Markus Obelyn
Sinelux
Una sensazione piacevole mi investe completamente il corpo ed un calore che ormai è diventato familiare mi fa piegare le labbra in un sorriso sincero. <<A-andreus…>>, biascico in un rantolo puntando l’occhio buono su di lui mentre le ferite cominciano a sparire. Sia la gola sia l’occhio smettono di sanguinare e come danno grave resta solo l’ustione alla schiena. Maledetto reietto. Me la pagherà cara.
<<Torniamo a tre birre…>>, esclamo sarcastico, con voce rauca, e poi cerco di mettermi seduto facendo forza sulle braccia. La schiena. Sacri siamesi che male. <<Mi dispiace>>, dico d’un tratto ad Andreus senza però vederlo mentre mi pulisco il viso con la manica dell’uniforme. L’ascia è ormai spenta ma fortunatamente so bene che è qui, vicino a me, perché posso sfiorare l’impugnatura con le dita della mano sinistra. <<Credo sia colpa mia… La sconfitta intendo. Quel bastardo… Era troppo veloce, nemmeno con una finta sono riuscito ad accopparlo. Dovevo affidarmi all’udito invece che la vista, l’avrei preso, sono stato un coglione…>>, sbotto serio dando un pugno a terra, <<Con che faccia mi presento ora davanti ad Efrem? Mi aveva dato una possibilità ed io l’ho mandata in fumo…>>.
Già. Probabilmente dopo questa cazzata mi caccia seriamente a calci nel sedere fuori dal rifugio. <<Vabbè… E’ andata…>>, sussurro demoralizzato mentre recupero l’arma e mi sfilo la parte superiore dell’uniforme arrotolandola attorno alla lama.
Poi, dopo aver preso un attimo di fiato, pongo l’ascia nella direzione opposta da cui sono arrivate le cure e vi soffio con forza il fuoco degli Obelyn accendendo una sorta di torcia.
<<Te? Stai bene?>>, gli domando inarcando un sopracciglio e sfruttando la luce improvvisata cerco di controllare se ha ferite gravi: non sembrerebbe... <<Non so quanto dureranno i vestiti… Credo però che sia meglio andare. Sai chi ha vinto? I reietti vero?>>, borbotto mentre provo ad alzarmi ma purtroppo le gambe non collaborano e finisco con il cadere a terra, in ginocchio. <<Ok… Quattro birre: puoi aiutarmi a camminare?>>, azzardo la domanda tenendo il volto basso, senza avere il coraggio di guardarlo in faccia. Mi vergogno perché ho fatto davvero schifo, mi sono lasciato umiliare da un reietto facendo perdere questa battaglia ad Andreus che, certamente, se non capitava con un incapace come me avrebbe vinto. Lui però mi prende sottobraccio incurante del mio sfogo e di peso mi aiuta a mettermi in piedi esclamando <<Su, avanti ciccione, andiamo!>>, con un sorriso. Perché è così gentile con me? Non ha senso... Ricambio il gesto con una smorfia spenta e mi tengo a lui, stringendo i denti pur di resistere al dolore.Distruzione - Lingue di fuoco: Previa concentrazione, si è capaci di generare all’interno della propria bocca una quantità controllata di fuoco, la quale viene soffiata con forza contro il nemico; (Esperto) la fiamma si propaga per 5 metri di lunghezza e provoca ustioni di secondo/terzo grado.
Quando raggiungiamo il Glados do un’ultima occhiata alle mie spalle e finalmente lasciamo questo maledetto posto abbandonato perfino dagli Dei.
Lapis Ancestralia
Varchiamo il Glados giungendo finalmente in un posto sicuro e tenendomi stretto ad Andreus lascio scivolare gli abiti a terra, quelli ormai carbonizzati, guardandomi attorno alla ricerca di qualcuno...
Regret - Arma in forma dormienteNota: Le azioni/dialoghi sono concordate.