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  1. #81
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Tengo lo sguardo fisso sulla mia compagna di giochi facendo roteare lentamente e in senso antiorario la mia falce, facendo questo movimento rotatorio avrei una maggiore difesa al contrario dello stare fermi e poi, avrei molte più possibilità di colpirla. D’un tratto la donna scatta in avanti portando la sua spada contro la zona centrale della falce la quale, gravata dal peso aggiuntivo della seconda arma precipita verso il basso cascando al suolo con un suono metallico sinistro. Nello stesso istante avverto un colpo rapido alla caviglia, il mio equilibrio diventa immediatamente precario e… rovino al suolo con il sedere come una sorta di novellino alle prime armi. Subito tutti i ricordi legati a Drako riaffiorano nella mia mente portando a galla ricordi… ricordi che ora feriscono come lame arroventate trafiggendo e bruciando tutto ciò che si opponga al loro passaggio. In un attimo il mio cranio è invaso da momenti passati a lottare con lui e dagli sbeffeggiamenti che ci tiravamo contro ad ogni errore commesso da uno o dall’altro. Memorie che ora hanno tutto un altro significato e che portano solo ad una risposta. Rabbia. Scuoto velocemente il capo realizzando con rabbia ciò che è appena successo. Guardo in alto osservando la mia avversaria e immediatamente i miei occhi si posano su un altro oggetto: il manichino accanto ai suoi piedi. Perfetto, la guardo ancora un attimo negli occhi. «Lo sai che è una cosa infantile far cadere così l’altro?» dico rivolgendole un sorriso maligno, lentamente allungo il braccio libero verso il manichino, distendo la mano e cerco di creare una connessione tra me e quell’oggetto inanimato, sento riaffiorare lo stesso potere usato dal tavolo. Il mio pensiero sulla donna si annulla e in un attimo ogni fibra del mio corpo è tesa a concentrarsi solo su di lui «quindi… tanto per citare un famoso libro…» in un attimo sento la connessione con il manichino farsi sempre più salda, ne avverto il peso, la consistenza, la forma, il tutto come se fosse un naturale prolungamento del mio braccio. «Se io cado… tu vieni giù con me!» dico e nello stesso istante faccio scattare il braccio nella direzione opposta indirizzando il manichino a elevata velocità verso i suoi piedi.


    ______________________


    «EFREM!» sento d’un tratto provenire dall’infermeria, la voce di Andreus arriva alle mie orecchie come una sorta di lamento. Non bado all’esito della mia azione e con uno scatto mi rimetto in piedi lasciando svanire la mia falce e percorrendo il corridoio verso l’infermeria. Cosa diamine sarà successo? L’importante è che siano vivi.
    Nel momento in cui varco la soglia dell’infermeria noto la comunità di gente che si è radunata tutt’intorno, la donna cadaverica è finalmente rispuntata dalla sua tana, volto lo sguardo sulle altre due figure nella stanza: la discendente dei BlackSnow che, a quanto pare ha fatto un piccolo intervento per ridurre la sua inquietante figura a qualcosa un po’ meno raccapricciante di quando l’avevo incontrata nel deserto. L’altra donna, invece faccio una leggera fatica a riconoscerla ma poco dopo ricollego il suo volto a quello di uno dei soldati messi sulla picca da quel bastardo di Lantis. È lei. La figlia del soldato ucciso. Le guardo per un attimo soffermandomi sulla sua figura, però...
    Quando i miei occhi si posano sul corpo di Andreus disteso senza forze sul letto accanto alla donna. Al suo capezzale si radunano la bionda e quell’altra che, presa da un profondo atto di carità comincia a medicarlo richiedendo dell’acqua ai presenti, «Permesso…» dico avvicinandomi al letto, una chiazza rossa si estende sul suo fianco fasciato e legato dal cinturone dell’armatura e nel momento in cui mi avvicino, Andreus emette un gemito di dolore «andiamo, non fare il bambino.» gli sussurro lievemente infastidito abbassandomi e sedendomi sul comodino, dopo aver spostato alcune delle bottiglie di unguento, gli occhi del giovane si riaprono fissandomi triste «scusami…» dice prima di riprendere fiato «abbiamo perso! I reietti ci hanno soffiato Amaranthis da sotto il naso…» in un attimo mi irrigidisco stringendo i pugni e cominciando nervosamente a mordicchiarmi il labbro inferiore «uno dei reali dominava il fulmine e… tra le file dei reietti vi era Leithien…» al suono del cognome di quel mostro i miei occhi si spalancano fissando il corpo dolorante di Andreus «che n’è stato di lui?» dico a denti stretti «è scappato prima che pot-» non gli lascio terminare la frase che il mio pugno si scaglia violento sulla sua guancia facendolo voltare dall’altro lato. «Hai idea di che razza di mostro avete lasciato scappare?» urlo incurante delle presenze nella stanza, un livido rosso comincia a comparire sullo zigomo del ragazzo che rimane con la testa rivolta verso il lato opposto, fissando un punto indefinito «avreste dovuto farlo fuori una volta identificato! Ora solo gli dei sanno cosa sta complottando con Drako!» la mia voce si incrina leggermente a pronunciare il nome di quell’altro, so benissimo che Drako non si fiderebbe mai di Ryuk, ma se l’ha accettato nelle sue fila, un motivo ci sarà «credevo di potermi fidare di te, mi sbagliavo!» sono le mie ultime parole prima di voltarmi e uscire dall’infermeria a passo spedito. La mia meta è la mia stanza, devo studiare una nuova strategia d’attacco sui libri lì dentro. Idiota. Idiota. Idiota…

    Alterazione e illusione:
    Telecinesi –spostare oggetti o lanciarli con la forza della mente - A piacimento in una vasta area

  2. #82
    sim dio L'avatar di niobe cremisi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Yadirha BleckSnow

    «Invece di restare lì impalata a blaterare come una vecchia, inutile e pettegola mercante di pesce, sarebbe meglio e forse ti renderebbe anche più utile qui, se cominciassi a darmi una mano...» Certo che per essere ridotto uno straccio ne ha di fiato da spercare il ragazzo...«Per forza, altrimenti mi morite qui davanti agli occhi» Certo che anche la ragazza dai capelli verdi non scherza, qui sembrano tutti così agitati chissà poi perchè da dove provengo io di guerieri feriti se ne vedono tutti i giorni per colpa delle difficili condizioni di vita in cui versa il deserto di Kiera dove mangi solo se riesci a cacciare qualche animale sennò stai a digiuno, e stai pur sicuro che nessuno ti aiuterà dividendo il propio pasto con te.«Se qualcuna di voi tre Grazie… vorrà rendersi utile… può mettersi al mio post qui con Keyra e aspettare il suo risveglio…» <<Resto io, tu vai a riposare>> Tzè figuriamoci se mi metto a vegliare una moribonda dopo ore di cammino sotto al sole, fotunatamente la bionda si è offerta volontaria. La donna dai capelli verdi finalmente dice qualcosa di sensanto.«Avresti dovuto curare prima te stesso, e poi pensare a lei» A che serve essere dei guarditori se poi non riesci nemmeno a curati!? «Non ho idea se qualcun altro possegga o no il dono della magia curativa, ma in ogni caso dobbiamo assolutamente salvarlo, altrimenti saremo fregati quando ci saremo noi al suo posto. Tu»Poi vedo la donna voltarsi verso di me e dire«Vai a cercare Efrem, se lo conosci. E’ un elfo con i capelli neri e rossi e una cicatrice sull’occhio sinistro, dovrebbe essere nell’armeria: prima stanza a sinistra. Tu invece» Fantastico sono qui da nemmeno 5 minuti e già pretendono di darmi ordini, ma non ho nemmeno il tempo di uscire dalla stanza che vedo apparire Efrem, che con calma dice «Permesso…» per poi avvicinarsi al capezzale dell'uomo che sofferente emette un gemito di dolare. Basta ne ho abbastanza! Dopo quella vista patetica esco dall'infermeria. Appena fuori mi metto ad osservare il luogo in cui mi trovo, ha l'apetto un pò trasandato come se qualcuno non lo pulisse da molto tempo visto le orme di fango e terra che ci sono per terra, invece i muri sono parecchio spogli senza nemmeno un'arma e un trofeo di caccia attacato, che tristezza. Mi risveglio di colpo dai miei pensieri quando sento delle urla provenire dall'infermeria.«Hai idea di che razza di mostro avete lasciato scappare?» Sembra la voce di Efrem, chissà che cosa è successo per farlo arrabbiare così, infondo sembra un ragazzo così mite. «avreste dovuto farlo fuori una volta identificato! Ora solo gli dei sanno cosa sta complottando con Drako!» Drako devo appuntarmi questo nome, solitamente sono una ragazza che si fa gli affari propri ma tutta questa faccenda mi ha incuriosito.«credevo di potermi fidare di te, mi sbagliavo!»Dopo quella frase vedo Efrem uscire dall'infermeria ed andarsene a passo spedido. <<Certo che in questo posto non ci si annoia mai, credo propio che mi divertirò un mondo.>> Mentro parlo le mie labbra si incurvano in un ghigno ben poco rassicurante.
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  3. #83
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Ananya Nitya Kalpana

    «Certo che sì ma non sono mai rimasta ferita in battaglia! E se come dici tu lui è l’unico che può curarci in futuro, preferirei non fare danni ed evitare di essere curata da te in caso. Mi chiamo Medea e mi pare ovvio che sono venuta per unirmi a voi. Non è una mia amica, ci siamo trovate qui fuori. E tu chi sei?»


    Quante storie che fa, non riesco a capire perché se la sia presa così tanto.
    Dice di essere qui per unirsi a noi, ma ancora non mi fido del tutto: in fondo Andreus era messo male, Keyra anche peggio, possono essere stati ingannati entrambi.
    «Io sono Ananya» rispondo squadrandola, un attimo prima di veder entrare Efrem e vederlo dirigersi verso Andreus.
    «Scusami… abbiamo perso! I reietti ci hanno soffiato Amaranthis da sotto il naso…»


    «...uno dei reali dominava il fulmine e…»


    «tra le file dei reietti vi era Leithien…» a quel nome Efrem sgrana gli occhi «Che n’è stato di lui?»«E’ scappato prima che pot-» ma non fa in tempo a finire la frase che Efrem gli sferra un pugno in pieno volto, cominciando poi a urlare come un pazzo «Hai idea di che razza di mostro avete lasciato scappare? Avreste dovuto farlo fuori una volta identificato! Ora solo gli dei sanno cosa sta complottando con Drako!»


    per poi terminare con un «Credevo di potermi fidare di te, mi sbagliavo!» e uscire dalla stanza a gambe levate.


    Rimango un attimo ferma per elaborare quanto successo: è stato… imbarazzante.


    Beh almeno una risposta l’abbiamo avuta, cioè che queste due nuove arrivate sono effettivamente alleate: altrimenti credo che Efrem avrebbe fatto qualcosa in proposito.
    «Intanto vado a prendere l’acqua, poi dovremmo scoprire chi è questo Leithien che fa dare di matto Efrem, così almeno evitiamo di nominarglielo in futuro...» dico sbuffando un attimo prima di afferrare la caraffa su un comodino dall’altra parte della stanza.


    Poi torno al centro dell’infermeria. Mi concentro sul mio obiettivo, e poco dopo sento una velocissima fitta in tutto il corpo. Mi ritrovo in aria, in caduta libera verso il pavimento del corridoio appena fuori dalla mia camera, al piano di sotto.


    Piego le gambe e atterro con la punta dei piedi per minimizzare gli effetti della caduta, nonostante non fosse da una grande e pericolosa altezza. Poi mi dirigo verso il bagno.

    Teletrasporto: Esperto - nell'area di 5 metri


    Ultima modifica di Akuiyumi; 22nd December 2014 alle 12:20


    myMind | myHands | myLegacy | myCrazyLegacy

  4. #84
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Lucynda Mellow

    Il Mietitore, nonostante cerca di attuare una strategia difensiva facendo roteare la falce come una forza centrifuga, quest’ultima gli casca dalle mani a causa del peso aggiuntivo della mia spada su di essa, emettendo un suono metallico una volta che la lama sfiora la pietra del pavimento. Un espressione maliziosa poco rassicurante prende vita nel mio viso quando il tentato colpo successivo, vale a dire lo “sgambetto”, va a segno…ricevendo però una stupida lamentela. <<Lo sai che è una cosa infantile far cadere così l’altro?>>

    Incurante della sua reazione, mi concentro piuttosto su quel braccio proteso in avanti, con la mano direzionata sul manichino accanto ai miei piedi: eh no, caro il mio Maestro. Sono al corrente di questa tattica dal tuo precedente scontro con MissCadavere, che ho avuto l’onore di assistere.
    <<Quindi…tanto per citare un famoso libro…se io cado…tu vieni giù con me!>>

    Sono pronta ad effettuare un balzo laterale ma qualcosa va storto: il fantoccio, trovandosi ad una distanza troppo ravvicinata ai miei stivali di camoscio, si accascia contro di essi subendo così la stessa sorte che ha riportato Efrem. Maledizione, avrei dovuto cambiare collocazione sin dall’inizio: non posso permettermi di compiere questi errori intollerabili nella battaglia che un giorno all’altro mi chiamerà. Per fortuna riesco ad ammortizzare la caduta, sostenendo l’equilibrio con i palmi delle mani (i quali uno di essi trattiene ancora la Tenebris Fulgura) che premono sul freddo pavimento e le gambe in aria, ritrovandomi praticamente in una posizione verticale…

    [foto 1]

    Nel mentre mi ricompongo, una voce familiare e alquanto lamentosa giunge alle nostre orecchie <<EFREM!>> che analizzandola meglio riconosco che è proprio lui, Andreus…con lui dovrebbe esserci anche Keyra… a meno che il suo corpo non sia stato trasportato qui nel rifugio con la testa mozzata. Che cazzo succede ora?! Non si può svolgere un allenamento in santa pace! Ad ogni modo, spero non abbiano arrecato troppi danni.

    Senza proferire alcuna parola faccio dissolvere l’arma per poi allontanarmi dalla stanza con Efrem, seguendolo nella sala da cui proveniva l’urlo del suo nome, e in un attimo ci ritroviamo nella soglia di essa: a giudicare dai letti e dai vari oggetti curativi presenti, si presume che questa sia l’infermeria, anche se la mia attenzione viene catturata maggiormente sui signori a me del tutto estranei: due donne. Una dalle sembianze di un insetto, occhi indemoniati e folta e riccia chioma dal tenue colore ro...rosa. Bleah! Ho sempre ripudiato i colori delicati. Le sue mani presentano tre grosse ed innaturali dita anzicchè averne cinque, come ogni essere umano possiede. L'altra donna bionda, invece, mi ricorda una dama di corte a giudicare dall'abbigliamento suo.

    [foto 2]

    E se fossero membri delle fazioni a noi avverse? Cosa ci fanno qui? Non le ho mai viste da queste parti. Perfetti intrusi. Le uniche figure che riconosco sono i due guerrieri stremati che occupano un letto a testa, con le loro divise che in alcuni punti presentano delle ferite ben visibili e la Vigliacca, che finalmente si è decisa a farsi vedere. Che fine aveva fatto? Bah, dopotutto non me ne frega più di tanto.
    Efrem si avvicina al comodino accanto ad Andreus, poggiando il deretano sulla superficie: proprio qui il paziente emette un gemito di dolore, per poi esordire <<Scusami… abbiamo perso!>>

    Non...non ci credo...no, non è possibile!

    [foto 3]

    <<I reietti ci hanno soffiato Amaranthis da sotto il naso…uno dei reali dominava il fulmine e...tra le file dei reietti vi era Leithien…>>

    - Un Reale che dominava il fulmine? E poi...chi è questo Leithien?! - tante domande iniziano a generarsi nella mia mente, lasciando spazio ad un sentimento misto tra rabbia e disappunto che comincia a crescere... noto che il Capo condivide il mio identico stato d'animo e tira un vigoroso pugno ad Andreus centrandolo in pieno volto, facendolo voltare dall'altra parte del letto <<Hai idea di che razza di mostro avete lasciato scappare? Avreste dovuto farlo fuori una volta identificato! Ora solo gli dei sanno cosa sta complottando con Drako! Credevo di potermi fidare di te, mi sbagliavo!>>

    [foto 4]

    e termina la frase andandosene chissà dove, con quella collera che divora il suo essere.
    Memorizzo in mente l'informazione più importante che ho acquisito finora: se questo Leithien è paragonato ad un mostro, allora sarà un guerriero più forte di quel che immagino? Probabile. Meglio stare in guardia...

    Nel frattempo mi accorgo che due dei presenti hanno abbandonato l'infermieria: la donna-insetto e MissCadavere, avvisando che sarebbe andata a recuperare dell'acqua.

    Mmh, a questo punto devo capire chi sono le due donne sconosciute...non mi fido, sarà meglio che mi tenga pronta a materializzare la spada. Non si sa mai.

    [foto 5]

    <<Tu...>>
    mi riferisco maggiormente all'IntrusaNumeroUno, cercando di farmi sentire anche dall'IntrusaNumeroDue alzando leggermente il tono, che è freddo ed anche un pò irritato a causa del disappunto che provo ancora dopo aver saputo a riguardo dell'esito finale della battaglia <<...chi sei? Qual'è il motivo che porta te e l'altra donna a mettere piede qui nel rifugio?>>



    N.B: Foto appena possibile.
    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 22nd December 2014 alle 14:52 Motivo: Apportate modifiche.


  5. #85
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Sono ancora con la mente proiettata nel sogno, il volto bellissimo di mia madre e le sue parole.

    …trasforma la paura in coraggio, il coraggio in rabbia, la rabbia in forza, l’importante non è non cadere, ma dalla caduta trovare sempre la forza per rialzarti …
    Parole profonde che rimbombano non solo nella testa, ma che raggiungono il cuore sciogliendosi nell’animo come neve al sole e , dandomi una piacevole sensazione di pace, calma….quiete dopo la tempesta. Una sensazione non destinata però a durare a lungo.
    Sento dei brusii in sottofondo, delle voci accalcarsi e sovrapporsi, voci che pian piano riacquisto coscienza , divengono più chiare, più nitide più distinte e, tra di esse vi sono anche due voci di donna sconosciute, che mai ho udito da quando seguendo Andreus sono arrivata in questo posto. Sento anche un veloce ticchettare di passi che si avvicinano frettolosi, a chi appartengono? La sensibilità delle orecchie di ci come me appartiene alla stirpe elfica è impressionante e, poi sento finalmente anche la voce di Andreus è triste e il suo tono è stanco:
    « Abbiamo perso! I reietti ci hanno soffiato Amaranthis da sotto il naso…»…sta parlando con qualcuno.
    A forza mi distacco dalle immagini del sogno appena fatto, immagini che ancora percorrono le invisibili strade della mia mente, come lo scorrere lento di un fiume, il soffio di un batter d’ali di farfalla su un bellissimo fiore in un giorno di sole…Dei quanto mi manca il suo calore sulla pelle. Pensando al calore del sole riacquisto coscienza di me ; il mio respiro sembra essere tornato regolare, così come la scottatura sul fianco che ora sembra solo un lontano ricordo quando fino a poco tempo fa, ero in preda a violenti spasmi e mi sentivo soffocare; in corrispondenza del taglio alla coscia procuratomi da quel barbaro di Ryuk, avverto ancora il gelido filo della sua falce portatrice di morte, un dolore come di mille aghi radunati in un unico punto, dolore però piuttosto sopportabile rispetto al resto, mentre un qualcosa di soffice e delicato, forse una benda ; mi protegge la parte lesa. Sorrido impercettibilmente, chissà chi sarà stato.
    Vorrei svegliarmi, ma un qualcosa mi trattiene, forse la mia stessa volontà di non volermi risvegliare, prigioniera della mia stessa anima. Ogni temporale che mi flagella e mi attraversa come un vascello in tempesta, trascina via con se sempre qualcosa a cui tengo che sia una semplice frase, una parola oppure un volto, un immagine, ma sono consapevole di essere io la più forte nel caos che mi domina e sta a me decidere cosa voglio che resti sigillato sul cuore per non essere dimenticato. Combatto la mia stessa anima,la mia volontà.
    « Uno dei reali dominava il fulmine e… tra le file dei reietti vi era Leithien…»



    Ancora Andreus, cerco di riaprire gli occhi e ,contrariamente a quel che avrei pensato la tenue luce ambrata di questo luogo mi è favorevole. Sbatto le palpebre per riabituarmi alla penombra dopo aver visto quel meraviglioso tramonto infuocato che ancora è impresso nelle mie iridi. Andreus parla di qualcuno che è sceso in capo stamane appartenente alle file dei reietti, un certo Leithien…un cognome che conosco e, ho sentito nominare con reverenza da persone a me vicine, ma con la quale non ho mai avuto realmente a che fare, o almeno per quel che ricordo.
    Chi sarà dei due? Forse proprio quel tale di nome Ryuk?I sui occhi….sono proprio quelli ad ingannarmi….oppure l’aspirante piromane piuttosto perso?
    Mi volto alla mia destra ruotando il capo cercando Andreus per sincerarmi delle sue condizioni, faccio per parlare ma poi noto un certo trambusto vicino ad uno dei letti dell’infermeria :
    Efrem e la sua longilinea figura sono piombati qui come uragani….è seduto su un tavolino a lato della branda accanto alla mia , Ananya e le due donne sconosciute sono in piedi quasi come fossero due vestali durante una veglia di preghiera, mi muovo, cerco di tirarmi a sedere, sembra che nessuno abbia notato il mio risveglio.
    « Che n’è stato di lui?» E’la possente voce di Efrem a ridestarmi completamente.
    Nel sentire quel cognome pronunciato dalle labbra di Andreus il suo tono cambia, si fa più serio e burbero e sembra troppo interessato a quel tale:
    «è scappato prima che pot-»
    Andreu cerca di dare una spiegazione ma nel mentre ecco che da Efrem parte un violento pugno in direzione del viso di quest’ultimo, pugno che Andreus incassa in pieno senza aggiungere altro.
    -Cosa gli passa per la testa ad Efrem? – mi interrogo mentre a tale reazione, porto una mano sul cuore che sembra mancare un battito e l’altra sulla bocca cercando di soffocare un gemito.
    «Hai idea di che razza di mostro avete lasciato scappare?» urla incurante dei presenti, incurante dell’offesa arrecata a colui che considera il suo braccio destro; se la prende ingiustamente con lui quando anche io ero presente in quel campo di battaglia e, se quel Leithien è quel tale triceratopo di nome Ryuk, be, la colpa sarebbe stata soltanto mia..
    -Che razza di uomo è uno che si lascia dominare dalla rabbia, infierendo con tutto il suo rancore, la sua ira su un ragazzo ferito che ha combattuto per lui per i suo ideale e per la sua causa?-
    «Avreste dovuto farlo fuori una volta identificato! Ora solo gli dei sanno cosa sta complottando con Drako!» continua il suo sproloquio .
    Non capisco dalla sua reazione se la sua preoccupazione sia rivolta più ai suoi dissidi con l’ex primo cavaliere e i suoi reietti oppure se si concentri soprattutto su questo Leithien.
    «Credevo di potermi fidare di te, mi sbagliavo! » conclude mentre lo vedo uscire dalla stanza piuttosto arrabbiato.
    Nel mentre vedo la figura di Ananya sparire, dopo aver detto qualcosa, ma sono talmente assorta nei miei pensieri da non aver sentito nulla di quello che ha detto.
    Questa sua ultima frase Efrem avrebbe potuto risparmiarsela.
    Avrebbe potuto dire di tutto di Andreus, ma questo no.
    Tanta è la rabbia che covo dentro per queste sue inappropriate parole, non poso più stare zitta e trattenere il mio disappunto. Non mi importa se sentirà, anzi, l’intento sarebbe proprio questo e, se sarà necessario andrò da lui in persona e gli ripeterò il tutto davanti al suo naso!



    Mi tiro completamente a sedere a bordo del letto, poggio i piedi sul freddo pavimento mentre un dolore acuto mi prende in corrispondenza della ferita e , mi volto in direzione della porta dalla quale Efrem è uscito; succeda quel che succeda, ma non tollero comportamenti del genere, soprattutto offese gratuite non conoscendo la reale versione dei fatti! Anche se lui è il capo ci deve rispetto « Efrem Targaryus…» la mia voce rimbomba per effetto dell’eco dovuto alle pareti spoglie «….spiegami che razza di uomo è colui che sbraita contro un compagno ferito che ha combattuto per te e per la tua causa? » ll mio tono si fa più cupo ma acceso, continuo sperando che lui senta le mie parole



    «Andreus ha combattuto come un valoroso soldato ed è stato trafitto da una spada…per te e per la guerra che stai e stiamo combattendo…» calco il tono « …si è battuto da eroe e con onore nonostante tu ammonisca il suo operato, è ingiusto il tuo giudizio nei suoi confronti ; di me puoi pensare ciò che vuoi , ma non di lui, non di Andreus….e poi… » faccio una pausa, vorrei fermarmi ma le parole escono come cascata dalla mia bocca «… se tu ti fossi preso la briga di illustrarci prima della battaglia quali fossero i tuoi eventuali obbiettivi in caso li avessimo incontrati invece di sparire senza dire niente be, forse ora le cose sarebbero andate diversamente. »



    Mi rivolgo poi ai presenti abbassando la testa : « Questa guerra non è un gioco, io che forse qui dentro sono l’elemento più debole anche se ho sempre combattuto contro i soldati dell’esercito reale di Doaheris e, li ho sempre ritenuti mediocri in confronto a me, coloro con la quale ci siamo scontrati invece, non erano semplici statuine di ferro e carne, ma valorosi combattenti … alfieri importanti nella scacchiera di questa guerra…dobbiamo stare mille volte attenti »



    Mi alzo poi dal letto zoppicando, facendo leva sulla gamba sana, mi appoggio al tavolino sulla quale vi era seduto poco prima Efrem e mi sporgo verso Andreus :
    « Come ti senti? Grazie per avermi salvato… » ...ancora una volta... «…ma avresti dovuto curare prima te stesso, tu sei più importante di me ….»
    Gli sorrido dolce cercando i suoi occhi sperando che vi legga dentro infinita riconoscenza.

    Solo ora poi noto Lucynda che è arrivata e sta cercando di capire chi siano le due nuove inquiline...



    -foto 5 -
    Ultima modifica di DELTAG; 28th March 2015 alle 18:43

  6. #86
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Ananya Nitya Kalpana

    Entro in bagno e riempio la caraffa d’acqua fredda. Ripenso alla scena di prima, alla reazione di Efrem quando è stato nominato quel “Leithien”. Pensavo che il suo rancore fosse verso i reali, più che i reietti, o forse questo è un ex-reale? Forse la sua vendetta non è contro i reali in generale, ma piuttosto contro i Leithien, che prima ne facevano parte.


    Finora me ne sono sempre fregata del contesto, però a questo punto non posso più permettermelo. Devo perlomeno sapere con chi ho a che fare, sapere qualcosa sui nostri nemici, sulle loro tecniche, sui loro poteri e capacità… forse riesco anche a scoprire qualcosa su Donar e su chi fossi prima del suo arrivo.


    Sento improvvisamente una sensazione di freddo alle mani… freddo e umido…bagnato... «Dannazione!» esclamo lasciando cadere la brocca, ormai strapiena, nel lavandino.
    Devo essermi persa a pensare un po’ troppo.

    Mi asciugo e la svuoto un po’, per poi riprendere il cammino per il piano di sopra.

    Forse potrei chiedere informazioni ai miei compagni. A Keyra.
    Sì, lei ieri sera era andata in biblioteca alla ricerca di informazioni sui nostri nemici, magari ha scoperto qualcosa, o magari in biblioteca c’è qualcosa.

    Torno al piano di sopra e sento parlare, anzi urlare: sembra che Keyra si sia ripresa.

    «...obbiettivi in caso li avessimo incontrati invece di sparire senza dire niente, beh, forse ora le cose sarebbero andate diversamente»

    Giusto in tempo. Affretto il passo.

    «...coloro con la quale ci siamo scontrati invece, non erano semplici statuine di ferro e carne, ma valorosi combattenti … alfieri importanti nella scacchiera di questa guerra…dobbiamo stare mille volte attenti »
    Si alza poi dal letto, sedendosi sul comodino “di Efrem” e ripetendo ad Andreus quello che gli ho detto io prima, cioè che lui è più importante e che dovrebbe curarsi per primo. Niente di più vero.
    Vedo che anche Lucynda è accorsa, e sta concentrando le sue energie sulle due facce nuove. Bene, ci penserà lei a far loro l’interrogatorio.



    «Allora? Si sa chi sia questo Leithien?» domando in generale al gruppo «Keyra, avevi poi trovato qualche informazione utile sui nostri avversari quando sei andata in biblioteca? E per caso ti ricordi quali fossero le abilità dei guerrieri che avete combattuto?»
    Nel frattempo, prendo della stoffa dal comodino dove c'era la brocca, la bagno nell'acqua fresca per poi posarla, forse un po' distrattamente, sul braccio scottato di Andreus.

    Ultima modifica di Akuiyumi; 23rd January 2015 alle 23:10


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  7. #87
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    La forza del pugno di Efrem si scaglia con estrema violenza sulla mia faccia già contratta dal dolore. «Hai idea di che razza di mostro avete lasciato scappare? Avreste dovuto farlo fuori una volta identificato! Ora solo gli dei sanno cosa sta complottando con Drako!» non ho più il coraggio di guardarlo in faccia. Vorrei urlare, alzargli anche io le mani come lui ha appena fatto con me, ma non ce la faccio. Non ci riesco. Rimango con gli occhi puntati sul tavolo accanto, le donne tutte attorno al letto come in una sorta di veglia funebre. Basta. Basta. Basta. BASTA. Urla la mia mente, voglio fuggire, andarmene da qui. Ma qualcosa mi inchioda a questo maledetto letto. Il dolore? Le lacerazioni? Forse. Ma c’è qualcosa di più forte… Efrem. Sono qui per lui, l’ho seguito, nonostante questa stupida guerra abbia diviso me e mia sorella, l’ho seguito perché volevo liberarmi dal giogo di nostro padre, l’ho seguito per fare da esempio a Cassandra, l’ho seguito perché… no. Non ce la faccio nemmeno a dirlo a me stesso, mi sento così inutile, così stupido. «Credevo di potermi fidare di te, mi sbagliavo!» il mio cuore perde un battito, tutto attorno a me si ferma come un orologio impazzito che, in una stanza totalmente in silenzio, smette di contare le ore col suo monotono ticchettio lasciando tutt’intorno quell’alone di… nulla, vuoto totale. Volto lentamente la testa, il livido sullo zigomo comincia già a dolermi, i miei occhi seguono il suo corpo allontanarsi dal comodino e dirigersi verso la porta. Non mi muovo, gli occhi spalancati, privi di luce o altre emozioni. D’un tratto cominciano a bruciarmi sempre più intensamente, finché con un rapido scatto non porto la mia mano su di loro come a proteggerli da quelli indagatori degli altri. Tutt’intorno a me, voci, familiari, sconosciute. Un intruglio venefico di suoni arriva alle mie orecchie, guardo la donna pallida svanire nel nulla e nello stesso istante arriva anche Lucynda. Il mio corpo non ce la fa a sostenere tutto questo. «Perché?» mormoro a voce estremamente bassa soffocando le lettere in un singhiozzo, voglio morire. Inghiottito da questo materasso così duro fino a soffocare, perdere totalmente la cognizione del mio corpo fino ad annullarmi totalmente. D’improvviso un bruciore intenso percorre il mio braccio facendomi scattare sul chi vive, tolgo immediatamente la mano dagli occhi e mi volto guardando Ananya, o così mi è parso di sentire prima, «Allora? Si sa chi sia questo Leithien? Keyra, avevi poi trovato qualche informazione utile sui nostri avversari quando sei andata in biblioteca? E per caso ti ricordi quali fossero le abilità dei guerrieri che avete combattuto?» nello stesso istante la voce calma e pacata di Keyra si fa strada verso le mie orecchie «Come ti senti? Grazie per avermi salvato… Ma avresti dovuto curare prima te stesso, tu sei più importante di me…» non ho il coraggio di guardarla negli occhi, non dopo ciò che ha detto ad Efrem, non ce la faccio, «non dire idiozie! Sono o no il tuo salvatore?» tento di ridere ma tutto ciò che ne esce è una sorta di sorriso rovinato dal dolore e dalla tristezza, mi volto quindi verso l’altra donna accanto a me «vuoi dirmi che non hai mai sentito parlare della fama oscura che aleggia sulla famiglia Leithien?» in quel momento sento fluire in me, sospinta dall’adrenalina, una forza interiore. Qualcosa di cui prima ignoravo l’esistenza, mi sento meglio, sollevo il braccio sano e convoglio in lui tutte le mie energie puntandole sulla ferita all’addome, ho sofferto abbastanza, è il momento di fare qualcosa. In un attimo sento un intenso calore all’interno della mia mano, slaccio la cinta e tolgo il bendaggio dalla ferita poggiandovi, poi, la mano che in un attimo rilascia l’incantesimo in un bagliore aranciato che va via via diramandosi lungo la mia pelle rinsaldandola come se fosse fatta di sabbia. Il dolore comincia a svanire fin quando non avverto solo un piacevole prurito, faccio lo stesso anche con la scottatura sul braccio, allontano gentilmente la mano di Ananya e poggio la mia, ancora col bagliore visibile, sull’ustione che prende a ridursi fino a svanire totalmente. Mi sento rinato, ma le ferite dentro di me hanno bisogno di altro per risanarsi, ma prima, devo loro molto. Mi sollevo col busto portando i piedi sotto al fondoschiena, «volete sapere qualcosa sui Leithien? Bene…» dico abbassando lo sguardo sulle mie mani, comincio a tormentarmele. Voglio andare via da qui, voglio andare a parlare con lui, scusarmi, chiedere il suo perdono. Ma loro devono sapere, meritano almeno una spiegazione sul perché di quella reazione così violenta. «Chiedetemi tutto…»

    Difesa e recupero:
    Rigenerazione: Avviene tramite tocco (Esperto) - Rigenera ferite di media entità (ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento)
    Ultima modifica di SimsKingdom; 23rd December 2014 alle 00:59

  8. #88
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Ananya Nitya Kalpana

    Andreus sembra aver ripreso abbastanza forze da parlarci «vuoi dirmi che non hai mai sentito parlare della fama oscura che aleggia sulla famiglia Leithien?» chiede incredulo, per poi curarsi finalmente da solo sia la ferita alla pancia che la scottatura al braccio. Si solleva, invitandoci a chiedergli quello che vogliamo su questo, anzi questi, Leithien, sebbene non sembri proprio a suo agio, ma questi son dettagli.



    «Chi sono? E come mai suscitano così tanto sgomento? La vendetta di Efrem ha a che fare con loro?» Questo innanzitutto, poi, se non lo farà qualcun altro, gli chiederò i dettagli della battaglia.
    Ultima modifica di Akuiyumi; 23rd January 2015 alle 23:13


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  9. #89
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli

    Keyra
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    Osservo Andreus, sembra stare meglio, risponde alla mia domanda si volta verso di me ma resta a testa bassa, sembra tormentato per qualcosa :
    « Non dire idiozie! Sono o no il tuo salvatore?»
    tenta di ridere , ma ciò che ne esce è solo un velato riflesso della sua cristallina e contagiosa risata, è come se dentro di lui stesse piangendo in segreto e stesse cercando di apparire sereno quando in realtà sul volto vi leggo stanchezza e dolore. Annuisco alle sue parole ; - si sei il mio salvatore, ma vorrei essere io ora a fare qualcosa per te e per farti star meglio, cosa ti tormenta Andreus? – sono queste le parole non dette che vorrei pronunciare, ma prima di me è la voce della ragazza pelle di Luna di nome Ananya che nel frattempo è tornata a riportarmi sulla scena e non su ciò che sta provando Andreus ora.

    , «Allora? Si sa chi sia questo Leithien? »
    Parla dapprima rivolgendosi a tutti i presenti per poi chiamare in causa me:
    «Keyra, avevi poi trovato qualche informazione utile sui nostri avversari quando sei andata in biblioteca? E per caso ti ricordi quali fossero le abilità dei guerrieri che avete combattuto?»
    Annuisco nuovamente:« In biblioteca purtroppo non ho avuto modo di sapere nulla, ma di sicuro ci tornerò e se troverò qualcosa lo farò sapere; ricordo fin troppo bene quali fossero le abilità dei guerrieri che abbiamo affrontato, con due di loro ho avuto un incontro piuttosto ravvicinato…»
    Faccio per proseguire ma è Andreus a voltarsi verso Ananya accanto a lui e a prendere parola:
    « Vuoi dirmi che non hai mai sentito parlare della fama oscura che aleggia sulla famiglia Leithien?» Il suo tono è diverso da prima, più deciso come se un barlume del suo io passato sia finalmente tornato a splendere nelle nebbie del suo animo. Lo osservo mentre nel palmo della sua mano prende forma la calda energia a me molto famigliare, per ben due volte ho avuto il piacere di sentirla e provare quella piacevole sensazione di calma, di calore e speranza, una capacità che mi piacerebbe avere, ma che , per quel che io sappia, è una dote che si tramanda di famiglia in famiglia, mia madre la possedeva ma io non credo di averla ereditata.
    Vedo la ferita sul suo addome scolpito richiudersi accartocciandosi su di essa, poi vedo la sua mano scostare gentilmente quella di Ananya dal suo braccio ustionato e risanare anche quello. Il suo volto riprende colore e il dolore sembra sparito, ma un qualcosa mi dice che non sono state certo le ferite sul corpo a procurargli il dolore più grande. Appena avrò occasione di essere soli, vorrei provare a parlarne con lui anche se non è detto che mi dirà la verità, è sempre stato un ragazzo piuttosto riservato sulle sue faccende personali . Lo vedo quindi sollevarsi sul busto portando i piedi sotto il fondoschiena in una posizione che di solito utilizzo per meditare e concentrarmi quando sono sola e, voglio leggermi nel profondo.
    «…volete sapere qualcosa sui Leithien? Bene…»
    abbassa lo sguardo, si fissa le mani tormentandole nervosamente, probabilmente lo stare qui lo fa sentire a disagio con tutti questi occhi puntatiaddosso e vorrebbe essere altrove….si…ma dove ?
    «Chiedetemi tutto…»
    conclude .
    E’ nuovamente Ananya a chiedere per prima informazioni in merito
    «Chi sono? E come mai suscitano così tanto sgomento? La vendetta di Efrem ha a che fare con loro?»
    Prendo parola anche io anche se il farlo potrebbe rivelarsi controproducente per me visto che vorrei evitare di parlare di certi argomenti, soprattutto della mia famiglia ; ma la curiosità è tanta, vorrei capire un qualcosa in più su questi Leithien, visto che la reazione di Efrem contro Andreus è scattata proprio nel sentire pronunciare questo nome.
    «Ananya, non ho dimenticato la tua domanda, ti risponderò ma prima vorrei capire un qualcosa in più anche io di tutta questa faccenda e di questi…Leithien….» Deglutisco sull’ultima parola.



    Il solo pronunciare questo cognome mi mette addosso ansia e un senso di tenebra che mi attanaglia il petto « Non conosco i nomi dei capostipiti, ma a quel poco che ne so questa famiglia è molto ricca e potente , è proprietaria delle terre delle Rose al confine con Adamantem così come anche di tutta la catena montuosa nella quale …» pausa, ho quasi paura a dirlo, sono titubante mentre il ricordo delle mie origini torna prepotente ad insinuarsi in me «….si estraggono Diamanti…» riacquisto contegno e sicurezza alzando gli occhi su Andreus mentre passi di pensieri percorrono le vie dei miei ricordi :



    « Perché Efrem ha reagito così colpendoti violentemente nel sentire quell’altisonante cognome? Cosa è successo tra lui e questa famiglia? Ne sei al corrente? »
    Chiedo prendendo posto sul comodino accanto al letto dove si trova Andreus in attesa di ascoltare ciò che avrà da dire su tutta la faccenda. Se poi non otterrò le risposte che cerco risponderò ad Ananya su quel che mi ha chiesto prima e poi, andrò direttamente da Efrem a chiedere spiegazioni.



    Se dobbiamo collaborare con lui e combattere per la sua causa, voglio sapere tutto ciò che ci sta nascondendo e soprattutto perché.
    Chissà se anche le nuove arrivate e Lucynda avranno domande da porre ad Andreus. Qualcuna di loro conosce già magari questa famiglia?



    - foto 3 -
    Ultima modifica di DELTAG; 21st March 2015 alle 11:29 Motivo: sistemata incongruenza di una frase

  10. #90
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli


    Lucynda Mellow

    Sono ancora in attesa di una risposta da parte del Duo Sconosciuto quando noto con la coda dell'occhio che, a poco a poco, Keyra sta riacquistando le forze. Forse anche troppo. <<Efrem Targaryus…spiegami che razza di uomo è colui che sbraita contro un compagno ferito che ha combattuto per te e per la tua causa? Andreus ha combattuto come un valoroso soldato blablabla, è stato trafitto da una spada…per te e per la guerra che stai e stiamo combattendo blablabla, e poi se tu ti fossi preso la briga di illustrarci prima della battaglia quali fossero i tuoi eventuali obbiettivi blablabla, forse ora le cose sarebbero andate diversamente.>>

    - Mmh. Ha la lingua lunga quanto il suo compagno... -
    rimugino sbuffando, non ho mai udito un discorso con tanto "interesse".

    <<Questa guerra non è un gioco, io che forse qui dentro sono l’elemento più debole anche se ho sempre combattuto contro i soldati dell’esercito reale di Doaheris e, li ho sempre ritenuti mediocri in confronto a me, coloro con la quale ci siamo scontrati invece, non erano semplici statuine di ferro e carne, ma valorosi combattenti…alfieri importanti nella scacchiera di questa guerra…dobbiamo stare mille volte attenti>> e conclude la filippica alzandosi dal letto per poi sporgersi verso Andreus, dicendogli che avrebbe dovuto curarsi per primo. In questo caso non posso darle torto.
    Nel frattempo è tornata Ananya con una brocca d'acqua, e comincia a domandare riguardo alla battaglia, nel mentre afferra della stoffa dal comodino per poi inzupparlo e strofinarlo sul braccio ustionato del guerriero «Allora? Si sa chi sia questo Leithien? Keyra, avevi poi trovato qualche informazione utile sui nostri avversari quando sei andata in biblioteca? E per caso ti ricordi quali fossero le abilità dei guerrieri che avete combattuto?»

    Abilità dei guerrieri? Mmh, ora tutto si fa più chiaro. Finalmente c'è qualcosa che attira la mia attenzione.
    La voce di MissCadavere risveglia del tutto Andreus, che reagisce in modo stupefatto al sentire nominare quel "Leithien", «vuoi dirmi che non hai mai sentito parlare della fama oscura che aleggia sulla famiglia Leithien?» ha perfino le forze sufficienti per rigenerarsi: una luce bianco-arancio compare sulla mano di egli, per poi posarsi sui punti in cui è presente la ferita: il braccio ustionato ed il busto intero. Rammento ancora quando affrontavamo gli addestramenti insieme con Cassandra, egli era sempre pronto a prestare soccorso con il suo potere curativo nel momento in cui uno di noi tre subiva un incidente...

    Scaccio i pensieri che mi passano per la testa e mi concentro sulle varie domande che Ananya pone ad Andreus, dopo che quest'ultimo ci ha invitati a chiedere informazioni in merito «Chi sono? E come mai suscitano così tanto sgomento? La vendetta di Efrem ha a che fare con loro?»

    «Non conosco i nomi dei capostipiti, ma a quel poco che ne so questa famiglia è molto ricca e potente , è proprietaria delle terre delle Rose al confine con Adamantem così come anche di tutta la catena montuosa nella quale… si estraggono Diamanti» interviene Keyra titubante, soprattutto nelle ultime parole.
    E così ho appreso che la casata dei Leithien è molto ricca e potente, proprietaria di un territorio in cui si estraggono diamanti... interessante, interessante.
    Detto ciò chiede spiegazioni a riguardo della pessima reazione di Efrem quando sentì nominare quel cognome per poi occupare il comodino poggiando il culo sugli angoli della superficie. Ora che ci penso, avrei anche io delle domande da porre...generalmente non sono quel tipo di individuo che ama blaterare, ma quando si tratta di avversari e battaglie...non intendo ragioni!

    Incurante delle presenza di quelle altre (le intruse), faccio un passo avanti ed esordisco, rivolta all'intera comitiva, maggiormente ad Andreus: «Se i Leithien si ritengono benestanti e particolarmente potenti, mi domando quale sia l'elemento che domina uno dei membri della casata...in questo caso colui che avete avuto l'onore di affrontarlo in battaglia. Dunque? Che arma possedeva? Quali erano le sue abilità? Quante difficoltà avete riscontrato nell'arrecare danno ad egli e alla sua squadra?»

    Se qualcun altro non s'immischia nell'esposizione dei dubbi a riguardo sempre della battaglia, chiederò io stessa i dettagli di tutto il resto.


    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 25th December 2014 alle 22:53 Motivo: Correzioni.


 

 
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