non siamo...» mi avvicino appena per sentire i suoi farfugliamenti. «...s-solo dei tuoi... seguaci» sospira nuovamente, questa volta con più fatica. Sollevo un labbro, annoiato e la libero di una altro strato di radici, in modo che i suoi polmoni siano più liberi. «...s-siamo a-alleati, c-chiedi il m... motivo per il quale s-siamo qui, p-perché c-com...combattiamo c-con te e non...» un ultimo sospiro e la testa ricade in avanti, senza forze «...non per te» schiocco la lingua sui denti. Per quanto io la odio, per quante ne abbia combinate da quando è qui… ha ragione… avrei dovuto parlare di più con loro, aprirmi di più al dialogo e staccarmi un po’ dalla figura del comandante delle truppe. I giorni in cui ero al castello a comandare e a strigliare sono finiti… per fortuna. Cosa dovrei fare ora? Intanto liberare questa stronza. Non voglio che muoia, non ora almeno… ritiro la mia falce e le radici che ritornano lente nel pavimento e richiudendo la terra sotto di loro. Afferro la ragazza caricandomela di peso e d è lì che la sento biascicare ancora… eh ma sei dura allora. «L-lasciami... p-posso arrivarci da...» la sento sospirare ancora «da sola...» dovrebbe ringraziarmi invece. Per quanto la detesti per quello che ha fatto, mi sto sforzando di seguire ciò che ha detto pochi istanti fa. «Chiudi un po’ quella boccaccia, per favore!» arrivati in infermeria, la lascio con poca grazia sul primo letto disponibile e le poso sul comodino accanto a lei, l’unguento e la pozione di Sepyra voltando l’etichetta con le istruzioni verso i suoi occhi ed esco fuori, diretto verso la mia stanza. Mai fatto e mai farò l’infermiere…

    *Frase e azioni di Daphne concordate con Eclisse84

  7. #887
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Markus Obelyn

    Accade tutto in maniera talmente veloce da farmi capire un'unica cosa: dolore. Dopo essere sprofondato, letteralmente, nel terreno sento che una lama mi si conficca nel braccio destro facendomi ringhiare sofferente e mollare la presa dalla torcia che finisce a terra facendo tornare l'oscurità in stanza.



    Usando la mano sinistra faccio leva contro l'arma onde evitare che mi mozzi il braccio e sforzandomi di resistere al dolore elaboro ciò che è appena accaduto... Sono intrappolato in un pozzo di sabbia che se non sbaglio è il potere di...



    <<Markus!>>.



    Appunto, Andreus. Mi sa che stavolta ho combinato un bel guaio... Ora anche lui mi odierà e, proprio come Efrem ha fatto in armeria, mi dirà quanto sono inutile, debole e vigliacco. Ed infatti... <<Sei solo un bambino, Markus. Un idiota che si diverte a fare questi scherzi! Cresci un po’! Coglione!>>. Ad ogni sua parola un senso di nausea misto ad abbattimento mi attanaglia l'anima sommandosi al dolore per il braccio destro che non riesco nemmeno a muovere. Comico. Per una volta che mi stavo impegnando becco insulti dall'unica persona che credevo diversa... In fondo mi stavo allenando, volevo adattarmi all'oscurità ed imparare ad usare la mia arma ma invece... Era meglio se mi limitavo a crepare al Sinelux e basta.



    L'ho fatto solo innervosire e se non mi uccideranno i nemici in campo, ci penserà lui, ne sono certo. Sconfortato lascio andare la presa sul braccio e tenendo lo sguardo fisso davanti a me, apatico, collego la mia mente all'ascia imprimendo dentro il metallo tutto ciò che sto provando. E, come per magia, funziona...

    Regret - Arma in forma attiva
    (Fuoco - L’arma diventa incandescente, raggiungendo la temperatura di 180°)
    Una fiamma avvampa libera rischiarando la stanza di una luce bluastra. <<Ecco perché ero qui...>>, biascico con amarezza ed indico con un cenno della testa l'ascia ancora senza nome. <<Mi spiace per il fuoco, ho cercato di difendermi... Inutilmente a quanto pare>>, concludo dando la mia resa. Andreus si volta in direzione della luce e guardando le fiamme mormora uno <<Scusa>> tornando su di me ed abbassando lo sguardo. <<Fa nulla>>, replico di riflesso perché ormai non mi importa più: un sacco da boxe, un giocattolo sessuale, un alcolizzato ed un fornitore d'alcol e di fumo ecco che sono io, per tutti loro.



    <<Perdonami... non sono in me oggi...>>, aggiunge con un sorriso spento e poi comincia a contare. <<Uno>>, vedo che le sue mani si serrano sull'impugnatura dell'arma e capisco cosa vuole fare. <<Due>>, la lama comincia ad uscire dalla spalla assieme al sangue che mi inonda il braccio. <<Tre!>>, una fitta lancinante mi smorza il fiato. LURIDO PEZZO DI STERCO. Ringhio per la seconda volta, tamponando nell'immediato la ferita, e guardo perplesso Andreus quando mi tende una mano... Non capisco: prima mi fa male e poi mi chiede scusa? Non ha senso. Che ha? Scruto i suoi occhi che solo ora noto essere gonfi ed arrossati. Cosa gli è successo? Ha pianto? Serrando i denti per il dolore accetto la sua mano afferrandola con la sinistra ed a fatica cerco di uscire dalla fossa. <<Il fuoco, bisogna accendere una torcia prima che si spenga>>, lo avviso guardando la mia arma: spero resista a sufficienza...

    Nota: Frasi ed azioni concordate.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 7th August 2015 alle 14:27



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  8. #888
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Guardo Markus, il taglio che gli ho procurato. Le parole che gli ho uralto erano solo frutto dello sconforto che ho addosso, la rabbia e il dolore per le ustioni si è mescolata alla rabbia per Efrem e Cassandra, facendomi esplodere contro l’unico che davvero non c’entra nulla in questa storia.


    Prendo un respiro quando riesco a tirare fuori la mia ascia dalla sua spalla e a issarlo su dal pozzo che veloce si richiude lasciando i mattoni e parte del sarcofago di nuovo liberi. Vedo i suoi occhi scrutare il mio volto e lo scosto di riflesso… non ho voglia di parlarne adesso, gradirei che non mi si facessero domande al riguardo. «Il fuoco, bisogna accendere una torcia prima che si spenga»


    mi indica la sua ascia che risplende nelle fiammelle azzurre che la ricoprono. Ha un che di ipnotico e per un solo istante dimentico tutto ciò che è successo. È solo un flash però, perché vedo le fiamme cominciare a diradarsi sull’arma. Sono felice che Markus abbia imparato facilmente a controllare i suoi poteri, significa che gli insegnamenti di Efrem, per quanto duri e severi, hanno dato frutti. Scatto in piedi lasciando dissolvere Gaya in un nugolo di sabbia, la guardo per un attimo stupito. Da quando prende a svanire in questo modo? Ci sarà una spiegazione logica a tutto… sperando… mi avvicino all’arma e prendo una torcia dal muro avvicinandola.


    Lentamente la fiamma divampa della torcia incendiando lo stoppino, la rimetto apposto lasciandola illuminare quel pezzo di stanza dove siamo io e lui. Mi avvicino al ragazzo tendendo la mano verso il suo braccio e cerco di sdrammatizzare un po’ ma tutto ciò che ne esce è un «siamo a quattro ora…» il ragazzo volge lo sguardo verso l’ascia, visibilmente abbattuto e mormora un veloce «grazie…». Scusami, non avrei dovuto prendermela con te.


    Resto in silenzio rimuginando su ciò che ho fatto e lentamente faccio appello alla magia della mia famiglia, la sento attraversare il mio corpo, veloce e prepotente attraversa le mie vene diramandosi attraverso i muscoli e mostrandosi come un globo di grandi dimensioni, candido e dalla luce dorata che investe senza dolore il braccio del ragazzo risanandone ogni ferita. Il ragazzo mi afferra il braccio aggiungendo un semplice «pensa prima a te stesso, io resisto.» storco il naso. Non è il tempo per fare gli eroi, Un guerriero senza un braccio, in battaglia è morto. «Non me ne faccio nulla di un eroe se mi muore davanti, evita…»



    lascio svanire il globo nella mia mano bloccata e lo evoco nell’altra, passandolo velocemente sulla sua ferita. Che gli piaccia o no, ritornerà come nuovo. Non ho voglia di giocare… non oggi…

    Difesa e recupero:
    Rigenerazione: Avviene tramite tocco (Esperto) - Rigenera ferite di media entità (ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento)

    *Azioni e frasi di Markus concordate con Damnedgirl

  9. #889
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Markus Obelyn

    Dovrebbe curare prima sé stesso eppure non lo fa, insiste con il voler tenere vivo qualcuno che è già morto. Domani in battaglia non dovrà farlo, spero non compia questa cavolata perché lui serve vivo mentre io no... Deve ficcarselo in testa. Dannazione.



    Mormoro un <<come ti pare>> infastidito e poi lo guardo.



    Noto che è cambiato... Poco fa era una iena, ora invece appare come una ragazzo buono, gentile ed altruista. <<Prima ti ho cercato per brindare assieme...>>, esclamo continuando a fissare il suo viso illuminato dall'unica torcia che ha acceso.



    <<Non ero dell'umore... Non stasera...>>, dice mentre la sua rigenerazione mi dona un senso di rilassatezza e di sollievo. <<E' per Efrem?>>, gli domando quasi di getto, ricordando la preoccupazione del rosso per averlo deluso. Effettivamente, ora che ci penso, Andreus era andato via scosso, sapere di Lumen deve averlo fatto sentire tradito ed io vorrei rassicurarlo al riguardo... Vederlo tanto triste e taciturno mi fa uno strano effetto. Lui però non mi risponde, sembra spiazzato dalla mia domanda, e preferisce chiudersi nel silenzio mentre continua con le cure... Nhm... Cosa dovrei pensare? Piego la testa da un lato ed assottigliando lo sguardo, lo fisso dritto negli occhi dicendo, <<Prima, quando sei andato via, ho chiesto ad Efrem se era vero di Lumen ed ho usato la mia simbiosi...>>. Intanto cerco di connettermi con la sua mente in modo da stabilire un contatto con le sue emozioni e sensazioni. Ancora una volta mi sta nascondendo qualcosa e non mi piace... Devo capire.



    Simbiosi

    Gli elfi nascono dalla natura e con essa hanno forte affinità, sono in grado di comunicare con la flora e la fauna nel linguaggio antico della madre terra: i fiori, le rocce, le creature, ecc
    I maghi e gli stregoni sono loro stessi frutto della natura, la luce e l’ombra fanno parte del Tutto, quindi gli elfi sono in grado di connettersi anche alle loro menti, riescono dunque a percepire ed infondere, a loro volta, le proprie emozioni. Gli effetti sono diversi a seconda del grado:

    Esperto -
    Avverte le sensazioni ed emozioni altrui ed è in grado di manipolarle, infondendo le proprie. Quindi se l’elfo è in uno stato di calma e la persona con la quale si rapporta è colmo di ira, ritrovandosi sotto l’effetto della simbiosi, anch’egli si calmerà. (ciò vale per tutti gli stati umorali)[Solo per captare le emozioni/sensazioni].

    <<Daphne non ha mentito di Lumen è vero. Ma, a quanto pare, Efrem lo ha fatto solo per ripicca: la usa come una meretrice qualunque e la odia davvero>>, distolgo lo sguardo, fissando la mia arma che nel frattempo si è spenta,<<Vuoi parlarne? Se ti va, sono qui...>>, azzardo la mia offerta sganciando un sospiro...



    Se Efrem viene a saperlo, sono morto...

    Regret - Arma in forma dormiente
    Nota: Frasi ed azioni concordate.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 7th August 2015 alle 14:37



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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Alla domanda di Markus resto spiazzato e per un attimo, le parole mi muoiono in bocca, uscendo in un sospiro mentre continuo con le cure sul suo braccio. Lo vedo muovere appena la testa ma distolgo subito lo sguardo portandolo sul suo taglio… al momento è diventato la cosa più interessante qui sotto. «Prima, quando sei andato via, ho chiesto ad Efrem se era vero di Lumen ed ho usato la mia simbiosi...»
    sento il cuore cominciare a martellarmi nel petto. La rabbia si affievolisce lasciando il posto alla preoccupazione, «Daphne non ha mentito di Lumen è vero.» resto in silenzio… sento la testa martellarmi e gli occhi ormai secchi bruciano soltanto. «Ma, a quanto pare, Efrem lo ha fatto solo per ripicca: la usa come una meretrice qualunque e la odia davvero» un misto di sensazioni si agitano dentro di me, le sento scalpitare una ad una come in un insensato incontro di lotta. La rabbia per questo suo gesto insensato aumenta d’intensità. Stringo i pugni e i denti.


    Perché ha fatto questa azione tanto stupida quanto inutile? Lentamente prende piede un senso di sconforto senza pari, mi sento stupido per aver reagito così… sarei dovuto rimanere a tavola, senza distogliere gli occhi da lui ed evitare la scenata della ragazzina isterica. Sospiro rumorosamente fin quando anche Markus non nota il mio silenzio protrarsi troppo a lungo «vuoi parlarne? Se ti va, sono qui...»


    lo guardo appena, devo fargli pietà dopo la mia scenata. Sono un imbecille, un pasticcione, non riesco mai a farne una giusta. Vorrei sprofondare ma il mio pozzo ormai si è dissipato. Mi limito ad abbassare la testa mordendomi un labbro e scuotendo il capo lentamente «no… scusami ma sono sfinito… credo che andrò a letto piuttosto…» dico a voce bassa «se proprio ci tieni… posso parlartene dopo la battaglia, ora farei solo la figura del bambino piagnucolone…»


    Markus mi annuisce nascondendo il viso nella penombra e allontanandosi con una torcia accesa, mi muovo da lui accendendo qualche altra torcia nel tragitto. Sposto la parete dietro l’altare e mi avvio verso la mia stanza, tiro dritto senza fare deviazioni quando d’un tratto scorgo i suoi capelli dietro un angolo. Corro veloce verso la mia stanza e mi chiudo la porta alle spalle poggiandomici sopra… ma un urlo di dolore si sprigiona dalla mia bocca. LE BRUCIATURE. CAZZO! In fretta mi spoglio restando solo con i pantaloni leggermente bruciacchiati e riponendo la maglia e il gilet nel loro cassetto.


    Mi dirigo in bagno dove comincio a toccare appena con l’acqua fredda le scottature… «SACRI SIAMESI!» che male!


    *Azioni di Markus concordate con Damnedgirl

 

 

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