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  1. #1911
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Sono seduta sul masso e cerco di fare un massaggio ai polpacci in modo che l'intorpidimento passi, la battaglia non è stata molto lunga, alcune si sono protratte fino all'alba, ma ho corso a perdifiato ed ho impiegato quasi tutte le mie energie ed ora ho un calo di tensione. Shayla e Andreus entrano nel monastero, così resto con Keyra e Markus, anche se ho detto che devo parlargli, in realtà, non me la sento ancora, lo farò prima dei festeggiamenti, non ho intenzione di rovinarglieli, ma voglio evitare scene imbarazzanti e non farmi odiare di più dopo.



    Sto per alzarmi e teletrasportarmi nella mia stanza, mi ci vuole un bagno caldo, sicuramente mi aiuterà a riprendermi alla svelta, ma qualcosa mi blocca: una sensazione, qualcosa di familiare, di già conosciuto, ma è come se avesse una sfumatura diversa. E' l'aura della Gran Maestra... o meglio, non è la sua, non saprei come spiegarlo, per tutta la vita mi sono abituata ad avvertirla in un altro modo, è come se non fosse lei e la cosa che mi sconvolge di più, è che nonostante io sappia che Efrem è il nuovo Gran Maestro, questa sensazione mi confonde tremendamente.



    Non mi volto, ma il bagliore del Glados illumina pallidamente l'ambiente e quella sensazione si fa più forte. Respiro profondamente dopo aver trattenuto il fiato per qualche secondo e quando sento una mano sulla mia spalla, accompagnata dalla sua voce... Dei, credo che il cuore si sia fermato. «Paparino è tornato a casa, ragazzi.»

    Mi volto verso di lui, non so cosa dirgli, non so neanche cosa sia giusto fare in questo momento, se devo mostrargli qualche forma di rispetto particolare o meno, lo saprei anche, ma... è lui: è Efrem. «Come è andata la battaglia?» Non so cosa mi prenda, dovrei semplicemente rispondere, dirgli che abbiamo vinto, che ora siamo al pari dei reietti, ma la realtà è che sto provando di tutto: rabbia per il pericolo corso, felicità nel vederlo salvo e per la vittoria, attrazione per lui, repulsione per come dovrei comportarmi e... non lo so."Abbiamo vinto"

    rispondo secca. L'unica cosa della quale sono certa, è che ho bisogno di stare sola con lui, anche solo un attimo. Porto la mia mano sulla sua e mi volto verso Markus e Keyra "Scusatemi" pronuncio seria e nel frattempo libero il mio potere, il teletrasporto che scinde il mio corpo e che mi porterà direttamente in camera mia, se ci sarò riuscita, assieme ad Efrem. Una volta in stanza lo guarderò dritto negli occhi con rabbia, portandogli entrambe le mani al viso "Che cosa hai fatto?" ho il cuore che fa male, nonostante quello che ho detto a mio padre, nonostante quello che dirò ad Efrem, so già che non riuscirò a fermarmi e dopo qualche istante in silenzio, mi avvicinerò al suo viso cercando di baciarlo con trasporto.



    Teletrasporto
    Maestra: in una vasta area, può portare una persona con sè

  2. #1912
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Non so più cosa pensare, l’immagine di mio padre che mi caccia senza remore da Gaearmir è ancora troppo forte nella mia testa ma ad essa un’altra immagine si associa, un’immagine che credevo di aver dimenticato e che non voglio ricordare adesso. Non ora che pensavo di aver trovato una sorta di equilibrio per vivere in pace. Prima d’ora non avevo mai aperto il libro delle casate, né avevo interesse a vederne il contenuto, non volevo. Semplicemente avevo considerato quelle parole come decisive. Mio padre mi aveva cacciato dalla sua famiglia, mi aveva escluso dalla sua vita e per quanto questa scelta potesse distruggermi dentro… stavo imparando ad accettarla.


    Stavo dando per scontato questa cosa come molte altre cose. Il contato della mano di Shayla mi fa tornare alla realtà mentre sento gli occhi bruciare ancora, non voglio piangere, ho smesso di farlo quasi tre anni fa quando ho iniziato ad “accettare” questa mia condizione di diseredato. Non sarei mai più tornato su quell’isola e questo mi è sempre bastato visto che fu l’unico desiderio che lasciai al mare la notte stessa in cui abbandonai Gaearmir. «Hai bisogno di stare un po’ da solo e… riflettere su tutto questo»



    la guardo tirando su col naso e cerco di cogliere quel sorriso che mi rivolge, cerco di ricambiare. È arrivato il tempo di fare qualcosa, non posso più stare qui a piangermi addosso, non serve a nulla e non mi farò risolvere nulla. Mi lascia il tomo delle casate davanti agli occhi e io inizio a fissare il ritratto mio e di mio padre messi uno accanto all’altro in linea di successione. «Forse dovresti parlare con qualcuno... tua sorella o qualcuno con cui eri molto legato in famiglia, per saperne di più.»



    a queste parole scuoto il capo, non metterò in pericolo Cassandra, non rischierò che venga diseredata anche lei per me. Devo fare tutto da solo. «Anche se... credo che dovresti parlarne direttamente con tuo padre, non averti rimosso da questo libro significa molto ed anche se ora sei sconvolto è una bella cosa, ci tiene a te come tu tieni a lui. Non sprecare altro tempo Andreus, alza quel culo e vai da lui. Metti da parte l'orgoglio, non sappiamo cosa potrebbe succedere domani» un sorriso mi scappa spontaneo e resto in silenzio mentre Shayla esce dalla stanza per dirigersi al piano inferiore. Devo pensare a qualcosa… io devo andare a Gaearmir, mi sono stancato di star fermo con le mani in mano. Ma non posso andarci come se niente fosse, sono un ribelle… le guardie reali potrebbero farmi fuori senza esitazioni se solo mi vedessero. Erede dei De Lagun o no. Ormai si sarà sparsa la voce del mio coinvolgimento in questa guerra e non dalla parte “giusta” come direbbe lui. Congiungo le mani posandovi la fronte sopra e inizio a fissare quei volti come se nascondessero da qualche parte in quei tratti d’inchiostro la risposta. Forse c’è un modo, a sono passati anni, non ho proprio idea se mi ascolterà o meno… pensa Andreus, pensa… pens - Myricae! Sento una strana sensazione mentre penso a come può tornarmi utile quella donna… una sensazione di calore e benessere che aumenta di secondo in secondo e mi fa stare bene… una sorta di sicurezza. Prendo un foglio pulito e dell’inchiostro e inizio a scrivere alla donna,


    poche semplici righe che sicuramente mi costringerà ad approfondire non appena sarò arrivato a Gaearmir.

    Cara Myricae,
    È passato troppo tempo dall’ultima volta che ti ho scritto e ti chiedo perdono per questa mia mancanza. Spero tu stia bene. Come forse saprai già dai soldati a palazzo, mi sono unito ai ribelli di Targaryus, non l’ho fatto per amore come forse ti avrà fatto credere Jubert. Preferisco spiegarti meglio al mio arrivo. Era di questo che volevo informarti, sto per tornare a Gaearmir, ma non posso farlo senza il tuo aiuto. Sono un ribelle e le guardie reali non esiteranno a uccidermi non appena uscirò dal glados. Ho bisogno che mi indichi i loro orari, in modo che io possa arrivare senza problemi.
    Non vedo l’ora di riabbracciarti.
    Andreus
    P.S.: i tuoi biscotti alla cannella sono finiti.
    Piego la missiva e mi dirigo all’esterno, sento quella sensazione familiare farsi sempre più forte e piano a piano la riconosco, come un abbraccio. Come l’aura della Gran Maestra che si fa sempre più vicina. No, è impossibile. Non può essere venuta qui di sua spontanea volontà, che senso avrebbe venire qui? Che sia… prendo a correre su per le scale fin quando non sono fuori e… nessuno. Solo Markus e Isyl, eppure quella sensazione è così forte. Ignoro per un attimo la sensazione che inizia a farsi più flebile ma persistente e mi connetto alla natura, la mia essenza di elfo si spande per l’area circostante fino a connettersi con una colomba bianca, si avvicina planando fino a posarsi sulla mia spalla e le impartisco velocemente l’ordine di consegnare questa missiva solo e soltanto a Myricae, una volta che l’uccello ha preso il volo guardo Markus e poi Isyl «avete sentito anche voi questa…»


    mi blocco all’istante sentendo quel nodo alla gola ripresentarsi non appena poso lo sguardo su di lui «no, lasciate perdere.» rispondo scostando lo sguardo e tornando dentro al mausoleo, forse è il caso che vada a farmi una tisana. Sono troppo scombussolato e questa sensazione non accenna a diminuire. È la stessa che ho provato la prima volta, quando vidi la Gran Maestra Nimoe durante la cerimonia… solo che non è lei, non è la sua aura questa… arrivato in cucina metto sul fuoco l’acqua cominciando a scaldarla e nel frattempo inizio a preparare qualcosa da mangiare per festeggiare come si deve…

    Simbiosi (Maestro) - Avverte le sensazioni ed emozioni altrui, è in grado non solo di manipolarle, per renderle simili alle proprie, ma di alterarle secondo piacimento. Non può cambiare la percezione che si ha di lui, chi subisce gli effetti della simbiosi, cambia umore, ma l’idea che ha dell’elfo rimane tale.

  3. #1913
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Fortunatamente le ragazze stanno bene e non hanno bisogno di aiuto, sono stata in pensiero per loro e sono felice siano tornate e, con anche una nuova e bella vittoria. Sorrido sincera verso di loro mentre noto uno sguardo di sufficienza da parte di Andreus in mia direzione, prima o poi devo chiedergli realmente scusa per il mio comportamento e per quell'egocentrismo che lui stesso mi ha sbandierato in facci, intanto Shayla richiama l’attenzione del ragazzo ed insieme si allontanano verso l’interno del monastero.
    Mi rilasso appena mentre resto sola in compagnia di Markus e Daphne a fare la terza in comodo …li guardo alternando lo sguardo prima sull'una poi sull'altro, il loro comportamento è alquanto strano, diverso da quel che mi è capitato di vederli di solito, mi sento un po’ in imbarazzo visto che la ragazza ha detto di volergli parlare, forse è meglio che li lasci soli. Faccio per allontanarmi quando avverto una strana sensazione, è come se il vento risuonasse ad un invisibile richiamo, lo sento agitarsi dentro inchinandosi ad un ‘aura che dovrebbe appartenere alla Gran Maestra degli Elfi eppure…vi è un qualcosa di famigliare in tutto questo, non è solo l’aura della Gran Maestra, ne sono quasi convinta.
    Questa sensazione non accenna a placarsi, il mio sguardo si fissa quindi sul Glados dalla quale avverto provenire tale energia ed è li che incoronato dalla luce del portale vedo la figura di colui che speravo di rivedere..Efrem…è lui ! E’ Tornato!
    Resto a fissarlo mentre piano si avvicina verso di noi, ad ogni suo passo mi sembra che l’energia si faccia più forte, ed è come se i miei sensi fossero amplificati, percepisco il suo potere , la Terra, la sua forza e possiede un’aura potentissima, sembra essere l’aura della Gran Maestra.
    Scosto lo sguardo da lui solo quando prende posto accanto a Daphne posandole una mano sulla spalla, lo vedo sorridere prima a lei poi a noi…quando incrocio il suo sguardo, mi limito ad un sorriso e ad un cenno del capo, come a dirgli “ Ben tornato! Ben fatto!”sono felice sia tornato, vorrei dirgli tante cose , fargli tante domande eppure so che devo stare al mio posto, l’ho promesso , se vorrà sarà lui a parlare a noi dicendoci se vorrà dove è stato e cosa ha fatto, anche se questa sua nuova forza un po’ mi spaventa.
    Chiede quindi a Daphne l’esito della battaglia, la ragazza risponde secca, la osservo piuttosto confusa, abbiamo vinto e dovrebbe esserne felice, nel mentre arriva anche Andreus, fa per chiederci qualcosa ma poi quando scorge la figura di Efrem sembra volerne fuggire…cosa sta succedendo? Forse è a causa di ciò che mi disse nella chiesa, ovvero che si erano lasciati. Mi sento triste per lui consapevole di ciò che probabilmente starà provando nel vederlo qui accanto a Daphne e…mi volto verso i due, vedo quindi che Daphne porta la sua mano su quella di Efrem per poi scusarsi e dissolversi con lui…
    Resto basita. Istintivamente mi volto verso Markus, Andreus se ne è già andato, ho lo sguardo sorpreso:
    << Markus…>> sibilo pacata << Hai sentito questa energia provenire da lui?>> chiedo, poi domando rivolgendomi ancora a lui che è rimasto in silenzio:
    << Ehi….>> mi avvicino con l’intento di posargli una mano sulla spalla sinistra << ..stai bene?...>>

    Non so perché mi è venuta questa domanda, forse perchè so cosa lo legava a Daphne e cosa potrebbe aver causato la freddezza che ho avvertito tra i due, resto in attesa di una sua risposta se vorrà fornirmela ed in caso cercherò di fare qualcosa per lui.
    Ultima modifica di DELTAG; 10th February 2016 alle 16:42

  4. #1914
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Markus Obelyn

    Mi avvicino a Daphne ma non faccio in tempo a parlare perché una sensazione strana, familiare, mi blocca ogni parola sul nascere. Vedo il Glados illuminarsi ed Efrem uscirne, avvolto dalla classica luce bluastra del portale, mentre ogni fibra del mio corpo risponde con sottomissione a quell’aura nuova, più forte... Da Gran Maestro. <<Paparino è tornato a casa, ragazzi>>. Lo guardo con incredulità, stento infatti a credere che sia realmente ciò che la mia natura d’elfo mi sta dicendo, ed indietreggio di un passo, distogliendo lo sguardo, quando Efrem domanda a Daphne come sia andata la battaglia. “Bene, ho praticamente baciato il ragazzo del mio Gran Maestro! Ma si può essere più coglioni…?”. Deglutisco, pesantemente, a causa del pensiero mentre sento il senso di colpa, misto a timore, stringermi lo stomaco in una morsa dolorosa. In silenzio - perché al momento mi sembra l’unica idea abbastanza intelligente - ascolto il loro breve scambio di battute e lancio un’occhiata dubbiosa a Daphne quando utilizza il teletrasporto per portare via con sé Efrem… Ma… Non dovevamo parlare? Ironia della sorte, a farmi tornare in mente il pensiero “Markus, sei un uomo morto.” è proprio Andreus che avvertendo probabilmente l’aura del Gran Maestro ci domanda, <<avete sentito anche voi questa…>>. Mi sforzo di guardarlo e, costringendomi a parlare, provo a dire, <<è to - >>, sollevando una mano. E’ però lui a bloccarmi <<no, lasciate perdere>>, facendomi rimanere con la mano alzata mentre, dispiaciuto, lo guardo tornare dentro il mausoleo... Deve avercela proprio a morte con me… Tiro un sospiro interdetto per poi sobbalzare a causa di un, <<Markus…>>, sibilato alle mie spalle. ‘TACCI SUA CREDEVO FOSSE LYSA! Mi volto di scatto e fissando Keyra inarco un sopracciglio quando mi chiede, <<Hai sentito questa energia provenire da lui?>>. Mi sforzo di non scoppiare a ridere ed esclamo cercando di apparire il più serio possibile, <<non dovrei sentire l'aura del mio gran maestro? Che razza di elfa sei?>>. Mi lascio sfuggire giusto un piccolo ghigno guardandola dall’alto in basso quando mi poggia sopra la spalla. <<Ehi… Stai bene?>>. <<Ehm guarda che sono solo graffi quelli che ho sulle nocche, non ho mica perso le braccia!>>, replico tranquillo e poi facendole segno di andare dentro aggiungo, <<una mano in più però mi farebbe, piacere se non ti dà fastidio…>>.

    Ultima modifica di Damnedgirl; 9th February 2016 alle 22:31



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  5. #1915
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Continuo a rivolgere il mio sorriso alla ragazza che per un attimo mi fissa con gli occhi sgranati. Sono qui, non c’è assolutamente motivo di preoccuparsi, sono tornato. Gli altri due restano in silenzio ed è Daphne stessa a rispondermi, secca «abbiamo vinto» il mio viso si illumina ancora di più e le rivolgo un sorriso trionfante ma è quando sto per darle le mie congratulazioni che la ragazza mi posa una mano sulla mia e guarda gli altri due «scusatemi» dice e poco prima che possa chiedere qualcosa ecco che veniamo catapultati in un altro luogo, riapro gli occhi sentendo un leggero senso di disorientamento e mi guardo attorno, non è la mia stanza e a occhio e croce direi che siamo nella sua. Mi porta le mani al viso incatenando i suoi occhi nei miei, quei pozzi viola che ora mi fissano con rabbia e quasi in automatico nella mia testa ripenso a cosa ho fatto. L’ho fatta preoccupare e la cosa è palese nei suoi occhi «che cosa hai fatto?» dice con rabbia ma non ho il tempo di dire nulla che mi ritrovo le sue labbra sulle mie, in un bacio che diviene sempre più audace. La stringo a me e la sollevo facendola adagiare al mio petto mentre mi siedo sul letto. Le nostre mani si intrecciano e quando si sciolgono porto le mie tra i suoi capelli mentre il suo profumo mi avvolge e mi inebria. La guardo negli occhi quando i baci smettono, si sciolgono lasciando i nostri occhi incatenati tra loro «ho solamente tenuto fede alla mia promessa…» cerco le sue labbra ancora una volta mentre le cingo i fianchi con le braccia e la stringo a me passando le mie dita sulla sua gola, carezzandola dolcemente «sono tornato.» le sussurrerò con dolcezza rivolgendole un sorriso. Sono tornato, ma sono sempre io… nessun Gran Maestro, niente capo dei Ribelli. Solo Efrem, per lei…

    *Azioni su Daphne concordate con Eclisse84

  6. #1916
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    È l'alba

  7. #1917
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elaniaa Baratheon

    Quando lo bacio mi sento... mi sento come a casa. Come se non fossero le prima volte, come se i nostri baci avessero radici più profonde, qualcosa di già provato e sperimentato decine e decine di volte, un senso di familiarità, come se fosse normale, tremendamente giusto, come se tra me e lui non ci fosse mai stata distanza in tutti questi anni.



    Niente di razionale, sensazioni che entrano in contrasto con ogni cosa sia giusto da parte mia e mi domando da quando io abbia iniziato a ragionare in merito alla questione. Gli sono stata dietro anni come se fosse l'unico scopo della mia vita ed ora che finalmente mi ritrovo tra le sue braccia mi sembra di non aver concluso niente, che tutto quello che io desiderassi fosse solo un capriccio, non intendo che non provo nulla per lui, anzi... è tutto così vero e forte che quasi non riesco a crederci, ma l'avere altri obiettivi più grandi me, interessi che si legano in maniera inscindibile a questa fazione, alla guerra, a mio fratello... mi fa pensare che tutto questo non farà altro che distrarmi e confondermi, distrarlo e confonderlo.



    «ho solamente tenuto fede alla mia promessa…» Ed ancora si tuffa tra le mie braccia, mi stringe, mi cinge e mi solleva, mi porta sulle sue gambe sul mio letto e per un istante non faccio altro che pensare a noi chiusi in questa stanza, lontani da ogni cosa che non riguardi esclusivamente questo desiderio «sono tornato.»

    sospiro pesantemente, con l'aria che sembra fuggire dai polmoni, lo stringo adagiando il capo sulla sua spalla e resto in silenzio per qualche istante chiudendo gli occhi "Parlerò con Markus per dirgli che è finita"



    le braccia si stringono attorno alle sue spalle, mentre le dita serrano i lembi di stoffa della sua casacca, avrei voglia di strapparla via avrei voglia di sentirlo ancora come ieri notte, ma ancora sospiro ed allento la presa "Ho desiderato averti con me per tutti questi anni, ci sarebbero state così tante occasioni prima di adesso, ma ora... non è il momento, Efrem" Alzo il capo dalla sua spalla e lo guardo negli occhi, con i miei che pizzicano e le guance che vanno in fiamme "Solo i siamesi sanno quanto io mi stia dannando in questo momento e ti prego di farmi la simbiosi se ti sarà necessario per capire. Dopo Lumen ci sono state tante persone e dopo queste persone c'è stato Andreus, dopo di lui... eccomi qui. Non voglio essere la tua distrazione e tu non devi essere il mio centro del mondo in questo momento di guerra. Non... non possiamo iniziare qualcosa ora." Non so neanche come spiegarmi "Ti prego di capirmi, Efrem. Quando questa guerra sarà conclusa, se resteremo in vita, se tu mi vorrai io ci sarò, ci sono sempre stata anche se non te n'eri accorto. Voglio che tu mi scelga perché sono io, non per ripiego o per altro ed io devo imparare a valutare le cose importanti e non seguirti alla cieca"

    Non so neanche se quello che ho detto ha un filo logico, ho parlato a ruota libera. Resto a guardarlo con gli occhi che bruciano e con la gola che si fa sempre più secca.

  8. #1918
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Markus si volta di scatto e prende a fissarmi inarcando un sopracciglio, sembra si stia trattenendo nello scoppiare a ridere cercando di essere serio, io lo guardo ancora sorpresa.
    <<Non dovrei sentire l'aura del mio gran maestro? Che razza di elfa sei?>>
    Ironizza sulla mia domanda squadrandomi da capo a piedi e capisco che possa essere sembrata ridicola, sinceramente ho chiesto perché credevo di essermi sbagliata, credevo di aver avuto una percezione distorta, ma a quanto pare non sono io quella sbagliata al momento, è proprio così. Un ciuffo ribelle mi sfugge dall’orecchio scivolandomi dinanzi agli occhi.

    Efrem è il nuovo Gran Maestro degli Elfi.
    Siamesi…che è accaduto alla precedente Gran maestra? Solo in caso di morte del precedente gran maestro qualcun altro avrebbe potuto succedergli. Non so perché ma questo pensiero mi spaventa.
    Alla mia domanda se o meno lui stesse bene , markus mi risponde in modo molto naturale …
    <<Ehm guarda che sono solo graffi quelli che ho sulle nocche, non ho mica perso le braccia!>>
    È tranquillo, mentre dentro di me invece, provo un po’ d’invidia verso Daphne in questo momento… se ne sta probabilmente sola con Efrem… ma devo starmene al mio posto e non interferire con niente e nessuno, lui è solo il capo, ed ora Gran Maestro. Per me deve essere sempre e solo così; ho già fatto abbastanza danni con Andreus. Non sono convinta comunque che Markus abbia capitola natura delle mie parole, mi sa che non mi sono espressa bene, o magari sono solo io che ha avuto uno strano presentimento, non aggiungo altro al momento, non voglio creare dissidi anche perchè in realtà sono solo sensazioni a senso unico. Lo osservo, mi fa cenno di andare dentro
    <<Una mano in più però mi farebbe, piacere se non ti dà fastidio…>>.
    << Fastidio?>> esclamo fingendo di non aver capito e sentito, sono abituata a curare e medicare le ferite delle persone.
    Inizio ad andare avanti per poi voltarmi indietro verso di lui portando entrambe le mani dietro alla schiena, accenno un sorriso facendo il verso alle sue ultime parole mentre all’orizzonte, la notte cede il passo all’alba…
    << Dai, andiamo in infermeria che ti medico quelle escoriazioni…se non ti da fastidio…>>
    Detto ciò mi dirigo verso il mausoleo , destinazione infermeria.
    Chissà se mi seguirà, in tal caso se mi raggiungerà, provvederò a medicarlo. Pulirò le nocche dai residui di pelle e altro con un panno morbido e umido e, poi gli spalmerò un pò di pozione di Sepyra .
    Ultima modifica di DELTAG; 10th February 2016 alle 19:21

  9. #1919
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Markus Obelyn

    Donne, non le capirò mai...”, penso mentre ascolto ogni risposta di Keyra e poi, scuotendo la testa per la sua piccola provocazione, le sorrido sornione andando in infermeria. Durante il tragitto mi fisso le bende sulle nocche piegando le labbra in una smorfia sofferente quando cerco di scostarle dalle ferite… Si sono incollate per colpa del sangue. Raggiunta la stanza mi siedo su uno dei letti e, guardando attentamente ogni movimento della ragazza, le porgo le mani dopo averle immerse in un catino d’acqua pulita: così dovrei ammorbidire le ferite oltre che facilitarle la medicazione senza farmi troppo male. <<Sembri abituata a medicare ferite>>, dico alla ragazza che vedo slegarmi le bende senza troppa difficoltà,<<anche quando sono arrivato ricordo che sei stata te a dire a Medea cosa utilizzare per l'ustione che avevo>>. Tolte le fasce Keyra comincia a pulirmi le nocche, facendo attenzione, poi mi spalma un po’ di pozione ed io tranquillo le chiedo abbozzando un sorriso grato per le cure, <<cosa facevi prima di entrare nei ribelli? L’infermiera?>>. Mi massaggio le nocche che intanto sono tornate come prima ed aggiungo con un pò di fatica: <<Comunque... Grazie Keyra>>. Non mi abituerò mai a dire grazie, è ufficiale.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 10th February 2016 alle 23:11



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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Sorseggio la tisana mentre mi metto a impastare, non so che fare per ingannare l’attesa della risposta di Myricae e ho davvero bisogno di fare qualcosa. Lascio riposare l’impasto per le piadine all’interno del mobile in cucina e inizio a cucinare il resto delle cose che mi sono venute in mente… e se Myricae mi odiasse?


    Scaccio quel pensiero sospirando amaramente… non so quanto lei possa odiarmi, ha sempre saputo della mia attrazione verso gli uomini, lo scoprì persino prima di papà e l’ha sempre accettato. Anzi, a volte arrivavamo a scherzarci su. Prendo a tagliare le verdure e le metto a bollire nella pentola sulla fiamma


    mentre taglio anche le fette di pane duro che faccio abbrustolire un po’ sul fuoco prima di condirle. L’altra volta le bruschette sono piaciute, le inserirò in questo piatto come ingrediente. Ogni tanto lancio uno sguardo alla porta nel caso qualche animale dovesse farmi visita, ma niente. Nemmeno un gabbiano spennacchiato. «Perché ci mette così tanto?»


    borbotto tra me e me… e se avessero catturato la colomba? Non voglio che Myricae finisca nei guai per colpa mia. Dannazione. Dovevo scrivere diversamente quella lettera. Mi gratto la testa nervosamente… con una forchetta… per fortuna è quella pulita. La lancio nel catino con l’acqua fin quando non sento un sbattere di ali dietro la testa. Sobbalzo e mi volto a osservare la mia stessa colomba che regge nel becco il mio stesso foglio… oh dei. Non può… non può essere morta. Cioè… era vecchia, ma non credevo sarebbe… la colomba posa il foglio sul tavolo


    grattando con la zampa sul legno prima di pulirsi le piume, prendo il foglio e… ma quanto è pigra quella donna? Ha solamente girato il foglio per scrivere la risposta.

    Piccino,
    Dovresti scrivermi più spesso! Non preoccuparti per quei mammalucchi, ci pensa la tua septa a metterli al tappeto, ho distillato un nuovo liquore che li manderà a sorvegliare gli dei!
    Myricae
    PS: Mettiti la canotta di lana, copriti con berretto e sciarpa, qui inizia a far freddo! Ho infornato altri biscotti alla cannella e con gocce di cioccolato, così ne porti un poco a tua sorella!
    Stringo la lettera a me e ridendo per queste sue parole, mi infilo il pezzo di carta in tasca e ricompenso la colomba per poi finire alla svelta le ultime pietanze che servo sul tavolo principale assieme alla torta di pinoli che abbiamo creato io e Markus, e corro nella mia stanza. Non indugio, so cosa indossare. Prendo quell’abito elegante che con ostinazione non ho mai bruciato e dopo averlo abbottonato con un po’ di fatica a causa della muscolatura esco correndo fino al secondo piano «Shayla? Dove sei?» urlo per i corridoi.


    Non mi frega se mi sentiranno tutti o sveglierò qualcuno… non ho tempo di cercarla…


 

 

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